Noi accusiamo.

Con convinzione ho sostenuto e segnalo questo appello lanciato dal Prof. Angelo D’Orsi, storico dell’Università di Torino, sul sito della rivista da lui diretta, Historia Magistra.

Aldo Giannuli

Noi accusiamo.

Noi firmatari di questo Appello, sgomenti per gli avvenimenti in corso nella “Striscia di Gaza”,

accusiamo  i governanti attuali di Israele, che nei confronti del popolo palestinese stanno portando avanti una politica all’insegna dell’espansionismo coloniale, della pulizia etnica, del massacro;

noi accusiamo i precedenti governanti  dello Stato di Israele, i quali hanno avviato la spoliazione della terra, dei beni, della stessa memoria di un popolo vivente nella Palestina da millenni;

noi accusiamo l’esercito israeliano, e tutti gli altri corpi armati di quello Stato, che fanno ricorso ai metodi più infami del colonialismo (quelli non a caso ereditati dal Terzo Reich), usano armi proibite dalle convenzioni internazionali, e si comportano come una forza coloniale di occupazione, trattando i palestinesi da esseri inferiori, da espellere, e quando possibile, con il minimo pretesto, da eliminare;

noi accusiamo la classe politica, imprenditoriale e finanziaria degli Stati Uniti d’America, senza il cui sostegno costante Israele non potrebbe neppure esistere, e che  garantisce l’impunità di cui lo Stato israeliano gode;

noi accusiamo governi e parlamenti degli Stati aderenti all’Unione Europea, e il Parlamento e la Commissione Europea, per complicità attiva o passiva con l’espansionismo coloniale, la pulizia etnica, e massacri inferti popolo palestinese;

noi accusiamo l’ONU per la sua incapacità di bloccare Israele, di fermare la sua arroganza, di applicare le sanzioni di condanna (ad oggi 73) che nel corso degli anni sono state promulgate dal Consiglio di Sicurezza, contro Israele, in particolare quelle che impongono il rientro di Israele nei confini ante-1967 e il ritorno dei 700.000 profughi palestinesi;

noi accusiamo il sistema dei media occidentale, del tutto succube a Stati Uniti e Israele, che fornisce una volta di più una rappresentazione falsa e addirittura rovesciata della realtà, presentando l’azione militare israeliana come una “legittima difesa”, tutt’al più talora “sproporzionata”;

noi accusiamo il ceto intellettuale internazionale troppo sordo e lento davanti al massacro in atto;

noi accusiamo le autorità religiose del cristianesimo internazionale, a partire dalla Chiesa di Roma, che non riescono a dire se non qualche flebile parola “per la pace”, trascurando di dire chi sono le vittime e chi i carnefici;

noi accusiamo la società israeliana nel suo complesso che, avvelenata dallo sciovinismo e dal razzismo, mostra indifferenza o peggio nei confronti della tragedia del popolo palestinese e fa pesare una grave minaccia sulla stessa minoranza araba;

mentre esprimiamo la nostra solidarietà e ammirazione per le personalità della cultura e cittadini e cittadine del mondo ebraico che, nonostante il clima di intimidazione, condannano le infamie inflitte al popolo palestinese, noi accusiamo i gruppi dirigenti delle Comunità israelitiche sparse per il mondo che spesso diventano complici del governo di Tel Aviv, il quale sta diventando la principale fonte di una nuova, preoccupante ondata di antisemitismo, che, nondimeno, noi respingiamo e condanniamo in modo categorico, in qualsiasi forma esso si presenti. Esprimiamo il nostro più grande apprezzamento per quelle organizzazioni come la Rete “ECO (Ebrei contro l’occupazione), che svolgono il difficile ma fondamentale compito di dimostrare che non tutti gli ebrei condividono le scellerate politiche dei governi israeliani e lottano per la libertà del popolo palestinese.

Perciò noi chiediamo che il mondo si mobiliti contro Israele: non basta la pur importante e lodevole campagna BDS (“Boycott Disinvestment Sanctions”); riteniamo che si debba portare lo Stato di Israele davanti a un Tribunale speciale internazionale per la distruzione della Palestina. Non singoli esponenti militari o politici, ma un intero Stato, (e i suoi complici): il suo passato, il suo presente e il suo presumibile futuro. Se vogliamo salvare con il popolo palestinese, la giustizia e la verità, dobbiamo agire ora, fermando non solo il massacro a Gaza, ma il lento genocidio di un popolo. Noi vogliamo lottare per la pacifica convivenza di arabi, ebrei, cristiani e cittadini di qualsiasi confessione religiosa o provenienza etnica, respingendo le pretese di qualsiasi Stato “etnicamente puro”.

