Perché il Pd è destinato a morire.

Il Pd si sta macerando in una dolorosa e lunga agonia senza sbocco. Quello che li tormenta sono due cose: il nome del segretario e se e con quali alleati andare alle elezioni, senza rendersi conto che tanto l’una quanto l’altra cosa sono gli ultimi problemi in una situazione del genere. Il punto è la prospettiva politica che manca.

I dirigenti del Pd, se volessero davvero fare il loro dovere, dovrebbero chiedersi in un convento in alta montagna e, cinti di cilicio e muniti di flagellum, autoflagellarsi chiedendosi ad alta voce: “ma come abbiamo fatto a consegnare il paese a questa maggioranza?” Se poi gli venisse difficile autoflagellarsi, potrebbero chiedere aiuto e sarei pronto a dargli una mano.

Loro si dividono in due correnti principali: i renziani, per i quali la colpa è dell’elettorato che si è sbagliato a votare e gli anti renziani che ammettono che a sbagliarsi è stato il Pd che “Non ha saputo comunicare”.
Ed hanno torto tutti due perché non l’elettorato ma il Pd si è sbagliato e non perché non ha saputo comunicare, ma perché ha fatto una politica di merda. Scusate la rudezza dell’espressione ma la politica del Pd nell’ultima legislatura non merita altro appellativo.

Il Pd è destinato a scomparire perché non è in grado di riconoscere i suoi errori e, perciò stesso, è condannato a ripeterli.

Al esempio, Martina è un bravissimo ragazzo animato dalle migliori intenzioni, Zingaretti ci mette molta buona volontà, Franceschini mostra segni di pentimento per aver spalleggiato Renzi (del quale non parlo nemmeno), ma tutti si ostinano a giocare la carta della “sinistra interna al sistema”, senza rendersi conto che nel sistema neo liberista (in particolare in tempi di crisi) non c’è spazio per alcuna sinistra.

Il neo liberismo è un ordinamento costitutivamente di destra, che non ammette altro da sé e la sinistra non può che collocarsi al di fuori di esso e lavorare per il suo crollo. E questo ha una serie di implicazioni che vanno dall’atteggiamento verso l’attuale Unione Europea (con quel gioiello che è la sua moneta) sino alla politica delle privatizzazioni, al come affrontare l’immigrazione eccetera.

Ma il Pd ha le risorse intellettuali, la volontà politica, il coraggio per affrontare simili questioni? Non credo. Ed allora perché gli elettori dovrebbero tornare a votarlo? Per anni questo è accaduto perché ha retto l’incanto del “partito di sinistra” che, era l’alternativa alla destra, pur con i suoi cedimenti occasionali. Ma, una volta chiarito che non di cedimenti occasionali si trattava e rotto l’incanto della alternativa, non c’è più niente da fare: gli incanti, una volta spezzati, non si ricompongono mai più.

La situazione attuale si spiega in poche poverissime parole: Pd e Forza Italia sono stati il male, M5s e Lega sono il rimedio sbagliato di cui dobbiamo liberarci, ma non certo per tornare indietro. Serve altro, serve roba nuova.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (19)

  • In realtà il PD (anzi, la sinistra nelle sue varie manifestazioni) non ha commesso alcun errore. Ha fatto una scelta politica, più di 30 anni fa; ha scelto di sposare la causa liberista, ha scelto di rappresentare gli interessi della élite e, di conseguenza, di abbandonare quelli dei lavoratori.
    L’errore lo hanno fatto gli elettori che, non rendendosi conto di questa trasformazione, hanno continuato a votarli.

  • Ottima analisi. La seguo con interesse da molto tempo.Aggiungerei che la cosiddetta “sinistra” del PD, invece di farla propria, pensa di limitare l’autocritica agli ultimi 4 anni, autoassolvendosi per i precedenti venti: il PD era un partito di sinistra, poi e’ arrivato il cattivone Renzi e ha fatto il jobs act…patetico. I famigerati CoCoCo, e CoCoPro, il peggio del peggio nella precarizzazione del lavoro, sono stati fatti con il pacchetto Treu, primo governo Prodi, nella vulgata di centrosinistra il miglior governo degli ultimi 30 anni. I compagni Veltroni, D’Alema, Bersani, Visco etc con la mano sinistra sventolavano la bandierina dell’articolo 18 e con la destra fottevano i lavoratori dipendenti. Renzi, in piena continuita’ con la scelta di arrendersi al neoliberismo, ha abolito l’articolo 18 che ormai proteggeva a malapena gli over 50 assunti 30 anni fa, e ha portato a casa giusto un po’ di provvedimenti nel campo dei diritti civili. Paradossalmente, con gli 80 euro, ha almeno provato ad attuare un minimo di redistribuzione a favore di gente che guadagna max 1,500 euro …La Sinistra non accetta che se vuole invertire questa tendenza, deve capire che non ci possono essere totem. L’Euro, la UE non sono divinita’: se sono un mezzo verso una societa’ piu’ equa vanno difesi, se sono strumento di un neoliberismo senza limiti chissenefrega…
    Ma purtroppo ormai il PD consta di radical chic che si intrattengono nei salotti leggendo il manifesto di Ventotene e di una classe dirigente screditata alla ricerca del modo di vendere agli elettori il passaggio da Renziani ad antirenziani. E possibilmente saltare dal carro di Renzi a quello dei 5 stelle.
    Scusi lo sfogo

