Ucraina: quali prospettiva dopo la tregua?

A quanto pare siamo ad un cessate il fuoco nella questione ucraina. Molto bene, ma questo non basta. La questione va definita, perché non possiamo tenerci questo barile di dinamite con miccia innescata nel pieno centro d’Europa. E dunque occorre passare dalla tregua alla trattativa per definire la situazione stabilmente. Vorrei riprendere il discorso per il quale, appurato che non ci sono ragioni di principio per un intervento militare Nato nella crisi ucraina, questo dipende piuttosto da calcoli di ordine politico che, per di più, sono molto probabilmente sbagliati. Quali sono questi calcoli?

Come dicevo nel pezzo precedente, Obama ha puntato le sue carte sull’isolamento della Russia e, soprattutto, sulla contrapposizione fra essa e l’Europa (soprattutto la Germania). E questo nel tentativo di puntellare la traballante egemonia americana.

L’errore di partenza è già in questa pretesa di mantenere il monopolio di potenza americano, cercando di giocare sulle divisioni altrui, senza prendere in considerazione un ordine mondiale basato su un equilibrio multipolare. Il calcolo è miope per una ragione: gli Usa non hanno più i mezzi economici per finanziare il loro Impero. Sono passati i tempi in cui gli Usa potevano permettersi il lusso di sostenere da soli più della metà della spesa mondiale in armamenti (ma su questo torneremo).

Ovviamente, giocando sulla combinazione fra residuo predominio militare, persistente predominio finanziario ed abile gioco diplomatico, possono procrastinare il tramonto dell’attuale egemonia americana, ma anche questo potrebbe avere un costo molto più alto del previsto e determinare tendenze ben peggiori sul lungo periodo.

In primo luogo, l’isolamento della Russia potrebbe non diventare affatto tale, ma sfociare in una alleanza di medio periodo fra Mosca e Pechino, premessa di un nuovo bipolarismo che scaricherebbe subito le sue tensioni su India e Germania, i due pivot della nuova competizione.

Ma, lasciando da parte le tendenze di lungo periodo, prendiamo in considerazione i possibili esiti di un braccio di ferro in Ucraina. Ovviamente, in primo piano ci sarebbe il rischio di una guerra nel cuore di Europa, per la prima volta dal 1945 (se facciamo eccezione per il circoscritto caso jugoslavo) il che è cosa da considerare con molta cautela e non perché la vita degli Europei sia “più preziosa” di quella degli altri, ma perché qui siamo in una cristalleria molto delicata: troppi paesi dotati di armi nucleari, continente troppo fittamente affollato, con centri di vita economica  di interesse mondiale ma, soprattutto, continente facile a prender fuoco da un capo all’altro in poco tempo, se parte l’incendio. In fondo, ci sarà stato pure un motivo per cui –saggiamente- Usa e Urss, per quasi 40 anni hanno accuratamente evitato la più piccola scaramuccia in Europa, mentre se le davano di santa ragione in Asia ed Africa.

Poi c’è un’altra considerazione: tutti i conflitti generalizzati degli ultimi 150 anni, sono sempre stati preceduti da una o più “guerre d’assaggio”, nella quale provare le armi di ultima generazione, studiare le reazioni avversarie, esaminare il comportamento dei terzi, valutare tattiche e strategie. Accadde con le due guerre di indipendenza italiane e con la guerra franco-prussiana del 1870-71 prima della guerra balcanica che si conclude con la pace di Berlino (1876-78), con la guerra russo giapponese (1904) e la guerra italo turca (1911) che precedettero la Prima Guerra mondiale e con la guerra di Spagna (1936-39) e quella  sino-giapponese (1937) alla vigilia della II Guerra Mondiale.

Uno dei rischi più seri, sarebbe proprio quello di fare una “guerra modellino” in cui preparare la successiva. Le “guerre d’assaggio” preparano quella importante successiva non solo per l’accumulo di informazioni che forniscono a quelli che “vogliono menar le mani”, ma anche perché preparano psicologicamente l’opinione pubblica dei vari paesi all’idea della guerra prossima ventura. In questi 70 anni che ci separano dalla fine della seconda guerra mondiale, l’impossibilità di una guerra anche limitata in Europa è stato un punto fermo della politica internazionale e, di conseguenza, questo metteva l’ipotesi di una guerra generalizzata in Europa nel campo del periodo ipotetico dell’irrealtà. Permetterne una di vasto raggio ora equivarrebbe a dire che, in fondo, anche un conflitto generalizzato in Europa (e, di conseguenza a livello mondiale) non è poi una cosa così fuori dal campo del possibile e del reale.

