Piobbichi si è offeso!

Il mio pezzo precedente su “Rivoluzione Cicile” ha fatto arrabbiare molto Francesco Piobbichi (alto dirigente del Prc) che mi manda su Fb questo simpatico messaggio:

“Per Aldo Giannulli che mi ha definito un parassita alcune cose che ho fatto in questi anni come attivista del PRC:

-intervento terremoto aquilano gestione campo presso tempera e zone limitrofe (7 mesi circa);
-intervento presso i campi migranti braccianti a nardo’ (due estati circa 6 mesi);
-intervento presso le crisi aziendali – casse resistenza e presidi – Alcoa – Eutelia – precari Scuola – Fiat
-Creazione dei gruppi di Acquisto Popolari contro il caro vita – 3 anni di lavoro con progettazione ed accompagnamento
-intervento presso il terremoto modenese con gestione campi e supporto attivo alla popolazione
-intervento presso le alluvioni di La spezia e Genova
-Arancia Metalmeccanica – intervento di sostegno ai contadini siciliani e alle situazioni di crisi con creazione di rete corta di supporto
-RAP -Costruzione associazione della rete di solidarietà con unione inquilini
-Organizzazione No b day – 15 ottobre – no monti day –
-presenza a Rosarno per costruire progetti con i compagni di 5 frondi
-Aggiornamento continuo da tre anni senza un giorno di pausa di controlacrisi.org
-Attività di segretario per la ricostruzione del circolo PRC di Umbertide
-Attività e coordinamento di altri progetti sociali come dentista sociale, scuole popolari
-Riunioni in tutto il territorio nazionale per costruire il partito sociale.
-Due bastonate, una il 14 novembre, una alla manifestazione Alcoa e intossicazione di lacrimogeni in Valsusa.

Io non so dove eri Giannulli, quando facevo queste cose, so dove ti mando adesso. Affanculo!”

Francesco Piobbichi è nientepopodimeno che il responsabile della commissione “partito sociale” del Prc (la più esilarante trovata di Paolo Ferrero), dunque non posso ignorare il messaggio di un così importante e celebre esponente della sinistra italiana. Innanzitutto una precisazione, però: la qualifica di “parassita” non è mai stata riferita personalmente a lui, che non ho mai citato (e ci mancherebbe altro!) e, cosa molto più importante, non era riferita ai militanti di Rifondazione, di cui, invece, parlo sempre con molto rispetto. Era riferita ai dirigenti ed all’apparato di cui gloriosamente il Piobbichi fa parte.

Prendo atto con stupore ed ammirazione di tutte le campagne di guerra cui il valoroso dirigente ha partecipato: campagna d’Abruzzo, battaglia di Nardò, Campagna di Genova e La Spezia, guerra di Modena, spedizione di Arancia Metalmeccanica, occupazione di Umbertide, per non dire di dentisti, contadini siciliani, insegnanti precari, gruppi d’acquisto solidali ecc ecc. E come per tutti i valorosi che si rispettino, non mancano le ferite sul campo: due bastonate (e le ha contate!!) all’Alcoa ed in Val di Susa. Un curriculum da generale napoleonico. Però un po’ sfortunato: come responsabile del “partito sociale” le sue responsabilità strategiche sono inferiori solo a quelle del capo supremo, il Ferrero da Pomaretto, e lui stesso ci ha ricordato di aver fatto “riunioni in tutta Italia” per costruire il partito sociale (e, infatti, a Milano la città è invasa dai cortei del partito sociale e credo che capiti anche nelle vostre città).

Dunque, leggiamo i risultati elettorali in questa ottica e facciamo un confronto fra le elezioni europee (ultimo test nazionale prima delle politiche e dove già Sel e Fds erano divise) e quelle odierne: la Fds ottenne  il 3,4% e l’Idv (oggi nella coalizione di Rc) l’8%, oggi Rc prende il 2,2% con una flessione del 9,2% mentre è dell’1,2 rispetto alla sola Fds). Ma, voi mi direte, che questo è dato grezzo nazionale non disaggregato. Allora andiamo a vedere le zone dove il Nostro si è impegnato in prima persona:

-provincia dell’Aquila: -10,3% (-0,2% rispetto alla sola Fds)
-provincia di Modena: -8,2% (-1,3% rispetto alla sola Fds)
-provincia di Genova: -12,9% (-2,7% rispetto alla sola Fds)
-provincia di La Spezia: -10,5% (-1,9% rispetto alla sola Fds)
-comune di Umbertide: -9,4% (-5,1% rispetto alla sola Fds)

Insomma, mi pare che complessivamente i risultati siano stati peggiori della media nazionale proprio dove sono arrivate le mitiche Divisioni del Partito Sociale al comando dell’intrepido Francesco. Quanto poi agli interventi sulle fabbriche in crisi, non mi pare che nessuno (o quasi) sia stato coronato da successo e gli interventi su scuola, dentisti, immigrati, contadini siciliani non mi pare che abbiano prodotto alcuna esplosione nel tesseramento. Insomma, Piobbichi, a differenza di molti suoi colleghi, non è un parassita, nel senso che non sta fermo in ufficio e, invece, si muove come una trottola, ma, tutto sommato, sarebbe meglio che lo fosse, perché più si muove e più fa danni.

