Conviene prendere Monti sul serio…
Come avrà notato chi legge questo blog, il mio giudizio su Monti è tutt’altro che positivo, ma rileggendo i pezzi mi sono accorto che prevale un tono ironico che rischia di generare fraintendimenti. Ed allora mi sembra opportuno precisare alcune cose: Mario “il Grigio” non è affatto un avversario da prendere sotto gamba o una macchietta come il suo predecessore. Anzi, è un avversario da prendere molto sul serio.
Innanzitutto togliamo di mezzo un equivoco: questo non è un governo “tecnico di transizione”. In primo luogo questo è un governo pienamente politico e non solo perchè i governi tecnici non esistono, ma esistono sempre e solo governi politici; ma soprattutto perchè questo è un governo politico di alto profilo, molto più dei precedenti sia di centro destra che di centro sinistra.
Parlando di “alto profilo” non intendo dire che condivido la sua progettualità (tutt’altro) ma che questo non è il solito governo del tirare a campare, con poche e ben confuse idee come è stato per i governi di Berlusconi, Prodi, D’Alema e Amato. Questo è un governo che ha un progetto di ampio respiro che sta attuando senza perdere tempo. E, dunque, qualcosa che va molto al di là dell’anno e qualcosa che dovrebbe durare, sino alle prossime elezioni (ma siamo poi sicuri che fra un anno voteremo? In Grecia le elezioni sono state rinviate a non si capisce quando e nessuno ha fatto un fiato).
Monti (della cui intelligenza avevamo dubitato e tutt’ora non siamo certi) o chi per lui, sta traghettando l’Italia dalla seconda alla terza repubblica:
– ha abolito la “concertazione” (che certo non rimpiangiamo) sostituendola con finte consultazioni cui fa seguito una prassi ultra decisionista
– con l’abrogazione dell’art. 18 vuol conseguire un risultato di immagine che ponga le basi di un diverso sistema di relazioni industriali
– attraverso i suoi alleati di centro (ma anche quelli che ha nel Pdl e nel sempre più inutile Pd) sta discretamente lavorando alla riforma delle istituzioni e del sistema elettorale
– con la politica fiscale e le “liberalizzazioni” sta frantumando quel che resta del ceto medio, per approdare ad un modello sociale pienamente dicotomico: una vasta ed indistinta massa popolare da un lato ed un ristrettissimo gruppo di ultra ricchi dall’altro.
Ma soprattutto sta compiendo una doppia manovra: sul piano internazionale sta perfezionando la cessione di quote di sovranità al direttorio europeo (più che altro, tedesco), quel che rende sempre meno rilevante il Parlamento ed assegna al Governo un ruolo essenzialmente di cerniera fra l’apparato amministrativo nazionale ed il direttorio europeo.
Sul piano interno sta tacitamente provocando la scomposizione delle attuali forze politiche riaggregandone pezzi in una nuova formazione di cui si scorgono a mala pena i contorni, se non il dato che sarà una forza di centro che allea il partito della finanza laica con quello della finanza cattolica.
Berlusconi ormai è liquidato definitivamente e, per la prima volta, dice la verità, quando dice che non si ricandiderà: non glielo permetterebbero quegli stessi che, con due poderose sberle borsistiche al titolo Mediaset, lo hanno indotto a dimettersi senza fare troppe storie. Ormai il Pdl ha rotto con la Lega, si appresta a perdere l’ala più impresentabilmente fascista di Larussa e quella dei tecnocrati “socialisti”(Tremonti, Brunetta, Sacconi). Ormai l’approdo sembra essere la fusione del vecchio troncone forzitaliota con l’Udc di Casini nel Partito Popolare Europeo (una sorta di Dc). Non è detto che le cose vadano così: il partito di centro potrebbe avere una più accentuata caratteristica imprenditorial-finanziario-massonica con l’arrivo di imprenditori quali Cordero di Montezemolo, Della Valle ed altri, magari potrebbe risucchiare qualcosa dal Pd e prendere del Pdl solo lo strettamente necessario. Questo per evitare sia un peso eccessivo dei cattolici (l’idea è piuttosto quella di una prevalenza “Laica”) sia per evitare una presenza troppo ingombrante del Cavaliere nel nuovo partito.
Come che vada, assisteremo ad una ristrutturazione del sistema politico. Per quanto attiene all’aspetto istituzionale, non tutto sarà fatto in questo anno: una parte del programma, inevitabilmente, slitterà in avanti nella (forse) nuova legislatura.
Il punto è che siamo ad un momento di svolta non solo in Italia: la crisi inizia a produrre i suoi effetti politici e seleziona un ceto di governo diverso dal passato.
Berlusconi (come i suoi consimili Ross Perrot, Timinsky, Pujol, Taipi, Collor del Mello, Fujimori) fu l’espressione di un capitalismo rampante di prima generazione, ed in forte odore di denaro sporco. Fu il prodotto dell’incrocio fra neo-populismo e neo liberismo, utile, nella fase di liquidazione del “compromesso socialdemocratico”, a raccogliere il consenso dei lavoratori autonomi (commercianti, artigiani, piccoli imprenditori ecc.) sotto la bandiera della protesta antifiscale.
Oggi la crisi rende impossibile quella politica di fisco allegro che colpiva i redditi da lavoro dipendente per risparmiare gli autonomi. Ora anche gli autonomi devono dare il sangue per salvare la grande rendita finanziaria di cui i Monti ed i Papademos sono l’espressione coerente.
Berlusconi era indecente, lo sappiamo, ma in fondo era un pagliaccio interessato solo agli affaruzzi suoi. Monti non è questo, è molto di più: è il vero avversario di classe da combattere. Molto più duro, pericoloso ed autoritario del precedente.
C’è chi ha paragonato Monti a Bruning (il cancelliere tedesco che precedette Hitler) chi a Facta (immediato predecessore di Mussolini). A noi ricorda molto da vicino un altro professore di economia finanziaria : António de Oliveira Salazar.
Aldo GIANNULI
Ps.
Mancherò per 7-10 giorni, per cui non prendetevela se non potrò rispondere. Ma continuate a seguire il blog su cui compariranno altri interventi.
berlusconi, europa, governo tecnico, mario monti, prodi, riforme istituzionali, tecnocrazia

Davide
Questo sì che è un articolo intelligente e mostra tutta la pericolosità del soggetto. Anche Gerald Celente ne parla malissimo.
Nicola Mosti
Certo che si tratta di un governo squisitamente politico e dotato di una precisa connotazione conservatrice-reazionaria. Una Destra Neoliberista, guidata da un ideologico Robin Hood “invertito”, se possibile anche peggiore della sciagurata Destra Sociale, poiché sprovvista di quella compensativa attenzione populista.
