Napolitano, Grillo, i saggi e la Costituzione: questa crisi è grave ma non è seria
Grillo ha proposto di iniziare a far lavorare il Parlamento, “congelando” in qualche modo la crisi di governo e l’esempio citato è quello del Belgio che è da due anni “senza governo” e tira avanti lo stesso. Quasi tutti i costituzionalisti, a parte Cheli, hanno bocciato la proposta ritenendola costituzionalmente impraticabile. Nello stesso tempo, il Presidente della Repubblica ha fatto una proposta in qualche modo convergente: intanto lasciamo il governo Monti che è “pienamente operativo” (si badi all’aggettivo) e facciamo un comitato di saggi che spiani la strada ad un governo di larghe intese, mettendoci dentro alcuni economisti e costituzionalisti di chiara fama, insieme ad un esponente di ciascun partito (meno il M5s), in modo che trovino una intesa sul programma. Poi, aggiunge, ”io non mi dimetto sino alla fine del mandato” cioè il 15 maggio, il che, in soldoni, significa che prima di settembre non si vota. Dunque questa situazione di “sospensione” potrebbe durare anche altri 5-6 mesi, durante i quali, il governo c’è: Monti.
La cosa più divertente è che, mentre Pd e Pdl non ne vogliono sentir parlare, a fare da paciere si è messo il M5s (cioè l’unico escluso dal comitato dei “saggi” e che è destinato a restare fuori dalle larghe intese) che apprezza la proposta del Presidente e dice “intanto insediamo le Commissioni parlamentari, poi si vede”.
Ragioniamo un attimo sulla questione dal punto di vista dell’esame alla lettera della Costituzione.
Partiamo da una considerazione: per il principio di autoconservazione dello Stato, non è ammessa vacanza per gli organi costituzionali, che sono sempre in carica sino a quando non subentra il successore. Pertanto, ha ragione Napolitano a ricordare che un governo c’è e cesserà solo quando il successivo avrà giurato (però, attenzione: prima del voto di fiducia delle Camere).
Però, nel frattempo è cambiato il Parlamento e sia logica che prassi vogliono che si riparta con la formazione di un nuovo governo che cerchi di avere la fiducia da esso. Secondo prassi, il governo Monti è in carica per l’“ordinaria amministrazione”, dunque, non nella pienezza dei suoi poteri, ma qui iniziano i problemi: la dizione “in carica per l’ordinaria amministrazione” o –se preferite- “per il disbrigo degli affari correnti” -nella Costituzione non esiste, è solo la formula rituale con la quale il Presidente della Repubblica accoglie le dimissioni del governo, invitandolo a “restare in carica per…” .
La Costituzione non pone alcun limite esplicito ai poteri di un governo dimissionario o sfiduciato. La prassi, ispirata a criteri di correttezza vuole che il governo caduto si limiti a puri atti amministrativi, astenendosi da quelli che investono l’indirizzo politico. In teoria, se un governo in prorogatio eccedesse i limiti degli “affari correnti”, il presidente di una commissione parlamentare o un presidente di regione, che vedessero toccate le materie di propria competenza, potrebbero sollevare il conflitto di poteri davanti alla Corte Costituzionale, ma non ci sono precedenti e non sappiamo come potrebbe andare.
Ma la dizione “affari correnti” oppure “ordinaria amministrazione” –oltre a non comparire nel testo costituzionale- non sono per nulla chiare. Quale è il limite fra “ordinaria amministrazione” ed indirizzo politico? Ad esempio, l’art 81 stabilisce che “Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo del governo”. Quindi presentare i bilanci è atto riservato al governo che lo fa, normalmente, con la legge finanziaria. Vero è che il Parlamento può autorizzare l’esercizio provvisorio del bilancio, ma solo per quattro mesi. Ed allora, nel caso, si sia in scadenza e la crisi si protragga, il governo dimissionario può assolvere a questo compito? Sembra, più che altro, che debba farlo.
Ancora, un governo prorogato può ricorrere al decreto legge? Per definizione, il decreto presuppone che si sia in un caso di “necessità ed urgenza” (anche se poi se né è fatto largo abuso), dunque se necessario ed urgente esso può –ed, in un certo senso, deve- essere assunto da chi abbia responsabilità di governo in quel momento. Certo, poi le Camere debbono confermare che c’è stata necessità ed urgenza, ma questo, di solito, accade dopo diverse settimane, mentre il decreto ha efficacia immediata. E in sede di politica estera, se c’è una crisi improvvisa come quella libica, ed occorre assumere una posizione negli organismi internazionali o decidere se concedere le basi o meno, che si fa?
E qui veniamo ad un altro punto molto delicato: noi ormai agiamo in un quadro di compatibilità e di limitazioni di sovranità sancito anche da una giurisprudenza costante della Corte Costituzionale (232/1989, 389/1989, 168/1991, 384/1994, 94/1995, 536/1995 ord.) che colloca le norme comunitarie al di sopra delle norme interne anche di rango costituzionale. E allora, per venire, ai nostri giorni, che succede in caso di vertice europeo a seguito di crisi come quella cipriota (e già si profila quella slovena)?
Immaginiamo che si rendano necessarie determinate misure, o che l’allargarsi dello spread fra titoli italiani e titoli tedeschi induca Ue e Bce a chiedere al governo italiano decisioni immediate, si può rimandare tutto a quando la crisi sarà risolta? E’ evidente che un governo in regime di prorogatio da un lato sarebbe più debole nei confronti della Ue e della Bce, dall’altro, avrebbe un ottimo alibi per fare quel che gli pare giustificandosi con l’eccezionalità della situazione.
E, con un governo come quello di Monti, non ci sarebbero dubbi su cosa farebbe. E qui superiamo la lettera della Costituzione ed affrontiamo il problema dal punto di vista della legittimazione costituzionale sostanziale. Al di là della lettera, infatti, esiste uno spirito della Costituzione che deve guidare nella sua lettura.
