La polemica sui salvataggi.

Dico subito che questa polemica sulle Ong dedite ai salvataggi non mi piace nemmeno un po’ e non mi piace da tutti due i lati, dalla parte di chi (da Salvini a Di Maio) difende il magistrato ed attacca le Ong a testa bassa e neppuredi chi (soprattutto Saviano, ma anche Bruti Liberati) scomunica il magistrato ed è pronto a mettere la mano sul fuoco sul fatto che le Ong siano fatte solo da eroi che rischiano la vita per salvare quella altrui. Non sappiamo cosa ha o non ha in mano il magistrato, si parla di un dossier dei servizi di cui nessuno conosce il contenuto e non si ha neppure prova certa che esista, si sa pochissimo sulla Ong al centro dell’inchiesta, ma tutti hanno già un colpevole da impiccare prima ancora di sapere niente.
Mi sembra un esempio perfetto del modo barbaro di discutere che ormai ha messo radici: per partito preso, senza lo straccio di una proca, sol sul sentito dire, ma nella certezza che quel che accade non può che confermare il proprio pregiudizio.
A me hanno insegnato che prima della sentenza viene il dibattimento, nel quale l’accusato piò difendersi e, prima del dibattimento viene l’istruttoria in cui l’accusa raccoglie le prove su cui chiederà il rinvio a giudizio. Se ho capito bene, qui non siamo neppure a metà dell’istruttoria ed il magistrato farebbe bene a tenere chiuso il becco (maledetto vizio dei magistrati italiani di fare Sanremo prima di fare le inchieste!) e fare bene il suo lavoro. Però, anche gli altri, come fanno a giurare che il magistrato è un bieco persecutore di nobili compagnie di angeli? Siamo seri: i magistrati spesso fanno fesserie (e non credo d’essere stato mai tenero con la categoria), però come si fa a giurare che tutte, dico proprio tutte, le Ong profumino di bucato? Al posto di Saviano (già strenuo difensore della magistratura) io ci andrei piano a mettere la mano sul fuoco perché potrei bruciarmela. Sono convinto che ci siano anche Ong che siano quel che dichiarano di essere: sodalizi filantropici che svolgono una meritoria attività di salvataggio, così come penso che la gran parte dei volontari addetti ai recuperi in mare sia in perfetta buona fede (però, vorrei sapere se la parola volontario esclude un pagamento o è compatibile con esso, e quanto, perché qualche differenza la fa). Però, come faccio ad escludere che fra 100 Ong non ce ne siano tre che, o sono maschere di organizzazioni criminali, o hanno dietro organizzazioni terroristiche o servizi segreti che mescolano ai profughi propri uomini, o sono ispirate da gruppi di affaristi che speculano sia sul salvataggio che, poi, su un qualche centro di accoglienza? Io so che per armare una imbarcazione adatta a quel tipo di oerazioni, equipaggiare, nutrire e forse retribuito i volontari e parte del personale di bordo, ci vogliono soldi e non pochi. Mi direte che ci sono le donazioni e sono d’accordo, però, siccome sono diffidente per natura, tutti questi generosi donatori che danno tanti soldi mi lasciano un po’ perplesso. E so anche che l’immigrazione, fra soldi dati dagli immigrati a quelle canaglie degli scafisti, soldi dati dallo stato a centri d’accoglienza e pensioni (i famosi 35 euro al giorno per ogni immigrato) e maneggi vari, è diventato un lucroso businnes che fa gola a tanti. Ed allora, dovrei meravigliarmi che qualcuno possa armare un bel traffico per mangiarci su? E perché? Dove sta scritto che ogni preteso volontario sia un angelo del Signore? La verità è che qui vengono fuori due schieramenti uno più indecente dell’altro: da una parte i forcaioli, del tutto indifferenti alla morte di centinaia di loro simili in mare –compresi bambini di pochi anni- ai quali interessa solo cavalcare la paura irrazionale di chi guarda ai profughi come “invasori” per mietere consensi.
Dall’altra, i buonisti della domenica, che sotto una patina nauseabonda di buoni sentimenti, nasconde la difesa degli interessi di tante Ong che di tutto profumano men che si bucato, o che difendono un ruolo, una immagine televisiva ed ai quali di quei poveri disgraziati non importa assolutamente nulla.
Fateci un piacere: vergognatevi tutti due, chiudete il becco anche voi ed aspettiamo di capire, carte alla mano, cosa c’è o non c’è in questa inchiesta.
Ma soprattutto, cerchiamo di capire davvero cosa è il fenomeno immigrazione e come gestirlo.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (71)

  • Non si può che essere d’accordo. Ma supponiamo questo caso: uno scafista è riuscito a ottenere un numero di telefono di una ONG (onestissima ed encomiabile per il suo impegno). Lo scafista telefona alla ONG e dice: ragazzi, fra 5 ore mollo 100 persone su di un gommone senza motore alle coordinate X e Y, un miglio fuori dalle acque territoriali libiche. Perché lo scafista lo farebbe? 1) Perché non è un criminale del tutto e vuol dare una possibilità in più ai suoi “clienti” 2) Perché risparmia un viaggio più lungo 3) Perché si vuol fare la fama di uno che ti fa passare davvero 4) Perché riduce il rischio di essere arrestato. Cosa dovrebbe fare la ONG? D’altra parte, questo ipotetico comportamento oggettivamente favorisce e moltiplica gli sbarchi.