Andrea T
Ottimo post! Condivido al 100% questa visione
Maszmenkho
Come sempre, non posso che ringraziare per l’articolo e la chiarezza che fai su scenari così bui. Il tuo contributo è di grande valore.
stefano Tamberi
Berlusconi ormai è liquidato definitivamente e, per la prima volta, dice la verità, quando dice che non si ricandiderà: non glielo permetterebbero quegli stessi che, con due poderose sberle borsistiche al titolo Mediaset, lo hanno indotto a dimettersi senza fare troppe storie. – Credo che questa sia la vera ANALISI che involontariamente lei abbia fatto — questo potrebbe dimostrare il crimine che c’è dietro a quello che stà succedendo in europa. lei sa che gli inglesi non sono nell’euro perché? forse sapevano? e se la crisi c’è perché non è per tutti quanda da 60 anni andiamo tutti su un binario comune? ma solo per coloro che avendo accettato l’euro sono stati oggetto di…….. poi ci sono quelli che fino ad ieri facevano comodo poi sono diventati dittatori, quindi per la “domocrazia” si uccidono per instaurare una dittatura, nascosta? ma legale, perché il popolo non lo sa che sono sotto un regime.. come qui in italia, che ti impongono opere non per il bene del paese, ma per derubare il popolo e renderlo schiavo delle banche che hanno messo monti a “fotterci” il futuro dei nostri figli…. la schiavitù del xx secolo..
Andrea T
Dovendo aggiungere qualcosa, sottolineerei come questa generazione di governi post neoliberisti stia in realtà svolgendo un ruolo, per mutuare un espressione dal diritto fallimentare, di “amministrazione controllata”.
Quindi, secondo me, dopo il primo tentativo di vestire un abito “tecnocratico”, dalla faccia buona, assisteremo ad una inevitabile e progressiva metamorfosi autoritaria parallelamente ad una presa di coscienza, da parte delle classi subordinate, dell’ingiustiza di questo sistema che ne vessa 99 per assicurare i rendimenti del capitale, al 15% annuo, di proprietà di 1.
Ci aspettano ancora anni duri, nessuno lo può negare, però con un po di ottimismo e fiducia nel futuro è importante evidenziare che si tratta della reazione autoconservatrice di un capitalismo in piena discesa, forse per la prima volta (almeno nel ciclo seguente la seconda guerra mondiale).
Andrea T
Il corollario di questa tesi è che in realtà, dal punto di vista della classe dominante, il “compromesso socialdemocratico” non è stato una scelta convinta ma una manovra per arginare il pericolo bolscevico negli anni della guerra fredda. Non a caso il processo di accantonamento dello “stato sociale” ha finalmente (dal loro punto di vista)avuto inizio negli anni ottanta, con l’affermazione del nuovo paradigma neoliberista, quando ormai appariva chiaro che il sistema corrotto dell’URSS non era in grado di reggere ancora per molto e il suo apparato arrugginito sarebbe imploso a breve.
Io sono uno di quei marxisti che, per semplificare al massimo, ritiene che il capitalismo si ditruggerà da solo, basta lasciarlo andare per la sua strada e raggiungerà il punto critico in cui comincerà ad incrinarsi perchè è strutturalmente difettoso.
Il ruolo della sinistra non dovrebbe essere quello di picconare il capitalismo – non serve anzi, paradossalmente lo rafforza – ma lo sforzo dovrebbe essere rivolto esclusivamente verso le classi subordinate per promuovere quella presa di coscienza sociale necessaria a preparare il superamento del capitalismo senza reiterare quella stucchevole retorica dei “rivoluzionari di professione” (squallidi funzionari d’apparato) che, appunto, una volta esaurita la “tensione rivoluzionaria” diventerebbero inevitabilmente una nuova classe dominante di parassiti che mangia pane a tradimento, ancora una volta, sulle spalle della generalità dei consociati.
Andrea
sulla natura del governo monti segnalo quanto disse di nenni nel 64 sui governi tecnici (citazione scoperta grazie a “noto servizio…” del prof – p.s. compratelo :-P).
26/7/64
“la sola alternativa che si è delineata nei confronti di un vuoto di potere conseguente ad una rinuncia del centro-sx è stata quella di un governo di emergenza, affidato a personlità cosiddette eminenti, a tecnici, a servitori disinteressati dello stato che, per la realtà del paese qual è sarebbe stato il governo delle destre, con contenuti fascistico-agrario-confindustriale nei cui confronti il ricordo del luglio 1960 sarebbe impallidito””
con un paio di differenze direi che ci siamo proprio
giandavide
stavolta non sono del tutto convinto. non tanto dalla diagnosi, sulla quale sono abbastanza d’accordo, quanto dalla prognosi a cui secondo aldo l’italia dovrà adeguarsi.
mi spiego meglio: non penso che la soluzione monti possa durare tanto, dato che in questi mesi stiamo scontando da una parte un “effetto novità”, dall’altra una campagna mediatica così capillare da fare impallidire il berlusca (se questi non vi partecipasse). questi fattori di fatto “drogano” parecchio la popolarità di questo governo, il cui felice raporto con gli italiani difficilmente potrà durare tanto. per vari motivi. innanzitutto un legame assai stretto con la percezione dello stato di crisi da parte della popolazione, dato che il consenso al premier sembra molto legato all’andamento dello spread e consimili, e i riti sociali di massa come le crisi e le relative operazioni di uscita (la salvezza del salvaitalia mi puzza molto di chiesa) sono tali perchè per essere percepite come tali hanno bisogno di un arco di tempo circoscritto per attuarsi. un meccanismo come quello della crisi eterna e della salvezza eterna non credo che possa funzionare (certo, scalfari ha detto che nel 2013 il lavoro di monti sarebbe stato “incompleto”, ma scalfari in questo periodo si sta dedicando alla patafisica*) e penso quindi che monti sia in effetti un premier “a tempo” dato che questi fattori non dureranno a lungo, e che il supporto mediatico è una cosa buona ma può non bastare di fronte a una fumosità di base e alla presenza degli stessi politici orribilmente mischiati tra di loro.
io mi preoccuperei piuttosto di “loro” di quelli che ci dovranno rappresentare e offrirci un’alternativa a questa impostazione di governo, e che sembrano allineati con la finanza italiana da cui monti proviene (ma di cui non penso che sia il capo). anche sotto questo aspetto, la riforma elettorale la stanno facendo, e posso assicurare ad aldo che tenteranno in tutti i modi di assottigliare il più possibile le differenze tra un’elezione e la mancanza di elezioni, nonostante egli pensi che questi politici diretti dal griso faranno una legge elettorale migliore del mattarellum. a meno che la teoria non sia la seguente: faranno una riforma elettorale così buona, ma così buona che non sarebbe potuta essere applicabile e quindi ninente elezioni.
io insomma mi concentrerei tanto su monti ma sulle condizioni materiali che permettono a monti di governare…
* scalfari ha proposto napolitano come candidato al secondo mandato per la presidenza della repubblica. ma vuole rubare il posto a dario vergassola?
