La Repubblica Popolare di Donetsk e l’ombra nera di Aleksandr Dugin
Da oggi inizia la collaborazione con il sito anche Jacopo Custodi, amico e studente brillante, nonchè collaboratore dell’interessante sito East Journal. In particolare oggi ci occupiamo di Ucraina, passata in secondo piano in questi giorni in cui ci si è occupati solo di Iraq. Grazie a Jacopo per la collaborazione e buona lettura!
La Repubblica Popolare di Donetsk e l’ombra nera di Aleksandr Dugin.
Di Jacopo Custodi.
Nella foto, Aleksandr Dugin e il leader di Jobbik, il partito neofascista ungherese.
La Repubblica Popolare di Donetsk è stata fondata il 7 aprile 2014 dai separatisti ucraini filo-russi in lotta contro il governo centrale di Kiev ed è oggi la loro principale roccaforte; insieme alla vicina Repubblica Popolare di Lugansk forma la Repubblica Federale di Nuova Russia (Novorossiya), stato che non è riconosciuto internazionalmente. I separatisti sono stati identificati più volte da vari esponenti italiani di sinistra come dei “partigiani”, degli “antifascisti”, in lotta contro il governo di destra di Kiev.
L’ideologia politica che sta alla base della Repubblica di Donetsk è però molto lontana da questa descrizione, ad esempio l’attuale Governatore del Popolo della Repubblica Popolare di Donetsk, Pavel Gubarev, ha iniziato la sua carriera politica nell’organizzazione neonazista “Unione Nazionale Russa” e non sembra affatto aver abbandonato la sua anima neofascista. Al congresso del nuovo partito da lui fondato il 14 maggio, Nuova Russia, con l’obiettivo di rappresentare l’anima politica delle Repubbliche Popolari, erano presenti come relatori lo scrittore russo “nazi-stalinista” Alexander Prokhanov e il filosofo dell’estrema destra Alexander Dugin.
Prokhanov è editore di “Zavtra”, un giornale della destra imperialista russa, e nel 1999 invitò David Duke, leader del Ku-Klux-Klan a visitare la Federazione Russa. Oltre ad essere vicino al Governatore Pavel Gubarev, Prokhanov ha avuto ottime parole anche per il Primo Ministro della Repubblica Popolare di Donetsk Alexander Borodai, definendolo un “vero nazionalista russo bianco”. I due si conoscevano da tempo: Borodai, che è un cittadino russo, fino all’inverno scorso scriveva su “Zavtra”.
Nella stessa rivista scriveva anche Igor Strelkov, l’attuale Comandante della Milizia Popolare del Donbass (l’esercito di Donetsk), un soldato russo che aveva precedentemente combattuto in Transnistria, Bosnia e Cecenia e che ha alle spalle una militanza in organizzazioni monarchiche.
Ma rapporti ancora più stretti esistono tra la Repubblica Popolare di Donetsk e Aleksandr Dugin, anch’esso presente al congresso fondativo del partito Nuova Russia e vicinissimo agli attuali leader di Donetsk fin da prima dello scoppio del conflitto. I suoi articoli vengono pubblicati frequentemente sul sito del partito, che lo considera il suo punto di riferimento ideologico.
Dugin, che è stato di recente in Italia invitato ad una conferenza organizzata da una associazione legata alla Lega Nord, fu uno dei fondatori del Partito Nazional-Bolscevico (quello con la bandiera nazista e la falce e il martello neri al posto della svastica) ma se ne staccò poi da destra, accusando l’altro fondatore, Eduard Limonov, di essere troppo filo-occidentale. In un suo famoso articolo del 1997 dal titolo “Fascismo immenso e rosso”, Dugin sosteneva la necessità per la Russia di “un fascismo originale, reale, radicalmente rivoluzionario”. Oggi ritiene che la Russia dovrebbe tornare ad avere una politica più marcatamente imperialista.
Sono stati tracciati brevemente i profili dei leader più importanti, ovvero il Governatore del Popolo, il Primo Ministro e il Capo dell’esercito, e dei loro riferimenti politici, ma la lista potrebbe continuare, citando ad esempio Aleksandr Matyushin, che fu in prima fila durante le occupazioni degli edifici pubblici di Dontsek allo scoppio del conflitto e oggi gestisce i rapporti della Repubblica Popolare con la Russia e la Bielorussia, grazie ai suoi rapporti di lunga data con Dugin. Durante un comizio pubblico disse ai manifestanti:
“In Europa c’è la sodomia, ci sono matrimoni tra persone dello stesso sesso, c’è una piena degradazione della società. L’Europa sta arretrando di fronte all’Islam e nel continente il nome più diffuso tra i neonati è Mohamed. [Gli europei] si preoccupano troppo dei diritti umani e hanno paura di offendere qualcuno. Per questo gli islamici si fanno sempre più arroganti. Anche da noi sarà così. L’Europa ci cancellerà, rischiamo di essere invasi dall’Islam, che si sta già sviluppando in Crimea. Io sono a favore del nazionalismo russo, e dell’amore per il mio popolo”.
Per quanto riguarda invece la Costituzione della Repubblica Popolare di Donetsk, adottata il 14 maggio 2014, è molto eloquente nel confermare i legami ideologici con l’estrema destra russa. L’articolo 31.3 vieta ogni possibile forma di unione “perversa” tra persone dello stesso sesso, che verrà perseguitata. L’articolo 9.2 dichiara che la fede ortodossa professata dalla Chiesa Ortodossa Russa (Patriarcato di Mosca) è la religione di stato. L’articolo 6.5 dichiara che tutte le autorità politiche della Repubblica dovranno rispettare i valori tradizionali religiosi, sociali e culturali del “Mondo Russo”. Gli articoli 3 e 12.2 sanciscono il diritto alla vita fin dal momento del concepimento, implicando in tale modo il divieto all’aborto.
Comprendere il carattere reazionario e neofascista delle Repubbliche Popolari non significa negare lo spostamento a destra del governo di Kiev, né i suoi legami coi movimenti neofascisti ucraini. Significa invece comprendere – per citare un gruppo ucraino di sinistra – l’allarmante situazione che vede nazionalisti di estrema destra e spesso anche apertamente neonazisti presenti in entrambe le parti del conflitto. E’ questo, secondo loro, il fattore principale che ostacola una soluzione politica della crisi.
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leopoldo
vada come vada, da quelle parti il futuro è nero.
aldogiannuli
non sia pessimista: non sarà nero solo da quelle parti!