    • certamente e sono convinto che molte Ong fanno un nobilissimo lavoro di salvataggio, per carità. Dico solo che vediamo caso per caso

      • Tenerone Dolcissimo

        Quale salvataggio???
        Chi salva naufraghi li trasborda fino al porto piu’ vicino e non fa fare loro una crociera. Perché li portano in Italia e non in un vicinissimo porto libico?
        Perché durante il tragitto non li lasciano a Malta?
        Perché perso per perso non li portano direttamente a Marsiglia considerato anche che e’ stata la Francia a scatenare il casino in Libia?
        Quanti perché. Ma ho dubbi che l’indagine di Zuccaro possa dare loro una risposta.

      • Tra i casi da analizzare ci sarebbe anche la destinazione degli sbarcati, non trova?.
        Ho saputo che in Basilicata, vicino al porto militare di Taranto, è in progetto un mega esproprio di terra, per concederla ad un mega centro per l’avviamento dei migranti ai lavori agricoli. Un noto miliardario egiziano, che detiene pacchetti (penso come prestanome) niente di meno che nella telefonia, finanzierebbe la spesa. Ora mi spiega quale interesse egli potrebbe avere in tale caritatevole operazione? Non sarà per caso che detta azienda agricola sarà di fatto un poligono per l’addestramento al tiro?
        Anche i Romani in piena decadenza facevano entrare un po’ di barbari al di qua del limes, per inquadrarli nelle legioni, che ormai gli opulenti cives disertavano. Anzi oggi molti cives dei Paesi vassalli (P.I.G.S.) si arruolerebbero pur di lavorare, dunque i migranti potrebbero essere destinati come veliti (solo in Siria ce n’è di 80 Paesi diversi) a precedere astati, principi e triari sui campi di battaglia in programma in Eurasia per assicurare un altro secolo americano.

  • io di vecchi donne e bambini ne vedo ben pochi su quei gommoni e nei centri di accoglienza, per me stiamo accogliendo i “benestanti” o giovani in età da lavoro invece delle categorie deboli che di sicuro soffrono la fame e hanno meno mezzi di sussistenza , anche come profughi economici dico

  • Lo sa, Professor Giannuli, che il suo è l’articolo più sensato che abbia letto sull’argomento? Commenti aggiuntivi sarebbero superflui, se non ci fosse uno o due punti che andrebbero sollevati: il primo, è che le ong, per quanto si spaccino come associazioni prive di fini di lucro, sono a tutti gli effetti delle aziende, che traggono ragione di esistere dall’esistenza stessa del mercato in cui operano (per essere chiari, un’ong che si occupa di accoglienza degli immigrati, può esistere solo se esiste l’immigrazione di massa, come quella che sta sconvolgendo il tessuto sociale europeo), il che significa che il loro scopo primario è far sì che tale mercato (ovvero, come nel caso specifico, l’immigrazione di massa) continui ad espandersi, da cui la propaganda forsennata che tali soggetti fanno a favore dell’immigrazionismo e del multiculturalismo; il secondo punto è che queste ong non sono tutte fondate da buoni samaritani, sinceramente mossi a compassione dalle sofferenze dei meno fortunati, bensì sono state create (tutte no, ma molte sì) da plutocrati che hanno tutto l’interesse ad avere un braccio armato che, dietro il paravento delle operazioni caritatevoli, affermino la propria ideologia globalista e preparino il terreno affinchè i propri loschi affari siano facilitati. Se Lei, Professore, intende obiettare che le mie sono rimasticature di articoli complottisti, le rispondo in anticipo dicendole che io ho lavorato per sei mesi in una missione nella ex Yugoslavia condotta da una ong (ovviamente, evito di annoiarla facendole il resoconto), che mi ha aperto gli occhi sulla realtà del professionismo dell’umanitarismo. Ma anche tralasciando il mio trascurabile caso personale, basterebbe pensare a cosa sia Medici Senza Frontiere, che usa la propria facciata umanitaria per agire da cassa di risonanza della sporca guerra che America e Israele stanno conducendo in Siria contro il legittimo governo di Bashar Al Assad per interposta persona dell’Isis, e di come abbia rilanciato la bufala delle armi chimiche, e il cui fondatore, Bernard Kouchner, nel 2003 aveva dato pubblico sostegno all’altra sporca guerra contro l’Iraq. Insomma, Professore, per farla breve, invito Lei e tutti i suoi lettori a tenere in considerazione questo aspetto, secondo me cruciale, di molte ong, soprattutto le più famose: la loro politicizzazione e la loro strumentalità a disegni politici e sociali dei poteri forti.

  • “(però, vorrei sapere se la parola volontario esclude un pagamento o è compatibile con esso, e quanto, perché qualche differenza la fa)”
    Il 90% del volontariato in Italia è retribuito.

    • Caro Mirko, su questo aspetto sei male informato, o forse ti sei espresso male.
      Ti do qualche indicazione per orientarti.

      Per legge, in Italia a differenza che nel resto del mondo, il volontario NON PUO’ MAI essere retributio.

      Invece ovviamente una organizzazione di volontariato può assumere dei lavoratori e questi lavoratori deve trattarli come i lavoratori del settore privato, pagarli e garantire diritti.

      Le ONG in Italia non sono organizzazioni di volontariato, ma enti benefici che aderisono ad un preciso (e abbastanza rigido) registro.
      Le ONG a livello internazionale (NGO in inglese) sono invece tutte quelle organizzazioni che coincidono con l’acronimo Non Government Organization e che, come si capisce, comprende molte e diverse organizzazioni.