Personalmente, mi ritengo onorato della sua fine reazione politica e tornerò al mio oscuro lavoro di militante, ma pur sempre con due differenze rispetto a lui: nessuno mi paga per farlo e, soprattutto, non faccio i danni che fa lui.

Quello che, invece, colpisce, nella stizzita ed orgogliosa reazione del valente stratega del partito sociale, è l’assoluta mancanza di assunzione di responsabilità, l’assenza del più piccolo tentativo di capire come mai, nonostante tanto lavoro profuso, ci siano stati risultati così disastrosi e la ricerca di qualche possibile errore… Niente di tutto questo, Piobbichi parla come se avesse triplicato i voti e, da buon burocrate di partito, non ammette che nessuno gli chieda conto del suo operato.

Io capisco che sia nervoso perché debba cercarsi uno stipendio, magari facendo finalmente qualcosa di davvero socialmente utile, ma, insomma, un pizzico di autocritica, un po’ di umiltà non ci sarebbe stata male, voi che dite? Almeno far finta.

E vi meravigliate del fatto che gli elettori si siano squagliati? Se queste elezioni hanno un lato positivo è proprio il fatto che certa gente è arrivata a fine corsa: coraggio, si scende!

Aldo Giannuli

alcoa, aldo giannuli, francesco piobicchi, gap, gas, paolo ferrero, partito sociale, rifondazione comunista, terremoto aquila, terremoto emilia, umbertide


Aldo Giannuli

Storico, è il promotore di questo, che da blog, tenta di diventare sito. Seguitemi su Twitter o su Facebook.

Comments (49)

  • Domenico Di Russo

    Caro professore,

    la manzanza di capacità autocritica di questo dirigente è emblematica. È triste constatare come Gramsci non abbia insegnato proprio niente, nemmeno a chi dovrebbe quanto meno conoscerlo. Se non si parte dall’analisi serrata delle condizioni attuali e dei rapporti di forza in atto nella società, come si può pretendere di costruire un pur modesto progetto politico?
    Al di là di questo, vorrei far notare come tutte le medaglie di cui il dirigente s’è affisso il petto e fa bella mostra si riferiscono a fatti o episodi emergenziali, da “pronto soccorso” sociale, passatemi l’espressione. Nemmeno l’ombra di un progetto di lungo periodo che affondi su un’analisi storico-polito-sociale del tempo presente e sia proiettato su un orizzonte storico di lungo periodo, da perseguire secondo una strategia politica condivisa e partecipata. Niente di tutto questo.
    Esserci nei momenti di bisogno è importante e lodevole certo, ma un partito non deve svolgere funzioni di ordine pubblico e assistenza sociale, o almeno non solo e non in prima istanza. Un partito dovrebbe saper parlare alle masse, sostenere le ragioni del Lavoro, cercare di riconquistare l’egemonia culturale e indirizzare i consensi e le partecipazioni verso un progetto chiaro, netto, denso, coraggioso.

  • Ahahahahahahahah!
    Persona impegnata tale “Piobbichi” e se ne vanta ma se i risultati non arrivano al di là dell’impegno qualche cosa dovrà pur significare sulle limitate capacità politiche dell’alto dirigente.
    Cosa dire se non che anche in queste piccole cose si vede e si comprende la fine della Sinistra; lo spessore sottilissimo di tali dirigenti.

    • Leonilde: come ti permetti di dire io che non “mi metto in gioco” con la militanza politica? Pensi che l’unico modo sia fare la campagna elettorale per una cosa sgangherata copme Rivoluzione civile?