Conviene prendere Monti sul serio… | FiascoJob Blog
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rosario
Articolo molto interessante e istruttivo. Anche a parer mio si stanno gettando le fondamenta di una nuova terza repubblica, di stampo liberale e autoritario. Pochi autocrati prendono decisioni per il popolo, non necessariamente in nome del popolo, ben collegati con altri omologhi europei. Questo tentativo, se da un lato potrebbe garantire una governabilità non troppo contrastata, dall’altro lato mi lascia perplesso sui risultati economici: quando saremo tutti dissanguati dalle esose tariffe private e dalle tasse, senza istruzione di massa perchè troppo costosa, torneremo ad un medioevo dove nelle selve appenniniche la figura del porcaro tornerà a dominare incontrastata l’economia del baratto. Scherzi a parte, recessione dopo recessione penso che di Europa (unita!) non si sentirà più parlare per parecchio tempo.
Lorenzo Adorni
Caro Professore,
Condivido totalmente la sua analisi.
Nell’ultimo decennio la democrazia e i diritti inderogabili a essa legati hanno subito una forte compressione. A livello mondiale.
In Italia questo fenomeno è stato accentuato dalla presenza di un populismo che ha prodotto effetti devastanti all’interno del mondo politico e sociale.
Oggi si prospetta un futuro con sempre meno diritti. L’aspetto peggiore resta il fatto che i cittadini italiani questi diritti li stanno perdendo quasi senza nemmeno accorgersene. Sia per colpa di una classe politica di sinistra totalmente inetta, sia per colpa dell’individualismo dilagante a livello sociale.
Questo governo troverà la strada libera da ogni ostacolo, e porterà a termire lo smantellamento dello stato sociale, dei nostri diritti e della nostra democrazia, senza troppa difficcoltà.
Renato Calapso
Prof., forse voleva dire Tapie (Bernard, Paris 1943) non Taipi.
Comunque i suoi articoli sono quasi i soli che si aspettano con ansia, la prego di continuare così
Francesco Acanfora
Salazar, infatti, e ne avevo avuto l’impressione sin dall’inizio, proprio perche’ la cessione di sovranita’dalla DC agli USA fu fatta sotto la minaccia della guerra atomica e in cambio di un certo benessere che la DC distribuiva in modo accorto riuscendo a strappare consensi anche popolari alle sinistre. La DC, occorre anche dirlo, non fu completamente sfacciata, nel senso che permise l’evolversi di una dialettica democratica, anche se nei momenti cruciali avvennero cose terribili, e mai chiarite.
Ma ora, la dittatura del direttorio fantasma che sostituisce le istituzioni europee, l’Europa ormai diretta dall’esterno dal capitalismo finanziario e dalla BCE, non ha piu’ trippa da distribuire, e si preparano tempi di fame anche per le piccole imprese, il lavoro autonomo, quel che resta del ceto medio.
Come prova possiamo considerare le trasfusioni di sangue operate dalla BCE verso le banche private, le quali ci fanno sapere che loro non sono enti pubblici. E a che titolo si prendono i soldi? La confusione e’ totale, e nell’Unione ogni parvenza di democrazia e’ completamente saltata.
Una situzione in cui la sopravvivenza al rischio del fallimento e’ legata allo strangolamento del ceto medio oltre che del lavoro dipendente non e’ compatibile a lungo andare con una normale dialettica democratica. Si puo’ pensare a una specie di protettorato come fu il Portogallo di Salazar, e infatti e’ a questo che si mira quando si invocano “legislature costituenti” fatte col premio di maggioranza, o riconferma di Napolitano per altri 7 anni. Per esempio, leggete Scalfari, l’editoriale di domenica scorsa.
A proposito, Aldo, pensi che la sventagliata a Napolitano sia solo per raggranellare quel poco di consenso che il PD puo’ veicolare prima dello scioglimento (massimo entro il 2013), o sia invece il riconoscimento che il vero Salazar e’ lui, e Monti fa solo da braccio operativo (con Veltroni e D’Alema arruolati come sbandieratori, come si faceva alla corrida una volta(?
Mauro Poggi
“Sul piano internazionale sta perfezionando la cessione di quote di sovranità al direttorio europeo (più che altro, tedesco)…”.
Condivido, ma credo che nella sostanza sotto questo aspetto sta attuando come i governi precedenti da quando siamo entrati in Europa (trattati di Maastricht e di Lisbona). Personalmente non sarei contrario a cessione di quote di sovranità nazionale, se me ne venissero in cambio quote di sovranità europea. Purtroppo mi sembra che le cessioni avvengano senza corrispettivo alcuno, almeno dal punto di vista democratico.
Domanda: Visto che il popolo è sovrano, secondo mamma Costituzione, e visto che queste cessioni sono avvenute senza consultarci, ti chiedo (ma non retoricamente): questa gente è tecnicamente perseguibile per alto tradimento?
leon
MONTI FOR EVER.
CONTRO TUTTE LE CORPORAZIONI E CONTRO LO STRAPOTERE SINDACALE.
MONTI FOR EVER. LA NOSTRA TATCHER E’ ARRIVATA.
ugoagnoletto
mi sembra che Monti è stato messo per salvare l’Italia dal default, costi quel che costi, anche in termini di democrazia
Nicola Mosti
Credo che denunce di Alto Tradimento ed Attentato alla costituzione possano essere intentate al Presidente della Repubblica e solo ad opera della maggioranza assoluta del Parlamento (art. 90 della Costituzione).
La funzione giudicante, infine, sarebbe riservata alla Corte Costituzionale.
Alla faccia della presunta urgenza dello spread italo-tedesco (Spagna docet) Napolitano, invece di investire il tecnocrate della Finanza Ideologizzata, avrebbe dovuto sciogliere le Camere e indire nuove elezioni.
Figuriamoci adesso se coloro ai quali ha salvato la poltrona lo silurerebbero con un’accusa tanto grave… Questa è decisamente fantapolitica!
Maurizio Melandri
Bella analisia, ma fino ad oggi ho notato che il grande capitale finanziario, almeno alle amministrative, si è alleato con SEL.
Il che potrebbe voler dire che c’è qualcuno che punta ad occupare il PD trainato da SEL. La cosa è continuata anche con Monti (cfr. Marco Doria).
Probabilmente qualcuno pensa che meno faticoso o comunque maggiormente produttivo prendere il PD piuttosto che fare ex novo una formazione politica.
Massimo Copetti
Un articolo che mi conferma, riordinandole, le idee che mi giravano confusamente per la testa. Nessun dubbio sul futuro, nerissimo. Nemmeno sul presente, perchè dal parlamento alla tv ai quotidiani l’opposizione non esiste, cosa che mi fa affermare, senza timor di esagerazione, che siamo già in piena dittatura. Pongo solo due spunti di riflessione:
– Aldo dice che Monti “sul piano internazionale sta perfezionando la cessione di quote di sovranità al direttorio europeo (più che altro, tedesco)”. Ciò è verissimo, ma a vedere l’elenco dei ministri si ha l’impressione di un governo ferreamente ancorato all’asse atlantico-israeliana, basti vedere la biografia personale della Severino, di Terzi, di Di Paola. Quindi mi chiedo: lavorare per la NATO e la Germania, è ormai la stessa cosa?
