In morte di Carlo Azeglio Ciampi.

Quando muore un personaggio della statura di Ciampi, i pericoli sono sempre due: l’agiografia acritica per cui il defunto è caricato di ogni merito al di là di ogni ragionevolezza e con una vis laudatoria tanto esagerata da sfociare nell’oltraggio, e, dall’altro lato, l’offesa gratuita, l’irragionevole addebito di colpe esagerate o inesistenti. Al solito: il servo encomio ed il codardo oltraggio dai quali vorremmo restar lontani.
Ciampi non ha fatto eccezione: la gran parte di media e politici ha attaccato il corro delle lodi mentre il solito tanghero Salvini si è prodotto in una uscita di rara volgarità.

Cerchiamo di dare un giudizio più equilibrato: Ciampi è stato sicuramente un personaggio di statura storica ragguardevole e non solo perché è stato Presidente della Repubblica. Ha retto la Banca di Italia da pochissimo investita dal ciclone Baffi-Sarcinelli e riuscì a restaurarne l’autorevolezza, ciò che non era scontato che avvenisse.

Ha salvato la lira nel 1993, pur se con misure non sempre condivisibili, quando è stato Presidente del Consiglio governando il paese nel torbido passaggio fra prima e seconda repubblica, fra stragi ed oscure manovre interne alle istituzioni. Gli va riconosciuto d’essere stato un Presidente della Repubblica di grande correttezza (quel che sicuramente non si può dire del suo successore). Così come gli va riconosciuta l’onestà personale e la dedizione al compito. Questi sono meriti oggettivi che solo con molta faziosità gli si possono negare.

Poi c’è l’esame storico obiettivo della sua azione di finanziere, economista e politico a cominciare dall’infelice divorzio fra Banca di Italia e Ministero del Tesoro, di cui Andreatta fu il proponente  e Ciampi la necessaria sponda a palazzo Koch. E Ciampi fu il massimo regista della politica delle privatizzazioni (all’epoca descritte come la quintessenza della modernità) e l’organizzazione della celebre crociera sul Britannia, in cui ne venne sancito il canone culturale (ma direi quasi religioso). Ed, ovviamente , a lui va dato il merito-demerito (a seconda dei punti di vista) dell’entrata dell’Italia nell’Euro con tutte le scelte correlate. Poi ci sarebbero scelte occasionali, come l’uscita temporanea dell’Italia dallo Sme nel 1993 che servì a salvare la lira dall’urto speculativo di Soros, ma questo richiederebbe un esame a sè che rinviamo ad altra occasione.

Personalmente, sin dal 1992 ho sempre dato un giudizio negativo di tutte queste scelte (divorzio Tesoro-Bankitaria, privatizzazioni ed Euro), e non ho motivo di modificare il mio giudizio sul carattere fallimentare di quelle scelte, questo però non implica alcun giudizio sprezzante sull’uomo che fu l’architetto di quelle scelte. Fu (come Cuccia, del resto) un gran sacerdote della finanza che amministrava il suo potere  senza interessi personali, ma servendo un blocco di classe che io ritengo avversario.

In questo pesava la sua formazione politica che proveniva dalla destra del Partito D’Azione (quella che si ispirava ai vari La Malfa, Tarchiani, Cianca ecc.) che fu sempre vicina all’èlite  finanziaria dei Cuccia, Mattioli ecc. e che era il punto di contatto con Scalfari e la base ideologica della Repubblica. E questo spiega anche la sua fede europeista saldamente creduta sino ai suoi ultimi giorni, quando il fallimento del progetto europeista è ormai conclamato.

Dunque non nascondiamo le ragioni della nostra critica all’uomo ed alla sua cultura azionista su cui torneremo a dire, ma questo non ci esime da un omaggio ad un avversario che servì gli interessi delle classi dominanti, ma con innegabile disinteresse personale, intelligenza e studio.

La critica storica è cosa diversa dall’insulto becero e sguaiato e, di fronte ad un avversario di classe del genere, nel momento della morte, si possono chinare le bandiere senza, per questo rinunciare alla critica ed alla difesa degli interessi di classe contrapposti.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (61)

  • “l’uscita temporanea dell’Italia dallo Sme nel 1993 che servì a salvare la lira dall’urto speculativo di Soros”
    Mi spiace ma qui bisogna fare un po’ di storia.
    Nel 1992 (e non nel 1993) Soros lanciò un attacco speculativo contro la lira (e la sterlina). La banca d’Italia, d’accordo con il governo, difese il cambio cedendo le riserve di valuta estera per comprare lire; una scelta logica, nel breve periodo, dal momento che eravamo nello SME e avevamo una fascia di oscillazione ridotta. Ma la cosa durò a lungo e la difesa diventò un suicidio. Vennero così buttate riserve per quasi 50 miliardi di valuta e, quando q

    • (mi è sfuggita una conferma a metà messaggio)
      … e quando le riserve furono esaurite, la banca d’Italia non poté fare altro che mollare il cambio e portarci fuori dallo SME (settembre 1992) con conseguente svalutazione.
      Risultato: Soros si è intascato un bel gruzzolo e noi siamo rimasti senza valuta di riserva. Se il cambio fosse stato mollato prima saremmo usciti comunque dallo SME, ma avremmo limitato il danno sulle riserve (e i guadagni di Soros).
      La svalutazione che ne è derivata fu un toccasana per l’economia italiana, a ulteriore conferma di come tenere il cambio fisso sia una follia.
      Quindi, sostenere che Ciampi “salvò la lira” è una cosa che non si può sentire.

      • Tenerone Dolcissimo

        Ricordiamo che SOROS durante la II GM lavorò a Budapest alla confisca dei beni degli ebrei avviati ai campi di sterminio.
        Curiosamente nessuna comunità ebraica, che pure chiedono la condanna di vecchie cariatidi ramai totalmente rincoglionite, ha minimamente sollevato alcuna critica verso di lui.