Il governo Monti è già stato uno strappo in questo senso: composto da tecnici privi di qualsiasi investitura popolare, ha ricevuto una (traballante) legittimazione indiretta dal voto delle maggiori forze politiche presenti in Parlamento ed è stato poi sostanzialmente sfiduciato da una di esse (qui Napolitano bara quando dice che questo governo non è mai stato sfiduciato, perché il governo si è dimesso prima di un voto formale, ma la sfiducia era nei fatti). Dopo, questo governo si è tradotto in una lista con l’esplicito programma di proseguire in quella linea politica e questa lista è stata letteralmente pestata dagli elettori che gli hanno dato un misero 10%, mentre hanno premiato quelli che si ponevano in discontinuità con quella esperienza. In particolare il M5s, che si presentava come il più acerrimo avversario di Monti e che ha avuto il 25% (ricordate il Rigor Montis?).
Quindi, abbiamo un governo di dubbia costituzionalità, con un Parlamento cambiato ed esplicitamente sfiduciato dell’elettorato, che dovrebbe restare in carica, magari per andare a nuove elezioni, scavalcando questo Parlamento, come se non ci fosse mai stato. Ed il maggiore oppositore di questo Governo sorride compiaciuto e dice che gli sta bene: riuscite ad immaginare un pateracchio più indecente di questo?
Napolitano ha sempre avuto una sua interpretazione troppo personale della Costituzione –lo sappiamo- ma questa volta sta esagerando: correttezza costituzionale vorrebbe che egli desse il pieno incarico a Bersani, come capo della coalizione che ha avuto il maggior numero di voti ed ha la maggioranza della Camera, che Bersani faccia il suo governo e si presenti alle Camere; nel caso non ottenesse la fiducia e non ci fosse alcuna alternativa praticabile, si andrebbe a nuove elezioni con un governo minoritario, ma pur sempre espresso da questo Parlamento. Gestire un nuovo turno elettorale con un governo espresso dalla precedente legislatura sarebbe una cosa ai limiti della rottura costituzionale.
Ma c’è da rifare la legge elettorale, mi direte. Certo e lo si potrebbe fare nei mesi che ci separano dal voto, ma, mi spiegate perché questo non si possa fare con un governo Bersani? Come mai Grillo trova più accettabile Monti di Bersani?
Aldo Giannuli
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Michele Cannito
Perche’ Monti rappresentava l emergenza. L’ emergenza continua ancora. Il Parlamento e’ cambiato. E’ spaccato in tre. L unico Governo vero che si può fare e’ Pd-PDL (ma il Pd non vuole, perché l amante, se la tiene per la sera, di nascosto). Tutto questo e’ stato causato da una legge elettorale sbagliato. Quindi, in questi sei mesi (semestre bianco), si fanno tre cose : una legge elettorale degna di un paese civile (possibilmente maggioritario), un fondo di solidarietà nazionale per aiutare subito l economia reale (ossigeno al malato in fin di vita) ed elezione del Presidente della Repubblica. Queste tre cose si possono fare, le prime due sono due leggi ordinarie, la terza e’ una votazione (forse la più difficile, però, non impossibile). E lo può fare il Governo Monti, per un semplice motivo, stiamo parlando di E M E R G E N Z A! E no di Governo P O L I T I C O! Poi si va al voto. In questo periodo storico non c e’ più spazio per costituzionalisti prime donne. Se continuiamo a fare gli accademici, avremo la guerra civile sotto casa. Ci vuole,ragione e sentimento. Con grande stima, professore. (Michele Cannito- giornalista e attivista Cnquestelle)
aldogiannuli
caro Cannito, era emergenza anche nel novembre 2011 ed allora pèerchè il M5s si oppose a Monti?
forzutino
Per la seconda volta nel giro di pochi mesi assistiamo ad un papocchio-presidenziale con la nomina ‘ad personam’ di personaggi non eletti ma nominati. Dire che “Napolitano sta esagerando” è perfino limitato.
L’unica cosa che mi garba di tutto ciò è l’ennesima rottura delle “nuova del paniere” di Berlusconi. Però costituzione alla mano direi che la nomina di un cabinet (per giunta formato quasi integralmente da massoni) è davvero un “andare oltre” il proprio ruolo di presidente sopra le parti.
In quanto ai 5 stelle (che, confesso, ho votato convintamente)…fino a ieri non avevano sbagliato alcun passaggio “tattico”. Con la mancata proposta di un nome a Napolitano si sono mangiati tutto quanto di buono avevano fatto. Un vero autogol.
Maurizio Melandri
Io posso sbagliarmi, ovviamente, dato che non conosco Grillo (per fortuna).
Prima delle elezioni scrissi su questo blog “Sembra che voglia perdere le elezioni”, pochi giorni prima delle elezioni Travaglio (che dovrebbe essere ben informato sul movimento) scrisse “Grillo non vuole vincere le elezioni”.
Ora che le ha moralmente vinte non sa che fare. Preparato per fare le barricate ora non le può fare. Dunque naviga a vista.
Se appoggia, anche nascostamente, Bersani perde gli elettori di Cdx (secondo gli esperti poco meno della metà del suo elettorato, secondo me sono di più) mentre ora può sparare a zero contro il parlamento che non lavora se, come è normale, le commissioni non partiranno, senza dover prendere decisioni, traccheggiando fino a nuove elezioni. Il rischio che correva se Bersani si fosse presentato alle camere era un ulteriore spaccatura del suo movimento.
