Monti: che aspetta ad andarsene?
Rare volte, in politica, è stato possibile assistere ad un fallimento più pieno, palese e veloce di quello che sta accadendo al governo Monti.
Doveva essere il governo dei tecnici puri, insensibili alle ragioni politiche e si è dimostrato in tutto (non solo in economia, ma anche in materie come la giustizia o i diritti civili) un governo di destra. Doveva essere un governo dei “competenti”, la crema dell’intellighenzia manageriale, amministrativa, diplomatica e si sta dimostrando un governo di cialtroni incompetenti senza pari. Pensate alla figuraccia della Fornero sugli esodati che, per di più, anzicchè prendere il primo aereo per il Tibet, dove ritirarsi in solitaria meditazione cercando di farsi dimenticare, si scaglia contro i dirigenti dell’Inps meditando di cacciarli perché hanno osato smentirla dati alla mano. Doveva essere il governo del risanamento dell’economia: lo spread è risalito poco sotto i 500 punti, la fracassata di tasse ha messo a terra famiglie e aziende inasprendo la recessione e, come beffa finale, l’aumento di 1 punto dell’Iva ha causato un introito complessivo di tasse inferiore di tre punti all’anno prossimo. Verrebbe da dire a Monti: ma dove hai studiato economia? Beninteso, non tutto è colpa sua ed, anzi, molto non è nella sua disponibilità: decidono i mercati finanziari qualsiasi cosa lui faccia, lo sappiamo. Ma lui ci mette del suo per peggiorare le cose, facendo l’esatto opposto di quanto andrebbe fatto. Come tecnico è solo una mezza cartuccia, ma come politico è una vera bestia.
In primo luogo, l’Italia è, insieme a Grecia, Portogallo, Spagna ed Irlanda, il principale bersaglio della speculazione finanziaria; questo avrebbe dovuto indurre il governo italiano a cercare una linea comunque con questi paesi per pesare rispetto all’Europa. Certo, la Spagna a novembre ha cambiato governo e la Grecia è in balia ad una ingovernabilità che dura da mesi. Ciò non di meno, l’Italia avrebbe dovuto cercare di farsi punto di riferimento dell’area mediterranea e trattare subito con la Francia un fronte comune nei confronti della Merkel. Niente di tutto questo: solo adesso una mezza intesa con Hollande. Vero è che Sarkozy non era meglio della Merkel e che Hollande è arrivato da poco più di un mese, ma anche qui occorreva avere una iniziativa verso gli Stati a prescindere dai governi.
In secondo luogo, la questione non va assolutamente posta in termini di “aiuti” dei paesi più forti (in sostanza la Germania) a quelli più poveri come se si trattasse di una elemosina, ma di un progetto comune e di una convenienza comune, offrendo contropartite politiche ed economiche precise.
In terzo luogo, sappiamo che la Merkel è una mediocrità collocata in un posto molto al di sopra delle sue capacità e della sua intelligenza (esattamente come accadeva a quel playboy da strapazzo di Sarkozy) ma, ad essere sinceri, qualche ragione ce l’ha pure lei, povera donna: fra poco più di sei mesi deve affrontare elezioni difficilissime ed i tedeschi non vogliono sentir parlare di aiuti agli europei del club Med. Dunque, prima ancora che alla Merkel –la cui limitata velocità di comprensione è nota- occorre parlare ai tedeschi ai quali occorre spiegare che:
1-sin qui l’Euro ha molto avvantaggiato le esportazioni tedesche
2-non si tratta di aiuti ma di progetti e convenienze comuni come, ad esempio, allargare l’area della manifattura tedesca agli altri paesi europei con produzioni complementari o differenziate ma comunque inserite in un sistema industriale europeo da (ri)costruire
3- anche la Germania non sta messa bene come sembra, perché il suo debito vero non è l’83% del pil ma il 105%, visto che si “dimenticano” sempre di considerare la cassa depositi e prestiti, senza della quale anche noi saremmo sotto il 100%
4-se anche l’euro dovesse saltare, sarebbe conveniente anche per la Germania mantenere una politica di cooperazione europea per non essere spazzata via dalla crisi prima e dai processi di globalizzazione dopo
5- se l’Euro andasse a carte quarantotto, gli altri si spezzerebbero le ossa, ma anche i tedeschi non se la caverebbero mica con tre graffi: il conto sarebbe salatissimo anche per loro.