  • Professore buongiorno!

    “tutti hanno già un colpevole da impiccare prima ancora di sapere niente”: è questo il problema, purtroppo, per cui in italia (e questa Italia, purtroppo, va minuscola) e nel mondo certe operazioni sembrano quasi telecomandate, in un senso o nell’altro. Non è un caso che, chi si straccia le vesti per le ONG senza se e senza ma, sia lo stesso che se le è stracciate, recentemente, per i sedicenti “caschi bianchi” con i loro spot sulle inesistenti armi chimiche di Assad, prima ancora per un carcere della morte, sempre del sanguinario dittatore siriano, basato su un dossier costruito su testimonianze rivelatesi infondate rispetto alle tesi dichiarate, e così via.

    “per armare una imbarcazione adatta a quel tipo di operazioni, equipaggiare, nutrire e forse retribuire i volontari e parte del personale di bordo, ci vogliono soldi e non pochi”: 11 mila euro al giorno dichiarate dall’esponente del MOAS durante l’audizione di ieri (GR1 di ieri sera, vado a memoria).

    “l’immigrazione […] è diventata un lucroso businnes che fa gola a tanti”. Senza scomodare intercettazioni “romane” rivelatorie in proposito, mi permetto di dire che, per esperienza personale, quando feci il civile in un CPA di Milano (1999-2000), mi era stato detto che la ditta che aveva vinto l’appalto per i pasti lo aveva fatto, su un contributo erogato di 15 mila lire al giorno per “ospite” alla cooperativa che gestiva il centro, con un prezzo di 1500 lire a persona: ottenuto tramite catering di cibo già pronto in piatti di plastica monoporzione chiusi con cellophane termosaldato ai lati del piatto stesso, che ci arrivavano una volta al giorno in scatoloni di polistirolo (pranzo+cena), riscaldati in forni elettrici, quindi distribuiti agli “ospiti”. Non ebbi mai motivo di dubitare della veridicità di quella fonte confermata, oltre che dalla “bontà” del cibo che mangiavo anch’io insieme a loro, da riscontri che feci in seguito con domande mirate ad altri colleghi del tempo.

    D’altro canto, i “forcaioli” si dividono fra “cinici”, da un lato, e “giustizialisti”, dall’altro: due maschere di una commedia dell’arte che non fa ridere più nessuno; due maschere che si guadagnano la pagnotta perfezionando questo ruolo, recitandolo quotidianamente senza pensare minimamente di uscire dal loro cliché; del resto, finché si prendon voti, sulla pelle di gente che non vota, peraltro… cosa si vuole di più?

    “Forcaioli” e “buonisti della domenica “, o “savianisti”, appaiono giorno dopo giorno e sempre più come facce della stessa medaglia: in una guerra fra poveri dove, da decidere, resta soltanto come e quanto ritardato sarà lo scoppio, l’unica costante è che a guadagnarci sarà sempre la stessa classe, con un “caos creativo” in corso e teso a destabilizzare assetti e compromessi consolidati in nome di una continua “emergenza sicurezza”. Altro che “anti-sistema”!

    Un caro saluto.
    Paolo

    • Tenerone Dolcissimo

      Non so se hai visto il film PIIGS. Se non lo hai visto vai a vederlo perché mostra chiaramente come ci hanno impoverito.
      Nel film si narra inter alia delle vicende di una cooperativa sociale che si occupa di persone c.dd. “socialmente svantaggiate”. A parte considerazioni umane -perché ci sono scene che veramente strappano il cuore- si dimostra che questa cooperativa -come altre consimili- sono anche produttive, perché prendono relitti umani e li rimettono in sesto e permettono loro di avere un lavoro e contribuire alla ricchezza nazionale mentre prima erano un peso per la società e lo sarebbero state ancora senza un tale intervento. Ad esempio si mostra il caso di un ex tossico che dopo le cure della cooperativa non si droga più e lavora come spazzino.
      Nel film si narra di come la cooperativa stia andando a gambe all’aria perché i contributi pubblici non arrivano più. La cooperativa vanta un credito accumulato negli anni di 70mila euro che rappresentano, in base a quel che tu stesso dici, ad una SOLA settimana di noleggio delle navi che vanno a prendere le truppe di occupazione e le trasbordano in Italia.
      Quindi FOLLOW THE MONEY e soprattutto chiediamoci perché non si trovano quattro spiccioli per queste iniziative che chiaramente hanno una utilità sociale e invece per le manovre losche, ancorché mascherate da fini umanitari, arrivano carrettate di milioni.

  • Attendendo gli esiti delle indagini, ci sono, parecchi punti aperti, che è lecito rendere pubblici.
    1. Qualcuno si ricorda lo scandalo ONU in Africa (coinvolte parecchie ONG)? Io me lo ricordo, ma sembro essere l’unico.
    2. Dietro molte di queste organizzazioni ci sono altre organizzazioni legate a Soros, molto attive in Ucraina, tra l’altro. E, giusto prima di tutto il balletto di audizioni, Soros va in colloquio privato (e segreto) col primo ministro italiano, che rifiuta di rendere pubblici gli argomenti trattati. Va tutto bene?
    3. Ammesso (e non concesso) che chi arriva sia profugo, non è strano che ci sia così tanta pubblica sensibilità per l’accoglienza (finché queste persone non finiscono a Capalbio) e intolleranza contro chiunque non si adegui alla vulgata, ma nessuno denuncia che senza bombardamenti, non ci sarebbero profughi?