  • serve roba nuova certo….. ma nel frattempo che facciamo?
    se fallisce il governo lega-m5s putroppo arriva la troika…Cottarelli già scalpita da tempo….. che stavolta non solo farà una manovra lacrime e sangue che farà impallidire quella di Monti, ma ci commissarierà proprio vedi modello Grecia….
    siamo preparati a questo? siamo disposti a farci distruggere il ceto medio e a svendere la nazione in questo modo solo perchè riteniamo l’attuale governo inadeguato?

  • Se la roba nuova sono civati, bersani, d’alema bhe semo messi male!! Nonostante la stima per i personaggi. Ma la struttura di base e organizzativa delle sinistre farle scomparire come prospetta l’articolo è la cosa più sbagliata è un altro modo di aderire al ‘non c’è più destra né sinistra’.
    Mentre ‘Il neo liberismo è un ordinamento costitutivamente di destra, che non ammette altro da sé..’ l’approfondimento dei concetti e le azioni politiche conseguenti ‘privatizzazioni,ecc’ quindi consolidare un linguaggio e un insieme analitico che espliciti e coalizzi il disagio forse è una strada da percorre, almeno che non sia considerata utopica. ?-:

  • Avevo pensato a Potere al popolo. Ma non mi pare che proponga qualcosa di sostanzialmente nuovo o alternativo. Non restano che lo sconforto e la rassegnazione.

  • “Il neo liberismo è un ordinamento costitutivamente di destra, che non ammette altro da sé e la sinistra non può che collocarsi al di fuori di esso e lavorare per il suo crollo. E questo ha una serie di implicazioni che vanno dall’atteggiamento verso l’attuale Unione Europea (con quel gioiello che è la sua moneta) sino alla politica delle privatizzazioni, al come affrontare l’immigrazione eccetera.”

    Sottoscrivo in pieno, è questo punto e va ben al di là delle critiche al PD, perché riguarda la sinistra tutta.
    Saluti Federica

  • Il PD non sa uscire dalla crisi perché non è da tempo un partito. E’ una ditta di collocamento di personale politico-imprenditoriale a qualsiasi potere forte abbia i soldi e gli agganci per remunerarlo. E’ un ingranaggio del sistema di sfruttamento neoliberista che non ha più nulla da dire una volta sradicato dai meccansmi di potere.

    Epocale la proclamazione del *comunista* Giannuli: in caso di ravvedimento sarebbe disposto a dare una mano a gente del genere.

  • ACME NEWS
    Comunicato della Vittoria di S.
    La lotta pugnace per valli e per monti in unione agli degli Alleati del centro destra col più costante e sagace ardimento nella ricerca dell’avversario piddino nelle città e nelle campagne è terminata con uno dei più fulgidi esempi di italico valor politico. Dal primo all’ultimo giorno della campagna elettorale, Voi Italiane e Italiani, avete combattuto una lotta senza auartiere, supplendo alla penuria di mezzi, a suo tempo sequestrati, ed alla gravosità della propaganda, con una incrollabile, pronta e ferma fede nella vittoria finale. Ogni italiano conosce il nome dell’Unto e dei suoi eletti. In ogni ora l’opera compiuta dal Miglior Candidato del mondo, a molti ignota, è stata silenziosa, generosa e indefessa. Solo la totale dedizione e l’impari sacrificio potevano superare la proponderante forza della c.d. giosa macchina da guerra e gli ostacoli frapposti dal PD. Sulle ali della Vittoria il PD è scomparso dalle urne, colando a picco. Il PD nel suo istesso nome celava la menzogna di forze coatte. La dissoluzione si è compiuta. Il PD non esiste più.

  • Tenerone Dolcissimo

    Forse è colpa mia che sono poco intelligente -ma occorre essere comprensivi perché ho avuto la meningite da piccolo- però non riesco a capire cosa ci sia di destra nel cd neoliberismo cioè in un orientamento politico i cui pilastri sono alte tasse e anagrafe tributaria

  • Una severa e cruda analisi delle cose sbagliate fatte e non fatte che hanno determinato la decadenza di un grande Partito di Sinistra quale era il PD. Non è stata, però, adeguatamente evidenziata quella che è stata e continua ad essere una grossa anomalia comportamentale evidentemente tollerata o bypassata dalla normativa statutaria che è quella della mancata immediata remissione del mandato da parte degli esponenti della maggioranza fella Direzione Nazionale, che ha inevitabilmente prodotto la presa in ostaggio del Partito da parte di quegli esponenti, sino a portarlo verso la più sconsolante irrilevanza politica. Il pretendere da parte dell’ex Segretario ed ex Premier di voler continuare a dettare la linea politica del PD, grazie alla forza derivante da quella menzionata assurda anomalia democratica ha finito per completamente snaturare e portare il Partito verso la ipotesi di totale, definitiva rottamazione, vergognosamente e indecentemente proposta dal tuttora in carica Presidente Orfini. La minoranza, impotente e timorosa assiste e aspetta senza un vero, dignitoso rigurgito di senso democratico.