Noi chiediamo

UNA NORIMBERGA PER ISRAELE

25 luglio 2014

Per firmare clicca qui.

aldo giannuli, angelo d'orsi, bds, guerra di gaza, israele, medio oriente, palestina


Aldo Giannuli

Storico, è il promotore di questo, che da blog, tenta di diventare sito. Seguitemi su Twitter o su Facebook.

Comments (32)

  • Professore, non entro nel merito dell’operazione militare israeliana, tuttavia lei cosa avrebbe fatto per evitare che Israele fosse bersagliate dai razzi di Hamas?

    • Mirko: semplicemente avrei tentato, e non da oggi, un negoziato politico serio per risolvere la questionme. Cosa che Israele si guarda bene dal fare, compromettendo i suoi stessi interessi. Inoltre la reazione è comunque assolutamente sproporzionata all’offesa ricevuta

  • Telemaco Millefiorini

    E’ assurdo permettere ad Israele questo genocidio. Ci spaccano le palle ogni anno propinandoci “il giorno della memoria” mentre massacrano con gli stessi metodi nazisti il popolo Palestinese. E’ ora di finirla! L’ipocrisia di “questi” ebrei ed i loro accoliti diventa vieppiu’ insopportabile.

  • gianfranco chiesa

    Sono daccordo con quanto scritto sopra xche pure Gianfranco Chiesa NATO IL 27 03 1960 A SAN MAURIZIO CANAVESE TO DICE BASTA AI CRIMINI DI GUERRA E A TUTTE QUELLE PERSONE CHE X CONVENIENZA FANNO AFFARI COI CRIMINALI! RESTO A DISPOSIZIONE GRAZIE

  • Sono perfettamente d’accordo. Aggiungo che TUTTI I POTENTI DEL MONDO DOBREBBERO SEMPLICEMENTE VERGOGNARSI PER NON AVER VOLUTO (purtroppo NON HANNO VOLUTO, perchè sicuramente potevano, sicuramente possono anche ora) FERMARE QUESTO ORRENDO GENOCIDIO. DOBBIAMO VERGOGNARCI ANCHE TUTTI NOI ESSERI UMANI, ANCH’IO COME ESSERE UMANO: come possiamo rimanere tutti inermi di fronte a QUESTI CRIMINALI, come possiamo rimanere tutti inermi di fronte a QUESTO MASSACRO CONTINUO DI CIVILI, DONNE E BAMBINI??? E’ UNA VERGOGNA, UNA TERRIBILE VERGOGNA!!!

  • Danaesse (@Danaesse)

    Aderisco a questa petizione condividendo tutto quanto. Sono anni che si contano palestinesi morti come le mosche e dall’altra parte israeliani a numeri ben definiti descritti detagliatamente come se fosse popolo prescelto. Si parla di tregue, dopo aver amazzato mille palestinesi, distrutto le case, le famiglie lasciate tra le macerie; ben poco. Vergognatevi, tutti voi, responsabili di questo sterminio!

  • personalmente credo che Israele si meriti tutti i missili che riceve, tanto provocano danni marginali e rendono coesa l’opinione israelita. Ma questa offensiva sta ottenendo risultati eccelsi più di 2 milioni di palestinesi sono stati smobilitati dalle loro case(fonti RAI), cosa che non erano riusciti in nessuna delle sei guerre precedenti. Abbiamo altri 2 milioni di profughi, evviva dove andranno nel Sinai?

  • israele ha la forza militare e la usa, sa che ha isolato Gaza sia fisicamente sia con la disperazione, perciò prosegue tanto i miliziani lì presenti sono incontrollabili.