– Non è che i vari indignati, spuntati come funghi ovunque, servissero proprio a liberarsi de “l’espressione di un capitalismo rampante di prima generazione”, cioè dei vari Berlusconi e Putin, per portare a termine ovunque la rivoluzione basata sul modello sociale dicotomico? In Italia e Spagna sembra sia andata così; che sia anche il caso della Russia dell’Ungheria (governo fascista, che proprio per questo parla molto di sovranità nazionale e monetaria)?
Tanti saluti a tutti
enocibe
Poche volte mi è capitato di leggere un articolo più strampalato di questo. Arrivare a conclusioni così importanti senza un supporto di evidenze sostanziali non è d’aiuto per nessuno, soprattutto se la speranza e la volontà è quella di creare un paese migliore.
Umberto Fusini
Beh, sono vere tante delle cose scritte, ma in pratica non abbiamo “mattoni” per alzare muri di alta democrazia, questo è un paese dove la democrazia ognuno la intende a modo suo e la nostra costituzione ormai “fredda e stanca a letto presto se ne va”, serve appunto a far parlare tutti e poi ci vuole un costituzionalista a spiegare le varie pieghe, a questi livelli è chiaro che non siamo “sani”. Credo però, che se
la Germania vuole continuare a venderci i suoi prodotti (noi italiani grandi consumatori), qualche soldo in tasca ce lo deve lasciare. Un abbraccio atutti. U. F.
makno
egregio prof giannuli ho notato con piacere che ha ricordato lìanalogia da me fatta fra il prof. monti ed il governo facta o il canceliere brunning, pur in parte dissentendo rispetto alla mia “provocazione intelletuale”. ma rimango convinto della debolezza intinseca del governo monti e del coagulo di interessi che lo sostiene. ciò non vuol portare ad una sottovalutazione della capacità operativa di questa compagine, ma inquadrarla in un contesto più ampio rispetto al patetico perimetro politico che circonda i media. monti è legato indissolubilmente all’assetto di interessi franco renano che di fronte agli accadimenti possibili o probabili dei prossimi mesi potrebbe rompersi come un legno tarlato, pertanto è fortemente legato a fattori esogeni di cui non ha nè il controllo nè tantomeno la capacità di prevederne gli effetti collaterali. come si è visto in diverse situazioni emergenziali che fuoriescano dal propria missione, risulta contraddittorio, inefficiente per non dire dotato da una dicreta quota di ignavia; manca completamente di radicamento sociale, tra l’altro impossibile da crearsi in brevissimo tempo; risulta del tutto incapace di dialogare o di reprimere qualunque movimento di c.d. opposizione sociale che siano i camionisti , i no tav, la fiom, proprio perchè almeno per reprimere bisognasporcarsi le mani e questa gente ha sempre lasciato fare i lavori”meno nobilitanti” ad altri _ es l’fmi le grandi banche d’affari hanno lasciato che a liberare il campo fossero regimi ad hoc formati, oppure attraverso interventi comunque delegati ad altri-;in ultima analisi in questo momento non vi è nessuno che abbia la capacità o la voglia di intervenire, neanche sotto copertura, per risolvere la caterva di problemi che questi signori andrà a creare.
ps: probabilmente, non ne ho la certezza, ma un ragionevole convincimento i dati che da alcune settimane sono offerti all’opinione pubblica nazionale ed internazionale per legittimare la propria presenza al governo sono completamente manipolati, uno per tutti le effettive entrate dello stato negli ultimi mesi
in attesa del suo ritorno
cordiali saluti
Conviene prendere Monti sul serio… « Terracina Social Forum
[…] Link: http://aldogiannuli.it/nuovotest/2012/03/prendere-monti-sul-serio/#more-2015 […]
Francesco Maria Toscano
Ottimo pezzo, dirara perspicacia e profondità. Ti segnalo il mio sito dove tratto argomenti simili. http://www.ilmoralista.it
Andrea T
Francamente, di strampalato, qui io ho visto soltanto alcuni commenti: tra quelli che paventano una fantomatica alleanza tra SEL e il capitale finanziario (non si capisce desunta da cosa) e quelli che chiedono evidenze (non si capisce bene di cosa e come, visto che si discute di politica e l’oggetto è ontologicamente immateriale e impalpabile se non nel suo divenire, cioè negli sviluppi dall’azione delle organizzazioni).
A me appare cristallino quello che è accaduto in questi anni, almeno dal 2010 (polemica di fini con susseguente epurazione dal PDL, progressivo scaricamento di berlusconi da parte delle gerarchie ecclesiastiche, crescente attivismo dei vari montezemolo e della valle): una manovra tutta interna alle forze conservatrici italiane.
Già allora si era già cominciato a intuire che gli sviluppi dalla crisi(presa totalmente sottogamba da berlusconi, nella speranza che l’ennesima manipolazione mediatica da cabarettista sarebbe stata sufficiente a nascondere la polvere sotto al tappeto, e da tremonti, se non con un ottuso rigore di bilancio) nel contesto italiano avrebbero potuto provocare un corto circuito pericolosissimo per i grandi interessi economici e corporativi che spadroneggiano nella nostra italietta.
Era diventato infatti evidente che:
1)per rilanciare la crescita e la competitività del sistema paese, in una situazione in cui dalle classi medio basse ben poco resta da spremere, bisogna reperire risorse intaccando i grandi patrimoni parassitari e combattendo (veramente, non con operazioni mediatico-propagandistiche modello cortina) la grande evasione fiscale, che in italia è stata sempre tollerata per permettere ai soggetti forti di determinare autonomamente le imposte da pagare(in pratica, potremmo dire, su base volontaria).
2)i partiti conservatori, in italia, sono sempre stati strutturalmente corrotti. Nel senso che per funzionare come sistema di governo, assicurando la perpetuazione degli interessi dei loro protetti(o forse sarebbe più corretto dire, almeno in alcuni casi, protettori) hanno sempre avuto bisogno di saccheggiare le casse della pubblica amministrazione drenando risorse, per se e per gli altri, tra mille rivoli, a carico della fiscalità generale (cioè, in pratica, sempre dei soliti noti che pagano le tasse per tutti). Altrimenti entrano in crisi politica e perdono la maggioranza.
3) Allo stesso tempo, però, si rendeva necessario intervenire senza indugio per garantire la solidità del bilancio e del debito sovrano (cioè, in pratica, degli interessi degli investitori esteri).
Domanda: Dunque, come intervenire senza sacrificare gli interessi dell'”aristocrazia” locale?
Risposta: Governo “tecnico” con persone altamente competenti e saldamente (anche se “sobriamente”) conservatrici.
Se ci pensate questa soluzione ha risolto il problema numero 2. Avere costituito un’ampia maggioranza trasversale, in pieno spirito consociativo, ha consentito un leggero “aggiustamento” dell’equilibro che può permettere di colpire anche la piccola media imprenditoria (zoccolo duro elettorale del precedente sistema leghista-pdiellino): rimodulare quindi il flusso di denaro in uscita dalla P.A. (troncare piccoli appalti, ruberie e corruttele minori; ritardare i pagamenti verso i fornitori), e in entrata (maggiore pressione sulla piccola evasione fiscale e sguinzagliamento senza freni di Equitalia).
