
Ci saranno nuovi partiti alle politiche?
Ho visto che diversi lettori di questo blog ritengono azzardata la mia previsione di un’ondata di nuovi partiti. Molti si affidano alla clausola di sbarramento del 3%, che dovrebbe frenare il flusso, altri al fatto che di partiti ce ne sono già troppi, altri ancora pensano che saranno le nuove regole sulla raccolta delle firme a vanificare questi tentativi, poi il costo delle campagne elettorali, l’accesso alle Tv eccetera eccetera.
Partiamo da un elemento sul quale non so se concordate: il dato di fondo di questa crisi politica è lo stato fallimentare dell’offerta. I partiti che hanno governato nella seconda repubblica, sono decotti ed impresentabili mentre i nuovi partiti (M5s e Si) non appaiono ancora maturi per la sostituzione. I dati occupazionali e dei consumi sono ai minimi termini, lo stato delle infrastrutture penoso, la corruzione dilaga, il debito pubblico è ormai oltre la soglia di solvibilità, tagliare la spesa non serve più a nulla, perché gli interessi sul debito si mangiano tutto l’avanzo primario e qualcosa di più, la pressione fiscale è insostenibile e l’economia reale sta morendo asfissiata. I partiti “tradizionali” si dimostrano non in grado di fronteggiare la situazione e questo ormai è chiaro alla maggioranza degli italiani (se consideriamo il totale del corpo elettorale, compresi gli astenuti, la somma dei partiti “tradizionali” non arriva al 30%) che ormai cercano altro.
Partiamo da questo dato generale e consideriamo che:
a. c’è una bolla astensionista che assomma oltre il 40% e che dà segni di nervosismo, per cui potrebbe liberare flussi rientranti capaci di modificare la situazione
b. c’è un’area di votanti intorno al 15% che vota liste civiche e che costituisce un serbatoio cui potrebbero attingere nuove forze politiche
c. ci sono centinaia di deputati e senatori iscritti ai rispettivi gruppi misti, frutto della scomposizione delle forze politiche di governo o delle infelici epurazioni del M5s.
d. ci sono diversi gruppi che sono sotto o a cavallo della soglia di sbarramento del 3% (La Destra, Scelta Civica, Ala, Conservatori progressisti, Udc-Ncd, Si, Mdp, Rifondazione Comunista ed altri minori) che saranno costretti ad apparentarsi, magari con nuovi gruppi, nel tentativo di raggiungere la soglia di sicurezza.
e. Ci sono diversi gruppi localmente consistenti (Tosi a Verona, Pizzarotti a Parma, Marchini a Roma, De Magistris a Napoli, Fitto in Puglia e Orlando a Palermo)
f. Diversi notabili locali del Pd ( come Emiliano in Puglia e De Luca a Salerno) che danno segni di turbolenza, mentre compaiono alcuni abbozzi di nuovi partiti (come quello di Parisi, cui sembra aggiungersi Quagliariello)
In questo quadro distinguiamo alcune tipologie di possibili comportamenti: quello dei “localisti”, quello dei “posizionisti” e quello degli “scambisti” (no, non sono quello che state maliziosamente pensando!).
I localisti sono i personaggi che hanno una forte base locale concentrata (ne abbiamo elencato alcuni, ma potremmo far riferimento anche ad alcune liste civiche che hanno superato il 20%), hanno un certo potere contrattuale, in particolare verso liste in affanno per superare la soglia del 3% e, in una certa misura, verso le maggiori in vista di un pur improbabile 40%, oppure, considerata l’attuale distribuzione dei seggi nelle piccole circoscrizioni dell’Italicum-Consultellum, potrebbero essere determinanti nella conquista di un seggio di circoscrizione (e più ancora se la legge elettorale venisse modificata reintroducendo i collegi uninominali). Potrebbero anche contribuire a dar vita ad una lista nazionale, dando credibilità ad essa (ad esempio, intorno a Pizzarotti, potrebbero aggregarsi molte schegge di ex M5s). Non è detto che i localisti cercino sempre di avere qualche eletto, potrebbe anche bastare una candidatura che contribuisca a mettere “sotto chiave” il proprio gruzzolo elettorale, magari in vista delle regionali del 2020.
