Ma davvero il M5s è eterodiretto? E Casaleggio?
Far cadere un governo, determinare la scelta della legge elettorale, bloccare lo sfregio della Costituzione, chiudere ogni via di ritirata al Cavaliere, far ballare il sistema politico schioccando le dita: quando mai il M5s avrà un’altra occasione così? Non ogni giorno è Natale. Ed allora, perché butta via il biglietto vincente della lotteria? Diversi intervenuti in questo blog hanno avanzato ipotesi che vanno dal tipo di cultura politica del Movimento –che precluderebbe la strada a qualsiasi tipo di accordo- a valutazioni di ordine antropologico (il disprezzo per gli altri) o al dubbio che Grillo sia ricattato da Berlusconi o, magari, eterodiretto da soggetti stranieri per il tramite di Casaleggio ed altro ancora, mentre una parte minoritaria dei commentatori si è dichiarata d’accordo con la scelta di “chiudere” a qualsiasi intesa. Allora cerchiamo di capire le ragioni politiche di questa scelta per ora prevalente nel M5s.
Quelle più deboli mi sembrano le varianti sul tema dell’etero direzione (berlusconiana o americana che sia). In primo luogo manca qualsiasi prova a sostegno ed anche gli indizi sono abbastanza deboli: che Casaleggio lavori anche per la Jp Morgan in sé non mi sembra un granché di indizio e nemmeno la antica amicizia fra Grillo e Ricci mi pare sia qualcosa di particolarmente significativo. Per quello che ho capito di Casaleggio, credo che abbia un concetto troppo alto di se per adattarsi a fare l’agente di influenza di altri. Credo piuttosto che si senta nei panni del Lenin delle tesi d’aprile.
Peraltro, se fossero strumenti più o meno ciechi di “occhiuta rapina” il comportamento sarebbe diverso e più raffinato: una simile legnosità non è funzionale nemmeno ad un possibile giocatore esterno, mentre una più accorta e sofisticata linea di condotta potrebbe ottenere risultati ben più “pesanti” anche ai fini di una etero direzione.
E poi, io sono uno che pensa che i “complotti” (per usare questa pessima categoria da asilo infantile) si fanno, ma non tutto può essere spiegato ricorrendo ad essi. Già più convincente mi sembra l’approccio relativo alla cultura politica: il M5s ha una forte nota populista e non manca di toni apertamente anti-politici. Il populismo detesta ogni tipo di compromesso, intesa, accordo, alleanza fra cui non distingue (come diverse mail ricevute mi confermano) perché visti come intrighi di palazzo, mentre la “verità” (la scelta “giusta”) è di per sé auto evidente e non necessita né di tattiche né di mediazioni o sfumature, ma di una secca affermazione: Si, si. No, no. Ottima regola se intesa come rifiuto di mascherare il proprio pensiero, ma pessima se trasportata nel processo di formazione delle decisioni politiche, dove diventa facilmente fondamentalismo. Sulle teorie di Casaleggio sulla democrazia diretta torneremo, qui ci limitiamo a notare come l’idea del mandato imperativo, da cui deriva logicamente il rifiuto di ogni accordo parlamentare, contiene il sostanziale rifiuto della democrazia parlamentare. Il che è peraltro perfettamente conseguente alla scelta per la democrazia diretta che, appunto, esclude, in linea di massima, la rappresentanza.
Dunque, una prima ragione è da riferire alla cultura politica sulla quale sarebbe bene aprire una discussione. Anche se devo dire che –forse sbaglierò- da qualche tempo colgo accenti diversi fra Grillo (più orientato al senso pratico) e Casaleggio (che mi sembra più rigoroso sulla teoria).
Anche l’approccio “antropologico” che sottolinea quel velenoso senso di superiorità morale che si riversa in disprezzo degli altri (ricordiamo ancora la scena della parlamentare del M5s che rifiuta di stringere la mano alla Bindi…).
Tutto questo va bene, ma non basta, credo ci sia anche altro.
In primo luogo una ragione legata all’analisi della fase: come già detto molte volte anche su questo blog, Casaleggio e Grillo sono convinti di un crollo catastrofico dell’economia italiana fra settembre e novembre, per cui arriveremo a livelli greci. In questo contesto, il crollo del sistema politico sarebbe cosa sicura, così come scontri di piazza generalizzati ed eruzioni insurrezionali, con solo due possibili esiti: l’andata al governo del M5s –forse per elezioni anticipate- o un colpo di stato militare (di qui il mio paragone con il Lenin delle tesi d’aprile). E’ ovvio che in un simile contesto, un governo di transizione sino alle elezioni è problema che non si pone, così come passa in ultimo piano il problema del Porcellum. E, pertanto, anche un accordo per quanto limitato con il Pd è dannoso (oltre che inutile) e compromettente, perché il Pd è parte dello stesso sistema politico con il Pdl e condivide con esso la responsabilità del crollo economico del paese. In effetti, in una situazione come quella appena descritta, un accordo con il Pd sarebbe sostanzialmente inutile.
Personalmente sono convinto che avremo un autunno-inverno molto difficile (e converrà tornarci su prossimamente) ed anche Mediobanca ed alcuni giornali stranieri fanno previsioni molto negative, ma non credo a scenari greci in tempi tanto brevi. Certo: l’Italia non è in grado di rimborsare i 2.000 miliardi di euro e difficilmente potrà reggere a lungo la pressione degli interessi. Personalmente non credo neppure alla manovra delle privatizzazioni che, con ogni ragionevole probabilità, si risolverà solo nella svendita dell’ “argenteria di famiglia”, ma inciderà molto poco sulla situazione debitoria. Esattamente come accadde negli anni novanta, quando tutto si risolse in un po’ di lucrosi affari per qualche boiardo di Stato e un po’ di imprenditori.
Così come sono convinto che la politica del rigore serve solo a peggiorare la situazione. Che però la situazione stia per precipitare nel giro di una manciata di settimane non mi pare realistico. Certo sia Grillo che Casaleggio hanno le loro informazioni per pensare quello che affermano, questo però non vuol dire…: io starei attento anche alle fonti da cui quelle notizie vengono ed a quanto esse siano più o meno interessate ad alimentare certi scenari.
Per cui, se questa specie di Armageddon si verifica, la linea di totale chiusura può avere in senso. Ma se non si verifica, che succede? Attenzione perché dopo qualche mese si vota alle europee ed un clamoroso errore di calcolo, come quello di prevedere una rivoluzione che poi non c’è, può costare davvero molto.
C’è poi una ragione più “tattica” alla quale vedo più sensibile Grillo: il sogno di prendere un voto in più del Pd, per avviarne la liquidazione ed assorbirne la base. Dunque, in questa visione, non solo il Pd non è da preferire al Pdl, ma è l’avversario da togliere di mezzo prima dell’altro, per assorbirne eredità e funzione. E, dunque, non ha senso alcuna azione che si immagina possa aiutare il Pd, anche se, per la verità, oggi una apertura del M5s creerebbe più problemi al Pd, divaricandolo, di quanti non gliene risolva.
Infine un’altra ragione che mi è stata suggerita da uno degli intervenuti in questo blog che scrive: “in definitiva non credo che cambiare legge elettorale convenga dal punto di vista strategico al movimento. In fondo con quella attuale basterebbero uno, due punti in più delle ultime elezioni per incassare la maggioranza.”
Dunque, il ragionamento sarebbe questo: alziamo pure la bandiera dell’anti-Porcellum, ma non facciamo nulla di concreto per sostituirlo perché, alla fine, può risolversi in un vantaggio per noi che, in fondo, abbiamo solo 4 punti in meno delle altre coalizioni.
In effetti, questo farebbe quadrare molti conti: il M5s non offre concretamente il suo appoggio per la riforma della legge elettorale, perché gli conviene andare alle elezioni proprio con il Porcellum. E’ un pensiero che rifiuto perché, se corrispondesse al vero, significherebbe che non c’è ragione di ritenere il M5s diverso dal Pdl (che il Porcellum lo ha approvato sul calcolo dei vantaggi che gliene sarebbero derivati), e del Pd (che, nella scorsa legislatura, ha boicottato ogni ipotesi di riforma, perché considerava che quel sistema avrebbe giocato a suo favore). Per ora non voglio ancora arrivare a questa conclusione e pensare che Grillo –come ha dichiarato- voglia davvero lavorare ad una riforma del sistema elettorale di tipo proporzionale (per lo meno questa è stata sempre la posizione ufficiale del M5s).