Ma ha risolto – almeno politicamente, per adesso – anche il problema numero 1. Perchè, grazie alla “disponibilità” del pd (un po per ingenuità e per effettivo senso di responsabilità di una parte un po, secondo me, per la malafede di un’altra parte del suo mediocre gruppo dirigente) ha, in un colpo solo, dato la sponda per colpire ancora (e subito) sempre i soliti (riforma delle pensioni, e adesso vedremo quella del mercato del lavoro) e neutralizzato la (terrificante, sia per i poteri forti italiani che per il capitale straniero investito in titoli di stato) prospettiva di un cambiamento di indirizzi politici del paese, in senso finalmente più progressista, tramite elezioni generali che una coalizione di centrosinistra avrebbe vinto a man basse (basti pensare, tra gli altri, ai risultati shock delle amministrative di napoli e milano nella primavera 2011, impensabili qualche anno fa).
Possiamo affermare che questa astuta operazione autoconservatrice è riuscita, almeno nella sua prima fase.
Ma eccoci ad oggi: la conseguenza è stata quella di scaricare tutta la tensione politica all’interno del pd. Il quale, non a caso – finita la confusione, la paura della “fine della grecia” e la soddisfazione per l’estromissione di berlusconi – adesso sta sopportando una violenta trazione verso il centro, da parte della sua ala più moderata (dei frenatori, come li chiamo io) che rischia seriamente di spaccarlo in due.
Vorrei essere chiaro su questo punto: per la sinistra italiana, la spaccatura del pd è quanto di più auspicabile, in questa fase, e consentirebbe di abbandonare ogni zavorra democristiana in vista delle elezioni del 2013!
E’ proprio su questo fronte che si gioca il futuro del progetto conservatore di Monti e dei neocentristi. L’obiettivo dei “frenatori” del pd è quello di strappare la c.d “foto di vasto”. Ma senza frantumare il partito, che serve – così com’è – da contenitore ideale per prendere milioni di voti a sinistra e trasportarli al centro (col pretesto della tecnocrazia) mettendoli in condizione di non nuocere (in aggiunta a quelli dei partitelli della sinistra radicale che, ormai da decenni, disperdono energie elettorali determinanti, piazzando i loro voti là dove non possono far male).
Questo vale, soprattutto, in vista del prevedibile precipitare della situazione macroeconomica e sociale in conseguenza dell’austerità fatta sempre e solo sui soliti noti, che non hanno più niente da dare.
Angelo
Ritengo che l’attuale governo non possa assolutamente usurpare compiti politici, che non possono essergli stati affidati, al momento dell’incarico a Monti da parte del Capo dello Stato, su indicazione delle forze parlamentari.Traghettare il Paese al di là del guado (istituzionale) spatterà ad un diverso governo, che avrà avuto, anche se indirettamente, specifico madato in tal senso dagli elettori.
Maurizio Melandri
X Andrea T
Bassetti, genero tra l’altro della sig.ra Bonomi, che appoggia Pisapia ed il centro di Genova che appoggia Marco Doria non sono fatti?
Il capitale finanziario non è un monlite, non è un grande vecchio, ci sono coloro che ritengono di appoggiare l’operazione conservatrice (con frattura del PD annessa) e chi invece si pone come obbiettivo, casomai, la gestione di un probabile governo basato sulla “foto di Vasto”, consapevoli, per me, che una coalizione UDC-PD sia perdente come sia una iattura la frattura del PD (aumenterebbe gli attori in gioco con maggior dispendi di energia per il controllo). Questo per come leggo io la situazione italiana, poi posso sbagliarmi, ma non la baso sul “niente”.
Ovviamente io sarò all’opposizione sia di una coalizione conservatrice che di una coalizione PD-SEL-IDV e non sono minimamente interessato a cosa succederà al PD dato che la sinistra dovrebbe emanciparsi dai vari Bersani, Fassina e loschi figuri al seguito.
giandavide
x melandri
innanzitutto la vittoria di doria e pisapia non mi sembrano “fatti”, dato che non dimostrano niente di concreto. io mi baserei sui programmi, che se realizzati non si tradurrebbero nel tripudio dei poteri forti, e non sulle parentele, dato che la cosa importante nella politica dovrebbero essere le cose fatte, non le presunte vicinanze per cui è tutto uguale.
tutto uguale… questa frase peraltro mi ricorda molto le elezioni politiche scorse, in cui una massa di intelligentoni aventi beppe grillo come maitre a penser, sosteneva che si poteva pure non votare, dato che non sarebbe cambiato nulla comunque, e si è visto: siamo arrivati al commissariamento.
sarà che io preferisco il meno peggio, ma non chiedo alla politica grossi passi, dato che so che non pioveranno dall’alto, ma penso che sia necessario spingere verso sinistra le istituzioni se si vuole una società che cambia in meglio.
credo che il pericolo maggiore sia l’alleanza stile aspen istitute proposta dal brodo primordiale potdemocristiano, e che conta di pesi massimi come passera non di un andrea doria qualsiasi. è come se, scappato il leone dallo zoo, uno dei catturatori venisse a riportare indetro un grosso cane, sostenendo che anche quello è un grosso quadrupede e andava catturato. gli si potrebbe dare ragione sul primo punto, ma non sul secondo, specie se mentre il catturatore perdeva tempo coi cani il leone stava sbranando una scuola elementare.
stupide metafore a parte, credere che una coalizione alfano bersani casini non possa vincere a prescindere mi sembra dare troppa fiducia agli italiani, che generalmente votano a membro di bracco, alfano bersani e casini li hanno peraltro già votati, e non capisco perchè non li dovrebbero rivotare a prescindere, specie con tutti i giornali e tv che fanno reclame per monti. certo, quella del governo è una luna di miele che non può durare all’infinito, dato che dipende troppo da processi soteriologici il cui spazio rituale è quello dei casi eccezzionali, e non quello della consuetudine. ma le alleanze parlamentari e politiche che sostengono monti sono un’altro discorso, e in quel caso non ci vuole molto a capire che per un qualsiasi potere forte è meglio buttarsi su un mercato in espansione come quello del cantrodestra post berlusconiano che su un mercato inflazionato come quello della sinistra, e sono perfettamente d’accordo con andrea quando dice che la cosa pià favorevole che possa accadere sia una scissione del pd, dato che sarebbe un colpo mortale per tutti i veltoni, i letta, e in generale i figli di papà che vogliono fare dell’estorsione dei voti a sinistra il loro core business.
infine ricordo che fassina, nonostante il partito da cui proviene, ha fatto una critica delle politiche economiche del governo che mi sembra più approfondita di tutte quelle provenienti sia dalla “federazione” che da sel, e che infatti prende mazzate dal suo stesso partito un giorno si un giorno no.
ma evidentemente tu preferisci aspettare che i cambiamenti piovano dall’alto, compiacendoti della tua purezza morale prefernedo non considerare le condizioni materiali del presente. mi sembra un’atteggiamento lontano da ragionamenti marxisti e piuttosto vicino a modi di ragionare propri dei cattolici. vabbè, non è questo il problema, dato che in italia siamo tutti cattolici, ma ragionando in questo modo si finisce come gino paoli a discutere al bar senza fare una mazza salvo trovare scuse e giustificazioni per evitare di fare cose concrete.