  • Quanto meno grottesca la reazione di questo socialista del XLV secolo (“per ora limitiamoci a fare gli amministratori di condomini, ma tra duemila anni vedrete che casino faremo!”). Ma non erano quelli della risposta politica al qualunquismo di grillo? Mi sa che l’unica cosa che (non) hanno capito grazie a grillo è che in politica servono i “vaffanculo”. Quanto acume intellettuale e signorilità in un solo uomo…

  • beh sta cosa dimostra che la razza padrona di rifonadazione non solo non ha il senso della realtà, ma non ha nemmeno il senso del ridicolo, il che è ancor peggio.
    e comunque gramsci è diventato un cantante -RAP (Costruzione associazione della rete di solidarietà con unione inquilini), e si dice che abbia anche fatto l’attore con piobbiccì in arancia metalmeccanica, un film di franz carlo maria piobbiccì

  • comunque mi è venuto in mente ora: trovo indicativamente squallido che il politico se ne esca fuori con sta storia dei terremotati: sotto questo aspetto, lasciando perdere berlusconi ch esull’aquila ci ha speculato parecchio,mi ricordo altri due casi delgenere: innanzitutto casapound, che tentya di spacciarsi per ente assistenziale, e quindi, visto che aiuta i terremotati, si sente dispensata da tutto il resto. ma ricordo anche il “terremotato povero” della polemica monti-crozza.
    come è vero che se un industriale si compra una squadra di calcio ha qualcosa da nascondere, è altrettanto vero che se un politico specula sulla calamità naturali ha molti scheletri nell’armadio….

  • Sono molto deluso di me. Ho sempre avuto una grande stima e ammirazione per il compagno Prof. Aldo Giannuli, riconoscendogli una grande capacità di analisi,considerandolo una mente lucida, un sincero democratico e, grande risorsa del movimento operaio. Con queste sue ultime elaborazioni, mi mette in forte difficoltà, oserei dire che non mi sembra più la persona e lo studioso che pensavo di cominciare a conoscere. Pazienza! del resto io chi sono? nessuno. Sono solo un vecchio operaio semi analfabeta, andato in pensione grazie anche alle lotte fatte con l’insieme dei lavoratori per la conquista del diritto.
    Caro Professore, mi consenta di confermarle che davvero fatico a riconoscere le sue ultime come analisi serene, ma, sembrano a me, dettate non so da quale rancore.
    Cordialmente
    Luciano Accalai
    P.S. Sono uno di quei poveri pirla che continuano a credere nel comunismo.

    • Accalai, la ringrazio per la stima passata, ma vorrei capire il motivo di questa sua delusione attiale. Lei pensa che ci sia rancore nelle mie analisi attuali? E ha perfettamente ragione, perchè non riesco a perdonare a Ferrero ed amici di aver portati in questa situazione per totale insipienza, per sordità alla voce che veniva da un elettoprato sempre più stanco e sfiduciato, per l’incapacità di fare una analisi della situazione e per la totale assenza di iniziativa politica. Mentre in tutta Europa le formazioni come la Linke, il Front de Gauche, Syryza, il Pc portoghese ecc reggono bene e spesso avanzano proprio per il ruolo che hanno nella crisi, qui in Italia è il disastro. Ci chiediamo percxhè? E tu (mettiamo da parte il lei visto che siamo compagni) dici che non dovrei avere rancore verso quelli che hanno causato questa catastrofe? Un vecchio operaio che crede pervicacemente nel comunismo ai miei occhi non è affatto un signor nessuno ed ho massima considerazione di quello che mi dice un compagno così, ma tu, dimmi sinceramente, come fai a non provare lo stesso rancore verso questi piccoli opportunisti?

  • Domenico Di Russo

    Cari tutti,

    mi sono concesso il beneficio del dubbio e ho cercato informazioni su tale Piobbichi. Fra le diverse cose ho trovato questo video: http://www.youtube.com/watch?v=-PMvFJXZxjM. Da qui si evince perché questo gruppo dirigente è destinato a estinguersi: incapacità di saper parlare sulla Rete; incapacità di arrivare al cuore e alla mente; scarsa profondità culturale; mancanza totale di documentazione, analisi politica e programmazione strategica di lungo periodo e su scala nazionale; ‘regia’ e ‘ambientazione’ da reportorio sovietico, anzi balcanico, di fine anni Settanta, ridicolo almeno quanto il simbolo del Partito Sociale, di vago sapore nord-coreano; incapacità di toccare davvero le questioni centrali privilegio dettagli di lana caprina. Il che si spiega col fatto che la Sinistra Radicale ha paura di se stessa ed evita con cura parole come “lotta di classe”, “coscienza di classe”, “egemonia”, “Lavoro”, “Capitale”, e risulta dunque la prima a esorcizzare qualsiasi forma di alternativa nazionale macroscopica ed europea al modo di produzione capitalistico nella sua fase di espansione finanziaria, finendo così col ridurre la Sinistra a un’insalata mista di ecologismo, fondamentalismo ambientalista, spesso scientificamente infondato, animalismo estremo, femminismo muscolare, diritti sessuali spinti spesso oltre ogni ragionevole considerazione, il tutto in salsa pacifista e mondialista in puro stile ‘furia del dileguare’.
    Ma è questa la Sinistra?
    Ciao

    Domenico

    P.S.: le Brigate della Solidarietà Attiva? Ma come ci pensano?