Ma per fare questo è necessario intendersi con il Pd, altrimenti i voti per fare maggioranza come si mettono insieme?
Aldo Giannuli
aldo giannuli, beppe grillo, berlusconi, costituzione, crisi grecia, democrazia, eterodirezione, gianroberto casaleggio, lenin, m5s, movimento 5 stelle, pd, pdl, riforma elettorale, strategie movimento 5 stelle, uscire dalla crisi

emiliano
Interessante l’ accenno sulle fonti di Grillo e Casaleggio,cosi come l’interesse che ne ricaverebbero dall’ alimentare una “certa preoccupazione” imminente..Ci rifletto da giorni, soprattutto dopo l’ intervista a Nuzzi…Ottimi spunti. Grazie Prof…Poi quando ci riesco volevo rivolgerle un paio di domade sul libro giallo, lo sto leggendo con molto interesse, soprattutto dopo aver partecipato ad un corso sull’ Osint..Buona giornata.
SantiNumi
‘sia Grillo che Casaleggio hanno le loro informazioni per pensare quello che affermano, questo però non vuol dire…: io starei attento anche alle fonti da cui quelle notizie vengono ed a quanto esse siano più o meno interessate ad alimentare certi scenari.’
Professore, può anche togliere qualsiasi ipotesi dubitativa.
Da alcune dichiarazioni pubbliche di Casaleggio si evince con chiarezza che è infarcito di propaganda liberista. Come del resto gran parte degli imprenditori della post-Milano-da-bere.
Oggi sono riusciti a linkare il sito del Bruno Leoni, noto “covo” di “Fermatori di declini”… (Stato ladro!!). Rido per non piangere.
Sono due anni che gli attivisti più culturalmente attivi cercano di portare il tema dell’Euro al centro della propaganda divulgativa dello staff 5 Stelle. Nulla.
A fatto ben sperare il post “Il diavolo veste Merkel” poi già il giorno dopo un post contro la castacoruzZzionebruttapuzzonaLetame. I media tutti contenti hanno ignorato l’input rivoluzionario del giorno prima e hanno ripreso il teatrino con la Carfagna offesa per i grillini violenti e aggressivi…
E’ tragica la posizione in temi macroeconomici dello staff, primo influencer. Questi è l’unica politica che conta, non prendiamoci in giro.
L’hanno capito anche i sassi che il problema non è il debito pubblico in se ma è la moneta unica (l’EURO!!) che viene tenuta fino all’ultimo per svendere Italia ed Italiani.
Come mai l’unica community che politicamente conta, quella dei #NoEuro, non viene rappresentata dalle 5 Stelle?
Casaleggio è una persona molto intelligente e si affiderà a consiglieri molto validi… ma tra lui e Keynes nessuno degli attivisti a dubbi su chi scegliere.
Beppe deve fare una scelta.
In Italia c’è chi conosce meglio di Gianroberto cosa è la gift economy e come mettere in sicurezza le infrastrutture per il polling online.
SantiNumi
’sia Grillo che Casaleggio hanno le loro informazioni per pensare quello che affermano, questo però non vuol dire…: io starei attento anche alle fonti da cui quelle notizie vengono ed a quanto esse siano più o meno interessate ad alimentare certi scenari.’
Professore, può anche togliere qualsiasi ipotesi dubitativa.
Da alcune dichiarazioni pubbliche di Casaleggio si evince con chiarezza che è infarcito di propaganda liberista. Come del resto gran parte degli imprenditori della post-Milano-da-bere.
Oggi sono riusciti a linkare il sito del Bruno Leoni, noto “covo” di “Fermatori di declini”… (Stato ladro!!). Rido per non piangere.
Sono due anni che gli attivisti più culturalmente attivi cercano di portare il tema dell’Euro al centro della propaganda divulgativa dello staff 5 Stelle. Nulla.
Ha fatto ben sperare il post “Il diavolo veste Merkel” poi già il giorno dopo un post contro la castacoruzZzionebruttapuzzonaLetame. I media tutti contenti hanno ignorato l’input rivoluzionario del giorno prima e hanno ripreso il teatrino con la Carfagna offesa per i grillini violenti e aggressivi…
E’ tragica la posizione in temi macroeconomici dello staff, primo influencer. Questi è l’unica politica che conta, non prendiamoci in giro.
L’hanno capito anche i sassi che il problema non è il debito pubblico in se ma è la moneta unica (l’EURO!!) che viene tenuta fino all’ultimo per svendere Italia ed Italiani.
Come mai l’unica community che politicamente conta, quella dei #NoEuro, non viene rappresentata dalle 5 Stelle?
Casaleggio è una persona molto intelligente e si affiderà a consiglieri molto validi… ma tra lui e Keynes nessuno degli attivisti ha dubbi su chi scegliere.
Beppe deve fare una scelta.
In Italia c’è chi conosce meglio di Gianroberto cosa è la “gift economy” e come mettere in sicurezza le infrastrutture per il polling online.
SantiNumi
Chiaramente è una bufala quella del default imminente. Fa ovviamente il gioco di chi ci tiene per gli “spread” e ci tiene, come da buon insegnamento aristomontiano, in “apnea” mentre ci costringono a far “la cosa giusta”: denudarci di tutto ciò che abbiamo, rinunciare al presente, al futuro… e al passato.
Tutti i messaggi di carattere economico che sono SEMPRE passati dallo staff del Blog consistono in sottili (queste sì) manipolazioni per accettare la miseria prossima e ventura.
Ciò che è sempre passato come comportamento economico “morale”, anti-consumista, anti capitalismo-selvaggio è sempre stato in realtà il proporre dei modelli simil-piddino-buonisti che sono de facto funzionali ad una mansueta accettanza alla resa incondizionate nella guerra economica in corso.
Vita frugale, “down-shifting”, la “DECRESCITA FELICE”, il reddito minimo di cittadinanza sono tutte soluzioni smaccatamente funzionali a NON reagire rispetto alle CAUSE della tragedia che stiamo vivendo.
L’esterofilia, la rassegnazione ad un destino tragico ed ineluttabile… sembrano i megafoni dell’esercito tedesco che entra in Stalingrado.
Concittadini e attivisti: o si puntano tutte le energie rimaste sull’EURO e sui gioielli di stato (hanno arrestato i veritici di SAIPEM!!) o tutto il culo che ci siamo fatti in questi anni sarà cancellato dalla storia di cui non faremo più parte.
Silvio
Tutto lascia prevedere che non vi sarà nessun crollo dell’Italia. Non sarebbe nell’interesse nè della Germania, nè degli USA nè degli altri paesi europei, che quindi farebbero di tutto per impedirlo. Quello che è quasi sicuro, invece, è che il paese continuerà, in modo forse più accelerato, il declino culturale , morale ed economico degli ultimi anni, impoverendosi progressivamente. Sono le condizioni ideali non per la rivoluzione leninista, ma per una svolta a destra. A ribellarsi, stante la nullità dei sindacati, non saranno i precari e i disoccupati, ma la borghesia impoverita. Il suo programma è facile da immaginare: presidenzialismo, taglio della spesa pubblica, nazionalismo economico, individuazione di capri espiatori (pubblici dipendenti, immigrati ecc.) Il tutto con la supervisione dei grandi poteri finanziari sovranazionali. E’ per questo che il comportamento di Grillo, da qualsiasi ragione sia determinato, mi appare incomprensibile. Giocare al tanto peggio tanto meglio è, in queste condizioni, quanto meno irresponsabile.
Italo Napolitano
Concordo con tutto, tranne che col fatto che un eventuale scomparsa (auspicabile) del PD, corrisponda ad un incremento dei 5S, ritengo che in tale occasione buona parte confluirebbe in SEL. Cordiali saluti.
aldogiannuli
Italo: anche io non credo a questo automatismo, ma Casaleggio e Gfrillo ci credono
Paolo
Come fa il PD, con centinaia di migliaia di militanti, una rete collaterale ch arriva ovunque, che ricopre metà degli incarichi di governo di questo paese, essere assorbito da un partitello senza struttura che nella maggior parte dei territori si regge su una manciata di referenti come SEL?
C’mon, è come se nell’85 Il PdUP avesse inglobato il PCI e non il contrario…
Damiano Binetti (M5S)
Sarà anche debole il dibattito sull’eurozona all’interno del M5S, ma non ricordo precedenti in cui lo stesso viene portato all’interno dei palazzi del Parlamento.