E questa ultima osservazione è al limite del comportamento dei “posizionisti”, cioè quei gruppi che, pur avendo poche speranze di superare la barriera del 3%, cercano di “piazzare” il proprio simbolo in attesa di futuri accordi, ad esempio in vista delle europee del 2019 o delle successive elezioni politiche che potrebbero arrivare molto prima della scadenza naturale.
Gli “scambisi” sono quei gruppi che, avendo un pacchetto di qualche consistenza in uno dei due rami del Parlamento (normalmente la Camera) offrono il loro appoggio ad un partito o un candidato nell’altro ramo, in cambio di un appoggio dove sono più forti. Ad esempio un partito “forte” alla Camera, sceglie di aderire ad una coalizione al Senato (dove la soglia è ben più alta) per essere appoggiato (con denaro, pubblicità o anche passaggio di un pacchetto di voti) alla Cemera. Questo può avvenire sia da parte di partiti in blocco che da parte di singolo candidati, per cui il capolista alla camera del partito X, che ha qualche speranza di “scattare” in quella circoscrizione, offre i suoi voti al candidato del partito Y nella stessa circoscrizione, in cambio di un pacchetto di voti di quest’ultimo alla Camera.
E naturalmente lo “scambista” può anche essere un “posizionista”, cioè puntare, anche on caso non sia eletto, a maturare un buon potere negoziale per elezioni successive.
Già questa considerazioni dicono attraverso quali modi potremmo assistere alla formazione di nuovi raggruppamenti politici, ma c’è da considerare anche le possibili defezioni di quanti non siano ricandidati.
Dunque ci sono diverse probabilità che si affermino diverse nuove sigle. Ad esempio (non prendetemi alla lettera, sono solo esempi di fantasia) sarebbero strane nuove aggregazioni come un “Movimento sei stelle” composto da fuorusciti del movimento cui si aggreghino quanti non ce la facciano alle primarie on line? Oppure una sorta di Lega Sud fra Emiliano, Orlando e De Magistris? O magari una lista Parisi-Quagliariello, Tosi, Fitto con un po’ di liste civiche? E Verdini dove andrà a posizionarsi? Come vedete non mancano le ipotesi, ma sin qui siamo restati all’interno del recinto della politica ufficiale, ma l’Italia è un paese ricco di associazioni, gruppi locali, singoli personaggi che irrompono all’improvviso sulal scena politica e non è detto che la fortuna non arrida a qualcuno di essi. Ad esempio, vi sembrerebbe così strana un movimento anti corruzione presieduto da Cantone che si presenta alle alezioni, magari in compagnia di Davigo? Ovviamente è un altro esempio di fantasia.
Per cui, rilassiamoci e stiamo a vedere cge succede.
Aldo Giannuli

Gaz
AAA Cercasi banchiere o imprenditore per fondare nuovo partito. Ottima ricompensa in appalti, concessioni, linee di credito. Astenersi non ricattabili.
Gaz
Provo a tradurmi: sia benvenuto il rapace che supporta le liste civetta.
Herr Lampe
Semplicemente meravigliose. Sia l’appello che lo scolio.
Roberto B.
Grazie per questa reminiscenza. Pensa che per “scambista” io invece avevo inteso tutt’altra cosa.
Gaz
.. ma se è per questo c’è stato un post “sulle rotte della nuova via della seta”, tutto in minuscolo.
Gaz
.. tanti saluti dalle banche in fallimento o in via di fallimento.
