
Prime valutazioni del voto: tracollo del Pd e di Fi, avanzata della Lega, risultato contraddittorio del M5s.
Al momento i dati che abbiamo a disposizione non completi (in particolare Puglia e Campania sono ancora, rispettivamente, alla metà ed ai 2/3) e c’è una regione (Campania) dove la gara fra i candidati può ancora ribaltarsi, anche se non è probabile che accada. In particolare, non disponiamo di dati affidabili in termini di voti assoluti e non percentuali delle singole liste. Quindi, possiamo fare solo valutazioni sulle grandi tendenze già da ora evidenti, torneremo domani per una valutazione più dettagliata.
Primo dato: la gara dei governatori sembra chiudersi 5 a 2 per il centro sinistra (anche se c’è ancora qualche incertezza per la Campania, dove manca oltre un quinto delle sezioni), e, da questo punto di vista, al centrosinistra non è andata male, visto che la perdita della Liguria sarebbe compensata dalla probabile conquista della ben più popolosa Campania. Va detto però che in questa occasione la Liguria aveva un peso simbolico molto superiore a quello meramente demografico.
E’ un risultato decisamente al di sotto del 7 a 0 sognato da Renzi nei primissimi giorni della campagna ed anche all’ambizioso 6 a 1 che avrebbe visto il centro sinistra avanzare. Siamo ad un “pareggio favorevole” per cui il Pd conferma tutte le regioni meno una e compensa conquistandone un’altra.
Il discorso cambia se l’attenzione si sposta sui risultati di lista.
E’ necessaria una premessa per una lettura corretta del risultato: come considerare i voti delle “liste di fiancheggiamento”? Vanno sommati a quelli del partito “capocoalizione” (ed in che misura?) o sono da considerare come formazioni distinte e, dunque, non sommabili? Il problema è stato sollevato dagli esponenti del Pd che ritengono che il loro partito sarebbe eccessivamente penalizzati dal risultato “apparente”, mentre la situazione sarebbe ben diversa se si considerassero anche queste “civiche di fiancheggiamento”).
In realtà, sarebbe errato tanto sommare meccanicamente i risultati di queste liste a quello del Pd, quanto non tenerne affatto conto. E’ evidente che, almeno una parte degli elettori di queste liste ha votato (e voterà) per il Pd in assenza di queste liste, ma è altrettanto palese che non è affatto probabile che tutti gli elettori di queste liste siano poi elettori del Pd. E’ la logica stessa dell’operazione ad escluderlo: se un partito promuove e sostiene liste fiancheggiatrici, non lo fa per il gusto di spezzettare il suo elettorato, ma per conquistare voti che diversamente non avrebbe, grazie al voto di preferenza ed al camuffamento che consente di candidare anche esponenti di altri gruppi. Dunque, non è affatto scontato che poi tutti quegli elettori si riversino sul partito capo-coalizione, potendo anche astenersi, votare un altro partito della coalizione o votare un partito di altra coalizione. Occorrerebbe valutare caso per caso attribuendo una quota presumibile (la metà o i 2/3) al partito principale e considerare il resto nella voce “altri”. Ma va tenuto presente che il fenomeno delle “civiche di fiancheggiamento” ha qualche peso solo nelle due regioni meridionali (Campania e, soprattutto Puglia, dove esse assommano quasi il 20%), mentre è quasi assente in tutte le altre cinque regioni, dove oscillano fra il 3 ed il 5%. Approssimativamente, possiamo dire che il risultato del Pd andrebbe “ricaricato” in misura del 60-70% dei voti di queste liste (e ci pare già una misura molto generosa).
Per cui abbiamo questo quadro comparativo rispetto alle europee dello scorso anno (il primo risultato si riferisce al Pd “secco” il secondo al Pd integrato dalla presumibile quota di voto fiancheggiatore
Veneto (- 20.86 /-19.66)
Liguria (- 16,04 / – 12.94)
Toscana (- 8,4% /-7,2%)
Umbria (- 13,35 /- 12,25%)
Marche (- 4,45% /- 1,51%)
Campania (- 16,15% / – 10,11%)
Puglia (- 14,09% / – 1,99%)
Come si vede, il risultato con la rettifica segna variazioni apprezzabili solo in Puglia e Campania, dove, comunque il risultato complessivo resta con il segno meno.