Come invece farà il gruppo “Economia 5 Stelle” il 12 Settembre con il convegno Europa KAPUTT.
Almeno noi ci si prova a differenza del mutismo altrui:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=629858783705962&set=gm.621899974510706&type=1&theater
giandavide
d’accordissimo. anch’io peraltro sono poco avvezzo a credere ai complotti. tranne ad uno, quello del neoliberismo, che ha la singolare caratteristica di esistere alla luce del sole tanto l’uomo della strada non ci capisce un cazzo e pensa che sia na roba per pagare le cose a meno.
un complotto più grosso di questo non lo riuscirei nemmeno a concepire. e quindi per me il punto è un altro: grillo è neoliberista? la questione mi sembra più interessante.
d’accordissimo su porcellum e m5s e i tatticismi di grillo con il pd. ma ormai la politica italiana sembra diventata un esercizio perenne di navigazione a vista.
Virus
@Damiano Binetti
Della muta nullità di tutto l’arco parlamentare e dell’irrilevanza civica, culturale e storica del rispettivo elettorato ne siamo tutti assolutamente consapevoli. E’un dato di fatto e così rimarrà.
Il lavoro di Economia a 5 Stelle è eccellente, sia a livello sostanziale sia nella forma: è inaccettabile la cocciutaggine di Gianroberto che fino a poco fa si ostinava a dire agli imprenditori che la priorità tra il regime a cambi fissi e il malcostume rimaneva quest’ultimo. E’inaccettabile e siamo oltre tempo massimo: tutto il resto può aspettare.
Gli italiani ed in particolare la middleclass hanno mangiato la foglia.
Se ogni giorno sul Blog venisse proposto un articolo sui temi sviluppati dai docenti indicati dai nostri attivisti e dovesse cadere il governo, andiamo a governare con la “maggioranza assoluta”. Ne siamo consapevoli? O lasciamo il calcio di rigore alla demagogia di destra?
https://docs.google.com/file/d/0B0DM_HqqOHAVREd0QUtmdkRPZUE/edit?pli=1
SantiNumi
A proposito di chi sussurra nelle orecchie dei vertici a 5 Stelle: ** CHI ** è che ha parlato delle riforme Hartz a Beppe che bello e paciarotto le aveva prese come possibile modello durante un’intervista con i nostri oppressori?
http://vocidallagermania.blogspot.com/2012/08/10-anni-di-hartz-iv.html
Colui che ci aiuta a rispondere a questa domanda aiuta il prof. Giannuli a rispodere alla domanda nel titolo del post.
io
Il M5S nasce come movimento populista, con una peculiarità o anomalia annunciata (voto diretto) che allo stato non risulta attuata.
Credo il movimento in questione sia un fenomeno politico riconducibile ai movimenti populistici che la storia politica di questo Paese puntualmente incontra, con un certo impatto istituzionale, quando la rappresentanza dei partiti venga messa in crisi dell’incapacità di questi ultimi di dare una risposta alle aspettative ed ai valori economici e sociali che intendono rappresentare (non interessa in questa sede indagarne le ragioni). E’ accaduto ad esempio dopo la prima guerra mondiale, con una situazione economica e sociale disastrata, con un sistema politico quale quello giolittiano dove affonda le proprie origini il movimento fascista; è poi accaduto di nuovo agli inizi degli anni novanta, con un sistema partitico in decomposizione ed una crisi finanziaria di rilevante entità, si è verificato puntualmente con il M5S in concomitanza con la crisi finanziaria ed economica attuale.
Detto ciò, poiché la storia non si ripete sempre e necessariamente in presenza di presupposti analoghi, ci sono notevoli differenze, almeno allo stato dell’arte, con quanto verificatosi nel secolo scorso.
Durante gli anni novanta, la novità politica è stata un movimento antipartitico (Forza italia), con una struttura di tipo aziendale articolata localmente su gruppi di interesse (clubs), che aveva come riferimento il mercato. Tuttavia capì ben presto che la politica non era il mercato, tanto che dovette allearsi con strutture partitiche tradizionali e scendere a compromessi con queste. Finì addirittura per scendere a compromessi con tutte le forze politiche, anche di opposizione, dando l’idea di somma impotenza.
Il movimento fascista fu mosso da sentimenti similari, l’apertura al mercato (produttivismo) e alle forze migliori della società civile (le proprie), il superamento della destra e sinistra per poi diventare partito (unico), “mercato” (unico) esso stesso (stato soggetto economico principale), con decisioni calate dall’alto, finito nel momento in cui è venuto meno il centro decisionale unico. Nel caso del M5S, almeno nelle promesse, si sarebbe dovuta realizzare una differenza strutturale con i movimenti populisti che hanno preceduto il M5S: le decisioni sarebbero state prese dal basso, con un sistema rapido di sondaggio degli eletti, non calate dall’alto e da un unico centro direzionale.
Ora se consideriamo che il decisionismo è una delle ragioni che puntualmente legittimano il superamento del sistema partitico, criticato perché non sa decidere conformemente alle aspettative degli elettori, questo aspetto diventa dirimente.
Allo stato attuale il M5S appare come un ibrido: da un lato l’impulso extraistituzionale rappresentato da Grillo – Casaleggio, dall’altro una compagine parlamentare che invoca proprio l’istituzione parlamentare (non il partito, non gli elettori) come luogo di formazione della volontà politica.
Il tempo chiarirà la confusione (credo non propria del solo scrivente)
SantiNumi
@io
“Populismo” ha ormai un’accezione denigrante per cui, in una congiuntura storica dove la restaurazione è patente, getta discredito ai gruppi di cittadini che cercano di organizzarsi e che si rivolgono “direttamente” ai loro concittadini fuori dalle logiche di potere dell’1% che ha interessi contrapposti.
La reazione spontanea alla partiticrazia italiana alla fine degli anni ’80 è stata la Lega Nord NON FI che era comunque emanazione evidente di gruppi di potere (la divisione in club sul territorio nazionale semplicimente rispecchiava la linea piduista, così come si evince dalle linee programmatiche del piano di Rinascita Democratica).
Mentre la dirigenza fascista si appoggiava ad un gruppo con solide base culturali, questo non si può dire, “per costruzione”, dei movimenti popolari “dal basso”.
La Lega Nord RAPPRESENTAVA la voce di gran parte della classe lavoratrice e delle PMI delle aree industrializzate d’Italia: la vera sconfitta di quel movimento (sì, all’epoca era un movimento, non era un partito), non fu la diffamazione a mezzo stampa dei “piddini” di allora (che fu tremenda, indecente seppur non paragonabile a quella contro il M5S: quest’ultima è così vergognosa che si ritorcerà contro l’establishment stesso).
La vera sconfitta furono le “vocine” che arrivarono al gruppo dirigente che cominciò ad attaccare lo stato invece della partitocrazia, creandone un’identificazione (Roma ladrona!, Stato Ladro)!. Non più “Piove. Governo ladro.”, ma statocarrozzonevecchiobruttoWliberomercato per intenderci.
Il germe del neoliberismo si intrufolò e un movimento di opposizione democratica diventò strumento inconsapevole (come il M5S? come la magistratura?) di interessi stranieri e di interessi di classe per cui viene abbattuta una classe dirigente (nostrana, che difendeva interessi nostrani), per essere sostituita con il nulla del csx e il niente del cdx: semplici camerieri di interessi sovranazionali. La morte della democrazia.
Il risultato è stato che non ci fu nessuna forza interna che si oppose alla SVENDITA degli anni ’90 che si fosse opposta al progetto fascista dell’UE e della Moneta Unica: movimenti democratici e potere giudiziario sono stati utilizzati per ottenere risultati OPPOSTI al loro ruolo nazionale ed istituzionale con cui sono stati concepiti.
Rentiers apolidi e classe produttiva hanno interessi perfettamente contrapposti: NON PUO’ ESISTERE COMPROMESSO.
figuredisfondo
non credo che il m5s sia eterodiretto ma, piuttosto, che sia un partito populista di destra che, grazie alle pessime retoriche dell’antiberlusconismo e de ‘la casta’ (i principali agenti inquinanti di questi anni), è riuscito a raccogliere il consenso di molti che si reputano(avano?) di sinistra finendo per creare schiere di consumatori di dissenso
per argomentare mi limito ad un minimo elenco.