    • Caro Valerio, rispondo sull’ultimo punto: non è strano è ipocrita.

      ma poi la seconda domanda è: quindi noi che facciamo per non essere ipocriti?
      1) Denunciamo i bombardamenti (e le multinazionali che provocano le catastrofi ambientali e la sperequazione inaudita delle risorse etc…)
      oppure
      2) Sosteniamo che, già che si bombarda, tanto vale farli crepare nel deserto o nel mare.

      Io scelgo la prima.

  • Mi perdoni, Giannuli, lo so che la facile retorica e il media smaliziato, ha il potere immenso di capovolgere una semplice dichiarazione di buon senso e, il M5S si espone spesso a questo tipo di trattamento ma, quando, Di Maio, avrebbe attaccato a testa bassa le ONG?

    • Di Maio difende un giudice per riflesso incondizionato.
      In questo è aiutato dalle brutte abitudini della magistratura italiana, che a sinistra qualcuno considerava un bene quando c’era Berlusconi.
      Facendo questo solleva un polverone mediatico lui stesso, amplificando delle tesi non tanto investigative ma politiche.
      Il giudice non ci dice solo che tra le ONG c’è chi ruba (ovvio, anche tra i magistrati e i colleghi di Di Maio ce ne sono). Dice poi che: ne arrivano troppi, li paga tutti Soros per destabilizzare l’economia etc… etc…

      Questa è una posizione politica. Nello stile dei protocolli dei savi di sion, nel senso che individua in un complotto ordito da un banchiere(en passant ebreo) con il sostegno dei neri la causa di un processo storico molto semplice: il capitalismo neoliberale.
      Se ci sono 2 miliardi di persone che vivono nella miseria a causa del sistema economico (e quindi dei tanti Soros che lo governano) secondo voi ci vuole un complotto per convincerne una piccolissima porzione (stiamo parlando ogni anno del 0,05 x cento della popolazione europea) a cercare di trasferirsi?

      La verità è che, (nel frattempo che ci battiamo per l’eguaglianza) bisogna scegliere:

      1) Siamo disposti a correre il rischio che “l’invasione” passi dal mirabolante tasso dello 0,05×100 all’anno sino all’1 o magari il 2×100 l’anno e vogliamo gestire il fenomeno dall’origine.

      2) Il rischio di vedere così tanti neri in giro è francamente troppo. Meglio difendere i confini in armi sparando a persone disarmate, laddove non si riesca (come Minniti ha appena fatto) a convincere qualche trib libica ad ammazzarli nel deserto in cambio di qualche soldo.

      Di Maio, come la quasi totalità degli altri politici e commentatori, evita di rispondere a questa domanda e, come gran parte dei politici, allude alla seconda risposta.

  • Poi però c’è anche la via di mezzo, ovvero indagare e segnalare all’opinione pubblica ed alla politica che con opportuni provvedimenti si potrebbe ridurre il numero morti, che negli ultimi mesi sono aumentanti in modo esponenziale rispetto ai salvataggi.

  • Analisi condivisibile, ma tra i due almeno quelli che hanno sollevato dubbi sulle ong hanno il merito di aver portato uno spunto di riflessione su quello che sta succedendo. Saviano e compagni cosa hanno portato oltre alle solite vagonate di retorica?! Il politicamente corretto colpisce ancora.

  • Commento puramente tecnico.
    Una nave, per piccola che sia, tra costi di gestione, manutenzione, equipaggio veleggia attorno ai 2.000 dollari al giorno, o piú; senza contare un eventuale costo di noleggio.
    Costi ripagati dal trasporto merci o dai biglietti dei passeggeri.
    Chi ripaga i costi delle navi ONG? Gli equipaggi di tali navi lavorano gratis? I rifornimenti a tali navi sono gratuiti? La manutenzione é gratuita? ne dubito.
    Allora una ONG dovrebbe ricevere donazioni pari a 2.000 dollari giorno.
    Andiamo al ribasso, diciamo che il costo é di 1.000/giorno; vuol dire 365.000/anno in donazioni.
    AIS. É il sistema di monitoraggio automatico, ed obbligatorio, delle navi in navigazione. Per maggiori informazioni ecco due link: https://www.nauticalalmanac.it/it/navigazione-marittima/ais-posizione-delle-navi.html.
    http://blog.veleggiando.it/post/ais-automatic-identification-system-come-si-installa.aspx
    I seguenti due link portano a due visualizzazioni degli stessi dati, la posizione delle navi rilevata dai sistemi AIS; cliccando sulla nave si ottengono informazioni aggiuntive:
    https://www.marinetraffic.com/it/ais/home/centerx:12.5/centery:33.2/zoom:9
    http://centrovela.com/supporti/traffico-navi/
    Mentre commento posso “vedere”due navi a 12 miglia dalla costa libica, Aquarius e Vos Hestia, vicino al paese di Zuwarah.
    Rimpicciolendo la carta, balza agli occhi la sproporzione delle distanze dal punto di salvataggio alla costa libia, alla costa tunisina, a Malta o alla Sicilia.
    Diritto marittimo, salvataggio in mare.
    L’articolo 489 del Codice della Navigazione recita “Il comandante di nave, in corso di viaggio o pronta a partire, che abbia notizia del pericolo corso da una nave o da un aeromobile, è tenuto nelle circostanze e nei limiti predetti ad accorrere per prestare assistenza”. Ecco il link alla pagina: http://www.fog.it/legislaz/cn-0489-0513.htm
    Fine della parte tecnica. Seguono considerazioni.
    1) Esistono navi che incrocino a 12 miglia dalla costa libica in attesa di effettuare un salvataggio
    2) Dette navi non producono introiti atti a pagare i costi di gestione
    3) Il Codice della Navigazione prevede il salvataggio ” in corso di viaggio”; non che una nave parta ed incroci in mare in attesa di effettuarne uno.
    La mia conclusione.
    Sarebbe molto piú onesto che gli stati europei interessati organizzassero e pubblicizzassero opportuni viaggi aerei o marittimi da differenti stati e/o differenti porti, escludendo la Libia.
    In questo modo si eviterebbe:
    1) Il rischio di decessi in mare
    2) Di sovvenzionare, indirettamente, le varie bande criminali libiche
    3) Costringere i migranti a viaggi spossanti, pericolosi e forse mortali
    4) Costringere i migranti a pagare cifre altissime, per le loro tasche, per detti viaggi.