Nicola Mosti
Senza entrare nel merito, dobbiamo tuttavia riconoscere che come ci allontaniamo dalla ultradibattuta questione dello spread italo-tedesco, l’autorevolezza del Governo Monti sul piano internazionale lascia alquanto a desiderare; basti considerare i casi dei Marò incarcerati in India e dell’ostaggio italiano ucciso in Nigeria nel corso del blitz britannico.
Maurizio Melandri
x Giandavide
Io aspetto che le cose cadano dall’alto?
Mah! L’importante è crederci!
Evidentemente non hai mai letto altri miei interventi o non li ricordi.
Io non mi aspetto cambiamenti dall’alto ne preferisco il meno peggio, faccio politica e cerco di leggere la società italiana a fronte dei fatti che avvengono. Posso sbagliare la chiave di lettura, sicuramente, non sono perfetto e se altri fatti mi dicono che sto sbagliando ne prendo atto.
Facciamo un altro gioco:
stando ai sondaggi (per quel che valgono ovviamente)
il PDL sta calando, la Lega no (credo che ex elettori PDL si stiano posizionando o con la Lega o con l’astensione), PD, SEL ed IDV stanno mantenendo la loro forza elettorale così come il terzo polo, il quale è cresciuto parecchio pareggiando la forza elettorale di IDV e SEL.
Per cui un presunto potere forte, dopo aver mollato il centro destra, e questo direi che è, per ora, palese, si trova di fronte 2 possibili coalizioni vincenti: PD-UDC e PD-SEL-IDV.
Siamo così sicuri che l’UDC manterebbe la propria forza elettorale in caso di alleanza con il PD? Io, posso sbagliarmi, ma non lo credo. cioè non credo che gli elettori di centro destra voterebbero sifatta coalizione.
Per cui mi potrei muovere per fare un nuovo partito con cui cercare di intercettare il voto del centro destra allo sbando.
Se non volessi invece comsumare troppe energie mi rivolgerei alla coalizione PD-SEL-IDV che, tra l’altro, mi permette di controllare meglio la CGIL camussiana, fatto importantissimo in una fase di recessione (ed infatti è storicamente già successo).
Io, posso sbagliarmi, ma ho l’impressione che siano presenti, in questa fase, entrambe le tendenze. Ed ovviamente io, se fossi un potere forte, non cercherei di scalare quel serraglio che è il PD ma farei accordi con SEL o IDV meno incasinati. Alcuni fatti mi fanno pensare che l’accordo con SEL ci sia già.
Tutto qua.
Io nel frattempo continuerò a far politica cercando di oppormi sia agli uni che agli altri.
Io continuerò a cercar di spiegare perché, in questa fase storica, la dicotomia o comunismo o barbarie è sempre più all’ordine del giorno.
Igor Caouto
Burnham.
giandavide
guarda, se ti devo dire la mia a me è sembrato impossibile che elettori di destra o di sinistra votino per una coalizione passera bersani casini, ma sentendo un pò in giro, ho iniziato a pensare che non si tratti di un’ipotesi impossibile, specie se si considera come votano gli italiani. io in effetti ero uno di quelli che aveva dato per morto berlusconi, che aveva pensato che “gli italiani non potranno votare cose così assurde. e in quel caso mi sono sbagliato di grosso, dato che ho sottovalutato la tendenza di molti italiani a votare al centro e fregarsene del resto.
infine faccio notare un paio di cose:
1) vendola non sta in parlamento, e non si sa neanche quale sarà il suo impatto dato che l’alleanza col pd sta diventando sempre più dolorosa, e il tira e corda di veltroni limiterà fortemente il suo risultato. quindi perchè comprare uno che non si sa neanche che fine farà, quando c’è un partito con un letta sottosegretario?
2) avrai notato che entrambe le opzioni contano di un elemento comune: il pd, anch’esso stiracchiato verso due direzioni opposte. e in quel caso mi sembra che il piano sia il solito: appioppare i democristiani alle coalizioni di sinistra, in modo da potere permettere mastellate e cadute di governi prodi. il meccanismo è sempre lo stesso usato da 20 anni, e vendola, nel bene e nel male sta tentando di romperlo, non so con che esiti, ma sicuramente sta facendo molto di più dei ferrero rocher
3) ma se ferrero dicesse che il suo nuovo idolo è marchionne e che rifondazione comunista deve sottomettersi alla fiat, quante persone voterebbero rifondazione comunista? di più o di meno. ecco, visto che gli elettori di vendola sono più o meno gli stessi che hanno votato rifondazione comunista, perchè dovrebbero andare dietro a vendola qualora egli si mettesse a sparare puttanate? per rispetto verso i gay? per ipnosi di massa? perchè loro sono cretini mentre quelli che sono rimasti con ferrero sono intelligenti? vorrei spiegazioni
Maurizio Melandri
Velocemente:
1) Mai detto e mai dirò che qualcuno ha comprato qualcun altro se non ho prove e non le ho. E poi parlo di altro.
2) Mai detto che gli italiani che votano il PD non voterebbero la coalizione PD-UDC, casomai il contrario. Quando Berlusconi agitava lo spettro del comunismo, parlando del PD, non lo faceva a caso. Ci sono ancora parecchi che vedono il PD come l’ex PCI (io no). Per questo, ritengo, non la voterebbero.
La mia idea è che, in questa fase storica, ci sia un’alleanza tattica fra una parte del grande capitale finanziario e Vendola (l’altro appoggia il progetto neoDC).
Io non stimo minimamento Ferrero il peggiore fra i segretari di RC, così come non sono un fan di Vendola, ma al secondo riconosco un fiuto ed una capacità politica che il primo può solo sognare di avere.
In sintesi:
Vendola ha un obbiettivo e sta usando tutte le sue forze per raggiungerlo (e non da oggi). Credo che l’accordo fra regione Puglia e don Verzè sia stato solo il primo tentativo (lo facciamo e vediamo che succede, nel caso non succeda niente di grave fra i miei supporter posso andare avanti). Gli è andata così bene che il secondo passo (far appoggiare il suo candidato da Bassetti, genero di cotanta suocera) è diventato vincente senza per questo provocare scandalo (eppure Bassetti come Monti è IL nemico, come diceva il nostro ospite qualche tempo fa). Il fatto poi che Albaro sia stata una delle sezioni di Genova con maggior affluenza la dice lunga da dove viene l’appoggio a Doria. D’altra parte se le prove non le fai alle amministrative…quando le fai?
Vendola non sparerà puttanate, come non credo che i suoi, per me, alleati glielo chiederanno. Ci sono mezzi molto più sofisticati per ottenere le stesse cose e queste sono menti sofisticate.