  • Giacomo Gabellini

    Mi associo anche io, tranne che all’auspicio finale. I Tribunali di Norimberga rappresentarono un caso inaudito, come sottolineò acutamente Benedetto Croce, perché innestarono il concetto di “giustizia dei vincitori”.
    E comunque, invito tutti a dare un’occhiata all’allucinante “piano per Gaza” stilato dal vicepresidente della Knesset Moshe Feiglin.
    C’è un articolo di Manlio Dinucci su “Il Manifesto” in cui ne vengono enumerati i capisaldi.
    http://www.lintellettualedissidente.it/la-soluzione-del-likud-per-gaza-manlio-dinucci/

  • Aglieglie Bratsorf

    Condivido l’appello del prof. D’Orsi, in tutto e per tutto. Tuttavia devo far notare anche come mai questo genere di appelli non ha mai avuto e non avrà nessun effetto: nel sito Historia Magistra è pubblicato l’appello, sotto il quale vi è l’invito ad un convegno “Berlinguer rivoluzionario. Il pensiero politico di un comunista democratico”, organizzato dalla stessa Historia Magistra. A questo convegno partecipava PIERO FASSINO, che sei anni fa partecipò alla manifestazione a Roma A SOSTEGNO DELL’OPERAZIONE PIOMBO FUSO organizzata da Riccardo Pacifici, Fiamma Nirenstein e dai sionazisti di casa nostra. Fassino si espose pubblicamente, volentieri e con convinzione per il “diritto di Israele a difendersi”, che quella volta fece 1400 morti, quasi tutti civili, anche con bombe al fosforo, a grappolo e a frammentazione.
    Nulla da dire circa la buona fede, la passione e il coraggio di D’Orsi, ma da noi se non si boicotta prima Fassino (e quelli come lui impegnati a rincorrere il favore dei sionisti appecoronandosi vergognosamente a mostri come Riccardo Pacifici e Fiamma Nirenstein) credete che con Israele si riuscirà a combinare qualcosa?

  • l’appello è certamente condivisibile ma non lo firmerò poiché scivola, nel riferimento al Terzo Reich e, nel finale, a Nrimberga, nella solita velata allusione al Nazismo e l’Olocausto e dunque alle vittime che sono diventati carnefici.
    Questo è un ottimo assist per tutti coloro che saranno pronti a tacciare di antisemistismo gli autori dell’appello.
    Israele andrebbe condannato per quello che è, un normalissimo stato del mondo occidentale, capitalista e militarista, che utilizza gli stessi metodi (principalmente bombardamenti su civili) che altri stati simili hanno usato nella Seconda Guerra MOndiale e continuano ad usare nei vari conflitti aperti in giro per il mondo, dove spesso intervengono sotto l’ipocrita vessillo delle “missioni di pace” (Italia compresa, ricordiamolo, con l’approvazione anche di Rifondazione, ai tempi dello sciagurato Prodi 2).
    L’antimilitarismo non dovrebbe guardare in faccia a nessuno ma purtroppo in Italia certi ideali si accendono solo contro Israele, dimenticando o rimuovendo tutto il resto.

  • L’appello da lei professor Giannuli ripreso firmato e condiviso è coraggioso e giusto.Tuttavia non saranno gli appelli, le risoluzioni dell’ONU, o l’intervento dell’Europa (latitante se non complice come al solito)e neppure il prudente Vaticano, oppure il boicottaggio delle merci israeliane, a fermare la belva sionista, i cui artigli grondano per l’ennesima volta di sangue innocente.C’è un solo modo per colpire la lobby sionista; il prossimo 27 gennaio 2015, boicottare la “giornata della memoria”, con tutti gli annessi e connessi.Ecco il punto dolente, ecco il tallone d’Achille, su cui colpire, colpire, ancora colpire Israele.Tutto il resto è inutile. Nel suo saggio il docente universitario statunitense, Norman Fielkstein, figlio di una coppia di sopravvissuti ad Auschwitz, ha denunciato “l’industria della sohah”, la vera arma vincente di Israele e della lobby sionista. Mi creda professore il nervo scoperto,l’unico tabù da infrangere rimasto in occidente è questo, tutto il resto è inutile.Basta cerimonie, basta pellegrinaggi, basta reduci, solo così si può sconfiggere la lobby sionista.Post Scriptum. Dopo questo suo ultimo appello professore,la Antidifamation League l’avrà iscritta d’ufficio nella loro liste di proscrizione, con l’epiteto infamante di “antisemita”;tenga sotto controllo il sito, non si sa mai cosa può capitarle. Guai a sottovalutare il “popolo eletto”!