Mi pare che sia il caso di andarci molto cauti, anche perché la diplomazia europea oggi passa per le mani di persone come Tusk, per il quale ormai si rende indispensabile un Tso.

E questo in una situazione in cui l’Europa in generale (e Germania ed Italia in primo luogo) riceverebbe un colpo brutale alla propria economia se si bloccasse l’import export con la Russia. Nel 2012, la Germania ha esportato merci in Russia per 38 miliardi di Euro, l’Italia per 10 e la Francia più o meno altrettanti. Ed in un un momento di crisi, è pensabile una caduta brusca del 10-12% dell’export?
Per non dire delle importazioni: nessuno ci ha ancora detto con cosa sostituiremo il gas russo nel prossimo inverno ed a che prezzi. Come dire che ci apprestiamo ad un capitombolo della bilancia commerciale (e, di riflesso, del Pil europeo) senza precedenti.

Alla Casa Bianca, poi, devono tener presente che a novembre ci sono le elezioni di middle term e i democratici devono combattere duro in una decina si stati se vogliono mantenere la maggioranza in Senato. Come è noto, la popolarità del Presidente non è allo zenith, ma il 66% degli americani, stando ai sondaggi, appoggia la sua linea di non intervento in Iraq perché non vuol sentir parlare di Medioriente. Cosa fa pensare ad Obama che gli americani brinderebbero a champagne per una guerra in Europa e con i Russi?

Infine, va da sé che se gli americani e gli europei si facessero coinvolgere in uno scontro in Ucraina e con un avversario di quella stazza, il Medioriente diventerebbe il pensiero postultimo e lì sarebbe mano libera per l’Isis, per l’Iran, per Israele, per i Sauditi, per i Siriani…. Sai che allegria! A fronteggiare l’Isis resterebbero siriani, curdi e iraqueni, ma soprattutto iraniani. Gli americani, al massimo, potrebbero fare da copertura aerea della fanteria iraniana. Dopo di che, sconfitto l’Isis,  è ovvio che il “Grande Iran” diventerebbe rapidamente una realtà, mentre si aprirebbe un altro capitolo più che delicato fra probabile nuovo stato curdo e Turchia.

Insomma, siamo proprio convinti che un intervento Nato in Ucraina sarebbe davvero un affare?!

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (30)

  • Come ti dicevo in un altro commento, come sarebbe bello se ognuno si facesse gli affari propri a casa propria…
    Sarebbe la situazione ideale per avviare autentici rapporti di collaborazione tra paesi e popoli.

  • se si arriverà veramente alla pace, mi aspetto che si chieda pubblicamente scusa a Putin, il “guerrafondaio”.
    Se non fosse stato per lui, ora saremmo a pochi minuti dalla fine del mondo.
    Però Obama è “de sinistra”, però Obama ha fatto “a’ riforma sanitaria”…

  • bhe aldo se va male possiamo sempre investire un po’ di soldi nelle industrie di armamenti, tanto loro si stanno aggiornando in tutte le loro strategie di vendita. Così rispettiamo gli antichi principi del mercato, anche se Vespasiano era per l’igiene.

    C’è da dire che le armi utilizzate in iraq la prima e la seconda volta dagli americani non erano proprio quelle standar, solo che i media di massa hanno preferito sorvolare sulla faccenda (ricordo alcune foto di soldati carbonizzati per completo).

  • Caro Prof., ottima analisi. Io cerco di seguire quanto sta accadendo in Ucraina sui tanti siti di controinformmazione di lingua inglese, e devo dirle che lei riesce a stupirmi sempre con nuove idee e informazioni. Grazie.

  • Già solo sapere che esistono persone con incarichi di responsabilità governativa che ipotizzano di fare guerra alla Russia, fa venire i brividi. La guerra ad una potenza nucleare finisce con una guerra termonucleare globale. Ma questi sono tutti impazziti?

