Niger, tutti i rebus di un paese strategico.
È di pochi giorni fa la notizia che l’Italia si prepara ad approntare un contingente militare destinato all’invio in Niger, Paese emerso alla ribalta della cronaca negli ultimi tempi ma di fatto rilevante sotto il profilo geopolitico da diversi anni, in quanto sito in un’area strategica e, al tempo stesso, costretto a fungere da retroterra per tutte le dinamiche che coinvolgono il Maghreb e il Sahel, dalla guerra libica ai crescenti e remunerativi traffici di droga, armi ed esseri umani che alimentano floride economie criminali.
L’Italia agirà nel quadro di una missione internazionale a guida francese (operazione Barkhane) al fine di conseguire, nello scenario nigerino, precisi obiettivi strategici: secondo quando riporta Reuters, infatti, l’esecutivo di Paolo Gentiloni si propone di riequilibrare il perno strategico del coinvolgimento italiano all’estero dall’Iraq al Niger al fine di colpire i trafficanti di uomini e i jihadisti che sostengono i commerci illeciti nel Sahel, in modo tale da infliggere un duro colpo alla tratta dei migranti.
Non c’è dubbio che l’Africa saheliana rappresenti la “profondità strategica” del coinvolgimento geopolitico italiano ma, al tempo stesso, è necessario sottolineare come l’intervento previsto in Niger potrà risultare razionale e giustificabile solo se incasellato in un disegno strategico di più ampio respiro. Ragionando su una stretta logica di realpolitik, allo stato attuale delle cose, infatti, risulterebbe sicuramente controproducente per il nostro Paese lasciare che siano solo la Francia e la Germania, potenze attualmente coinvolte in Niger, a definire l’agenda europea nel Paese. Emmanuel Macron, in particolare, si è dimostrato un agguerrito concorrente del nostro Paese a partire dal suo insediamento all’Eliseo e non vi è dubbio che concedere a Parigi mano libera nell’Africa destabilizzerebbe totalmente la fragile posizione geopolitica italiana centrata sulla Libia (e metterebbe a rischio le lucrose concessioni ENI nel Paese).
Al tempo stesso, bisogna sottolineare come la necessità, ribadita da Lucio Caracciolo in un recente editoriale d’apertura a Limes, di definire concretamente prospettive e rotte dell’interesse nazionale si sovrapponga all’altrettanto impellente necessità di definire impegni e propositi coerenti. Per quanto riguarda il coinvolgimento in Niger, che Gian Micalessin su Il Giornale ha auspicato possa essere “il primo passo verso una strategia globale”, è opportuno ricordare che l’Italia si prepara a mettere piede in un vero e proprio “buco nero” geopolitico, in un Paese dalle grandi e profonde contraddizioni oggigiorno epicentro di interessi strategico-militari da parte di Stati Uniti, Francia e Germania e di forti prerogative economiche della stessa Francia (interessata alle miniere di uranio gestite da Areva) e di una Cina sempre più arrembante.
Il Niger, infatti, allo stato attuale delle cose tra gli Stati più poveri del mondo, risulta guidato saldamente dal Presidente Mahmadou Issoufou, uomo ritenuto un saldo alleato dall’Occidente ma, al tempo stesso, patrono e garante della pax mafiosa che ha portato all’evoluzione del ruolo del Niger nel campo dei traffici illegali transcontinentali. Chi scrive ha sottolineato su Gli Occhi della Guerra il coinvolgimento nell’amministrazione Issoufou di ex narcotrafficanti e esponenti della rivolta tuareg che ha infiammato il Nord del Paese nello scorso decennio. Andrea De Georgio ha sottolineato sull’ultimo numero di Limes come “l’attuale convergenza di interessi stranieri in Niger […] non tenga sufficientemente in conto le realtà locali. Il rischio è quello di creare o accentuare fratture socioeconomiche o conflitti interni di cui si giova il terrorismo neojihadista in Africa Occidentale”.