D’altra parte, in questa fase, o cerchi di combattere l’ideologia dominante dal basso (cosa che cerco di fare io) o cerchi di ottenere alleanze forti. Vendola ha preso la seconda strada. Magari ha ragione lui 🙂
giandavide
continuo a non disporre dei dati per giudicare nel merito la portata dell’alleanza con doria. ho cercato su google con virgolette e senza virgolette i nomi in questione ma niente di rilevante, e quindi continua a sfuggirmi qualcosa.
per quanto riguarda il san raffaele non mi sembra neanche questo un fatto rilevante tanto da renderlo una chiave interpretativa di vendola, come ha fatto il pessimo grillo marciandoci sopra parecchio, dato che mi sembra tutto derivato dal patto col diavolo fatto col pd, che di fatto deteneva l’assessorato alla sanità e i numeri per fare andare avanti la coalizione. la cosiddetta alleanza coi poteri forti a me sembra riconducibile all’alleanza col pd che di fatto porta sempre un bel pò di marcio con se. per il resto in effetti trovo quasi normale che in un paese occidentale una certa parte del capitale finanziario si schieri (per sua convenienza). il punto è capire fino a quanto questa alleanza si traduca in una convenienza per entrambi (una lobby è un metodo che può essere efficace per combattere altre lobbies) e fino a quanto possa invece influenzare negativamente le politiche di sinistra. in questo caso, considerando il dirigismo tecnocratico e privo di contrattualità che si sta affermando in area pd udc, vendola tutto sommato rappresenta delle istanze più democratiche e un elettorato che lo dovrebbe scegliere per queste istanze, e se, come paventi, si mettesse a fare il piccolo marchionne, si brucerebbe la carriera politica in dieci minuti, altro che metodi sottili: come fai a fare passare in modo sottile atteggiamenti dirigisti su materie come tav, articolo 18, chiesa, mediaset, notai, camionisti e baronetti vari? ribadisco: l’elettorato di vendola e i suoi quadri politici proviene in massima parte da rifondazione comunista, e lo abbandonerebbe in tempi rapidissimi in caso di tradimento. senza contare che il reparto traditori c’è già e vive in mezzo a noi, o perlomeno in mezzo al pd: veltroni, letta e tutta una serie di soggetti che stanno rimanendo nel pd per due motivi:
1) obbligare gli elettori di sinistra a votare dei democristiani con lo spauracchio di non si sa più cosa.
2) traslocare armi e bagagli dai democristiani appena disporranno dei parlamentari sufficienti per farlo, con eventuali cadute di governi e inciuciate varie.
di fronte a un congegno malefico di cotanta perfezione, vendola mi preoccupa molto di meno.
concludo dicendo che mi sembra vago parlare di combattere l’ideologia dominante dal basso. hai usato una metafora e due metonimie in una frase, e anche questo denota una mancanza di effetti sulla realtà di questa lotta con l’ideologia dominante, almeno con la realtà pubblica. sebbene ritengo che la lotta dal basso e in generale l’atteggiamento critico siano una base imprescindibile per tutto il resto,
giandavide
credo che quando si parla di politica si sta parlando soprattutto di mediazione, e se le alleanze forti possono garantire una sponda istituzionale alle realtà più movimentiste (senza tentativi di agglomerazione ovviamente) di fatto non fanno altro che migliorare le condizioni e l’efficacia della lotta. e se devo dire quale modello preferisco tra il dirigismo che va dall’autoritario al paternalista di questo governo (quando non si scende al livello della pretineria) e un carrozzone de sinistra pieno di piccoli giuda, preferisco la seconda, forse per masochismo, forse per menopeggismo, forse perchè platone diceva che se bastoni un cane questo non diventa certo migliore o più buono, e, allo stesso modo, se marchionnizzi la popolazione italiana questa non ti migliora di certo. certo, i socialisti rivoluzionari dicevano che preferivano berlusconi dato che più la società borghese è cattiva, più è facile che poi si diventi tutti comunisti. e infatti si è visto: dopo 20 anni c’è una società più povera, e quindi più stupida e più corrotta. una società che scende così in basso da essere troppo in basso per la lotta dal basso che paventi, e basta vedere le statistiche sulla diffusione del gioco d’azzardo per capire quanto saranno limitati gli orizzonti culturali di una popolazione schiacciata sulle incombenze materiali. non dico che con vendola si diventa tutti ricchi ed intelligenti e che costituisce un punto di arrivo. semmai potrebbe costituire un punto di partenza, da superare certo, ma se per prima cosa non c’è un’avvicendamento politico, e vendola rimane sempre il primo degli outsider a contendere con altri outsiders quei quattro voti degli elettori che votano gli outsider si produce la perfetta entropia della politica italiana. a sinistra tutti a scannarsi tra loro mentre a destra banchettano e inciuciano. infatti secondo me veltroni e letta non volgiono allearsi con vendola soprattutto per questo motivo: non tanto perchè lo trovano scomodo nella loro coalizione (se veltroni ha fatto cadere prodi in solo un anno di tempo, qunanto ci metterà con vendola?) ma perchè lo trovano comodo rinchiuso in un ghetto a litigare con grillo e ferrero per 4 voti.
Francesco Acanfora
A me sembra che si stia perdendo di vista il fatto che le elezioni non decidono proprio nulla. La moneta e’ gestita dalla BCE in completa indipendenza dagli organi comunitari, dai governi, e dai cittadini europei. Noi siamo indebitati e possiamo essere rimessi in riga in tre giorni dal capitale finanziario con qualche centinaio di punti di spread. Discutere delle tattiche variabili e delle geometrie multicolori con varie sigle prive di significato reale rischia di occultare completamente il problema che abbiamo con Monti, che per dirla chiara e’ l’esproprio della sovranita’ nazionale, la svendita dei pezzi buoni del sistema industriale, la rovina del ceto medio e della piccola impresa, la riduzione alla fame del lavoro dipendente.
Per chi non avesse afferrato, occorre sottolineare che la BCE sta inondando di liquidita’ le banche, affinche’ esse attuino una feroce stretta creditizia, il che sembra paradossale ma e’ precisamente quel che sta accadendo sotto i nostri occhi. Nella nuova economia politica, che e’ esplicitamente teorizzata per esempio qui:
http://www.repubblica.it/economia/2012/03/11/news/schaeuble_ho_fiducia_in_atene_l_austerit_non_crea_recessione-31347388/
la dinamica inflazione/deflazione cessa di esistere. Esiste solo la lotta contro l’inflazione, una lotta che, se mi consentite, non e’ condotta da misteriosi “poteri forti” che manovrano nell’ombra comprandosi Vendola o Walterloo o Letta o don Verze’, figurine assolutamente prive di idonee strutture operative. La lotta e’ lotta di classe, e il capitale finanziario la sta vincendo con la tecnica del blitzkrieg utilizzando come carri armati tonnellate di moneta virtuale che obbliga tutti a riconoscere come reale.
La Germania ha usato l’incompiutezza della costruzione europea per assecondare la valanga, scaricandone la forza d’urto su tutti gli altri. Gli inglesi ridono a crepapelle, infatti loro si tengono stretta la sterlina e la sovranita’, e ormai non ci considerano neanche piu’ un soggetto internazionale, ci recapitano ostaggi vivi o morti trattandoci con l’ossequio che spetta alle madri dei soldati al fronte, suo figlio e’ caduto, questo invece ve lo rimandiamo solo un poì acciaccato, etc.