    Brigate della Solidarietà Attiva

  • ..Si, però tutto questo sarcasmo su Piobbichi è esagerato, forse..nel Prc ci sono persone meno generose e decisamente più opportuniste di lui.
    Detto questo, se è chiaro che gruppi dirigenti di Prc-PDci devono andare per sempre a casa per manifesta incapacità, non è molto chiaro cosa possa sostituirli.
    Una rifondazione della sinistra dal basso, che tenga insiema Sel, militanti dei due partiti comunisti , intellettuali e fiom mi sembra la sola opzione possibile.
    Ma chi ha la autorevolezza per convocare un processo costituente di questo tipo? Non certo Prc-Pdci, Sel non ha molto interesse.
    Forse solo il gruppo dirigente della Fiom potrebbe farcela.

  • Prof. condivido in gran parte le Sue critiche , ma secondo Lei nel 2007 (quando Prc-Pdci avevano un certo consenso) come si sono comportati in merito alla commissione sui fatti di Genova ?

  • Caro Giannuli,
    L’elettoralismo è una brutta bestia. Quando l’attività di un partito si misura soltanto dal numero di voti presi (tantopiù in un sistema di voto maggioritario e antidemocratico come il nostro) siamo proprio alla frutta.
    Ho avuto l’onore, perchè tale lo considero, di lavorare qualche volta con Piobbichi.
    Contrariamente a quello che pensa Giannuli è un ragazzo molto in gamba che ci ha messo sempre la faccia e che non si è sicuramente arricchito facendo il funzionario di partito.
    Aggiungo (ma questo a Giannuli interesserà davvero?) che i militanti impegnati nel partito sociale sono molti, sicuramente meno di quelli impegnati a spalare merda sul PRC o sulla sinistra in generale. Ma abbastanza per fare qualcosa di utile. Forse non abbastanza utile come dare la croce addosso a Ferrero o come dileggiare i perdenti. Ma si sa, non tutti hanno il coraggio di criticare gli sconfitti (Sic).
    Detto questo, il prode Giannuli, avrebbe bisogno di ripassare la storia del movimento operaio nel nostro paese. Scoprirebbe tante cose interessanti che, magari, renderebbero i suoi interventi meno supponenti e più utili. Scoprirebbe che quello che oggi chiamiamo “partito sociale” non l’hanno inventato Piobbichi o Ferrero, ma i comunisti, quelli veri e molti anni fa. Quelli che Giannuli, nella sua supponenza, crede di conoscere scambiandoli per qualche comitato elettorale di quelli fioriti negli ultimi anni……

  • Per chiedere a Giannuli di dover ripassarsi la storia del movimento operaio ci vuole proprio del bel coraggio.
    Vada a trollare da un’altra parte @militante, qua non attacca.

  • Anch’io penso che Giannuli abbia esagerato nei toni ed abbia citato la persona sbagliata ma non mi ritengo per questo un troll. Il partito sociale ha come premessa il fatto che, se si vuole costruire un partito comunista e non un partito d’opinione, la strada obbligate è quella di partire dalle contraddizioni sociali e non dalle pensate politiciste. Capisco che per alcuni questo renda il partito simile ad un ente assistenziale ma non lo è se contemporaneamente si sviluppa un intervento politico coerente. Noi in Brianza abbiamo sostenuto attivamente il presidio Yamaha di Lesmo per oltre un anno e lo faremmo ancora anche se i risultati in termini elettorali sono stati scarsi o nulli. Naturalmente la vicenda di Rivoluzione Civile poco si conforma a quanto sopra esposto e bisognerà pur trovare altre strade.