    La soluzione è il modello Cecoslovacchia: pacifica divisione concordata, 2 popoli, 2 stati. L’Europa se vuole avere un ruolo deve convincere i pazzoidi nazisti di Kiev e tenere alla larga il premio nobel per la pace Obama. I Russi sarebbero favorevolissimi. Il nuovo Stato Ucraino dell’ovest potrebbe tranquillamente svendersi agli americani e farsi occupare dalle basi Nato. Lo Stato Ucraino dell’est idem. Cosicchè ci sarebbe uno spostamento della frontiera che si adatterebbe alla realtà dei fatti: i 2 popoli non possono più convivere. Inoltre i 2 stati (di fatto entrambi con governi fantoccio) diventerebbero stati cuscinetto tra i 2 novelli blocchi.

    La pace sviluppa il businnes. Tutti sarebbero contenti.

    Qua sono in gioco i destini e le vite degli Europei.

  • Caro Professore,
    dopo avere assunto una robusta dose di antiemetico sono andato a leggere l’articolo di Ferrara che da tempo, indossa le vesti di teologo (da strapazzo). E’ noto infatti il libro contro Papa Francesco dato recentemente alle stampe.
    La logica argomentativa e sopratutto le conclusioni sembrano da camicia di forza. Non essendo però uno psichiatra non sono in grado di dare un giudizio medico motivato.
    Quello che mi preoccupa è la possibilità che dietro i ragionamenti da folle non stia anticipando una possibile strategia futura. E’ solo follia o c’è una logica ? Lei cosa ne pensa?

  • Caro Professore,
    sono d’accordo con Lei circa l’ondata di follia collettiva che è ormai osservabile a tutti i livelli sociali. Il tasso d’incidenza tra le classi dirigenti è sicuramente tra i più elevati. Tusk non è sicuramente normale- ma è più difficile accorgersene rispetto al teologo da strapazzo.Tutto questo assieme al ruolo politico rivestito lo rende pericolosissimo.

  • “Insomma, siamo proprio convinti che un intervento Nato in Ucraina sarebbe davvero un affare?!”

    Lo chiede retoricamente ai suoi lettori (ma chiunque sano di mente farebbe pari) o al complesso militare-industriale atlantista molto preoccupato per i tagli alla spesa militare sulle due sponde della pozza? Ognuno terrà al suo posto di lavoro e pare che tante poltrone occupate da culi pluridecorati potrebbero diventare superflue… Che c’è di meglio di una minaccia persistente sul confine orientale dell’Europa per riportare a più miti consigli quanti vorrebbero posticipare il più possibile l’obiettivo del 2% del Pil annuo in spesa militare (secondo quanto concordato nel precedente summit Nato a Lisbona)?

    Per il secondo l’affare è indubbio, non a caso i recenti sviluppi (compresa l’ennesima “pace” a tempo contrattata tra la cerchia affaristico-militare putiniana e i puppets ucraini del suddetto complesso – ma quante “paci” e “tregue” abbiamo visto negli ultimi anni, dalla Siria all’Ucraina, puntualmente anticipatrici di nuovi conflitti?) concorrono alla strategia dei Brzezinski&Co. (la promanazione lobbistica nei quadri governativi del suddetto complesso) non certo occulta quanto manifesta: da un lato titillare le aspettative di ingresso nella Nato da parte ucraina, aiutandoli a combattere per procura contro i russi (e infatti ieri al vertice Nato si è convenuto a inviare in Ucraina materiale bellico, letale e non, logistico, addestratori – i soliti tagliagole a contratto, stile squadroni della morte sciti nell’Iraq del proconsole Petraeus…) e dall’altra rassicurando la Russia che tale adesione non avverrà mai, salvo fotterla un minuto dopo la stipula dell’accordo (come finora avvenuto tramite l’allargamento altantista nell’estero vicino russo). Semplicemente l’elite russa al comando dietro Putin non si fida più delle parole dell’Occidente, e a ragion veduta.

    Il solo fatto che le suddette teste d’uovo con il cuore in Est Europa e il portafoglio negli States vogliano utilizzare una guerra eurasiatica per contenere Russia e Cina, indica il livello di impazzimento generale. La cosa tragica è che la politica (e la democrazia) sono scomparse, al loro posto questi tragicomici dottor Stranamore con i loro folli progetti geopolitici (escludere un quarto del Pil mondiale? Suvvia).