      • Mi scusi ma “La svalutazione che ne è derivata fu un toccasana per l’economia italiana” è ironico spero: poco dopo l’operazione da Lei citata (la svalutazione) Prodi potè procedere a svendere letteralmente (Parlamento compiacente) il meglio dell’industria Italiana

        • Tenerone Dolcissimo

          Non credo che sia ironico. D’altronde vi sono fior di economisti che affermano che quella svalutazione fu positiva per l’Italia
          magari sara’ una esagerazione definirla un toccasana, ma sicuramente ebbe effetti benefici.
          Se poi prodi svendette l’industria italiana tradendo il proprio paese e -aggiungo io- anche lo spirito delle corrette privatizzazione- cio’ fu indipendente dalla svalutazione ma è connesso ai rapporti mafiosi intessuti da molti rappresentanti della nostra sinistra tanto la base crede che sia colpa del liberalismo

        • No, non era ironico. Come ha detto Tenerone qui sopra le due cose non sono necessariamente legate. Comunque basta andare a guardare gli indicatori economici del periodo per rendersi conto di cosa successe. Cercando bene si trova (fra i tanti) anche un articolo firmato Mario Monti che titola “la svalutazione ci ha fatto bene”.

          • Tenerone Dolcissimo

            Questa non la sapevo…
            … un articolo firmato Mario Monti che titola “la svalutazione ci ha fatto bene”….
            sto gran fijo de na (bip) impestata (bip) e di quela grandissimo (bip) di suo padre ammesso che sia il padre

      • Stavo per postare la stessa cosa – che è poi la storia come l’ho sempre conosciuta – e mi limito dunque ad un’aggiunta. Vado a memoria e non ne ricordo il titolo, ma la vicenda dell’attacco ribassista alla lira (e alla sterlina) è stato descritto da Soros in uno sei suoi tanti libri. Lì si dice come un’unione monetaria sia una pacchia per i ribassisti, per due motivi: da un lato, le mosse della Banca centrale sono prevedibili: è costretta a comperare la sua valuta per sostenerne il prezzo, spendendo divisa (aka $). Dall’altra si sa anche quando sarà costretta a smettere perché le sue riserve di divisa (che non stampa lei, a differenza della sua valuta) sono terminate.
        Quel che successo non è dunque che “Ciampi svalutò la lira”, ma semplicemente che dovette cessare di sostenerla (secondo gli obblighi SME) perché s’era prosciugata la cassa, che era esattamente quel che attendeva Soros. Non c’è in questo né merito né demerito, essendo una causa di forza maggiorissima.
        Per il resto, d’accordo: Ciampi (ma anche Andreatta, persino Monti che non è estraneo al divorzio) sono state e sono “brave persone” (falle esse pure cattive! dicono a Roma). Ma la scolastica medievale (ed Enrico Berlinguer) si sbagliano: essere virtuosi e fare bene sono due cose indipendenti, come dice Niccolò (al secolo “il Machiavelli”).
        BTW, Soros attaccherà qualche anno dopo la moneta della Tailandia (una delle tigri asiatiche che aveva adottato la parità col $, il loro SME), mandandola in default. Provò poi ad attaccare il dollaro di Hong Kong, ma lì si trovo di fronte ad agguerriti banchieri di lungo corso, non ad una classe dirigente di fresca nomina, che gli rifilarono una tale legnata che gli fece perdere quel che aveva guadagnato con la Tailandia.
        Qualche mese dopo cominciò a dire in giro che il mercato finanziario era un casino e che bisognava regolamentarlo.
        Questa storia invece la racconta Krugman in un suo libro. Sospetto sia quello sulle tigri asiatiche, anche se sto sempre andando a memoria.

  • Roma 29 giugno 1978

    <>.

    Da un telex dell’Ambasciata americana a Roma.

    PS.Quando si prenderanno in considerazione i diari di Carli, che di Ciampi non aveva una buona stima? e due righe sul Britannia? e 70 mila miliardi delle vecchie lire bruciate in una notte per sostenere il cambio a 750; la parità di entrata nell’euro fissata alla FOLLE cifra di 1936,27? La stucchevolissima pantomima della batteria del Quirinale? E per fortuna Ciampi non era il Banchiere Umanista..

    • Chiedo scusa ma manca il testo del telegramma dall’ambasciata americana in Roma:

      «Guardate che fra due settimane, il 16 luglio, cambierà il direttore generale della Banca d’ Italia. Se ne andrà in pensione Mario Ercolani, e il suo posto verrà preso da Carlo Azeglio Ciampi, che lavora alla banca centrale italiana dal 1946 e che dal 1976 è vicedirettore generale, dopo esserne stato segretario generale e capo dell’ ufficio studi». «A differenza di Ercolani, Ciampi non è preparato sulle questioni internazionali, e capisce assai poco di cambi. Per questo speriamo che verrà promosso alla guida del settore estero e del mercato dei cambi, Carlo Santini, assai più ferrato di lui su queste materie».

      • Tenerone Dolcissimo

        BBBono pure Mario Ercolani
        Ho mandato una nota a Giannuli in cui si parla anche di lui e delle truffe al centro di cui -volente o nolente- si è trovato

    • Tenerone Dolcissimo

      Quando si prenderanno in considerazione i diari di Carli, che di Ciampi non aveva una buona stima? e due righe sul Britannia?