La miseria imperante in Niger e la recente crisi dell’attività di estrazione di uranio e oro che a lungo ha rappresentato la più significativa fonte di entrate del Paese hanno infatti sdoganato completamente il contrabbando come attività remunerativa per una percentuale non indifferente della popolazione. Agadez è rimasta a lungo il pivot centrale del traffico di migranti, mentre al contempo, come spiega Loretta Napoleoni nel suo magistrale saggio Mercanti di uomini, i traffici di droga provenienti dal Sudamerica sfruttano le città di snodo come il centro maliano di Gao per poi attraversare le piste nigerine e sfruttare i porosi confini del Paese per raggiungere i porti di trasbordo per il mercato europeo.
In questo contesto, l’Occidente si sforza per rafforzare un governo che ha fatto a lungo della collusione con questo sistema di sfruttamento un mezzo per garantire un certo grado di stabilità al suo potere e, focalizzando il suo obiettivo esclusivamente sul tema della riduzione dei flussi migratori, funzionale a logiche poltico-elettorali interne ai diversi Paesi, dimentica che la questione della stabilizzazione del Niger e del Sahel è ben più ampia del pur spinoso nodo delle immigrazioni.
L’Italia si prepara a scendere “stivali sul terreno” in un Paese che potrebbe rappresentare il grande pantano geopolitico africano dei prossimi anni: gli effetti di lungo termine sullo scacchiere dell’Africa nord-occidentale sono attualmente difficili da prevedere, ma un’esacerbazione delle fratture interne a un Paese fragile come il Niger potrebbe aprire scenari altamente pericolosi.
Andrea Muratore
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Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor Muratore
Mi permetta di ringraziarla per questa sua ultima analisi, veramente molto interessante. Condivido totalmente le sue preoccupazioni: il rischio che il nostro Paese possa, a prescindere dalla sua volontà e dalle sue reali capacità, trovarsi giocoforza invischiato nel “teatro Nigerino” (già tuttora instabile e destinato a divenirlo ancora di più in futuro) sono purtroppo molto alte. Questo però, in tutta sincerità, non ritengo che tolga valore alle ragioni che hanno spinto Roma a insediare proprie truppe nel nord di quel Paese (se mai possa aver senso definirlo tale, ma tant’è): tenendo conto del ridotto numero di soldati che invieremo (massimo 470 a Settembre 2018), delle loro strettissime regole di ingaggio (contribuiranno all’addestramento dell’insalvabile Esercito Nigerino), del ridotto budget a loro disposizione (30 milioni di Euro… attualmente da considerarsi come una sorta di “una tantum”) e del loro collocamento quasi esclusivamente entro le mura della base di Niamey (in cui sono già presenti sia i Francesi sia Americani e Tedeschi) e nel piccolo forte “Madama” (nel profondo settentrione), ritengo si possa affermare con discreta sicurezza che i soldati Italiani non verranno utilizzati per controllare il confine Nigerino- Libico… lungo oltre 600 km e, se mai venisse effettivamente chiuso, facilmente aggirabile sia da Nord Ovest che da Nord Est. Non avrebbero materialmente i mezzi per poterlo fare anche se cercassero di sopperire al loro ridotto numero mediante l’utilizzo di mezzi ad alta tecnologia (i famosi droni… efficienti quanto maledettamente costosi) e/o cercando la collaborazione dei militari autoctoni (i quali sono da ritenersi inaffidabili come minimo, oltre che totalmente impreparati e poco- male armati). E’ mia opinione che più viene analizzata a fondo e maggiormente appare evidente che la nostra missione in Niger non può avere come obiettivo il tentativo di bloccare o quantomeno limitare i flussi di migranti che, anche attraverso quel Paese, si muovono verso le coste mediterranee della fu Libia… appare altresì ridicola l’ipotesi (fortemente pubblicizzata dai sempre “informatissimi” giornali Nazionali) secondo cui staremmo andando in quell’area Sub sahariana per aiutare la Francia a estrarre dalle miniere l’oro e l’uranio per la sua economia. Come se Parigi, la quale non tollera il ben che minimo