DomenicoC
Vorrei domandare al militante rifondarolo autore dell’articolo come mai se i “fascisti reazionari” del Donetsk sono così pericolosi, purtuttavia essi sono visti oggi da gran parte del mondo anticapitalistico, anche “de sinistra”, come dei combattenti partigiani a favore dell’indipendenza del popolo russo d’Ucraina, oggi a rischio genocidio, e appaiono come l’ultima linea di resistenza all’ingresso dei carri armati della nato in territorio russo? Come mai essi sono così “pericolosi”? Forse perché i loro ideali contrastano con quelli del programma elettorale di Ferrero? Perché propongono la salvaguardia della religione, del diritto alla vita e difendono la famiglia tradizionale contro la deregulation morale del capitalismo anglosassone/europeo? O perché stanno uccidendo forse il magnifico sogno di libertà europeo lottando contro l’annessione all’Europa e alla Nato??
giovanni
non capisco perchè una persona seria come lei pubblichi questo pezzo di disinformacja palesemente teso a minimizzare tramite una fascistizzazione infondata della controparte, le responbsailità della guerra, che sono INTERAMENTE del governo golpista, degli USA che l’hanno foraggiato, e dell’FMI che subordina i prestiti alla “riunificazione” previa distruzione totale, dell’Ucraina.
Dei personaggi citati, Dugin è così importante che è stato persino licenziato dall’università in cui lavora, e degli altri tre, due NON hanno più nessun ruolo.
Davvero il pezzo più brutto mai letto su questo blog da sempre.
aldogiannuli
diciamo che è un pezzo che non le piace. Jacopo, peraltro non è affatto filo americano ed è uno che conosce la storia di quei paesi ed io accolgo pezzi di opinioni anche diverse dalla mia e no n sono per nulla convinto che la responsabilità sia tutta degli Usa, ho una visione più complessa della cosa
kthrcds
Qui un combattente russofono racconta una realtà diversa, da cui emerge che «Ci sono molti combattenti della milizia della LNR (Lugansk People’s Republic) che si considerano comunisti e internazionalisti. Vorrei anche far notare il ruolo del “Fronte dei lavoratori di Lugansk” (ex comitato regionale del partito comunista), i cui membri si rifiutarono di obbedire “alla leadership ufficiale del partito” e si schierarono apertamente per la Repubblica. […] Molti non appartengono ad una qualsiasi organizzazione, ma semplicemente si posizionano come comunisti e internazionalisti. Qui la situazione è tale che nessuno nemmeno si chiede chi appartiene a quale organizzazione. […] I cosacchi del Don interagiscono perfettamente con i comunisti. La maggior parte dei cosacchi che ho incontrato sono più simili ai cosacchi che hanno combattuto per la Repubblica sovietica. Loro ricordano il tricolore russo, che aveva la scritta “Antifa” […]. La gente si è sollevata contro la minaccia del nazionalismo ucraino, e ha cercato alleati contro i radicali armati. La Russia è sempre stata una “madre” qui, comunque. Pertanto è stata alzata la bandiera della Russia. Ma l’etichetta anti-fascista simboleggia un altro aspetto, l’essenza interiore dei popoli del Donbass – non ogni forma di nazionalismo, ma internazionalismo e anti-fascismo».
Jacopo Custodi
Giovanni, l’articolo è stato scritto prima che ci fossero i cambi nella dirigenza di cui tu parli, comunque Gubarev e il partito Nuova Russia sono sempre lì, quindi la sostanza non cambia.
Che poi usare il termine “neofascista” per Dugin sia semplicistico lo riconosco, purtroppo non ho trovato un termine italiano migliore e compreso da tutti per spiegare la sua ideologia reazionaria e di estrema destra (Quarta Teoria Politica?).
Vincenzo Cucinotta
Mi pare che questo pezzo sia così devastatamente semplificatorio da rivoltare la realtà dei fatti.
E’ evidentre che l’autore non conosce nulla della Russia, il nazionalismo russo ha ben deboli rapporti con la storia della destra estrema in europa.
In ogni caso, sarebbe stato come dovere a livello minimo, sottolineare come i due presunti fascismi che si confronterebbero, hanno qualcosa di definitivamente differente tra loro.
Quello foraggiato dall’occidente fa esplicito riferimento ad un personaggio storico (Bandera) che è stato nazista proprio in quanto collaborazionista di Hitler e come trucidatore di ebrei polacchi. Il presunto fascismo russo si richiama a una tradizione interna di un paese che come noto non è stato mai assoggettato ad un governo fascista.
Non è ovvio che l’autore fa una confusione clamorosa tra nazionalismo e fascismo?
Tra l’altro, egli cita dei personaggi che non hanno alcun titolo a parlare a nome di quel popolo, vivono a Mosca e da lì comodamente pontificano a nome degli assediati.
Sarebbe forse stato più utile citare la dichiarazione del 13 maggio, in cui proclamano la loro volontà di procedere alla requisizione dei beni degli oligarchi. Così, verrebbe almeno il dubbio ai lettori che Putin non sia l’artefice di questa rivolta, che come io credo egli vuole far pagare cara agli USA la sua sottomissione alla loro strategia e che nel frattempo sta prendendo in giro i propri sudditi che fremono per quel popolo che sentono così vicino a sè.
UCRAINA: Altro che “compagni”. La Repubblica di Donetsk e l’ombra nera di Aleksandr Dugin | Jacopo Custodi
[…] Articolo scritto per East Journal e per il sito di Aldo Giannuli. […]
leopoldo
caso mai ero ottimista ;D
leopoldo
Xkthrcds XCucinotta
l’articolo più che altro si basa sulla costituzione che si sono dati gli insorti, fino a prova contraria è quello per cui lottano. Le dichiarazioni dei singoli lasciano un po’ il tempo che trovano oppure ignorano cosa stanno facendo.
leggetivi quest’altro articolo sulla russia nello stesso sito sopprattutto i commenti.
Silvio
Non conosco la situazione locale e non ho la possibilità di replicare alle affermazioni dell’ autore. Una cosa so per certo. In questo momento è necessario sostenere gli eroici difensori del Donbass. L’aggressione del governo nazista ucraino, organizzata dai circoli Neocon americani, è una mostruosa minaccia alla pace nel mondo, alla libertà dei popoli, agli interessi dell’Europa, dell’Italia e del mio veneto (la cui economia già provata dalla crisi di tutto ha bisogno meno che di sanzioni nei confronti di uno dei pochi mercati che ancora tirino). Pensare di disgregare la russia (questo mi sembra il fine ultimo dell’operazione in corso) è un progetto folle e criminale, che rinnova il sogno hitleriano. Di fronte a minacce di questo tipo, se si deve dar credito più al Tolstoj di Guerra e Pace che all’autore di questo articolo, non c’è da stupirsi se si viene a creare un clima di unità nazionale.