. nazionalismo con chiari accenti xenofobi – cfr molti post sul blog tra cui “kobobo d’italia” (per non parlare dei commenti); riferimenti nei discorsi di grillo mascherati con ‘aiutiamoli a casa loro’; apprezzamenti per la lega del primo periodo, etc
. posizioni pro-liberiste – il fatto di inneggiare ad una idilliaca (e ridicola) micro autarchia dei piccoli mercati non cambia il fatto, anzi, è una posizione molto simile all’analogo movimento del Tea Party – cfr posizioni economiche di Rand Paul
. un concetto della società divisa in buoni e cattivi che ha scatenato molte dichiarazioni revansciste; l’uso del frame dell’assedio – cfr praticamente ogni dichiarazione; l’accusa che i critici siano mossi da interessi personali/corruttela (in questo molto simile a scientology)
. totale assenza di cultura democratica/dialettica interna ed il palese culto della personalità – cfr espulsioni; l’aver de-facto spacciato i commenti sul blog ed i ridicoli forum (al massimo un click nel caso delle ridicole parlamentarie/quirinarie) per democrazia diretta; la scomparsa del tanto osannato streaming e delle decisioni collettive [non sono un complottista ma è impensabile che lo streaming (quando lo facevano) cada sempre nel momento in cui emerge del dissenso interno o nella chat]
. l’identificare il Problema in un agente esterno (personificandolo con ‘i politici’ e la conseguente auto-assoluzione dei ‘fedeli’), l’assenza di critica al sistema, l’evocare un passato mitico di civiltà (mai esistito) – cfr praticamente ogni dichiarazione di grillo e, in particolare, quelle fatte subito dopo la nomina di monti
. una narrazione iperbolica delle proprie attività che sfiora l’offesa all’intelligenza dei propri adepti – cfr ridicolaggini come swg 4 airganon http://www.francescolanza.net/grillo-e-il-software-misterioso-antani ; l’appropriazione di attività altrui. link nel punto precedente, in particolare con le proposte di legge di ignazio marino
. la concezione proprietaria-aziendalistica del partito – cfr il vero statuto, la gestione del marchio, i diametrali cambi di linea che seguono le dichiarazioni di grillo
. l’avere come bersaglio principale SEL ed il PD (che reputo un partito di centro-destra, cfr il programma 2008, in piena crisi dei mutui agli studenti USA, il punto 7-f-1 da c ad e http://www.partitodemocratico.it/doc/45315/ ). questa strategia parte principalmente dall’omettere le iniziative positive e, quando possibile appropriarsene (cfr questo documento ad uso dei militanti m5s http://www.scribd.com/doc/143013067/M5S-in-Parlamento-fino-al-18-maggio-2013#fullscreen del 18/5 in cui iniziative del PD e SEL a cui m5s ha aggiunto la firma vengono spacciate come iniziative m5s).
. puntare tutto sullo scontro generazionale arrivando a dichiarare che la lotto di classe non esiste più – cfr uso di ‘parole chiave’ e ‘tag emotivi’ di sinistra svuotandoli di contenuto.
sulla legge elettorale:
grillo è tra i maggiori beneficiari di questa legge che evita sostanzialmente che uno qualsiasi dei suoi possa ricavarsi un minimo di spazio. un elettore grillino vota grillo (e, con buana pace dei teorici del web, gran parte lo fa perché “è uno della televisione” e nei media è raccontato (ora meno) come l’anticasta.
ps ad oggi, secondo me, il miglior lavoro di analisi sul m5s è quello fatto da giuliano santoro ne ‘un grillo qualunque’ in cui è anche ottimamente analizzato il rapporto grillo-ricci
SantiNumi
@figuredisfondo
Con tutto il rispetto: gran parte delle tue asserzioni sono contraddette dalle evidenze.
Capisco che è difficile per chi ha appoggiato per anni partiti e movimenti di sedicente sinistra dover accettare di aver palesemente lavorato per i nuovi rentiers. (E’ necessario che questa “sinistra” esca dal guscio e che si renda conto che anche i più “ortodossi” vengono appellati, dagli intellettuali indipendente, i “marxisti dell’Illinois”…).
La sinistra è morta con l’assassinio di Moro, con lo SME e con l’isolamento del PCI e la corruzione dei suoi vertici. Ha spirato con la caduto del muro.
L’internazionale socialista si è trasformata in globalizzazione, la fratellanza tra i proletari di tutto il mondo si è trasformata in ipocrita terzomondismo, la battaglia contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo si è trasformata in una lotta fratricida contro la middleclass. Una subcultura intellettualmente xenofoba e incapace di ammattere di essere stata strumentalizzata dal GRANDE capitale.
La distopia marxista si è avverata a livello globale con la beffa di una conformazione sistemica simile a quella del socialismo reale ma con i tecnocrati e la grande finanza al post dei burocrati e del Partito.
Con la deflagrazione dell’Euro e dell’UE scomparirà pure questa “sinistra” post-ideologica, conservatrice, restauratrice e paternalista di cui è matrigna.
Solo dalle sue ceneri potrà rinascere una sinistra progressista, dalla parte della classe produttiva e soprattutto DEMOCRATICA e DEIDEOLOGICIZZATA.
armando dagna
…ho passato gli ultimi mesi come addetto alla profilatrice, produzione di tubi profilati in acciaio alla Marcegaglia, operaio III livello mansione da “bocia”…or dunque il lunedì del voto ero in azienda nel turno del pomeriggio, i miei compagni di lavoro pur non avendo visto di persona un grillino credo abbiano votato almeno all’ottanta per cento per lui… mi sono chiesto il perché e la risposta è stata perché aveva indicato un nemico visibile “la politica” su cui addossare tutte le responsabilità di un tempo gramo (in questo completamente a ragione)…. e nulla né nelle discussioni prima del voto né dopo smuoveva la convinzione che eliminati i “cattivi politici” l’Italia poteva avviarsi ad essere un nuovo eden. Del resto Grillo ha un pensiero tipicamente di destra (nella versione italiana con venature neppure troppo velatamente reazionarie)e Casaleggio mi sembra voglia scimmiottare Ron Hubbard. Diceva qualcuno, caro Aldo, che esiste sempre una risposta facile ad un problema complesso e di solito è quella che si rivela sbagliata. G.&C. dubito abbiano la minima consapevolezza di quello che servirebbe a questo sfortunato paese, hanno però un pensiero semplice e diretto da vendere che viene recepito anche da chi non ha mai letto neppure nella versione bignami uno di quei testi che cercano di spiegare la nostra complessa realtà e aiutano alla consapevolezza e alla costruzione di un pensiero responsabile rispetto alla decisione politica. Su Diritti, Economia, Ambiente, Eguaglianza il M5s cosa ha dire? nulla.. se non continue inutili banalità, e che uomini propone oltre a cercare di recuperare personalità che sono comunque un patrimonio della sinistra italiana? Non possono fare accordi, non hanno le idee e neppure le competenze per elaborare una via d’uscita alle difficoltà delle persone. Soprattutto non possono abbandonare le grida millenaristiche, l’indicazione del nemico, la descrizione della realtà come fosse un film horror di quarta serie. Spero di sbagliarmi ma anche buona parte di chi li ha votati sente il bisogno attraverso questi slogan di autoassolversi rispetto ad un disimpegno che ha consegnato il nostro paese nelle mani di élite economiche, politiche, burocratiche “indecenti”che stanno immiserendo le vite di tutti noi e cito solo i Monti, Draghi, Montezemolo, Marchionne, Marcegaglia, Passera, Ligresti e compagnia…tacendo del cav. ti saluto affettuosamente. Leggerti è sempre come immergersi in una brezza leggera che spira da nord…..
armando
io
Concordo con l’analisi di figuredisfondo. Sul discorso della Lega nord, possiamo vedere delle similitudini, late, se immaginiamo il confronto in un ottica sovranazionale, europea. Il M5S é un movimento antieuropeista, nella misura in cui l’Europa venga identificata come un soggetto politico istituzionale federale. La retorica dell’Europa dei popoli contrapposta all’Europa dei burocrati é propria del M5S ed é stata in campagna elettorale una forte contrapposizione di valori con il movimento Scelta Civica. Anzi in concomitanza della disgregazione del sistema politico può verificarsi un problema di tenuta della sovranità territoriale, come accaduto dopo la caduta del fascismo o dei partiti della prima repubblica. Non mi sentirei tuttavia di assimilarlo ad un movimento secessionista poiché la secessione ha come scopo quello di tracciare un ambito circoscritto della propria sfera di influenza politica (in questo senso fanno sorridere le analisi per cui il M5S ha preso più voti della Lega nord dei tempi d’oro, per forza la Lega era confinata ad un bacino elettorale). I movimenti secessionisti non sono propriamente populisti semmai identitari, coesi sui valori. Questo non significa che il movimento secessionista non possa essere anche populista ma non ne farei un elemento tipico, da un punto di vista storico.