acquisto di sue aziende da parte di imprenditori nostrani, potesse accettare una cosa del genere!! Infatti, ad una prima osservazione, appare chiaro da subito che saremo collocati ben distanti dalle regioni che ospitano quei (relativamente) preziosi siti. Altrettanto infondate sono da ritenersi le chiacchiere secondo cui staremmo per partire per il Niger in vista di porre, mediante siffatta azione, una “prima pietra” per la tanto auspicata (da intellettuali e sedicenti tali), quanto utopistica, “difesa comune Europea”… che in realtà mai verrà realizzata per macroscopici motivi geopolitici. A mio modesto parere, le motivazioni più sensate per cui le nostre forze armate si porteranno nel settentrione Nigerino sono altre: da un lato il tentativo (già da Lei evidenziato nel suo bel articolo) di poter estendere la nostra influenza politica su quel territorio… in vista di farvi sentire la nostra voce in futuro (ogni riferimento anche, ma non esclusivamente, alla questione inerente i migranti è palese). Siffatta azione ci permetterebbe oltretutto di poter tenere maggiormente sott’occhio cosa la Francia sta portando avanti nel Nord Africa, in maniera tale da non esserne tenuti all’oscuro (una sorta di “marcamento ad uomo”, per riutilizzare le parole dell’Esimio Professor G. Dottori); dal altro lato la nostra prossima presenza nel Paese Sahariano ci permetterebbe di riavvicinarci all’Arabia Saudita, principale finanziatrice dell’operazione e maggiore sua sostenitrice a livello Internazionale assieme a Parigi. Un riavvicinamento assolutamente necessario per Roma, in quanto quest’ultima appare troppo visibilmente schierata con l’asse (oramai vistosamente perdente) Turchia- Qatar… con tutte le conseguenze negative che questa collocazione comporta alla nostra presenza nel Vicino Oriente in generale e nella fu Libia in particolare (essere contro Riyadh significa essere anche contro Il Cairo… e questo non è ne saggio ne vantaggioso per noi. Caso “Regeni” docet). Della serie: se sapremo giocare al meglio le nostre carte, a prescindere dalla nostra situazione non particolarmente prospera, potremmo ricavare da questa nostra partecipazione militare almeno due (poco appariscenti, ma tant’è) guadagni geopolitici… guadagni di non poco conto. Il rischio probabilmente vale la candela.
Complimentandomi nuovamente con Lei per l’interessante scritto offertoci, la saluto Esimio augurandole ogni bene e una buona serata
Gaz
@Venceslao di Spilimbergo.
Cavour non c’è più e la vox populi dei torinesi lo imputa, toh! ai francesi. (Ne è stato scritto anche in questo blog).
Gentiloni come Cavour? Ho qualche dubbio.
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor Gaz
La ringrazio per il tempo che ha voluto gentilmente concedere al mio scritto di ieri. Assolutamente, Lei ha ragione: purtroppo la politica Nazionale non dispone di un “redivivo” Conte di Cavour quale sua guida (anche se, doveroso ammetterlo, la figura del “Grande Tessitore” è stata non poco ingigantita dagli storiografi per legittime ragioni propagandistiche)… e la prova inconfutabile di siffatta, amara, realtà la riscontriamo nella figura, alquanto grigia, dell’attuale Presidente del Consiglio. Questo però non ci deve spingere a disconoscere e/o sottovalutare le capacità intellettuali dei nostri Apparati Nazionali, ovvero dei nostri funzionari presso i Ministeri, presso le Forze Armate, i Servizi di Informazione e Sicurezza, ecc… i quali, pur operando in situazioni geopolitiche non propizie e pur dovendo fare i conti con grandi e gravi scarsità di mezzi (a cui purtroppo si deve sommare molte volte lo scarso supporto psicologico da parte della popolazione Italiana), hanno saputo salvaguardare e quando- ove possibile valorizzare i nostri interessi Nazionali. Ed era infatti a loro che implicitamente mi riferivo nel mio scritto di ieri, non certamente alla nostra classe politica… la quale, se è vero che è composta anche da alcune gemme (penso agli Onorevoli A. Martino, M. Giro, ecc…), è però altrettanto vero che in maggioranza non può certo definirsi come un Elite di alta qualità.