Walter
aldogiannuli, il M5S in parlamento nel novembre 2011 non c´era.
aldogiannuli
walter lo so perfettamente, questo non toglie che il M5s si schierò subito (giustamente) contro Monti e contro Monti ha fatto la campagna elettorale. Cosa vuol dire? che se ci fosse stato avrebbe votato a favore nonostante quel che diceva nelle piazze? Non credo
Elias Deliolanes
Ma io credo che a questo punto il tentativo sia di spostare (anzi riportare) la sovranità nel parlamento, affidando l’esecutività e l’attuazione delle norme votate in parlamento al governo presente già da prima, che come lei dice è appunto destinato all'”ordinaria amministrazione”. Credo per questo Monti si presenta come più accettabile di Bersani, non dal profilo politico (o tecnico che sia) che ha presentato da quando rappresenta un’istituzione politica, ma per il fatto che è stato incaricato in una situazione precedente di instabilità e svolgerà il suo compito fino a quando non ci sarà una forza capace di assumerne l’incarico a sua volta! Saluti
Daniele X
Tutti danno la colpa al M5S per aver sottratto consensi a destra e a manca, ma in realtà questo pastrocchio post-elettorale è stato causato in primis da Monti, con la “scelta cinica” di correre con una propria lista. Scelta che, se non ricordo male, era stata criticata sia da Berlusconi (per ragioni ovvie di tornaconto elettorale) sia da Napolitano, che forse prevedeva un risultato borderline e forse non solo quello, stante la “popolarità” dei suoi provvedimenti e stante il Porcellum…diversamente, il 10% di consensi “rubati” cinicamente da Monti avrebbero potuto benissimo produrre maggioranze più nette, sia che si fosse alleato col Pd, sia che si fosse alleato col PdL (come credo fosse naturale). Ecco perchè trovo inutile e stucchevole questo dare addosso ai grillini, “rei” di non essere stati abbastanza istituzionali; loro si erano già presentati sulla scena come una forza antisistema, era assurdo aspettarsi una conversione post-elettorale. Invece, dal punto di vista puramente governativo, ben più grandi e gravi sono state le responsabilità di chi in maniera egocentrica e vanitosa ha pensato di poter forzare la situazione a proprio vantaggio, per di più usando trucchetti da avanspettacolo per rimediare all’immagine boriosa. E adesso ci becchiamo i “saggi”…
Napolitano, Grillo, i saggi e la Costituzione: questa crisi è grave ma non è seria | Mediasan Online
[…] “ aldogiannuli.it “ Grillo ha proposto di iniziare a far lavorare il Parlamento, “congelando” in […]
Francesco Impalà
Dott. Giannuli, articolo illuminante e mi permetto di chiederLe di aiutarmi a capire: è possibile presentare in Parlamento una mozione di sfiducia per un Governo già dimissionario? Eventualmente questo potrebbe servire a palesare quella sfiducia che da un punto di vista formale non c’è stata (offrendo buon gioco a Napolitano per “barare”)? O, altrimenti, esistono, secondo Lei, delle opportunità per denunciare l’incostituzionalità delle scelte di Napolitano?
aldogiannuli
no non si può presentare una mozione di sfiducia ad un governo già dimissionario, però il Presidente della repubblica potrebbe decidere di rinviarlo alle Camere, ma non è questo il caso trattandosi di un governo delle legislatira precedente che deve semplicemente essere sostituito
caneghira
“Rottura Costituzionale” che segue la strada tracciata con l’insediamento del Governo Monti nei fantasiosi modi con cui lo si è creato così come, adesso, altrettanto fantasiosamente vengono designati dei presunti “saggi” 😀 di Serenissima memoria -I dieci Savi alle decime-.
L’aspetto puramente economico-bancario europeo ha preso possesso delle istituzioni del Paese a sprezzo della Politica ed indi della volontà del Popolo da poco pronunciatasi e le leggi montiane approvate esaltano appieno il disprezzo verso il Popolo e l’incompetenza per tutto il resto che non sia puramente di interesse bancario (ad esempio l’ultimo caso dei fucilieri di marina).
Concordo con la sua analisi, Professore ma per rispondere alla sua domanda finale:
-“Come mai Grillo trova più accettabile Monti di Bersani?”
Per come “leggo” Grillo egli non fa nessuna scelta fra i due, uguali sono (per tutto quello che già sappiamo dei vecchi politici e delle foglie di fico etc.); addirittura potrebbe esserci nessun Governo ma come ha ben esplicitato ci sarà comunque uno anche se di minoranza ma pur sempre espressione del nuovo Parlamento.
Buona sera!
marcello
Condivido in pieno il contenuto dell’articolo, solo che un governo appena insediato che viene sfiduciato dal parlamento cosa che accadrebbe a Bersani, sarebbe mediaticamente disastroso, anche se sarebbe più fedele alla realtà espressa dal voto.
aldogiannuli
non necessariamwenmte, sarebe una operazione di chiarezza ed ognuno si assumerebbe le sue responsabilità
SantiNumi
“…era emergenza anche nel novembre 2011 ed allora perchè il M5s si oppose a Monti?”
Perché si oppone a ciò che Monti rappresenta anche adesso: provo a dare una chiave di lettura.
Il PDL: rappresenta il fascismo italiano di giorno che, a suon di decreti legge, ha fatto carne di porco della nostra nazione.
Il PD-L: rappresenta il nazismo europeo di notte, a cui dobbiamo i ringraziamenti per l’attuale condizione macroeconomica e geopolitica.
Sono le facce della stessa inciuciosa medaglia.
Monti doveva sostituire l’immagine impresentabile di B. devastata dalla guerra tra lobby e inviso ai poteri internazionali. Si è sempre fatto gli affaracci suoi, sia rispetto gli italiani ma soprattutto rispetto alle spinte mondialiste occidentali.
Il PD era già andato in Germania a “ereditare” l’agenda Monti, per finire di disintegrare la periferia italiana.
Dare la fiducia al PD, è come dare la fiducia a Monti o alla Merkel o a Soros.
Napolitano faccia ancora il golpista.. ma “NOT IN OUR NAME”
L’unica possibilità per sfuggire al Leviatano Europeo è riacquistare piena sovranità e per farlo il parlamento deve tornare centrale nella vita democratica del paese. Questa è la RESISTENZA dei cittadini italiani che devono BLOCCARE il processo politico fascista in atto (portato avanti in primis da TUTTE le sinistre!). Ora Monti non “dovrebbe” avere strada così facile come nel 2011.
Ora i “partigiani” devono spazzare via tutti i COLLABORAZIONISTI: TUTTI i partiti e RE GIORGIO (quello che Kissinger chiamava il mio comunista preferito). Ironia della sorte, l’unico che non “collabora” è il Banana, in tutte altre faccende affacendato…
I cittadini italiani hanno la possibilità di essere tondino d’acciaio tra gli ingranaggi della folla macchina europea e globalista.