    • Noto adesso il commento di Paolo Selmi.
      Nei primi anni 2000 una normale porta contenitori costava non meno di 15.000 dollari/giorno. Considerando che le ONG usano dei vecchi rimorchiatori d’altura, un equipaggio ridotto e raccogliticcio, una gestione all’osso ho stimato 2.000/giorno.
      Credo che gli 11.000/giorno dichiarati siano una sparata del funzionario MOAS; in ogni caso, ponendoci in un “punto medio” staremmo parlando di 6.000/giorno, ovvero piú di due milioni/anno. Bella cifra da ragranellare; senza fini di lucro…

    • Si lo sarebbe.
      Bisognerebbe però che non ci fossero leggi nei paesi di arrivo che impediscono a chiunque non sia rifugiato politico (che tra l’altro spesso significa: proveniente da un paese ostile, perchè dai paesi alleati difficilmente si accettano rifugiati) di permanere nel territorio. O quantomeno di fare una richiesta di qualche tipo. Oggi non esiste nessun canale alternativo alla richiesta di asilo politico.

      • Il mio era solo un chiarimento tecnico e qualche riflessione.
        Se devo esprimere un giudizio politico, posso solo dire che, e necessario, le leggi si possono cambiare in qualunque momento, basta volerlo.
        Rilasciare appositi visti giá nei paesi di origine non sarebbe poi cosí difficile e semplificherebbe il viaggio degli interessati.
        Certo, rimarrebbe da decidere se fermare i non aventi diritto; e con che mezzo.

    • The European Union and its member states as prime destination countries have increasingly “securitized” their immigration and border protection policies.

      Council Directive 2001/51/EC stipulates that transport companies like air carriers or shipping carriers are not allowed to let passengers without valid EU visa embark on a plane or ferry boat that is heading towards the EU; safe and regular ways into the EU, available from €75 for a one way flight Tunis-Paris, are hence only open for travellers with valid documents; refugees and clandestine migrants without visas have to refer to the illegal boats that promise the passage for much higher costs.

      https://www.opendemocracy.net/can-europe-make-it/jan-v-lkel/what-stops-drowning-why-so-many-people-die-in-mediterranean

      Coloro che non sarebbero in possesso dei requisiti per la richiesta d’asilo continuerebbero ad usufruire dei trafficanti del Mediterraneo, a mentire sulle proprie generalità ed occultare documenti identificativi, a resistere all’identificazione ed alla registrazione delle impronte, ecc.

      Ed in ogni caso non può giustificarsi implicitamente che l’intero continente africano (o il resto del mondo) non abbia alcun paese che offra possibilità a migranti economici che rifiutino di rispettare una gestione pianificata dei flussi migratori da parte dell’Europa.

      Tutti i migranti non in possesso dei requisiti pagano trafficanti ed impongono dei costi alla collettività.

      Le ONG non dovrebbero essere abilitate a traghettare tutti i migranti necessariamente in Italia diventato l’unico “porto sicuro” invece dei paesi da dove originano gli attraversamenti.

      • Ma le domande di asilo no potrebbero farle nelle ambasciate dei paesi europei nel continente africano?

        Se non erro le ambasciate europee dovrebbero essere considerate territorio europeo?

        Se ciò fosse chiunque volesse chiedere asilo preferendo la Germania non avrebbe che pervenire ad una ambasciata tedesca senza pagare trafficanti.

        Non saprei per adesso verificare l’effettiva sussistenza di tale possibilità ma di certo ci sono state almeno proposte di hotspot sulla sponda africana per evitare gli attraversamenti insicuri.

        • Appunto.
          É esattamente ció che mi permetto di suggerire.
          Si, le ambasciate sono extraterritoriali, tanto che ci lavora anche una squadra (9 uomini) di carabinieri.
          Per quanto riguarda i migranti non in possesso dei requisiti, si dovrá decidere che fare.
          Nei due casi serve “solo”la volontá politica europea e/o italiana.