Sulla Francia mi permetta invece di dire poco o nulla; siamo stati oramai “commissariati” da Essa… e come ai tempi di Re Luigi XII, anche in questa occasione, coloro che avrebbero dovuto essere le nostre guide o non si sono accorte di niente (della serie: continuino pure a dormire) o hanno aiutato, per quanto indirettamente, involontariamente e inconsciamente l’avversario (anche se dobbiamo ammettere che molto probabilmente, vista la nostra fragile situazione materiale, non avremmo potuto impedire lo svolgimento della “Campagne d’Italie” portata tenacemente avanti da Parigi). Che vuole che dica Esimio: c’est la vie!
Ringraziandola nuovamente per la sua cortesia, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Gaz
@ Venceslao.
Storia vecchia, già vista.
Il francesotto pretese l’intera Savoia e Nizza, ma rispettò più o meno a metà i patti, per cui l’Italia combatté un’altra guerra, dove da alleati fummo sacrificati e chiamati “maccheroni”.
LA parola di certuni quanto vale quando si tratta di dare ?? Lo si è visto da poco ..
P.s. è stato ordinato dal medico di essere commissariati?
Gaz
Il francesotto di oggi non è molto diverso da quelli di ieri. Ha più o meno le idee di un Clemenceau, senza del quale non avremmo avuto i due caporali in Italia e Germania. Non è molto diverso dagli ipocriti che votarono scientemente le sanzioni, spingendo il caporale italiano tra le braccia di quello tedesco, sapendo quanto debole e imbelle fosse il vicino.
Non mi si faccia il torto di ritenermi anti francese.
Ammiro la Francia e i francesi, semmai.
Ma va ricordato che “l’Italia consente IN CONDIZIONI DI PARITA’ alle limitazioni di sovranità … “.
Pare che da queste parti il dato sia obliterato.
Ora è più chiaro perchè martello fino alla noia sulla questione linguistica europea?
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor Gaz
La ringrazio per la risposta data al mio scritto di tre giorni fa. Prendo atto delle sue parole Esimio ma… sinceramente, a cagione dei miei vasti limiti intellettuali, non ho ben compreso il senso dei suoi due ultimi commenti; del poco che sono riuscito a capire, i due argomenti più importanti pare siano: da un lato come si possa essere finiti “commissariati” dalla Repubblica Francese; dal altro la questione della “parità giuridica” fra le varie lingue Nazionali entro la UE. Ebbene, riguardo al primo punto mi permetta di risponderle che “… non ce lo ha ordinato il medico…” una siffatta situazione: essa è il frutto del diverso livello di forza geopolitico che, da sempre, contraddistingue il rapporto tra Parigi e Roma… una differenza da sempre a vantaggio della prima e che, negli ultimi tempi, si è aggravata per ulteriormente a nostro danno, a causa sia di un generale indebolimento che abbiamo dovuto (controvoglia) vivere, sia delle conseguenze di alcune decisioni errate fatte dalla nostra classe dirigente. Come accade sempre in Natura, l’essere più forte sopraffa il più debole, piaccia o meno. Riguardo al secondo punto invece, se da un lato le faccio i miei complimenti per aver intrapreso una tanto nobile battaglia, dal altro non posso però non ricordare come l’uso o meno di una lingua (sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo) non dipende da ragioni giuridiche bensì esclusivamente da motivi politici. Ergo, le lingue di riferimento nei consessi internazionali (UE compresa) sono quelle degli Stati più potenti. Non essendo l’Italia un Paese potente, non si capisce come e/o perché la sua nobile lingua debba avere la stessa dignità di altre parlate come l’Inglese e/o il Francese. Non vorrei Esimio che la sua fosse una battaglia tanto onorevole quanto però impossibile da vincere.