Gaz
Lo scambista era un ferroviere che all’arrivo di ogni treno, sotto il sole, pioggia o neve si recava nelle piccole stazioni ai capi di entrata o uscita per azionare gli scambi e instradare esattamente i convogli. Nella stazione del mio paese c’era un locale con tanto di insegna “SCAMBISTA”, dove era depositata una bicicletta decrepita, che fischiava poco meno che un treno, arrancava sotto il peso di nerboruti scambisti …
Era il tempo in cui il cellulare era in dotazione alla Polizia ..
Valerio
Ad esempio, vi sembrerebbe così strana un movimento anti corruzione presieduto da Cantone che si presenta alle alezioni, magari in compagnia di Davigo?
All’FBI no di sicuro.
Gaz
.. quella è roba da fuori ruolo o da PM. Lo scrivere sentenze assorbe molto tempo, tanto più se sono lungamente enciclopediche: escluderei perciò Davigo.
Ernesto Pertini
Ha dimenticato la galassia sovranista, che stiamo cercando di aggregare insieme anche ad ex-m5s, ex di Sinistra e di Centro. In un quarto polo che spero riduca, e non aumenti, i partiti esistenti.
Tenerone Dolcissimo
Caro Giannuli, perdona la critica, ma considerato che in questo blog possono capitare anche minorenni non mi sembra il caso di dire che
lo “scambista” può anche essere un “posizionista”
Poi ci lamentiamo di Berlusconi
Tenerone Dolcissimo
Io mi permetto di rappresentare che sono in formazione o recentemente formati movimenti SOVRANISTI senza se e senza ma e, soprattutto, senza un passato con qualche dubbio –sia generico sia proprio nella materia sovranista- come la Lega.
E penso che l’animus bloccandi, tipico dei collaborazionisti -a partire dai piddini (principes collaborationis)- abbia di mira proprio questi movimenti.
Allora ditelo
Il fatto che l’astensione aumenti indica che ci siano degli ostacoli alla concorrenza tali che larga parte dell’elettorato rimanga marginalizzata.
Poiché è possible conquistare la maggioranza dei seggi con un esigua rappresentatività c’è un palese interesse dei partiti esistenti (immaturi compresi) a creare leggi elettorali che facciano loro stessi un bel selfie.
Che poi partiti possano anche sorgere dal nulla come con Macron in Francia mostra quanto la costruzione del consenso necessiti la mediazione dei mass media (e di chi li gestisce)
Il fatto che ci sia spazio politico a iosa non spiega perché i partiti esistenti (immaturi compresi) siano così refrattari ad occuparlo lasciando l’onore ai “nuovi”.
Un proporzionale puro senza soglie sarebbe modo onesto per impedire a chiunque confidi sul “sistema” esistente di rilassarsi un po’ troppo perpetuando la pretesa che si possa obbligare l’elettorato a non frammentarsi.
Le elezioni non servivano a scegliere tra un totalitarismo e l’altro ma a garantire il pluralismo politico necessario un mediazione rappresentativa che è ostacolata nel deliberare in spregio ad una collettività politicamente frammentata.
La politica autoreferenziale lontana dalla base è un luogo comune trito e ritrito ma è starno che gli stessi media che lo diffondono non sembra riescano a focalizzare su cosa lo determini: che ripetano al pubblico SOLO ciò che il pubblico già conosce?
Gaz
Virgola! Punto e virgola. Punto! Due punti!…ma sì, fai vedere che abbondiamo… Abbondandis in abbondandum…
Allora ditelo
Ma se il principe de Curtis si fosse candidato alle elezioni Lei lo avrebbe votato per le idee o per farsi quattro risate?
Gaz
@Allora ditelo
Premesso che da diciottenne sono stato spettatore di comizi da avanspettacolo, cabaret e tifo da stadio, con lenzuola/striscioni, incitamenti/fischi, trombe … non si può essere sempre diciottenne.
Per la cronaca non ho votato quel politico locale che ci faceva sbellicare dalle risate.
Allora ditelo, scrivi delle cose che vanno lette, però aiuta pure tu la lettura, altrimenti è arduo comprenderti esattamente.