    • Cerri e Massimiliano:
      una precisazione, io non ho affatto scelto Piobbichi come esempio, anzi sapevo a malapena che esistesse. Ho risposto al suo raffinato intervento. Direi che se l’è andata a cercare.
      Poi fra i funzionari e dirigenti di rifondazione ci sono tangheri peggiori di lui? Non esito a crederlo, ma quelli, almeno si sono stati zitti.
      Quanto al parito sociale, noto che questa espressione è genericamente identificata con l’idea di un partito che interviene nel sociale e non si limita alla partecipazione elettorale. Questo è proprio non solo dei partiti comunisti ma prima ancora di quelli socialisti. A proposito di storia del movimento operaio (che qualcuno dovrebbe lasciar perdere perchè non è mestiere suo) ricordo che l’inventore fu Ferdinand Lassalle a metà dell’ottocento (e fu anche molto criticato da Marx per il modo in cui lo fece. Ma Ferrero ha fatto una proposta precisa che gronda populismo da tugtti i pori e non c’entra nulla con la tradizione comunista o sicialista.
      Peraltro, sono d’accordissimo che un partito comunista o comunque socialista debba intervenire anche su terreni elettoralmente improduttivi (come fra gli immigrati che, appunto, non votano). Certo. Ma questo dovrebbe dar luogo a qualche altra cosa di percepibile: un forte movimento rivendicativo, una corrente culturale diffusa, la nascita di un reticolo organizzativo sociale ecc. Scusate ma io non vedo niente di tutto questo, se siete così cortesi da indicarmi quali sono i risultati del partito sociale ferreriano, anche solo in termini di tesseramento, vi sarei grato. Non sono un elettoralista, rispondo a qualche improvvisato neo bordighiano, ma, insomma, se un partito dimezza i suoi consensi elettorali dopo averli ridotti ad un terzo la volta precedente, non mi direte che non ci sia qualcosa di cui preoccuparsi!
      Noto che al di là di queste lamentazioni un po’ penose sui toni o le parole troppo forti o gli ancora più penosi rilievi contro l’ “intellettuale che non si sporca le mani con la militanza” -cosa alla quale non mi prendo la briga di rispondere perchè non mi metto a fare l’elenco delle campagne di guerra come Piobbichi- o altri insulti che passo tranquillamente perchè definiscono abbastanza bene i loro autori, nessuno degli avvocati d’ufficio di Piobbichi, Ferrero e soci si prende la briga di rispondere nel merito alle accuse che faccio alla dirigenza di Rifondazione, ma soprattutto nessuno cerca di spiegare il perchè di questo disastro.
      Insomma diciamocela tutta: vi siete accorti di essere stati definitivamente spazzati via?

  • Domenico Di Russo

    Buongiorno,

    chiedo a quanti si sentono piccati dalle parole di Giannuli e “incocciano” in una strenua e quanto mai sterile del reale, cioè di un gruppo dirigente – quello della Sinistra Radicale – semplicemente fallimentare, se questo loro atteggiamento siano davvero sano.
    Non sono mai stato un militante, sono un ragazzo, precarissimo, che ha fatto ricerca facendo la spola tra Italia e Francia e che ancora insiste nel volerva fare e che, al momento, si trova a farla, gratis, in questo paese. Mi sono sempre considerato affine alla Sinisra Radicale, ai suoi autori mi sono sempre richiamato e continuerò a farlo. Se non ho mai militato in partiti come Rifondazione Comunista, fino ad arrivare all’incocepibile SEL, oltre che per motivi probabilmente caratteriali, che rappresentano dei miei limiti, è perché, in ogni dibattito a cui ho assistito o partecipato con i loro esponenti, mi sono sempre trovato di fronte a gruppi settari, poco preparati sul piano dell’analisi storico-sociale – lacuna che cercavano di coprire con un’infarinatura di partito che assumeva i caratteri di un mantra miscelato con luoghi comuni del tipo “il Potere che ci omologa”, “lo Stato nemico da abbattere”, “Polizia fascista”, “antifascismo militante”, ecc. –, poco inclini all’autocritica e all’ascolto delle critiche dall’esterno (anche quando ragionate e motivate), spesso ignoranti rispetto a tutto ciò che non riguardi direttamente la politica e poco al passo coi tempi (sul piano tecnologico e comunicativo), sospettosi verso chiunque parli loro di strategia politica o di orizzonte storico, e potrei continuare con una lista interminabile.
    Ora, qui non si tratta di infangare ingiustamente un pio gruppo dirigente che si trovato senza colpe in una congiuntura storica avversa. Se non si fa un’autocritica serrata, spietata e implacabile, non si può capire cosa è successo davvero in questi ultimi venti anni e perché. Chiudersi a riccio di fronte alle critiche ne tentativo di difendere il proprio orticello mi fa pensare un po’ ai docenti universitari, erroneamente chiamati Baroni (io preferisco Cardinali, credetemi: ci assomigliano molto di più), che, di fronte alle critiche mosse al sistema di formazione e di reclutamente del personale docente e di ricerca, rispondono con la loro spocchia proverbiale mostrando il loro “impareggiabile” curriculum, o sarebbe meglio dire cursus honorum, che, il più delle volte, consiste in qualche decina di pubblicazioni riducibili al massimo a 4-5 pubblicazioni, ciascuna delle quali ha dato vita a una decina di saggi fotocopia vagamente rimaneggiati e reimpastati, e in bellissimi corsi che però rimandano spesso all’unico tema davvero approfondito in carriera. Insomma, come si pretende poi di contenere l’istinto, in tal caso giusto e condivibile, di prenderli a sassate?
    Quand’è che la Sinistra Radicale metterà la testa sulle spalle e camminerà in posizione eretta scrollandosi di dosso quell’aria triste da eterna sconfitta che tanto le piace assumere e promuovendo finalmente un programma di Governo? Sì, avete capito bene: di Governo.
    Quand’è che la Sinistra Radicale proporrà un Piano di Riforma dell’Università intervenendo finalmente sui cicli universitari (il 3+2, così com’è è un evidente fallimento che ha avuto tra l’altro il demerito, a dire il vero cercato, di abbassare l’asticella della qualità delle Facoltà e dei Corsi, di tutte le Facoltà e di tutti i Corsi, nessuno escluso), sull’organizzazione delle Facoltà, sul numero degli Atenei, sulla selezione del corpo docente, sull’organizzazione del corpo docente, sui Dottorati di Ricerca, sul CNR (ammesso che sia mai davvero entrato in funzione! Date un’occhiate a come funziona e lavora il CNRS in Francia) e sui finanziamenti all’Università e alla Ricerca (prevedendo per esempio, al netto dell’inflazione, di portarli a quote civili e realmente produttive come il 4-5% del PIL entro i primi 5 anni di Governo)?
    Quand’è che la Sinistra Radicale la smetterà di fantasticare sull’autodissoluzione dello Stato, idea quanto mai storicistica e positivistica sulla quale Marx s’era sbagliato (Marx ha fatto delle scoperte gigantesche e, come per tutti i grandissimi che le fanno, c’è sempre qualche prezzo da pagare in termini di granchi presi), e metta finalmente mano a un’idea seria, moderna e democratica di Stato piantandola col concepire per esempio un apparato fondamentale come quello delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate come nemici del popolo, alle quali dovrebbe invece avvicinarsi con uno spirito maturo di volontà di dialogo e di riforma per consegnare finalmente a questo paese delle Forze di Sicurezza democratiche, civili, moderne, colte, preparate?
    Quand’è che la Sinistra Radicale metterà in campo una vasta Opera di Riforma della Sanità Pubblica che sia davvero di tutti e per tutti e non resti invischiata dalla burocrazia ospedaliera?
    Quand’è che la Sinistra Radicale avrà il coraggio di mobilitare le masse su questi temi attraverso leggi di proposta popolare, referendum, dibattiti aperti alla luce del sole? Il caso del M5S dimostra chiaramente che, se si ha davvero qualcosa da dire e se si sa come dirla, si possono coinvolgere milioni di cittadini. Che poi quel che il M5S propone sia discutibile, è un altro paio di maniche ma la sostanza è quella: le persone, se toccate al cuore e stimolate nella mente, sono disposte ad ascoltare e magari anche a partecipare, ciascuno coi mezzi di cui dispone e col contributo delle proprie energie.
    Capite cosa voglio dire? Vi sembrano questioni irrilevanti?
    Saluti