Ringraziandola nuovamente per la sua cortesia, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Gaz
Napolitano fa proseliti?
A chi chiedono il passaggio gli Italiani per andare e tornare dal Niger?
Cosa ci vanno a fare?
Sarà mandata la cavalleria?
Bisogna andare fino in Niger per essere comandati da Mcron e dal suo buon, onesto e gentil uomo?
Alla fine della fiera cosa ne verrà ?
Aumenterà il prezzo della benzina?
Gli italians saranno mandati nelle zone più inquinate?
Tutto questo i trafficanti lo sanno e potranno cambiare rotte?
Ci sono cose migliori che andare a prendere in tè nel deserto con i francesi?
Qual è stato l’ultimo affare buono concluso con la Francia?
Dopo lo schiaffo di Tunisi, prenderemo altro a MAdame?
Alla Stix non ci si fida degli italiani, ma averli subordinati in Niger si ?
Quanto costa il viaggio turistico e per quanto tempo durerà la gitarella ?
Ci siamo illusi di avere un codominio sul Niger uranifero, noi che non abbiamo centrali nucleari ?
Auguri.
Paolo
@Gaz
Interessantissimi quesiti che dovrebbero far riflettere ?
non bastava il noto “piede in gola ” su di noi della Germania…mo pure i francesi stanno incominciando a metterci in riga…da perfetti camerieri. Pare anche che la Francia di Macron sia decisamente intenzionata a rifarsi a spese nostre: portarci via cio che ci è rimasto…per rifarsi dei disastri che ha combinato il malriuscito tacito accordo Metterrand / Kholl ….l’intesa tacita prima del Trattato di Mastrich era quello di far entrare l’Italia con un sistema tale che ne uscisse deindustrializzata a favore della Germania/Francia…poi di fatto è rimasta fregata pure la Francia che è stata devastata dal sistema Euro(finto Marco..perchè di fatto è un Marco camuffato ) …ora in parallelo con la neo intesa Merkel /Macron….quest’ultimo vuole rifarsi a spese dell’Italia. Se ci riesce in ritardo l’obiettivo iniziale Mitterrand /Kohll in parte anche se tardivamente viene parzialmente raggiunto. ..
Nel mentre siamo disponibile a fare i militari/camerieri. Gentiloni docet. (ci concederanno qualche appalto…le briciole non si negano a nessuno )
Interessanti interrogativi i tuoi.
dimenticavo: in un futuro non molto lontano…ci sarà un altro attacco speculativo contro l’Italia …perché ancora abbiamo un economia che regge nonostante tutto…e ci son tante belle restanti cosette da depredare..
Poi spolpati del tutto e resi camerieri ci lasceranno in pace.
non riesco a trattenermi e questa è una cosa mia personale che non c’entra nulla con il post dai quesiti interessanti di Gaz…: ——>>>ci difenderà Di Maio…ahahahha quindi niente paura…..(si vede dal viso che è un “duro” lo spessore , la grinta, l’esperienza e la cultura di statista c’è tutta…e quindi siamo in una botte di ferro…;-)…Cavour è un pivello rispetto a Di Maio…ahahahha…mi piace quella faccia da sacrestano che ha….mi ispira…mi da fiducia….(la Merkel e Macron se la stanno già facendo sotto ).
Na tre quarti e na gazzosa
Commentare alle 2 e 19? Non mi sembra salutare per i neuroni…
Gaz
@ Na tre quarti ..
Da piccolo volevo fare il metronotte. Da grande non ho ancora deciso …
Alle 2:19 faccio il lavoro nero .. perchè si svolge chiaramente al buio.