P.s. Sbaglio, o quando è stata formata la compagine governativa espressa da questo blog il presidente incaricato Allora ditelo ha sciolto la riserva e ha formato il suo governo con tanto di benedizione del Presidente Giannuli ?
Gaz
Sbaglio, o quando è stata formata la compagine governativa espressa da questo blog il presidente incaricato, Allora ditelo, ha sciolto la riserva e ha formato il suo governo con tanto di benedizione del Presidente Giannuli ?
foriato
Siamo testimoni.
Governo Allora Ditelo I col presidente Giannuli il giorno del giuramento:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4b/La_letra_con_sangre_entra.jpg
Test dell’acuità visiva: dov’è Lorenzo, il nostro caro ministro per le pari opportunità?
Allora ditelo
Il governo non si fece perché un certo Gaz non volle sciogliere la riserva: chissà se anche quella volta si era chiesto se sarebbe andato a votare?
Gaz
.. ma Gaz rivestiva in quel tempo il ruolo di Segretario Generale della Presidenza Giannuli.
Comunque nella tornata elettorale precedente era andato a votare, come in tutte le altre.
Non ha saltato un appuntamento elettorale!
Quando non esistevano i voli a basso prezzo si è fatto anche mille chilometri di viaggio in treno, pur di votare.
Gaz
Onorevole ministro Foriato, la richiamo.
foriato
Onorevole Premier Allora ditelo, Esimio Segretario Gaz y Gaz, Carissimi Colleghi, Pubblico Eccellente, in ordine alla crisi politica in atto, l’Illustrissimo Presidente A Capite Ad Calcem Di Questo Sito Sovrano, don Aldo Giannuli, ha rilasciato la seguente dichiarazione, di cui darò lettura: Abbasso i sottoposti! W Io!
Gaz
@foriato
Bravo !
Bravo !!
Bravo !!!
(applausi)
foriato
Grazie Popolo Giannuliano da parte del Signor Professore. Io non sono che un umile banditore delle sue parole sempre lucenti e radiose che ci mostrano la verità e la via… Tre urrà per don Aldo! Ed altri due per il Premier l’on. Allora ditelo!
Gaz
@foriato.
Tra il pazzariello e l’advertising vince il primo.
Per i miei gusti scrivi poco, ma sei imperdibile.
Sei l’altro che qui pratica il genere comune.
foriato
Mejorando lo presente, carissimo segretario generale per antonomasia, oppure, come dicevano in quel capolavoro del genere comune: Gaz! Tutti siamo contingenti però tu sei necessario!!
https://www.youtube.com/watch?v=5fwLKayyK04
Col permesso di don Aldo, come no…
Gaz
Pusillibus: ma io alle prossime elezioni andrò a votare?
Herr Lampe
Gaz, propongo una birretta il giorno delle elezioni se si dovesse votare con un clima ancora mite.
Altrimenti un bel rosso. Offro io, naturalmente.
Gaz
Se siamo vicini, ci sto. Vivo a Bari.
Allora ditelo
C’è una barzelletta che raccontano alle spalle di chi si astiene: quella che questi lo facciano deliberatamente perché non possono più scegliere partitini che diano fastidio ai manovratori.
Allora ditelo
pardon, non “questi” ma costoro
Gaz
Gratis no !
A Renzi ho proposto l’affarone di dare a me la metà della cifra versata al consulente americano, Big Jim, per perdere il referendum. Con me avrebbe risparmiato il 50%.
Ho invitato Berlusconi, che ormai ha una certa età, ad occuparsi della politica italiana: per le cene eleganti ghe pens mi.
Che altro devo fare ??
Allora ditelo
Hai visto mai che la democrazia diretta non abbia bisogno di consigli?
Gaz Lei chiedere più del gratis non porta lontano e lasci perdere il Mukbang che ci vuole il physique du role.
Gaz
Contrario alle consulenze esterne. Le migliori sono quelle interne al sistema.
Perchè ricevo del Lei ?