Molti ragazzi europei, tedeschi, danesi, spagnoli e americani stanno diffondendo il VIRUS italiano che è una RIVOLUZIONE CULTURALE senza precedenti storici.
(Sottolineo che i più attivi a tradurre e a diffondere il messaggio italiano sono i tedeschi…).
E’ miope guardare esclusivamente il suo grande catalizzatore, Beppe Grillo.
Ci vuole COESIONE ORIZZONTALE e RIGIDA, AGGRESSIVA (non violenta) REAZIONE VERTICALE.
raffaela antonacci
Grillo – il re è morto viva il re – ha usato “la superficialità italica”, che non guarda mai oltre il proprio naso, con uno scopo preciso:
spaccare a sinistra, intrufolarsi a destra, sua naturale collocazione, ma soprattutto garantire l’immunità all’inquisitoPrincipe e salvarlo dalle manette e intanto dare una spinta fondamentale verso una riforma Costituzionale/ Istituzionale piena, come non era riuscita al bingobunga, di rinascita democratica.
gae
dal pasticcio dei saggi non è escluso solo il M5S ma anche Sel (per fortuna) e l’augurio finale di Aldo è condiviso e rispecchia la posizione di Sel.
Pierfrancesco ciancia
La risposta è semplice, proprio perchè Il governo Monti attuale è debolissimo viene accettato da Grillo meglio di un nuovo e piu legittimo Governo bersani che potrebbe operare con maggiore indipendenza dalla scelte che grillo vuole imporre in parlamento.
Vincenzo Cucinotta
Caro Aldo, anch’io non riesco a capire la logica della scelta di Grillo a favore di Monti. L’unica che mi viene in mente è che Monti è l’avversario più facile, almeno a livello di consensi, ma potrebbe essere una scleta miope.
Tuttavia, non credo che l’opinione di Grillo conti qualcosa, è napolitano che si è voluto tenere il governo più omogeneo possiible a quell’establishment europeo a cui lo stesso presidente sente di appartenere.
Verosimilmente, le commissioni sono state isnediate all’unico scopo di perdere tempo, scelta attendista chiara sin dall’inizio, quando Napolitano candidamente lo confessò con quel paragone altrimenti incomprensibile coi tempi di risoluzione delle crisi in altri paesi europei.
La mia opinione è che Napolitano abbia debordato abbondantememte dai poteri che la costituzione gli da’, e solo forze politiche al limite della propria dissoluzione possono spiegare come queste abbiano tardato tanto a ribellarsi e lo facciano tuttora in modo soft: in altre situazioni, si sarebbe apettamente gridato al golpe (ma sono certo che in quella situazione Napolitano non si sarebbe permesso simili scelte).
Ora uno come Ainisi addirittura propone un vero e proprio golpe, visto che il decreto governativo che propone è sicuramente escluso dal testo costituzionale: da parte di un costituzionalista è davvero il colmo!
DINO
Forse perchè Grillo assorto agli onori delle cronache attraverso la criminalizzazione dello stato ladro e della politica sporca in fondo in fondo in nulla si distingue dall’uomo dell’austerity dimagrire lo stato,e dal tecnico screditare la politca,ci si ricorda quando Grillo invitava Tedeschi e svedesi ad invaderci?Be,Monti non rappresenta forse l’uomo dell’Europa che viene a redimere gli italiani ladri,corrotti e incapaci verso i quali lo stesso Grillo ha sempre lanciato strali che definire livorosi è poco?In poche parole a me non sorprende la sua preferenza.Poi sinceramente non saprei se si possa preferire Bersani a Monti o Monti a bersani,nell’eventuale governo bersani,Monti doveva essere parte integrante di questo governo,ricambiando un favore.
antonio
Perché monti e non bersani ? Perche’ il movimento 5 stelle spinge per far funzionare il parlamento che é espressione di questa legge elettorale e di questa classe politica con la quale dichiara di non poter formare un governo? Forse che nelle commissioni potranno accadere miracoli? È una strategia che non capisco e mi piacerebbe capire da chi ne sa di più.
fabio
Si ha l’impressione che Grillo sia finito in un geo-giochetto molto più’ grande di ciò’ che pensi. E poi tutta quella retorica sulla bontà a priori del mezzo “web”… non si capisce se si tratta di ingenuità o cattiva fede.
Analogie con i primi anni ’90?
Paolo
Mi sembra di dubbia costituzionalità anche la stessa manovra delle commissioni. Oltre a non essere ovviamente previste in nessuna fonte giuridica, mi sembra pesantemente contro lo spirito della Costituzione che il Presidente Della Repubblica agisca in maniera così aperta ed esplicita per una composizione politica piuttosto che un’altra.
Caruto
Leggo i commenti di questo blog, leggo i titoli dei giornali di oggi (02.01.2013) e mi viene in mente il Titanic.
Pero’ non si puo’ dire, perche’ e’ passato di moda.
Allora diro’ che mi viene in mente il caso dell’Alitalia nel 2008.
Prodi e Padoa Schioppa inventarono una (buona) soluzione insieme a Spinetta, l’AD, ora dimessosi, di Air France.
Siccome eravamo in campagna elettorale, Silvio ebbe la geniale idea di proporre una soluzione tutta italiana, per salvaguardare i flussi turistici verso l’Italia (invece che verso il Castelli della Loira, come sarebbe sicuramente successo se fosse intervenuta l’Air France) e trovo’ degli Eroi Patrioti che misero dei soldi, anche se l’onere maggiore, circa 4 miliardi, li pago’ lo Stato italiano.
A ruota lo seguirono i sindacati: ricordo ancora il rivoluzionario cislino Bonanni, tutto infervorato che tuonava per la soluzione tutta italiana che avrebbe salvaguardato l’occupazione.
Conclusione 1: Spinetta se ne torno’ in Francia e commento’: “Per l’Alitalia ci vorrebbe l’esorcista.”
Conclusione 2: da quel 2008 l’Alitalia si sta squagliando, un po’ di migliaia di persone sono in cassa integrazione, in via di licenziamento o gia’ licenziati, e forse fallisce del tutto.
