Operazione “Salva Silvio”

Come quadrare il cerchio? Il problema si presenta in questi termini:

1. Napolitano deve a tutti i costi mantenere in piedi Letta –e con lui la legislatura- perché deve portare a termine la “riforma” della Costituzione, salvare il semestre italiano a capo della Ue e si deve portare a buon fine la svendita di Eni, Finmeccanica ecc., tutte operazioni che chiedono un anno e mezzo di tempo ancora.

2. Per mantenere in piedi Letta, Napolitano ha bisogno dei voti di Berlusconi; se il Pdl si ritira, non c’è maggioranza possibile, stante l’indisponibilità del M5s e si va a votare di nuovo.

3. Il Cavaliere, a sua volta, non ha alcuna voglia di scontare alcuna pena e, tantomeno, di decadere dal Parlamento, perché ha paura di essere veramente arrestato, una volta persa l’immunità, per i processi che ha ancora in corso (Bari, Napoli, Milano) e, soprattutto, non accetta l’incandidabilità, dunque condiziona la sopravvivenza del governo ad un colpo di spugna che lo rimetta in circolazione.

4. Ma la grazia (o anche la commutazione della pena detentiva in pecuniaria) vanno incontro a un sacco di obiezioni: una grazia a così breve distanza dalla condanna definitiva, suonerebbe come un abuso ed una prevaricazione nei confronti della magistratura. Poi non è stata mai concessa la grazia a qualcuno in pendenza di altri processi e, infatti, la cosa rischierebbe di essere vanificata nel giro di un anno, quando con la sentenza Ruby si profilasse una nuova condanna definitiva. Per di più, una nuova condanna avrebbe l’effetto slavina, azzerando il condono di tre anni prodotto dall’indulto. Poi arriverebbero (o, quantomeno, potrebbero arrivare) i processi di Bari e Napoli. E l’istituto della grazia a ripetizione, come un blocchetto di biglietti di tram, ancora non esiste.

5. Il perdurare dell’immunità parlamentare dipende solo in minima parte da Napolititano, che, con la grazia, potrebbe (forse) far decadere anche la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, ma non può far nulla per gli effetti della legge Severino e della normativa del 1957, che sono materie di competenza parlamentare.

6. Dunque, servirebbe che il Pd votasse contro l’uno e l’altro motivo di decadenza. Per la verità, sull’ineleggibilità ex l. 1957, il Pd fa il pesce in barile, ma sulla Cancellieri pare che non ci siano margini. Non tanto per questioni di carattere giuridico (delle quali altissimamente ce ne impipiamo) quanto perché, salvando il Cavaliere, il Pd perderebbe 1/3 dei suoi voti in tre ore.

Dunque, a prima vista, non ci sarebbe via d’uscita e la strada è obbligata. Ma è proprio sicuro che non si possa far nulla?
Calma e gesso.

P R O B L E M A

“Come salvare la capra di Napolitano, il cavolo di Silvio e il somaro del Pd, stanti le suaccennate premesse?”

SVOLGIMENTO

“Occorre fare una doverosa premessa: una soluzione al problema postoci all’interno delle classiche ed anguste regole dello Stato di Diritto non c’è e, pertanto, occorre farla sporca. Ma, per soddisfare l’esigenza di salvare il somaro (nonché per legittimare la capra), è indispensabile che la soluzione si presenti come legale e rispettosa della Costituzione. Occorre, dunque, varare una “Operazione Salva Silvio” le cui sequenze operative possono essere così denominate:

1. “Nebbia di guerra”.
2. “Quinto Fabio Massimo”
3. “Spacchettamento e diversione”
4. “binario morto”
5. “battaglia campale”
6. “Grazia finale”

Nella prima fase (“nebbia di guerra”) occorre persuadere l’opinione pubblica che, con viva e vibrante indignazione, si sta andando nella direzione della più rigorosa applicazione delle leggi e delle sentenze della magistratura (e Robbespierre e Pol Pot ci fanno un baffo a noi!). Nello stesso tempo, occorre calmare il Cavaliere facendogli intendere che stiamo facendo esattamente il contrario.
Ottenuto l’effetto voluto, occorre temporeggiare (fase “Quinto Fabio Massimo”), perché abbiamo bisogno di raffreddare i bollori dell’opinione pubblica, stancandola con una melina di mesi e mesi, ed abbiamo bisogno di vedere come si mettono gli altri processi, anche perché non si può spendere l’arma della grazia al primo colpo. Nel caso di altre condanne, si fa una grazia cumulativa. Ma sarebbe preferibile evitare del tutto altre condanne o con assoluzioni dubitative o facendo arenare le inchieste (fase 4). Contestualmente alla fase di temporeggiamento, occorre procedere allo “spacchettamento e diversione” separando per quanto possibile le vertenze giudiziarie dalle grane parlamentari:

a. la decadenza ed incandidabilità ex Cancellieri si può rimandare di un  bel po’, se la Commissione pone al Consiglio di Stato il quesito sull’interpretazione autentica della legge (e se non lo fa la Commissione può farlo il governo) e, in attesa, della risposta, naturalmente, il giudizio resta sospeso. E’ anche possibile che il Parlamento sottoponga la questione alla Corte Costituzionale, dato che una legge che tocca  l’elettorato passivo e lo stesso diritto d’Assemblea non può prescindere da un voto del Parlamento stesso.

b. La decadenza per conflitto di interesse si può accantonare con il pretesto che le altre procedure hanno la precedenza e la riassorbono (è una balla e le cose non c’entrano nulla, ma può essere spacciata credibilmente).

c. La decadenza per effetto dell’interdizione dei pubblici uffici può diventare operativa solo dopo che la corte d’Appello di Milano ne ricalcoli la durata dopo il verdetto della Cassazione che la obbliga a farlo. Il che, a far presto, significa febbraio, ma, con un po’ di buona volontà e qualche trucco, ce la tiriamo sino a giugno.
Nella denegata ipotesi che le manovre dilatorie non abbiano successo ed occorra andare in aula a votare per la decadenza, è opportuno fare due calcoli: il Senato è composto da 315 senatori eletti più due a vita (Monti e Ciampi), maggioranza a 159 voti; considerato che tutto il centro destra e Scelta Civica si pronuncerebbero contro, siamo a 137 contrari, per arrivare a 159 servono 18 voti. In primo luogo qualche assente per “sindrome non divisiva” (un morbo particolare manifestatosi di recente, che colpisce solo al centro sinistra) o per “missione “ (i sottosegretari spesso lo sono) rosicchia già i margini. Poi occorre ricordare che si vota a scrutinio segreto e qualche Razzi o Scilipoti si trova sempre (bisogna informarsi delle attuali quotazioni pro capite dei senatori) e, alla fin fine, anche Letta ed Epifani, (pur condannando sempre con viva e vibrante indignazione, l’insano gesto), potrebbero cooperare alla bisogna. Servirebbe anche a  tenere a bagnomaria Renzi. Ce la si può fare.

Passiamo all’aspetto penale: l’unica grana per ora è l’esecutività della sentenza Mediaset: ma, il Cavaliere ha tempo sino al 15 ottobre per presentare domanda di affidamento in prova ai servizi sociali, nel qual caso l’Autorità giudiziaria deve decidere sull’accoglimento: se va bene sei mesi per l’iscrizione a ruolo, poi con qualche opportuno incidente procedurale (che si intende per “effetti penali”? Chiediamolo alla Cassazione…) ce la tiriamo sino a giugno senza troppo sforzo. Le altre inchieste possiamo cercare di portarle sul “binario morto” con la comparsa improvvisa di nuovi testimoni, video, foto, verbali e quel che serve a chiedere un supplemento istruttorio… Poi si vede cosa si può fare per screditare i magistrati che indagano, magari per farli trasferire approfittando di ogni minimo errore…

Poi a giugno viene la “battaglia campale” su sue fronti: candidatura del Cavaliere alle Europee (anche per questo è necessario preservargli la candidabilità sino all’epoca) e referendum radicali sulla giustizia (che, a questa luce, si capiscono meglio). Se “Silvio” è eletto, poniamo con 5 o 6 milioni di preferenze o anche più, ottiene due effetti: in primo luogo, investe il Parlamento europeo della sua questione (non è detto che quella assemblea gli sia più favorevole, ma la cosa è senza precedenti ed allunga il brodo di mesi e mesi ancora). In secondo luogo, si presenta come chi ha avuto il lavacro delle urne: milioni e milioni di cittadini lo “assolvono dall’iniqua condanna” ecc. ecc.

Se poi questo si combinasse con una vittoria radicale nei referendum, che sarebbero vissuti come la “battaglia finale” fra il Cavaliere e la torbida Magistratura, sarebbe tombola. E voi neghereste la doverosa grazia ad uno che vince in campo aperto due scontri del genere?