      Quando andremo a sollecitarli fucile alla mano

  • Professore, buongiorno!
    Apprezzo l’obbiettività dell’analisi, obbiettività che per esempio l’unico quotidiano “comunista” non ha dimostrato, e che mi ha fatto pensare al tuo post di qualche giorno fa sulle ragioni della sconfitta della sinistra. Personalmente lo devo ringraziare. Ero da qualche anno entrato nel magico mondo dei trasporti, lo stesso in cui pochi giorni fa un sindacalista di cinquantatre anni è morto travolto da un padroncino durante un picchetto. Vedevo, da un lato, chiudere intorno a me i capannoni e la gente restare a casa e, dall’altro, il padrone della ditta di allora riempire i suoi capannoni di merce che arrivava con frequenza giornaliera su container da venti e quaranta piedi provenienti dalla Cina. Iniziava, poco dopo l’11 settembre, e ben prima del 2008, quella desertificazione delle attività produttive, quella precarizzazione del (poco) lavoro rimasto, quell’ulteriore accelerazione nei processi di concentrazione del capitale e di finanziarizzazione dell’economia tutt’ora in corso. Ebbene, in tutto ciò, di fronte alle (poche) voci che si levavano in segno di protesta, ai picchetti e alle veglie davanti ai cancelli chiusi a cui persino i vescovi venivano a portare solidarietà, il mio ricordo, vivo come se fosse ieri, va ai “moniti del capo dello stato” (minuscolo) a “fare sistema” (sic!). “Fare sistema” cosa? A legalizzare l’omicidio di stato così che, quando uno è stato spremuto come un limone fino all’ultimo, non mancherà un compassionevole colpo alla tempia (gentilmente offerto dall’ASL locale) per porre fine alle sue sofferenze? Fu allora, per l’incazzatura che mi montava di giorno e che non riuscivo a farmi passare, che ritornai a studiare, e non letteratura giapponese o cinese. Per questo lo devo ringraziare.
    Un caro saluto.
    Paolo

    • Tenerone Dolcissimo

      Iniziava, poco dopo l’11 settembre, e ben prima del 2008, quella desertificazione delle attività produttive
      RECTIUS Iniziava, poco dopo l’adozione dell’euro, e ben prima del 2008, quella desertificazione delle attività produttive

      • Giusto, Tenerone, anche se il riferimento all’11 settembre non è del tutto sbagliato.
        Il mio primo lavoro iniziava con la fine della lira, in una fabbrica di tondini in vetroresina. Fino ad allora, questi tondini che erano l’anima dei cavi in fibra ottica che, già allora, erano posati nel Nord Europa, avevano consentito alla ditta di accumulare utili con percentuali di crescita a due cifre. Dopo l’11 settembre, il crollo totale: la swiss air chiudeva, le commesse non arrivavano, gli ordini si erano interrotti. Durò tutto qualche mese, molti non ressero e chiusero. In quel senso si iniziò, almeno dalle mie parti, un processo ininterrotto che portò alla “desertificazione delle attività produttive” di cui parlo, di cui sono stato, mio malgrado, testimone, e di cui nessuno si occupò politicamente per individuare una possibile soluzione. I dazi all’importazione erano cavalcati dai leghisti contro le merci cinesi (sic!), che non si rendevano conto che erano gli stessi sciur brambilla (e ne ho conosciuti…) a importare, chiudendo la loro “fabbrichetta” per riaprire dove tutto costava meno, senza che nessuno battesse ciglio. Ma tutti sapevano, eccome se lo sapevano: primo fra tutti, chi invocava a “fare sistema”… Oggi, da noi, resiste solo chi produce cose irriproducibili da altre parti (altissima tecnologia, mobili di lusso) che regolarmente vedo passare sotto forma di bolle doganali davanti ai miei occhi. Troppo poco, per mantenere 59 milioni di persone. Il “sistema” non è mai interessato a nessuno.
        Un caro saluto.
        Paolo

  • Commento equilibrata nella massa delle farneticazioni lette in questi giorni.
    Io la penso così
    Ciampi era stato segretario generale e poi vice direttore generale della Banca d’Italia prima di venirne inopinatamente nominato governatore dopo la fuoruscita di Baffi, espulso per essersi opposto alle mene di Sindona. Il potere in carica pensò bene di sostituire un tecnico con un funzionario amministrativo, per poterlo controllare meglio ed evitare eccessive autonomie.
    Ciampi era un borghese di vecchio stampo, laureato in lettere e giurisprudenza, che non capiva nulla di economia, banca, moneta, finanza e che per vanità personale si è fatto menare per il naso dai poteri forti e si è reso così connivente con coloro che comandano, che lo hanno ricompensato con cariche onorifiche dalle quali si sentiva appagato, e nelle quali ha proseguito a far danni. La colpa maggiore è di non esser mai stato cosciente della sua incompetenza e delle necessità di togliersi di mezzo per non essere usato – dai suoi satanici collaboratori Draghi, Dini, Padoa Schioppa, Grilli, Bini Smaghi e co. – come un utile idiota, traditore suo malgrado. Credeva di essere un bravo coordinatore e veniva invece coordinato.
    Questa è naturalmente la mia benevola interpretazione dei fatti, desunta anche dalla sua passione per il Risorgimento italiano del quale (come peraltro la maggioranza degli italiani) non aveva capito niente e di cui rimasticava le favole. Le cinghie di trasmissione del potere erano a quell’epoca Antonio Maccanico (vero presidente della Repubblica al posto dell’innocuo Pertini), Francesco Cossiga e Beniamino Andreatta, tutti e tre di stretta osservanza atlantica, cui si aggiunse poi Spadolini.
    Urge che qualche storico serio e indipendente studi bene tutto il periodo per arrivare a delle conclusioni il più possibile vicine alla realtà.

  • Tenerone Dolcissimo

    c’è l’esame storico obiettivo della sua azione di finanziere, economista e politico
    —-
    Caro Giannuli, devi avere fatto confusione. Hai attaccato questa frase destinata ad un altro articolo.
    Ciampi era un laureato in lettere ed in vita sua non ha mai scritto un rigo in materia economica, tanto che tutti ancora si chiedono come abbia fatto no solo ad entrare in Banca d’Italia –cosa già di per sé strana, ma anche a diventarne il governatore. E si tratta di un mistero che fa sembrare quello di piazza Fontana una bugia da bambini.
    Quindi definirlo ECONOMISTA è un errore, scusabile per il fatto che i media prezzolati hanno fatto di tutto per farlo passare per tale.
    Quanto a “finanziere” -termine peraltro assai vago- dubito che ciampi avesse la benché minima conoscenza degli strumenti della finanza.
    +++++
    Ha salvato la lira nel 1993,