Diro’ una cosa impopolare in questa sede, a favore di Napolitano: sta cercando di guadagnare tempo per far eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, concludere la vicenda degli accordi economici in sede europea (Monti dovrebbe fare soprattutto questo), cercare di far approvare una nuova legge elettorale per evitare di votare tra quindici giorni ed avere un risultato di blocco analogo a quello di ora.
In piu’, i processi a Silvio andrebbero avanti, infatti il PDL e’ stato il primo a protestare e dire che bisogna votare o fare un accordo con il comunista Bersani e ovviamente vorrebbe un Presidente di Garanzia (per Lui): tanto, tra cinque minuti, se la situazione lo richiedera’, il PDL dira’ altre cose, anche completamente diverse, contraddittorie e fuori tema (tipo: Piove, c’e’ ancora siccita’, la neve e’ alta ed il Governo e’ Ladro).
I Pentastelluti, ormai s’e’ capito: fanno quello che cazzo gli pare (mi scuso per il turpiloquio: “gli pare” e’ volgare, loro hanno la rete) perche’ loro sono diversi, lavorano per la rivoluzione controMondialista, questo Parlamento puo’ lavorare lo stesso senza Governo o anche con questo Governo (fa lo stesso), e comunque loro non hanno alcuna responsabilita’ di questa situazione perche’ loro non sono di questo mondo, ma di quello che verra’.
Napolitano fa quello che puo’ con i pezzi che ha a disposizione: e’ vero un governo Bersani sfiduciato potrebbe essere un modo per far capire chi ha la responsabilita’ dello sfracello ma, appunto, ci sarebbe lo sfracello.
Dubito che con un Bersani azzoppato si avrebbe una nuova legge elettorale, dubito che ci sarebbe una delegazione valida che puo’ andare in Europa a negoziare: continuo a pensare che e’ meglio che ci teniamo buoni i partners europei ma che gli mandiamo qualcuno che puo’ negoziare bene.
E nel complesso, sono d’accordo con Spinetta: qui ci vuole l’esorcista.
Vincenzo Cucinotta
@Caruto
Non capisco cosa c’entri l’alitalia in tutto questo, lo trovo un riferimento del tutto stravagante.
Per il resto, il suo ragionamento è del tipo che, visto che lei è favorevole a continuare il dissanguamento dell’Italia e la distruzione del suo sistema produttivo da parte del sistema bancario mondiale fallito (per favore, finiamola di sopravvalutare la funzione svolta dai governanti europei, sono solo dei mediocri esecutori di ordini provenienti da altri, schiavetti di infimo ordine), allora Napolitano fa bene a intervenire pesantemente sul merito delle decisioni politiche.
Ora, ognuno ha diritto ad avere le opinioni politiche più stravaganti, ma l’obiezione era di natura istituzionale, se la costituzione conferisse al presidente della repubblica un ruolo così clamorosamente politico, e di questo dovremmo parlare.
Si potrebbe dire che lei fa, mutatis mutandis, lo stesso di colui che essendo proibita la pena di morte in Italia, applaudisse se un giudice la comminasse perchè ritiene che quell’individuo è particolarmente odioso. Si parlava di regole, lei sa cosa sono le regole, se esse possono essere violate ogni volta che danno fastidio, allora meglio non averle del tutto, torniamo a vivere nella foresta.
Eppure la via istituzionale da seguire è perfino ovvia.
Esiste un governo che possa godere della fiducia di questo parlamento? No
E’ possibile sciogliere le camere? No
Un governo deve esistere comunque? Sì
Cosa occorre ad un governo per essere regolarmente insediato? La nomina da parte del presidente della repubblica, perfino nella deprecabile assenza della fiducia parlamentare.
E’ chiaro a tutti che questa situaizone è lungi dall’essere ottimale, ma è comunque la più vicina alla consuetudine ed alla lettera della costituzione.
Se le cose stanno così (e sarebbe arduo affermare diversamente), allora non rimane che insediare il governo più rappresnetativo possibile, e questo è chiaramente il governo Bersani, qualunque soluzione più o meno pasticciata e/o dilatoria è uno schiaffo alla costituzione, a cui anche lei dovrebbe tenere, credo.
Che poi si facciano giochini riguardanti l’elezione del nuovo capo dello stato, lo so anch’io, ma mi rifiuto di dovere accettare queste logiche perverse ed incostituzionali.
Rimango sbalordito dall’arrampicarsi sugli specchi che osservo sul web come sulla stampa, uno spettacolo per niente raccomandabile.
antonella policastrese
La democrazia in questo nostro Paese è in coma permanente. Quanto sta succedendo all’indomani delle elezioni lo dimostra. E’ come se avere votato avesse creato una legittimazione di un governo tecnico osteggiato dalla maggioranza degli italiani spaccati su chi scegliere, come spaccata è attualmente l’Italia. Napolitano invece di essere il garante della costituzione è diventato il garante dell’anticostituzionalità e da come si muove l’unica garanzia che interessa al “Grande Vecchio” è quella di onorare il fiscal compact cominciando a pagare gli interessi sul debito alla grande Germania. E’ come se noi fossimo diventati un protettorato o una colonia tedesca, poichè in casa nostra non abbiamo una libertà monetaria, ma tutto ciò che è economia, finanza banche, dipende da un organismo monetario europeo. Ciò che aggrava ulteriormente la situazione è il comportamento di Grillo che avvalora l’incostituzionalità di un parlamento nel quale regna sovrana la confusione. Grillo è come se volesse esautorare il parlamento. Indaffarato a parlare di web a dettare condizioni e linee guida ai suoi Avatar da un Pc, a dire che il prossimo Presidente della repubblica sarà votato dai grillini senza andare nel luogo deputato della democrazia sta lottando per annientare giorno dopo giorno il Parlamento. Ciò che ignora Grillo è che la rete è un conto ma che le persone in carne ed ossa devono poter interagire tra loro confrontandosi ed esprimendo dei pareri non solo in rete. Grillo così facendo sta portando il paese verso il disastro regalandolo a forze antidemocratiche che vivono d’incostituzionalità. Grillo alle prossime elezioni sarà fuori.Nessuno vuole essere un avatar
Andrea T
Lei dimentica il “semestre bianco”. Se non si elegge un nuovo Presidente della Repubblica non si possono sciogliere le Camere per andare a nuove elezioni.
aldogiannuli
non dimentico affatto il semestre bianco, ma Napolitano potrebbe dimettersi non appena eletto il prossimo Presidente ed aqccorciare l’agonia di un mesetto
Napolitano, i saggi e la Costituzione. Fotografia di una crisi | FiascoJob Blog
[…] Dal blog di Aldo Giannuli […]
Caruto
@Cucinotta
Leggevo stamattina il fondo di Padellaro su Il Fatto, pare che Napolitano stia, piu’ o meno direttamente, cercando di fare pressione su Bersani perche’ accetti l’inciucio PD-PDL.
