Le proposte di riforma elettorale di Renzi
Ma che paese è questo dove, a seguito di una pronuncia della Corte Costituzionale di quella portata, si inizia a discutere delle proposte di riforma prima di leggere le motivazioni della Corte? Qui non si è capito che non possiamo permetterci un’altra legge elettorale che, dopo un po’, viene di nuovo dichiarata illegittima, a meno che non vogliamo portare le istituzioni repubblicane al crollo. Anche perché, questa volta non occorrerebbero sei anni per arrivare alla Corte Costituzionale, ma basterebbero pochi mesi: la volta scorsa il ritardo è stato causato dai tribunali ordinari che hanno bocciato l’eccezione di costituzionalità ritenendo che un quisque de populo non possa sollevare eccezione di costituzionalità sulle leggi elettorali.
Poi la cosa è arrivata alla Cassazione che l’ha pensata all’opposto ed ha mandato la questione alla Consulta, che poi ha deciso nel giro di sei mesi. Questa volta, il diritto a ricorrere ormai è sancito e quindi l’eventuale ricorso andrebbe alla Corte appena proposto e la Corte ha già esaminato la questione, per cui in qualche mese si fa tutto.
Quindi nessun discorso serio si può fare prima di leggere la motivazione della sentenza che sarà depositata entro un paio di settimane. E le questioni sono due, voto di preferenza e premio di maggioranza, sulle quali occorrerà studiare ogni singola parola del testo, perché potrebbero esserci scritte cose molto diverse.
Sulle preferenze, ad esempio, bisogna capire per quali motivi il Porcellum è stato bocciato e quali limiti la Corte pone ad una nuova legge. Ad esempio, può esserci scritto che è incostituzionale ogni norma che non permetta all’elettore di esprimere la sua scelta fra diversi candidati di un determinato partito. In questo caso anche i collegi uninominali non sarebbero ammessi (perché, appunto, presentano un solo candidato e non danno possibilità di scelta), oppure, potrebbe ammettere i collegi uninominali ma non liste bloccate di qualsiasi tipo o, ancora, potrebbe proibire l’adozione generalizzata della lista bloccata, ma ammettere la possibilità di una piccola quantità di listini bloccati. Sono tre interpretazioni diverse che danno esiti lontani fra loro.
Sul premio di maggioranza: è chiaro che la Corte ha ritenuto non ammissibile costituzionalmente un tasso di disrappresentatività che ha visto un 29% di voti popolari trasformarsi in un 54% di seggi. Però non è ipotizzabile che la Corte si sia pronunciata a favore del sistema proporzionale puro escludendo in linea di principio qualsiasi correttivo. In fondo, prima del Mattarellum era vigente un sistema di “proporzionale corretta” che, attraverso il quoziente Imperiali, produceva un limitato tasso di disrappresentatività e nessuno ha mai sollevato questione di costituzionalità. D’altro canto anche le clausole di sbarramento hanno un indiretto effetto premiale, per cui riducono il tasso di rappresentatività. Quindi un certo tasso di effetto premiale, presumibilmente, sarà ammesso, ma entro che limiti?
Dove cade il limite fra una correzione accettabile ed una manipolazione eccessiva del responso popolare? Ad esempio, la Corte può aver ritenuto eccessivo un premio che non fissasse una soglia minima di voti (il 35? Il 40? Il 45%) da conseguire per poter ottenere quel premio e resta da capire quale sia la soglia minima accettabile. Oppure la corte può aver formulato la sua censura sostenendo che mentre è ammissibile un premio in numero fisso (ad ed 63 seggi alla Camera, che sono il 10% del totale) non lo è un premio variabile per cui l’entità di esso può diventare eccessiva e tale da stravolgere la volontà popolare. O anche: il premio è ammissibile, ma non può cumularsi con altri effetti indirettamente maggioritari come le clausole di sbarramento ecc.
Dunque, se non leggiamo che hanno scritto i giudici della Consulta non ha senso parlare di nessuna proposta.
Ma veniamo al merito delle proposte di Renzi e la prima cosa che si pensa è che Renzi non sa bene cosa vuole, però lo vuole in settimana e ne vuole tre. Infatti egli avanza tre proposte che, al di là della comune vocazione maggioritaria, sono tre cose molto diverse fra loro e già il fatto che vengano ritenute fungibili l’una all’altra fa sorgere molti dubbi sulla chiarezza di idee del nuovo segretario democratico.
Entriamo nel merito, le proposte sono tre: legge per l’elezione del sindaco, Mattarellum modificato, sistema spagnolo.
Il “sindaco d’Italia” prevederebbe un doppio turno, per cui la coalizione che vinca al secondo turno si aggiudica il 60% dei seggi, mentre il restante 40% va suddiviso proporzionalmente fra gli altri. Dunque, un maggioritario puro potenzialmente più disrappresentativo del Porcellum. Infatti i conti non si fanno sul risultato del secondo turno, quando è gioco forza che uno dei due abbia almeno il 50,1%, ma sul primo turno, per cui può benissimo darsi che una lista con meno del 29%, e magari arrivata seconda al primo turno, poi vinca al secondo aggiudicandosi il 60% dei seggi. Mi direte che le stesse considerazioni si possono fare per i sindaci, ma vorrei fare presente che le elezioni politiche sono un conto e quelle amministrative un altro ed i problemi di rappresentatività hanno diverso valore.
In secondo luogo, la legge per i consigli comunali presuppone un Sindaco che ha poteri di formazione della giunta e di ricambio, che il Presidente del Consiglio non ha nei confronti del ministri e, per di più, le dimissioni del sindaco comportano nuove elezioni. Trasportando il modello in sede nazionale questo significa un modello di repubblica presidenziale in contrasto con il sistema descritto dalla Costituzione. Dubito che una cosa del genere possa passare per legge ordinaria.
Il Mattarellum rettificato è la trovata più spiritosa: il 75% dei seggi in collegi uninominali con maggioritario a un turno, poi un 15% di premio di maggioranza a chi vince ed un 10% di diritto di tribuna agli altri. Cioè un sistema maggioritario con premio di maggioranza. Renzi mi ricorda il Totò che detta la lettera a Peppino: “Punto! Due punti! Ma si! Fai vedere che abbondiamo!”