Post scriptum:
il piano può riuscire solo alle seguenti condizioni:
A- che il Cavaliere non faccia il matto e non provochi prima elezioni anticipate, magari non fidandosi delle promesse fattegli;
B- che gli Italiani ci abbocchino come hanno fatto altre volte.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (28)

  • Eccellente disanima dei fatti. Però il problema vero sarebbe quello di opporsi a quelle strategie indicate in apertura di articolo e che hanno ancora bisogno di tempo per maturare. Se quelle strategie, di ordine mondialista vanno in porto, compresa la totale liquidazione del patrimonio pubblico rimasto, possiamo tutti tapparci e casa e sopravvivere alla meglio.

  • Meno male che esiste questo sito, nel quale posso leggere analisi interessanti e pensarci sopra. Certo che questi articoli permettono anche di “annusare” il putridume di questo Paese.

  • al di là del analisi ci sono i seguenti fatti aquisiti:
    – il serbatoio di voti di B. sono sempre + di 4.000.000, difficilmente possono calare . Ciò non lo pone al disopra della legge. (astensione a destra ?!? )
    – B. è estremamente simpatico e empatico col popolo italiano, anch’io mi diverto a vedere le sue performance in tv sendo anziano questa sua capacità potrebbe ridursi
    – B. purtoppo non è mimnimamente interessato alla gestione della cosa pubblica se non per interesse privato

    chi sa quale sarà il cadavere che trasitera lungo il fiume 😕

  • montanari maria carla

    e secondo hanno l’intelligenza politica per tutto ciò? e soprattutto se accadesse qualcosa dirante questi mesi runati ?? seconfo me b non c’è la fà a stere zitto

  • si, ma secondo lei quale sarà lo scenario più plausibile? io ho troppa paura che ne uscirà veramente sano e salvo ed allora si che l’italia sprofonderà con i brindisi di quei milioni di…..(non mi viene l’insulto ed il disprezzo per definirli) persone che lo voteranno ancora

    • Cingolani: secondo me Berlusconi non si fiderà del piano e crollerà tutto in poche setimane. Però potremmo votare in Primavera anzicchè in autunno perchè Napolitano potrebbe imporre un governo di minoranza e di scopo per fare la legge elettorale (complice anche la sentenza della corte costituzionale in arrivo e l’impossibilità di votare fra dicembre e gennaio)

  • sì, tutte le strategie proponibili per salvare i glutei a b. sono essenzialmente basate sulla dilazione, ma nello specifico caso il rischio è che, con altri processi in dirittura d’arrivo, la palla di neve diventi valanga. e a quel punto anche i sanbernardo non potrebbero che prendere atto del disastro e andare a farsi una ciotola di crocchette. e poi sei davvero sicuro che riesca a fermare gli altri processi? mmmmmm…

    • Dombrechi: non sono affatto sicuro che riescano a fermare i processi e non sono affatto sicuro che la manovra riesca, è solo un “piano di battalia” per come potrebbero pensarlo lorsignori, poi, si sa, puoi fare i piani che vuoi ma non è detto che riescano. Mentre le altre condanne non sarebbero un problema perchè la grazia estingue anche diverse pene considerate insieme, non è necessaria una grazia per ogni condanna.

  • 1: “l’istituto della grazia a ripetizione, come un blocchetto di biglietti di tram, ancora non esiste.”
    da Napolitano mi aspetto questo ed altro, l’unica cosa che lo trattiene è che sarebbe un aiuto troppo spudorato. E ci sono delle reazioni non prevedibili. Per esempio, se milioni di italiani onesti, preso atto che per Napolitano l’evasione NON è un problema, visto che danno la grazia in 5 minuti a uno che ha rubato al fisco (e quindi AI CITTADINI ONESTI) 300 milioni di euro di tasse evase, facessero lo sciopero fiscale contro un presidente che abbuona l’evasione colossale di Berlusconi? Sarebbero tanti soldi in meno (visto che solo gli italiani onesti pagano le tasse) nelle casse dello stato, e hai voglia a svendere Finmeccanica and co per fare pari!
    2. “il PD perderebbe 1/3 dei voti in poche ore”. EMbè? Anche tra 2008 e 2013 ha perso un terzo dei voti governando un solo anno con Berlusconi dietro il paravento Monti, eppure lungi da capire la lezione hanno insistito e sull’ennesimo governo PD-PDL ci hanno messo sopra la faccia di un piddino e la maggioranza dei parlamentari (quelli del PD tra camera e senato sono il doppio dei PDLini). Evidentemente di perdere voti non gliene può fregare di meno, contano sul fatto che l’astensione cresca anche a destra e che Grillo continui a fare l’incosciente per sopravvivere con molti meno voti di quelli con cui vinceva ai tempi di Prodi.
    Passiamo alla nebbia di guerra piddina:
    1. ok che gli elettori del PD sono talmente fessi da essere ancora convinti che sia un partito di sinistra, ma per il 90% di loro certezza del diritto vuol dire che il pregiudicato Berlusconi sconti la pena ed esca dalla politica entro tre mesi al massimo, qualsiasi altra misura verrebbe vista, giustamente, come l’appoggio dichiarato a un pregiudicato.