Luca iozzino
A me sembra che nell’articolo i termini nazismo e nazionalismo vengano confusi commettendo un errore.
Per nazismoa mio avviso può essere intesa solo un ideologia nazionalsocialista , razzista che si richiami espressamente alla figura di Hitler.
Non mi pare esserci questo richiamo nei profili descritti.
Misembra anche abbastanza normale e nelle attese che un esercito indipendentista abbia matrice ideologica nazionalista, mi semrerebbe assai strano il contrario. Peraltro il nazionalismo in quest’ultimo periodo mi sta sempre meno antipatico perchè lo stato nazione mi pare ancora l’unica forma di organizzazione che permette ai popoli un minimo controllo sui governanti ( anche nei regimi non democratici ) , mentre le forme sovranazionali stanno generando una tecnocrazia inumana e spietata.
Antonio
Leopoldo, immagino che fosse ironico quando consigliava di leggere un articolo che fa del negazionismo spudorato sulla natura del regime ucraino:
“non è vero che a Kiev governano i “fascisti”. Non è vero che la legge che tutelava la lingua russa è stata abolita. Non è vero che i russofoni erano minacciati” (la strage di Odessa è lì a perenne ricordo dell’infamia di chi ha scritto quelle parole).
. Insomma, ha voluto dire “guardate come sono ossessionati dalla russofobia (non solo da Putin, altrimenti non negherebbero l’evidena della russofobia assoluta del regime ucraino), e fate voi i conti di quanto possano essere credibili”. Giusto?
Antonio
scusi, sig.Giannuli, quand’è che ha cambiato idea da così:
http://aldogiannuli.it/nuovotest/2014/05/merkel-e-hollande-complici-pogrom-di-odessa/#more-3614
a ritenere autorevoli signori che DUE MESI DOPO QUELLA STRAGE scrivevano che non è vero che i russofoni erano minacciati, e che non governano i fascisti a Kiev?
aldogiannuli
Antonio, scusi ma non capisco: a quale mio scritto si riferisce nell’ultimo rigo?
Antonio
scusi, non ha scritto “autorevole”, ha scritto “interessante”, riferendosi a East Journal, dove appunto c’è un articolo (quello citato da Leopoldo http://www.eastjournal.net/russia-putin-sta-rovinando-la-russia/46314) in cui scrivono queste cose (due mesi dopo Odessa!):
“non è vero che a Kiev governano i “fascisti”. Non è vero che la legge che tutelava la lingua russa è stata abolita. Non è vero che i russofoni erano minacciati”
Per me un sito del genere è un organo di propaganda, dalla parte degli stessi signori che lei denunciava due mesi fa come complici di un pogrom nazista.
aldogiannuli
Infatti “autorevole” ed “Interessante” non significano la stessa cosa. Ma poi, la contraddizione dove sarebbe? East Journal è un a cosa, Jacopo Custodi un’altra ed io un’altra ancora.
E allora?
alexfaro
Secondo il mio modesto parere il signor Custodi,NON ha capito un benemerito cazzo della situazione in atto in Ucraina,x cui gli dico :
1)E’lampante che c’é una giunta neo-nazista al potere a Kiev,che lo ha acquisito con un colpo di stato eterodiretto,con denaro e addestramento e quant’altro dall’estero,cioé gli USA,con NATO al seguito,ed anche alcuni paesi dell’UE(più esposti,quali:Polonia,paesi Baltici,ecc…)i quali si sono trascinati dietro quasi tutto il resto dell’Europa.
2)Che poi anche all’interno della compagine governativa della NovoRossia,ci siano anche alcuni personaggi od organizzazioni tendenti ad un estremo nazionalismo(ma NON certamente fascismo come esplicita Custodi!)nazionalismo non é uguale a fascismo!
va da sé che forse può anche essere vero,ma che costoro contino molto nel governo del Donbass ne siamo così sicuri?
3)Tanto x essere chiari anche a Kiev oltre a Pravy sektor,Udar,Patria,ecc,che sono notoriamente neo-nazisti,ci sono altri movimenti e partiti che pur essendo anche loro nazionalisti di destra non si richiamano al Banderismo ed ai suoi epigoni,quindi perché scandalizzarci se anche all’interno del fronte partigiano dei cd”separatisti”filo-Russi,c’é un pò di tutto?
un saluto
Alexfaro
aldogiannuli
a,lexfaro: lei è sempre così maleducato o le capoita solo nei giotni di festa?
giova.sv
bell’articolo, molto utile per stemperare il tono un po’ ingenuamente filo-russo in cui questo blog, a proposito della questione ucraina, correva il rischio di cadere.
ps. è il mio primo commento; anche se non sempre la penso come il prof. Giannuli questo blog è comunque una lettura quotidiana e stimolante. Complimenti!
Alice
Sinceramente le definizioni usate per Dugin sono più che sempliciotte. Ma a parte questo, com’è possibile che nel 2014 per analizzare delle situazioni complesse si utilizzino ancora cetegorie come “neofascismo”, “neonazisti”, “antifascisti”, “estrema destra”? Lei è un illustre docente e lui un “brillante studente”..
Ps: sorvoliamo sul link alla Banda Bassotti i quali suonano bene, ma pensano di vivere nell’800..
Germano Germani
Aleksandr Dugin viene superficialmente definito come “neofascista”. In realtà egli si richiama al belga Jean Thiriart e al suo movimento Giovane Europa, presente fin dagli anni cinquanta nei principali paesi, del vecchio continente. Postulati del movimento nazionalrivoluzionario di June Europe, è un antiamericanismo radicale,un impegno costante a favore degli arabi contro lo stato sionista e l’internazional sionistica-ebraica, il rifiuto di ogni etichettatura di destra-sinistra, che per dirla con l’intellettuale spagnolo Ortega Gasset, sono due modi di definirisi degli idioti, una sorta di semi paresi mentale.Thiart ebbe contatti con leader arabi e con leader cino comunisti. In Italia Jeune Europe ebbe tra i suoi militanti, per un breve periodo, anche il giovanissimo Renato Curcio, ma anche il docente ed editore Claudio Mutti.A tale movimento si rifaceva anche il gruppo extraparlamentare Organizzazione Lotta di Popolo, qualificato dai mass media, come nazimaoisti, presenti all’Università di Roma e agli scontri con la polizia a Valle Giulia.In pratica si tratta della corrente di sinistra del nazionalsocialismo tedesco, una sorta di nazionalbolscevismo o comunitarismo, tuttora attivo e presente, in maniera minoritaria anche in Italia.In Russia vi è Aleksandr Dugin, in Francia vi è Christian Bouchet.Recentemente anche il filosofo italiano Armando Plebe, si era avvicinato a tale corrente di pensiero.Sotto valutare o ricorrere alle vetuste categorie destra-sinistra nei loro confronti, è confermato come una forma di semi paresi mentale.Azzardo una profezia: se il vecchio continente ha ancora una scarsa possibilità di riscatto, verrà solo da loro.
