Il Pd non finisce mai di stupirmi
Renzi o non Renzi, con il Pd non ci si annoia mai. Puoi pensare che questa volta abbia superato ogni limite ed invece no: la prossima volta andrà oltre. Una delle cose per cui non finirà mai di stupirmi è l’autolesionismo accoppiato all’assoluta incompetenza quando si parla di leggi elettorali. Nel 1993, l’allora Pds, sognò di fare il “colpo grosso” ed andare al governo per la liquefazione dei partiti di centro seguita a Mani pulite. Ma, siccome sapeva di non avere i consensi necessari, fece ricorso all’ortopedia elettorale del maggioritario, così da trasformare in una maggioranza assoluta di seggi la sua maggioranza relativa di voti.
Solo che non calcolò:
1. che un sistema maggioritario, soprattutto in un contesto come quello dei primi anni novanta, avrebbe cancellato i partiti ma solo per aprire la porta ad un populismo plebiscitario contro il quale non era affatto attrezzato;
2. che c’era stata la novità della Tv commerciale che aveva posto le premesse per montare l’onda populista;
3. che il proprietario della quasi totalità delle Tv commerciali era un tal Cavaliere Berlusconi, pronto ad sostituire quei partiti che Mani Pulite aveva tolto di mezzo.
Risultato: il Pds non vinse e ci ha regalato un ventennio di Berlusconismo (dato che, anche nei periodi in cui ha governato la “sinistra”, l’egemonia berlusconiana non è mai venuta meno).
Dopo questo bel risultato, il Pds-Ds-Pd non ha mai cercato di capire in cosa avesse sbagliato, ma imperterrito, ha continuato ad inseguire il suo sogno di centralità governativa sorretta dall’ortopedia elettorale e, via via, si è convertito anche lui al mantra berlusconiano del “partito del leader”, per cui si è messo penosamente alla ricerca di un leader forte che lo portasse alla vittoria.
Risultato: 8 segretari di seguito in 20 anni (Occhetto, D’Alema, Veltroni, Fassino, Franceschini, Bersani, Epifani, Renzi) e 5 Presidenti del consiglio (Prodi, D’Alema, Amato, Letta) per meno di 8 anni di governo. E questo perché il Pd non è costituzionalmente un “partito del leader”, ma la confederazione di una mezza dozzina di tribù di ceto politico (a loro volta suddivise in un certo numero di sotto tribù), che ha mantenuto l’impronta di apparato burocratico del vecchio Pci, ma senza il rigoroso costume e le regole del vecchio partito.
Il risultato è un partito troppo burocratico per essere libertario, troppo privo di regole per essere la vecchia falange tebana del Pci, troppo frammentato per essere efficiente e, soprattutto, troppo rissoso per essere un “partito del leader”. Per cui, alla prima difficoltà o sconfitta anche minima, la congiura dei boiardi disarciona il segretario o il Presidente del Consiglio. Un partito che non ha né regole, né disciplina, né democrazia, in balia dei signori della guerra (e si veda il comportamento in occasione dell’elezione dell’ultimo Presidente della Repubblica).
Dunque, un partito vocato alla sconfitta che, anche quando è riuscito per sbaglio a vincere, ha subito rimediato mettendo in crisi il proprio governo appena possibile. Di solito il primo avversario di un governo di centro sinistra è il segretario del Pds-Ds-Pd (D’Alema con Prodi, Veltroni con D’Alema, ora Renzi con Letta).
Oggi il Pd si difende (al solito proiettando automaticamente nel futuro i numeri attuali e fidandosi troppo dei sondaggi) ricorrendo di nuovo all’ortopedia elettorale che dovrebbe:
a. far fuori i piccoli partiti con soglie di sbarramento stellari;
b. rendere irrilevante il M5s con la solita storia del duopolio Pd-Fi (perfetto pendant del duopolio televisivo);
c. fregare Fi con il doppio turno sulla base di questo calcolo: “il 20% circa del M5s al secondo turno che fa? Un pezzo si asterrà ed un pezzo voterà per noi, nessuno per Berlusconi, ergo vinciamo sicuro”.