  • Oscar Aldo Marino

    Cosa fare per far capire il motivo per cui da Gaza partono razzi giocattolo contro Israele : far capire ad Israele che gli abitanti di Gaza sono autentici palestinesi, discendenti di quelli che da millenni nascono in quella terra e la abitano con gli stessi diritti degli ebrei.L’Italia ha forse agito contro gli Altoatesini allo stesso modo di Israele?

  • Oscar Aldo Marino

    Per favore : non sono un esperto del computer. Non so cos’altro fare, ho novanta anni e non ho intenzione (forse anche…il tempo) per trasformarmi in esperto conoscitore di certe diavolerie: Chiaro? Cordiali saluti.

  • UnoNessunoCentomila

    Dato che il Prof. Angelo D’Orsi ci ha informati sulla situazione Palestinese, vorrebbe, per favore, scrivere un appello anche sui morti in Siria? Non ci sono bambini uccisi anche li? E in Iran, non ci sarà, per caso, qualche violenza contro civili di cui dovremmo essere informati? E, perché, di già che ci siamo, non si parla della violenza subita dagli abitanti di Gaza ad opera dei militanti di Hamas che li obbligano a vivere in un continuo stato di guerra? A Gaza tutti i Palestinesi si sentono vittime degli israeliani, o qualcuno si sente vittima di altri più vicini e più simili a lui? Chi darà mai voce a chi subisce ogni tipo di violenza, da qualsiasi parte essa provenga?

  • Professore, sicuramente Netanhyau (o come si scrive) non è di certo incline alla trattativa, tuttavia quando Barak era disposto a dividere in 2 Gerusalemme, si ricorderà, scoppiò la II intifada. Ora le rivolte da quelle parti non scoppiano da sole, soprattutto non scoppiano per una scusa scema come la passeggiata sulla spianata delle moschee da parte di un politico di parte avversa. Lei sa bene che mentre i capi di Hamas e delle altre organizzazioni affini raccolgono giovani aspiranti martiri, mandano i propri figlioli a studiare in America e a Londra. Arafat era tra i 50 uomini più ricchi del mondo secondo Forbes e la moglie viveva nella suite reale di uno dei migliori alberghi di Parigi.
    Infine, lei parla di cercare un negoziato, nel mentre sparano contro la sua gente e non per colpire obiettivi militari ma per uccidere i civili. Lei non ha risposto pienamente alla mia domanda, perchè la mia domanda è “cosa fare per proteggere la propria popolazione”, propugnare una linea politica basata sul negoziato lei sa non è una cosa che può andare a dire alla madre di un ragazzino rapito e trucidato oppure ai civili bersagliati da razzi e granate che attendono una risposta immediata al problema della sicurezza. Inoltre se la reazione di Israele è sproporzionata, le ricordo che l’arsenale dei vicini di casa di Israele si va facendo sempre più moderno e pericoloso e in un luogo dove c’è il massimo differenziale di reddito pro capite i rischi cui deve rispondere Israele sono seri.
    Perchè non ci sono mai petizioni contro il terrorismo islamico?

  • Che confusione… (e, soprattutto, che coerenza!)

    I peggio “antisemiti” che camminano su questo pianeta sono proprio i sionisti. Da sempre.

    Ma come si fa a firmare un appello del genere? Che differenza c’è tra i missili che lanciano da Gaza e quelli che lanciano da Israele?

    Certo che dopo aver raccontato fregnacce per decenni su “imbarazzismi” vari, è difficile prendere una posizione sensata.

    Tutta la sinistra internazionalista che rincorre il mondialismo da anni (sia chiaro, “socialista”…) per poi scoprire che il nazionalismo teocratico sionista è il naturale epilogo di questa follia ideologica.

    Ma tanto l’uomo è fatto così, è troppo orgoglioso per ammettere di essere un imbecille tanto quanto il suo (presunto) nemico.

    Un appello che potevano scrivere due filologi come Benigni o Beppe Grillo.