Quindi Napolitano avrebbe anche un fine politico che a me non piace.
Meli sul Corriere traccia anche altri scenari: per es. che Bersani stia lavorando ad un settennato di Prodi (o Rodota’ o Zagrebelsky) con il possibile appoggio di Grillo. Se fosse, sarebbe una buona soluzione politica per rimetterci in movimento politicamente senza forzature sui fatti: perche’ i fatti nudi e crudi sono quelli dello stallo attuale.
Un Bersani alle Camere e poi sfiduciato sarebbe una soluzione piu’ debole di quella che si potrebbe avere tra qualche settimana, dopo l’elezione del nuovo Presidente. E votare ora con questa legge, piu’ che stravagante sarebbe suicida.
Un eventuale incarico a Bersani ora, senza maggioranza, andrebbe nella lettera della Costituzione?
Forse no.
In questi giorni si legge che la Costituzione prevede che il Capo dello Stato dia l’incarico come piu’ ritiene opportuno (si cita il caso Pella del 1953): ne desumo che i costituzionalisti potrebbero dare parere differenti dai suoi (di Cucinotta) e da quelli di Napolitano.
Voglio dire che la mia impressione e’ che le valutazioni in questo momento sono squisitamente politiche (e non mi pare che i Costituzionalisti dicono che Napolitano e’ andato oltre il suoi limiti).
Di Golpe Bianco parlano gli amici di Silvio (che vuole votare subito perche’ ha paura dei processi, perche’ pensa di rimanere fuori dalle dinamiche per l’elezione del nuovo Presidente, perche’ pensa di vincere) e Grillo (del quale rinuncio ormai a tracciare le logiche politiche, perche’ non di politica si tratta, ma di Rivoluzione: quindi qualsiasi cosa dica fa lo stesso).
Il riferimento all’Alitalia: per decenni managers, piloti, lavoratori di terra e di aria, politici, ne hanno fatto carne di porco. Si sono dimenticati che le condizioni di mercato erano profondamente cambiate e non c’erano piu’ i soldi pubblici di una volta. Hanno tentato l’ennesima forzatura autarchica: e infatti l’Alitalia si e’ ridotta ad un vettore che mette i marchi sugli aerei rumeni (che ogni tanto cascano), utilizza personale ultra precario, si avvia a licenziare migliaia di persone (quelle che il Rivoluzionario Bonanni voleva garantire).
Forse mi sbaglio (spero di sbagliarmi) ma sommando molte tendenze italiane ed internazionali (alcune vecchie anche di decenni) per l’Italia siamo ad un punto di svolta: o accettiamo una buona cessione di sovranita’ a livello internazionale (qualsiasi cosa significhi: banche, UE, BCE, ecc.) o qui crolla tutto, compreso l’attuale livello di benessere (o malessere) perche’ i ceti dirigenti italiani sono andati gradualmente in default (lo ripeto: le tendenze sono vecchie di decenni, ed ora siamo, mi pare, ad un punto di svolta).
Soluzioni diverse (di politica internazionale, di rapporto con i partners europei, di accordi economici sul debito) richiederebbero tempo e coerenza per almeno una legislatura (piena) e mezza: cioe’ non si possono risolvere in poche ore dando il mandato a Bersani (che non ha la maggioranza).
klaraspina
L’unico motivo per cui Grillo preferisce Monti a Bersani è perché non è un avversario politico temibile. Se Bersani andasse al Governo, magari con l’aiuto del MoVimento 5 Stelle, ci sarebbe il “rischio” che sostenesse riforme di buon senso, apprezzate, e di effettivo aiuto alla nazione. Questo farebbe salire i consensi al PD e al MoVimento.
Grillo invece ha in mente due strade alternative: o la vittoria senza necessità di alleanze (il famoso 100%), una posizione minoritaria non rilevante, per agire come ente di controllo (il famoso “apriscatole”) senza alcuna responsabilità di Governo. Con una preferenza per la seconda opzione.
Giovanni Talpone
Spesso, una situazione tanto aggrovigliata è generata dalla presenza di uno o più attori che fanno un calcolo strategico sbagliato. Forse Grillo è davvero convinto da raccogliere in futuro, in una situazione di caos perdurante, ancora più voti di adesso. A mio parere si sbaglia: un caos prolungato in genere favorisce (anche troppo) i partiti d’ordine, e il suo non appare tale. Corollario: se il M5S vedesse un declino dei consensi già alle comunali di Roma, potrebbe (giustamente) concludere che ha ormai fatto il pieno e che deve concretizzare la propria forza, e non aumentare continuamente la posta. Ma se a Roma vincesse, o se interpretasse in modo delirante un’eventuale sconfitta, la situazione potrebbe rimanere bloccata ancora a lungo.
giandavide
vabbèla risposta più gettonata dei pro grillos a oltranza nei confronti dell’analisi di aldo sembra quella che passa per la debolezza di monti rispetto a bersani. a parte che è una spiegazione che si rifà a calcoli politici da manuale cencelli, noto che l’esito a cui porta questa interpretazione è assurdo: come è possibile influenzare maggiormente monti rispetto a bersani? monti significa maggioranza pd pdl, quindi grillo non serve; bersani una maggioranza non ce l’ha e sarebbe quindi legato a grillo. senza contare che la campagna elettorale di grillo e ingroia contro il pd e sel ha avuto come argomento forte quello dell’appoggio a monti: è logico che ritrovarsi ad essere gli unici che oggi sostengono monti è una posizione strana per i grillini, ma devono abituarsi a cambiare idea spesso, sennò non riusciranno a stare dietro al loro capo.