Kamo
Il sito eastjournal ha sostenuto il golpe neo-nazista di Kiev fin dall’inizio. Una delle sue firme (di cui non farò il nome, ma che è stato ospite pure di RaiNews) quotidianamente su Facebook esalta i rastrellamenti dei fascisti di Kiev nei confronti della popolazione del Donbass e dei suoi partigiani. E che dunque ognuno tiri le proprie conclusioni.
aldogiannuli
Kamo: insisto: interessante significa che ci si trovano notizie utili o comunque poco conosciute, a prescindere dalla collocazione politica del sito che peraltro è un po’ più complessa. Il fatto è che a Lei interessa essenzialmente schierarsi, a me interessa soprattutto fare analisi. Io non ho preoccupazioni di tipo propagandistico e non ho l’esigenza di schierarmi sempre da una parte e, nel caso ucraino no vedo proprio con chi dovrei stare. Poi posso (anzi debbo) anche prendere posizione e denunciare un massacro, ma questo lo farei sempre per chiunque non perchè condivida le posizioni di chi ha subito l’aggressione, ma perchè a me hanno insegnato a stare dalla parte del più debole ed a denunciare i crimini. Ma questo attiene ai miei obblighi come uomo e cittadini. Come analista la mia preoccupazione è un’altra :capire che sta succedendoe se, per farlo, devo pesvare notizie anche in ambiti molto discutibili politicamente, non vedo perchè non debba farlo. L’importante è che la notizia non sia falsa e per questo mi preoccupo di verificarla.
Un’ultima osservazione: come è che con Dugin ecc, facciamo raffinate distinzione di sfumature (“non è proprio fascista, o nazista, è nazionalista…) e con gli uomini di Kiev andiamo giù di piatto e sono tutti univocamente nazisti? Non sarà un sintomo della “sindrome da schieramento” che affligge tanti nella sinistra?
Vincenzo Cucinotta
Scusa Aldo, ma trovo il tuo ultimo intervento francamente incomprensibile. Trovi quindi sbagliato schierarsi sull’Ucraina da parte nostra, cittadini di un paese che fa parte integrante della NATO e della UE, entrambi organismi che, essi sì, si sono schierati, anzi sono i portabandiera dello schieramento a sostegno del governo ucraino?
Se il tuo paese si schiera, è un obbligo che ognuno di noi chiarisca la sua posizione, perchè, forse non te ne rendi conto, ma non schierarsi, significa schierarsi col tuo governo. Qui, non stiamo a dibattere di metafisica, qui giorno per giorno gente muore anche per responsabilità dei nostri soldi che la UE ha gentilmente dato al governo nazista ucraino, e delle armi che la NATO ha loro garantito. Non vedo in questa situazione come qualcuno possa davvero credere che basta analizzare per non schierarsi. Tu, Aldo Giannuli, come tutti noi del resto, sei già schierato per decisione del tuo governo, peccato che tu non te ne renda conto.
Infine, mi spiace che nessuno abbia ritenuto di riprendere lo spunto che avevo proposto, in cui ridimensionavo fortemente l’alleanza tra Putin e il governo di Donesk. Se Putin avesse voluto, avrebbe potuto agire nella regione come ha fatto in Crimea, ma constato invece che egli non da alcuno appoggio militare effettivo ai separatisti. La spiegazione che do è che sia l’intervento in Crimea che quello mancato altrove facciano parte di un piano concordato tra USA e Russia, con le solite turbolenze nell’attuazione per tirare la coperta dalla propria parte. Del resto, è arcinoto che Poroscenko, ex-agente USA ed attuale presidente dell’Ucraina è stato tre volte a Mosca a parlamentare con Putin e che quindi essi si erano accordati già prima delle elezioni.
La mia tesi è che i separatisti non siano appoggiati da nessun governo e che possano contare solo sull’opinione pubblica russa ed in parte ddi quella europea della nostra area. Quindi, schierarsi, non significa affatto schierarsi con Putin, è il minimo che si possa fare per non assecondare un criminale piano messo su da tutti i potenti del mondo.
aldogiannuli
Vincenzo: lascio perdere quello che dici sul dovere di schierarsi, sugli alleati ecc : mi limito solo a ricordarti che ero e sono contro la Nato.
Poi dove sta scritto che in un conflitto si debba sempre stare da una delle due parti?
Infine: un conto suno le prese di posizione politiche ed un conto le analisi. E’ così difficile capirlo?
tulliox
Francamente dottor Giannulli credo che l’adesione senza se e senza ma al movimento 5 stelle le stia dando alla testa.
In pochi giorni ha pubblicato un articolo in cui se la prendeva con chi parlava di possibile genocidio nei confronti dei palestinesi, poi un articolo contro Mujica e la sua depenalizzazione della marijuana accusandolo addirittura di farsela con la Monsanto. Infine questo articolo in cui si qualificano neanche troppo velatamente come “fascisti” o perlomeno come destri nazionalisti i ribelli della Novorussia.
Un indizio non fa una prova ma tre si. Se devo leggere ste robe mi basta la Repubblica o meglio ancora il Giornale ( repubblica forse Mujica lo lascia ancora stare).
Cosa succede ?
aldogiannuli
tulliox, lei dice un mucchio di sciocchezze, mi creda:
1 io non ho aderito al M5s e sono tutt’ora esterno anche se collaboro su alcune cose; tiantomeno “senza se e senza ma” visto che non faticherà molto a trovare in quelo blog dissensi, critiche, dubbi sull’operato di Grillo e dei suoi
2 io ho pubblicato articoli di ragazzi che sono stati miei studenti e sono tuttora miei collaboratori, persone di cui posso garantire il valore intellettuale ma non necessariamente debbo fare mie le loro valutazioni: capisco che lei non sappia dove sta di casa la laicità e ragiona come un prete o un talebano, ma si convinca che non tutti hanno il suo metodo
3 nel merito: sul pezzo riguardante Uruguay e Monsanto mi lascia perplesso la mancanza di fonti certe e la presenza di troppi condizionali, ma non escludo affatto che le cose possano stare in quel modo. Peraltro Dario ha pubblicato qui due ottimi articoli (in particolare quello sulla crisi argentina ) che sono stati molto apprezzati e non hanno suscitato dissensi; Per quanto riguarda il pezzo sull’Ucraina constato che i distinguo sul grado di nazismo o fascismo o nazionalismo di Dugin cessano subito quando si tratta del governo di Kiev bollato in blocco e senza dubbi come fascista o nazista, come se fossero tutti uomini di Pravj Sektor. Le sembra un modo corretto di ragionare?