Pertanto: la flessione del Pd va dal circa -20% del Veneto al -1,551% delle Marche. Quando avremo i risultati in cifra assoluta potremo valutare quale sia la portata della flessione nazionale, per ora possiamo calcolare una mediana provvisoria del 9,38%, pur considerando la quota di ristorno delle civiche di fiancheggiamento. Certamente, occorrerà attendere i risultati definitivi, poi ponderare i diversi risultati regionale e, naturalmente, è sempre possibile che la quota attribuita alla “rettifica” possa crescere di qualcosa (ma anche diminuire), ma alla fine è del tutto ragionevole attendersi che la flessione rispetto alle europee dell’anno scorso, si aggirerà sul 10%, che non è poco e va ben al di là dell’ assestamento fisiologico che era nelle previsioni.
Un anno di governo (con misure come il job act, la riforma della scuola, la pessima riforma costituzionale ecc.) non sembra aver giovato a Renzi, come pure la conduzione autoritaria del partito con le conseguenti uscite di Civati e Cofferati.
Di fatto, il vento è cambiato ed il leggendario 41% delle europee è solo un ricordo che Renzi non potrà più sbandierare. Dunque, non è eccessivo parlare di tracollo, soprattutto ove si consideri che il Pd tiene solo nelle Marche e nel sud, mentre sprofonda nelle regioni settentrionali, tornando ai valori dell’epoca Bersani. Per una analisi più approfondita delle prospettive del Pd rimandiamo ad un prossimo articolo.
Del tracollo di Forza Italia non mi pare sia il caso di dire: del già bassissimo 16,8% dell’anno scorso resta un risultato che balla fra il 9,3 ed il 10,7 (anche qui vanno tenute presenti oscillazioni, rettifiche da liste di fiancheggiamento ecc.): una sola vittoria, quella a Genova e qualche residua speranza (ridotta al lumicino) di battere De Luca al fotofinish. Ma anche in Liguria la lista di partito va male, mentre resiste meglio in Campania. Ormai Fi è un partito residuale e cede lo scettro di partito più votato della destra alla Lega, unico vero vincente della tornata.
La Lega ha ottimi risultati in Veneto (scontato) e Liguria, ha risultati migliori del previsto nelle regioni centrali, ma, come era prevedibile annaspa al sud dove oscilla intorno al 2-3%. Questo è un risultato che mette seriamente nei pasticci la destra: la Lega ha abbastanza forza per mettere all’angolo tutte le altre formazioni di centro destra, ma troppo pochi per essere competitivo con il Pd. Come prevedevamo, la Lega non sfonda al sud (anche se al centro va oltre le previsioni) e non conquista il voto moderato. In definitiva, un partito che non va molto oltre il 15% complessivo che con il suo alleato (Fdi) sfiora il 20%: troppo poco.
Vice versa dei segnali di ripresa ci sono al centro: Tosi e Fitto non sono andati male attestandosi complessivamente oltre il 10%, Spacca ha un risultato mediocre, ma l’Alleanza Popolare di Casini e Alfano segna buoni risultati in Puglia e Campania. Potrebbero assorbire buona parte di quel che resta di Fi e forse sgranocchiare qualcosa al Pd: poco, troppo poco –almeno allo stato attuale- per candidarsi alla guida del paese, ma potrebbe essere abbastanza per fare da ago della bilancia in caso di ballottaggio.
Da ultimo il M5s: in sé il risultato non è positivo (arretra dappertutto -ed in modo vistoso in Veneto, in Puglia ed in Umbria- sul risultato già non esaltante delle europee dell’anno scorso), ma bisogna tener presente che nelle amministrative il M5s è sempre andato molto male e che questa volta ha ottenuto risultati mai toccati in altre amministrative. Dunque il segnale di una stabilizzazione che riduce la forchetta politiche-amministrative ed indica un iniziale processo di radicamento territoriale.
Un risultato che dice che la tendenza al calo di è sostanzialmente fermata (se teniamo presente, appunto, che si tratta di amministrative), ma che è lontano anche il tempo delle facili vittorie e dello sfondamento. Quello che si prospetta è una stabilizzazione minoritaria. Ma anche di questo riparleremo.
Aldo Giannuli

Camillo Jimmy Fiorito
Adesso mi viene da ridere a pensare che con l’Italicum il sig. 41% pensava di prendersi il premio di maggioranza.
ilBuonPeppe
“La Lega non conquista il voto moderato”
Una affermazione un po’ stantia che a me sembra ormai non avere più alcun significato, in particolare nell’accezione negativa che implica.
Magari dovremmo prima definire il concetto di “moderato”, ma se la Lega ha avuto questo exploit, lo ha avuto, secondo me, perché ha preso delle posizioni molto chiare e molto nette su alcuni temi fondamentali: l’euro e l’immigrazione in particolare.