Tutto questo che senso ha? Se si teme che, con un elettorato diviso in tre, nessuno riesca a conquistare la maggioranza dei collegi uninominali, per cui è necessario dare un premio del 15%, vuol dire che è sbagliato adottare un sistema a collegi uninominali. Se, invece si pensa che già con il maggioritario secco all’inglese si formi una maggioranza a che serve il premio? Come mettere insieme la cintura e le bretelle. Va da sé che questo potrebbe produrre effetti ancora più disrappresentativi dell’attuale Porcellum.
Immaginiamo che un partito prenda il 25% dei voti (e gli altri si sparpaglino su molte altre liste) e si aggiudichi il 45% dei collegi, con il premio del 15% totalizzerebbe il 60% dei seggi con un quarto dei voti. E potrebbero esserci anche risultati ancora meno razionali: come si sa, con il sistema uninominale all’inglese, un partito può aggiudicarsi la maggioranza del 75% dei seggi pur prendendo meno voti di un altro, per cui un partito si aggiudica la maggioranza dei collegi uninominali ed un altro prende il premio del 15%: ingovernabilità assicurata. Peraltro, il sistema è molto meno equilibrato dell’originario Mattarellum che accentuava l’effetto proporzionale attraverso lo scorporo di una parte dei voti presi nei collegi uninominali, scorporo di cui qui non si parla più.
Insomma una legge fortemente disrappresentativa ma che, in compenso, non assicura nemmeno la governabilità: un capolavoro!
E vediamo al modello spagnolo che è un po’ la “novità”: il territorio è suddiviso in 118 piccoli collegi da 4-6 seggi l’uno. In realtà qui per capire come funziona la cosa ci sarebbe bisogno di conoscere le norme accessorie. Ad esempio ci sarà il recupero nel collegio unico nazionale dei voti che non hanno ottenuto rappresentanza nel collegi o no? Con clausola di sbarramento o no? Ci sarà obbligo di presentazione omogenea sul territorio con simbolo unico? Apparentamenti ammessi o no? Nel collegio il seggio richiede quoziente pieno o c’è recupero dei resti?
Facciamo un esempio: non c’è collegio unico nazionale, quindi un partito deve prendere una percentuale molto alta nel collegio. Se ci sono 5 seggi da attribuire, quindi, il quoziente pieno è il 20% e, con l’utilizzo dei resti, una soglia di sicurezza è il 10%. In questo caso, molti partiti che sanno di non prendere una percentuale così elevata in un determinato collegio tenderà a concludere alleanze con altri. Magari con presentazione di candidati in una lista più grande, oppure con patti di desistenza, o con liste comuni con partiti di uguale consistenza. E non converrebbe tanto fare accordi nazionali, ma tenersi le mani libere per concludere l’accordo più vantaggioso possibile caso per caso. E il risultato potrebbe essere quello di una mappa elettorale arlecchino. Oppure l’esistenza del collegio unico nazionale potrebbe trovare un limite in una soglia di sbarramento –ad esempio il 4 o il 5%- per l’ammissione alla ripartizione nazionale, ma un effetto di ridimensionamento delle liste minori potrebbe essere ottenuto fissando nel collegio un quoziente + 2 (Imperiali) o +3, oppure un metodo del divisore con intervalli inferiori all’unità ( diviso 1, poi 1,5, poi 2, poi 2,5 ecc). Resta poi da capire se con preferenze o meno, se con un listino bloccato nazionale o con il recupero dei migliori perdenti nei collegi.
E ciascuna di queste clausole determinerebbe effetti molto diversi sia dal punto di vista rappresentativo che da quello della stabilità di maggioranza.
Insomma, come si vede, parlare di “metodo spagnolo” in astratto non ha molto senso se non si dispone di una articolazione concreta su cui riflettere. Per ora è solo un ballon d’essai che dice molto poco.
Nel complesso, l’impressione che si riceve è che a Renzi non interessi molto il sistema elettorale in sé, quanto piuttosto avere rapidamente un sistema elettorale qualsiasi, purché maggioritario, per andare a votare entro maggio, perché dopo sa che le cose diventerebbero più difficili per lui con un governo Letta che diventi la ripetizione conforme del governo Monti.
E’ comprensibile, ma non è così che si sceglie il sistema elettorale per un paese.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, corte costituzionale, legge elettorale, letta, m5s, mattarellum, matteo renzi, napolitano, pd, pdl, porcellum, sindaco d'italia, sistema elettorale
Vincenzo Cucinotta
Caro Aldo,
che dire, siamo totalmente d’accordo.
Non credo che tu abbia il tempo e la voglia di venire a trovarmi sul mio blog, ma se ipoteticamente l’avessi fatto, avresti constatato che anch’io facevo osservare l’idiozia di spingere per definire una legge elettorale senza avere atteso la motivazione della sentenza della Consulta, sono considerazione ovvie per noi, ma apparentemente ignorate sia dai politici che dalla grande stampa nazionale, tutti a tutt’altre faccende affaccendati.
Allo stesso modo, facevo notare come il proporre tre differenti quadri di discussione (come tu spieghi molto meglio di me, Renzi non ha avanzato tre proposte, ma tre ampi contesti di discussione), non è che agevoli la definizione della legge su cui trovare l’accordo, ma probabilmente disperde le forze, rischiando nei fatti di allungare i tempi. Tu dici che renzi vuole votare a maggio. Secondo me, lo vorrebbe, ma è chiaro che se lo può scordare, napolitano non glielo concederà neanche sotto tortura, e quindi penso che voglia ridurre i tempi e nello stesso tempo dare agli elettori il messaggio che lui è quello del fare e che si deve comunque confrontare con tutti gli altri che gli fanno perdere tempo.
Questa lieve differenza tra le nostre rispettive opinioni deriva dal fatto che io non credo al Renzi decisionista, so che questa è l’immagine di sè che egli vuole dare, ma si tratta solo di un abile politicante molto omogeneo alla classe politica italica di sempre.
aldogiannuli
ogni tanto vedo il tuo blog. Comunque mandami una mail che debbo farti una proposta
mario
Grazie erano mesi che cercavo di capire le differenze fra le vari proposte. Un linguaggio semplice e chiaro per i non addetti ai lavori
Dani Binetti
Caro Aldo,
ho letto con interesse ed attenzione le tue spiegazioni chiare e per questo disarmanti.