  • Stimolato dalle tante valutazioni sulle pazzie degli altri, umilmente vorrei segnalare: “Il disagio della (o nella) civilta’” di S. Freud, della fine degli anni ’20 del secolo scorso.

    Qualche anno dopo Einstein (proprio quello) si rivolse a Freud per sapere perche’ gli uomini (e le donne) si fanno la guerra: e’ la loro natura, insieme al desiderio, ovviamente, di fare la pace dopo. Ne nacque una corrispondenza interessante, tuttora disponibile (ma il saggio e’ decisamente superiore).

    Le relazioni economiche (tanto vituperate, anche da me talvolta) sono un ottimo sostituto dell’aggressivivita’ fisica, anche se lasciano inalterata la finale prevalenza di un soggetto sull’altro (stiamo parlando sia di identita’ sociali, sia di modelli economici) a causa della diversa efficienza dei modelli (e’ la bellezza dell’Homo Sapiens); pero’ e’ piu’ sopportabile perche’ il processo si spalma su un arco temporale piu’ lungo e come diceva Keynes: “Nel lungo periodo….”.

    Dunque ci vuole molta pazienza e possibilmente robusti buffettoni sulle nuca degli aspiranti Gangsters travestiti da politici, e far capire loro, robustamente, che si devono dare una regolata.

    Circa l’attitudine del nostrano Ferrara o del foresto europeo polacco Tusk penso si tratti di assenza di alternativa all’aggressivita’, anche se Ferrara e’ un poveretto sempre in crisi esistenziale e Tusk, come qualcuno diceva in un intervento precedente, e’ solo alla ricerca di un ruolo che lo legittimi politicamente.

    Cosa diversa sono le Stelle e Strisce, loro fanno la Guerra come continuazione dell’Economia: sono i Cavalieri del Capitalismo da esportare e rientrano nella strana categoria di chi vorrebbe imporre lo scambio economico (alle loro condizioni) con la forza. Brutta Bestia!

  • Per dare sostanza complottista al mio intervento precedente vorrei segnalare un documento (non piu’) segreto di quelli forniti da Snowden, meritoriamente spiegato sul sito di Greenwald.

    Il titolo spiega tutto: The U.S. Government’s Secret Plans to Spy for American Corporations.

    https://firstlook.org/theintercept/2014/09/05/us-governments-plans-use-economic-espionage-benefit-american-corporations/

    It’s the Economy, stupid: era lo slogan di Clinton nel 1992, con il quale vinse le elezioni.

    Sono d’accordo.

  • Caro Professore,

    Evidente che le sue osservazioni pongono al primo piano il problemi materiali, mai pensando veramente a quelli umani.
    Secondo Lei, è possibile che oggi, con tutti trattati del mondo sia possibile che un paese invade un altro paese, e tutti debbano stare belli zitti?
    Ucraina perché deve subire lo sfascio del loro territori??
    E’ pensabile che tutti dobbiamo stare zitti, perché si non si scatena la guerra, ma non ha mai pensato se la Russia va avanti cosi potrà avere appetito di altri territori???
    A base di che cosa giudica che Tusk è da considerarsi al TSO???
    Mi sembra che questa volta ha scritto un articolo troppo grossolana, pensando di solo beni Italiani, lo voglio solo ricordare, che la seconda guerra mondiale è partita proprio dai paesi Balcani, POLONIA che ha le frontiere con la Ucraina, è cosi difficile accettare il pensiero che i Polacchi e altri paesi hanno la paura della Russia?? E perché altri paesi non FANNO NIENTE proprio come prima della seconda guerra mondiale.
    Lo voglio ricordare, che anche Italia ha subito la guerra che si è scatenata lontano dalla Italia.
    Secondo quello che ha scritto, dobbiamo stare belli tranquilli, importante che Putin, se ne riprenda le terre di altri, ERRORRE..

  • alessandro gasbarri

    dunque il pensiero va a chi in passato ebbe la audacia di stracciare in faccia al mondo l’adesione alla societa’ delle nazioni (oggiONU) e boicottare le sanzioni imposte dagli atlantici? quella terza via sociale che tanto spavento’i colonizzatori del pianeta torna in auge? e’ forse un po di sano nazionalismo o patriottismo quello che sarebbe auspicabile x la nostra sfortunata nazione? tutto cio’parlando in merito ai pro e contro italianamente parlando .
    il calderone mediorientale poi che da 70anni funge da “monopoli” x le superpotenze…e scontato che gli unici due stati sovrani (iran-siria)fungano da protagonisti, fino a quando gli USA e i suoi serviNATO sarano disposti ad accettare la sovranita’ di due grandi nazioni sciite?
    ora che i “regimi”laico sunniti libici e iraqeni sono stati devastati da coloro che oggi sembrano piu che gli sceriffi del mondo “gli artificieri della pace”
    ONU compresa.