Forse, se cominciamo a prendere coscienza del cambiamento che con il governo Monti si e’ prodotto, riusciamo anche a leggere le dinamiche che riguardano le formazioni politiche del passato in modo piu’ utile a definire una strategia di contrattacco. Non e’ che siano sparite destra e sinistra, che invece culturalmente ci sono, eccome. Quel che e’ sparito e’ l’oggetto della contesa fra destra e sinistra, visto che contano una quanto il due di coppe e l’altra quanto il due di spade, con la briscola che e’ pero’ a denari, e resta a denari anche nei prossimi giri, per una nuova regola del gioco.
giandavide
francesco, a me sembra che sei tu ad essere off topic. la perdita di sovranità nazionale non mi sembra una novità in italia. senza andare indietro fino alla guerra fredda, faccio notare che con berlusconi gli asset più importanti presenti nel paese, come parmalat, sono stati già svenduti.
secondo me il rischio è cadere in un eccesso di ddeduzioni poco basato sui dati. questo è uno dei pochi casi in cui in effetti non condivido molto nemmeno aldo, dato che ritengo questi giudizi forse un pò influenzati dal clima di crisi catastrofe e salvezza proposto dalla liturgia govenativa. insomma io sto cambiamento non lo vedo: il parlamento è rimasto quello, gli interessi della chiesa e della grande industria sono rimasti quelli, e questo governo si regge solo grazie alla pressione internazionale sulla nostra economia, come dimostrano gli indici di gradimento di monti che salgono o scendono a secondo dai ciò che fa lo spread. come ho detto prima, tu puoi dire a uno che se fa sacrifici per una quantità limitata di tempo si salverà e probabilmente il tipo ci sta. ma non puoi fare di uno stato di emergenza uno stato consuetudinario, dicendo al malcapitato di prima che il processo di salvezza durerà con atroci sofferenze fino alla sua discesa nella tomba. semnplicemente perchè i tempi rituali della salvezza devono essere rispettati, e non si può spiattellare un rito per decine di anni senza che esso possa venire letto in modo diverso (come un ombrello infilato là dove non batte il sole). quindi cambiamento, si, quanto vuoi, ma che il modello monti così com’è si possa tradurre in un nuovo modello berlusconi, addirittura più letale del primo, mi sembra ridicolo. sopreattutto perchè è un modello a breve scadenza, dato che in fondo già questa primavera si fa l’asta dei titoli. e francamente sono più interessato al dopo monti, convinto che, sebbene secondo l’acanfora la politica italiana non conta una mazza e conseguentemente il modello di lotta politica ideale è quello di gino paoli e dei relativi amici al bar, l’umore della gente cambia presto e potreste trovarvi smentiti dalla realtà.
p.s quando aldo si degnerà di dire perchè è così d’accordo con scalfari sul mattarellum, mi farà contento
rosario
Io penso che con l’attuale legge elettorale qualsiasi formula sia perdente. Troppe differenze in entrambe le coalizioni (fatta tara di Berlusconi che penso non si ripresenterà). Qunidi si torna a Monti: o si riesce a fare una legge elettorale che permetta maggioranze variabili (sì parlo proprio del vecchio sistema proporzionale)oppure noi resteremo sempre in balia di un potere economico che si sostituisce alla politica nel governo del Paese. Entrambi le due coalizioni dovrebbero riflettere sul necessario ricambio elettorale dopo il 2013.
arnaldo
MONTI FOREVER.
Non riesco proprio più a tollerare i nomi tipo Ferrero, Vendola, SEL, quelli che tutti chiamano sinistra.
Per fortuna non si sono ancora accorti che la sinistra così come la destra non esistono più.
Sento bisogno di tanti italiani elettricisti, idraulici,informatici ,chimici, pittori,poeti e musicisti …. tutti a livello di chi è capace e ha voglia di far andar le mani.
Inoltre tra le parti sociali (?) si citano spesso gli industriali, gli imprenditori …. cioè quelli che di questi tempi dovrebbero essere in fila davanti alle banche a chiedere denaro per finanziare nuovi progetti, manifatturieri , quelli dove gli italiani (che non perdevano troppo tempo a guardare il passato) eccellevano per creatività.
Sistemiamo i debiti di cui certo anche molti docenti universitari e le loro famiglie , insieme a miriadi di fannulloni pubblici e di sindacalisti a volte inutili, ma spesso incapaci , sono stati gli utilizzatori finali e proviamo ad abbozzare idee per un sistema occidentale che sta entrando in un medioevo crudele, in un mondo però che ammonterà rapidamente a 8 MILIARDI DI ESSERI UMANI che non staranno senza dubbio con le mani in mano.
Francesco Acanfora
Ho letto di recente la serie storica del debito italiano. Notevole e’ fra le altre cose il salto dal 103% al 119% nel periodo 2007 (ultimo governo Prodi) – 2011 (ultimo governo Berlusconi). Se posso agire con la calcolatrice, sono il 16% del PIL, quacosa come 220-240 miliardi in 4 anni. 55-60 miliardi l’anno.
Comincio a capire perche’ e’ stato fatto fuori Prodi. Ma ora abbiamo Monti, che mettera’ il debito a posto, no? Infatti, solo a gennaio, lo ha aumentato di 35 miliardi, con un tasso 5-6 volte superiore a quello (folle) di Berlusconi. Non so se si puo’ sperare in un paese di operosi idraulici, elettricisti, e piccoli imprenditori, liberi finalmente da impacci sindacali. Le cifre crudamente indicano un quadro molto diverso, una mano davanti e una di dietro, e cercare almeno di difendere i punti piu’ sensibili, dai banchieri, non dai sindacalisti che a quelle difese guardano ormai con nostalgia, come alla favola della scala mobile, dei consigli di fabbrica, e del sol dell’avvenire. Se gli va bene, possono dividersi i trenta denari di Giuda, con almeno meta’ alla potentissima CGIL.
Code davanti alle banche, non se ne vedono. Scusate, ma se ho un gruzzoletto di centomila-duecentomila-mezzomilione, perche’ rischiare di investire e pagare tasse, quando c’e’ il meraviglioso mondo dei derivati?
Nicola Mosti
Non lo dico a difesa di Monti, che è un insopportabile ideologo del (neo)liberismo, tuttavia si deve pur ammettere che l’incremento del Debito Pubblico è legato all’accumularsi degli interessi più che alla spesa di capitale vivo (per accorgersene, basterbbe andare a vedere il dis-avanzo primario).
Ad ogni modo, il DP di per sè non significa nulla, poichè nell’ottica “aziendalistica” dello Stato – peraltro criticabile – ha senso soltanto il rapporto Debito/PIL.
Vito Piepoli
Non faccio commenti perchè la notizia si commenta da sola. Il Governo Monti non è da prendere sotto gamba!
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/08/fornero-chiude-sito-delirio-censura/203115/
Conviene prendere Monti sul serio… – Cadoinpiedi | NUOVA RESISTENZA
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