Resto allibito dal silenzio che la superficialità’ e l’ignoranza della proposta renziana ha trovato negli organi di stampa e negli “addetti ai lavori”.
Mi chiedo: tutti rincoglioniti o tutti complici?
La professionalità’ e l’onestà intellettuale che contraddistingue te, che fine ha fatto negli intellettuali di professione?
Tutti in coda ad attendere un nuovo posto al sole?
Che tristezza…
aldogiannuli
Daniele, qui il problema è che sono andati tutti di testa e c’è una confusione da fare spavento
Danilo Toninelli, cittadino M5S
Caro Aldo, mi fa piacere leggere le tue critiche rispetto al pericoloso bluff delle proposte renziane. Si tratta di critiche che coincidono largamente con quelle che ho espresso nella mia pagina facebook (https://www.facebook.com/danilo.toninelli/posts/619933851409386)
Soprattutto mi paiono implicare una convergenza, nelle tematiche elettorali, con la proposta di legge elettorale dei gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle. La nostra proposta, infatti, supera l’ossessione di costruire artificialmente una maggioranza di seggi in Parlamento a tutti i costi, e cioè col premio di maggioranza: quella così ottenuta è una governabilità falsa e che non regge perché è priva di supporto reale nel Paese; inoltre svuota di forza politica il Parlamento perché trasforma le elezioni parlamentari in un plebiscito per la maggioranza di governo o più spesso per il leader.
Abbiamo cercato, invece, di proporre un sistema che metta assieme la rappresentatività con quella che abbiamo chiamato la “governabilità dal basso”. Ecco perché abbiamo proposto un sistema ispirato a quello spagnolo, così da indurre – ma non costringere – le forze politiche a fondersi in maniera reale ed omogenea e non con l’unico obiettivo di vincere il premio di maggioranza con successiva ed immediata disgregazione in mille rivoli una volta giunte in Parlamento.
Abbiamo poi corretto quel sistema, troppo partitocratico in Spagna, con un sistema di preferenza sul modello svizzero, che non dovrebbe presentare i difetti in termini di corruzione e clientelismo che il sistema della preferenza tradizionale produce.
Alla base dei principi che ci hanno ispirato c’è la necessità, più impellente che mai e che immaginiamo ti veda concorde, di un rinnovamento della classe politica e di un miglioramento del livello di democrazia del nostro paese conseguenti ad un rinnovato ruolo dei cittadini/elettori di partecipazione alla vita politica, da una parte, e di incidenza sull’attività degli eletti, dall’altra.
Paolo Federico
Le tre proposte di Renzi sono una:”ho fretta!”.
Un cabarettista dallo scilinguagnolo infinito e l’ambizione smodata. Lei non l’ha potuto dire, ma lo ha fatto capire. Non fa niente, lo dico io. Questa è lo spessore politico del soggetto: su un argomento così importante e delicato, tre proposte buttate lì in modo assolutamente superficiale.
leprechaun
“Discorso serio” a Renzi?
Gianfranco d 'atri
La tua frase finale “…a Renzi non interessi molto il sistema elettorale.in se, quanto….etc” , mi consente di meglio spiegare quanto ho precedentemente scritto (parlare di legge elettorale mi pare un diversivo).
In una fase come l attuale, di contrasti di tutti contro tutti ,fra partiti e nei partiti , la legge elettorale che richiede riflessione e consensi, finisce per essere solo uno strumento di propaganda.
In mancanza di un soggetto determinato a cambiare ed un approfondimento consensuale ( di tutti gli aspetti) , lo sforzo progettuale rischia di essere vano.
Dal momento , peroò, che la guerra delle Leggi Elettorali è stata dichiarata, combattiamola. però, ..à la guerre comme à la guerre et …à l’amour comme à l ‘amour”. Non innamoriamoci di nessuno.
Bruno Accettura
Finalmente riesco a capire qualcosa. Grazie Aldo
SantiNumi
Buon Anno Professore,
la mia più completa ammirazione per la coraggiosa presa di posizione verso la “sinistra partitica” nei precedenti post.
La verità, per chi è libero di esprimerla, è un fiume in piena che non conosce ostacoli. Chapeau.
Mi fermerei qua, ma… pls, con (sincero) rispetto: Cucinotta no…
Che sia per motivi d’informazione o, peggio, politici, pls, chi mente no… si passa dalla padella alla brace. E Cucinotta mente pubblicamente con le considerazioni che fa sul “fronte anti-€uro”.
E pare (ripeto, pare…) non sia un caso visto l’organizzarsi di quei “critici” che contano di sfruttare la “catarsi” per guadagnarsi una poltrona alla tavola del nuovo padrone. Alla faccia dei lavoratori e dei compagni che soffrono l’oppressione.
Chi mente su U€ e U€M mente sull’unica cosa che conta ora: siamo consapevoli che chiunque (e in qualunque modo) entri nelle Istituzioni non conta niente? Chi influenza Bruxelles, con un “click” può sbriciolarci in un istante (magari sarebbe meglio visto questa lunga e disonorevole agonia…).
Certo, per averne l’agghiacciante consapevolezza sarebbe necessario conoscere il funzionamento di quella follia atomica chiamata “Target 2”.
Non so… ma io diffiderei da chi non ha ancora capito che il più formidabile “anticapitalismo” è praticato dal grandissimo capitale… almeno che in realtà non stia combattendo con chi è al di là del fronte.
Con grande rispetto.
Gabriele
potrebbero fare il modello spagnolo ma con sbarramento al 4% (il 5 è molto alto)
alessandro
Lo ha detto e ricordato bene Giannuli: il sistema italiano e’ costituito da una Repubblica Parlamentare dove il Popolo, attraverso le elezioni, elegge il PARLAMENTO non il governo (altrimenti saremmo una Repubblica presidenziale). Quindi, in leggero contrasto con quanto argomentato da Giannuli, ritengo che il Parlamento debbe essere eletto con sistema PROPORZIONALE visto che il Parlamento elegge non solo il governo ma anche – e soprattutto – gli Organi e le Isituzioni di Garanzia come la Consulta ed il Capo dello Stato.