  • Io vorrei solo sapere perchè gli spagnoli arrivino a mitragliare i gommoni, i francesi non ne parliamo, i maltesi come sopra, invece noi italiani non solo nulla facciamo, nè per scoraggiare il fenomeno, nè per regolarizzare questi flussi andando almeno ad organizzarli a casa loro in modo da tagliare le gambe ai trafficanti, ma li andiamo a prendere e li trattiamo come se non fossero viaggiatori in visita di piacere con tanto di visto di ingresso, e lo facciamo utilizzando addirittura i mezzi della Marina Militare, in aperta violazione della Bossi-Fini che sarà pure una schifezza da abolire o quantomeno riformare, ma è pur sempre una legge dello Stato.
    Se in un Paese non vengono fatte rispettare le Leggi, ma apertamente violate da coloro stessi che dovrebbero farle rispettare, tutte le altre polemiche, e nel caso specifico la vera natura delle ONG, sono questioni di poco conto, vere o false che siano. Ed è così che nascono e prosperano le mafie, perchè quelle le loro leggi le fanno rispettare, eccome!
    Ma Socrate (e Platone) sono ombre lontane ed i loro insegnamenti inutili chiacchiericci di vecchi brontoloni.

    • Per la prima parte della domanda:
      E come mai se lo stato coreano ha dei bei campi di lavoro noi invece no? Quanto lassismo!
      Comunque in alcuni dei paesi che citi ci sono state manifestazioni di centinaia di migliaia di persone a favore dell’accoglienza (Barcellona) oppure ci sono società estremamente più meticcie, con numeri di migranti superiori all’Italia, e un numero di cittadini naturalizzati percentualmente molto rilevante.

      Per la seconda parte della domanda:
      E’ vero. Queste sono tutte questioni inferiori. La domanda da 1000 pistole è proprio quella che poni tu. Detto in altri termini:

      1) Siamo disposti a correre il rischio che “l’invasione” passi dal mirabolante tasso dello 0,05×100 all’anno sino alo 0,1 o magari lo 0,2×100 l’anno e vogliamo gestire il fenomeno dall’origine.

      2) Il rischio di vedere così tanti neri in giro è francamente troppo. Meglio difendere i confini in armi sparando a persone disarmate, laddove non si riesca (come Minniti ha appena fatto) a convincere qualche trib libica ad ammazzarli nel deserto in cambio di qualche soldo.

      • A parte il fatto che la domanda delle 100 pistole era quella socratica, e cioè : “che Paese è quello dove non vengono fatte rispettare le Leggi, ma apertamente violate a seconda delle convenienze di coloro stessi che dovrebbero farle rispettare?”. Domanda retorica, ovviamente, ed infatti non ha avuto risposta.
        Mi permetto poi di osservare che ci sono persone che si sentono in dovere, che cangia subito in diritto, di prendere su di se tutti i mali del mondo e di risolverli a modo loro, naturalmente senza tener conto di opinioni diverse dalle sue. Mi scuso per la franchezza, ma lo trovo un atteggiamento altamente spocchioso e presuntuoso. Per conto mio, solo ad un’altro riconosco questo diritto, pagato con la vita da un uomo vissuto orsono 2.000 anni fa.
        Quanto poi ai campi di lavoro coreani, è una tipica argomentazione banaltrista del tipo “c’è ben di peggio a questo mondo!”: inquina il ragionamento e porta ad eludere il merito della discussione.

          • Cominciamo intanto a rispettare e far rispettare le Leggi.
            Lei, ed i tanti che ragionano come lei, senza rendersene conto auspica di operare con gli stessi strumenti di chi ha creato il problema per motivi ignobili: alla violenza della disattenzione alle Leggi organizzando il traffico di esseri umani, corrisponde la violenza fatta alle Leggi che hanno il fine di contrastarla.
            Se siamo d’accordo che le Leggi sono la base della convivenza civile, siamo anche d’accordo che esse delimitano un recinto entro il quale è giusto e necessario muoversi..
            Rispettata questa condizione, si possono affrontare le questioni contingenti che in quel recinto troveranno soluzione. Ma il vero problema è la volontà politica; operare al di fuori delle Leggi serve solo a dare un comodo alibi a chi ha creato il problema per il proprio tornaconto.

          • @Roberto B.
            Partiamo dal presupposto che la presunta violazione della Bossi-Fini sia una Sua credenza che non è stato in grado di dimostrare oggettivamente attraverso argomentazioni di merito.

            Ove avesse provato ad indicare con precisione quali parti del testo della legge sarebbero state violate mostrando riscontro di fatti verificabili non sarebbe scivolato in una fallacia.

            http://rationalwiki.org/wiki/Argument_by_assertion
            https://it.wikipedia.org/wiki/Petitio_principii

            PS: visto che ha fatto riferimento ad “inquinamenti di ragionamento” credo sappia che le argomentazioni razionali richiedano il rispetto di certi requisiti per veicolare informazioni sufficienti a soggetti razionali.

        • Un principio del diritto dovrebbe essere quello della difesa proporzionata all’offesa

          verifichi la fattualità delle sue fonti sulle “mitragliate” che potrebbero essere facilmente percepite come istigazioni alla violenza.

          PS: non esiste solo la BossiFini ma anche svariati trattati, il codice penale e la Costituzione.

          http://www.ilpost.it/2013/10/04/legge-bossi-fini/

    • Ma dove ha letto che gli spagnoli mitragliano i gommoni? Ma chi le inventa queste sciocchezze? Quando la Guardia Civil ha provato a restituire immediatamente al Marocco i migranti che saltavano le barriere a Melilla, si è beccata una denuncia dalle organizzazioni umanitarie. Perché le leggi sono uguali per tutti, i migranti mica sono persone di serie B

    • Lo Stato libico non esiste. La giurisdizione in acque internazionali ha un senso se esiste uno stato con cui confrontarsi.

      Quindi non ci sono molti dubbi: chiunque voglia fare salvataggio in mare, sia esso uno Stato o una ONG, deve andare di fronte alle coste libiche che non sono pattugliate da nessuno stato sovrano.

