Perché in Europa non si fidano del Pd?

Non so se Monti ci starà a scendere in campo, di sicuro c’è che lui sarebbe di gran lunga la soluzione preferita in Europa: dalla Bce alla Merkel, da “The economist” al Ppe e persino al socialista Hollande premono tutti perché scenda in campo, assumendo la leadership di una coalizione di centro. Il Cavaliere, ormai ridotto allo stremo, ha fatto una mossa abile facendo cadere Monti ed imponendo le elezioni a febbraio, ma questo non è bastato (né poteva bastare) a rimetterlo in corsa: come dice Ferrara, il ciclo berlusconiano è finito, anche se il vecchio può ancora tentare qualche scherzo da prete. Dunque, qui il problema è se il Pd vincerà per assenza di qualsiasi avversario (visto che la coalizione del Cavaliere è comunque in liquidazione ed il centro di Casini, in quanto tale, non è competitivo) o se il Pd dovrà misurarsi con un avversario credibile, cioè la coalizione montiana.
Dunque, le sollecitazioni europee significano che quegli ambienti non vogliono che vinca il Pd. Perché tanta ingratitudine, dopo che il Pd ha fatto tutto quello che gli si era ordinato di fare? Forse perché temono che il Pd abbia un improvviso soprassalto di socialismo o azzardi qualche riforma sgradita al capitale finanziario? Nemmeno per sogno: lor signori sanno che a Bersani non passa nemmeno per l’anticamera del cervello di fare qualcosa che possa dispiacere ai poteri forti e che le sue (rare) sparate sulla solidarietà sociale sono il ruggito del topo. Il problema non è questo. I problemi sono altri.

Primo: Bersani non è omogeneo alla cultura dei poteri finanziari e, per quanto si sforzi di capirne la lingua e di assecondarne i desideri, resta pur sempre un parvenu, un apparatnik antropologicamente estraneo a quel mondo. Ci sono dei “caminetti” intorno a cui ci si riunisce in 5 o 6 per decidere se occorre far passare il bailout  per la Grecia o se bisogna intervenire e come sulle manipolazioni dell’Euribor, il che presuppone sia una preparazione finanziaria di base (e non siamo sicurissimi che Bersani la abbia) sia l’accesso ad informazioni molto riservate che vengono solo dalla antica appartenenza a certi salotti (e questo è molto meno probabile che Bersani la abbia). E non si può stare a spiegare all’ultimo venuto perché la Merkel non è d’accordo con Draghi. Semplicemente, Bersani non è in condizione di sedere alla tavola in cui si prendono quelle decisioni, che non capirebbe, pur non sognandosi di contraddirle.

Secondo: prima della crisi si poteva anche tollerare un governo alla Prodi attraversato da interminabili discussioni e con tempi biblici per approvare questa o quella “riforma”, ora i ritmi sono quelli che ha avuto Monti in questi 18 mesi: “riforma” delle pensioni (cioè bastonata storica  ai pensionandi) in poche settimane e giusto perché abbiamo un Parlamento bicamerale perché se fosse per loro basterebbe un decreto legge con conversione immediata ed automatica. Non è che Bersani penserebbe mai di disobbedire e fare una “riforma” meno onerosa per chi va in pensione (per carità!), solo che pretenderebbe di fare il teatrino della “concertazione”: chiamare la Confindustria, la Cgil, la Cisl, la Uil, l’Arci, la filodrammatica di Legnano, le femministe di Pesaro… Fare un diluvio di riunioni, poi stare a sentire Renzi, mediare con gli emendamenti di Vendola, telefonare a Casini ecce cc. Per poi fare esattamente quello che l ‘”Europa” comanda. Ma ormai l’ “Europa” (cioè quella associazione a delinquere fra banchieri, tecnocrati, ministri e faccendieri che va sotto questo nome) non tollera tutto questo, perché la “riforma” non solo la vuole esattamente in quel modo e senza l’emendamento più innocuo e di facciata che si possa immaginare, ma la vuole anche subito, possibilmente per la prossima settimana. Bersani rappresenta una cultura politica che -solo nelle liturgie- conserva le forme del sistema di governo parlamentare, una cosa che i mercati finanziari guardano con disgusto come il rottame di una diversa epoca.