  • Credo che la questione palestinese si possa risolvere rinunciando, una volta per tuitte, a quella megastupidfaggine sintetizzata dalla parola d’ordine “Due popoli, due stati”. La sinistra riformista ha grandi responsabilità su quello che sta avvenendo perchè ha sempre sostenuto la creazione di uno stato palestinese a finaco di quello israeliano. Bisognerebbe cominciare a ragionare, e a muoversi di consegunza, sulla base di una nuova parola d’ordine (che poi è quella vecchia che però gli statalisti si sono sempre rifiutati di prendere in considerazione): Due popoli, una terra. Lavorare per sconfiggere gli estremismi delle due parti, che si alimentano consapevolmente gli uni con gli altri, per lavorare alla costruzione di una federazione in cui arabi e ebrei possano convivere da pari a pari. Il problema è che più il tempo passa più è difficile pensare a soluzioni ragionevoli. Comunquae vale la pena tentarte e lavorare, come stanno facendo piccole minoranze pacifiste e antiautoritarie in Israele, a cui deve andare tutto il nostro appoggio.

  • La denuncia dei crimini di guerra con annessa presa di distanze dalle manifestazioni antisemite in giro per il mondo è condivisibile, ma da quanto ho capito la condanna non è verso i governi italiani ma verso lo stato israeliano in sé? Due popoli-uno stato mi sembra una soluzione irrealizzabile.

  • Il problema è molto più ampio, andate a vedere cosa contengono i libri di scolastici per i bambini palestinesi stampati – sottolineo – coi contributi dell’Unione Europea dove gli ebrei sono additati come geneticamente traditori e bugiardi, colpevoli di aver tradito Gesù mentre il Jihad ed il martirio contro Israele “dovere di ogni buon musulmano”; andate a vedere come vengono gestite le lezioni in Palestina dove al posto del maestro elementare c’è un autentico animatore turistico che aizza in mezzo alla classe i ragazzini contro Israele. Facile puntare il dito contro Israele quando i signori della guerra scorrazzano in suv e Ferrari e si alzano milioni di dollari colla lotta armata. L’intifada, la resistenza filopalestinese, i fratelli arabi e tutto il restante sottobosco sono solo un immane business. Cambierò opinione solo quando vedrò una petizione on line o un’ondata internazionale di sdegno contro gli atttentati terroristici contro Israele.

  • Mirko GS, procurati il Talmud, il libro sacro degli ebrei.Apprenderai che esiste per gli eletti la doppia morale;vale a dire che è lecito ogni nefandezza contro i goym (non ebrei); mentre tra loro circoncisi vige una ferrea legge che condanna l’usura,l’adulterio, ecc.ecc.Sono duemila anni che ovunque vanno sono odiati, non ti passa per l’anticamera del cervello, che qualche colpa possono avercela anche loro.

  • Germani talvolta concordo con quanto scrive. Più spesso le faccio notare le fesserie che ci propina. In Israele che è una democrazia ed uno Stato di diritto esiste il codice penale e basta pensare a quanti vengono perseguiti per delitti nei confronti di persone (anche palestinesi e musulmane) per rendersi conto di quanto si arrampichi sugli specchi chi è rimasto attaccato come una cozza agli argomenti raccogliticci che due dilettanti della politica (più che altro uno solo, quello con perversioni coprofile) spacciavano ad una massa di ignoranti lobotomizzati. Si procuri le interviste ai gay palestinesi che si sono rifugiati in Israele perché in Palestina i “fratelli arabi” gli omosessuali li uccidono… a quando una petizione internazionale anche per loro? (Mai).

  • Mirko GS Israele (con duecento testate nucleari nell’arsenale) stato democratico? Per carità sei libero di credere che babbo natale esista, che la befana esista, che il mostro di Lockness navighi sotto acqua.Ti esorto allora a frequentare il blog del chiarissimo docente universitario (omosessuale) Gianni Vattimo. Spero che ti apra prima il cuore e poi la mente. A proposito di democrazia Hamas è stato votato dalla maggioranza dei palestinesi, con elezioni libere e garantite da osservatori internazionali.Ma Israele lo qualifica come organizzazione terrostica. Ma la democrazia deve essere solo quella che piace a Israele, ma soprattutto ai fans occidentali dello stato sionista?

  • “Attentato terroristico contro obiettivi civili”? Una chiara condanna dei massacri israeliani di donne e bambini, sottoscrivo Mirko GS!