Perfetto! Solo che:
a. i piccoli partiti fatti fuori da clausole di sbarramento così alte potrebbero non essere interessati a far parte di coalizioni alle quali portano voti per il premio, ma poi restano esclusi dal Parlamento, e, quindi, persi per persi, potrebbero presentarsi in ordine sparso creando effetti distorsivi imprevedibili, mentre alcuni potrebbero essere attratti dal magnete 5stelle;
b. Berlusconi potrebbe fare un 35-36% da solo al primo turno, mentre il Pd resta sotto anche per pochissimo ed il resto va a M5s e liste minori (poniamo 34 Pd, 22 M5s e 8-9% altri);
c. Che potrebbe esserci la sorpresa di un M5s secondo partito, magari per effetto della falcidia dei piccoli, con questi due possibili esiti:
1- ballottaggio Fi-M5s: il Pd sarebbe escluso e, diventato terzo partito, si avvierebbe ad una rapida disgregazione per effetto della stessa legge voluta;
2- ballottaggio M5s-Pd ma con il rischio di una soluzione tipo Parma, per cui gli elettori di Fi, in odio al Pd magari votano M5s;
d. Che se le intenzioni di Renzi sono quelle di far fuori i suoi nemici interni epurando le prossime liste per la Camera, questo porterebbe facilmente ad una scissione del Pd, per cui tutti i conti andrebbero seriamente rifatti.
Non dico che debba necessariamente andare così, ma che ci sono anche queste possibilità che l’ineffabile gruppo dirigente del Pd non prende neppure in considerazione.
Dopo di che, bisogna anche vedere che fine fa questa porcheria di riforma elettorale. In primo luogo non mi pare che in Commissione si troveranno i numeri per approvare un testo unificato, per cui si andrà in aula con testo grezzo che c’è adesso e si voterà punto per punto ed a scrutinio segreto: risultato, tutti contro tutti in un bagno di sangue generalizzato di emendamenti, contro emendamenti e votazione finale da cui non sappiamo che esce.
In secondo luogo: qui ci siamo dimenticati che Renzi avrà anche avuto il 70% dei voti alle primarie, ma che i gruppi parlamentari sono quelli che ha fatto Bersani (e lui ne ha una porzione che non è neppure un quarto), per cui occorrerà vedere come voteranno i parlamentari Pd (della cui granitica compattezza si è detto). E questo è particolarmente vero al Senato, dove la somma teorica (teoricissima) di Fi e Pd fa 167 seggi (Grasso non vota) su 164 necessari. Pur mettendoci dentro 4 senatori a vita e qualche cane sciolto, basta che una dozzina di dissidenti Pd votino contro e la frittata è fatta.
In terzo ed ultimo luogo, la riforma ha senso se contestualmente si abroga il Senato o gli si toglie il voto di fiducia al governo, ma, come già scritto su questo blog, questo lo devono decidere, a scrutinio segreto, anche i senatori, che, quindi dovrebbero abrogare sé stessi…
Dopo di che se restasse in piedi il Senato, ci sarebbe da chiarire con che sistema lo si eleggerà: il vecchio Porcellum senatoriale? Un Porcellum rivisto alla luce della sentenza della Corte Costituzionale? Un nuovo sistema fatto in fretta e furia? Anche un nuovo sistema non garantirebbe una maggioranza, perché non potrebbe esserci un premio di maggioranza nazionale. Bel risultato!
Infine, poi bisogna vedere cosa pensa di tutto questo la Corte Costituzionale, che potrebbe essere adita molto più rapidamente, del passato.
Sarà, ma la cosa non la vedo tanto tranquilla. In tutto questo, Fiano, che normalmente è uomo intelligente, se ne è uscito dicendo che Grillo ha fatto una consultazione poco trasparente e “con pochi amici”. Lui è un parlamentare che appartiene ad un partito il cui segretario ha deciso tutto e trattato con il capo partito avversario, senza neppure consultare la direzione del suo partito. Non solo: non ha consultato neanche i gruppi parlamentari che dovrebbero votarla e neppure il Presidente del Consiglio che lui tratta come se fosse di un altro partito. Ed, in queste condizioni, ti permetti di criticare chi, bene o male, ha chiamato a votare oltre 30.000 persone? Senza commento.
Peraltro, la minoranza interna che, giustamente, non si sente vincolata a difendere una legge per cui non è stata interpellata, non assicura affatto di votarla. Per cui, se alla conta dovessero mancare i voti necessari o, peggio, dovesse esserci una defezione di massa dei parlamentari Pd, decenza vorrebbe che Renzi si dimettesse, anche perché qualsiasi interlocutore potrebbe dirgli: “Ma tu chi rappresenti ed a nome di chi tratti?”.
Cuperlo ha giustamente detto che il Pd non è una caserma. Infatti: è una casa di tolleranza con una maitresse autoritaria.
Aldo Giannuli
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Golpista 1981
« [il PDS-DS-PD] si è convertito anche lui al mantra berlusconiano del “partito del leader”, per cui si è messo penosamente alla ricerca di un leader forte che lo portasse alla vittoria».
Ma quando mai? Salvo che le leadership sono il sale della democrazia, questo partito ha sempre cercato di azzoppare leader.