  • Non condivido tutto, sopratutto non mi piace la sottovalutazione del caso Balcani, che secondo me invece è un ottimo esempio per spiegare tutto lo scenario. Così come sarebbe opportuno riesumare gli scenari della guerra fredda per cominciare a spiegare Al Qaida, ISI, ed il medio oriente. Siamo di fronte a politiche di lungo respiro che gli americani non sanno gestire, ed in questo siamo d’accordo. La necessità strategica della spinta verso sud della Russia è nota dal 1860, ora come allora si riparla di Guerra di Crimea!
    Sono invece assolutamente d’accordo con te che la soluzione non può che essere un equilibrio mondiale multipolare, in cui l’Europa deve giocare un ruolo da protagonista come sa fare (infatti fu proprio la risposta Europea a bloccare l’espansione Russa in Crimea alla fine del XIX secolo!). E certamente questo progetto è fortemente ostacolato dagli Stati Uniti, e dalla Russia, che vedono con timore questa realtà insidiare il loro bipolarismo.
    Concludo dicendo che anche l’ISI non è assolutamente un prodotto spontaneo, anzi, è un regalino fatto ad un’altro pivot essenziale nel capire lo scacchiere mediorientale: le monarchie della penisola araba, fratelli economici, degli Stati Uniti, che insieme a questi hanno strumentalizzato e stuprato la primavera araba, che ho i documenti per provare che era prevedibilissima fin dal 2004!
    Caro sig. Giannulli, rimango a sua disposizione per qualsiasi ulteriore contributo.
    PS per capire gli Stati Uniti bisogna innanzitutto capire che non sono uno stato di tipo occidentale, ma un unione mercantilistica dove l’economia è più importante dello stato stesso.

    • Ardocap: può darsi che abbia dato l’impressione di aver sottovalutato i Balcani parlandone poco in questo pezzo, ma non è cosa che io pensi. Sono più perplesso sulla riduzione dell’Isis a semplice regalino delle monarchie del golfo. Questo elemento c’è ma c’è anche altro, almeno credo. Gli usa sono una unione mercantilistica doive l’economia conta più dello Stato, d’accordo, ma perchè questo sarebbe incompatibile con un a caratterizzazione occidentale? Non mi pare.

  • Sergio Romano (Corriere 06.09.2014) propone una riscostruzione interessante della dinamica medio-orientale (Siria, Isis, USA).

    http://www.corriere.it/lettere-al-corriere/14_settembre_06/-SE-LA-REALTA-LO-IMPONE-OCCORRE-CAMBIARE-ALLEANZE_f6b98456-3586-11e4-bdcf-fc2cde10119c.shtml

    Romano tace del ruolo della Russia, ma pescando nelle considerazioni fatte da altri analisti (“le crisi attuali sono tutte collegate e vedono la Russia all’attacco e gli USA in difesa”, “la Russia non ha rinunciato ad un suo ruolo imperiale”)) si puo’ pensare che le decisioni di Assad siano state suggerite da Putin, che viene accreditato come un buon giocatore di scacchi.

  • @leopoldo

    Se il tuo riferimento e’ a Putin giocatore di scacchi, e’ un modo di leggere la mappa cognitiva degli attori in gioco. Nello specifico utilizzato da Sergio Romano, peraltro da sempre vocal a favore delle ragioni della Russia.

    Posso aggiungere che la “Mappa Cognitiva” viene utilizzata spesso nelle analisi delle aziende e dei loro manager per capire i punti forti e quelli deboli.

    Sempre Romano dice che gli Statunitensi sono degli ottimi giocatori di poker, capaci di giocare bene ad un tavolo, ma spesso mancano di una visione d’insieme e concatenata che, invece, sarebbe il punto forte dei giocatori di scacchi.

    Au revoir.