    “La decadenza per effetto dell’interdizione dei pubblici uffici può diventare operativa solo dopo che la corte d’Appello di Milano ne ricalcoli la durata dopo il verdetto della Cassazione che la obbliga a farlo. Il che, a far presto, significa febbraio, ma, con un po’ di buona volontà e qualche trucco, ce la tiriamo sino a giugno.”
    La tiriamo chi? Dipende esclusivamente dalla corte d’appello, che per riformulare una pena accessoria non deve nemmeno fissare un’udienza: la cassazione non ha detto “rifate il processo”, ha detto “come pena accessoria non dovete dargli 5 anni in base alla legge x come avete fatto, ma 3 anni in base alla legge y”, quindi in 5 minuti si fa un copincolla della motivazione della cassazione relativa all’interdizione, si convocano le parti per la lettura del pezzettino di sentenza da riformulare e la nuova formulazione diventa immediatamente esecutiva.
    ” l’Autorità giudiziaria deve decidere sull’accoglimento: se va bene sei mesi per l’iscrizione a ruolo, poi con qualche opportuno incidente procedurale (che si intende per “effetti penali”? Chiediamolo alla Cassazione…) ce la tiriamo sino a giugno ”
    anche qui, mi sembra che esageri decisamente. L’affidamento in prova ai servizi va deciso subito, non è mica un nuovo processo su cui si può mettere a discutere, fare udienze e appelli e cassazioni.
    Quanto al voto in aula, nessuna vibrata indignazione di Epifani potrà cancellare il fatto che una parte del PD è non alleata, ma alle dirette dipendenze di Berlusconi, e questo a un elettorato che ha già perso la pazienza basterà e avanzerà per chiudere per sempre con quel partito. Anche perchè l’unico modo per rendere credibile l’indignazione è espellere dal partito i salvatori di Silvio, cosa che ovviamente Letta non si può permettere per sopravvivere, e quindi la presa in giro degli elettori sarà plateale.

    In ogni caso tutte queste sono chiacchiere rispetto all’ordigno fine di mondo che scoppierà a dicembre, ovvero la Consulta che si pronuncerà sulla legittimità del Porcellum. Se lo dichiarano illegittimo, automaticamente TUTTO il parlamento decade, e le elezioni saranno obbligatorie.

    • Giovanni: la fai troppo facile, sia per il ricalcolo che per l’affodamento. Per il ricalcolo la Cassazione non ha detto “datagli tre anni) ma “applicate la legge che prevede un massimo sino a tre anni” e in questo la difesa può inserirsi. Così per l’affidamento occorre istruire un vero e proprio procedimento per dedidere se accogliere o no la proposta. E l’iscrizione a ruolo qualche mese (diciamo sei) la comporta.
      Del tutto errata è invece l’idea che una dichiarazione di incostituzionalità del Porcellum porti automaticamente allo scioglimento delle Camere. Esiste il principio della conservazione degli atti, per cui il Parlamento resta in carica , in teoria, sino a fine legislatura, sia perchè, applicando il tuo ragionamento, dovrebbero decadere anche il governo ed il Presidente della Repubblica (eletto da questo parlamento) per cui non ci sarebbe neppure chi potrebbe indire nuove elezioni e nkon ci sarebbe neppure come votare perchè la legge residuata dall’intervento della Corte non sarebbe tecnicamente completa ed applicabile.