«a. i piccoli partiti fatti fuori da clausole di sbarramento così alte potrebbero non essere interessati a far parte di coalizioni alle quali portano voti per il premio, ma poi restano esclusi dal Parlamento, e, quindi, persi per persi, potrebbero presentarsi in ordine sparso creando effetti distorsivi imprevedibili, mentre alcuni potrebbero essere attratti dal magnete 5stelle».
I piccoli partiti:
a) scomparirebbero in pochi anni senza le prebende della “politica”, o senza quelle risorse alle quali legittimamente possono attingere, ma solo in ragione di una reale rappresentatività;
b) sarebbero costretti a unirsi, cercando di abbandonare quel senso di ridicolo che porta nel 2013 4 (4!) partiti comunisti ad andare da soli, stesso discorso per forze realmente importanti come l’IDV che allo stato non esiste più;
c) la soglia del 5% in coalizione è la stessa del sistema tedesco ed è fatta per spingere le forze rilevanti ad aggregarsi a dx e sx; quella dell’8% è la stessa del Porcellum al Senato è meno di quanto prende la Gauche francese, la Linke tedesca, Rifondazione nel 1996 per non parlare di Syriza in Grecia, tutti partiti o federazioni che fanno politica realmente e non credono che i voti cadano dal cielo; quella del 12% per coalizione è chiaramente fatta per scongiurare che vi siano più di tre coalizioni rilevanti, ma è la somma della sinistra radicale nel 2006 alla Camera.
salvo lombardo
professore,ma è mai possibile che in italia,non ci sia un solo politico che faccia gli interessi di tutti, e non solo i suoi? è cosi difficile e pesante?
Paolo Federico
Il Pd non finisce mai di stupire.
Personalmente non finiscono mai di stupirmi gli elettori del Pd.
Hanno un democristiano Presidente Del Consiglio dall’aspetto di una salacca ma con lo sguardo da pescecane, che da buon democristiano, dovendo creare una fondazione, giustamente la fa con che gli è più affine, quindi con un esponente dell’opposizione e come Segretario di partito un cabarettista democristiano che quando Crozza vuole imitarlo, prende giustamente a prestito l’imitazione di Jerry Lewis.
davide
Continuo a ringraziarla per la chiarezza dei suoi interventi. Sulla questione della legge lettorale ho sentito dire (mi sembra anche da lei) che “una legge elettorale perfetta” non esiste, quindi trovarne una la più equa possibile sarebbe l’obiettivo, non certo una creata su misura per favorire e sfavorire qualcuno. Il metodo del M5S non dico manchi di errori, ma, ad oggi, considerando la situazione politica nella quale ci troviamo, mi sembra un metodo giusto; coinvolgere le persone (ora poche, certo, ma nei prossimi tempi saranno sempre più numerose)può essere solo utile al Paese e portare quel cambiamento che molti auspicano.
leopoldo
aldo avrai anche ragione, però l’obbiettivo e riusciere a formare una legge elettorale valida, quindi rappressentativa(concordo con coloro che propongono i seggi uninominali) nello spirito dell’accordo con berlusconi (ahime!!) m5s ha declinato ogni invito. Per raggiungere un obbiettivo del genere ci vuole una vasta opinione pubblica coscente dei meccanismi elettivi. Vedremo cosa produrrà la camera e il senato. nonostante la tradizione sia negativa, io rimango ottimista.
giandavide
perfettamente d’accordo. ma purtroppo quando uno è completamente cretino, e ho dei ragionevoli sospetti per pensare che renzi lo sia, succede questo ed altro. e d’altra parte il pd si è già perso sel, che sembra stia muovendosi in direzione tzipiras (ed è stato meglio che lo abbiano fatto, perchè sennò non li votavano nemmeno le rispettive nonne). può corteggiare scelta civica e andare alle urne con una coalizione completamente democristiana: ottima mossa per fare rimanere i propri elettori a casa il giorno del voto. e vedremo ancora una volta le solite scenette: il centrodestra si presenta con una coalizione sterminata di partiti che anche se sanno di non passare portano volentieri la propria acqua al mulino di berlusconi, mentre il pd rimane isolato nella propria spocchioseria come fu ai tempi di veltroni.
non lo so. ma se si propone una colletta e si porta a lourdes la dirigenza pd? forse la madonna fa il miracolo e tornano non dico intelligenti, ma almeno normali, che sarebbe un’importante conquista. altre cure per la stupidità non ce ne sono.
Ferruccio Cittadini
Ho letto la proposta di testo unificato che hanno riportato i giornali. Anche se è scritta in semi ostrogoto, mi pare di aver capito, all’articolo 2, comma 8, numero 5, che anche per il Senato hanno previsto un premio di maggioranza su base nazionale. Forse incostituzionale, ma l’hanno fatto.