Sul rtesto delel sue considerazioni sorvolo pietosamente
leopoldo
#Antonio
se ti soffermi al primo commento non ti aiuta molto all’analisi, se vai più avanti parlano delle risorse energetiche, del progetto south-stream, ecc.. in modo puntuale nelle argomentazioni [ per leggere questi articoli ti consiglio un tool espeak+mbrola ]. Poi l’articolo non è affatto negazionista sulla Russia, pone dubbi sull’azione e le scelte di putin, faccendo affermazioni come “la Russia e la Cina. Esse hanno però il difetto di essere due potenze autoritarie.” credo che siamo tutti d’accordo che in quei paesi le elezioni retifichino i rapporti di forza tra i diversi gruppi, e non nega i benefici portati dalla gestione Putin a risollevare il paese dopo l’epoca Eltsin, pone solo la questione che dovranno cambiare. Pone l’accento delle sanzioni e dato che tutto avviene tramite intermediazione bancaria il blocco del credito delle transazioni pone nell’immediato insolvenza dei debiti, come molti commentatori fanno osservare. Nessuno valuta il credito del accordo russo-cino sul gas dicendo che sarà valutabile tra 3-4 anni, ma sopprattutto perché il polo bancario è russo-cino cioé lo fanno coi loro soldi, sarà difficile per le banche occidentali emettere titoli su quelle strutture.
cmq nemmeno a me piace un governo con partiti i cui esponenti si richiamano a partiti fascisti del passato e fanno dichiarazioni xenofobe parlo dei governi Berlusconi in Italia e non per questo eravamo in un regime dittatoriale.
tulliox
Francamente dottor Giannulli talebano o prete ci sarà lei. Se comincia a passare agli insulti , e la cosa mi stupisce, francamente vuol dire molte brutte cose.
Da un po di tempo la vedo un po troppo schierata con questi strampalati cinque stelle. Sottolineo strampalati. Riescono a avere torto pure quando potrebbero aver ragione. Ho esagerato con la vis polemica dicendo senza se e senza ma ? Puo darsi ma il concetto e quello. In piu, mi ripeto, la scelta degli argomenti degli ultimi giorni è molto strana.
Lei dice che l’accusa di genocidio nei confronti dei palestinesi e assurda ? Ma cos’e un genocidio ? Ammazzare tutto un popolo con le armi ? Allora nessuno lo ha mai fatto nella storia tranne forse hitler. Ci pensavano le malattie, e la perdita di DIGNITA E DEL TERRITORIO a fare il lavoro. Genocidio vuol dire disperdere un popolo, cancellare la sua cultura e sottrargli tutto il suo territorio. E i sopravvissuti che si ammassino pure nei campi profughi e si ritengano fortunati che le malattie infettive non fanno piu il lavoro di una volta. E qual’è lo scopo della destra israeliana oggi al governo ? Esattamente questo. Togliere pezzetto per pezzetto il territorio e tutte le sue risorse ai palestinesi e chiudere i rimanenti in grandi ghetti, magari convincerli a fuggire via. E ogni tot anni, ecco poi un grande schizzo di sangue tanto per terrorizzare chi non si vuole arrendere. Non è un genocidio questo ? Ci siamo molto vicini. Un simil genocidio stile politically correct da ipocrita XXI secolo. E lei che fa ? Discetta sulla definizione di genocdio. Se la sua casa brucia lei si metterebbe a discettare che non e’un’incendio perche le fiamme non hanno raggiunto il tetto ? Francamente sono perplesso.
Riguardo l’articolo su Mujica se lo dice da solo. Guardi che la linea editoriale di un qualsiasi giornale si vede da quello che pubblica. Mujica è uno dei pochi personaggi decenti al governo a questo mondo e le si mette a pubblicare articoli malevoli nei suoi confronti ? Perplesso ancora.
E poi il terzo articolo sull’ucraina. Gia in molti in questo le hanno fatto notare in questo blog il suo strano cambiamento di opinione. Poi il suo talebano preferito la informa che in un conflitto non esiste mai una parte magnifica e perfetta con cui schierarsi.
Putin non è bello a vedersi ? Ma va ? S’è n’è accorto anche il suo talebano.
Ci sono anche nazionalisti forse di destra tra i ribelli ? Puo darsi. E quindi ? E che li dovevano cacciare via con una bella purga? Credo abbiano altre priorita nel Donbass,quella di sopravvivere. La coloritura che ha la rivolta conta quindi assai poco in questo momento. Prima sopravvivere poi il resto.
Quindi le rifaccio la domanda. Un indizio non fa una prova ma tre si. Che succede ? C’e un cambio editoriale in questo blog ? Se vuoloe rispondere risonda altrimenti arrivederci e grazie.
Il suo affezionato talebano.
aldogiannuli
tulliox:francamente, se uno inizia un post dicendo ” ciò le sta dando alla testa” che risposta può attendersi? Se poi dice che io sono schierato senza remore con il M5s, quando è facile accertarsi dei dissensi e critiche, cosa può pensare si sentirsi dire oltre che sta dicendo un mucchio di sciocchezze?
Genocidio: è una definizione tutta sua che non trovo in alcun dizionario. Quello che lei chiama genocidio in realtà si chiama “piluizia etnica” che non è affatto una bella cosa e va combattuta, ma è una cosa diversa dal genocidio.
Mujica, le dirò che anche se le cose stessero come pensa il mio collaboratore, la cosa non mi scandalizzerebbe più di tanto.
Poi mi pare che lei pensi che il suo modello di “giornale”, o blog o media sia la Pravda, ma io non lo credo e mi pare normale ospitare anche punti di vista differenziati (ecco dove sta il suo essere talebano!) . Poi dove sta scritto che occorra sempre schierarsi con uno dei contendenti di tutti i conflitti del mondo? E, peraltro, anche schierarsi non significa non vedere le cose scomode del proprio schieramento.