Allora ditelo
il Lei era un refuso (uno dei più innocui oltre agli errori di ortografia) però è una forma che su internet uso spesso e spero nessuno ne abbia a male se sono tendenzialmente introverso.
Gabriella
Rilassiamoci? Mi è già venuto mal di testa!
Gaz
Pure a me.
Aliquis
Forse sarebbe meglio creare dei soviet e dare tutto il potere a loro.
Giovanni Talpone
Secondo me c’è una contraddizione concettuale fra l’analisi, un po’ catastrofista, ma sostanzialmente esatta e le tatticucce che vengono elencate. A fronte di quell’analisi, viene piuttosto in mente il famoso disegno con Lenin e la scopa (http://www.doppiozero.com/sites/default/files/imagecache/rub-art-preview/Lenin_0.jpg per Millenials), non necessariamente però un Lenin di sinistra. Penso anch’io che nasceranno partiti nuovi, o si ristruttureranno radicalmente partiti attuali; ma avranno successo se diranno qualcosa di interessante (magari anche di folle) su quei temi.
Lorenzo
Nella supporazione del regime demoplutocratico la formazione di nuove sigle è una possibilità concreta, il cui verificarsi dipenderà dall’incrociarsi dei tatticismi, dei contorsionismi e dei fuochi d’artificio mediatici ha cui è ridotta la politica politicienne.
Basta non scambiare fischi per fiaschi e pensare che dalla nascita di nuovi partiti possa venire qualche alito di rinnovamento sostanziale. Compito storico dei socialdemocratici è stato quello di salvare la plutocrazia e quindi Giannuli, nella sua solita prospettiva orientata, concentra la responsabilità della crisi sul ceto politico, nell’assunto non esplicitato (ma fortemente motivante) che per puntellare la situazione basti rinnovarlo come vuole (anzi voleva fino a un anno o due fa) fare il M5S.
In realtà questo ceto politico rispecchia fedelmente la natura di una società in fase di sfacelo atomistico, in cui indolenza e venalità hanno azzerato i pregiudizi aggregativi che rendono possibile la convivenza, e che rotola sul piano inclinato che conduce al baratro. Non ci sarà una rinascita, o nella migliore delle ipotesi ci sarà come conseguenza delle guerre razziali e religiose che l’invasione extracomunitaria – e la strategia dell’islamismo radicale – lasciano intravedere all’orizzonte.
Bisogna scrivere col sangue per apprendere che il sangue è spirito.
foriato
“Bisogna scrivere col sangue per apprendere che il sangue è spirito.”
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Ma soprattutto, se si vuole che la scaramanzia porti dei risultati, non dimenticare mai di ancorare un lucchetto Ponte Milvio e infilarsi poi la chiave nel forellino terminale opportuno.
Gaz
@Lorenzo
Considerazioni demografiche a parte, mi pare che il Prof. Giannuli nel suo ultimo libro abbia espresso un pensiero molto più ampio e articolato di quanto lei gli attribuisca. Ma c’è l’Autore ..
Quanto all’inchiostro ematico, mi fa ritornare in mente quelli che scrivevano che “bisogna fare bandiere più rosse col sangue dei … ”
Ma l’ha prescritto il medico o qualche sciamano di fare una guerra razzial etnica, tipo Jugoslavia?
Viva le donne giapponesi !
Gaz
Ricorda che il sangue è spirito !
VOTA DRACULA
Lui ne capisce.
Lorenzo
PS: d’altro canto sono gli stessi poteri forti che si stanno organizzando per tirar fuori dal cappello, in caso di difficoltà elettorali, un’Italie en Marche che normalizzi la situazione a loro favore. E’ già aperta la caccia al lustrascarpe intraalpino aspirante a emulare Macron.
Stefano Trucco
Beh, non perda la speranza. Il fatto che voi ‘sovranisti’ stavolta non siate riusciti a truccare l’elezione in Francia non vuol dire che non ci riuscirete in Italia. Anzi!