Certamente, in chiave storica e di comparazione con altri movimenti politici, trovo molto più “unico” e “peculiare” Forza italia che non il M5S, che, fatta eccezione per la democrazia diretta dal basso (allo stato non attuata).
Se posso, due letture estive
http://www.rivistameridiana.it/38-39,-2000.html
http://www.rivistameridiana.it/29,-1997.html
figuredisfondo
@santinumi
non mi pare che porti delle evidenze ed in alcun rispondi ai punti che ho elencato. piuttosto ti eserciti, secondo me in maniera non convincente, in un attacco a sinistra. il che porta a rafforzare la mia tesi. in ogni caso ti rispondo ma, poiché probabilmente questo non è contesto adatto, se vuoi contattami al link sul nome così continuiamo senza spammare il sito di Giannuli.
1. “appoggiato per anni partiti” stai scherzando vero? conosci la mia storia politica? sai per caso cosa supporto, come esercito la mia militanza? in ogni caso, non mi pare che alcuna istanza di sinistra sia stata a vantaggio della rendita. “intellettuali indipendenti”? e che vuol dire?! marxisti dell’illinois mi pare ridicolo e, francamente, anche alquanto triste come battuta… potresti citare il contesto ed a chi appartiene? l’unico riferimento all’espressione è su https://irradiazioni.wordpress.com ho cercato in inglese, italiano, francese e tedesco. in ogni caso, tu cambieresti idea perché qualcuno utilizza nomignoli (cosa che appartiene, come la storpiatura di nomi, alla cultura di destra)? ps i nazisti dell’illinois erano divertenti perchè riproducevano, con marcati tratti idolatrici, comportamenti da terzo reich nell’illinois degli anni ’80.. che razza di critica è? o meglio che cosa vuol dire “marxista dell’Illinois” oltre a fare un riferimento culturale ad un contesto divertente ma non pertinente cercando di fare ‘il simpatico’?
2. “la sinistra è morta con l’assassinio di Moro [..]” e che centra Moro con la sinistra? e la vendita della SME? il PCI (che non ho mai amato particolarmente) è stato sempre alquanto isolato dalle altre forze politiche, l’intero dopoguerra è costellato da azioni volte a non farlo salire al potere (prendi, una tra tante, Gladio). Ma davvero credi che sia stata la corruzione del PCI o qualsivoglia questione italiana ad ispirare la caduta del muro? ti prego, questa è comica. comunque mi pare che non ti sia molto chiaro cosa sia la sinistra… è un impianto di idee e sensibilità che contribuiscono a fornire una visione della società. credi che una cosa del genere possa morire? e per giunta per le cause che hai elencato?
3. “l’internazionale socialista si è trasformata in globalizzazione” potresti argomentare? altrimenti sembra che spari le cose così come vengono… e poi.. “lotta fratricida contro la middle class […] subcultura intellettualmente xenofoba […] strumentalizzata dal capitale”?!? ma che dici? di cosa parli? guarda, ho provato a trovare qualche esempio ma, al massimo, ho trovato una correlazione con la figura di blair (responsabile dello spostamento a destra delle posizioni delle sinistre mainstream)… e comunque è una correlazione che fa acqua da tutte le parti.
4. “distopia marxista […]” di nuovo, me la argomenteresti? giusto per la cronaca, non è che se metti due cose in una frase queste si correlano… i.e. come può un impianto teorico basato in cui il rapporto asimmetrico è tra le cose primariamente criticate attuarsi in un sistema che ha alla base lo sfruttamento? ps mi sa che non è che marx lo conosci proprio bene. ti vengo incontro e ti segnalo che su youtube puoi trovare l’intero ciclo di lezioni di David Harvey su il capitale.
5. “deflagrazione dell’euro […] mettiamo anche che uno voglia accettare la tua logica, la sinistra è solo una questione dei paesi dell’euro? poi passi ad una sfilza di termini, in che modo li correleresti alla sinistra “ortodossa”? e ci metti pure post-ideologica quando, stando a quanto scrivi nel capoverso successivo è quello che auspichi.. forse ti dovresti decidere.. ma, di nuovo, sentiti liber* di argomentare.
6. “[…] deideologgizzata” lol, un impianto ideologico senza ideologia? ti rendi conto che è un ossimoro, vero? giusto per curiosità, cosa caraterizzerebbe come ‘di sinistra’ una sinistra de-ideologgizzata? infine, giusto per mettere i puntini sulle i, sono i movimenti di destra a presentarsi come de-ideologgizzati. vedi il fascismo e le sedicenti tecnocrazie, etc.
tirando le somme la tua risposta sembra rafforzare la mia tesi
Luca iozzino
Naturalmente ignoro quali siano piani e strategie di Grillo e Casaleggio ( se ce ne sono ).
Ma da amatoriale appassionato di economia e discreto conoscente del PD di cui ho fatto parte per molti anni mi colpiscono 2 possibili motivazioni qui elencate che sostanzialmente condivido e per le quali ridarei il voto al 5 stelle.
1 la previsione di un collasso economico ( non nei tempi così stretti esposti da Giannuli, più che mesi direi entro 2-3 anni, comunque entro la legislatura e sostanzialmente per ciò che mi riguarda chissenefrega di come vanno le Europee )… se questo collasso avvenisse allearsi ora col PD non solo sarebbe inutile elettoralmente ma dannoso politicamente per il paese non lasciando alcuna alternativa ( e quindi il caos ) al collasso di sistema.
2. La costatazione che è il PD il male peggiore del paese e non ( più Berlusconi ). effettivamente è questa la mia convinzione che pure del PD ho fatto parte e come dirigente di base , un partito formato da un gruppo dirigente debole e fortemente corrotto che ha dolosamente tenuto in sella Berlusconi per un ventennio, un partito reso molto pericoloso dall’avere uno zoccolo di elettori anziani e nostalgici quasi inamovibile. In quest’ ottica ( e lo dico avendo combattuto Berlusconi quando era il tempo di farlo dal 93 al 2012 ca ) oggi la vera forza da combattere e se ci si riuscirà ( non sono molto ottimista ) da abbattere è il PD, quindi sarebbe un non senso allearsi col PD per far fuori Berlusconi proprio nel momento in cui pur a fatica pare che Berlusconi ( come è giusto che sia e degno di uno stato di diritto ) potrebbe essere eliminato per via giudiziaria come DOVEVA essere fatto 20 anni fa e come ogni stato deve sempre fare per i criminali indipendentemente dai milioni o miliardi di voti che prendono alle elezioni.
Non a caso i più grossi pericoli alla definitiva riuscita di questa sacrosanta eliminazione per via giudiziaria vengono ancora dai vari esponenti PD presenti nelle istituzioni dal Quirinale in giù.
Per questi due motivi io sono assolutamente d’accordo nel non fare accordi pur sapendo che è strategia rischiosissima e probabilmente perdente ( ma meglio perdere provando a fare ciò che è giusto che rinunciare perdendo in partenza per poi dire di aver fatto bene a rinunciare ).
Il vero grosso ostacolo è la pessima quialità dei cittadini italiani.
Silvio
Un’ alleanza col PD è impossibile. Va bene. Ma perchè, allora, il M5s non ha proposto un governo di personalità al di fuori dalla politica per affrontare pochi punti programmatici? Perchè a marzo non presentò a Napolitano alcuna rosa di nomi, trincerandosi sulla richiesta incredibile di un governo a cinque stelle? Proposte del genere con ogni probabilità non sarebbero state accolte, ma avrebbero avuto un effetto dirompente proprio sugli elettori del PD e avrebbero reso molto più difficili sia l’elezione di Napolitano che le grandi intese. Quanto all’idea di un crollo improvviso dell’economia italiana, per cui lo stato da un giorno all’altro non paga gli stipendi pubblici e gli interessi sul debito, lo ritengo possibile solo nel contesto di un crollo generale dell’economia occidentale. Quello che invece appare probabile è che l’Italia si trasformerà progressivamente in un paese deindustrializzato, di rentiers ed esportatore di manodopera e lavoratori intellettuali. E se tutto questo avverrà mi pare che una parte di responsabilità, accanto a quella macroscopica dei due scellerati partiti PDL e PD, se la stiano guadagnando i due guru del M5s con la loro enigmatica condotta.
giovanni
“Sono due anni che gli attivisti più culturalmente attivi cercano di portare il tema dell’Euro al centro della propaganda divulgativa dello staff 5 Stelle. Nulla.”
perchè Grillo ha già detto chiaramente che il problema NON è l’euro, ma sono i troppi pensionati (senza fare la minima distinzione tra i due terzi di essi che sopravvivono con la minima e il terzo che se la passa meglio).
http://www.businessweek.com/articles/2013-08-08/comedian-beppe-grillo-on-italys-political-and-economic-future
E visto che ormai pubblica senza problemi i liberisti da cottolengo del Bruno Leoni, direi che non c’è più nulla da discutere. Grillo al governo distruggerà dalle fondamenta il welfare state, period.