Un Parlamento eletto con sistema maggioritario – che stravolge la rappresentanza in nome della “governabilita’” – deve avere necessariamente dei contrappesi: legge ferrea sul conflitto d’interessi, legge sul pluralismo dell’informazione, misure che evitino che la maggioranza di turno stravolga la Costituzione a colpi di art. 138, tanto per indicarne alcune.
aldogiannuli
alessandro: scusa ma il dissenso dove è? Mica ho detto di essere un fautore del maggioritario
Paolo Federico
La grande abilità di Indro Montanelli stava nella sua capacità di ridurre l’astruso linguaggio politico e i complessi meccanismi economici, in pochi essenziali comprensibili concetti affinché tutti capissero il nocciolo delle questioni.
Rispetto al problema della scelta di quale sistema elettorale adottare non crede che sarebbe necessario fare un’opera divulgativa preventiva?
Vincenzo Cucinotta
Insomma, c’è gente come SantiNumi che ignora la banale differenza che corre tra il dissentire ed il mentire. che qualcuno glielo spieghi al più presto. Forse dovrebbe comprarsi un dizionario, visto che non riesce a consultare quello che è disponibile sul web…
Faccio notare a questo simpatico interlocutore che dire a qualcuno che mente, corrisponde ad un insulto, tanto più odioso se portato da qualcuno che si nasconde dietro un nick.
Spero che la discussione tra di noi, si fermi qui. Grazie.
Cinico Senese
Quando leggo della riforma della legge elettorale, sbadiglio. Una noia pazzesca.
Non c’è nessun problema: se non la fanno, resta quella in vigore dopo la sentenza costituzionale. Se la fanno, la faranno per fare barba e capelli a Grillo e x garantire la vittoria a Renzi, ma anche no (Renzi non ha i controllo dei gruppi parlamentari che stanno nelle mani di d’Alema). Tanto non la faranno: prima vedono come vanno le europee.
La legge elettorale però dovrebbe essere funzionale al sistema constituzionale scelto. Dovrebbe, ma non sarà…
Chiaro che Renzi pensi ad una legge elettorale ad personam.
SAVERIO RANIERI
Molto bene questo avvio di spiegazioni sui sistemi elettorali con linguaggio semplice e con esempi pratici.Concordo sul fatto che Renzi non ha fatti proposte e pensa di fareuna frittata snza rompere le uova; un segretario deve mettere in campo una proposta del suo partito.
marco s.
Scusate l’ignoranza, qualcuno potrebbe gentilmente spiegarmi perché è così importante l’elezione al Parlamento europeo dell’Italia? Grazie.
SantiNumi
@Vincenzo Cucinotta
Non insultare te l’intelligenza altrui.
La discussione si fermerà quando avrai quella minima onestà intellettuale di dire la VERITA’ su quel blog (e non solo) in cui MENTI e DIFFAMI chi lavora anche per te. Rispondi sul tuo blog:
http://ideologiaverde.blogspot.it/2013/12/perche-sono-contrario-alla-costituzione.html
“Così, non occorre leggere il libro (ndr: di Bagnai) per conoscere le sue tesi. Mi sfuggirà qualche dettaglio, ma la sostanza è nota.”
La sostanza è NOTA ed è NERO su BIANCO su 400 pagine di analisi che ammetti di non aver letto. Poichè dietro a questa imprecazione di nick (e altre migliaia di persone) c’è qualcuno che se le è studiate quelle analisi CHE TU NON HAI LETTO e su cui deduci delle argomentazioni INFONDATE e che PUBBLICHI DISINFORMANDO. E, mio caro anti-keynesiano a cui ricordo che la Costituzione DEMOCRATICA è “keynesiana”, DISINFORMARE è FASCISTA.
In quelle 400 pagine che TU NON HAI LETTO vengono sviluppate soluzioni TECNICHE per l’euroexit e vengono presentate linee di analisi a livello sistemico (che non sono quelle sciocchezze da propaganda staliniana che abbozzi con la proprietà di linguaggio di chi non ha mai aperto un manuale di economia politica).
Chi MENTE non ha mire Politiche: ha mire da POLITICANTE.
Il POTERE, NONOSTANTE IL TRADIMENTO verso il PROLETARIATO, non l’avete preso dopo Maastricht e non lo prenderete ora.
A fare i CARRIERISTI sono più bravi a destra.
Questo vale per te e tutti coloro che diffamano e seminano discordia nell’unico straccio di Resistenza che questo tragico frangente ci riserva.
Sono pronto a scusarmi per le parole dure se sarai abbastanza onesto da riconoscere che l’analisi che propagandi è inficiata a monte da una menzogna (o che almeno non hai “ingenuamente” verificato le fonti…).
Saluti.
aldogiannuli
Santi Numi: le accuse di mentire, di disinformare, di essere in malafede e di avere mire da politicante vanno dimostrate e non basta che ci sia una lettura diversa di un determinato problema o magari una non lettura di un testo. In ogni caso servono a poco dal punto di vista della discussione che io concentrerei sul merito evitando toni inutilmente astiosi ed offensivi che servono solo a radicalizzare le posizioni e bloccare il conbfronto.
Edgardo Perindani
Siamo al Grottesco; che questi CRIMINALI, TERRORISTI auto legalizzati, come gli altri con i quali si sono alternati e/o accompagnati, hanno SGOVERNATO* con Il TRADIMENTO, il RICATTO, la CORRUZIONE, la PRIVATIZZAZIONE delle COSE PUBBLICHE, la DEMOLIZIONE del SOCIALE e del CULTURALE, ECC. e adesso vorrebbero cambiare una legge TRUFFA / RAPINA elettorale NON sapendo nemmeno dove è MATEMATICAMENTE SBAGLIATA . Si, poi che in questo sono anche DEFICIENTI e IGNORANTI. Io sono l’unico che con le mie Importanti scoperte ne ho denunciato il meccanismo matematico truffaldino nel 1998, ben 7 anni prima che la facessero, in quanto la legge n.270 del 21.12.2005 non l’hanno inventata loro il “PORCELLUM” c’era già, loro l’hanno solo copiata. Sono anche spudoratamente FALSI dato che lo hanno SPACCIATO per metodo proporzionale invece è SPROPORZIONATO ancor peggio dello stesso “maggioritario” essendo “minoritario” (fa vincere e /o perder meno chi perde, assegnando molti seggi a coloro che non ne hanno diritto togliendoli invece ai quali in proporzione gli spetterebbero). Guardate e DIVULGATE le mie importanti scoperte pubblicate anche sul sito web con gli scritti e i video basta scrivere su Google: Perindani. FIRMATE la petizione su Avaaz per: Una legge elettorale giusta: Il metodo Perindani del calcolo proporzionale ….. Ciao da Edgardo v
Edgardo Perindani
Dimenticavo: è stato esemplare con i SGOVERNI* esempio di Berlusconi oltre 100 seggi in più, Monti o altri si è visto e come ci hanno ridotti. La “governabilità” ,in una vera democrazia, non la si ottiene a discapito della rappresentanza, ovvero mettendo soglie % di sbarramento e premi di maggioranza che non sono altro che mascherature di maggioritario oligarchico. E. v P.