Herr Lampe
La sa una cosa? Lei è uno dei pochi razzisti di cui leggo con interesse gli interventi. E non sono antifrastico.
Roberto B.
Antifrastico!!
Senta Herr Lampe, cortesemente eviti parole scurrili; qui si cerca di mantenere un certo stile!
Herr Lampe
Chiedo venia…
Gaz
“Non bisogna essere preparati alla guerra domani, ma oggi”
è stato scritto:
a) da uno che la guerra l’ha vinta;
b) da uno che la guerra l’ha persa;
c) da Augusto Pinochiet (non c’è nessun errore);
d) Guido Terzulonia di Montefiascone.
Roberto B.
Nessuno di quelli.
Fu Albertone nostro (correggo: mio, dato che sei barese): in “Finchè c’è guerra c’è speranza”.
Gaz
@Roberto B.
Ohibò !
Non ricordavo che la frase fosse finita in bocca all’Albertone.
Di mio l’ho scippata al Cavalier Benito Amilcare Andrea.
Gaz
ACME NEWS
Il conte Dracula è solennemente adirato contro la propaganda ematologica: è incappato in una partita di sangue infetto, che ha immediatamente riportato indietro all’emoteca, con tanto di protesta.
Gaz
Si é spento il Professor Stefano Rodotà. Ne hanno dato notizia ieri tutti i media. Sono pochi i giuristi che riescono a superare la notorietà del circuito accademico o forense, per essere conosciuti dal grande pubblico. Lui ci è riuscito, grazie all’opera di costante diffusione delle sue idee fuori dai tradizionali canali propri del dibattito dottrinale.
E’ stato un grande innovatore e pioniere del diritto. Ha arato per primo campi che altri non avevan mai solcato.
Era ben conscio che il diritto degli uguali tra gli uguali era una mistificazione sostanziale e procesuale, perchè i beati possidentes hanno mezzi e strumenti che non sono a disposizione degli altri.
Oggi l’interpretazione orientata è un dato acquisito, ma questo lo si deve anche ai suoi studi.
Il suo campo di indagine scientifica ha sovente toccato il diritto pubblico, in una visione comune ai giusprivatisti della sua generazione, per affermare i postulati dell’uguaglianza sostanziale e rendere i pubblici poteri meno autoreferenziali.
Nella sua visione, oggi comune a molti, il diritto privato si tiene in un tutt’uno ordinamentale insieme al diritto comparato e alla storia del diritto, di cui conosceva benissimo i percorsi.
E’ stato un gigante del diritto.
Roberto B.
Purtroppo. la maggior parte della gente lo ricorderà per il suo contributo (involontario, eh! certamente involontario), alla deforestazione amazzonica, causa quella massa di cartaccia inutile che ci fanno continuamente firmare (e che nessuno ha mai letto!), quando aderiamo a qualcosa, chiediamo un prestito, sottoscriviamo un contratto, ecc.
Tutti noi abbiamo “dato il consenso al trattamento dei dati personali”, talmente tante volte e in tali e tante occasioni, che ormai è assodato che si tratta di un rito senza alcun significato, pratico e giuridico.
In teoria, chiunque potrebbe ad esempio chiedere al proprio fornitore di energia, oppure al gestore telefonico, o a quella finanziaria che anni fa vi ha concesso un prestito, di avere copia dei dati completi che lo riguardano conservati nei loro archivi: ma provateci! Se anche vi dessero retta, vedreste solo i dati che vogliono farvi vedere e che non violano quel modulino che avete firmato tanti anni fa’, un impegno che avete preso voi a beneficio di chi ve lo ha chiesto, non il viceversa.
Siccome credo che Rodotà sia stato un uomo fondamentalmente onesto, immagino il dispiacere e la delusione che deve aver provato nei suoi ultimi anni, nel constatare che il suo maggior successo si è trasformato in una foglia di fico a coprire l’interesse di chi assolutamente non rispetta alcuna “privacy”.