SantiNumi
@figuredisfondo
Premetto che politicamente amo la socialdemocrazia, il Keynesismo e sono attivo nella difesa degli interessi della classe produttiva: hic et nunc sono simpatizzante ed elettore M5S e attivista “indipendente”: non sono mai stato tesserato prima e non sono un iscritto oggi.
Il tuo feedback mi sembra sincero e capisco che se non hai mai partecipato a questo tipo di dibattito il mio commento può esserti sembrato criptico.
Spero che il professore non prenda male l’abuso del suo forum.
1. Con “certa sinistra” non mi riferivo espressamente a te ma a quel gruppo culturale che propone certe tesi (più che analisi) come alcune di quelli che riporti e che @io dichiara di condividere: il M5S un movimento “nazionalista con chiari accenti xenofobi”!?! Spero che chi ha fatto questa analisi non vivesse in Italia 🙂
Con questa uscita dichiari di NON saper nulla del lavoro fatto da tanti cittadini che si battono anche per te.
Nell’Illinois si trova Chicago, nota capitale di una certa ideologia economica che è opposta a quella degli interessi dei lavoratori e della middleclass.
Molti sedicenti “marxisti” portano avanti de facto queste dottrine economiche: vedi il progetto UE e il progetto della moneta unica rivendicato ancora oggi. Sono a vantaggio della classe produttiva o dei rentiers?
Nella mia logica personale colloco il PD a destra di Casapound, sia a livello di “democraticità” sia a livello di socialismo. E non sono l’unico di sinistra a pensarlo.
Chi oggi ha valori di sinistra non può sostenere la sinistra parlamentare che porta avanti politiche di una DESTRA che non può neanche vantarsi di essere “sociale”.
2. Con l’assassinio di Moro inizia (tra le altre) l’isolamento totale del PCI, che ERA SINISTRA, che aveva portato ad un’equa distribuzione del reddito in Italia e si era opposto all’entrata nello SME, il primo passo verso l’unione monetaria che sta distruggendo l’Europa e gli Europei.
Della corruzione (presunta) può essere portato l’esempio di Giorgio Napolitano che si pronunciò alla Camera contro l’entrata nello SME, dimostrando di conoscerne bene le conseguenze per i lavoratori già nel’78. Ora, il nostro monarca, è uno dei più feroci europeisti. Cosa gli ha fatto cambiare idea?
La caduta del muro non fu la morte della sinistra? Mi citi un partito popolare che abbia portato avanti dagli anni ’90 politiche di sinistra?
3. La globalizzazione non è un cavallo di battaglia della “sinistra”? L’europeismo non fa parte di questo processo? La nuova “sinistra” ha mai riconosciuto che gli interessi del piccolo capitalista sono a livello macroeconomico gli STESSI del salariato? Ha riconosciuto che la lotta di classe è contro le posizione di rendita e non contro il capitale produttivo?
4. Le previsioni pessimistiche di Marx sulla dinamica delle concentrazioni di capitali si sono avverate, non a livello nazionale ma a livello globale. In breve: le sue previsioni economiche si sono avverate e pure la sua ricetta politica (già dimostrata aberrante nell’esperienza del socialismo reale) ma per mano dei rentiers (questa è la beffa).
5e6. Credo di aver argomentato un minimo nei punti precedenti: in breve la sinistra “ortodossa” è morta col PCI insieme al suo impianto ideologico ma soprattutto VALORIALE. E’rimasta la macchina propagandista ma non degli ideali supportati da valori. Confermo però di aver usato l’aggettivo “ideologico” in due accezioni contrastanti.
Amo infatti parlare di “ideali”. Odio parlare di ideologia (o di religione).
Più che “confermare” le tue idee sul M5S ti consiglio di invalidarle facendo esperienza diretta: come si nota dai miei primi commenti sono estremamente critico su alcune posizioni “ufficiali” del M5S ma perchè si critica ciò che si CONOSCE, perchè si critica ciò si ama.
Mauro
Gentile Professore, mi complimento per il notevole spessore dei suoi ospiti. Riguardo al peggioramento della crisi economica, vorrei solo dire che non ne possiamo prevedere l’entità, ma qualunque sarà non accadrà per caso. Come non casuali sono state le nomine in Finmeccanica: l’azienda sta abbandonando il settore civile e i suoi nuovi vertici sono perfettamente incastonati nel sistema di influenza statunitense nel nostro Paese. Il padre del giovane AD è stato un paladino dell’aggressione all’Iraq e il nuovo Presidente l’intoccabile supervisore dei delitti alla Scuola Diaz. Credo che su queste basi e con la disoccupazione giovanile al 40%, la vocazione ad operazioni belliche all’estero come vassalli sia già di fronte ai nostri occhi.
Parliamo ora dei pii desideri. Propugnare il ritorno al proporzionale darebbe al M5S una spinta dalle alte sfere celesti, le sole che possono incatenare il “principe di questo mondo”. Un movimento che pur potendo trarre più vantaggio immediato dal Porcellum si ostina a tornare grossomodo al dettato costituzionale, significa che antepone il valore delle coscienze dei cittadini, nessuno escluso, rispetto ad ogni altro calcolo. Chi ha avuto la potenza di fare il mondo e per giunta con questa “filosofia”, non può restare insensibile a chi fra gli uomini la sta adottando, anche se inconsapevolmente.
La legge elettorale è già pronta, basta abrogare tutte quelle incostituzionali fatte negli ultimi 30 anni e ripristinare l’Art.49. L’elettore vota i propri candidati ai seggi in Parlamento, ma costoro, come gli elettori, hanno diritto di restare liberamente associati all’interno di un partito e senza vincolo di mandato (salvo trovare pubblicato in tempo reale e in forma comprensibile sui siti di Camera e Senato tutto quello che hanno votato, per poter decidere se riconfermarli!). “Concorrere” vuol dire che la corsa al Parlamento di qualunque partito non può essere limitata da alcuna barriera elettorale o stravolta togliendo a un corridore per dare a un altro. “Democratico” significa che chi comanda è tutto il demos, non quella parte di esso, che ha superato la barriera del 4% e che si è per giunta appropriata dei voti di un altra con un premio di maggioranza. “Tutti” e “determinare” ribadiscono che il partito, che ha ricevuto un “quoziente intero”, o almeno il più alto “resto”, dei voti espressi e “ripartiti” “in proporzione” (tali termini sono UNIVOCAMENTE ESPRESSI dagli artt.56 e 57), deve poter stare in Parlamento e non fuori a guardare. Tutto ciò era così evidente all’inizio della Repubblica che nessuno si mise a filosofarci sopra, per promulgare, sempre nel 1948, una legge elettorale interpretativa.
io
il sistema descritto presuppone però una che una forza politica sia disponibile al governo appoggiando altre forze politiche o con il concorso di altre forze politiche. Diversamente sarà sempre e solo forza di opposizione e causa di instabilità cronica di sistema. Questo é un nodo vitale di somma confusione del movimento politico. Da un lato c’è la spinta plebiscitaria dei fondatori (non governeremo con nessuno, solo noi) che necessita di un sistema maggioritario a doppio turno (come dimostrano i casi in cui vi sono entità politiche amministrate dal M5S); dall’altro c’è il parere degli eletti che si muove verso la forma parlamentare proporzionale. Formula questa che impone sempre compromessi con altri partiti. Bisognerà che eletti ed elettori di quel partito si chiariscano le idee….