  • @Caruto

    ma ho seguito il tuo consiglio e ho trovato il seguente documento sull’argomento sociologia di massa e comunicazione che forse tu già conosci e parte da una analisi sul saggio di freud fino all’impatto dei mass media sul condizionamento dell’opinione pubblica,

    http://www.portalefilosofico.com/PROGETTO_5A_2012.pdf

    la mia critica era generica e cattiva, in quanto i politici oggi sono generalmente figure deboli incapaci di condizionare la società, per cui vuoto di potere riempito da persone la cui massima capacità è la seduzione. Dove è il potere? Bho!! forse stiamo perdendo la consapevolezza di cosa è, e di come è mutato e specializzato. Putin forse si sta rivelando uno dei pochi politici che riesce anche a gestire il carisma, ad acquisire consenso sembra essere l’uomo giusto al posto giusto per rilanciare la russia chi sa quale avrà redato l’occidente su di lui?

    Sulla ‘mappa cognitiva’ in Italia, da quello che ho visto negli ultimi 25 anni direi che è deludente, sopprattutto perché gli ambienti che frequento vige un consociativismo pseudo mafioso dove qualsiasi poveraccio capiti con una visione un po’ discordante è abbandonato alle intemperie della massa [ tanto per restare in tema ]. Se vengono fatte l’unico obbiettivo è capire quanto resiste il sistema nervoso prima che crolli e quale direzione prenderà il crollo. )-:su questo punto sono profondamente pessimista[o giannuliano P-:]:-(.