      Una piccola cronologia:
      Da quando con le primavere arabe i nordafricani si sono (momentaneamente e spesso con esiti drammatici) liberati dei dittatori con cui i nostri governi contrattavano in vite umane (patto con Gheddafi: più immigrati neri – non libici – ammazzi e schiavizzi più ti pago) gli sbarchi sono aumentati. Dopo alcuni anni Frontex e le missioni europee hanno deciso di lasciare al proprio destino, o al limite alle ONG, chi era nelle acque territoriali libiche.

      • Lo Stato libico non esiste. La giurisdizione in acque internazionali ha un senso se esiste uno stato con cui confrontarsi.

        Il puro spirito polemico non altera la realtà dei fatti, semmai convincesse qualcuno.

        Potrebbe azzardare a dire che lo Stato libico riconosciuto dall’ONU non abbia un completo controllo del territorio ma non certo potrà abolirne la sovranità per istigare condotte che cagionino incidenti diplomatici.

        http://www.askanews.it/esteri/2017/01/13/libia-marina-nessuna-violazione-italiana-in-acque-territoriali-pn_20170113_00197/

        • Non è che io potrei azzardare a dire…
          In libia è in corso una guerra e oggi il controllo del territorio è in mano a bande armate. Con alcune di esse il ministro Minniti ha appena fatto un accordo x il controllo dei flussi… europa li paghera x ammazzare i neri nel deserto. Se questo è il modello che piace, allora basta vietare accesso nelle acque libiche e lasciare affogare tutti… a me non piace

  • “un esempio perfetto del modo barbaro di discutere che ormai ha messo radici”

    E’ questo il frutto più prezioso del regime antirazzista: la sua decadenza. La democrazia parlamentare sta diventando un guscio vuoto e, sulle macerie della civiltà borghese, si aprono praterie per una weimarizzazione del panorama politico. Maggiori le tensioni innescate dal regime, più radicale il sovvertimento quando esso crollerà come un castello di carte.

    • Per legge, in Italia a differenza che nel resto del mondo, il volontario NON PUO’ MAI essere retributio.

      Invece ovviamente una organizzazione di volontariato può assumere dei lavoratori e questi lavoratori deve trattarli come i lavoratori del settore privato, pagarli e garantire diritti.

      Le ONG in Italia non sono organizzazioni di volontariato, ma enti benefici che aderisono ad un preciso (e abbastanza rigido) registro.
      Le ONG a livello internazionale (NGO in inglese) sono invece tutte quelle organizzazioni che coincidono con l’acronimo Non Government Organization e che, come si capisce, comprende molte e diverse organizzazioni.

  • Giusi Niccolini spiega tutto molto bene:
    – certo che c’è il malaffare
    – prima di aprire bocca per dissertare sul tema i politici ci possono far sapere se sono per l’accoglienza o per lasciarli morire nel Mediterraneo o nel deserto? Ci sono due chiare alternative, scelte di campo da fare serenamente.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/03/ong-sindaco-lampedusa-nicolini-non-metto-mano-sul-fuoco-su-rapporti-con-trafficanti-m5s-strumentalizzano-il-problema/3559449/?pl_id=1&pl_type=category

    • Caro amico, questa signora è una furbona, credi a me.
      E con lei molti lampedusiani (escludendo, scommetterei, tutti o quasi gli anziani), che anni fa erano abbandonati a se stessi e perciò giustamente disperati nel vedere la loro bella isola presa d’assalto da torme affamate ed assetate, con conseguente disdetta di tutte o quasi le prenotazioni del turismo d’elite che era stata la maggior forma di guadagno fino a quella calamità.
      Poi, da quando hanno visto arrivare gli aiuti statali, hanno capito che quelli erano soldi veri, al cui confronto quelli dei vip con la puzza sotto al naso erano briciole, soldi che oltretutto per guadagnarli non era neppure necessario ingoiare qualche trattamento stile cummenda milanese anni ’60.
      Riserva lodi ed apprezzamenti ad altri che il bene, quello vero, lo fanno di nascosto, ed a loro spese.

  • Se per esprimere un giudizio devo aspettare la magistratura fra 100 anni devo ancora esprimerlo:
    esprimersi prima oltre che lecito in una democrazia è praticamente inevitabile.
    Nessuno critica i salvataggi ma il trasporto (dopo il presunto salvataggio) in porti lontani e non vicini come invece indicherebbero i trattati internazionali.
    Il fatto che le navi aspettino ai margini delle acque territoriali significa che non stanno viaggiando ma sostano in attesa che gli scafisti portino fino a loro il carico umano e questo li rende inequivocabilmente parte attiva nella tratta a prescindere dai cavilli giudiziari.

    Giusto salvare le persone in mare ma scusate se uno pretende di traversare il Mediterraneo in canotto e poi affoga allora vale proprio il detto “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”… non si può incolpare i leghisti o i fascisti di tale comportamento autolesionista specialmente considerando il fatto che il 90% dei migranti non proviene da zone di guerra quindi il rischio e la morte se li vanno proprio a cercare:
    un po’ di colpa vada a chi favorisce l’uso dei gommoni cioè “scafisti” navi-taxi e pure migranti stessi che si mettono nelle mani di criminali (assieme ai propri bambini) sapendo benissimo che sono criminali.