  • è probabile che il filmino che scorre nella testa del nano sia più o meno questo. ma come strategia fa acqua da tutte le parti, dato che si basa sul fatto che tutto il mondo debba restare immobili e lasciare fare tutto al banana e ai suoi. ma non credo che il mondo si fermerà un momento, come dice gimmy fontana, e che in fondo il piano di letta non sia meno balordo del piano della santanchè, che vede un improbabile berlusconi in carcere: nel primo caso si salvano le aziende, nel secondo caso si salva la rilevanza politica. il banana dovrebbe scegliere: o la moglie piena, oppure la botte ubriaca.

  • Professor Giannuli, come potrà vedere dalle mie recensioni ai suoi libri, sono una sua ammiratrice da sempre. Complimenti per l’analisi della situazione politica: è in assoluto la più lucida, la più completa, la più realistica,la più lungimirante e, per questo, la più catastrofica mai fatta fino a questo momento. Purtroppo in Italia la circolazione delle idee è più scarsa di quella del denaro ma prometto di fare del mio meglio per divulgarla.

  • Caro Giannuli,
    lei lancia, così, una affermazione alquanto delicata: dice che la vendita degli asset dello Stato avverrebbe per abbassare il debito dello Stato.
    Ma si è mai reso conto che il debito dello Stato è un falso, una truffa, un meccanismo perverso imposto alle nazioni dall’Usura bancaria internazionle? Si è mai chiesto come esattamente nasce, come mai che lievita esponenzialmente ed è praticamente impossibile azzerarlo, se non riappropriandosi della emissione monetaria, appannaggio e feudo di banchieri privati, mascherati dietro Banche Centrali quali in Enti di presunto “diritto pubblico”, che poi non vuol dire niente, perché quello che conta è la effettiva proprietà mascherata dietro quote azionarie,, ma sostanzialmete in mano a poche famiglie di Alta finanza internazionale.. Vogliamo portare lo sguardo su certi Istituti e Organizzazioni mondialiste, nate a Bretton Wodds nel 1944 a compimento di una strategia, iniziata nel 1913 con il varo del Federal System in America, che garantisse i parametri di riferimento monetari, l’usura e il potere ai banksters. Parlo del FMI e della Banca Mondiale viri centri gangsterici atti a imporre alle nazioni, private della loro sovranità, prestiti ad usura dietro l’obbligo di condizionare le loro politiche economiche e il loro sviluppo sociale, in funzione degli interessi dei banksters. Se diamo questi meccanismi per scontati, allora è ovvio che tutto è conseguenziale e quindi anche devolvere ogni sostanza dello Stato, imponendo tasse e prendendola da lavoro, pensioni e sanità, per far fronte a questo debito pubblico. E’ quello che fanno tutti i partiti, tutti i politici, tutti senza eccezioni, dimostrando di essere veramente i camerieri dei banchieri. Ma del resto oggi si entra in politica esclusivamente per interessi personali, per migliorare il proprio stato professiole, per raschiare il barile di quello che può concedere una nomina al Parlamento. Di fatto si è dei veri e propri “camerieri dei banchieri”.

  • A me sembra che nel suo messaggio Napolitano abbia detto a Berlusconi che è disposto a lavorare a una soluzione a partire dal fatto che accetti un ruolo più defilato da a qualcun altro la guida del centrodestra, ma che nel caso Berlusconi non accetti la soluzione farà andare avanti il governo.
    Non è ipotizzabile che Napolitano lavori a spaccare i berlusconiani in Parlamento per garantire comunque una maggioranza a Letta senza i voti dei fedelissimi di Silvio?

  • In sintesi sarebbe tutta un’altra storia se avessimo un VERO UOMO invece che un MONARCA.
    Si accettano smentite purchè attendibilmente documentate

  • La soluzione è solo una: Silvio in galera o al massimo ai domiciliari cancellato dalla vita politica del paese dopo 20 anni da incubo e nuove elezioni, al massimo a primavera.
    Io aggiungerei anche Napolitano che si dimette e subito dopo viene impiuutato per attentato alla Costituzione, ma mi rendo conto di essere un’idealista senza speranza…

  • ma la via più semplice per salvare b. non è abolire le leggi per l’impedimento? di conseguenza anche organi dello stato ecc..;-(

  • Visto che a pensar bene, non ci si azzecca mai, azzardo una previsione: sarà Matteo Renzi ad offrire una qualche soluzione a SB, contestualmente alla sua autocandidatura a guidare il partito, il governo ecc. Così farà fuori la Bindi, Vendola e le altre anime belle, e diventerà il pupillo di Napolitano, che potrà andare in pensione sereno.

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