  • ………………..
    TRANQUILLI…TRANQUILLI…
    e’solo una crisetta di CRESCITA/ASSESTAMENTO…nel quadro della ‘Globalizzazione’…
    …sono ‘lottuzze’ civili fraticide ispirate dai FANATICI dell’una e dell’altra parte…
    (Voglio dire: la conflittualita’ e’ perenne nelle aree di confine etnico…ogni tanto questa conflittualita’ si ‘accende’ un po’ di piu’ e…fraternamente si sparano. Poi arrivano i ‘Grandi’, SI METTONO D’ACCORDO, e fanno tacere le armi. E’ la ‘guerra’ finisce e la ‘normale’ conflittualita di zona di confine con mescolanza etnica, riprende normale come d’uso).
    La soluzione del problema della pace nel Mondo Europeo NON e’ difficile, anzi e’ certa.
    E’ una questione di ‘equilibri geopolitici’ mondiali da (ri)bilanciare.
    …………
    Se qualcuno ha voglia di leggere, attraverso una ‘lettera ipotetica’ a Putin, cerchero’ di fare il punto. Io sono un ottimista.
    (Cambiando un poco le parole, questa ‘lettera ipotetica’ andrebbe bene anche per Obama.
    Per l’EU e’ piu’ difficile trovare un nome – siamo ‘sparsi’ ancora come entita’ politica ‘una’ – ma un ‘angelo’ al femminile, credo potrebbe aiutare molto a comporre – oltre al mracolo del far cessare il fuoco –
    ‘LA’ triade per frenare i FANATIsmi in campo.
    Putin Obama piu’ ‘un’altra’ persona, bastano, altri sarebbero ‘di ripieno’).
    ……………..
    Non arrivero’ a proposte concrete di soluzione ma…se avete voglia e pazienza e interesse, a conoscere il problema dal punto di vista di un ottimista quale sono.
    Provate a leggere e… NON avrete piu’ paura della guerra in Ucraina.
    ————
    ————-
    Caro Putin,
    (e cara ‘UE’ – leggimi e pensa ti prego. E anche tu, ‘USA’, medita).
    Ti sei trovato in
    questo guazzabuglio/rompicapo’ “Ucraina”.
    ………………
    Tu sei il ‘Capo’ della Russia Putin!
    (Quella Russia che va dall’Atlantico – San Pietroburgo/Baltico – al Pacifico
    – Vladivostok/Mar del Giappone -. Lo Stato piu’ grande della terra!).
    Tu Putin certamente vedi la realtà politico/economico/militare delle cose. Sei sempre stato un uomo di poche chiacchiere e statista di decisione!!! Ed hai lunga esperienza politica in chiave ‘equilibri geopolitici nella globalizzazione’.
    ………….
    Una volta si diceva che l’Europa (geografica) andava “dall’Atlantico agli
    Urali”…
    Col processo avanzato di globalizzazione, possiamo dire oggi che l’Europa
    (culturale) va “dall’Atlantico al Pacifico” ‘attraverso’ la parte‘orientale’
    (asiatica) che fa da…’cuscinetto di collegamento’!
    Ai confini ‘del Sud’ infatti, con Pietro il Grande – più di tre secoli ormai passati – la Russia ‘chiuse’ con ‘i Turchi’ e la loro Sublime Porta (Governo islamico).
    Con la sua San Pietroburgo, sul Baltico, a Ovest, Pietro il Grande volle ‘guardare all’Europa’ e volle deliberatamente allontanarsi dalla islamica
    Costantinopoli/Istanbul e dalla sua cultura ‘levantina’.
    (E la ‘Santa Russia’ non ha mai avuto ripensamenti su questo).
    I confini ‘Nord’ della tua Russia, ‘nostra’ Europa Putin, sono le fredde terre affacciate sul Mar Glaciale Artico. (‘non navigabile’ a nessuna flotta per gran parte dell’anno).
    Sei lo Stato più grande della terra o Russia di Putin!
    Ricco come pochi Stati e di risorse e permeato di europea antica cultura.
    …………………..
    ………………
    Vale la pena uccidersi in Ucraina tra europei ‘focosi’, spinti avanti dalle
    rivendicazioni nate solo da oscuri maneggi di mestieranti politico/militari e
    da diatribe economiche e di potere di non facile identificazione per la gente
    comune?
    Vale la pena alludere
    all’atomica tra fratelli europei (fratelli di cultura, di religione, di filosofia, di un po’ alfabetica greco/latina/cirillica scrittura, di ‘costumi’ in genere, etc.) o anche solo accennare alla possibile eventualità di ‘lasciare senza gas’ (per energia e riscaldamento) il prossimo inverno i ‘fratelli europei UE’, o accennare alla rincorsa agli armamenti atomici perf ronteggiare altri ‘fratelli – europei di cultura – d’oltremare’ (le ex colonie europee inglesi o spagnole, oggi USA, accumunate a noi da lingue e religioni ‘europee’?
    ………….
    Andiamo Putin…Non ci crede nessuno a questa guerra…
    (Se non fosse per il rispetto degli ormai morti, potremmo incontrarci con vodka e musiche e balletti di Igor Aleksandrovic Moiseev in qualche tua taberna costassu’ da te
    .
    Sei chiamato ad arbitro nel Mondo Putin!
    Sei troppo Grande!
    Tu non farai MAI l’errore della guerra se non nelle di parole di qualche
    prezzolato giornalista tuo o ‘nostrano’…
    …E sarai sempre
    ricordato dalla Storia come ‘un Grande’ Putin.
    Nel bene o nel male sarai ‘un Grande’ NELLA STORIA DELL’EUROPA! (Come lo e’ ‘quell’altra persona’ dell’UE o l’Obama degli USA).