Se essere moderati significa mediare, trovare compromessi o, al limite, nascondersi nell’ambiguità, la Lega ha fatto esattamente il contrario. E la cosa ha trovato consenso. Questo probabilmente significa che la gente non è più così desiderosa di moderazione, ed è tempo che la politica lo capisca e si adegui.
Tenerone Dolcissimo
a destra, i veri liberali non sono quasi mai moderati, come ad esempio Cromwell che stacco’ la testa di unn re troppo tassaaiolo, anticipando la Thatcher e Cameron. Gli è che esiste anche una destra statalista, pronta a mungere la mammella statale come il miglior comunista. Quelli in effetti sono moderati e auspicano uno status quo mangereccio
ilBuonPeppe
comunista: (s.m.) spacciatore di luoghi comuni
victorserge
che dire: la normalizzazione è in corso.
l’effetto m5s sta calando e questo è una male e la colpa non è del pd o di forza italia o della lega: vero è che la tv e una grancassa micidiale dei partiti mafiosi e la stragrande maggioranza della gente li vota: però in due anni il m5s non è riuscito a incidere sul territorio.
grillo deve lasciare libera la sua creatura altrimenti possibilità di cambiamento non ne vedo.
saluti
victorserge
Riccardo
Giannuli, a mio parere la situazione si può riassumere in questo modo: c’è un astensionismo enorme perchè si sono aperte praterie enormi a sinistra che ancora nessuno è riuscito a colonizzare. Non il M5S, che si è ricollocato a sinistra troppo tardi e in modo maldestro, perchè nonostante le battaglie sul reddito di cittadinanza e contro l’Italicum, evidentemente rimane l’impressione che sia tutta una tattica per conquistare consenso. Perchè Dibba e Di Maio, con le loro facce da bravi ragazzi bocconiani, ricordano più Di Caprio in Wolf of Wall Street che Iglesias, quindi non ispirano molta fiducia. Perchè vedo difficile che abbandonino il loro discorso isolazionista, se non costruiscono per tempo le condizioni per alleanze ampie a sinistra, come è successo ad esempio in Spagna. Laggiú poi Podemos ha subito aperto consultazioni con la base per vedere il da farsi (e certo non attraverso un blog) in base ai rapporti di forza creatisi dopo il voto. Se succedesse tutto questo forse il M5S potrebbe essere credibile e conquistarle davvero, quelle praterie, ma per ora agli occhi di molti rimane un partito che vuole solo arrivare al potere al posto del PD. Non basta, come obiettivo.
giandavide
sono abbastanza contento che renzi sia tornato ai livelli di bersani. sono contento anche per il 10% di pastorino. vorrei avere i dati aggregati per capire quanto hanno preso esattamente lega e m5s. per il primo dei due partiti il sud è una palla al piede che lo rende poco pericoloso. anche la scelta di cedere su toti e dare la liguria a forza italia è sintomo del fatto che la lega di salvini può esistere solo in un’alleanza di centrodestra, e il centrodestra è molto incasinato in questi tempi. il m5s paga sicuramente l’assenza di grillo, che dopo l’infelice uscita di gino paoli se ne è stato zitto zitto. saggia decisione, in effetti, dato che le sue uscite durante le scorse elezioni europee sono state il reale motivo del 40% di renzi.
e l’italicum? e l’abolizione del senato che servirebbe per attuare l’italicum? se renzi le approvasse veramente si farebbe un bel giro di roulette russa, su questo non c’è dubbio. anche perchè sembrerebbe che più di un elettore su due abbia scelto di non votare a questo giro: ciò che succederebbe in caso di ritorno alle urne di qualcuno è largamente sconosciuto.
fatto sta che con jobs act e buona scuola renzi ha probabilmente abusato del suo potere, mentre invece se fosse stato più manzo tutto sarebbe andato smooth and easy, dato che non ha veri oppositori. tuttavia lo ha fatto perchè può farlo: forza italia è bollita, la sinistra non si è organizzata, la lega non è un partito nazionale, la minoranza pd è composta da gente ridicola, e i 5stelle non hanno nè classe dirigente, nè un approccio che vada oltre al voto di protesta. a meno di non decidere tutto a tombola con l’italicum, renzi è in una botte di ferro.
fortebraccio
tutto come prima,i soliti buffoni,sono stati eletti,e l italia,sta sparendo come nazione,per diventare preda degli stranieri accaparratori,e noi astensionisti presto diventeremo un partito per ridare dignita e orgoglio ai veri italiani!