SantiNumi
@MilitantiPacifistiDell’Illinois
C’è una “sinistra” che legge le analisi su Topolino, c’è una Sinistra che prova ad uscire dal guscio:
http://www.sinistrainrete.info/politica-italiana/2958-pzygulski-e-fstella-movimento-5-stelle-leaderismo-e-purezza.html
Ma d’altronde i piddini non coincidono con i PDini…
Beniamino Migliaccio
Ragionamento che fila il suo,Professore, anche la forma dubitativa mi sembra appropriata, forse d’obbligo.A quanto da lei detto vi è un altro elemento che mi ha incuriosito ed è quello della quasi richiesta di essere invitato al Quirinale fatta nel mese scorso da Grillo e la pronta risposta positiva del capo dello Stato.A quel punto chiunque,anche se stava negli usa o in Terra del fuoco avrebbe fatto l’impossibile per andare in udienza con il Capo dello Stato il giorno dallo stesso stabilito. Invece, no! Non solo Grillo si trovava ad un’ora di aereo da Roma, ma stava in vacanza.Ora, capisco che per una persona che si è “smazzata” in centinaia di comizi e ha percorso la nazione in lungo e in largo la vacanza sia preziosa, ma allora, perchè fare quella richiesta quando si sapeva che si stava partendo o si era partiti per la vacanza in Sardegna? Perchè non ci si aspettava una subitanea risposta positiva dal Quirinale? Se è stato così è stato un pensiero ingenuo.Come poteva il Quirinale non rispondere subito ad una richiesta di chi ha sconvolto il quadro politico nazionale e mandato in tilt una intera classe politica e che è ad un soffio a conquistare il podio più alto del potere in Italia?
Credo che sia nelle consultazioni che nel successivo incontro Grillo e Napolitano si siano detti più di quello che vogliono farci credere.Intendiamoci,lo ritengo comprensibile, non per amore di opacità, ma di normale buon senso. Napolitano sa bene che il PD è ormai cotto come lo è lui stesso, stante l’età e quant’altro, quindi non è fantapolitica pensare che Napolitano possa, in caso di crisi di Governo innescata dal PDL pensare di dare l’incarico al M5S con l’appoggio dell’ esterno del PD su pochi punti di programma e di fare una nuova legge elettorale.Ne guadagnerebbero sia il M5S e il PD eviterebbe una liquifazione elettorale.Credo che alla fine anche i democristiani PD e lo stesso Renzi sarebbero costretti a far buon viso a cattivo gioco.Nelle successive elezioni, magari con una legge proporzionale o semi tale, dopo un lavacro popolare si potrebbe pensare a qualsiasi scenario.Credo ancora che gli scenari apocalittici di Casaleggio e Grillo possano essere condivisibili dallo stesso Napolitano. E se la fonte è lo stesso Quirinale? Certo sarebbe molto sospetta, ma può darsi che il M5S abbia avuto dal Quirinale elementi convincenti.
giovanni
i signori da lei citati non sono di Sinistra nè maiuscola, nè minuscola, sono solo dei pessimi avvocati d’ufficio che pensano che ripetere 100 volte che le accuse sono false sia argomentare a favore dell’accusato.
Mauro
Professore, mi permetta solo un breve commento, però dirimente, ad un passaggio sibillino dell’ultima osservazione di “Io”: ” … (Il M5S) diversamente sarà sempre e solo forza di opposizione e causa di instabilità cronica di sistema…”.
Da qui dobbiamo dedurre forse che il sistema proporzionale non funziona? O che il voto al M5S è inutile?
Ma il M5S non ha mai detto di non voler governare con nessun altro. A casa vuole mandare i nominati. Il passaggio, aldilà delle buone intenzioni di “Io”, riassume il pretesto con cui fu subdolamente sdoganato il Mattarellum e l’abolizione delle preferenze. Ne aveva interesse chi soffriva il problema della “ingovernabilità”, cioè chi non voleva stare più a dirimere a suon di bombe intimidatorie, gambizzazioni, sequestri ed esecuzioni, o circondando aerei su piste, che considerava di sua piena sovranità, le questioni sui suoi diktat, fino ad allora sistematicamente sollevate da 900 e passa parlamentari e vari partiti, correnti e infidi ducetti locali. Quando c’è da varare una legge particolare o indirizzare alcuni delicati provvedimenti di un Governo, che riguardano la pelle dei cittadini e non i vacui massimi sistemi ideologici, quel “sempre e solo” e quella “instabilità cronica” non sono un problema per i cittadini, ma solo per l’oppressore straniero, “sempre e solo”, questo sì, di lingua inglese (nonostante, caro “SantiNumi”, nella tragedia la parte del cattivo sia sempre appioppata, in cambio di un effimero vantaggio, al “teutonico vassallo”, prima della rispettiva ed immancabile sua tosatura).
SantiNumi
@Mauro
Francamente alla sua osservazione alzo le mani…
Mentre il progetto egemonico teutonico è evidente e la sua prossima “tosatura” da parte dei Lords (probabilmente dopo che Anghelina si sarà segata il ramo su cui è seduta…) è di converso presumibile, l’arguzia tattica anglosassone mi risulta incomprensibile.
Mentre la strategia nel lungo periodo pare evidente da secoli (quella di mettere la Corona sul’intero globo?) mi sfuggono tutti i veri rapporti di forza in gioco e quali siano le diverse “vision” di un sistema di governo mondiale. Mi sfuggono come si intrecciano gli interessi di classe con quelli nazionali.
Pare, ad esempio, che ci siano due tipi di vassallaggio che vengano propugnati: uno con un modello di vassallaggio “classico” (alla Sacro Romano Impero) ed uno, che sembra emergere, di globalizzazione governato da un sistema di tipo “orwelliano” (una qualche versione distopica di “socialismo reale” sostenibile macroeconomicamente).
Della massiccia influenza britannica sulla penisola italica sono rimasto pesantemente colpito dal lavoro fatto da Fasanella e Cereghino che sono andati a “frugare” negli archivi dell’intelligence inglese. Questo mi ha portato ancora più confusione per ciò che riguarda i rapporti di forza tra USA e UK (e Israele?) e la loro rispettiva influenza sulla penisola.
Ma della lingua che parla la nostra “dominant social force behind the autority” pare non ci siano dubbi. Grazie per l’appunto.
SantiNumi
p.s.
Anche dopo il ’92 il bottino fu in parte francese e tedesco ma il malloppo vero e proprio andò, come sta già succedendo ora, a fondi anglofoni.
SantiNumi
@giovanni
Saranno anche “pessimi avvocati d’ufficio” e non avranno la “s” ma dimostrano almeno di avere un pensiero “indipendente” rispetti agli amici dell’Illinois che cercano di dimostrare che un movimento di cittadini è di destra (quindi brutto cattivo da combattere e da diffamare) analizzando i frame delle strategie di marketing (VINCENTI, a differenza delle loro) usando i FRAME della propaganda REAZIONARIA!
Questi collettivi cercano di dimostrare che un nuovo modo di organizzarsi (che ha reso il loro modo di organizzarsi tragicomicamente obsoleto come quello dei nostalgici dell’Illinois) fa gli interessi dei conservatori usando i frame della propaganda reazionaria: l’uso ricorrente dei termini “adepti”, “fedeli”, “Scientology”, “Partito-Azienda” sono uno, tra gli altri, dei più evidenti venduti ai consumatori dell’Illinois l’altro anno da noti spin doctor.
Non gli passa neanche per la testa che la critica non è “a sinistra” ma è per chi ha comportamenti spiccatamente reazionari (di destra!) da chi i VALORI di sinistra li agisce nei fatti.
Sono consapevole che dall’ingenuo tentativo di mettere insieme delle asserzioni più o meno credibili si tratta di studenti: ma sono il target di una determinata propaganda che è assolutamente funesta.
io
Se posso una replica a Mauro.
Non ho mai scritto che il sistema proporzionale non funzioni, in assoluto. Nè che il voto al M5S sia un voto inutile. Non esistono voti inutili, se non in una dittatura. Però lei aggiunge “Ma il M5S non ha mai detto di non voler governare con nessun altro. A casa vuole mandare i nominati”. A casa il M5S può solo mandare i suoi eletti, se non sono in grado di proprio gradimento. I nominati di altri partiti saranno mandati a casa eventualmente dagli elettori di quei partiti, chiedendo candidati diversi, oppure ottenendo meno voti. La base del sistema proporzionale é che non ci sono nemici negli altri partiti ma competitori.