    ………..
    Putin…hai occhieggiato ‘SI’ a Oriente (Cina/Pacifico), ma nel quadro della
    convenienza di Stato (politica ‘spicciola! non STORIA!) nella ‘fenomenologia del presente’ politico caratterizzato dal difficile/complesso/troppo rapido processo di
    Globalizzazione con necessita’ di ricerca di nuovi equilibri mondiali!
    Certamente tu Putin, NON vuoi LA GUERRA nella TUA/NOSTRA Europa. (La guerra è una cosa rimasta ‘evoluzionalmente’ solo nei cervellini degli… ’sciocchi mentalmente e culturalmente arretrati’ CHE ANCORA CIRCOLANO purtroppo in talune lande della terra, ma non in Europa.
    ………….
    L’Ucraina – ci dicono qui in Europa UE – ha voglia d’Europa.
    Ma l’Ucraina ‘è gia’ Europa. (Come lo e’ la Russia TUTTA dall’Atlantico al Pacifico…).
    L’Ucraina è ‘inzuppata’ in Europa come un biscotto nella tazza di latte di un bambino.
    L’Ucraina confina a Nord con la Bielorussia, a Nord/Est con la Russia, a Ovest con la Romania/Moldavia, l’Ungheria, la Slovacchia, la Polonia, a Sud col Mar Nero.
    Parla e scrive e capisce, in gran parte, la tua lingua russa Putin…e vuole aprirsi ancora ad altre lingue europee…
    ………..
    L’Ucraina è dunque ‘dentro’ l’Europa; l’Ucraina “è’” geograficamente e
    culturalmente Europa. Pregano o bestemmiano perfino lo stesso Dio!
    Le questioncelle di assestameno politico ‘del momento’, sono un fatto da
    relegare nella sfera delle diplomazie…Ordina Putin !(e pure gli altri due) e sentirai come ti ‘batteranno i tacchi’ senza discutere!
    Jawohl !
    Gli incontri/scontri purtroppo ora sanguinosi, sono frutto piu’ di allarmismi giornalistici prezzolati per far piacere a qualcuno (?!?) o per aumentare i prezzi di qualcosa ai ‘soliti poveri cristi’ il prossimo inverno, che realta’ oggettive di conflitto/guerra.
    ………………..
    ………….
    …………
    Resta il problema della tua flotta nel Mar Nero Putin.
    L’Ucraina ti da, Putin, i porti della Crimea e nell’Azov per la tua Flotta. Tu dai a noi EU gas ed energia. Dai anche qualcosa (a chi?) agli ucraini. Ne hanno bisogno. (Da questo bisogno la conflittualita’).
    Altri scambi commerciali gia’ sono in atto tra noi UE Russia ed altri ne verranno all’interno della NOSTRA unica Europa.
    (Siamo ‘legarti’ in un libero scambio ‘di sostanza’… e tu e noi UE lo sappiamo)!
    ………
    Siamo tutti Europa Putin!
    Tu come noi UE! La Russia come l’Ucraina!
    E inutile ‘farci reciprocamente male/danno’ (guerra o guerriglia che sia,
    invece di ‘assisterci’). Oltretutto sta arivando il freddo ed e’ meglio stare a casa che al freddo.
    ……..
    Vogliamo ucciderci per delle quisquilie? Per articoli giornalistici? Per
    l’egoismo/vanita’ di qualcuno? Diamoci una mano per aiutarci, invece!
    Individuiamo chi NON vuole ‘la fratellanza’ europea che ha in fondo radici per gran parte ‘cristiane’! .
    Nel concreto immediato, Tu Putin freni i tuoi fanatici (e maneggioni politici) e noi freniamo i nostri!
    ………
    E mentre cerchiamo la ‘fratellanza europea’ dall’Atlantico al Pacifico, non
    dimentichiamo altre fratellanze umane che – in epoca di Mondo ‘UNO’ – ci
    orbitano intorno (Islam moderato, Cina, India, Africa, etc.).
    Il Mondo Putin, e’ pieno di ‘uomini di buona volonta”. Li trovi persino
    in…Internet, seppure un po’ confusi.
    …….
    ……….
    Ci hai tutti ‘sul groppone’in questo momento, Putin! Sei stato chiamato a
    decidere dalla Storia, non dalla politicuzza!
    Sei ‘un’Grande’, Putin, tu lovoglia o no.
    …………
    Sii Grande come sei e ‘butta a mare’ i fanatici/maneggioni e i loro fanatismi
    ed intrallazzi.
    Di uomini (e donne)‘di buona volontà il Mondo è pieno! Hanno gia’ chiesto l’ONU (multinazionale?) delle Religioni!
    Dagli potere ‘agli uomini di buona volonta’! Ascoltali! Noi cercheremo di fare lo stesso in UE ed in USA (in fondo basta frenare le PERSONE egoiste, affamate solo di protagonismo e di denaro e di potere).
    Non farti rifilare la distinzione Europa Geografica/Europa politica. Sono sfumature NEL Mondo globalizzato!
    Vola alto Putin! e tu, che gia’ fosti pilota d’aereo, non vedrai piu’ confini politici in “””questa aiuola che ci fa tanto feroci””” (la Terra).
    SIAMO Europa Putin! Siamo Occidente! E la Russia e la UE. Ed anche l’Ucraina con il suo popolo apparentemente ‘mezzo di qua’ e mezzo di la, e’ Europa’.
    E NON dimenticare MAI Putin che : SEI un PROTAGONISTA!
    Non barattare la
    primogenitura (che la Storia ti ha conferito per le tue capacita’ nelle scelte
    responsabili politiche) per un piatto di lenticchie!
    Resta ‘un Grande’ PUTIN ! Il Mondo ti guarda.
    Vola alto… pilota!
    …………..
    vedi altro
    o 0

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