Marco Villasmunta
Salvini potrebbe anche essere il babau agitato da B. per riaprire un tavolo con Renzi.
guardo pochissima tv ma, sarà mia dannata sfortuna, quando capito su reti mediaset il tema è sempre quanto brutto e sporco è lo straniero. Stamane addirittura parlavano delle “coppie miste” (da rabbrividire) e di come lo straniero vincesse sempre sull’italiano. E non era quarto grado. Ne ho viste troppe per non avere il sospetto che ci sia una regia precisa dietro questo bombardamento mediatico. Ricordiamoci che gli interessi di B. vanno ben oltre la politica per cui, se da un piano puramente elettorale la debacle è evidente, dal punto di vista di potere contrattuale non sarei così convinto che B. abbia perso.
andrea
non credo che queste elezioni possano rappresentare un termometro politico,per tanti motivi,facili da intuire.
detto questo il pd ha commesso un errore con la retorica femminile,candidando in veneto contro un dignitosissimo zaia una donna dal bassisimo profilo politio ed intellettuale,quelli volevano la palin e il pd le ha dato la compagna di giletti.mentre in liguria hanno candidato la paita che era un nastro registrato più che una persona,se non altro quest’ultima ha aiutato renzi a mantenere vivo l’interlocutore di forza italia.
Laura Tonino
Analisi a mente lucida del voto e proposte per il futuro.
1) 34 consiglieri oggi, rispetto allo 0 che avevamo ieri .. e’ un dato positivo a prescindere. Significa che da domani, in queste regioni, che sia Lega, che sia PDL, che sia PD… il sistemino sara’ svelato ai nostri occhi. E li’ dobbiamo insistere, perche’ anche la Lega e’ un partito di sistema, con le stesse meccaniche del PD e del PDL. Dove governano, dobbiamo smantellarne ipocrisie
2) Le percentuali indicano un calo significativo rispetto alle europee. Il voto al Movimento, quindi, vuoi per astensione, vuoi per boom della Lega, vuoi perche’ alle amministrative siamo sempre stati piu’ deboli… e’ comunque sceso. Questo lo imputo soprattutto ad una campagna massiccia e sdraiata in favore di Salvini con interviste comprate, rom che diventano per tre giorni l’emergenza nazionale. Ma anche allo schiacciamento dei temi dei 5 stelle alla ragion delle faide interne del PD.
La mia proposta di avanzamento elettorale e’ semplicemente IMPORRE LA NOSTRA DIALETTICA, ED I NOSTRI TEMI PER PALESE PRIORITA’.
Come lo farei?
Beh, oltre a tutto quello che viene fatto:
a) IN TUTTE LE TRASMISSIONI IN CUI VIENE INVITATO SALVINI… devono essere mandati assolutamente nostri eletti pragmatici e lucidi come Martelli o Sibilia.
b) Referendum sull’Euro. A tutta birra.
c) Voglio una maggiore partecipazione politica e mediatica dei candidati europei. Sono – a mio vedere – dei desaparesidos, che non stanno congruamente contribuendo al parco di informazioni ed elementi che DEVONO arricchire la nostra offerta politica.
d) Se andiamo in televisione… voglio vedere in televisione nuovi volti del Movimento 5 Stelle. Volti comunali come Mattia Calise, regionali come Barillari ed europei.
e) Voglio rivedere Beppe in Piazza. Perche’ non si puo’ lasciare la piazza solo a Salvini …
f) Voglio che siano possibili, oltre che i meetup, gli hangup a 5 stelle. Ovvero comunita’ di persone che si vedono online in streaming.. e discutono dei problemi della loro citta’, della loro regione.. verbalizzando proposte, idee e progetti da sottoporre ai consiglieri.
g) Voglio che il messaggio del movimento si muova, oltre che sui costi della politica, sugli scandali che devastano il nostro paese e sul sistema nuovo che tutti vogliamo… anche in NUOVI PROGETTI PESANTI E RIFORME STRUTTURALI DI LARGHISSIMO RESPIRO. Progetti da condividere con mondo universitario, intellettuale e professionale.
h) Le nostre stelle. Le nostre stelle sono Acqua, Ambiente, Connettivita’, Sviluppo e Trasporti.
– Quindi sull’acqua, dalle coste, ai fiumi, ai laghi, ai canali .. all’utilizzo di risorse idriche.