  • Hai mai sentito parlare di fame, povertà, denutrizione, schiavismo? È un complotto… si chiama capitalismo.
    Il pc da cui scrivi (e anche il mio) è fatto con dei minerali che un bambino ha estratto con le mani in congo… ma siccome li non è scoppiata una guerra, ufficialmente, di recente allora tu concludi che se la è cercata se muore cercando di fare lo stesso viaggio dep minerale e raggiungere europa.

    • Lo sfruttamento si chiama sfruttamento ma da qui a giustificare l’uso di mezzi illegali da parte dei migranti per aggirare la pianificazione dei flussi migratori ce ne passa.

      La tesi che l’Europa sia l’unica scelta possibile per i migranti si basa su una premessa non dimostrata.

      Decentralization, a lack of resources, and poor coordination have hampered the Government’s efforts to combat child labor, and laws mandating free primary education are not enfored.
      https://www.dol.gov/agencies/ilab/resources/reports/child-labor/congo-democratic-republic

      https://en.wikipedia.org/wiki/Think_of_the_children

      • In europa oramai nessuno può entrare regolarmente e possono diventare regolari solo le persone che hanno diritto all’asilo politico.

        E questa la chiameresti pianificazione dei flussi?

        L’Europa è praticamente blindata ai flussi e si parla di invasione.
        Finché la gente muore di fame continuerà a partire, non esiste legge che tenga e non esiste.coscienza degna che possa accettare una legge che glielo impedisce senza appello.

      • La discrezionalità sull’entità della pianificazione che stati sovrani vogliano attuare non spetta certo ai quei migranti che facciano dell’europa l’UNICA scelta e agiscano prevaricando ogni possibilità di programmazione.

        Non esiste coscienza degna che possa violare impunemente le leggi di uno Stato millantando una superiorità morale e pretendendo che l’europa sia l’unica scelta possibile in grado di migliorare le condizioni dei migranti.

        Quello che fa Lei è propaganda per negare l’esigenza di una pianificazione dei flussi attraverso fandonie plateali come « oramai nessuno può entrare regolarmente» .

        La vedrei più fortunato a candidarsi in Congo ed agire “democraticamente” per risolvere i problemi estranei alla sovranità degli stati europei che continuare a fare propaganda usando simili imposture.

        Poi nel caso Lei non ci riuscisse allora seguiamo la pseudo-logica che stia ai congolesi a decidere quante persone debbano stabilirsi in europa (perché altrove sarebbe al di sotto delle loro preferenze).

  • Il problema che questa faccenda ha scatenato è che commenti come questo di Giannuli sono un’infima minoranza, coperti dalla cagnara dei complottisti da quattro soldi che agitano lo spauracchio del piano Kalergi e quelli che “i negri li porta qui Soros”, si è arrivati al punto di calunniare Gino Strada dicendo che si è fatto la Ferrari sulla pelle degli immigrati, si è arrivati ad insultare chi salva vite umane perchè “complice dell’invasione”, è finito tutto in un unico calderone maleodorante. Anche il 99% dei commenti qui dentro segue questa corrente infame, e dispiace per l’autore equilibrato di un post equilibrato.

    • Tenerone Dolcissimo

      Beati i puri di cuore perché vedranno Dio
      e penso che lo vedranno presto se l’invasione continua a questi ritmi

      • Ma tu lo sai che nell’ultimo anno sono stati più gli emigrati italiani degli immigrati, vero? Di quale invasione parli? Forse di quella degli italiani all’estero

        • Tenerone Dolcissimo

          Bravo
          E il fatto che gli italiani bravi siano costretti ad andarsene e e che vengano sostituiti da africani incolti non ti suggerisce niente?

          • Insomma, quando ti dimostro che non c’è nessuna invasione, passi al vecchio tema che i negri ci rubano il lavoro e per di più ne abbassano il livello. Quando ti dimostro che anche questa è una ca..ata, cosa tirerai fuori?

          • Tenerone Dolcissimo

            Io non ho affatto detto che “i negri ci rubano il lavoro ” e d’altronde come potrebbero dei negri ignoranti rubare il lavoro a dei laureati e anche brillanti?
            Fino ad ora non hai dimostrato niente ma hai solamente fatto affermazioni apodittiche.
            Ti dimostro io una cosa: le produzioni italiane sono state spedite all’estero, come not. Chi le ha spedite? E perché? E se qui non c’è piu’ niente da produrre cosa ci vengono a fare i c.dd. “negri”

          • guarda che fra i “negri”, come li chiami tu,ci sono anche laureati brillanti (anche se per ragioni sociali sono pochi) ed io ho avuto studenti di colore molto bravi.

          • Tenerone Dolcissimo

            1) in primo luogo non sono stato io a usare per primo la parola negro come è evidente compulsando i post
            2) il suo uso è emerso con riferimento ad un certo parlare comune
            3) la parola negro non ha più il significato spregiativo che aveva quando è nata
            4) fra la popolazione di colore ci sono certamente laureati e persone di valore intellettuale ma:
            4a) se vengono non vengono da noi (Germania che accoglie solo Siriani doccet) e
            4b) se vengono da noi non vengono per lavorare ma con scopi colonizzatori, anche perché se avessero voglia di lavorare seriamente chi organizza questo traffico li lascerebbe a marcire in Africa. Come sopra detto correggendo un intervento chi viene qui non è “in eta di lavorare” ma “in età di fare la guerra”

        • Tenerone Dolcissimo

          Forse andrebbe mostrato a chi organizza questo traffico e magari tarocca anche le foto come quella del bambino arrivato morto qulla spiaggia

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