giandavide
snatinumi dixit:
“Non so… ma io diffiderei da chi non ha ancora capito che il più formidabile “anticapitalismo” è praticato dal grandissimo capitale… almeno che in realtà non stia combattendo con chi è al di là del fronte.”
quindi è perfettamente coerente che il nostro sia un bagnaino zelota: il suo problema è proprio quello della redistribuzione della ricchezza che deve passare nelle mani del grande capitale, in modo che si produca “l’anticapitalismo” tanto agognato. poi che casualmente questo “anticapitalismo” praticato dal capitale si traduca negli stessi diritti di sangue che vanno tanto di moda tra i fascistelli de noartri sarà sicuramente una coincidenza. come sarà una coincidenza che bagnai scriva nel suo manuale che la competitività la si raggiunge comprimendo i salari eccetera.
a volte non mi sono trovato d’accordo con vincenzo cucinotta, ma devo dire che leggere questi insulti immotivati e gratuiti mi indigna parecchio. non tanto per quelli rivolti alla preparazione di vincenzo, sebbene uno che non ha capito nulla di keynes, che parla di economia come se parlasse di religione, e che non riesce nemmeno ad azzeccare un congiuntivo potrebbe anche evitare di fare commenti sulla preparazione di chi comunque queste capicità ha dimostrato di averle. trovo invece gravi le accuse relative alla menzogna e all’essere pagato da qualcuno: queste potrebbero essere comprensibili nel caso di santinumi, che riproduce in copia carbone la linea politica di casabau. ma francamente, quando non è possibile fare tale identificazione in quanto gli argomenti non lo consentono, ed è questo il caso, dato che le posizioni di cucinotta sono personali e non identificabili nel programma politico di questo o di quel’altro partito, abbiamo davanti degli insulti gravi, che colpiscono l’onorabilità dei presenti e che inficiano gravemente la discussione. il mio umile consiglio in questi casi è rimuovere la merda dalle pagine del blog. so che è brutto rimuovere le cacate apposte da altri, ma è una cosa positiva non solo in termi di di decoro, ma anche di igiene.
SantiNumi
@Professore
Rispettosamente mi permetto di dissentire in quanto affermo diversamente:
1 – Cucinotta pone le basi per un’analisi politica fondamentale un’affermazione falsa. Non è un’opinione: l’intellettuale di riferimento del fronte anti-euro fa analisi opposte a ciò che sostiene Cucinotta che le prende come motivazione (pretesto?) per sollevare divergenze ideologiche che dividono ed avvelenano la resistenza in essere.
Il confronto ideologico (radicalizzato o meno e, soprattutto, a chi interessa) potrà avvenire a “terra”. Se la barca in cui tutti ci troviamo sta affondando per una falla nello scavo, è la tecnica che ci salva, non l’ideologia. Prima si tappa il buco poi si discute su come navigare: almeno che non ci sia qualcuno che pensa di trarre profitto da un naufragio.
Le evidenze documentali sono su carta stampata e pubblicamente disponibile. Quindi Cucinotta diffama e scredita proprio perché “mente”. Nel senso proprio del termine: è DOVERE rimarcarlo.
Qual è la differenza etica con l’informazione di regime? A quale scopo si inquina il dibattito con tali assurdità? (Tra l’altro ovvie a chi abbia un minimo di dimestichezza con la materia).
2 – Nel commento precedente rimarco (coincidenza?):
“[…]E pare (ripeto, pare…)[…]”
relativamente alle “mire politiche” per le quali argomento successivamente il contesto in cui avanzo il sospetto. Un contesto molto vicino a quello da cui, Professore, ha preso coraggiosamente le distanze ma nel quale si muovono figure un po’ più scaltre. Sicuramente rispetto ai “volantinari” risentiti intervenuti nei precedenti post sul tema.
Cucinotta è sicuramente una brava persona.
Ma la gente soffre. La gente muore.
giandavide
… e quindi la soluzione è stare con i grandicapitalisti e bagnai inmodoche si perseguano le riduzioni salariali che ci diano competitività, che si permetta ai “sani” colossi bancari di gestire il passaggio tra euro e lira, tenedosi i profitti di signoraggio, di fare morire di fame gli italiani, che non potranno più accedere ai beni di prima necessità provenienti dall’estero e non potranno comprare i beni prodotti in italia, in quanto si tratta generalmente di prodotti di lusso, che non ci potremmo permettere e che sarà comunque più conveniente vendere all’estero (dove non pagano con monete che si svalutano)
senza contare i mutui che diventeranno lentamente e inesorabilmente impagabili, in modo che le sane banche italiane possano prendersi la casa dei malcapitati contraenti. ammazza, queste si che sono sorti progressive. poi se i grandi capitalisti lottano insieme a noi si può certo stare sicuri che il capitalismo lo si migliora senz’altro… trovo comunque doverose le scuse a cucinotta, insultato in modo squallidamente gratuito e con dei toni parafascisti che evocano la necessità di eliminare fisicamente il proprio interlocutore e che sono alquanto brutti da leggere.
Vincenzo Cucinotta
Bene, Santin umi, visto che lei insiste, mi dica esattamente quale menzogna io abbia pronunciato. Esattamente significa le parole, mi deve dare una citazione letterale.