@a caruto. non sono d’accordo su bersani. preferire accorfegersi di essere senza maggioranza tra sei mesi piuttosto che ora significa perdere tempo nascondendo i propri problemi sotto un tappeto, e le finestre istituzionali per le elezioni sono limitate: napolitano sta facendo si che l’italia perda un’altra volta il treno e si parli di cambiamento dopo le elezioni tedesche. geniale.
se devo proprio dire qual’è il presidente della repubblica che mi viene in mente quando penso a napolitano non ho dubbi: cossiga. in fondo anche napolitano ha la sua gladio da nascondere, e forse questo spiega perchè sta facendo il suo lavoro così male
Andrea T
Ma il fatto è che, a me pare, il cuore della decisione di Napolitano consiste proprio nel non dimettersi anticipatamente: forse ritenendosi, fomentato da molte persone, l’ultimo baluardo per la sopravvivenza di questo ordinamento politico sostanzialmente consociativo e corrotto fino al midollo che lui ritiene essere, comprensibilmente dal suo punto di vista di uomo d’apparato, l’unica possibilità per l’Italia
sergio
Certo Napolitano ha imposto tale soluzione a scopo dilatorio: solo il prossimo Presid. della Rep. (ha spiegato) potrà sciogliere le nuove camere, una leva cruciale per ‘forzare’ i partiti (specie il pd) a dialogare (col pdl).
Ma a parte la dubbia legittimità dei 10 saggi, mi chiedo se Napolitano et sui (e lo stesso Grillo) si rendono conto che in passato queste fasi di ‘tregua’ (apparentemente bipartisan) hanno sempre aperto gli spazi migliori per gli sparigli di B.
Dalla bicamerale in poi(pur con tutte le ovvie differenze), dalle difficoltà di prodi a fine 2007 (con fini sul punto di scaricare B.) alla stessa annunciata sfiducia di fine 2010 (rimandata di ‘appena’ 1 MESE da Napolitano), sono sempre queste fasi ‘morte’ (ah dimenticavo il dic. 2012) a consentire a B. di buttare tutto all’aria, e riprendere il pallino delle scadenze istituzionali ed elettorali.
Alfano ha già dato segnali di ‘impazienza’. Secondo voi Napolitano ha considerato questo rischio? Non sarebbe meglio che si dimettesse anziché buttare via il solito mese – posto che hanno già fatto capire che il Parlamento non potrà (non lo faranno) lavorare?
Vincenzo Cucinotta
@Caruto
Mi pare che sul punto essenziale, lei mi dia ragione, Napolitano ha deciso di svolgere un ruolo politico che però la costituziuone non gli concede. Si potrebbe dire che sta avvenendo che l’arbitro si sia messo a giocare nella partita che avrebbe dovuto arbitrare.
Ciò è grave, ed è ancora più grave la scarsa sensibilità verso le questioni delle regole istituzionali che vado leggendo sulla stampa ed anche nel nostro piccolo su vari blog, in particolare in area PD, e la cosa non mi garba per niente.
Lei dice che esistono differenti opinioni sulla correttezza dei percorsi formali che si osservano anche da parte di eminenti costituzionalisti.
Tuttavia, io tento a mio modo di argomentare la mia tesi e non intendo abbandonare la mia personale capacità critica di fronte a ciò che l’Ainis di turno esprime, se non altro perchè rimane il sospetto che questi studiosi giustifichino una tesi che hanno sposato magari per ragioni politiche anche loro.
Io avrei gradito che lei avesse criticato punti specifici del mio ragionamento, che conduce a una scelta a favore del governo Bersani come male minore, mentre Napolitano ha compiuto la scelta peggiore, innovando senza alcuna base costituzionale (dove si parla lì di commissioni di nomina presidenziale?).
Se davvero si voleva tenere la politica fuori da questa scelta, si doveva fare un ragionamento sistematico all’interno di uno schema rigido, mentre Napolitano pensa di potersi inventare ciò che gli fa più comodo, e questo costitusice una vera violazione dei suoi doveri costituzionali.
Vincenzo Cucinotta
(continua dal precedente commento…)
Sulla questione poi dell’interesse a rimanere nell’ambito europeo, penso che lei e coloro che la pensano come lei si sbagliano.
Il punto essenziale è che, guardando la massa di titoli su cui giace il sistema bancario, non v’è alcuna speranza che esse si salvino dal fallimento, tutto ciò che i governi stanno facendo comportandosi come tappetini calpestati dai banchieri di turno, è soltanto di prolungare l’agonia.
Mi chiedo allora dove stia la convenienza a volersi aggrappare a questo mondo che si trova già sull’orlo del burrone, e penso al contrario che sarebbe saggio tenere questa globalizzazione disastrosa lontana dal nostro paese: ci pensi, assecondare le proprie paure raramente si rivela una scelta giusta.
alberto
se bersani ha interesse a governare, deve scegliere se meritare la fiducia nel m5s oppure vuole inciuciare con il pdl.
e come meritarsi questa fiducia?
ovviamente sdraiarsi, non supinamente ma dialetticamente sulle proposte del m5s e con questo eliminare renzi una volta per tutte dalla competizione, acquisire un prestigio politico in quanto sarebbe colui che ha fatto piazza pulita del marcio del pd e divenire un vero lider nazionale.
questo però percorso non è osteggiato da grillo ma da napolitano stesso.
grillo ha tutto l’interesse a non avere in mano l’asse del governo, non ne ha al momento, le capacità e le competenze ma può condizionare e blindare il governo a guida pd e ottenere davvero un cambiamento radicale del sistema; anche perché l’obiettivo politico del m5s è il cambiamento del sistema, cioè quello che si aspettano i cittadini che l’hanno votato.
se m5s non pensa in questi termini è destinato a fallire; e fallisce perché la manovra di napolitano è appunto quella di aggirare l’ostacolo grillo, rimuovere bersani, salvare berlusconi e mettere renzi al comando.
saluti
alberto
aldogiannuli
Alberto: a me il Pd non sta molto simpatico e basta leggere gli articoli precedenti per capirlo, però, onestamente, Bersani aveva fatto delle offerte anche non banali che il M5s ha lasciato cadere.Anzi non ha neppure controproposto qualcosa, si è limitato a dire : No perchè tu sei come gli altri. Non mi pare che la respobsabilità, a questo giro, sia di Bersani e del Pd
Caruto
Ho appena visto la conferenza stampa di Bersani. Dice di essere d’accordo con la scelta di Napolitano.
