“Mafia mondiale”: il mio nuovo libro

Dal 14 novembre 2019 è in distribuzione il mio nuovo libro “Mafia mondiale“, edito da Ponte alle Grazie. Come sempre, vi chiedo di sfogliarlo, segnalarmi commenti e segnalazioni e, se vi piacerà, di farlo conoscere ad amici e persone interessate. Buona lettura! Aldo

Le mafie sono cambiate immensamente negli ultimi decenni. Fanno meno morti, forse, ma sono molto più potenti, ramificate, ricche.

Si sono internazionalizzate, spesso hanno lasciato gli affari «piccoli» (prostituzione, gioco d’azzardo ecc.) a organizzazioni minori per concentrarsi su più redditizi business (dal traffico d’armi a quello di organi ed esseri umani all’emigrazione al traffico delle scorie radioattive ecc.).Ma, soprattutto, hanno stabilito taciti patti di spartizione degli affari che hanno dato vita a un sistema mondiale, con le sue regole e i suoi riconosciuti rapporti di forza. Non solo: con alcune organizzazioni statali e di intelligence vige una vera e propria collaborazione. È dunque arrivato il momento di presentare una «geopolitica della Mafia»: questo libro lo fa per la prima volta in maniera chiara, accessibile a tutti e completa, a partire da Cosa Nostra – un esempio per molte organizzazioni internazionali– fino alle altre mafie italiane ed europee, e a quelle asiatiche, africane, nord e sudamericane. Un’opera imprescindibile per chi voglia comprendere lo stretto intreccio fra crimine, economia e politica che caratterizza il mondo globalizzato.

Per acquistare il libro, clicca qui.

mafia mondiale


Aldo Giannuli

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Comments (11)

  • Buona fortuna per il libro e grosse calamità per la mafia mondiale, famiglie e altri animali…
    Abbraccio forte, salute e buon cibo, professore!

  • Commento a Aldo Giannuli Alessandro Curioni, Cyber War, Milano-Udine, 2019
    I due autori si dividono il compito di illustrare quale potrebbe essere lo scenario istituzionale e operativo della “prossima guerra ventura” in un mondo in rapidissimo cambiamento.
    La bandiera dei militi cibernetici non è facilmente individuabile. La distinzione tra legittimi belligeranti, banditi, pirati e mercenari sfuma nella dimensione del cyberspazio armato.
    Gli obiettivi più ghiotti per gli attacchi sono le reti, e in questo non c’è nulla di nuovo sotto il sole.
    La novità della cyberguerra di attacco e di difesa, per la sua stessa natura, sta nell’essere e nel poter essere svincolata dal controllo democratico, con ciò ponendo problemi di non poco conto.
    Dopo una cavalcata sulle tattiche e sulle strategie, nelle pagine finali del testo ci si interroga sulla possibilità di un conflitto ad alta intensità prevalentemente cibernetico e sulle possibili contromisure.
    L’arma cibernetica, per i suoi costi e per la sua versatilità, potrebbe essere definita la nuova atomica dei poveri.
    Tuttavia il grado di povertà richiesto non è proprio infimo.
    Le armi convenzionali non spariranno. Saranno sempre più tecnologizzate, almeno per i Paesi che potranno permetterselo.
    Difficile dire come sarà la prossima guerra. Molto dipende tra quali soggetti e con quali obiettivi sarà combattuta, ovvero dallo stato in essere delle reti da colpire.
    Potranno essere combattute da remoto, nel cyber spazio e nello spazio, ma esercito, marina ed aviazione conserveranno il ruolo operativo, accanto ai servizi, sempre più presenti e influenti.

  • Proprio per il suo interesse storico-giornalistico, e riguardo a quanto precede, allego Sabatina oggi pubblicata da Gregorio Morán, forse il miglior cronista di quella fregatina, addirittura esemplare per tanti motivi, bruttini in genere (legge elettorale, i.e.), così chiamata ‘Transición española’ & sequel… Come recita il proverbio: de aquellos polvos, estos lodos…

    “Le lettere di protesta dell’intellighenzia hanno senso solo quando riempiono il vuoto dei luoghi comuni e del politicamente corretto. Il resto non è altro che forme di frivolezza di (da?) hustlers.”

    https://www.vozpopuli.com/opinion/manifiesto-cataluna-proces-violencia-intelectuales_0_1302770825.html

  • Vola Giggino, vola Giggetto.
    “Forza Siberia” non è il partito di un oligarca russo, ma il nome della rete di gasdotti, che dai campi di Irkutsk e Yakutia esporterà il gas in Cina.
    Fin qui nulla di anomalo, se non fosse che il prezzo di vendita della commodity è segreto, cioè non è quello internazionalmente praticato sui mercati, ma è diverso per ragioni politiche.
    Questo vuol dire che le merci prodotte in estremo oriente saranno avranno ulteriori vantaggi competitivi rispetto alle stesse prodotte in Occidente. Il WTO si girerà dall’altra parte.
    Ora è più lampante la ragione per la quale la Russia è intervenuta in Siria e si è dislocata in Libia ?
    Putin coltiva il proprio orto.
    Giggetto va correndo dietro le cineserie.

  • Ciao Aldo spero che ti ricordi di me e del tempo che abbiamo trascorso assieme. Foriero di grandi risultati (per te) un pò meno per me .:-) Ti scrivo qui perchè non sò come raggiungerti in altro modo.
    Sto leggende alcuni dei tuoi libri, purtroppo, in formato digitale, sarei interessato ad averli in formato cartaceo. Se leggi questa mia ti sarei grato se potessi darmi indicazioni per averli in formato cartaceo. Ti ringrazio anticipatamente e ti mando un grande abbraccio e i miei migliori auguri per bellissimo 2020. Tuo Stefano

    • caro Stefano certo che mi ricordo
      scusa il ritardo nella risposta ma avendo problemi di vista è tutto molto più lento
      scrivimi sulla mia mail personale aldo.giannul@unimi.it
      e i libri te li mando o te li faccio mandare dalla casa editriche se mi dai un indirizzo
      orasei a roma o napoli? Come va?

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