Primi sondaggi sulle europee: ragionandoci su, per quel che serve…
Sappiamo che i sondaggi (in particolare in Italia) presentano sempre aspetti discutibili per gli aspetti metodologici e dubbi sulla correttezza di chi li effettua, ma, soprattutto quando come ora, si è in presenza di un 40% di astenuti nelle precedenti elezioni e di un 32% di indecisi dichiarati. Detto questo, prendendo i sondaggi con le molle ragionarci su non è inutile. Un po’ perché influenzano il comportamento degli elettori, un po’ perché i politici ragionano in base ai sondaggi e questo può spiegare i loro comportamenti, un po’ perché alcune tendenze si colgono senza troppo sforzo, soprattutto se si tengono presenti alcune regolarità di comportamento nei sondaggi.
Ad esempio, è abbastanza regolare che i primi sondaggi siano più generosi con le formazioni piccole di quanto non lo siano i successivi e, soprattutto, i risultati effettivi. Questo per due ordini di motivi: chi vota per le formazioni minori tende ad essere molto più motivato ed a dichiararsi subito, mentre fra quelli che decidono all’ultimo minuto le formazioni più piccole hanno molti meno consensi, in secondo luogo, perché lo scontro elettorale tende a polarizzarsi man mano che la campagna si sviluppa e questo toglie spazio ai piccoli che soffrono sempre più dell’effetto “Voto utile”.
Nelle scorse elezioni, infatti, i sondaggi sopravvalutarono costantemente il centro montiano, Sel, la Lega e Rivoluzione Civile, poi i risultati ridimensionarono tutti a vantaggio di Pdl e M5s lanciati all’inseguimento del Pd che si fermò al 25% e vinse grazie all’apporto determinante di Sel che, però, non raggiunse nemmeno il 4%. Detto questo, gli attuali sondaggi contengono già una notizia pessima per i “piccoli” che partono male: il centro montiano si disintegra, Rifondazione scompare, Sel quasi si dimezza, Fli arranca così come la destra. Vanno un pochino meglio di un anno fa Lega e Casini, ma di un soffio che fa presto a calare man mano che la campagna entra nel vivo. Anche il Ncd non fa sfracelli e supera di poco la soglia di accesso attestandosi su un dignitoso 5 e mezzo. Ma, anche per loro, vale la considerazione per cui “vediamo come va a finire”.
La Tendenza secca, sin dall’inizio è quella di una competizione a tre punte : Pd, Fi e M5s, che totalizzano il 77% da soli, mentre si riducono drammaticamente gli spazi per gli altri. C’è da dire che in questo sondaggio non c’è l’eventuale Lista Tsipras e la “Nuova An” di Alemanno e soci, non sappiamo neppure se non sbucheranno nuove liste (ad esempio del movimento dei forconi), ma difficilmente cambierà la tendenza di fondo della competizione a tre, con gli altri in castigo.
Di fatto tutto fa pensare ad una fortissima tendenza alla radicalizzazione dello scontro, così come penso stia accadendo un po’ dappertutto in Europa. Qui in Italia un po’ più che altrove, a causa della particolare precarietà di questo quadro politico.
Qualche commento sui tre maggiori: il più penalizzato dall’aria di inciucio è proprio il Cavaliere, che recupera poco rispetto al danno della scissione e, sommando i voti di Ncd, si attesta su un 29% che non è molto.
A prima vista questo può sorprendere ma, pensandoci bene, la cosa è spiegabile: all’elettorato di destra piace il Cavaliere con i guantoni da box che mena duro, mentre quello ecumenico che, prima fa il governo con Letta e dopo l’accordo con Renzi, non piace per niente. La base di destra vuole un Berlusconi alternativo alla sinistra, non convergente.
Il M5s appare in recupero, dopo la flessione nei sondaggi precedenti e dopo i cattivi risultati delle amministrative, e sembra riprendere in pieno il suo 25% in particolare dopo la battaglia sulla questione di Bankitalia. La campagna dei giornali sulla “violenza squadristica” dei deputati pentastellati ecc non sembra aver avuto alcun effetto.
Il Pd è dato sempre oltre i risultati di febbraio, ma tende a scendere. Soprattutto non sappiamo quale sia l’atteggiamento della sua base elettorale dopo questa strana crisi di governo e, meno che mai, si capisce come sarebbe presa una alleanza diretta Pd-Fi che è esattamente quello che si sta prospettando in queste ore.