    ECCHEVORDI??????
    Nel 93 ciampi ha solamente distrutto le nostre riserve valutarie, accumulate faticosamente nel corso degli anni, nel disperato tentativo di mantenerne il cambio SME. Alla fine ha dovuto cedere e la lira si è svalutata. Il che non è stata affatto una tragedia tanto è vero che quella svalutazione dette sprint all’economia e non generò effetti inflattivi.
    Non occorre essere un Bagnai per sapere che una valuta forte non sempre è una benedizione e il cambio deve fluttuare liberamente.
    La storiella della difesa della lira è una delle più farlocche menzogne dei collaborazionisti al soldo della merkel e purtroppo vedo che gode credito come molte leggende metropolitane.
    La verità è che ciampi ha successivamente assassinato la lira regalandoci l’euro vera benedizione per l’economia e per i redditi dei lavoratori.
    +++
    ho sempre dato un giudizio negativo di tutte queste scelte (divorzio Tesoro-Bankitaria, privatizzazioni ed Euro), e non ho motivo di modificare il mio giudizio sul carattere fallimentare di quelle scelte,

    Diamo a Cesira quel che è di Cesira e mettiamo i puntini sulle ipsilon. Le privatizzazioni sono state anche buone come quelle cecoslovacche. Noi italiani ne abbiamo un’opinione pessima perché le hanno fatte gente proprio come ciampi, il quale –giove ricordarlo- vendette la Nuovo Pignone ad un prezzo ridicolo e che corrispondeva al portafoglio ordini della stessa Nuovo Pignone. Sarebbe come vendere per un milione di euro una villa con tutti i quadri ed i mobili antichi che si trovano al suo interno e tali quadri e mobili antichi valgono da soli un milione di euro.
    Come mai ciampi ha fatto tutto questo??? Io non penso nemmeno che abbia preso la stecca, ma solamente che abbai eseguito ordini superiori sine nerchiam intelligere.
    +++
    infelice divorzio fra Banca di Italia e Ministero del Tesoro, di cui Andreatta fu il proponente e Ciampi la necessaria sponda a palazzo Koch

    Mi ricollego a quanto detto prima. Ciampi era solo un piccolo burocrate messo lì da qualche potentato di cui eseguiva gli ordini senza capirli. Uno che era stato miracolato avendo preso una laurea che non serviva a una ceppa e che avrebbe potuto fare al massimo il professore di liceo e, invece, è diventato un grande burocrate. Il vero emblema di un Italia mediocre che riesce ad avere successo grazie alla tessera (qui dovremmo parlare di gonnellino, ma non sottolizziamo). Un’Italia che esegue bovinamente gli ordini del capo senza discutere. La vecchia Italia che non aveva mai detto una parola contro gli ebrei ed iniziò a perseguitarli il giorno dopo l’emanazione delle leggi razziali. Per certi versi ciampi era un bravo comunista: non capisco ma mi adeguo.
    +++
    Gli va riconosciuto d’essere stato un Presidente della Repubblica di grande correttezza
    ——-
    Non è correttezza. E’ che ciampi era un essere senza personalità e nemmeno aveva lo spirito di iniziativa per essere scorretto
    ++++
    e proveniva dalla destra del Partito D’Azione (quella che si ispirava ai vari La Malfa, Tarchiani, Cianca ecc.) che fu sempre vicina all’èlite finanziaria dei Cuccia, Mattioli ecc. e che era il punto di contatto con Scalfari e la base ideologica della Repubblica.

    Stiamo parlando di tutta gente di sinistra che detestava i liberali. Tutta gente che difendeva un economia basata su un controllo aristocratico dell’impresa: qualcuno si ricorda del “LE AZIONI NON SI CONTANO MA SI PESANO”? Agnelli era noto per avere sempre odiato i liberali e cuccia ha sempre difeso lo status quo e lottato contro l’economia di mercato.
    +++

  • D’acccordo, i morti lasciamoli in pace ,ma oggi nel corso di questa lunga crisi economica indotta da un sistema economico nelle mani di un’esigua elite finanziaria, non è proprio il caso di commemorare coloro che hanno lavorato coscienziosamente e razionalmente al nostro impoverimento; se proprio vogliamo fare una cosa giusta commemoriamo la Luxemburg e riportiamo a galla la speranza di un cambiamento contenuta nelle sue anlasi storco-rconomiche. Ciampi riposi in pace, anche se non ha minimamente contribuito alla sviluppo ed alla piena applicazione della Costituzione italiana, a partire dalla seconda parte dell’articolo 3

  • Caro Giannuli,
    Secondo me il giudizio su Ciampi non deve limitarsi alla sola analisi dell’economia: a mio avviso Ciampi ha fatto un grave danno a questo paese anche in un altro campo: è stato il presidente che più di ogni altro ha enfatizzato il concetto di patria, rivalutando inno, bandiera, risorgimento. Tutti simboli e miti che non hanno minimamente aiutato il popolo italiano a crescere e a diventare una collettività migliore. L’enfatizzazione di questi aspetti, infatti, spinge il cittadino a un legame emozionale ed irrazionale con la patria, anzichè un patto maturo e responsabile con lo stato. Sarebbe stato decisamente meglio se l’impegno di Ciampi fosse stato quello di insegnare l’educazione civica agli italiani, anzichè a commuoversi davanti a un brutto inno, a una brutta bandiera o a storie (in genere false o esagerate) di eroi dell’ 800.