Nella prima repubblica, nonostante la situazione di Stato di frontiera con forti divisione interne, non ci sono mai state instabilità interne perché la stabilità era retta da un sistema di partiti tutto sommato coeso (concordo che lei che magari in certe fasi storiche si sarebbe ricercata una stabilità diversa da parte di Paesi terzi). Anzi talmente coeso da generare un sistema “partitocentrico”. Semmai c’è sempre stata un’instabilità istituzionale per i meccanismi di funzionamento Parlamento – Governo, che non favorisce la celerità di attuazione delle direttive politiche.
Se il M5S ritiene opportuno un sistema proporzionale puro, non può “demonizzare” l’avversario chiunque esso sia; ripeto, a carte date, il sistema proporzionale necessita di fondo un rispetto dell’avversario politico. Allo stato attuale, ma potrei sbagliarmi, il sistema propugnato non mi pare confacente con gli animi e le direttive del leader del movimento.
Mauro
@SantiNumi
L’arguzia “tattica” della superclasse atlantica, storicamente di nascita o adozione anglofona, è bensì arguzia strategica ed è proiettata a fare i conti con una Cina, e in parte un India e una Russia, che hanno conservato o riesumato recentemente una struttura politica in cui la trasmissione del potere non è per via dinastica, come è invece per la suddetta superclasse, ma concessa agli uomini “migliori” del vivaio politico. Lo scontro che si profila quindi, oltre che per l’autorità suprema sulle risorse mondiali (ossigeno atmosferico compreso), è anche per eliminare il modello di successione “asiatico” e affermare anche in Asia quello “atlantico”, sebbene comunque subordinato. Fra i rampolli di un Creso è difficile che ci sia uno così intelligente come quelli che emergono nel vivaio di un politburo. Dunque occorre almeno pareggiare le possibilità fra i due blocchi.
A tal fine occorre un grosso rivolgimento come può essere una grande guerra in un ganglio vitale del blocco asiatico che ora vorrebbe sganciarsi. La specializzazione dei compiti bellici in Myanmar fra i vassalli occidentali è “necessaria ed oltremodo urgente”. Francia e Belgio in retroguardia, PIGS al centro, e truppa latinoamericana davanti e allo sbaraglio. E i Tedeschi? Sono relativamente pochi e non parlano neolatino. Pertanto facciano pure 50 ore a settimana in fabbrica, se non vogliono finire anche loro intruppati ai fianchi. Moneta unica, BCE, LTRO2, TTIP da un lato e Spread, Fiscal Compact, ESM dall’altro, sono gli ingredienti con cui la superclasse sta machiavellicamente preparando lo sfilatino ai nostri figli, per perpetrare magari altri 226 anni di “mors vestra, vita nostra” (dall’entrata in vigore del diabolico accordo commerciale anglo-francese del 1787 la storia andrebbe infatti riscritta).
giandavide
begli interventi, in particolare quello di figure di sfondo, molto completo ed esaustivo, e che presenta un certo scarto con il dubbio uso del condizionale da parte dell’interlocutore, per non parlare dell’uso ottocentesco del termine “valore”, che costituisce un’arrampicata degli specchi imbarazzante
SantiNumi
@giandavide
Visto che mi chiami in causa ti rimando al mio commento del “11 agosto 2013 alle 23:46” e del “12 agosto 2013 alle 16:34” che potrebbero riguardarti da vicino.
Essendo il M5S un movimento trasversale riceve un attacco da ambo i lati e, anche per gli ex-elettori di cdx esistono simmetricamente i tag emozionali che fanno leva su quella parte dell’elettorato, cercando di affermare che è un movimento di “sinistra”(quindi buonista, “piddino”, giustizialista, ecc. da ABBATTERE).
Questa è la REAZIONE dell’establishment. Cosa c’è di difficile da comprendere?
Capisco l’impresa epica per chi ha una visione rivoluzionaria di sè ammettere la sua posizione REAZIONARIA. Freud e Jung avrebbero un bel materiale su cui lavorare con i kollettivi che fanno da vettori di questa kampagna fascista.
Nonostante le mie osservazioni si appoggiano sulle spalle di chi “qualche autorevolezza ce l’ha”, riconosco che spesso sono talmente rielaborate che sarebbe piò corretto asserire qualcosa in meno e aggiungere qualche ipotesi dubitativa in più (al contrario di ciò che sostieni).
Sul termine “VALORE”, invece, mi tocchi nel vivo perché, questa sì, è “farina del mio sacco”.
Con l’accezione di “VALORE”, così come le scienze sociali ci insegnano, viene indicato ciò che è desiderabile e non ciò che è desiderato. Comportano, cioè, un dover essere e quindi un DOVER fare. Possiedono una dimensione normativa e fungono da direttive nell’etica comportamentale.
Se a un’impianto ideologico, “rigido” rispetto alla mutabilità delle congiunture storiche e delle dinamiche sociali, rimane dottrina di un “clero politico” che questi VALORI NON li possiede, si sviluppa questo abominio per cui chi DICHIARA che la “sinistra” è “un impianto di idee e sensibilità che contribuiscono a fornire una visione della società” agisce DE FACTO come chi queste “idee e questa sensibilità” non ce li ha.
Rimangono i frame propagandistici ma non la “sostanza” che collettivamente dovrebbe restituire in output “esternalità positive” per le classi sociali difese.
E’ lo stesso meccanismo della “propaganda teocratica”. E i risultati sono evidenti!
Ma a questi Marxisti dell’Illinois sarà venuto qualche sospetto quando un Cacciari qualunque dichiara che non esiste più la lotta di classe mentre un Warren Buffett non qualunque dichiara sornione che la lotta di classe “esiste e l’ha vinta la SUA di classe”.
Le ideologie di destra sono state svuotate in modo paritetico, in particolare con il “relativismo” culturale ed etico.
La dialettica politica è stata così uccisa.
Il concetto è semplice: una sinistra DEIDEOLOGIZZATA è, per me, una sinistra che si libera del framework dogmatico e AGISCE secondo gli ideali che la caratterizzano in funzione del contesto storico.
A questo punto avresti dovuto dire che si arrampicavano sui vetri anche Max Weber e Karl Popper.
SantiNumi
@Mauro
Ho riletto diverse volte le sue osservazioni e ci sto riflettendo.
Il taglio della sua analisi collima, tra l’altro, a recenti affermazioni non così sibilline di Kissinger.
La ringrazio per il tutt’altro che scontato feedback.
giandavide
mah finchè rimani su questo livello non ha molto senso risponderti: insultare gli altri dalla propria prospettiva casapoundiana ti fa solo fare figure di merda
cesare laino
non so fino a che punto le scadenze debitorie autunnali porteranno ad un crollo così repentino della situazione. tantomeno credo che con tutte le informazioni in suo possesso grillo si arrischi ad affermare cose di questo genere senza un fine. è pur vero che la sua fama ultima la deve ad un articolo pubblicato su internazionale dove raccontava i retroscena del crack parmalat ancor prima e meglio della magistratura(motivo questo che spinse i magistrati a convocarlo al processo come persona informata dei fatti). sicuramente le sue fonti non son da meno a quelle di personaggi per ora molto più influenti di lui. mi riferisco alla gente che lavora nelle aziende come parmalat e tutte le altre realtà produttive del paese ormai andate in malora. comunque rimango dell’opinione che la strategia, adottata da chi ritengo al momento, dal punto di vista imprenditoriale, il più grande comunicatore del nostro secolo ovvero grillo(chi, ha riempito i palazzetti coi suoi spettacoli, le piazze coi comizi e tutto senza televisioni aperte grazie ad aiuti mafiosi o politici, se non lui?), sia quella vincente. ritengo che il m5s sia in lotta con i partiti tradizionali per governare il paese e indubbiamente iniziare questa lotta in questo periodo vuol dire combattere con le regole che ci sono. del resto siamo sempre l’unico popolo del mondo che si informa quasi integralmente da tv e giornali. in considerazione di ciò indubbiamente, con gli strumenti di cui è in possesso grillo sta conducendo la disputa in maniera vincente. ritornando al mio precedente post cui fa riferimento il prof. in merito al porcellum, credo proprio che per potersi affermare nelle idee dell’elettorato(specialmente pdmenoelle, i berluscones spariranno col tempo) italiano in questo momento sia necessario paradossalmente fornire l’idea di alternativa al sistema senza stravolgimenti. un pò il concetto della via vecchia no? in fondo siamo d’accordo che la rovina dell’italia sono stati i politici. se fossimo stati governati da gente onesta, incorruttibile, competente e altruista non saremmo dove siamo. scusate la prolissità