Non so cosa immaginasse sei sull’indirizzo editoriale di questo blog: non c’è nessun cambiamento di inea perchè la linea è stata sempre e sarà sempre quella della ricerca libera da esigenze di schieramento in totale laicità. Lei stia con chi le pare, ma non pretenda che tutti debbano seguire la sua logica.
Giovanni
“ero e sono contro la Nato.
Poi dove sta scritto che in un conflitto si debba sempre stare da una delle due parti?”Se è contro la Nato, e i membri della Nato appoggiano con soldi, uomini e armi una della due parti, millantare che non ci si debba schierare è semplicemente ridicolo
aldogiannuli
Giovanni: le dice? Cioè se sono contro la Nato ne consuegue che devo stare con chiunque sia contro la Nato. Ma dove ha imparato a fare politica?
tulliox
definizione di genocidio da Google
genocidio
s.m.
Metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l’annullamento dei valori e dei documenti culturali.
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Nel nostro caso stiamo parlando decisamente della seconda parte della definizione ed in piu metterei un accento sul metodico che vuol dire programmato a tavolino
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Definizione adottata dall’ONU,
gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso»
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ovviamente il tipo di atti non e’ specificato ma quelloche conta e’ lo scopo, distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso
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Definizione di Raphael Lemkin
l’insieme di azioni progettate e coordinate per la distruzione degli aspetti essenziali della vita di determinati gruppi etnici, allo scopo di annientare i gruppi stessi”
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e questa definizione e’ perfetta
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aldogiannuli
Tulliox: la prima definizione ha un sesno se presa nella sua interezza, non solo per la seconda parte come se questa fosse sufficiente
la seconda, quella dellOnu non ha trovato mai aplicazione ed è un documento scritto sotto lo shock del genocidio ebraico, ma è chiaramente tirata per i capelli ed, appunto per questo, abbandonata
la definizione di Lemkin parla di “distruzione degli aspetti essenciali della vita” il che non mi pare si possa dire nel nostro caso. Prova ne sia che i palestinesi in gran parte resistono nei territori che gli restano ed aumentano considerevolmente di numero. Ovviamente io (in quanto cittadino e militante politico, non in quanto studioso cui non compete predere posizioni di merito) sono dichiaratamente a fianco dei Palestinesi nel chiedere il libero stato di Palestina ed, aggiungo, ho sempre detto che Israele deve ritirarsi nei confini precedenti al 1967. Però questo non c’entra con il genocidio che, ripeto, è un clamoroso autogoal della propaganda palestinese che gli Israeliani rivoltano tranquillamente a loro favore.
tulliox
Un po di precisazioni e poi la lascio che mi sono un po stancato.
Mi scuso se sono stato un po eccessivo nel primo post ma la cosa derivava da una forte delusione.
Gradirei lei facesse altrettanto perche sentirsi dare dal talebano non e piacevole e non favorisce la discussione. Poi faccia come vuole.
Ogni giornale o blog ha un minimo di linea editoriale senno non e’ un giornale o un blog ma un guazzabuglio. E ultimamente ho visto circolare un mucchio di cose strane. E lasci stare la pravda che non c’entra niente.
E’ la sua definizione di genocidio che spacca il capello in quattro. Pulizia etnica, perdita totale o quasi del territorio, dispersione e annientamento culturale di un popolo sono una forma di genocidio come da definizione precedentemente postate.
L’articolo su Mujica non solo era fuori posto ma anche insinuante. Il titolo l’ombra di Monsanto e la faccia di Mujica sotto sembravano una delle classiche operazioni di Repubblica. Sbatti il mostro in prima pagina e poi nell’articolo non c’e’ quasi niente, solo se e ma. Una roba bruttissima.
Dichiararsi contro la Nato e poi non essere decisamente contro una delle sue peggiori azioni, l’allargamento violento e indiscriminato ad Est, persino nelle zone russofone dell’ucraina, è veramente un’arrampicarsi sugli specchi. Si sente nettamente il rumore delle unghie. Non sono il primo a farglielo notare. Poi se dice che dipende dal fatto che c’e qualche nazionalista forse di destra tra i ribelli del Donbass, veramante non so piu che dire.
Poi insomma faccia come vuole. Al massimo mi stufo di tutte queste stupidaggini e non la leggo piu
Saluti
aldogiannuli
Tulliox, visto che assume toni più garbati, ritiro il mio “talebano”. Mi spiace della deluzione, ma capiamoci: io sono contro la Nato e contro la sua operazione di appoggio agli oltranzisti ucraini (che non sono tutti fascisti come Pravj Sektor, ma comunque esprimono eccessi nazionalistici) questo però non mi induce nè a liquidare tutta la questione ucraina -che è molto più complessa- come un semplice complotto Nato, nè ad entusiasmarmi per i separatisti russofoni che hanno anche loro le loro brave frange fascistoidi. Ma sulle “rivoluzioni arancioni” e simili dovremo parlarne a parte. Non sempre essere contro qualcuno coincide con l’essere a favore del suo antagonista: Lei fra Renzi, la Merkel e Draghi con chi sta? se critica Obama,significa che sta dalla parte dei repubblicani e dei the party? Non mi pare
Su Mujica, rpeto che il pezzo aveva troppi se e poche pezze d’appoggio e va preso per una ipotesi che però, ripeto, fosdee anche vera non mi scandalizzerebbe affatto e non modificherebbe il mio giudizio su Mujica. Essendo un realista politico la cosa la vedo con occhi molto più disincantati.
Poi se vuole leggermi mi legga e mi farà piacere leggere i suoi commenti, altrimenti non mi legga più…
alexfaro
Caro Aldo,io NON sono x nulla maleducato ma ho detto solo pane al pane e vino al vino(come suol dirsi!)
Forse,come anche tu dovresti sapere,esiste anche un nazionalismo cd di”sinistra”,vedi i vari Assad,Menghistu,Nasser,Allende,l’ex presidente Suharto in Indonesia,e tanti altri,i quali,ma tu guarda che strano, quando x una qualsiasi ragione si sono messi contro l’imperialismo dei paesi capitalisti USA/occidentali,o sono finiti male Saddam,Gheddafi,Mossadeq,Lumumba,ecc…
Oppure sono stati esautorati dal potere con un colpo di stato(Suharto)quasi sempre,gurda caso eterodiretto!
X cui io sono con i cd”separatisti”della NovoRussia,anche se al loro interno ci sono alcuni personaggi non del tutto limpidi,come sono x Hamas in Palestina,anche se quest’ultima rimane molto lontana dai miei ideali essendo il sottoscritto Comunista da sempre!