Aldo Giannuli
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ilBuonPeppe
“La base di destra vuole un Berlusconi alternativo alla sinistra, non convergente.”
Veramente è la sinistra (?) che converge sulle posizioni di Berlusconi. E non è una differenza di poco conto.
SantiNumi
@ilBuonPeppe
Ma che dici Buon Beppe!
In termini relativi il Banana è la “sinistra” e la Lega Nord l’estrema sinistra. Altro che convergere! Il PD ha già doppiato il satrapo e si accinge a superare Benito (che in paragone vedrebbe offesa la sua alta “morale”). SEL ha già fatto vedere i tubi di scarico ad Adolfo.
Non è difficile: prendi l’arco parlamentare ci piazzi di fronte uno specchio e ci guardi dentro.
A quel punto si capisce chi fa gli interessi dei cittadini più deboli. Nessuno.
(Il M5S ha un programma economico molto simile a quello di Renzi: infatti quando discutono tra loro pare che usino lo slang di Little Italy)
lucio
Intanto alle regionali in Sardegna, dove il movimento 5stelle sardo non si è presentato (pocos, locos y malunidos, esattamente come la sinistra alternativa in Italia), l’affluenza si è fermata al 52% degli aventi diritto, complice anche una legge elettorale che definire di m.e.r.d.a è un’offesa grave alla m.e.r.d.a.
Alle scorse politiche il m.5stelle aveva raccolto 1 voto su 3.
giandavide
mah a parte che non si capisce quali sondaggi siano citati, a me risulta ( http://www.giornalettismo.com/wp-content/uploads/2014/02/sondaggi-italicum-berlusconi-1.jpg e http://www.giornalettismo.com/archives/1361311/sondaggi-ballaro-pd-primo-partito-centrodestra-vince-con-litalicum/ ) che il movimento 5 stelle ad esempio è abbastanza inchiodato al 21%; poi non si considera che con il “compagno berlusconi” (cit. santinumi) c’è il resto dell’armata rossa: casini, bossi e salvini, ma anche il compagnissimo larussa, anzi che dico compagnissimo: troppo poco: sono tutti compagnerrimi. e soprattutto tutti insieme sono al 37%. quindi direi che berlusconi al momento non mi sembra penalizzaterrimo, dato che gli basta cambiare strategia e i suoi elettori si scordano improvvisamente di tutti gli inciuci, che vengono considerati come quei giusti tatticismi che sono prerogativa dell’uomo forte al comando, il quale se la mette nel culo agli avversari politici come agli elettori che lo hanno votato è considerato comunque un furbo, e quindi un grande. poi qualcuno lo considera un parbvenu e qualcun’altro lo considera un compagno. io continuo a considerarlo la versione del pelato 2.0, e non solo perchè c’ha l’impianto di capelli finti a nascondere la pelata.
per il resto lo voglio vedere renzi senza voto utile, e faccio notare un’altra cosa: quella testa fina di veltroni, quando ha ben pensato di sodomizzare il governo prodi, perlomeno lo ha fatto con un certo anticipo rispetto alle europee e ha giocato il tutto per tutto sul ricatto del voto utile. la strategia si è rivelata estremamente perdente, ma perlomeno veltroni non ha messo in mezzo al suo progetto maggioritario delle elezioni da svolgersi con il proporzionale, cosa che sarebbe stata una vero e proprio bagno di realismo che avrebbe spazzato via le ridicole speranze maggioritarie del pd veltroniano.
quella testa fina di renzi invece sembra non avere considerato per nulla l’esistenza delle elezioni europee, e l’elevata possibilità di una diserzione dei propri elettori: non solo perchè l’europeismo di matrice piddina non ha tutto questo appeal, ma va anche considerato che queste elezioni possono essere percepite come un voto d’opinione piuttosto che come un voto politico , oltre al fatto che il pd non risolverà nemmeno stavolta le sue contraddizioni interne (la socialdemocrazia sarà pure squallida e boccheggiante, ma un gruppo parlamentare dove ci stanno solo italiani e lituani è una vera e propria vergogna). insomma nello socrso passaggio politiche-europee il pd è passato dal 33 al 26. stavolta sta pure al governo e si sta logorando velocemente. anzi, se le teste di legno piddino non provvedono, mi sa che il loro buon renzi sarà bollito già per l’estate, come fu per franceschini dopo le scorse europee.