  • Buon giorno professore,
    non condivido il suo parere di rendere “l’onore delle armi” a Ciampi, né a chi lo vorrebbe fucilare, ma la crocifissione in sala mensa si. Per quel che mi riguarda si tratta di un fantozzi, ai suoi livelli certo, ma pur sempre un fantozzi.
    Privatizzazioni….. quelle con Draghi alla dg del tesoro? e quello stesso draghi che ha messo in un fondo fiduciario, o una societa immobiliare non ricordo, per evitare conflitti di interesse circa 1000, mille, immobili quando lo mandarono alla banca d’Italia? (qui si risponde anche all’amico che cita il caso della nuova pignone (che tra parentesi era un gioiello creato da fanfani la pira andreotti e mattei ed aveva in portafoglio tutta la progettazione e lo sviluppo dell’industria degli idrocarburi URSS). Ma si sa tra ladri in vita non c’è onesta, ma in morte se ne parla bene.
    Potrei condividere il suo articolo, almeno in parte, se avesse fatto cenno a quanto lei stesso ha scritto a pag29 ultimo capoverso. Nulla di che, ma avrebbe fatto piacere leggerlo.
    cordialmente

  • Tenerone Dolcissimo

    Non bisogna fare confusione fra stato e nazione.
    Lo stato puo’ _anzi dovrebbe_ rappresentare la nazione, ma puo’ anche non farlo o addirittura essere contro la nazione, come nelle dittature e come infatti accade adesso in Italia dove lo stato e le sue strutture aggregate (Confindustria CISL CGIL) hanno come scopo l ‘oppressione e la predazione della nazione in generale e dei suoi cittadini in concreto
    Nella azione che lei descrive ciampi ha tentato subdolamente di far credere agli italiani che stato e nazione qui da noi e in questo momento storico si identificano

  • Il coccodrillo celebrativo sul Presidente Ciampi non mi è piaciuto, perché agiografico, omissivo di alcuni importanti elementi e internamente contraddittorio su alcuni punti.
    Per amor di precisione diciamo subito che dall’inchiesta giudiziaria che “colpì” Banfi e Sarcinelli, entrambi ne uscirono assolti. Dimentico il nome del PM che sostenne l’accusa contro di loro. Dopo si aprì l’era di Ciampi e Dini.
    La lega di Salvini, già di Bossi al tempo politico di Ciampi, l’ha sparata grossa per occultare i suoi flirt teutonici e, diciamo così, neo separatisti, col che abbiamo un primo elemento di quegli anni, cioè la costosa riunificazione tedesca, portata avanti dal cancelliere Kohl, non proprio uno stinco di santo, non proprio un amico dell’Italia, non proprio una volpe, non proprio un francescano.
    Ciampi da Governatore della Banca d’Italia si impegnò nella difesa della lira nel cambio contro il marco, salvo poi mollare il tutto. Chi ci guadagnò, quanto ci costò? Chi ci ha rimesso?
    Spalancò le porte all’euro, insieme ad altri, a quota 1936,27, arrotondate a 2.000. Chi ci ha guadagnato? Chi ci ha rimesso?
    Il nome Mannesman suggerisce qualcosa? A vantaggio di chi e in danno di chi?
    Con il Governo Ciampi – la cui lista dei ministri meriterebbe di essere riletta- il debito pubblico è aumentato o diminuito? … tanto per scegliere un parametro. E la disoccupazione?
    Lo stesso Ciampi ha raccontato di una sorta di golpe mafio bombarolo e non sa dire altro. Ma Ciampi era il Presidente del consiglio o uno qualsiasi di passaggio a Palazzo Chigi?
    Tralascio le considerazioni su quella vecchia carretta del mare da affondare che rispondeva al nome Britannia .. come lo sarebbe stato in qualsiasi altra parte del mondo. Glisso e mi rifaccio alle accennate considerazioni critiche sull’operato di Ciampi riportate dal prof. Giannuli.
    Perché tangentolopoli non è avvenuta anche in Germania, dove quanto a pappare il partito di Kohol e Cavolo non sono stato secondi, grazie anche al piazzista gaglioffino franzese? In altri termini, perché la Germania si è stabilizzata mentre l’Italia si è destabilizzata? Perché non viene detto dalla stampa che uscire con certuni personaggi politici è pericoloso per il proprio portafoglio?
    Qual è il pensiero politico di Giannuli su Ciampi, quello colorado deli articoli critici del 1993 o quello blanco ed elogiativo di oggi? L’errore in cui cade il prof. È quello di confondere i piani politico e istituzionale. Che Ciampi non sia stato un maleducato politico è vero, come è vero che non gli si sono appiccicati soldi alle mani, ma queste considerazioni sono ovvietà, perché lui non era un politico, era un tecnico che non aveva fatto il cursus honorum dei politici di professione; era stato direttamente catapultato alla presidenza del consiglio: è troppo poco per incensare Ciampi, al quale vanno riconosciuti gli onori funebri propri della carica, ma questa è cerimoniale, non certo storia. Mutatis mutandis si dovrebbe allora esprimere con gli stessi parametri un giudizio positivo di Napolitano il giorno in cui Iddio lo chiamerà.
    Abbiamo dimenticato le considerazioni che facciamo sulla inesperienza di Renzi, sulla onesta come solo e isolato valore impolitico, per non parlare della incontrollabilità politica dei tecnici che non rispondono a nessuno, se non ai loro padrini dei poteri forti e antidemocratici?
    Insomma, il Giannuli di oggi mi è parso poco Giannuliano, intento com’è a beatificare Ciampi, mentre i dati oggettivi, – alcuni dei quali sottaciuti, altri cennati dallo stesso- vanno in tutt’altro senso.
    Un cenno merita la polemica anti azionista. Le critiche a quel estinto partito sono più d’una, ma mettere insieme Cuccia, Scalfari, Mattioli, La Malfa, Tarchiani e Cianca, i quali hanno avuto percorsi politici e professionali diversi, non mi sembra un esercizio di chiarezza. Le responsabilità politiche del tecnico Ciampi, difficilmente mi sembra che possano essere rimproverate a un partito che non c’è più da decenni: sono di Ciampi e di nessun altro.
    Dopo la lettura del pezzo, ho pensato che il luogo più adatto per l’elogio funebre sia la chiesa. Al più per la salvezza dell’anima si può passare dal prete e pagare una messa in suffragio.
    Se si vuole cercare il proprium di questo pezzo è semplice. Se si vedono i profili di chi viene colpito in una maniera o un’altra, si somigliano tutti e non sono certo tipi da Britannia o da ammiccamenti con i petecchioni d’oltralpe.
    Abbiamo perso per sua ammissione un professore mancato. Ho difficoltà a ricordarmi degli scritti economici di Ciampi.
    Ciampi requiescat in pacem.