Se lei non è in grado di produrre una citazione letterale, quello che lei sta facendo tecnicamente si configura come una calunnia, e naturalemnte mi riservo il diritto di citarla in giudizio, nel caso lo ritenessi opportuno.
aldogiannuli
Vincenzo e Santi Numi: vi prego lasciamo perdere le mivacce di querela (che peraltro sarebbe per diffamazione, non calunnia) abbiassiamo i toni e discutiamo nel merito
Edgardo Perindani
Caro Aldo sono d’ accordo in generale con la tua analisi, ma ci tengo a precisare che la Tua (e quella anonima su web) attibuzione a “Imperiali” è sbagliata, confrontata con quanto ho appreso tanti anni fa dai libri, dato che invece è dovuta a Eduard Hagenbach-Bischoff che è stato il terzo al mondo (il quarto e ultimo sono io) ad aver scoperto con diverse operazioni il vero metodo proporzionale, come spiego nei miei scritti e video. Ciao da Edgardo v
aldogiannuli
Hagenbach Biscchoff è il quoziente +1
SantiNumi
@Vincenzo
http://aldogiannuli.it/nuovotest/2013/12/la-lezione-dei-forconi/
Intervento delle 24 dicembre 2013 alle 11:23
Da cui, tanto per far un esempio, si estrae:
[…]Non prendiamoci in giro. Oggi, chi è schierato contro l’euro, o pensa come fa Bagnai che uscendo dall’euro tutto miracolasamente si risolva da sè[…]
Mi spiace Vincenzo, Internet non perdona.
Questo è FALSO, non è una opinione: nel “Tramonto dell’Euro” (particolarmente ma in tutta la sua opera di divulgazione) da pag. 238:
«[…]E dopo [ndr: l’uscita dall’€]che si fa?[…] Questa crisi richiede un deciso cambio di paradigma, che è fuori dalla portata di chi si ostina a difendere
l’esistente.[…]Il nuovo paradigma, evidentemente, deve muovere dal superamento degli errori del vecchio[…], e da una percezione chiara, e articolata per PRIORITA’.[…]Problemi, va anche detto, che NON SONO TUTTI ALLA NOSTRA PORTATA [ndr: la finanza angloamericana], né come singoli, né come collettività nazionale[…]»
E continua:
«Il quadro sopra delineato CHIARISCE CHE L’USCITA DALL’EURO, di per sé, NON RISOLVEREBBE TUTTI I PROBLEMI. Ma questo nessuno potrebbe pensarlo, nessuno l’ha mai né creduto né detto né in Italia né altrove. Le analisi dei possibili percorsi di uscita dall’euro abbondano e sono facilmente consultabili su internet. Da inventare c’è veramente poco, E NESSUNA FRA LE ANALISI PROPOSTE, che esamineremo in dettaglio, CONSIDERA L’USCITA DALL’EURO COME RISOLUTIVA.»
[le capital letter sono mie]
E chiosa:
«Chi sostiene il contrario è disinformato o in cattiva fede.»
Bene: questo era scritto nell’estate 2012. Siamo Nel Gennaio 2014: sei “disinformato” o in “cattiva fede”?
Guarda a caso è proprio il leader del fronte anti € che ha dovuto assumere un avvocato per querelare i diffamatori. Almeno gli accademici come Manasse e Brancaccio sono un po’ più scaltri quando avvelenano l’unica riserva idrica in questo deserto umano e culturale.
E le menzogne che hai DIFFUSO sono le premesse per PUBBLICARE e articolare sul tuo blog delle considerazioni di carattere politico che, per coincidenza, sono proprio quelle di un preciso gruppo politico che MENTE sugli stessi MACROSCOPICI punti. A pensar male, ogni tanto…
L’ennesimo gruppo pseudoculturale e pseudopolitico che ha seminato gramigna anche nell’ ARS che invito a sostenere se non si ha in mente solo di sistemare suocera e nipoti.
Nessun astio: ti stimo è ho più volte apprezzato i tuoi interventi.
Ma prima le Verità e la coesione sociale: la gente soffre.
aldogiannuli
Santi Numi e Cucinotta: credo che la frase di vincenzo sull’uscita dall’euro e quelli che ecc ecc non vada presa alla lettera come l’attribuzione a Bagnai di un pesiero miracolistico. Credo sia una formula un po’ sìbrigativa, ma insomma siamo nei limiti di una possibile interpretazione. Cioè, al di là della dichiarazione che tu riporti di Bagnai, la sostanza è che lui fa troppo affidamento sull’uscita dall’Euro e noin si rende adeguatamente conto delle imoplicazioni di questa scelta. Come se io dicessi: Negri è un sostenitore dell’Euro e di questo ordine di cose, sottintendendo che tutti i suoi distinguo da quella posizione sono chiacchiere non rilevanti. Dunque, siamo nei limiti di una legittima interpretazione ancorchè poco argomentata e cme tutte le intrpretazioni suscettibile di discussione. Di qui ad accusare di falsità premeditata ne corre.
Personalmente, come sapete sono favorevole all’uscita dell’Italia dall’Euro anche se penso vada discusso molto seriamente il come ed il quando Non me la prenderei se uno dicesse: Il prof Giannuli spera di risolvere tutto con una formula magica, ignorando tutto quello che ho scritto in materia.
Insomma, credetemi: nè le accuse di propalare falsità nè le minacce di querela servono a discutere in modo utile. Ed avrei capito de Santi numi avesse detto (come fa oggi) “guarda che non è vero che Bagnai pensa che l’uscita dall’Euro risolva tutti i problemi, perchè, al contrario, lui scrive….” Poi si poteva discutere nel merito.
Non credo che Vincenzo sia accusabile di deliberata falsificazione o di disinformazione, e non credo che la cosa abbia senso porla davanti ad una corte penale.
Anche perchè i tribunali italiani sono già sovraccarichi di lavoro e non mi pare il caso di mettere un carico in più e per una questione di così live entità
Invece, entrate meglio nel merito delle questioni ela cosa sarà utile anche agli altri frequentatori di questo blog.
SantiNumi
Un’ultima riflessione paralella:
Rif: “qualcuno che si nasconde dietro un nick”
Vorrei ricordare, per chi non è avvezzo agli strumenti di comunicazione, che “anonimato = libertà”.
Molti ingenui che nel 2014 non vedono manganelli e olio di ricino, credono che il fascismo sia qualche giovane che conserva la foto del duce in camera: è ora, è omnipresente e onnisciente. Siamo tutti più o meno dettagliatamente profilati: sì, ormai costa così poco che è dossierato anche chi non conta niente (non si sa mai…).