insomma credo di condividere solo la posizione sul pd, che è un dato quasi fisiologico, mentre non credo realistico un andamento così analogo a quello delle scorse elezioni politiche, sia perchè il sistema elettorale è diverso e presuppone logiche di voto diverse, sia perchè è naturale che l’elettorato cambi talvolta idea rispetto al passato. e la delusione non sarà rivolta solo al pd, ma anche al suo gemello movimento 5 stelle, che il 25% non lo recupera nemmeno nei sogni più sfrenati di casaleggio, anche se cambiano intellettuali di riferimento dopo la cacciata dell’improbabile becchi, dato che è evidente ciò che grillo e casaleggio chiedono ai loro collaboratori è di rafforzare la visione monooculare del partito, per poi cacciarli come dei miglio qualsiasi se ciò non viene svolto come da ordini. è un dato di fatto invece che berlusconi andrà bene alle elezioni dato che rappresenta il più grande partito no euro in italia, e può avvalersi di seupporti di propaganda ideati nei settori bancari di berlino e propagati da bagnai e da altri balordi, che si sono rivelati uno strumento di rincoglionimento di massa tramite facebook di notevole potenza. ma si sa che il più compagno di tutti rimane sempre zuckemberg.
Silvio
Caro professore, i risultati bisogna aspettarli. I sondaggi a tre mesi dal voto valgono ben poco. La sua critica alle degenerazioni della sinistra è da me condivisa. Mi pare però che potrebbe essere un po’ più generoso coi suoi ex compagni. Io non credo né alla trasparenza dei referendum on line di Casaleggio, né alla loro legittimità. Come insegnante ho seguito per anni le elezioni per il consiglio d’istituto della componente studentesca, che si tengono con sistema proporzionale in modalità dont . Per evitare reclami e richieste di chiarimento successive al voto, ho cercato più volte di chiarire il meccanismo ai candidati. Sarà che mi spiego male, ma non ci sono mai riuscito. Mettere ai voti queste questioni tecniche è come mettere ai voti quale è il modo corretto per svolgere un intervento chirurgico o costruire una casa. A parte questo dovrebbe ricordare che il risultato del voto elettronico a cinque stelle (Proporzionale a collegi intermedi con divisore rettificato: e mi piacerebbe proprio sapere quante decine di italiani sanno spiegare di cosa si tratta ) comporta nei fatti uno sbarramento ancora superiore a quello dell’Italicum. E con uno sbarramento vicino al dieci per cento – può mettersi l’animo in pace – la sinistra non verrà rappresentata in parlamento né nella sua attuale squallida forma, né in una forma eventualmente rinnovata. Dopo di che ogni scelta politica è lecita, anche quella di appoggiare il M5s, e non sarà certo criticata da me, visto, tra l’altro, che ancora a febbraio avevo delle idee simili alle sue, per poi ricredermi dopo la vicenda Bersani. Sarebbe solo opportuno dichiararlo in modo esplicito. E dichiarare anche che si è cambiata idea sul sistema elettorale.
aldogiannuli
Silvio, sul resto risponderò con piu calma ma perchè avrei cambiato idea sul sistema elettorale? Sono sempre stato proporzionalista
lucio
SantiNumi, quando dici “Il M5S ha un programma economico molto simile a quello di Renzi…”, menti sapendo di mentire visto che la realtà è esattamente l’opposto ed è impossibile pensare che tu sia in buona fede e creda a quanto dici. Poichè usi gli stessi argomenti che usano gli esponenti del PD contro il M5S assimilandolo ai Berluscones, ci fai capire che hai verso il M5S lo stesso complesso del PD: rabbia e frustrazione, paura, nel vedere che i 5stelle riescono a interpretare meglio di qualsiasi vecchia sinistra i bisogni dei più deboli e vessati. Tu fai parte di quella sinistra sedicente alternativa, parolaia e inconcludente, che ha contribuito insieme all’insulso centrosinistra all’affermarsi e perdurare del ventennio berlusconiano. Ma non devi aver paura che i 5stelle vi portino via in consensi perchè siete già elettoralmente e ideologicamente estinti. E il PD vi stà per seguire a ruota. Quindi fattene una ragione, avete finito di illudere noi poveracci di fare i nostri interessi contro i poteri forti.
Le persone intelligenti, oneste e di buon senso che valeva la pena di votare (vedi Capanna) vi hanno già mollati da tempo. Ora rappresentate solo voi stessi, e quanto siete in pochi, sedicente intelligentia di sx! Ma per favore!