  • Una severa e cruda analisi delle cose sbagliate fatte e non fatte che hanno determinato la decadenza di un grande Partito di Sinistra quale era il PD. Non è stata, però, adeguatamente evidenziata quella che è stata e continua ad essere una grossa anomalia comportamentale evidentemente tollerata o bypassata dalla normativa statutaria che è quella della mancata immediata remissione del mandato da parte degli esponenti della maggioranza della Direzione Nazionale, che ha inevitabilmente prodotto la presa in ostaggio del Partito da parte di quegli esponenti, sino a portarlo verso la più sconsolante irrilevanza politica. Il pretendere da parte dell’ex Segretario ed ex Premier di voler continuare a dettare la linea politica del PD, grazie alla forza derivante da quella menzionata assurda anomalia democratica, ha finito per completamente snaturare e portare il Partito verso la ipotesi di totale, definitiva rottamazione, vergognosamente e indecentemente proposta dal tuttora in carica Presidente Orfini. La minoranza, impotente e timorosa assiste e aspetta senza un vero, dignitoso rigurgito di senso democratico.

  • Dopo aver reso omaggio a Matteo Renzi, che sta rendendo la fine del PD molto più rapida e complessivamente meno dolorosa, è necessario chiedersi: com’è potuto succedere? Secondo me, la radici sono lontane: risalgono a quando lo stalinismo trasformò il marxismo da strumento di ricerca in idelogia totalitaria. Da quel momento, la sinistra rimase inchiodata a una serie di proposizioni indiscutibili: gli operai che hanno sempre ragione e alla fine vinceranno, il capitalismo che crea più miseria che ricchezza e che alla fine cadrà ecc. Ciò generò la pratica della doppia verità: l’ideologia per il popolo, la realistica accettazione degli assetti di potere esistenti per i dirigenti, divenuti così più realisti del re. Infatti, non è detto che chi è forte oggi lo sarà anche domani, che la politica vincente oggi vincerà anche domani. In altri termini, la capacità di pensare in modo libero e dialettico, uccisa negli anni Trenta, si sta prendendo le sue vendette. (Non sto pensando a Renzi, Boschi ecc., che con questa storia non c’entrano nulla; ma a chi è stato allevato dal PCI di Berlinguer, Napolitano, Fassino ecc. e ha visto in Renzi il miglior Segretario possibile).

    • Ovviamente non è una replica a me stesso (le faccio solo in privato), ma un’aggiunta: la manifestazione di ieri è stata molto significativa. Se i militanti hanno gridato “Unità”, e non stavano chiedendo la riapertura del quotidiano ma che Renzi e Zingaretti si mettano d’accordo, allora hanno veramente perso ogni discernimento politico e il PD è veramente morto.

    • Un’osservazione intelligente, ma è nelle cose che le religioni-ideologie, una volta accomodatesi al potere, passino da uno stadio fluido-carismatico a uno dogmatico-istituzionalizzato. La religione mardochiana ha seguito pari pari gli sviluppi del suo precedessore jeshuitico.

  • ACME NEWS
    La congiura ordita dai Conti di Cassa Pubica e Provata è al centro delle preoccupazioni del generale Mattarella, il quale ha conquistato l’altura del Quirinale, da cui riesce a sovrastare Roma. Malgrado i furiosi attacchi condotti dalle orde barbariche Stellate contro la Ragioneria, rimasta isolata per ragioni strategiche, fuori dall’Urbe è giunto un aiuto insperato dallo stgraniero. I Signori di Spread hanno banciato dardi infuocati verso il palazzo del Conti, dando così alle fiamme numerosi capitali e consentendo al Quirinale un alleggerimnto della pressione sul fianco meridionale. Intanto le truppe del vice re Moscovici sono pronte per preparare il Sacco di Roma.
    I soliti ben informati, prima hanno diffuso la notizia dell’imminente fine del mondo, poi hanno banchettato all’interno della Borsa mentre la città rischia di essere espugnata. A rasserenare gli animi è giunta dal fianco meridionale la notizia dell’acquisto sul mercato di Hong Kong del 100% del top blog Aldogiannuli da parte di Berlusconi per una cifra vicina a quella sborsata dalla Juventus per CR7.

  • Questi sanno fare solo alcune cose : i mantenuti con i nostri soldi e i servi della UE/BCE. Se mollano l’osso poi gli tocca lavorare.

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