  • No Lumumba. Lei è libero di usare due pesi e due misure nel tentativo maldestro di equiparare Israele a dei terroristi. Purtroppo per questo modo di vedere le cose in maniera passionata però, Israele colpisce obiettivi militari rappresentati da batterie missilistiche, ergo questo vergognoso tentativo di dipingere gli israeliani come gli arabi che al contrario perseguono l’omicidio di civili non regge. Il problema è, per chi riesce a ragionare col cervello senza farsi guidare dall’ideologia comunistoide, che quelli di Hamas, come quelli di Fatah, gli unici veri vigliacchi della vicenda, si nascondono dietro la propria gente a modo di scudi umani la cui morte giunge molto utile per montare moti di protesta internazionale. Di ben pensanti orbi col bambino facile ce ne sono fin troppi ma non tenti di accomunarmi a lei per favore.

  • Ilan Pappe, uno dei massimi storici israeliani contemporanei, autore del saggio “La pulizia etnica della Palestina” (Fazi editore).

    Ilan Pappe: Israele non fa più parte del mondo civile

    Io non so ancora chi era il vostro congiunto. Potrebbe essere stata una bambina di pochi mesi, o un bambino di qualche anno, o un vostro nonno, o un vostro figlio o un vostro genitore. Ho saputo della morte del vostro congiunto da Chico Menashe, un commentatore politico di Reshet Bet, la più importante stazione radio israeliana.

    Chico ha detto che l’uccisione del vostro congiunto e il fatto di aver ridotto Gaza in macerie e di aver costretto 150,000 persone a lasciare le loro case, è parte di una strategia israeliana ben studiata: questa strage soffocherà l’impulso dei Palestinesi di Gaza a resistere alle politiche israeliane.
    Ho sentito queste sue parole mentre leggevo, nell’edizione del 25 luglio deIla cosiddetta” rispettabile” testata Haaretz, le parole del non tanto rispettabile storico Benny Morris, secondo cui persino questo che sta accadendo ora non è abbastanza.
    Morris considera le attuali politiche di genocidio “refisut” — deboli di mente e di spirito; fa appello ad una futura maggiore opera di distruzione, poichè è questo il modo in cui si difende la propria “capanna nella giungla”, per citare la descrizione di Israele data dall’ex Primo Ministro Israeliano Ehud Barak.

    VIOLENZA DISUMANA

    Sì, ho paura di dire che, a parte la flebile voce di una minoranza che scompare in mezzo a tanta violenza disumana, dietro a questo massacro ci sono tutti i media e tutte le maggiori personalità israeliane. Non vi scrivo per dirvi che provo vergogna –da tempo mi sono dissociato dall’ideologia di Stato e cerco di fare il possibile, come individuo, per contrastarla e sconfiggerla. Forse questo non basta; siamo spesso inibiti da momenti di vigliaccheria, egoismo e anche da un impulso naturale di prenderci cura principalmente delle nostre famiglie e di chi amiamo.
    Tuttavia, sento oggi il bisogno di assumermi un impegno solenne nei vostri confronti, un impegno che nessuno dei tedeschi che mio padre conobbe durante il regime nazista fu disposto ad assumersi, quando quei selvaggi massacrarono la sua famiglia. In questo giorno di vostro profondo dolore, questo mio impegno non sarà gran cosa, ma è la cosa migliore che io possa fare; e restare in silenzio non la considero un’opzione.
    E’ il 2014 —la distruzione di Gaza è ben documentata. Non è il 1948, quando i Palestinesi dovettero lottare con ogni mezzo per poter raccontare la loro tragica storia di orrori subiti. Moltissimi dei crimini allora commessi dai Sionisti rimasero nascosti e ancora oggi non sono venuti alla luce. Quindi, il mio unico e semplice impegno sarà quello di registrare, informare e insistere perché si conosca la verità dei fatti.
    La mia vecchia Università, ad Haifa, ha reclutato i suoi studenti per diffondere via internet un mare di bugie israeliane in tutto il mondo; ma oggi siamo nel 2014 e una propaganda di questo genere non funzionerà.