Ma bisogna anche saper accettare le ragioni dei tedeschi ed alcuni addebiti che ci fanno: Il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano ha pubblicato un articolo che intimava “Schnell Frau Merkel” e lo ha messo anche in tedesco ed inglese sul sito del giornale on line: è arrivata una valanga di insulti da parte dei lettori tedeschi, però, tutto tutto sbagliato non era e dobbiamo riconoscere che gli insulti non erano tutti immeritati. Come si fa a dare loro torto quando scrivono che in questi anni i privati tedeschi hanno messo da parte una ricchezza pari al 125% del Pil mentre gli italiani, grazie all’evasione fiscale, hanno accumulato ricchezze pari al 175% del Pil? Come si fa a non accettare la lezione quando un lettore dice: ma non avete orgoglio voi europei del club Med? Insomma, qualcosa di cui vergognarci l’ abbiamo, non vi pare?
E, quindi è ragionevole intessere un dialogo in cui cercare di far valere le proprie ragioni ma anche accettare quelle degli altri. Dunque non vanno chieste elemosine, ma azioni comuni come la messa in comune di parte del debito, ma con precise garanzie reali, attraverso progetti di crescita comune che intreccino le aziende tedesche con quelle italiane o spagnole, regole precise di controllo bancario comune (e qui se spagnoli, francesi ed italiani hanno qualche mal di denti, la Commerzbank è in camera di rianimazione).
Certo questo dovrebbe essere fatto dai giornali italiani (un po’ come ha fatto il Sole 24 ore), dai partiti (a proposito: che fine ha fatto la Linke europea?) dai sindacati (a proposito che fanno i nullafacenti della Ces?) ecc, ma anche dal governo. Monti dovrebbe sapere che quando va ad un summit europeo e risponde alle domande dei giornalisti, parla non solo ai suoi colleghi capi di governo, ma anche all’opinione pubblica dei rispettivi paesi. Dunque, se si presenta con il cappello in mano facendo la figura dello straccione non è che disponga bene gli altri. Deve presentarsi con piani di crescita comune, di re-industrializzazione europea ecc. Ma come si fa ad affidarcisi ad uno come Monti che ha la vis comunicativa e la simpatia umana di un merluzzo surgelato?
Insomma direi che ormai il fallimento dell’esperimento dei “tecnici” non potrebbe essere più completo e che è il momento di trarne le dovute conseguenze. Quali? Votare ad ottobre.
Mi direte: “ma non è il momento, siamo in piena bufera finanziaria”. Verissimo, ma cosa vi fa pensare che in marzo saremo in piena bonaccia? Anzi, qui rischiamo una campagna elettorale di otto mesi, con un governo di nessuna rappresentatività e credibilità, per poi andare comunque a votare (con il conseguente inevitabile vuoto di potere) in marzo, quando magari ci sarà una tempesta ancora peggiore.
Non vi sembra il caso di darci un taglio?
Aldo Giannuli
aldo giannuli, campagna elettorale, elezioni grecia, elezioni ottobre, elsa fornero, governo monti, speculazione finanziaria, spread
pltarantini
Condivido il ritenere opportune le elezioni quanto prima.
Ma credo che le stesse siano necessarie innanzi tutto per relegare alle sole cronache giudiziarie, anzicchè a quelle politiche, personaggi come Sergio De Gregorio, Luigi Lusi e compagnia cantante.
Tuttavia la via della catarsi è lunga e lastricata di lacrime…
Temo infatti che, alle prossime elezioni, non avremo neppure la certezza che ci veniva dal sapere perlomeno contro chi votare.
Ps.
Nota di colore per intenditori.