    • Tenerone Dolcissimo

      Ho difficoltà a ricordarmi degli scritti economici di Ciampi.
      ++
      Non preoccuparti. Non hai problemi di memoria. Non esistono proprio
      E come mai questo analfabeta economico è riuscito a entrare in Banca d’Italia?
      E come mai questo analfabeta economico è riuscito a entrare nel servizio studi di Banca d’Italia?
      E come mai questo analfabeta economico è riuscito a diventare governatore di Banca d’Italia?
      Ah saperlo!!!!

      • consiglio pag 29 ultimo capoverso del libro del professore“il noto servizio, Giulio Andreotti e il caso moro”. secondo me aiuta a capire.

          • Secondo me c’entra perché se uno dopo l’8 settembre 43 era nei servizi militari era al soldo degli alleati, nello specifico oss ed mi6, e ha fatto carriera con loro. Che le personalità del blocco occidentale intrattenessero rapporti più o meno alla luce del sole con la Cia è assodato ed ovvio, non sono ingenuo fino a questo punto, ma ad uno sguardo serio ed il più possibile oggettivo, la carriera di ciampi è stata tutta incentrata su quegli appoggi. Uno che non capisce nulla di economia mica fa carriera alla banca d’Italia se non è sponsorizzato (non che i luminari la facciano). Ciampi non aveva nulla, nessun background (in senso lato) niente politica, niente finanza, niente “cultura”, niente resistenza nulla. Era il fantoccio degli usa, nel particolare dei democratici che sotto jonson lo hanno messo, non direttamente certo, a capoufficio poi con carter governatore della banca centrale e, dopo un piccolo regalo a soros (che non è mai stato repubblicano) costatoci 70.000 miliardi con clinton alla presidenza del consiglio, al ministero del tesoro (DOVE HA FATTO TUTTE LE REGALIE AL GRANDE CAPITALE ESTERO TIPO LE PRIVATIZZAZIONI L’EURO ECC ECC) e alla fine alla presidenza della repubblica dove certo il primo che ha nominato presidente del consiglio era un comunista, d’alema, ma dopo 2 giorni siamo andati a bombardare la serbia. Ha dato tutto l’aiuto possibile al compagno di merende prodi per formare la grosscoalition della sinistra per emarginare il versante industriale della politica a favore di quello finanziario. E’ STATO SOLO UN BURATTINO, non so se lo abbia fatto perché gli americani avevano negli archivi qualcosa sul suo passato nei servizi (la guerra tira fuori il peggio delle persone deboli, ma i borghesi generalmente dalla guerra ci guadagnano) oppure perché ci credeva oppure perché incapace o semplicemente per mero tornaconto personale, ma rimango della mia idea e la esprimo con una parola sola FANTOZZI.

    • “In questo pesava la sua formazione politica che proveniva dalla destra del Partito D’Azione”.
      Navigando sulla rete scopro che il giovane è stato iscritto alla CGIL.
      Qualcosa non torna come metodo e come analisi.

        • Vero. Nell’immediato dopoguerra c’era l’unità sindacale.
          Che io abbia saputo, la componente repubblicana sin dalla fondazione confluì nella UIL, i cui dirigenti di oggi vanno in crociera nei mari del Nord a sue spese …
          So che alcune Case del Popolo, specie romagnole, facevano riferimento al Pri, ma non che nella Cgil ci sia tutt’ora una componente minoritaria repubblicana.

      • Adesso, dopo la seconda lettura, sì. La prego di scusarmi, Professore. Nella prima lettura dell’articolo andavo di fretta, per questo avevo saltato il passaggio.

        • Propongo di fare una colletta a favore di Carlo, Guglielmo e tutti i reali successori bisognosi di dominare i mari, affinchè possano comprarsi un canotto, una bagnarola, un pedalò, un peschereccio, una canoa, visto che il Britannia è in disarmo. Male che vada possiamo regalargli un avanzo bellico, tipo la nave utilizzata dal reuccio piccoletto per andare da Pescara a Brindisi.
          Non è giusto che Abramovich abbia un super yacht e i regali facciano le barchette di carta!

  • Insomma, caro prof. forse sbagliando ma avevo notato una certa riluttanza ad uscire con un pezzo su Ciampi nell’immediatezza della sua dipartita.
    Ho pensato che piuttosto che parlar male col morto ancora caldo in camera, era meglio tacere.
    Poi evidentemente ti deve essere sembrato un silenzio assordante, così ecco questo articolo.
    Mal te ne incolse!
    Hai scatenato una specie di rivolta, una levata di scudi generale, direi anche abbastanza giustificata. Naturalmente hai tutto il diritto di dire la tua, specie sul tuo sito.
    Però, ho un dubbio: per caso non è che ti sei fatto influenzare dall’uscita di Salvini, l’unica voce fuori dal coro ipocrita, che nell’immediato ha dato chiaramente del traditore della Patria a Ciampi, e per non rischiare di essere accomunato a lui hai deciso di addolcire un po’ il tono?
    Non sono certo un leghista, ma bisogna riconoscergli la stessa schiettezza che aveva a suo tempo Bossi: peccato che sia lui sia il fondatore della Lega abbaino sempre contro tutto e tutti, ma poi al momento di mordere davvero si tirano indietro, pur di restare seduti al tavolo imbandito.
    Un giorno spero di leggere un tuo pezzo su quello che ha rappresentato la Lega, possibilmente con un’ottica più da storico che da politologo.

  • Mi sovvengono due considerazioni.

    La prima è sulla lunghezza dei commenti, ma transeat.

    La seconda è sulla Kinder: ma dove diavolo ha trovato tutte queste lauree in economia???