Nicola S.
Che dire??? Non fa una piega. Ottime e veritiere, peraltro, le “battute” finali!!!
Ciao, Aldo.
luigi modiano
Non sono un politologo e nemmeno uno storico, nasco extraparlamentare e tutt’oggi tale mi sento, ma, pur concordando con il “masochismo” della sinistra storica italiana e le sue cantonate politiche giustamente stigmatizzate nell’excursus storico fatto da Giannuli, proprio osservando da fuori e senza smania da campagna elettorale quello che è successo oggi, altro non vedo che un tentativo di intendersi sul “chi deve governare?”. Mi sembra di capire che o si fa un gol in più o si va ai rigori … regola poco attenta al migliore sportivamente parlando, e che sicuramente favorirà una “revanche” berlusconista, ma pur regola che chi gioca conosce e accetta quando entra in campo. Se non l’accetta, non gioca ! E allora tutto si può dire dell’asse Renzi-Berlusconi, assai sgradevole ma in linea con la politica dei tempi, tutto si può dire degli attori, mi astengo da commenti meglio un classico no comment !, ma, restando da sempre extraparlamentare, dico a chi ci crede e vuol scendere in campo: “si può vincere e si può perdere, ma, se si resta fuori dal gioco nello stadio, si può giocare all’oratorio con chi ancora crede in una società civile fatta di rispetto delle minoranze, solidarietà e vera partecipazione; l’importante è non fare semplicemente i tifosi che pensano di aver vinto sempre, anche quando perdono, perché l’arbitro è stato di parte..in caso di pareggio andiamo ai rigori…
Vito Nicola
Ciao Aldo, ho letto il tuo commento e dico che è perfetto: da incorniciare. Non aggiungo altro, perché quello che penso è stato ben sintetizzato dal tuo articolo. Buon lavoro.
SantiNumi
“una casa di tolleranza con una maitresse autoritaria” 🙂
Io Professore bandirei la parola “berlusconismo”.
Gli elettori di sinistra devono sapere: non è mai esistito nessun “berlusconismo”.
Sono vent’anni che viviamo in un regime autoritario che negli anni ’20 ha indossato la maschera “fascista”/”nazista” mentre negli ’90 la maschera è stata quella “€uropeista”/”globalista”.
Berlusconi in fin dei conti è stato un neoliberista, un antidemocratico “moderato”. Ha fatto comodo nella sua manifesta “impresentabilità”, nel suo evidente conflitto di interessi per quella spaventosa metamorfosi che ha subito la sinistra politicante e culturale. Berlusconi nella sua propaganda disvaloriale è stato comunque un “moderato”.
Il suo neoliberismo era dichiarato e della cultura spazzatura se ne faceva un vanto e lo palesava.
Ma vogliamo raccontare le MENZOGNE che sono filtrate massivamente dalla penna di Skalfari, da tutta la tribù radical chic della Finistra e capillarmente in tutti i “circolini” del territorio nazionale? In nome di un ex-Partito che aveva portato ad un incredibile scontro di classe e ad una distribuzione del reddito mai vista in Occidente.
Vogliamo raccontare del danno CULTURALE che è stato fatto al socialismo e all’anti-fascismo?
Vogliamo dire che il Satrapo di Arcore è stato il più grande mantello per celare la mostruosità di una rappresentanza democratica dei lavoratori che ha portato avanti come un panzer un progetto classista ed elitarista?
Vogliamo dire che dopo l’89 è stata palesata la cattura di tutte le sinistre europee dalla finanza?
Tra il Banana e Von Renziek il moderato di destra è proprio il brianzolo. Lo vogliamo raccontare a TUTTA la sinistra?
Vogliamo sottolieare che SEL, nonostante tutto, riesce a essere peggio del PD? Che propone di eliminare il contante e promuove MONETE DENAZIONALIZZATE che deflazionano? Proprio come prescrive l’ordoliberista Von Hayek (di cui ogni banchiere conserva una foto in ufficio…)?
Che danni ha fatto, paragonando, un Berlusconi rispetto agli angeli della morte “Prodi, D’Alema, Amato, Letta”.
Quando penso al satiro mi vergogno.