Ho avuto modo di apprezzare un pezzo scritto dal prof. Lino Viola nel quale si esprimeva un vivo interesse per il movimento di Grillo….
giandavide
scusa aldo, ma tu pensi che un governo bersani riesca a risollevare l’italia? io ho i miei forti dubbi, e non vedo molte altre alternative. l’esperienza di monti era fallita in partenza, dato che il parlamento è quello di berlusconi, ma riguardo al consenso estero mi sembri un pò ingiusto, dato che monti e hollande in effetti si sono messi in asse, e già il mese prossimo si dice che proporranno gli euro-bill alla merkel. per il resto, preferisco gente con poca vis comunicativa piouttosto che berlusconi o grillo, che parlano alla pancia degli italiani dicendo spesso sciocchezze, e non giudico i politici dalla simpatia: se monti fa schifo non è certo dovuto al fatto che è poco simpatico, ma al fatto che è stato messo là solo per fare cose impopolari da noi e apprezzate tra i tedeschi e nel mondo della finanza, ed è quello che sta facendo.
per quanto riguarda la politica interna la fornero sarebbe da ricollocare come operatrice ecologica specializzata in arredobagni, ma siamo sicuri che i tedeschi in realtà non vogliano da noi proprio queste riforme? mi sembra che anche l’uomo della strada tedesco si ponga contro le nostre norme sul lavoro, e quindi gli andrebbero spiegate anche altre cose. insomma, posso capire che dobbiamo andare incontro ai tedeschi, ma va ricordato che i tedeschi non volgiono che abbiamo l’articolo 18, dato che lo vedono come uno dei tanti privilegi che ci rendono ricchi. d’altra parte mi sa che o emettono gli eurobond, oppure a marzo l’euro diventerà materia per gli storici del futuro, e ciò indipendentemente da monti.
p.s.
ma, tanto per sapere, quando osteggiavi il mattarellum temevi un risultato come quello greco (al quale spero che dedicherai qualche parola)?
Mario Vitale
Condivido in toto l’analisi sul fallimento di Monti e del suo governo di tecnici. Qualche dubbio ai più scafati era venuto sin dall’inizio, quando vennero enunciate dalla poca stampa non allineata i vari conflitti d’interesse di Ministri e sossosegretari “tecnici”.
Non condivido invece il fatto che se ne debba andare: sono bastati pochi mesi ed il PDL si è dissolto, la lega quasi, per il PD è questione di giorni, al massimo settimane. In quanto a rinnovo della classe politica ha fatto più Monti in pochi mesi che la magistratura in anni d’inchieste! :-)))
aldogiannuli
secono me non è merito di Monti: tutto merito di Berlusconi, Bossi, Bresani… stanno facendo tutto loro
Monti: che aspetta ad andarsene? | FiascoJob Blog
[…] Fonte: Dal blog di Aldo Giannuli […]
Stefano
Votare ( votare chi, poi ? )una coalizione, magari vincente le elezioni per poi vederla scomparire seguita da un governo ” tecnico ” che nessuno ha mai votato mi sembra già un’ottima ragione per dire che andare al voto con queste regole del menga serve a ben poco. Solo con una robusta riforma costituzionale, instaurando una repubblica presidenziale, potremmo forse uscire dal guado. Rimane però il fatto che siamo italiani. Una cosa alla volta, prego!
Massimo
Sono d’accordo con la tua analisi Aldo, permettimi di darti del tu, ma in un punto secondo me il tuo enunciato pecca di ingenuità: Monti non è venuto per risanare l’Italia e per salvarci dalla bufera finanziaria, ma semplicemente per fare da curatore fallimentare del paese mettendo in vendita i beni e le imprese che sono ancora rimaste pubbliche.
E questo comincia ad apparire chiaro adesso quando, dopo i primi provvedimenti in cui si cianciava di una crescita effimera che non verrà mai, il nostro uomo Goldman Sachs ha cominciato ad esplicitare il suo piano vero: vendere tutto il vendibile.
Monti era venuto come garanzia per gli investitori esteri e i padroni dell’universo che loro non ci avrebbero perso un euro e così sarà; a perdere saremo solo noi cittadini e l’Imu e l’aumento di un punto dell’Iva sono solo l’inizio……
DINO
Scusami Aldo,non voglio venire qui a dare lezioni a chi ha scoperto l’armadio della vergogna!Però il rasoio di Ockham.Esiste la flessibilità di cambio?E usiamo quella!L’€ è solo una delle 11 monete europee la peggiore.Allora fanculo l’€.Io trovo che più dura l’€ minori siano le possibilità che l’UE sopravviva!Non mi sembra che Svezia e Polonia gli unici stati col cambio flessibile senza aggancio alcuno siano invase dalle locuste.Certo che l’abbiamo l’orgoglio io trovo sia questo:”muoia pure l’€,andremo avanti con la nostra moneta e con le nostre capacità produttive e cognitive” del resto se i dipartimenti universitari sono pieni di italiani dovremmo pure averle.Qui in genere mi prendo del leghista(io sn meridionale) o del fascista(l’Italia agli italiani e via luogocomunando).Però il tedesco che commentava non mi sembra facesse riferimento all’evasione fiscale Gli italiani hanno accumulato un patrimonio privato del 175 % del Pil, i tedeschi “solo” del 125%. Bisognerebbe guardare a casa propria prima di rivolgersi al vicino per aiuto. Incomincio ad averne abbastanza dell’Europa.”