    Domenico

  • Domenico Di Russo

    Cari tutti,

    chiedo scusa per gli errori di ortografia di cui sopra: la fretta! Spero che il senso si capisca lo stesso.
    Saluti

    Domenico

  • aldo che ci devi fare: sono comunisti alla giorgio gaber: paralno male degli “intellettuali”, dicono che non esiste più destra e sinistra e si sposano borghesemente con ombretta colli: la strada del becero qualunquismo oggi passa anche da questo mediocrissimo cantante.

  • Aldo,due precisazioni. La prima è che per partito sociale non intendevo un partito che meramente interviene nel sociale ma un partito che costruisce la sua linea a partire dalle contraddizioni sociali ovvero su fondamenta solide. Quanto ai risultati si può convenire che non sono stati positivi per responsabilità diverse e non imputabili solo ai dirigenti anche se questi hanno l’onere di indicare strade percorribili. La seconda è che non fa parte del mio modo di fare quello di dare addosso agli intellettuali quando non sono d’accordo con loro. Non mi sono mai piaciuti gli “yes man” e non ignoro la realtà quando non corrisponde ai miei desideri. Tra l’altro siamo in un periodo nel quale l’opera degli intellettuali è fondamentale se si vuole davvero ricostruire una presenza politica di peso della sinistra.

    • scusa romeo, ma dire che vuoi fare un partito che 2costruisce la sua linea a partire… ecc ecc” è una banalità: questo è quello che rifondazione, proponendosi comne partito comunista, doveva fare dalle origini e, siamno d’accordo, non ha fatto perchè ha preferito fare il paritto0 d’opinione di Bertinotti. Ferrero -che è sempre stato un bertinottiano- ha tradotto tutto questo in un partito a vocazione “populista di sinistra”” (la definizione non è mia ma sua, e la usò, con mio raccapriccio, quanmdo nell’ottobre 2008 venne a Milano alla Casa della Cultura) e, infatti, non si è accompagnata a nessuna analisi della crisi ed a nessuna proposta conseguente. Il massimo di alzata d’ingegnop è stata la michetta ad un euro. Che cosa potevi aspettarti da questo? Poi le responsabilità non sono solo dei dirigenti ma anche del quadro intermedio e dei militanti, siamo d’accordo. Mq quelle dei dirigenti sono schiaccianti. Se si trattasse di una impresa sii starebbe portando i libri in tribunale. Se si trattasse di un esercito lo Stato maggiore sarebbe davanti alla corte marziale. Sai dirmi tu perchè in politica dovremmo essere più indulgenti?