P.s. A qualsiasi ora del giorno, i migliori affari fatti con chi mostra nei fatti di avere molte, ma molte più informazioni dei polli che gli capitano sotto tiro, sono quelli non fatti.
Gaz
Un minimo di creanza !
Henri Bernard Levi, perchè non va a dire qualcosa sulla libertà di parola e opinione ai Nigerian, come fece invece per i libici?
In questo caso si esporta la democrazia? Presidenziale ?
Sarko fa la guerra all’Eni e gli italians vanno a ingraziarsi l’Areva in NIger?
Dubbio: la Libia di Gheddafi era lo stato con il più alto reddito pro capite, mentre il Niger è uno degli stati più poveri del mondo. Cosa non va?
Da quanto tempo ci sono i francesi in quel paese e cosa hanno concluso, al punto di dover invitare gli italiani e i tedeschi?
La legione straniera non ha più italiani da mandare in Africa?
Forse le giaculatorie sul libero mercato sono sciocchezze visto che Micron va in giro per la cina a vendere centrali dell’Areva, vero ministro degli esteri francese? Se voglio comprare o vendere un prodotto straniero, mi tocca telefonare a Mattarella per concludere di sicuro l’affare?
In quale lingua militari francesi e italiani comunicheranno? Arpitano? Un qualsiasi patois? Inglese? Se il Professor Giannuli non si decide a pubblicare il pezzo sulla questione linguistica europea i figli della pantera rosa spareranno sui felini italiani?
Resta il mistero di come ci si faccia a fidare di uno la cui parola vale zero, se non di meno.
Purtroppo Gentiloni e amici non leggono questo blog, la qual cosa è dimostrato che fa male, altrimenti avrebbe appreso gli insegnamenti dell’on. Laqualunque: “libertè, legalitè, indu culua tè”
Auguri !!
Gaz
Mi si spieghi il perchè quando gli appartenerti alle forze dell’ordine vengono stesi da gentiluomini, per modo di dire, questi ultimi trovano asilo politico in Francia, mentre se gli stessi fossero stesi sotto il comando africano francese, sarebbero alleati, di serie B, ma pur sempre alleati?
Gaz
Esiste una versione infrancese di Faccetta nera, bella nigerina ?
Gaz
Spezzeremo le reni a chi ?
Gaz
Ci mancava la ciliegina sulla torta. Dopo il segmento Parigi – Belino, Macron è in vena di esplorare nuovi orizzonti e ha proposto a Gentiloni, di unire ai due punti Roma. Avremo il triangolo non chiuso con al cento Parigi e agli altri due estremi Roma e Berlino. Il tutto all’interno dell’Unione Europea.
Se ho capito bene, il voto di un francese vale più di quello di un italiano e ancor più di quello di un portoghese. I greci farebbero storia a se stante.
Se questa è l’Europa a guida francese, c’è di che riflettere.
Rubo lo scritto a Herr Lamp, che non me vorrà: garson (o come accidenti si scrive), un altro giro, anzi lasci la bottiglia intera.
Gaz
CREdo che MAcron abbia “qualche” informazione in più di me.
L’attivismo verso l’Italia, forse, si regge sull’assicurazione che dopo le elezioni pdl e pd-elle faranno insieme il governo, in modo che nessuno oserà porre in discussione quanto si sta sviluppando.
Sorge il sospetto che il mio voto possa valere molto meno di quello che penso.
Herr Lampe
Beato lei che lo pensa(va?).
Gaz
Un attimo !
Le risorse minerarie vanno a finire alla banda dei soliti noti, mentre i migranti se li prendono Italia, Grecia, Turchia … o no?
Gaz
Quando la rete non c’era mi è occorso di scrivere/controbattere “qualcosa” sui muri, di avere un certo numero di lettori e di ricevere la “risposta” alla stessa maniera. Eppure ci conoscevamo ..
Altri tempi, altre sostanze, altre passioni.
Tempi tristi.