Mi potrebbe dare il link di cui al punto 3?Sa sono come S.Tommaso io.E’ una notizia forte vorrei verificarla e sbatterla in faccia a tutti i germanofili del mio condominio!Anche i tedeschi hanno di che vergognarsi.Trattano l’est come una colonia e come degli inferiori,noi meridionali li capiamo bene quelli che sono trattati cosi.Buon lavoro.
aldogiannuli
che l GERMANIA NON CONTEMPLI NEL SUO DEBITO PUBBLICO LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI E’ COS AUFFICIALE, STABILITA DA UNA LEGGE DEL 1992; IL MOTIVO FU QUELLO DELLA RIUNIFICAZIONE PER CUI TUTTO VENNE TRASFORMATO UN UNA IMPRESA SEMI PUBBKLICA CON BANCHE PARTECIPANTI, RESTA PERO’ CHE LO STATO USA QUEL FONDO , COME TUTTI, PER LE SPESE CORRENTI, QUINDI è DEBITOIRE DI ESSO. E’ UNO DEI TANTI MAGHEGGI CON CUI SI FANNO SPARIRE INTERE FETTE DI DEBITO PUBBLICO, AD ESEMPIO GLI USA NON CONSIDERARO NEL DEBITO I DISAVANZI DI FANNI MAE E DELLA GEMELLA, MA SI TRATTA DI DEBITI GARANTITI DALLO STATO, INOKTRE NOKN CONSIDERANO I DEBITI DEI SINGOLI STATES, PER CUI IL DIBITO UFFICIALE DEL 119 % DEL PIL IN REALTà ASCENDE AL 160%
sante
ci stanno a fregare senza che nessuno prenda coscienza sul serio. gli stati plurisecolari sono oggi sotto opa ostile da parte dei grandi gruppi finanziari mondiali che dopo ovviamente non faranno democrazie libertarie, ma solo ghetti di produzione a uso esclusivo dei privilegiati super-aristocratici. E senza un Dio che ne regoli la mission….
Monti: che aspetta ad andarsene? | Informare per Resistere
[…] Fonte: http://aldogiannuli.it/nuovotest/2012/06/monti-che-aspetta-ad-andarsene/ […]
makno
gentile prof giannuli, come dicevo mesi orsono il ns facta sta giungendo al capolinea, innazitutto per il fatto che la fonte di legittimazione di questo governo è estrogena, e non può essere manipolata in alcun modo dal nostro. Dal miopunto di vista privilegiato dell’estremo nord est, le posso segnalare che l’idea delle elittes teutoniche, mira a creare nel sud europa una sorta di mezzadria abitata da simpatici zio tom italiani, greci spagnoli o portoghesi, nella quale i più bravi e ossequiosi possono venir chiamati a fare i maggiordomi della nazione principe. Può sembrare aberrante ma una quota consistente della società tedesca pensa che sia un piano percorribile ed auspicabile, in fondo gli interventi esterni nella politica interna greca gridano vendetta, ma si sà che questa tipologia di piani si presta “per sua natura” ad essere disatteso dalla realtà. con stima e cordialità makno
Marco
Stano informandomi su La Repubblica pensavo che Monti fosse the man!
Giannuli: a casa Monti e il suo governo di tecnici cialtroni | Informare per Resistere
[…] No, grazie. L’economista Aldo Giannuli boccia senza appello il governo dei tecnocrati: «Rare volte, inpolitica, è stato possibile […]
Francesco dr
Buongiorno professore
Mi farebbe tanto piacere sapere quale è la Sua personale opinione in merito al Bilderberg group, al CFO, alla Commissione Trilaterale ed al fatto che, proprio il nostro attuale Presidente del Consiglio ne sia stato Direttore per l’Europa.