Infine, sulla sinistra grava il ricordo dei precedenti governi Prodi, D’Alema, Amato, segnati da liti continue, gelosie di pollaio per conquistare un attimo di “visibilità”, inconcludenza e pasticcioneria. Non è un buon biglietto da visita. Nella “costituzione materiale” europea (che ormai conta assai di più delle neglette costituzioni formali  nazionali) per il Pd è previsto un ruolo di “opposizione di Sua Maestà” mentre è esclusa sia l’ipotesi che possa essere una forza di governo sia che possa fare opposizione vera.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (12)

  • mah, se bersani è come risulta dal punto 1, forse non è così innocuo, sebbene il partito è quello che è. il punto 2 è quello per cui preferisco votare quelli che dovrebbero provarci a rendere meno peggio la cosa, dato che mi accontento di uno scarso margine di riuscita e di fatto lo preferisco al becero modus operandi del neoliberismo.
    comunque la trattativa procede: monti sembra che abbia rifiutato sia la proposta di diventare leader della destra, e quindi di seppellire il berlusconismo, sia di diventare presidente della repubblica, e si prospetta una terza soluzione: la staffetta con bersani: primo anno a monti e poi il segretario pd premier. è un pò agghiacciante in quanto la cosa odora fortemente di pacco, sebbene avrebbe come unico meritoquello di separare in modo effettivo montismo e pd, in modo che non si continui a parlarne come se sia la stessa cosa, mentre, sebbene le differenze non siano rimarcate come dovrebbero dagli stessi esponenti pd, tuttavia sussistono.

  • Se consideriamo che questi epigoni post comunisti, dopo decenni di inquinamento di ideologie “neoradicali”, si sono appunto ideologicamente trasformati in “liberal”; poi se consideriamo che giornali espressione dell’Alta Finanza come La Repubblica e l’Espresso di De Benedetti, è oramai dalla fine degli anni ’80 che hanno in tasca tutte le sigle che si sono evolute dal vecchio PCI, fino all’attuale PD, la domanda posta dal dott. Giannulli, desta perplessità. Le risposte date dal suo autore mi sembrano logiche, ma a mio modo di vedere vi è anche il fatto che la contingenza finanziaria mondiale impone all’Alta Finanza internazionale, al sistema bancario che nè è una delle sue espressioni, impone dicevo, in alcune Nazioni di tenere strettamente e direttamente in mano le leve di governo attraverso i suoi uomini, tutti ex consulenti di grandi banche d’affari. Questa necessità rende non perfettamente utilizzabile il PD che, pur con tutte le sue degenerazioni “liberal”. è sempre un partito poltico con necessità di immagine ed allora la “Finanza”, deve obtorto collo fare scelte dure che oltretutto la espongono direttamente a differenza del passato in cui ha sempre agito dietro le quinte.

  • Gli ultimi due pezzi, letti uno dopo l’altro, forniscono una chiara, onesta quanto drammatica idea di come ci sia davvero bisogno di un cambiamento, il più possibile, esterno al sistema attuale. Stiamo (stanno) rimestando tra le macerie di una Politica scellerata perpetrata da oltre vent’anni. Eppure … li voteranno ancora … Questo faccio davvero fatica a capirlo, lo trovo surreale e non è sufficiente avvalersi dei paradigmi culturali, storici, sociologici e psicologici per spiegare tanta cocciutaggine nel voler farsi del male.

  • E comunque, fosse anche come dici, questi governanti europei sono dei veri pirlini, molto più rozzi e sprovveduti dei nostri.
    Nel caso specifico, non capiscono che anche se Monti dovesse guidare un nuovo governo post-elezioni, non sarebbe più come il primo Monti. Questo è una cosa così ovvia, che stento a credere quanto costoro siano inetti fino a sconfinare nella stupidità conclamata.
    Innazitutto, bisogna che le liste pro-Monti raggiungano la maggioranza, e lo facciano in entrambe le camere. Ciò richiederà il coinvolgimento di una costellazione di microformazioni, spuntate come funghi soprattutto nel centro dello schieramento politico tentando di lucrare qualche seggio in parlamento aggregandosi alla corrente del montismo presunto in fase montante.
    Allo stesso modo, dopo le elezioni tali microformazioni avranno il problema di avere visibilità, che qualcuno ricordi che ci sono anche loro, e dovranno per forza entrare in un clima di contrattazione continua, perfino nel caso che non avessero obiezioni di principio.
    Sarà un governo politico, almeno nel senso che avrà una maggioranza venuta fuori dalla competizione elettorale, e non potrà che essere anch’essa affetta da quella litigiosità che sembra tanto turbare i pirlini europei.
    Si tratterà così di una situazione del tutto differente da quella che stiamo vivendo in quest’ultimo anno, dove il ruolo di Napolitano è stato ben più determinante di quello giocato dallo stesso Monti.
    Purtroppo, il clima di terrore finisce col fare emergere il massimo dell’idiozia politica per tutta l’europa (ed anche fuori di essa) ed il peggio sta nel fatto che siamo tutti soggetti agli effetti di tale idiozia, almeno finchè il montare di una reale rabbia popolare non scacci i mercanti dal tempio, e senza peraltro che tutto ciò dia luogo ad un esito automaticamente positivo.