  • Per carità professore , nessuna lamentela, facevo questa osservazione, perchè leggevo che la sua reprimenda è stata utilizzata da altri forum per un penoso scontro interno tra ciò che rimane di Prc e Pdci. Cosa pietosa , perchè la responsabilità del disastro della sinistra non è di Piobbhichi o di pinco pallo, ma di tutto il gruppo dirigente, Ferrero-Grassi e compagnia cantante.
    Che debbabo smettere con qualsiasi incarico politico mi è chiaro.
    Bisogna lavorare per sostituire questi partiti rottamati ma non sarà facile.
    E francamente non mi sembra neanche il caso di esaltare Grillo e l’instabilità come fa Toni Negri.
    La vedo dura, molto dura , per tutti noi.

  • Visto che Lei Prof. ne parla come di un generale Napoleonico, Le confido che dal Suo articolo il fido Piobbichi mi ricorda il Maresciallo Bernadotte, che rischiò di essere mandato davanti al tribunale militare, e da lì al plotone il passo era brevissimo, per non aver combinato nulla durante la battaglia di Jena. Pare si salvò per due motivi: era cognato del fratello di Napoleone e non sarebbe stato un bel messaggio mandare al patibolo un generale dopo una vittoria tanto importante.
    Visto che sono in tema di rimembranze, passatemi anche un’altra considerazione. Dopo aver rischiato il patibolo Bernadotte fu beneficiato da Napoleone del Regno di Svezia, mentre Davout, vero eroe della campagna del 1806 contro la Prussia per la brillante vittoria ad Auerstadt cadde in disgrazia. Ma questa ingiustizia pesò anche a Napoleone, che nella campagna del 1813 vide Bernadotte tradirlo e schierarsi con i suoi nemici. Chissà cosa sarà di Piobbichi. Bernadotte rischiò il patibolo dopo una grande vittoria, questo è reduce da una sconfitta umiliante. Però Bernadotte fu poi beneficiato e tradì chi lo aveva innalzato a tali onori, peraltro salvando il proprio regno (se non erro fu l’unico monarca Napoleonico a conservare il proprio regno dopo la restaurazione). Vuoi vedere che resterà si a capo del suo apparato, ma porterà il ‘partito sociale’ ad allearsi con Berlusconi?

  • nel precedente articolo ho chiarito la mia riluttanza all’elettoralismo come funzione di ri-aggregazione della sinistra italiana, quindi in contrasto con il dott. giannuli; ritengo però che chiunque difenda prc o pdci non sappia di cosa sta parlando!!
    heddai compagni, quando si prendono certe scoppole, come è possibile pensare che i dirigenti vadano difesi!!
    il dott. giannuli è giustamente incazzato contro la dirigenza e siccome il dott. giannuli non è propriamente uno sconosciuto nell’ambiente e di certo i suoi commenti sono conosciuti dall’entourage, quando mai un dirigente ha provato a contestarlo qui, sul blog?
    mai; perchè?
    per spocchia, per millantata superiorità teorica?
    oppure solo per sdegno e codardia?

    compagni apriamo gli occhi a palpebre disserrate e costatiamo la povertà teorica, la magrezza di contenuti di questi fallimentari dirigenti, comunisti a parole e nei fatti amici del giaguaro.

    saluti

    alberto

  • Caro Giannuli
    a me sembra che gli errori indiscutibili di Ingroia, Rivoluzione Civile e dei dirigenti di Rifondazione in termini di tattiche e marketing elettorale non riescano a spiegare il reale perché di una sconfitta. Da un lato vengono rieletti personaggi come Scilipoti dall’altro armate come il PD e il centro montiano (sostenuti da grandi organi di informazione, poteri forti, cancellerie europee)ottengono risultati molto al di sotto delle proprie speranze e convinzioni. Da rozzo autodidatta marxista direi che c’è cambiata radicalmente sotto il sedere la società e la sinistra, in tutte le sue varie declinazioni, non riesce più ad interpretarla e rappresentarla. E questa è evidentemente una grande colpa per la sinistra anche perché ha contribuito, con azioni ed omissioni, a plasmare l’attuale società italiana.
    Per quanto riguarda il partito sociale, e stante la mia stima e simpatia per Francesco Piobbichi, non so concretamente cosa abbia fatto Rifondazione ma ne apprezzo i tentativi e ritengo che questa sia l’unica strada per ricostruire la sinistra (e in questo mi rifaccio a Pino Ferraris e ad esponenti di Cambiare si può come Marco Rovelli, sia pure in un incomprensibile politichese http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/03/06/marco-rovelli-le-opportunita-del-deserto/)