Quando sento quei quattro nomi trasalgo, mi metto una mano sul portafogli e osservo un minuto di silenzio per i morti che questa tragedia €urofascista lascia sui marciapiedi.
giovanni
“Solo che non calcolò…che il proprietario della quasi totalità delle Tv commerciali era un tal Cavaliere Berlusconi, pronto ad sostituire quei partiti”
ma stiamo scherzando? Lo sapeva così bene che ANCORA PRIMA DI VOTARE gli garantì che le tv non sarebber mai state toccate. E lo dice Violante in Parlamento, non i complottisti.
http://www.youtube.com/watch?v=swntE1iWB5Y
La triste verità è che il PDS-DS-PD NON voleva vincere quelle elezioni, visto che si veniva fuori dagli anni delle stragi mafiose, e per paura lasciò il potere a chi i mafiosi li aveva in casa da 20 anni, e quindi era un garante per cosa nostra.
aldogiannuli
giovanni: non credo che le cose siano andate così. Il Pds voleva, sperava ed era certo di vincere e sino a qualche mese prima pensava che Berlusconi si sarebbe accontentato di fare “Sua Emittenza”… ma le cose non andarono così
Luca
Grazie per queste lucide e preziose riflessioni che gettano un po’ di luce nel più buio sensazionalismo che purtroppo continua a prosperare sui media tradizionali.
Altair
Il sistema elettorale italiano per le elezioni europee prevede una soglia di sbarramento del 4%. Sembra che PdCI e Rifondazione presenteranno una lista unitaria a sostegno di Tzipras. SEL. A quanto detto da Vendola, non intende in alcun modo partecipare a liste unitarie in favore di Tzipras, ma ne presenterà una autonoma. Considerata la soglia di sbarramento del 4%, i numeri in gioco e la difficoltà nel promuovere attraverso i media il progetto di Tzipras, comportandosi in questo modo Vendola non aiuta Tzipras, ma lo affossa definitivamente, dirottando in un binario morto gran parte dei voti che prenderà in Italia. Dopo il discorso di Bonaccini, che ha la faccia di dire al Congresso che la nuova legge elettorale, decisa in un incontro a porte chiuse tra Renzi e Berlusconi“, è stata “massimamente discussa e condivisa”, subendone gli inevitabili fischi, dopo aver ripreso i delegati che fischiavano così replica Vendola a Renzi: “Qui non avresti trovato una platea infastidita dalle molestie delle soglie di sbarramento. Ma un popolo che ti chiede di guardare con più attenzione alle ferite della democrazia che sono il problema dell’Italia e dell’Europa …”: un atto di genuflessione al PD nella speranza di qualche elemosina di ospitalità in lista alle prossime elezioni politiche, in cambio di aver spezzato forse definitivamente l’unità delle Sinistre ed affossato in modo assai poco coraggioso la candidatura di Tzipras, che era ed è un tentativo di dare respiro transnazionale ad un progetto realmente di sinistra e alternativo alle “larghe intese” PPE – PSE, che si avviano a vincere ancora una volta anche per l’incapacità e la vigliaccheria di coloro che dovrebbero essere i loro avversari e che cercano, spero invano, di presentarsi agli elettori come tali. Adesso si pone un serio problema politico: qual è il ruolo di SEL nello scenario italiano? Partito di sinistra o stampella elemosinante delle “larghe intese” Renzi – Berlusconi?
Giancarlo G.
Caro Aldo, analisi assolutanete lucida ed ineccepibile.
Pierluigi Tarantini
… Nel 1993, l’allora Pds, sognò di fare il “colpo grosso” ed andare al governo per la liquefazione dei partiti di centro seguita a Mani pulite. Ma, siccome sapeva di non avere i consensi necessari, fece ricorso all’ortopedia elettorale del maggioritario, così da trasformare in una maggioranza assoluta di seggi la sua maggioranza relativa di voti….
Quindi, secondo te, il fu PdS ha anche la colpa di aver fatto ricorso all’ortopedia elettorale?
Ma ne sei proprio sicuro ??
Io ricordo qualcosa di diverso …
Nel 1990, su iniziativa di Mario Segni, Augusto Barbera, Marco Pannella, Antonio Baslini ed altri, fu fondato un comitato promotore di tre referendum in materia elettorale, per: modificare in senso uninominale maggioritario la legge elettorale per il Senato; abolire la possibilità di esprimere piú di una preferenza per i candidati di lista per l’elezione della Camera dei Deputati; estendere a tutti i Comuni il sistema elettorale vigente per quelli minori, dove il sindaco era scelto in modo indiretto dagli elettori.
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 47/1991, dichiarò inammissibili i due quesiti su Senato e Comuni, ammettendo soltanto il quesito sulla preferenza unica. Il 9 giugno 1991, il referendum sopravvissuto sulla preferenza unica fu approvato dal 98% dei votanti, con una partecipazione al voto del 62,5% degli aventi diritto, nonostante gli inviti all’astensione lanciati da molti esponenti della classe politica di allora.
18-19 Aprile 1993 – Riforma elettorale – Gli italiani furono chiamati a votare per otto referendum. Il più importante fu il sesto quesito, riguardante la modifica al sistema elettorale per l’assegnazione dei seggi al Senato della Repubblica.