  • Caro professore, stando così le cose, penso che la notizia (o almeno il dato interessante) sia il messaggio di D’Alema a Monti, che non sarebbe tollerabile scendere in campo contro quelli (la sinistra) che lo hanno sostenuto – anche a costo di andare (ma d’Alema questo non l’ha detto) contro il loro interesse di parte.

    Non voto PD da anni, soprattutto per le troppe concessioni (non solo televisive) agli interessi personali e politici B.
    Ma se D’Alema e Bersani decidessero di dare battaglia a un eventuale Monti “federatore dei moderati contro la sinistra” contestandogli proprio questa disonestà di fondo, credo che farebbero una cosa non solo simbolicamente di sinistra – mostrerebbero di avere spina dorsale (dopo anni di genuflessioni) e forse da una posizione di forza (stando ai sondaggi) potrebbero contenere Monti e salvare il vantaggio fin qui accumulato.

    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa di un Pd risospinto a sinistra (quasi suo malgrado) prima dalla competizione con Renzi, poi da una eventuale discesa in campo del ‘traditore-federatore’ Monti.

  • pierluigi tarantini

    A me è sembrato che quella che l’abile mossa sia poco più di un bluff malriuscito.
    Per bluffare, infatti, serve credibilità e, ad un ritorno competitivo di B., non dice di credere più nemmeno Ferrara.
    Monti, dal canto suo, sembrava non aspettar altro e, infatti, ha rilanciato immediatamente.
    Gli altri giocatori, poi, hanno intimato la resa senza condizioni e, quindi, il divieto di fare una campagna elettorale antitedesca ed antieuropeista.
    Al diktat é seguita la genuflessione di B.
    L’investitura di Monti, quindi, non ha il significato di un altolà al PD quanto quello della cacciata di un baro dal saloon.

  • Anonimo per prudenza

    Lucido e credo condivisibile, anche se io ragiono con una logica antisistema e ciò che mi chiedo è come si possa abbattere questo sistema. Il suo funzionamento interno mi interessa assai poco, ma trovo lucide e convincenti le spiegazione di Giannulli. Mantengo l’anonimato perché non ritengo necessario correre rischi per esprimere soltanto un giudizio.

  • Salve professore, questo articolo vedo che si pone proprio il problema che in questi giorni mi frulla nella testa: ma perché irrompere nell’arena elettorale e sconvolgere i giochi ora che tutto sembra al suo posto?
    – Con un PD da SOLO dato dai sondaggi a circa il doppio di un qualunque avversario
    – una stampella sempre pronta al centro o a sinistra
    – una legge elettorale che gli garantirà una rappresentanza praticamente doppia rispetto alla percentuale elettorale ottenuta alla camera e comunque un’enorme mano al senato che allo stato mi porta a chiedermi quale regione potrebbe perdere il PD stando ai sondaggi?
    – Monti pronto a salire sul colle più alto per garantire la “stabilità” e la veloce promulgazione dei decreti dettati dalla UE
    – Berlusconi minoranza in parlamento con i suoi fedelissimi incapace ormai, data anche l’età, di ricostruire un’alternativa (ancora più) a destra
    – Il Movimento 5 Stelle in parlamento con la sua truppa di “bravi ragazzi” a fare da valvola di sfogo per il malcontento

    Far scendere in campo Monti non in alleanza con il PD non rischia di indebolire il PD, facendogli perdere diverse regioni per la governabilità al senato e, forse esagero, riaprendo i giochi anche alla camera, mettendo a rischio anche la FONDAMENTALENon è un vero e proprio suicidio politico?
    E tutto questo perché? Perché nonostante abbia già dimostrato la sua servilità non sarebbe un frequentatore dei salotti buoni???
    Non è ancora una volta l’ideale esporre un pupazzo al pubblico e manovrare alle spalle in massima sicurezza?
    No, oggi la sua tesi proprio non mi convince, almeno che ai piani alti non si stia facendo un discorso di più ampio respiro che al momento mi sfugge.

  • Salve professore, questo articolo vedo che si pone proprio il problema che in questi giorni mi frulla nella testa: ma perché irrompere nell’arena elettorale e sconvolgere i giochi ora che tutto sembra andato al suo posto?
    – Con un PD dato dai sondaggi da SOLO a circa il doppio di un qualunque avversario
    – una stampella sempre pronta al centro o a sinistra
    – una legge elettorale che gli garantirà una rappresentanza praticamente doppia rispetto alla percentuale elettorale ottenuta alla camera e comunque un’enorme mano al senato che allo stato mi porta a chiedermi quale regione potrebbe perdere il PD stando ai sondaggi?
    – Monti pronto a salire sul colle più alto per garantire la “stabilità” e la veloce promulgazione dei decreti dettati dalla UE
    – Berlusconi minoranza in parlamento con i suoi fedelissimi incapace ormai, data anche l’età, di ricostruire un’alternativa (ancora più) a destra, ma con il posticino garantito nel sistema con buona pace dei “mafiosi” di cui si è fatto referente in questi anni
    – Il Movimento 5 Stelle in parlamento con la sua truppa di “bravi ragazzi” a fare da valvola di sfogo per il malcontento