    IMPEGNO A BOICOTTARE

    Tuttavia, questo certamente non può bastare. Mi impegno quindi a continuare nello sforzo di boicottare uno Stato che commette crimini di questo genere. Solo quando l’Unione delle Federazioni Calcistiche Europee espellerà Israele, quando il mondo accademico si rifiuterà di avere rapporti istituzionali con Israele, quando le compagnie aeree eviteranno di volare sui cieli d’Israele e quando si capirà che perdere denaro nel breve termine per una presa di posizione etica significa guadagnare nel lungo termine moralmente e finanziariamente –solo allora potremo dire di aver onorato degnamente la vostra perdita.
    Il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), ha conseguito diversi obiettivi e continua nel suo instancabile lavoro. Ci sono ancora ostacoli, come la falsa accusa di antisemitismo e il cinismo dei politici. E’ così che è stata bloccata all’ultimo momento un’onorevole iniziativa di architetti britannici per indurre i loro colleghi in Israele a prendere una posizione morale, piuttosto che essere complici nella colonizzazione criminale di quelle terre.
    Altrove, in Europa e negli Stati Uniti, politici senza spina dorsale hanno sabotato simili iniziative. Ma il mio impegno è quello di essere sempre parte attiva nello sforzo di superare questi ostacoli. La memoria del vostro amato sarà la mia forza trainante, insieme al vivo ricordo delle sofferenze dei palestinesi nel 1948 e degli anni che seguirono.

    MATTATOIO

    Faccio tutto questo egoisticamente. Prego e spero fortemente che in questo tragico momento della vostra vita, mentre i Palestinesi di Shujaiya, Deir al-Balah e Gaza City assistono quotidianamente al massacro da parte di aerei, carri armati e artiglieria israeliani, non vi porti a smarrire per sempre la speranza nell’umanità.
    Questa umanità comprende anche degli israeliani che non hanno il coraggio di parlare, ma che esprimono il loro orrore in privato, come lo attesta la mia casella di posta elettronica zeppa di messaggi, e la mia pagina Facebook, come lo attesta quella piccola minoranza in Israele che manifesta pubblicamente contro il crescente genocidio di Gaza.
    Questa umanità comprende anche quelli che ancora non sono nati, che forse saranno in grado di sfuggire a una macchina di indottrinamento sionista che li plasma, dalla culla alla tomba, e li addestra a disumanizzare i palestinesi a tal punto che veder bruciare vivo un ragazzo di sedici anni palestinese non li smuove e non li fa barcollare nella loro fede nel governo, nell’esercito e nella religione.

    SCONFITTA

    Per il loro bene, per il mio e per il vostro bene, mi auguro di poter continuare a sognare l’alba del giorno dopo – quando il sionismo sarà sconfitto insieme all’ideologia che governa le nostre vite tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo; e che tutti noi possiamo vivere la vita normale che desideriamo e meritiamo.
    Quindi, oggi mi impegno a non farmi distrarre da amici e dirigenti palestinesi che ancora ripongono le loro speranze nella “soluzione dei due stati”. Se davvero uno sente l’impulso di lavorare per un cambiamento di regime in Palestina, l’unico obbiettivo deve essere quello di lottare per la parità dei diritti umani e civili e per il pieno ristabilimento e reintegro di tutti coloro che sono e sono stati vittime di sionismo, dentro e fuori l’amata terra di Palestina.
    Il vostro congiunto, chiunque sia stato, possa lui/lei riposare in pace, sapendo che la sua morte non è stata vana – e non perché sarà vendicata e rivendicata all’infinito. Non abbiamo bisogno di altri spargimenti di sangue. Credo ancora che ci sia un modo per porre fine alla malvagità e alla crudeltà con la forza dell’ umanità e della moralità.
    Giustizia significa anche portare in tribunale gli assassini che hanno ucciso la vostra persona amata e tante altre persone, e portare i criminali di guerra d’Israele davanti ai tribunali internazionali.
    Lo so, è una via molto più lunga, anch’io avverto a volte l’impulso di far parte di una forza che utilizza la violenza per porre fine alla disumanità. Ma mi impegno a lavorare per la giustizia, la giustizia piena, la giustizia riparatoria.
    Questo e’ quello che posso promettere – lavorare per evitare che arrivi in Palestina una prossima fase di pulizia etnica e un nuovo genocidio a Gaza.

    Fonte: http://electronicintifada.net/content/family-one-thousandth-victim-israels-genocidal-slaughter-gaza/13648

    http://www.libreidee.org

    27.07.2014

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.