  • Primo: sostenere che Ciampi “salvò la lira” nel ’93 è una menzogna. Ciampi nel ’92 difese contro ogni logica il cambio fisso vaporizzando 48 miliardi di dollari di riserve. Il dubbio è se fu un errore (gravissimo) oppure un’azione ragionata (e quindi criminale).
    Secondo: un avversario è qualcuno, altro da me, che si adopera per scopi che ritengo ledano il mio legittimo interesse. Per fare un esempio, un tedesco che si adoperi per l’interesse della Germania è un avversario economico per un italiano che faccia quello dell’Italia. Ma se un italiano si adopera per fare interessi del tutto confliggenti con quelli italiani, e per di più lo fa spacciandosi per paladino di quegli stessi interessi nazionali, allora è un traditore. E questo è stato Ciampi.

    • direi che è un giudizio schematico e sbagliato. Ciampi faceva gli interessi del progetto “euripeista” che riteneva il modo migliore per servire gli interessi del capitale, che poi questo abbia avvantaggiato ogettivamente la Germania non era nelle intenzioni sue e nemmeno in quelle di Mitterrand

      • Mitterrand chi ??? Ahh, il tipo che va mano a mano con Cavolo, come Totò e Peppino su piazza Duomo??
        Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna.Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf Aquitaine Leuna Mitterrand Kohl Elf

        Quizzetto.
        Chi era il segretario della CDU al tempo dell’affare Leuna, che difese a spada tratta l’integerrimo Kohl ?
        a) Angela Brambilla Nesti Colombo;
        b) Angela Mariati Delli Boschi;
        c) Angela Merkel.

      • Tenerone Dolcissimo

        Dire “interessi del capitale” non significa alcunché Il capitale è sempre di proprietà di qualcuno e “in possesso” a qualcuno.

  • Nel corso degli anni Ottanta, gran parte delle banche centrali europee condivideva gli stessi obiettivi ed approvava il fatto che la Bundesbank (la banca centrale tedesca) prendesse l’iniziativa. Ma nel 1990, l’unificazione tedesca ha portato con sé una forte divergenza di obiettivi tra la Bundesbank e le banche centrali degli altri paesi membri. Ricordiamo quali fossero gli effetti di ordine macroeconomico dell’unificazione: la necessità di ingenti trasferimenti alla Germania orientale e la forte espansione degli investimenti hanno portato entrambe a un significativo aumento della domanda nel paese.

    Il timore della Bundesbank di un aumento eccessivo dell’attività economica l’ha indotta ad adottare una politica monetaria restrittiva. Il risultato è stato una forte crescita in Germania accompagnata da un brusco aumento dei tassi di interesse. Questo poteva anche essere il giusto mix di politica economica per la Germania. Ma per gli altri paesi, gli effetti dell’unificazione tedesca non erano convenienti. Gli altri stati, infatti, pur non avendo registrato lo stesso aumento della domanda, hanno comunque dovuto adeguare i loro tassi di interesse a quelli tedeschi per rimanere nello SME.

    L’aumento dei tassi d’interesse dovuto all’introduzione con lo SME dei tassi di cambio fissi, si tradusse rapidamente in un nuovo grave problema per la politica economica italiana, aumentando il fabbisogno del Tesoro e l’escalation della crescita del debito.

    Difendere il cambio favorendo, tramite alti tassi d’interesse, l’afflusso di capitali, cioè l’indebitamento estero, rese fragile il Paese e alla fine lo mandò in pezzi.

    Nel 1992, un numero crescente di nazioni doveva scegliere se difendere la parità, oppure uscire dallo SME e ridurre i tassi di interesse interni.

    Preoccupati del rischio di svalutazioni, i mercati finanziari hanno iniziato a chiedere tassi di interesse maggiori nei paesi dove la svalutazione era ritenuta più probabile. Ne risultò una grave crisi valutaria nell’autunno del 1992 che portò due paesi, l’Italia e il Regno Unito, all’uscita dallo SME.

    http://memmt.info/site/il-divorzio-banca-ditalia-tesoro-un-falso-mito-studiare-lo-sme-per-capire-leuro/

    A trovarsi sempre col cerino in mano si potrebbe auspicare “l’importazione” di diplomatici e politici capaci “già cresciuti” dalla Germania.

    • Absit iniuria verbis: il pregiudizio personale a favore delle abilità degli statisti tedeschi non va chiaramente inteso in senso offensivo.

  • Che Ciampi fosse manovrato da Dini mi pare una castroneria… anche vedendo la fine che ha fatto Dini medesimo e il prosieguo di carriera di Ciampi.

  • Cac (Carlo A. Ciampi) santo subito.
    P.s. Giriamo pagina. Cac non ha ricevuto neppure un commentino favorevole.
    Questo è proprio un sito di comunisti che non solo mangiano i bambini, ma pure i Presidenti della Repubblica!

    • Tenerone Dolcissimo

      Gaz mi permetto di ricordarti che ciampi è stato un presidente molto vicino proprio alla sinistra.
      A destra lo vedevamo come il fumo negli occhi.

  • Premetto che conoscevo molto poco di Ciampi e ringrazio questo blog per aver appreso parecchie cose che non sapevo. Mi sembra che lui, Prodi, Napolitano, Monti e molti altri a loro simili rappresentino il disastro dell’europeismo degli ultimi decenni: aver legato strettamente l’idea di Europa a quelle di un irredimibile sudditanza agli USA e a una politica di liberismo sfrenato. Che questa sia stata una (sciagurata) scelta politica, e non un destino, lo dimostra che altri non hanno smantellato il presidio statale sulle aziende strategiche e oggi si oppongono al TTIP, del quale Renzi è vergognoso piazzista. In realtà la Federazione Europea sarebbe l’unica possibilità di autonomia politica e potere contrattuale economico globale per l’Europa. Ma essere entrati nell’Euro senza aver prima sistemato i debiti nazionali è stato davvero qualcosa di simile all’alto tradimento. Oppure, più banalmente, si tratta di un mondo di piccoli burattini irresponsabili e incompetenti. Per fortuna, è una generazione che sta andando a riposarsi; ma l’eredità sulle spalle dei giovani è terribile.