QUINDI SONO SENZA SE E SENZA MA,CON CHI COMBATTE CONTRO L’IMPERIALISMO ED IL CAPITALISMO IN OGNI MODO!
un caro saluto
Alexfaro
Giovanni
“Cioè se sono contro la Nato ne consuegue che devo stare con chiunque sia contro la Nato.”
no, deve stare contro chiunque è stato messo al potere dalla Nato, per far guerra a stati invisi alla Nato
aldogiannuli
giovanni: e infatti le risulta che io abbia simpatie per quelli di Kiev?
Luca iozzino
Ho già espresso la mia critica sull’articolo, trovo però veramente eccessive anche le reazioni dal fronte opposto, chi ha scritto questo articolo ha un’ opinione che non mi sento di condividere, tuttavia è stato interessante leggerlo.
aristide bellacicco
insomma, sembra che il problema principale sia quello di schierarsi a favore di Novorossiya o contro di essa, e che le ragioni di tale decisione debbano essere rintracciate nell’ideologia di alcune delle forze in campo (sebbene, forse, siano quelle attualmente egemoni). Non mi trovo d’accordo; la cosa più importante non è schierarsi, è capire. Ora, che alcuni dei settori dirigenti della separazione ucraina (ma i primi a separarsi non sono stati quelli di Kiev?) facciano riferimento a gruppi e partiti nazionalisti, mi sembra fuori discussione. Tutta la vicenda ucraina ha un forte accento nazionalista, se per nazionalismo si intende il sentimento di appartenenza a una certa comunità nazionale o, al contrario, il desiderio di separarsene. Però credo che vada fatta una differenza fra coloro i quali non vedevano l’ora di gettarsi in braccio all’Europa (e alla Nato) e coloro i quali hanno ancora nella memoria – personale e collettiva – la vecchia Unione Sovietica con gli innegabili vantaggi sul piano sociale, culturale ed economico che questa bene o male garantiva e che qualsiasi persona in buona fede non può permettersi di negare. Magari sbagliano, forse si illudono: ma settant’anni di storia non passano invano. E si pensi anche alla grave decisione, presa dal governo di Kiev, di non riconoscere più il bilinguismo. A mio modestissimo avviso, il problema vero è che la presenza in posizioni di rilievo – ed in entrambi gli schieramenti – di forze nazionalistiche di destra testimonia l’incapacità della sinistra ucraina e russa – che pure esistono – di organizzare i cittadini attorno a parole d’ordine di carattere sociale e democratico, portando in primo piano i problemi concreti generati da decenni di dominio di oligarchie economico – parassitarie e finanziarie, che si sono installate al potere lucrando sul disastro dell’URSS. E si sa: quando l’organizzazione di classe non è presente, la piccola borghesia intellettuale prende il sopravvento e spesso provoca disastri. Insomma, ci troviamo davanti a una situazione certo difficile da interpretare e che – questo vorrei metterlo in luce – ci insegna ancora qualcosa sulla vera natura di quello che, dal 1989 in poi, venne salutato dal mondo occidentale come l’avvento della libertà nell’ex- regno del male.
leopoldo
xCustodi
riflettendo sulla parte della costituzione e alcuni commenti fatti, mi sorge il dubbio che se la rivolta si stabilizza e non vengono annessi alla Russia potrebbe esserci uno scontro all’interno degli insorti? sai come è composta la loro dirigenza?
luigi
Caro Professore,
sicuramente si tratta di un cattivo articolo. Per come è scritto da l’impressione di una raffinata opera di guerra psicologica. Ad una lettura si ha l’idea che i nazisti controllino la repubblica di Donesk anche se, l’autore in chiusura, si prende la cura di precisare che “l’allarmante situazione che vede nazionalisti di estrema destra e spesso anche apertamente neonazisti presenti in entrambe le parti del conflitto” che costituisce il contenuto informativo (modesto) dell’articolo. Parafrasando Heminguay anche i cattivi articoli sono utili perchè permettono di apprezzare quelli buoni che, nel caso del suo blog sono la grande maggioranza.
mario fragnito
Mi ritengo un leninista e provo a fare “un’analisi concreta di una situazione concreta”.Dunque, in Ucraina chi sono gli aggressori e chi sono gli aggrediti? E gli aggressori a QUALE SCOPO AGGREDISCONO? E’ dando le risposte a queste due semplici domande che si possono capire come stanno effettivamente le cose. Ricordo sempre ai gentili interlocutori, che per un marxista e per un leninista non sono gli uomini che fanno la storia ( tesi puramente idealista ) , ma la fanno i movimenti nel campo economico-sociale. E sono proprio questi movimenti economico-sociali che si scelgono, di volta in volta, i loro capi ubbidendo esclusivamente ai propri interessi. Se in Ucraina gli aggrediti,i filorussi, sono supportati anche da elementi qualificabili di destra che scandalo c’è, visto che per resistere alla massiccia aggressione hanno dovuto fare ricorso anche al nazionalismo patriottico? Considerando che se facessero ricorso esclusivamente all’internazionalismo proletario di origine comunista, troverebbero ben pochi sostegni in un’occidente infognato fino in fondo a sostenere il proprio imperialismo atlantico e di cui anche la sinistra ex radicale fa ormai organicamente parte.
alexfaro
Da comunista Marxista-Leninista quale mi ritengo,voglio precisare che sono totalmente d’accordo con il post di Mario Fragnito.
un saluto
Alexfaro
aldogiannuli
alexfaro: dobbiamo aver letto testi diversi perchè non solo Marx, ma soprattutto Lenin credo che non avrebbe mai fatto unb ragionamento del genere.
mario fragnito
Caro Aldo, per contestare un ragionamento, occorre sempre farne un altro che ne evidenzi gli errori che sono in esso contenuti. Sto apettando, perciò che tu, oltre a dicharare a parole che il mio ragionamento è del tutto sbagliato, lo faccia anche nel cocreto, con le dovute argomentazioni.