La vecchia Legge venne abrogata dall’ l’82,70 % dei votanti, cosicchè si passo, al momento solo per il Senato, ad un sistema maggioritario a turno unico. A seguito del referendum, vennero quindi approvate le leggi n. 276 e n. 277 del 4 agosto 1993, di riforma elettorale del Senato (la n. 276) e della Camera (la n. 277) che estesero anche alla Camera il medesimo sistema che il referendum aveva determinato per il Senato.
Insomma, mi sa che l’incipit del post è un pò campato in aria …
aldogiannuli
pierluigi: ma ascusa il referendum del 1993 chi lo chiese e lo sostenne? I marziani?
luigi modiano
Vedo che oggi la lettura della storia perde giustamente quell’impronta scolastica fatta di elencazione di fatti esposti in maniera più obiettiva possibile per addentrarsi in analisi sempre più attente ai molteplici aspetti della stessa derivanti dalla imprevedibilità dell’animo umano.
Parlare della sinistra dopo il crollo del muro o trarre considerazioni sull’Italia delle stragi di stato diventa allora un confronto tra le diverse “fotografie” che ognuno ha scattato nel periodo con il suo personale impegno e la sua personale partecipazione agli eventi.
Mi auguro solo che, da questi confronti dialettici, nasca una sintesi comprensibile da raccontare ai giovani che presto voteranno o, peggio ancora, non voteranno sull’onda della disinformazione globale.
Un sincero augurio per il lavoro del docente ogni giorno alle prese con questa realtà.
Suicidio Pd: al ballottaggio solo Grillo e Berlusconi? | NUOVA RESISTENZA
[…] no: la prossima volta andrà oltre. «Una delle cose per cui non finirà mai di stupirmi – dice Aldo Giannuli – è l’autolesionismo accoppiato all’assoluta incompetenza quando si parla di leggi […]
Pierluigi Tarantini
Aldo: il comitato promotore vedeva in prima fila Segni e i radicali.
Il PdS ha sostenuto il referendum come, peraltro, l’82,70 % dei votanti.
Tanto, in passato, hai definito golpe referendario.
aldogiannuli
Pierluigi: non facciamo gli ingenui, senza l’apparato organizzativo del Pci-Pds sarebbero falliti tanto il referendum del 1991 che quello del 1993 che forse non avrebbero raccolto neppure le firme. l’82% dei votanti fu il prodotto del golkpe congiumnto di magiustrati e giornalisti (non c’era un giornale che desse spazio anche minimo alle tesid el No) e si dissero un sacco di frescacce poi puntualmente smentite. Fu una delle più riuscite opeerazioni di guerra psicologica di cui il pds fu il necessario tramite.
Poi resta che il Pds.Ds.Pd si è ostinatamente schierato per il maggioritario e per il parlamento dei nominati in questi 20 anni… come Renzi, l’amico di Berlusconi, dimostra una volta di più
Pierluigi Tarantini
… golpe di magistrati?
Dimentichi che nel 1991 la Corte cost. bocciò il referendum.
Quanto allo schierarsi per il parlamento di nominati mi sembra che il PD sia in ottima (per modo di dire) compagnia.
aldogiannuli
golpe di magistrati è stata la ammissione del referendum su in testo che era identico a quello bocciato e che verrà modificato solo dopo la raccolta delle firme ed a camere sciolte…
golpe dei magistrati milanesi che, pur agendo per reati veri (capiamoci: verissimi), hanno fatto una operazione politica. Golpe dei giornali e televisioni che, ligi ai loro padroni, hanno suonato un solo spartito, impedendo ogni reale confronto.
Quanto al Parlamento dei nominati certo che sono in ottima compagnia, dei loro amici di fi dei quali hanno finto per 20 anni di essere l’alternativa. Per fortuna ora sono insieme nel governo e tutto è più chiaro
Luigi Diliberto
No,il referendum del 1993 lo ha fatto dai Radicali, poi Segni se è intestato a suo nome. Il PDS è solo uno spettatore.
giandavide
@pierluigi. la cosa peggiore è che non cambia nulla: qua abbiamo davanti una dirigenza che in questi ultimi anni era o troppo impegnata per leggersi il giornale, o afflitta da pesanti tare cognitive e mnemoniche, o entrambe le cose. perchè sennò proprio non si capisce come facciano a fare sempre gli stessi errori
leopoldo
bello ricriminare sulla storia, che ormai è andata. ma c’è una possibile via d’uscità? come mai impegno politico e motivazioni sono venute a mancare? Il caso scajola, non dimostra che c’è più voglia di vendetta che di raggionamento? non è che tendiamo più alla sfiducia, che al dubbio?