  • Propongo un articolo molto più obiettivo e veritiero rispetto a quello sopra!
    http://mginvestment.biz/site/ciampi-massone-distrutto-l-italia/
    Ciampi il massone che ha distrutto l’ Italia
    Posted on 17 settembre 2016 by MGinvestment in Analisi Valute Forex, Focus sui Mercati, Geopolitica Economica

    Alla veneranda eta’ di 95 anni il maestro della massoneria Ciampi e’ passato a peggior vita , lo attende il tormento eterno laggiu’ tra le fiamme dell’ inferno che consumano per l’eternita chi ha rifiutato Cristo’.Fu il primo traditore del nostro amato paese il primo che su richiesta dell’ allora cancelliere Koll inizio la distruzione dell’ Italia privatizzando la banca centrale impedendo l’ emissione di moneta, fatto che determino ‘ la crisi e l’ inizio della distruzione e della perdita di sovranita’.Un pessimo esempio umano, un satanista massone della loggia di Hermes, falsifico i bilanci per portare in Europa l’ Italia.L’ unico commento degno di nota su Ciampi lo ha espresso proprio Matteo Salvini:

    “Politicamente parlando Ciampi è uno dei traditori dell’Italia e degli italiani, come Napolitano, Prodi e Monti. Si porta sulla coscienza il disastro sulle spalle di 50 milioni di italiani. Rispetto per la morte ma politicamente, come per Napolitano, lo considero uno da processare come traditore”

    Alla fine degli anni ‘70 emerge una posizione più estremista, pro-Europa, che praticamente fa propria l’idea che si debba combattere la classe politica corrotta e clientelare e tutte le sue espressioni facenti capo fondamentalmente alla Democrazia Cristiana e ai suoi partiti alleati, compreso il Partito Socialista, e che per questo si debbano anche cedere porzioni di sovranità, e si comincia con la sovranità monetaria. Era cambiata la dirigenza della Banca d’Italia ed era passata la linea, diciamo, più estremista sull’Europa, facente capo a Carlo Azeglio Ciampi. Nella Dc la sinistra politica, che faceva capo a De Mita e soprattutto a Beniamino Andreatta, era su posizioni euroestremiste e giustificava questa rinuncia alla sovranità monetaria, cioè alla possibilità dello Stato di fare investimenti pubblici produttivi, per impedire alla classe politica stessa, corrotta e clientelare, di avere potere. Quindi per sottrarre potere alla classe politica, si cominciò a rinunciare alla sovranità monetaria, quindi agli investimenti pubblici.

    Quindi la classe politica poi si trovò ad occuparsi solo di nomine, di poltrone, eccetera, perché non c’era più da discutere gli investimenti pubblici che ormai dovevano minimizzarsi. Degli investimenti pubblici la componente più importante era Carlo Azeglio Ciampi, spentosi il 16 settembre 2016sicuramente quella riguardante le partecipazioni statali, l’energia, i trasporti e via dicendo, dove l’Italia stava primeggiando a livello mondiale. Io negli anni ’80 feci una ricerca che dimostrava che i 50 gruppi più importanti pubblici e i 50 gruppi più importanti privati facevano la stessa politica, cioè investivano la metà dei loro profitti non in attività produttive ma nell’acquisto di titoli di Stato, per la semplice ragione che i titoli di Stato italiani rendevano tantissimo e quindi si guadagnava di più facendo investimenti finanziari invece che facendo investimenti produttivi. Questo è stato l’inizio della nostra deindustrializzazione.

    Lo stesso divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia, di cui stiamo parlando, non è che obbligava la Banca d’Italia a non comprare titoli, le dava la facoltà di non farlo. E la pratica, voluta da Carlo Azeglio Ciampi, fu di applicare questo divorzio in modo letterale. Per la cronaca, ricordo che l’Inghilterra aveva le stesse regole, perché noi copiammo quelle, ma non le praticava. Cioè la Banca d’Inghilterra, quando serviva, stampava sterline a gogò, mentre la Banca d’Italia si irrigidì su quella facoltà che le era stata riconosciuta attraverso una semplice lettera del ministro del Tesoro Beniamino Andreatta, e quindi la parte di emissione obbligazionaria che non veniva coperta, causava un aumento del tasso di Galloniinteresse finché non si piazzava questo residuo, ma poi questo tasso di interesse andava ad essere applicato su tutta l’emissione della mattinata. Quindi in questo modo c’è stata una rincorsa dei tassi di interesse verso l’alto.

    Il passaggio successivo però è molto più grave e riguarda appunto il periodo che va dalla fine degli anni ’80 all’inizio delle privatizzazioni. Nel mio ultimo libro “Chi ha tradito l’economia italiana” affronto questo problema e identifico due tipi di personaggi, cioè quelli che in buona fede volevano fare i salvatori della patria, ma anche quelli che traguardavano nella possibilità di una svendita delle partecipazioni statali, nelle privatizzazioni – allora si chiamavano dismissioni – la possibilità di fare immensi profitti, come fu. Quindi c’è stata anche una parte di questa componente, diciamo così, anti-statalista, anti-italiana, anti-sviluppista, che ha fatto affari strepitosi e su cui qualcuno, infatti, ha proposto una commissione di indagine parlamentare.

      • E perchè mai? Io l’ho letto, scoprendo alla fine che dietro la pseudonimo di Ugo si cela Nino Galloni, persona che mi è capitato di ascoltare dal vivo e che ha espresso posizioni in cui mi sono ritrovato appieno.
        Faccio un’eccezione solo per quello che riguarda l’appartenenza di Ciampi alla massoneria, smentita dall’interessato più volte e, pare, anche dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Virgilio Gaito.
        Si tratta comunque di un dettaglio, che nulla toglie alle tesi sostenute nel post: non bisogna essere necessariamente massoni per essere cretini e/o disonesti, e non credo che l’appartenenza alla massoneria sia una prova provata di cretinismo e/o disonestà.

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