La ringrazio,
Francesco de Rosis
Giannuli: a casa Monti e il suo governo di tecnici cialtroni | FiascoJob Blog
[…] No, grazie. L’economista Aldo Giannuli boccia senza appello il governo dei tecnocrati: «Rare volte, inpolitica, è stato possibile […]
pierluigi tarantini
Di seguito riassumo il senso di un articolo sullo stato dell’economia inglese.
Spero che ciò faccia riflettere su come enfatizzare i guai dell’UEM e dell’Euro possa tornare utile ad altri oltre che, ovviamente, alla finanza speculativa.
Peraltro la storia insegna che i nostri amici anglosassoni sono maestri di guerra psicologica.
In quest’ottica i tedeschi, che invece la psicologia non sanno dov’è di casa, sembra si stiano come sembre prestando a fare la parte degli ottusi cattivi.
Ma vediamo come se la passano i sudditi di Elisabetta.
L’economia inglese è in uno stato disastroso: i dati indicano un calo della produzione dello 0,3% nel primo trimestre dell’anno che segue il calo dello 0,3% della produzione nell’ultimo trimestre del 2011. E ciò oltre al calo delle esportazioni dell’ 8,6% il mese scorso.
Sotto accusa, ormai, sono il primo ministro David Cameron ed il governatore della Banca d’Inghilterra Mervyn King, che però, di riflesso, danno la colpa alla crisi infinita dell’euro.
Eppure altre economie, come ad esempio quelle di Svezia e Norvegia, ai margini della zona euro, ma fuori dalla moneta unica come la Gran Bretagna, non sono state colpite dalla crisi: in Svezia, l’economia è cresciuta dello 0,8% nell’ultimo trimestre, e dovrebbe aumentare di oltre l’1% per l’anno in corso, nel suo complesso. Allo stesso modo la Norvegia. Si prevede una crescita del 2,7% quest’anno.
Peraltro si deve considerare che il Regno Unito non dipende più di tanto dagli scambi con la zona euro e, a maggior ragione, con gli Stati periferici che soffrono di più la crisi. Se si considera che le esportazioni verso la zona euro sono circa il 13% del PIL è facile capire che l’87% dell’economia non ha nulla a che fare con l’euro.
Quindi le accuse dei politici inglesi sembrano pretestuose.
I veri problemi, infatti, sono strutturali. La spesa pubblica è esplosa con un +50% del PIL, e non mostra alcun segno di ritornare sotto controllo. Il debito è troppo alto. Secondo una ricerca McKinsey, il totale dei debiti inglesi ammonterebbe a oltre 500% del PIL, sommando anche quelli aziendali e personali al debito pubblico.
Non solo, ma la maggior parte della crescita dei consumi negli ultimi dieci anni è stato finanziata semplicemente prendendo in prestito il denaro in misura sempre maggiore.
C’è infine, un altro aspetto da considerare. Due delle maggiori 4 banche della Gran Bretagna, la Royal Bank of Scotland e Lloyds TSB sono state poste sotto il controllo statale, ma una gestione governativa non sta migliorando nè i loro conti nè le fughe di capitale che continuano a verificarsi da parte dei correntisti.
Il tutto mentre la Bank of England offre tassi d’interesse quasi a zero e regolari quantitative easing. Il risultato? Un’economia in coma.
Ed allora è meglio parlare dei guai degli altri.
rosario
In effetti il titolo dice già tutto quello che andrebbe detto. Monti, come Samaras o Rajoi appartiene a quella schiera di convinti sostenitori del furibondo pensiero economico che governa da qualche tempo. Purtroppo vivono nei Paesi sbagliati e qualsiasi sforzo facciano (sarebbe meglio dire; facciano fare…) per compiacere i padroni dominanti non porta nessun beneficio. A questo punto una classe politica appena decente e con qualche ideuzza in testa avrebbe preso in mano le redini del proprio destino e del proprio Paese, cercando di rovinarsi almeno con le proprie mani. Ma a chi ci affidiamo, nel Paese dove fanno studiare il Manzoni el adivina provvidenza? (per non parlare dell’innominato, di don Abbondio e di quei due salami dei promessi sposi).
ugoagnoletto
il prossimo passo in Italia è un governo di tipo militare per evitare che ritorni la democrazia, il successivo … non ci vuole molto a capirlo.