Caruto
Forse puo’ interessare leggere cosa pensa Barca dell’attuale fase politica:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-il-governo-di-repubblica-un-finto-vendola-chiama-fabrizio-barca-che-rivela-ho-72074.htm
SantiNumi
@lucio
Carissimo, ho sostenuto il M5S fino alle nazionali e sarei felice di farlo ancora.
Io potrei “menti[re] sapendo di mentire visto che la realtà è esattamente l’opposto” oppure potrei essere onesto e far parte di quell’elettorato un po’ più consapevole che è, seriamente, preoccupato di veder quello che per molti aspetti è il meglio dell’attivismo italico strumentale al Partito Unico Neoliberista (e al PUDE).
Concorderai che in piena crisi economica i temi fondamentali sono di politica economica:
1 – Renzi e Beppe sono per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti: proprio come prescritto dagli Yankie.
2 – Entrambi vogliono i “tagli” alla spesa pubblica (notoriamente fonte di sprechi, corruzione e improduttività) e sono de facto per la compressione della domanda aggregata in senso prociclico (C.P.D.Y.)
3 – Entrambi puntano esclusivamente allo sgravio fiscale del lavoro: il debito pubblico l’ha generato tutto Bottino Craxi a forza di lauti pranzi (C.P.D.Y.).
4 – Renzi vuole le riforme “strutturali” (aka distruzione dei diritto dei lavoratori e quindi l’annullamento definitivo delle Costituzioni democratiche) che determina (come vuole l’economia neoclassica) un tasso “naturale” di disoccupazione estremamente alto e fenomeni deflattivi. Beppe risponde con il “salario di cittadinanza” e la “decrescita felice” così come vuole, appunto, la teoria economica neoliberista per arginare la violenza che nasce dalla deprivazione (esattamente l’opposto di come vuole il nostro dettato costituzionale). (C.P.D.Y.)
[…] ad libitum
Chiunque prenda la cadrega il pranzo in tavola rimane lo stesso. Lische di pesce.
Io, da ex attivista, ho perso tutte le speranze dopo le nazionali… ma chissà cosa ci riserva il destino! Chi vivrà vedrà.
(Da quando Salvini si è alfabetizzato sono diventato leghista protempore… :o) )
Mirko G. S.
Mi permetto una piccola notazione: esiste chi mente e basta non anche chi mente sapendo di mentire, in quanto chi mente non può non sapere di stare affermando una cosa falsa. Ma avete mai visto una persona in buona fede mentire? Una persona mentire sapendo di dire il vero? Piantatela di torturare l’italiano.
massimo
@Giandavide.. Bagnai porta numeri e teorie economiche e tutte parlano una lingua dimenticata… quella della sinistra: redistribuzione, rinegoziazione di accordi capestro, rifiuto del dogma debito pubblico=cattivo e semplice applicazione di matematica e teorie economiche riformiste… il tutto con molti dati che gli danno ragione… ok i dati anche se sono veri se li sceglie lui… allora proviamoli questi dati, trovami qualcuno che di dati ne porti altri e semmai se ne parla… e comunque prendersela con Bagnai e non con quei pochi nobel dell’economia che sono sulla stessa linea mi sembra riduttivo… se poi vogliamo parlare della difficoltà di trovare qualcuno che porti avanti politicamente un programma con anche queste istanze allora siamo anche daccordo e possiamo parlare di vuoto della sinistra… se i partiti si sono evoluti copernicanamente mantenendo nomi e fantasmi ma cambiando radicalmente negli obbiettivi e nelle pratiche beh allora forse tocca anche a noi cambiare un po’ e restare meno attaccati a forme che ci davano identità e coragio ma che ormai si rivelano per essere solo simulacri… parafrasando… l’appartenenza non è più una virtù…
giandavide
salvini alfabetizzato? io mi chiederei se è ancora in garanzia: di solito gli articoli evidentemente non funzionanti li cambiano gratis
SantiNumi
@giandavide
Io ti darei anche ragione: ma questo è ciò che offre il mercato.
Ormai basta citare a memoria due studi di settore e un paio di capitoli di politica economica del I anno che si passa per intellettuali: questo è il quadro culturale desolante.
Le hai mai lette le trascrizioni dei dibatti in sede parlamentare prima dell’entrata nello SME? Sembrano la relazione di un convegno di macroeconomisti.
Ma è ovvio: la politica e la macroeconomia sono di fatto la stessa cosa.