    Far scendere in campo Monti non in alleanza con il PD non rischia di indebolire il PD, facendogli perdere diverse regioni per la governabilità al senato e, forse esagero, riaprendo i giochi anche alla camera, mettendo a rischio anche la FONDAMENTALE elezione del presidente della repubblica? Non è un vero e proprio suicidio politico?
    E tutto questo perché? Perché nonostante abbia già dimostrato la sua servilità non sarebbe un frequentatore dei salotti buoni???
    Non è ancora una volta l’ideale esporre un pupazzo al pubblico e manovrare alle spalle in massima sicurezza?
    No, oggi la sua tesi proprio non mi convince, almeno che ai piani alti non si stia facendo un discorso di più ampio respiro che al momento mi sfugge e sul quale mi piacerebbe un suo commento.

    Eppure sta accadendo: la stampa sta preparando il campo alla candidatura di Monti!

    Detto questo mi lancio in un allungo di ingenuità sul quale le chiedo un parere: è possibile che i sondaggi siano PESANTEMENTE ritoccati ed il M5S rischi di vincere in un buon numero di regioni se non a livello nazionale (notare che l’accorpamento delle regionali potrebbe essere stato fatto in questa chiave per non dare un altro esempio, dopo Parma e la Sicilia, del fatto che il M5S si propone come forza in grado di sfidare chiunque)? In questo caso Monti raccoglierebbe l’eredità dei “moderati” e Bersani potrebbe dedicarsi a recuperare parte dei voti della sinistra dipingendosi in pochi mesi come una “alternativa” a sinistra, elettoralmente credibile a Monti??

    Più in generale, secondo la sua esperienza, quanto è probabile e quanto può essere spinta la manipolazione dei sondaggi?

    Grazie mille anche solo per aver letto fin qui.

    Saluti,

    Fabio

  • il mio sogno è un leader socialdemocratico keynesiano con gli attributi che neanche si siede al tavolo con quella gente, se non dopo essere uscito dall’euro, aver introdotto limiti alla circolazione dei capitali e aver ricongiunto la Banca d’Italia al Tesoro. A quel punto li convoca e gli dice : ok,ora ricacciate un po’ di quello che avete fottuto alla quota salari/PIL dal 1980 ad oggi.

  • Secondo me lei esprime una sua opinione che è facilmente ribaltabile partendo dal fatto che l’interfaccia di Bersani con il mondo dei poteri forti è notoriamente Fassina e quindi non c’è il problema del linguaggio perché traduce Fassina! Inoltre in questo momento il PD è l’unico partito che può garantire una parvenza sia di solidità politica sia di un elettorato pilotato verso il”loro concetto di Europa e di moneta unica”, garantendo così una possibilità di stabilità politica e di obbedienza ai dettami europei….con il clown Berlusca e tutto lo sfaldamento della.
    destra che garanzie può avere l’Europa?Stavolta i teatrini li stanno facendo loro! Tanto Monti o con la destra, con il centro o con il PD o fa il ministro o ancor peggio lo metteranno a capo della repubblica,ed è questo che all’europa interessa veramente…piazzare il loro uomo in un punto chiave!

  • La sensazione che in Europa stiano spingendo piu’ per Monti che per Bersani secondo me esiste. Mi sono chiesto anche io quali siano le ragioni. Innanzitutto credo che ci sia una grossa differenza data dalla visibilita’ mediatica: Monti in questo e’ molto piu’ visibile dai nostri vicini stranieri. Questo credo che sia l’elemento piu’ importante e che infonde piu’ sicurezza di cosa attenda l’Italia con Monti piuttosto che con Bersani.
    Per quanto riguarda le ragioni da Lei citate, possono anche essere plausibili, ma, se lo sono, non e’ detto che i vicini europei abbiano ragione! Punto 1: se uno dovesse essere scelto leader politico di un grande partito perche’ grande esperto in finanza allora candideremmo Soros o zio Paperone. Ritengo che un leader politico debba avere anche altre capacita’; senza dimenticare comunque che Bersani e’ stato Minsitro dello sviluppo economico e non e’ quindi un pivello in fatto di economia.
    Punto 2: e’ vero le precedenti esperienze della coalizione del centro sinistra non sono state ahime brillanti in fatto di stabilita’ e efficacia decisionale ma adesso lo scenario politico e’ cambiato rispetto all’ ultimo governo Prodi (e lo sarebbe stato ancor di piu’ se Monti non si fosse candidato!) e il PD e’ valutato avere da solo una forza di voti che va ben al di sopra il 30%. Credo che questo possa aiutare molto la stabilita’ di una futura legislatura di centro sinistra.

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