Pierluigi Tarantini
@Aldo
… i magistrati milanesi che, pur agendo per reati veri (capiamoci: verissimi), hanno fatto una operazione politica.
Che dire: Bettino Craxi è di nuovo tra noi.
Quanto agli .. amici di fi .. continuo a pensare che il tasso di delinquenzialità di questi ultimi e del loro leader renderebbe alternativo, nel senso di preferibile, anche un’ectoplasma.
In ogni caso, la tattica ha le sue esigenze e B. è per Renzi l’unica sponda possibile nella lotta contro dalemini e governativi.
@Giandavide
Non si tratta di errori.
La dirigenza difende lo status quo che vede il Paese ostaggio delle segreterie prima e dell’estesa casta di parassiti poi.
Aspettarsi qualcosa di diverso sarebbe un pò sperare che si suicidino.
aldogiannuli
Bettino Craxi è di nuovo fra noi? Magari! Adesso ci hai Renzi…
il tasso di delinquenzialità del Pd è inferiore a quello di Fi ma non mi pare di molto. In compenso loro sono molto più agli ordini dei banchjieri che sono più delinquenti di Fi e Pd messi insieme
Berlusconi, Renzi, dalemiani, governativi…? Sai che scelta!!
Luigi Di Liberto
Aldo, tu ha detto “Come si vede, l’esplosione di un ordigno nucleare avrebbe fatto meno danni. Ma non è colpa della Corte che non ha fatto altro che mettere a nudo il castello di illegittimità costituzionali costruito dal 1993 ad opera dei golpisti Segni, Pannella ed Occhetto.”
Ora dici il golpe lo ha fatto la Consulta che invece il referendum e legale, in più dai la colpa a alla TV e giornali per cosa? Perché hanno informato i referendum + altri 7 perché non piaceva e nessuno dei partiti?
NO. I golpisti lo hanno fatto con Mattarella con gli altri, invece di applicare il referendum ha fatto altro, proprio come altri referendum come fanno e tutti i referendum.
Per la porcata di calderoli è altra cosa, questo è la colpa della Consulta che ci vuole 8 anni per dire che una legge incostituzionale; in Francia per la questione della HADOPI ha deciso in un mese.
aldogiannuli
nel 1993 la Consulta fece una sentenza da vergogna che smentiva le sue precedemti
lucio
Non sentendo alcuna nostalgia per Craxi (come averne se anche i suoi più affezionati fans possono ritrovarne i ras locali nelle liste di forza italia, pd etc.) preferisco incaxarmi volgendo lo sguardo al futuro (se mi guardo indietro mi incaxo inutilmente :P).
Ma dico io, la logica vorrebbe che in un periodo di crisi come questo, che in Italia è destinato a durare a lungo e forse anche a peggiorare, PD e FI abbiano interesse a governare con una forte investitura popolare. Una legge elettorale che continui a silenziare la volontà della maggioranza dei votanti per favorire le due formazioni che sperano di essere le uniche a raggiungere poco più di un terzo dei voti è miope oltre che poco democratica. Che racconteranno ai manifestanti che scenderanno in piazza contro le misure di austerità draconiana che hanno già in mente?
Diranno che il mandato avuto dal 36% dei votanti (quelli più intelligenti e preparati, naturalmente!) li autorizza ad imporre le loro ricette impopolari, fino ad oggi sempre fallimentari, a tutti gli Italiani?
Come spiegheranno alla plebe che in democrazia un 36% politicamente compatto vale una volta e mezzo mentre un 64% vale molto meno e perde (perche sono pocos locos y malunidos?).
Non sarebbe meglio si facesse una legge per la quale, se nessun partito raggiunge la maggioranza assoluta (e non il 35%) al primo turno, si va al ballottaggio? Superando il 50% dei consensi, chi vince sarebbe realmente legittimato a governare (e a ottenere, se necessario per la governabilità, un premio di maggioranza) e avremmo la classe politica che ci meritiamo. Gli sbarramenti andrebbero aboliti così tutti i partiti sarebbero rappresentati proporzionalmente, un poco di più se in maggioranza, un poco meno se all’opposizione.
Ma se il voto popolare verrà frustrato ancora come in passato, nessuno si lamenti se, prima o poi, un popolo incaxato chiederà conto, con le buone o con le cattive, ad una classe politica che non lo rappresenta o ne rappresenta una minoranza, giunta a governarci grazie a scaltre alchimie elettorali poco democratiche.
Fin’ora non è successo, ma le cose possono cambiare in un momento. I tempi, a dispetto di tutte le luci avvistate in fondo al tunnel, si prospettano sempre più grami. E il popolino, si sa, finche ha la pancia piena, si lamenta e sbraita ma non fa paura. Ma quando lo stomaco langue…son caxi, e poi non dite che non vi avevamo avvertiti!