Quando c’era la Democrazia in Italia, si diceva: «Il voto è segreto».
Se non si hanno particolari obiettivi e ambizioni, cari surfer, MAI esporsi: contano gli (umili) PENSIERI non la (onorevole?) FACCIA.
Edgardo Perindani
E anche + 2 . Ciao
aldogiannuli
Perindani: a me risulta che il + 2 sia conosciuto come metodo Imperiali, ma se hai notizie più approfondite dille pure sarà utile capire meglio
Vincenzo Cucinotta
SantiNumi, quando io affermo che Bagnai affida tutto all’uscita dall’euro, non sostengo questa tesi che letteralmente sarebbe chiaramente assurda. Questa interpretazione non è lecita nell’ambito di una discussione razionale. Se non l’ha capito, non è che io creda che davvero secondo Bagnai l’indomani che usciamo dall’euro possiamo mettere a ferro e fuoco le nostre amate città, tanto uscendo dall’euro possiamo fare ciò che ci pare. Spero che quest’esempio chiarisca l’aspetto paradossale di come lei legge le mie parole.
Inoltre, sul mio blog, dove lei mi ha letto, io ho specificato come Bagnai pensa di risolvere il problema del debito sovrano italiano, e così non vedo come qualcuno possa isolare una frase in un contesto: se io parlo esplicitamente di misure aggiuntive rispetto all’uscita dall’euro, è chiaro che un’interpretazione letterale è illecita. Soprattutto, non si capisce perchè io sarei interessaro a falsificare il bagnai pensiero, visto che mi premuro di fornire ulteriori specificazioni.
Non solo, io ripetutamente ho dato atto al professor Bagnai delle sue competenze disciplinari, arrivando a ringraziarlo per avere imparato svariate cose di economia proprio dalla lettura dei suoi scritti.
La questione è molto semplice, come ho ripetutamente detto, tra Bagnai e me v’è solo un dissenso di natura politica che sarebbe ben strano venisse considerato scorretto manifestare pubblicamente.
Lei dovrebeb informarsi. L’accusa di mentire può riferirsi solo a circostanze specifiche, come se io dicessi che lei ieri si trovava a Gallipoli mentre lei si trovava invece a acsa sua. Per qualificare un’affermazione di essere menzognera, è richiesto che essa citi circostanze specifiche chiaramente non corrispondenti alla realtà. Quando si parla in un ambito politico, c’è un elemento di interpretazione soggettiva che non può essere sottratta al dibattito pubblico. Mi creda, nessuna persona razionale potrebbe qualificare quella frase che lei cita come menzognera.
Le assicuro in conclusione che lei fa un servizio inopportuno allo stesso Bagnai ed alle sue tesi ad attaccare ogni forma di dissenso fino a non fermarsi neanche di fronte alla scelta di utilizzare l’insulto.
Non dico nulla sulla scelta dell’anonimato sul web, che richiederebbe ben più spazio. Mi pare che pensare di affidare la propria libertà di parola all’anonimato sia errato, come se uno girasse per strada con una maschera sul volto, non mi pare che nessuno lo faccia. Lei forse affida la sua libertà solo al web, mentre di persona esprime opinioni che non sono le sue?
Una cosa mi è chiara da tutta questa faccenda, per rispetto del nostro ospite mi asterrò da qualsiasi iniziativa legale, ma la vorrei pregare d’ora in poi di ignorarmi come io reciprocamente la ignorerò.
giandavide
molto buffo il panegirico del troll che si può leggere qua sopra, con la rinunzia dell’identità come se si trattasse di andare alla legione straniera. e invece, nonostante la sacra crociata, si resta dei piccoli borghesi che non sanno come impiegare la giornata. e, a meno che non ci siano manifestazioni dei forconi, sono sempre lì a fare la loro sacra propaganda contro ilmale, insultando e minacciando chi ha idee diverse dalle loro.
credono che le altre persone abbiano il disperato bisgno del loro aiutino paternalista per capire dove andare, per mostrare le loro contraddizioni eccetera. non sono mai stati sfiorati dall’umile pensiero che questi processi non necessitano della loro persona per avvenire, e quindi perseverano nel rompere le palle agli altri credendo di salvare il mondo. in definitiva sto iniziando a pensare che santinumi ci sia piuttosto che ci faccia, sebbene il limite tra le due cose è sempre ambiguo, dato che in quest’epoca ci vuole poco a trasformare un cuore matto qualsiasi in inconsapevole strumento di propaganda.
p.s. sono lusingato di essere stato definito “scaltro” solo perchè ho azzeccato qualche congiuntivo in più del nostro eroe…
SantiNumi
@Professore
Intanto, Professore, grazie mille per la sua “preoccupazione” nei miei confronti: non me l’aspettavo: pensavo di essere uno dei suoi follower più fastidioso e antipatico… e se è comunque così rimane a maggior ragione anche un esempio di empatia e di tolleranza.
Ma Vincenzo bluffa e lo fa anche male: cerca solo di salvare la faccia perché, come tutte le brave persone quando barano, per la nota legge di Murphy, si trovano generalmente un @SantiNumi che li mette sotto lo spotlight. Si ricorda cosa di converso scrivevano Tolstoj e Dostojevskj su chi trucida milioni di persone e diventa un gigante della storia come Napoleone? Bhe… qui è il contrario :o)
Gli appunti dialettici che propone, però, devo farli miei… 🙂 Ma, non per giustificarmi, ha idea quante volte ho letto le banali falsità in questione (sì, perchè falsità rimangono: sia che siano diffamazioni per un contesto giuridico sia che lo siano in ambito etico-comportamentale)? e soprattutto da chi? Se no perché mai starei qui a sostenere una questione tanto antipatica?
Il problema è che il Cucinotta è una persona intelligente, non ha la scusante della natura matrigna. Potere dovrebbe essere responsabilità.
Bagnai non fa “politica”, non parteggia per particolari gruppi di potere: ha sempre scritto articoli economici sul Manifesto fin tanto che non è stato più pubblicato quando ha iniziato a trattare il problema della UEM e alle sue implicazioni politicosociali: è stato il primo economista italiano a denuciare pubblicamente l’€ come strumento di Lotta di Classe (al contrario) e a spiegare pubblicamento il concetto di “vincolo esterno” e delle sue implicazioni su libertà e Democrazia.