Suggerisco la lettura di Breda sul Corriere di oggi. Nell’articolo, Napolitano interviene direttamente: su fatti (il comportamento di Bersani alla fine del pre-incarico) e su interpretazioni della Carta Costituzionale (quando e perche’ si da’ l’incarico di formare un governo).
Sulle interpretazioni: il Presidente (come ogni interprete) e’ legittimato ad interpretare seguendo alcune regole dottrinarie, ma rispetto ad un generico interprete deve anche prendere delle decisioni per risolvere problemi. Presumo sia legittimato a prendere le decisioni che ritiene piu’ opportune in base a quelle interpretazioni.
Riporto (copia-incolla) quattro passaggi dell’articolo di Breda (l’ultimo, il quarto, non mi piace affatto; volendo essere ottimista e’ solo un modo per calmare il PDL):
1) [Bersani] Non ha chiesto di poter continuare … Ne’ di veder trasformato il pre-incarico in un mandato pieno per costituire il governo, il che avrebbe implicato una formalizzazione con il giuramento e con il successivo insediamento a Palazzo Chigi insieme a tutti i ministri, anche se fosse stato battuto in Aula.
2) … il potere di nomina del capo dello Stato … non e’ libero, illimitato, affidato alla sua insindacabile discrezione, bensi’ e’ un potere teleologicamente orientato: puo’ e deve essere esercitato affinche’ il soggetto nominato abbia, secondo l’articolo 55 della Costituzione, “la fiducia delle due Camere”.
3) … dal 15 aprile saranno convocate le Camere che, se saranno gia’ pronti i rappresentanti dei Consigli regionali, tra il 16 e il 18, cominceranno a votare per il nuovo presidente della Repubblica. Oltre non potra’ andare. Cio’ significa che, anche se il suo settennato costituzionalmente finisce il 15 maggio, molto probabilmente lascera’ prima.
4) [Napolitano] rammenta quel che accadde nel 1999, nel contesto incandescente che registrava un centrodestra all’attacco e un centrosinistra profondamente vulnerato… in quel contesto… il Parlamento riusci’ a mandare Carlo Azeglio Ciampi al Quirinale con una larghissima maggioranza. Ricorda ancora il titolo dei giornali, Napolitano: “Accordo Berlusconi-D’Alema per eleggere Ciampi”.
http://www.corriere.it/politica/13_aprile_02/napolitano-e-le-polemiche-lasciato-solo-dai-partiti-breda_80bfedc2-9b53-11e2-9ea8-0b4b19a52920.shtml
Re Giorgio a Cinque Stelle | Hellò Magazine
[…] una volta al Paese la permanenza di Monti e del suo governo non eletto. Un esecutivo che ha avuto la fiducia da un Parlamento che ormai non esiste più e che non si sogna a chiederla al nuovo. Un Governo che dunque non sarebbe sbagliato definire […]
Marco Penazzi
A me sembra che Grillo (ieri) abbia chiarito che monti non è peggio di Bersani ma UGUALE a Bersani (infatti hanno governato insieme per un anno con i risultati che sono sotto agli gli occhi di tutti) ma monti È GIÀ in carica e potrebbe (dovrebbe) istituire le commissioni parlamentari (quelle in sostanza che interessano all’OdG del parlamento).
Detto questo rimane che con ogni probabilità con l’infamia dei “saggi” (paggi) napolitano ha chiaramente superato cossiga ed si attesta senza dubbio (per me) come PEGGIOR presidente della storia repubblicana.
aldogiannuli
PENAZZI:
Non ci siamo:
1. non è il Presidente del Consiglio che insedia le commissioni, ma il presidente di ciascuna camera e di solito lo si fa dopo l’accordo sulle presidenze (che qui evidentemente manca)
2. Non si tratta di dire se Bersani sia meglio o peggio di Monti, semplicemente un governo Bersani, anche di minoranza e, dunque, in crisi subito dopo il voto delle camere (non è necessario che il M5s voti la fiducia) è costituzionalmente più corretto di un governo che viene dalla legislatura precedente e che era già in debito di ossigeno costituzionale dalla nascita. Ma a questo orecchio Grillo e Napolitano (ora amiconi) non sentono… ne tragga le conseguenze
Luca iozzino
Questa volta non difendo affatto Grillo, Monti andrebbe Sfiduciato.
Faccio anche presente che la strada della presentazione di una mozione di sfiducia formale in parlamento è aperta anche per il PD ( e vorrei vedere poi Grillo non votarla ) .
Perchè il PD non lo fa?
Forse che si spacca il giorno stesso?
aldogiannuli
Scusa Luca:
1 un governo dimissionario non può essere sfiduciato ma solo sostituito e questo lo si può fare solo nominando un nuovo presidente del consiglio che sceglie i ministri e li pirta al giuramento. E sin qui le responsabilità istituzionali sono di Napolitano (ripeto: il peggio Presidente che abbiamo mai avuto)
2 Le responsabilità di Grillo sono politiche perchè, anzicchè sottolineare l’anomalia e chiedere al Presidente la nomina di un nuovo governo (che dopo può aqnche non votare, sia chiaro) si mette a fare da copertura dicendo che lasciare le cose cosi come stanno gli va bene e fare gli occhi dolci a Napolitano che sino a ieri era Morfeo
3 dici che il M5s ha una strategia di lungo periodo. Con tutto il rispetto: dove la vedi?