Luigi Di Liberto
Ma se Pannella lo bolla la Consulta “la suprema cupola mafiosa-partitocratica” che gli ha bocciato moltissimi referendum. Ha bocciato con la sentenza n. 47/1991, poi con la motivazione hanno modificato i quesiti, ripreso le nuove firme per cui la Consulta a dovuto appovare con obtorto collo.
La storia c’è, non lo cambiate tu.
http://web.tiscalinet.it/comdirel/storia.htm#P1
aldogiannuli
luigi Di Liberto: mai detto che la Corte volesse fare un favore a Pannella del quale giustamente se ne catafotteva. La corte decise sotto pressione dell’opinione pubblica e di interlocutori molto più autorevoli di Pannella che fu solo il buffone che si prestò a fare da copertura
Luigi Di Liberto
Wowww, che pensiero filosofico… Pannella (è o era?) un guitto che si presta ad altri?
Meglio che io non scrivo piu… adios.
Luigi
Craxi aveva una visione chiara del ruolo dell’Italia sullo scacchiere internazionale. Non avrebbe concesso quello che concesse Berlusconi e il Pd. Avrebbe cercato di riorganizzare il centro-sinistra moderato e portarlo al governo. Ed una volta al governo avrebbe iniziato un percorso di emancipazione da vecchie alleanze internazionali. O sbaglio Dott. Giannuli?
salvo lombardo
finalmente i padroni,sfruttatori e vigliacchi hanno realizzato il loro sogno:fare lavorare di piu e pagare di meno! e a quando le frustate?
lucio
….e una volta giunto al governo…avrebbe continuato a depredare l’Italia con la sua banda di corrotti e corruttori…
E ci lamentiamo che le tasse aumentano…ma per favore…prima la banda Craxi & premiata opposizione…poi la banda Berlusconi % premiata opposizione…sempre di banda Bassotti si è trattato e le conseguenze le paga il Paese…delle banane nostalgico di si grandi statisti…POVERA ITALIA!!!
Luigi
lucio: Craxi era cosa ben diversa da Berlusconi. Le dinamiche di finanziamenti ai partiti attraverso le imprese era cosa nota a tutti e i soldi non finivano in tasca alle singole persone ma al partito. Nessun partito era estraneo a modalità di finanziamenti illegali o quantomeno occulti. Del resto parliamo di un paese al centro della guerra fredda.
Luigi
PS
lucio: questo mito del popolo che si ribella… non saprei. Per come è strutturato oggi il mondo le proteste popolari in un paese come l’Italia avrebbero come risultato tangibile quello di essere strumentalizzate per perdere ulteriore sovranità. Almeno questa è la mia modesta opinione.
giandavide
sono fondamentalmente d’accordo, e da elettore di sel non sono stato affatto contento del comportamento della boldrini, che spero che a questo punto entri nel pd e si levi dai coglioni, che a sininstra non c’ bisogno di gente che regala soldi alle banche.
ma sul fatto che basti un semplice corso di comunicazione e si risolvano le storture politiche dovute a una ignoranza comunque diffusa mi sembra una caduta un pò miracolistica che mi ricorda le pubblcità del cepu con il calciatore che grazie al tutor diventa laureato. io credo che manchi una visione politica coerentemente di sinistra, elemento che è una delle cause principali della selezione al ribasso della classe dirigente: tale selezione è coerente con le richieste al ribasso dell’elettorato, per cui tutto finisce sempre in un inutile polverone mentre gli amichetti delle banche agiscono indisturbati.
tra parentesi,non sono d’accordo nel dire che il pd è peggio nel pdl riguardo all’amicizia nei confronti delle banche, che mi sembra identica. ma questo atteggimento amichevole è ovviamente molto più grave quando è promosso da un partito che si dichiara di sinistra…
aldogiannuli
ghiandavbide: io per ora mi accontenterei di una comunicazione meno catastrofica, poi il resto si vede un po’ per volta
lucio
Luigi: questo mito di Craxi, grande statista, che i soldi non finivano in tasca alle singole persone ma al partito …. ma mi facci il piacere, li hai visti all’opera? Io si!
Poi, che rispetto a Berlusconi sia stato un grande statista, te lo posso anche concedere, ma ti sfido a trovare una sola persona che non sarebbe un grande statista rispetto al buon Berlusconi.
p.s. al popolo che si ribella non ci credo tanto neppure io, troppe connivenze e, nonostante la crisi, pancia ancora piena.
Ciò non toglie che qualche partitello che crede di fare un grande affare con questa nuova legge elettorale (leggi PD e perchè no, Forza Italia)potrebbe anche estinguersi.