aldogiannuli
fragnito: mi stai facendo venire l’idea di scrivere un saggio su Lenin o di cirare una ntologia di suoi testi
giovanni
Erra assai, caro Giannuli. Ecco come ragionava Lenin:
“Nelle condizioni dell’oppressione imperialistica, il carattere rivoluzionario del movimento nazionale non implica affatto obbligatoriamente l’esistenza di elementi proletari nel movimento, l’esistenza di un programma rivoluzionario o repubblicano nel movimento, l’esistenza di una base democratica del movimento. La lotta dell’emiro afghano per l’indipendenza dell’Afghanistan è oggettivamente una lotta rivoluzionaria, malgrado il carattere monarchico delle concezioni dell’emiro e dei suoi seguaci”
“La lotta dei mercanti e degli intellettuali borghesi egiziani per l’indipendenza dell’Egitto è, per le stesse ragioni, una lotta oggettivamente rivoluzionaria, quantunque i capi del movimento nazionale egiziano siano borghesi per origine e appartenenza sociale e quantunque essi siano contro il socialismo, mentre la lotta del governo operaio inglese per mantenere la situazione di dipendenza dell’Egitto è, per le stesse ragioni, una lotta reazionaria, quantunque i membri di questo governo siano proletari per origine e appartenenza sociale e quantunque essi siano “per” il socialismo”
Lenin, Bilancio della discussione sull’autodecisione, Vol. XlX, pp. 257-258
Lenin dà una funzione rivoluzionaria persino ai reazionari dichiarati, se lottano contro le potenze imperialiste (o i loro manutengoli). Quindi, posto il regime di Kiev come uno stato fantoccio dell’imperialismo più potente della terra, chiunque vi si oppone, LENINISTICAMENTE, ha una funzione rivoluzionaria (che non vuol dire che è un comunista, ma che contribuisce oggettivamente all’abbattimento dell’imperialismo).
Saluti comunisti
luigi
Penso che sarebbe proprio utile un saggio su Lenin. Ne beneficerebbero tanti che ignorano l’abc della lotta politica.
leopoldo
aldo per scrivere su Lenin, devi rinunciare al tuo pessimismo (-: e per di più non era nemmeno un simpaticone e piuttosto autoritario.:D
aldogiannuli
Leopoldo: io pessimista? Ma se le mie previsioni sono sempre state migliori di quello che poi è effettivamente successo!
leopoldo
good forecast? 😀 I think the weather is disagree with you.
bhe. potresti essere seduto alla scrivania vestito da fattucchiera, davanti ai fogli bianchi e calamaio, di fianco la palla di vetro, che consulti “il giovane Lenin” di trosky, “che fare” di Lenin, le informative della plozia zarista e poi quelle della ceka e chiederti: “ma le condizioni storiche non sono le stesse..” P:
Persio Flacco
L’obiettivo più visibile dell’articolo è di limitare i danni derivanti dal fatto che il colpo di stato di Kiev (pilotato dagli USA e appoggiato dalla UE: ricordiamolo) ha portato al potere personaggi e organizzazioni di matrice nazifascista.
La trovata è quella classica: se il governo di Kiev è marcatamente inquinato da elementi nazifascisti e ultranazionalisti lo è anche il gruppo dirigente della Repubblica Popolare di Donetsk.
Ovviamente si evita di pesare l’entità di tale inquinamento nell’uno e nell’altro contesto: ai fini della propaganda basta che tra gli istituti degli avversari ve ne sia traccia per “dimostrare” che anche loro ne sono inquinati e che dunque non sono legittimati ad usare questo argomento. Il nucleo di questa trovata propagandistica si potrebbe sintetizzare nel principio:
“Nessuno è indenne da […], dunque nessuno può accusare l’altro di essere contaminato da […]”.
Al posto dei puntini, in questo caso, va messo “influenze nazifasciste”, ma questo espediente è usatissimo, ad esempio, dalla propaganda “sionista” che, al posto dei puntini, solitamente mette “crimini contro l’umanità”.
Quale sia il trucco è facilmente rilevabile: si omette di “pesare” la sia la misura che la circostanza della contaminazione. In sostanza si fa entrare nella discussione su fatti reali un ideale di “purezza” che non appartiene al reale, ottenendo lo scopo di falsificare ogni argomentazione.
L’altro obiettivo è quello di degradare l’immagine della Sinistra, rappresentandola come ipocrita portatrice di motivazioni contraddittorie rispetto ai suoi principi. E anche questo è un gran classico della propaganda “sionista”: poiché è sempre possibile dubitare delle reali intenzioni di qualcuno, è sempre possibile attribuirgli delle intenzioni che falsifichino le sue argomentazioni. Anche in questo caso, per “dimostrare” che le reali motivazioni della Sinistra sono diverse da quelle dichiarate, si può far ricorso all’applicazione di quell’ideale di Purezza al quale nessuno può controbattere. In questo caso si “dimostra” che la Sinistra è fascista.
Infine, il maggiore degli obiettivi che si pone questo articolo di vera disinformazione: oscurare la causa prima della attuale crisi ucraina.
Non vi è dubbio, infatti, che la secessione della Crimea e la lotta indipendentista delle regioni dell’est Ucraina, a maggioranza russofone, sono state determinate dal fatto che il colpo di stato che ha rovesciato le legittime istituzioni ucraine ha portato al potere forze politiche non solo filo-occidentali, come accadde con la rivoluzione arancione nel 2004, ma ideologicamente e ferocemente antirusse.
Quella che si vuole nascondere con questo articolo è primariamente la responsabilità degli Stati Uniti e dei loro servi europei nell’avere scientemente determinato la tragedia della distruzione dell’integrità sociale e politica dell’Ucraina. Un vero e proprio crimine contro l’Umanità e contro la pace mondiale.
Cerberus
Carissimo Aldo ,ti do del tu ormai il ghiaccio lo abbiamo rotto e ti leggo tutti i giorni… Tu che conosci il signor Custodi ci potresti dire se questo brillante studente è a conoscenza che dugin in Russia non conta niente?
Ma soprattutto ricorda il nostro “brillante” l’inchiesta “cheque to cheque” dove sullo sfondo c’era come protagonista un’altro finto filo-russo come zhirinovski?Questa storia è molto piu’ interessante…e serve a capire come e perche’ il cavallo con la sua mossa è sempre obbligato a cambiare colore di casella..se no che cavallo è? Sono le correnti sottomarine e non le schiumette dell’onda a dover essere indagate negli articoli…Tu che ne pensi?
aldogiannuli
Cerberus: conosco bene Jaocpo Custodi e ti posso garantire che il suo pezzo è stato abbastanza frainteso. Jacopo non nega affatto il carattere fortemente reazionario del governo di Kiev e nion poensa per nulla che la Repubblica del Dontesk sia un aggregato fascistoide, ha voluto solo indicare dei pericoli di infiltrazione che ci sono ma che, per ora -e ne è convinto anche lui- hanno un peso molto molto limitato. Quel pezzo non è stato capito, ma voleva segnalare il, pericolo di una espansione dei mobimenti fascicti in tutta l’Europa orientale