Tutti si riempono la bocca con Marx e si dimenticano che il bicchiero mezzo pieno sta proprio nell’analisi di politica economica (chiaramente molti amici veteromarxisti trovano più affascinate la sintesi “ideologica”…)
Poi senti le interviste dei capitani d’industria nostrani, senti la Bonino, senti Razzi, guardi il faccione di De Benedetti… e dici? Ma cosa è successo negli ultimi quarant’anni? Troppa Coca Cola?
lucio
mirko, per fare un esempio, il caimano mentendo in modo spudorato e sistematico finisce per non distinguere più la realtà dalle sue balle. ecco perchè è così convincente: mente ma non sa più di mentire :))
lucio
Santinumi, renzi e tanto d’accordo con le idee dei 5stelle che il prossimo governo lo fanno assieme, così come napolitano e i neoliberisti di tutto il mondo consigliano loro vivamente.
Infatti i neoliberisti italiani e del pianeta intero stanno pesantemente sponsorizzando i 5 stelle e non vedono l’ora che raggiungano il potere in Italia per poi contagiare tutta l’europa
lucio
Santinumi per me, nel panorama italiano attuale, tolti i 5 stelle la sola alternativa e tenerti quel che c’è e consolidare l’esistente.
A meno che non voglia affidare la tua speranza di cambiamento a Renzi (poveri noi!!!)
Se poi vuoi cercare il pelo nell’uovo, certo che i 5stelle non sono perfetti, ma meno male che esistono perchè altre opportunità per cambiare in meglio le cose all’orizzonte non ne vedo proprio.
lucio
per il professore mirko, errata corrige: la sola alternativa e (leggasi è verbo e non congiunzione)
SantiNumi
@lucio
Non si parla di perfezione: io rimango simpatizzante per il MoV.
Ma è dovere rimarcare che, fin tanto che la politica economica viene imposta alla base, le tue speranze e le speranza di molta brava gente è malrisposta.
(Rimane sempre l’alternativa di prenderne atto e creare un polo d’opinione interno: come dovrebbero fare anche i militanti di altri partiti)
lucio
Santinumi, ora ci capiamo meglio.
Comunque a me non sembra che qualcuno imponga la sua linea di politica economica, ho sentito solo una serie di idee che considero di assoluto buon senso e che, comunque, dovranno essere sottoposte alla base di volta in volta. Mi sembra prematuro voler stabilire già oggi tutti i dettagli della politica economica del movimento che, essendo molto eterogeneo, la potrà mettere a punto nel dettaglio cammin facendo. Meglio fare un passo alla volta. Ora mi sembra prioritario mantenere la massima compattezza per dare una spallata decisa all’attuale regime e la strategia di Grillo e Casaleggio, al momento, si stà rivelando la più efficace. Sarebbe un errore fatale dividersi sulle strategie di governo prima di arrivare al governo. C’è un tempo per tutto. Prima bisogna levarsi di torno la classe politica decotta che ci stà annientando; fatto questo penseremo a come ricostruire questo Paese, con tutta la dialettica necessaria.
Oggi c’è una sola opposizione: i 5stelle.
Se tutti i non allineati si riuniranno sotto questo cappello il cambiamento avverrà.
Dobbiamo neutralizzare il “divide et impera” col quale l’attuale classe politica e dirigente ci tiene da troppo tempo sotto scacco.
giandavide
@ massimo. ormai tutti dicono qualcosa di sinistra, dato che la destra di oggi non è quella di ieri e ha dovuto aggiornarsi. il punto è l’impianto della discussione. nel caso di bagnai penso che sia incontestabile la subordinazione dei discorsi di sinistra all’uscita dall’euro, che diventano spazzatura quando viene specificata la parte politica che dovrebbe realizzare i virtuosi programmi di sinistra in questione. la lega infatti è un partito che ha supportato la stessa battaglia antisindacale del pdl, firmando l’articolo 8 a favore di marchionne: come si fa a sostenere che un partito che ha fatto cose così autoritarie e ottocentesche possa spingerci verso il futuro? tutti questi partitini di destra sono sempre stati al servizio di berlusconi quando necessario: non sono mai venuti meno al loro ruolo di cani fedeli, da casini a salvini.
sostenere la lega e sostenere berlusconi sono la stessa cosa, dato che la lega è una lista civetta del nano: bagnai si è reso conto che se sosteneva apertamente berlusconi finiva a ortaggi in testa e ha furbescamente optato per la dependance berlusconiana più confacente ai suoi gusti. veramente un bell’atteggiamento.