– Ambiente e controllo ambientale. Monitoraggio idrogeologico. Possono nascere progetti bellissimi ascoltando associazioni – spesso no-profit – che hanno anche loro un piano, un progetto, una visione. E ci sono interi enti italiani che possono essere ristrutturati, reincentivati o accorpati per funzioni che dobbiamo promuovere. E ambiente significa anche Energia. Un piano nazionale energetico, tra idroelettrico, eolico e foto-voltaico e bio-masse/bio-gas oggi si produce un quarto del fabbisogno nazionale, con un investimento totale che tutti i dati dimostrano ridicolo rispetto a quanto viene speso per l’indotto fossile! Perche’ nessuno lo dice?
– E quindi dobbiamo avere un progetto nazionale per la banda ultra-larga e per la digitalizzazione ed informatizzazione delle p.a. Opensource nelle p.a. Creazione di sportelli pubblici online, portali per i servizi, per la pubblicazione e partecipazione a bandi e gare … recependo le normative europee in merito. La matita costa a palermo quanto a Treviso.. se a Palermo e a Treviso c’e’ un portale per l’acquisto, la vendita e l’appalto di quella fornitura. Non solo se a monte l’ente, che sia Avcp, che sia Anac… che vigila ha tracciabilita’ di quei flussi d’acquisto. Ma e’ soprattutto il cittadino, il privato, la ditta… che avendo accesso a questi portali, crea e pretende trasparenza. Il modello toscano, con il sistema d’acquisto START e’ un buon inizio. Ma in Emilia Romagna, per esempio, non esiste.
– E quindi dobbiamo avere una idea di sviluppo nel terziario e nel quaternario (o iper-terziario). Riconversioni e ri-modellazioni che prevedano per i lavoratori formazione con il reddito di cittadinanza… ma che facilitino la possibilita’ che siano i lavoratori stessi a riscattare gruppi e marchi di tradizione italiana… prima che finiscano in mani estere. Facciamo nascere nuovi collegi imprenditoriali, a gestione collettiva.. invece di aspettare l’offerta estera, l’investitore che non c’e’ o che se c’e’.. patteggia al ribasso sulla pelle dei lavoratori.
– La nostra idea di trasporto non puo’ finire con un semplice no alle grandi opere. Deve nascere per il trasporto una alternativa seria, affidabile e concreta a livello nazionale. Ed il trasporto significa arterie di comunicazione e di collegamento su cui dobbiamo porre interrogativi – come sempre – sui sistemi malati, costosi e con appalti truccati. Ma dobbiamo andare oltre. Dobbiamo andare a controllare la qualita’ del patrimonio stradale. Il rispetto delle normative e dei criteri di costruzione. Le famose buche sulle strade ci sono ancora.. e ci sono perche’ non c’e’ un 5 Stelle che si piazza mentre vengono bitumate – male, da una ditta del giro – le nostre strade. E trasporto significa anche controllo delle merci. Significa porti, aeroporti. Significa traghetti, crociere e transiti di ogni tipo.
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Ecco perche’… oltre a votare, oltre all’uno vale uno.
VOGLIO, e lo chiediamo in tanti da tempo, un portale contributivo, in stile wiki.
In cui la costruzione, speculativa e ufficiosa che sia… di ogni ramo, di ogni stella, di ogni idea sia libera a chiunque.
Con gli attivi a fungere da moderatori. Con gli hangup ed i meetup a fungere da fonte. E con le persone a poter superarsi nel proporre iniziative programmatiche e progettuali, citandone fonti.. e elementi di studio, non diversamente da wikipedia.
Idee e progetti che saranno poi ripresi e integrati, se si vorra’, per essere votati o proposti in Parlamento, in Regione. Taggabili, se locali, o nazionali, se d’ambiente o di connettivita’.
E’ tempo di andare oltre facebook.
Ed entrare in una wiki.
Dove ogni contributo non scorre lasciandoci solo un sorriso … ma arricchisce ed allarga un bacino inesauribile, accurato, orizzontale e sempre vivo di informazioni, di idee … di 5 stelle.
Laura Tonino
corrige: *desaparecidos*
Laura Tonino
Non solo, quindi, Uno vale Uno… ma Uno piu’ Uno.
In uno spirito di condivisione di un carico di informazioni, di proposizioni, di miglioramenti e di superamento collettivo in positivo.
Ecco un sistema che allarghera’ quei 50 mila che votano.
Che aggiungera’ ad una piattaforma certificata e controllata … una piattaforma libera e speculativa. In cui il mio commento, la mia idea… non rimane su facebook, ma cammina e prosegue su altre gambe, con altre teste, con altre curiosita’ ed altri riferimenti.
Ad maiora!