  • Ma questa inerzia non riguarda solo Rifondazione e la sua dirigenza …. riguarda anche pensatori come Gallino o Mattei o Viale (quelli dell’appello di Cambiare si può per intenderci) che si sono accorti a due mesi dalle elezioni che mancava una rappresentanza della sinistra (anche se non ho capito se si considerino ancora di sinistra) ed hanno provato a creare una lista senza averne la capacità e la forza. Vogliamo dire che esiste in questo momento storico anzi da anni una subalternità culturale della sinistra? Poi se vogliamo prendiamocela con Ferrero e con Piobbichi …

    • Maurizio: questo è vero, Csp è stata un’altra offerta last minute che poi si è seduta. E Revelli Viale ecc. si sono svegliati un po’ troppo tardi.
      Infatti credo che se vogliamo evitare un altro disastro è bene darsi da fare subito anche se ho poche speranze di qualcosa di decente in caso di elezioni politiche a breve.
      Però a Gallino dobbiamo dare atto di aver prodotto almeno due libri importanti ai fini ella necessaria analisi della crisi. Vediamo cosa si riesce a fare

  • Sul valore intellettuale di Gallino e di Viale Revelli ecc. io non ho dubbi e proprio per questo la delusione è stata tanto più grande. Certo vediamo cosa succede ora …

  • I voti a scilipoti (e se si vuole in sostanza i voti a berlusconi) sono secondo me da considerare come una costante… tendenzialmente quei 7 milioni sono uno zoccolo durissimo che al più può in parte sciogliersi in una generica astensione e in cui va considerata una parte di voto fortemente clientelare (che migrerebbe solo con i suoi referenti) ed una parte di voto attratto dalla naturale deregulation che circonda il PDL (condoni, scudi fiscali, imu restituite etc)… l’unico elento in grado di mettere in crisi tutto ciò è la credibilità di una vittoria di berlusconi con il tramonto della speranza che trasformi in realtà le promesse e le poltrone… come per i mercati… se c’è fiducia il PDL si apprezza… detto questo il treno perso dalla sinistra sono il 50% almeno dei voti di Grillo ed una fetta di astensione (che per me è in buona parte nuova astensione, mentre un po’ della vecchia si è accasata nel M5S)… quello poteva e potrà fare la differenza… ma per prenderlo devi proporre una uscita non montiana dalla crisi (e vale per SEL)… devi forse andare nella tendopoli abbruzzese ma devi più che altro parlare di intervento pubblico nell’economia e regolamentazione dei mercati e devi dire se vuoi provare a modificare i comportamenti e i poteri della BCE e se gli Eurobond siano una necessità così come un’integrazione delle politiche fiscali europee… Non è che si poteva in questi anni cercare di mettere su una piattaforma sovranazionale? Ha senso cercare soluzioni per l’italia e non soluzioni per l’europa? e soprattutto trovare il modo di farsi sentire fuori dai circuiti della sinistra abituale… le cose fra compagni ce le diciamo anche ma fra compagni restano, almeno così mi sembra…

  • I morti viventi… fantasmi vaganti….sono comunisti fuori dalla storia, perché non comprendono e non vivono il presente. Legati a vecchi schemi, concetti e parole desuete che non descrivono la realtà se non una realtà parallela in cui vivono solo loro. Concordo pienamente con l analisi e la critica di Aldo Giannuli

  • Per Piobbichi:
    1) di bastonate te ne hanno date troppo poche;
    2) se hai fatto tutte queste cose si vede che non hai un cazzo da fare!!

    Carlo, PrC – Ancona

    • Carlo63: be non esageriamo, ha le sue responsabilità politiche e reagisce da cafone arrogante, però che sia bastonato mi dispiace. Più semplicemnte, mi auguro che impari a riflettere su quello che fa e ne tragga le conseguenze

  • Prof, le mie sono solo bastonate metaforiche! Se la scelta dell’Arcobaleno nel 2008 era dettata (forse) dallo scioglimento anticipato delle camere, oggi Rivoluzione Civile conclude il disegno iniziato da Bertinotti nel 2005 (e forse anche prima): la distruzione di Rifondazione Comunista.
    Con sincera stima. Carlo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.