ma la prova provata è il campo semantico a cui ricorre bagnai quando critica berlusconi,che è quello relativo alla menzogna o all’incapacità: il problema di berlusconi per bagnai è relativo al fatto che berlusconi non ha fatto (per mancanza di volontà o di capacità) quello che ha promesso. se il livello di critica rimane questo, e mi sembra che sia questo, non ci siamo proprio, dato che, se uno non è neoliberista, trova qualcosa di sbagliato anche nelle promesse berlusconiane, senza perder tempo ad aspettare se si rivelino un pacco o meno. se uno è neoliberista casomai avrebbe potuto trovare seducenti le proposte “snellenti” del nano di arcore. e mi sa che bagnai è proprio neoliberista, dato che è tranquillamente reperibile in un suo manuale* una posizione favorevole alla flessibilità e alla competizione salariale, cose che con la redistribuzione della ricchezza e il contrasto alle diseuguaglianze hanno ben poco a che vedere.
non sono nemmeno un grande simpatizzante nè di krugman nè dell’istituzione del nobel per come è diventata. tra parentesi non esiste un premio nobel per l’economia, dato che alfred nobel forse aveva un’idea dell’economia molto peggiore di quella attuale, dove si crede che la distanza tra un metodo economico e la sua applicazione sia minima, quasi inesistente. ma trovo che sia utile fare una distinzione tra postkeynesiani e neokeynesiani, dato che per me la questione è dirimente e le influenze neoclassiche dei neokeynesiani non incontrano la mia stima.
* su keynesblog si trova la citazione nero su bianco, carta canta.
alberto
lucio è pratico e santinumi dice cose che capisce in parte solo lui.
è inutile fare il professore sul blog, spaccare il capello in quattro e dire che m5s ha il programma di renzi, cioè quello degli yankee.
questo è un discorso vuoto e senza prospettiva, al contrario di quello di lucio che và subito al sodo.
in italia c’è un gravissimo problema che viene prima di tutte le circonvoluzioni dialettiche o presunte tali, cioè il fatto che esiste una classe dirigente corrotta, collusa coi poteri mafiosi-‘ndranghetisti-camorristi che attraverso le cooperative rosse, ma non solo, stanno paralizzando il tessuto produttivo italiano.
di qui l’urgenza di togliere il potere a questi loschi figuri e ripartire da zero.
insomma una nuova resistenza contro coloro che vogliono ridurre l’italia a un paese di conquista e ingrassare solo loro.
questo è il nodo politico e non le analisi marginali dei grandi sistemi economici.
la sinistra non è più in grado di dare risposte perché è parte di questo potere e lo appoggia, spesso stupidamente ma fedelmente, perché vede nel “grillismo” la fine definitiva delle proprie prebende di piccolo cabotaggio.
addirittura preferirebbe il berlusconismo in quanto è stato evidente fino ad ora che il berlusconismo stesso ha fatto da garante a che lo stato di cose presenti non subisse significative ricomposizioni su base neoliberista.
insomma berlusconi si è comportato da socildemocratico di destra e questo era stato comodo anche da sinistra.
ora grillo vuole sbancare e cambiare lo stato di cose presenti, soprattutto e sostanzialmente nel personale politico perchè i flussi di mercato si riappropriino di un verosimile aggancio con la legge; ecco dunque sopraesposto, a mio avviso, quale è l’obiettivo di grillo e che in parte da ragione a santi numi; purtroppo però la sinistra non ha saputo capire che il marcio era sistemico e ci si trovava lei stessa dentro fino al collo, non ha saputo uscirne ed ora ne paga le conseguenze.
e questo perché?
perché i valori fondanti della resistenza hanno subito l’inglobamento nel nichilismo post-borghese consumista e hanno risucchiato i dirigenti della sinistra nel mangia mangia generale.
bisogna liberarsene al più presto, il m5s è lo strumento adatto a questo scopo.
poi verrà la parte dura, ma la pulizia è necessario fin da ora, visto che a sinistra nessuno ha avuto voglia di farla per tempo.
saluti
alberto
Robert
@Lucio
quali sarebbero gli interventi di assoluto buon senso del programma economico del m5s?
tagliare la spesa pubblica?
tagliare gli sprechi?
tagliare i costi della poltica perchè ora che siamo in crisi non ci possiamo piu’ permettere
il bicameralismo perfetto?
lo abbiamo letto il programma economico del m5s…solo tagli ….poteva averlo scritto giannino o boldrin di FARE
puro qualunquismo…