Quindi ha aperto un blog per la divulgazione della macroeconomia e ha scritto un libro a tema: solo grafici, formule e tanta culturale umanistica: niente politica partitica.
E’ proprio perché ciò che sostiene non è in gran parte opinabile che l’unico mezzo per screditarlo è diffamarlo: la scienza non è dialetticamente opinabile come la politica. Va falsificata con metodi scientifici: e ci vogliono le competenze.
Vincenzo vorrebbe far credere che ci son solo divergenze di ideologia, di “pastrufaziana latitudine di visuali”: infatti l’unica cosa per cui non sarebbe querelabile è quando sostiene che è un keynesiano (capitalista) e lui no (comunista?). (Sì, Bagnai esasperato ha cominciato a querelare proprio chi pubblica ciò che ha scritto Vincenzo)
Vorrei ricordare che in economia ci sono state solo 3 grandi pensieri economici: liberismo (stato minimo, solo mercato, mai provato perché generalmente scoppiava una guerra mondiale prima), comunismo (solo stato, provato ed economicamente insostenibile) e, infine, keynesismo: intervento anticiclico dello Stato in economia di mercato e repressione finanziaria.
Democrazia, società pluriclasse, redistribuzione del reddito, inclusione sociale, PACE: solo un pensiero economico (cablato nelle Costituzioni socialdemocratiche in quanto “necessitato” dall’antifascismo stesso, come spiegava Mortati), ha garantito tale benessere.
Perché persone tanto intelligenti prendono una posizione così incomprensibile? Avevano paura che il divulgatore si organizzasse politicamente?
Certo che un “intellettale di area” che denuncia (dimostrando con tonnellate di dati e paper di premi nobel degli ultimi 50’anni) come strumento fascista il cavallo di battaglia del 99% della “sinistra”… si capisce l’imbarazzo di un Brancaccio… o di un Fassina!! :o)
Io non so se il povero Cucinotta come già due (ripeto: due!) anni fa si chiedeva Bagnai sull’oggetto della discussione sia “in malafede o solo disinformato”: poco importa. Il risultato è lo stesso: getta fango su chi ha aperto uno spiraglio di dibattito in Italia sul tema. Non è, con rispetto, irrilevante come è stato lasciato intendere: tant’è che, su quelle premesse pseudotecniche, viene in seguito espresso un abbozzo di manifesto politico.
Bisogna pensare che ci sia chi ha velleità politiche ed è pronto ad avvelenare un dibattito già profondamente oppresso dal regime dell’informazione? C’è chi è ancora pronto a sacrificare italiani ed europei per trenta denari?
Un post per rettificare le numerevoli “leggere imprecisioni” potrebbe risolvere il piccolo grande dilemma…
(Come credo sia ormai chiaro non è Vincenzo la mia peroccupazione che, a mio parere, è solo un po’ ingenuo… ma con quale “compagnia” questa volta “andrà” un intellettuale di Sinistra che stimo tantissimo e non solo per cultura)
(Forse ha ragione il buon @Giandavide: d’altronde è soggettivamente incerto il confine tra libertà e “follia”…)
aldogiannuli
Santinumi: io cerco di seguire il dibattito dando attenzione a tutti. Nel merito ho l’impressione che ci sia un eccesso polemico nei confronti di Vincenzo che, al di là della questioen Bagnai, non dice poi cose tanto distanti.
SantiNumi
http://gabriellagiudici.it/alberto-bagnai-scienza-informazione-e-senso-comune/
Edgardo Perindani
Ti confermo che l’ attribuzione a questo fantomatico personaggio “Imperiali” senza nessun altro riferimento c’ è solo su web, e quando l’ho sentita 4 anni fa mi sapeva subito e molto di burla. Quando nel 1998 ho scoperto il mio metodo del calcolo proporzionale per testarlo ho fatto il giro delle Università e a Scienze Politiche nella Biblioteca, mi sono stupito che ci fosse solo un libro sull’ argomento; I sistemi elettorali nei paesi della Comunità europea di Sebastiano Corrado, ed Maggioli 1984,l’autore tra le cose giuste ne diceva anche molte sbagliate, perchè spesso non controllano quello che trscrivono o scrivono. Adesso me lo sono rivisto e a pag 224 c’ e quello che ti ho detto. Ad esempio su internet c’ è oltre 20 pagine di sistemi proporzionali, le ho controllate, solo 3 sono giuste e su quatto sistemi veri e giusti proporzionali fatti con operazioni differenti ne riportono solo due, perchè l’ignoranza e la stupidità non hanno limiti. Invece le conoscenze sono rivoluzionarie e vanno divulgate. Ciao da Edgardo v
aldogiannuli
Perindani: giuarda che non il web ma tutti i manuali di diritto elettorale dal 1948 in poi parlano di metodo Imperiali
giandavide
gioco della settimana: di chi sono queste parole?
“Questa Europa – sostiene – ci sta portando a fondo, dobbiamo costruire un’altra Europa perché diseguaglianza e precarietà del lavoro non si possono combattere su scala nazionale. La direzione di marcia dell’Eurozona ci porta a sbattare e va radicalmente contrastata, invertendo la rotta da mercantilista, che è la stessa del Titanic. Dobbiamo farlo con la politica, partendo da quella degli stati nazionali. Occorre cercare un piano B, perché insieme all’economia si rischia di mandare a fondo anche la democrazia”
in realtà basta cercare su google per capire che è fassina… queste sue posizioni sensate sebbene disperatamente minoritarie, e il suo tentativo di dialogo con i no euro mi incuriosiscono. sembra che fassina abbia una proposta ma non la voglia ancora rendere pubblica. qual’è sto piano b? e, soprattutto: dato che comanda renzi e che renzi e fassina si stanno sul cazzo a vicenda, a cosa potrà servire sto piano b? boh.
Edgardo Perindani
La cosa è molto più grave di quel che pensavo e i risultati di questa generalizzata disinformazione sono sotto gli occhi di coloro che usano il senso critico, gli altri normalmente guardano il dito e non la luna. Basta dirti che gli “esperti” in merito Non conoscono le mie Importanti scoperte e non fanno nulla per conoscerle anzi spesso mi evitano per non dovermi dar ragione. Ciao