I princìpi, anche quelli più giusti e nobili, quando se ne impossessa la burocrazia, questa fine fanno.
Allora ditelo
In pratica le leggi possono sono fatte per consentire di agire a tutela degli interessi collettivi e individuali:
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/5461686
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/5460932
PS: Titolare del trattamento è anche Giuseppe Grillo:
https://www.beppegrillo.it/movimento/attivista5stelle/privacy.php
http://www.movimento5stelle.it/parlamento/privacy.html
Casaleggio Associati S.r.l. è responsabile del trattamento:
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/4061208
Roberto B.
Ciò che volevo mettere in evidenza, a parte il rammarico per questa grave perdita, è che ciascuno di noi ha sottoscritto tante di quelle volte quello scarico di responsabilità (perchè in buona sostanza è di questo che si tratta), e con così tanti soggetti diversi, che sarebbe impossibile risalire al responsabile di un eventuale divulgazione non autorizzata di fatti nostri, iniziando dai dati sensibili, passando per i gusti e le preferenze personali riguardanti qualsiasi aspetto della nostra esistenza.
Si conferma così il detto “Con le leggi, si fa torto alla legge” (Eduardo: Filumena Marturano – con Titina De Filippo – Film del 1951).
P.S. non capisco cosa c’azzecchino Grillo e Casaleggio con la dipartita del bravo Rodotà, ma grazie comunque per le informazioni. Vuol dire che ci sono altri due soggetti che potrei incolpare di raccontare in giro i fatti miei.
Allora ditelo
«In teoria, chiunque potrebbe ad esempio chiedere […] di avere copia dei dati completi che lo riguardano conservati nei loro archivi: ma provateci!Se anche vi dessero retta, vedreste solo i dati che vogliono farvi vedere e che non violano quel modulino che avete firmato tanti anni fa’, un impegno che avete preso voi a beneficio di chi ve lo ha chiesto, non il viceversa.» — Roberto B.
Ciò che le Sue convinzioni non Le hanno consentito di mettere in evidenza è che le leggi consentono di agire in giudizio contro chi le infrange e che non sia Lei a decidere se vengano ignorate o meno giacché individuano gli oneri che sono tenuti a rispettare i titolari del trattamento dati, i responsabili ecc. (che per sua informazione includono anche Grillo).
Grillo e Casaleggio Le sono stati menzionati per valutare se fosse disposto contemplare che le Leggi possano essere rispettate volontariamente.
La differenza che Le sembra sfuggire è che se Lei -ipoteticamente- dovesse gestire dati personali altrui debba distinguere “tra il cavolo che Le pare” e ciò che richiede la Legge.
Poi se desidera partire dalla premessa che -ipoteticamente- qualcuno non intenda rispettare la Legge, La inviterei a cercare su internet quanto sia affidabile la petizione di principio che La vede convinto che sia impossibile risalire ai responsabili.
Basta che Lei trovi UNA SOLA sentenza sull’abuso di dati personali per consentirLe di capire autonomamente che Lei abbia ecceduto con la retorica.
Purtroppo sovente le convinzioni personali non descrivono affidabilmente il mondo esterno.
Poi se in occasione della morte di Rodotà Lei intendva -per caso- invitare alcuno a considerare che i risultati odierni non consentano di tutelare la privacy e costituiscano un “inutile spreco di carta” mi sembra che non abbia finora addotto sufficienti argomentazioni razionali per dimostrare che la Legge sia inutile.
Perché avendo Lei tirando provocatoriamente in ballo la deforestazione dell’Amazzonia chi legge può avere l’impressione che Lei consideri inutile tale normativa.
Se mai presentasse su Lex una proposta di riforma la faccia presente anche qui (che a Lex possono partecipare solo gli iscritti).
Sono dati personali che Lei può diffondere autonomamente senza incolpare altri soggetti di raccontare in giro i fatti suoi.
PS: Ma su Lex è tutto creative common? E se lo è perché non è consentito ai non iscritti di osservare il lavori?