Il m5s e la strategia per il quirinale. Alcuni chiarimenti.
Prevedevo molte delle obiezioni che mi sarebbero state fatte a proposito del mio pezzo sull’elezione del Presidente e del bilancio complessivo della vicenda. Non mi ripeterò ma mi pare opportuno fare delle precisazioni telegrafiche:
1. sino a lunedì, quando Grillo e Casaleggio hanno inviato la lettera ai parlamentari Pd chiedendo di fare i nomi dei candidati, la trattativa fra Berlusconi era in corso e destinata a durare sino a sabato, per dichiarazioni dello stesso Renzi. In quella trattativa Berlusconi proponeva Amato e Renzi proponeva Mattarella e Padoan, ma si prospettava anche un ritiro di tutti tre i nomi per trovare l’accordo su un altro.
2. Alla lettera di Grillo e Casaleggio rispondevano solo cinque parlamentari Pd, tre civatiani e due amici stretti di Prodi (Monaco e Zampa) e tutti proponevano Prodi che pertanto era inserito nella rosa da sottoporre alla rete, così come sarebbero stati sottoposti altri nomi Pd se fossero giunte altre proposte.
3. Al profilarsi di una candidatura Prodi con il sostegno di sinistra Pd e M5s, (ed i nomi di Zampa e Monaco la rendevano assai concreta), Renzi troncava i contatti con Berlusconi con tre giorni di anticipo ed annunciava la candidatura di Mattarella su cui confluiva subito la sinistra di Bersani e Cuperlo. Immediatamente dopo, Prodi chiedeva di essere escluso non volendo essere “elemento di divisione”. Dunque è inesatto dire che la candidatura Prodi non è decollata perché il M5s non lo ha votato nei primi scrutini: ad affossare la candidatura del Professore bolognese è stata la sinistra Pd e domenica, una dichiarazione di Bersani conferma che, se non si fosse trovato l’accordo su Mattarella egli avrebbe riproposto Prodi. Dunque, la candidatura di Prodi (con la relativa apertura al M5s) era usata da Bersani solo come deterrente per ottenere Mattarella. Questo conferma che non era quella la candidatura voluta da Renzi che la ha accettata proprio per non misurarsi con una candidatura Prodi.
4. A quel punto il M5s non poteva che dar corso a quanto scelto dalla consultazione on line, votando Imposimato che era riuscito primo e quindi era il “candidato di bandiera”, ma riservandosi di consultare ulteriormente la rete qualora fosse emersa qualche altra possibilità. Nessuno avanzava proposte al M5s né su Mattarella né su altri, invitandolo a confluire.
5. Cosa altro avrebbe potuto fare il M5s? Ovviamente i suoi candidati (Imposimato, Zagrebelsky, Di Matteo, Cantone ecc) non avevano alcuna probabilità di essere eletti perché nessun altro gruppo era disposto a votarli, quindi l’unica scelta concreta era: o tenersi fuori votando un candidato di bandiera o scheda bianca o cercare di far pesare i propri voti scegliendo fra i candidati effettivamente “papabili”. Nel primo caso esponendosi all’accusa (qui puntualmente ripetuta) di essere volontariamente irrilevanti, nel secondo di “sporcarsi le mani”. Il M5s ha provato a inserirsi nel gioco con l’operazione Prodi, ma essa non è riuscita perché la sinistra Pd ha preferito compattarsi all’interno del partito.
6. Poteva il M5s votare Mattarella? Se il nome fosse giunto in tempo se ne sarebbe anche potuto parlare: in fondo se si prendeva in considerazione la candidatura di Prodi che è stato il padre dell’adesione italiana all’Euro, perché non si sarebbe dovuto ragionare su Mattarella che non ha questa responsabilità ed è un politico non chiacchierato? Il punto è che, mentre l’operazione Prodi serviva a dividere il Pd, la candidatura Mattarella è servita a compattarlo, dunque, al di là della persona, il senso politico dell’operazione era opposto. Peraltro, votare Mattarella al 4 scrutinio non avrebbe cambiato nulla, perché sarebbero stati voti aggiuntivi e non determinanti per cui questo non avrebbe significato altro che un intruppamento del M5s in una maggioranza già esistente. Diverso sarebbe stato se Mattarella non ce la avesse fatta e ci fosse stato un quinto scrutinio.
7. Dunque, l’accusa di volersi volontariamente escludere e non “contare” non regge, perché il M5s ci ha provato, ma non si sono determinate le condizioni politiche minime per poter convergere su un candidato.
8. Il M5s ha però avuto un risultato indiretto ma per nulla irrilevante avendo spinto Renzi a rompere le trattative con Berlusconi, mettendo in crisi il patto del Nazareno. E non è poco.
9. Il patto del Nazareno risorgerà? Forse, ma oggi, dopo questa sconfitta e lo sbriciolamento del suo partito, quanto pesa Berlusconi? Il punto è che questa è davvero la fine della parabola del Cavaliere che resta solo con un pugno di parlamentari ormai non più determinanti. Dato che non è vero che in politica conta solo la vittoria al 100% o la sconfitta, anche un risultato parziale ha il suo peso e, in questo caso, non è un peso tanto piccolo.
10. Dopo di che, si può benissimo dissentire dalla mia analisi, ma sarebbe utile che si dicesse cosa altro si poteva fare: proporre altri candidati? Con quali prospettive di elezione e, quindi, con quali alleati? Votare lo stesso Prodi? Il M5s sarebbe rimasto solo con Civati e non cambiava assolutamente nulla, per di più esponendosi ad una sconfessione dello stesso Prodi. Votare Mattarella? Il M5s non sarebbe affatto diventato più influente per questo perché sarebbero stati solo voti aggiuntivi e non richiesti. Limitarsi a votare il candidato di bandiera? E’ quello che il m5s ha fatto, anche se per stato di necessità. Ci sono state altre possibilità non valutate? Quali?
Aldo Giannuli
aldo giannuli, bersani, cantone, civati, cuperlo, di matteo, imposimato, mattarella, movimento 5 stelle, prodi, quirinale, renzi, strategia m5s
off
chiaro e lineare…e’ andata proprio cosi’…il problema e’ chi la racconta in maniera diversa sui giornali e in tv…
Aldo Giannuli
off, non so quanto possa fidarti di me, io posso assicurarti che è andata proprio cosi
leopoldo
e quindi sei stato manipolato dalla minoranza PD (-:
Pietrasanta Michele
Giusta, corretta e doverosa precisazione.! …..in fondo: I dubbi,a volte, sono più terribili delle peggiori verità.!
andrea
Caro Aldo,
su questo punto sono perfettamente d’accordo con lei, ma vorrei chiederle:
non le sembra che il M5S sia ancora molto “immaturo” nel contesto della (marcia) politica italiana ?
Non le sembra che spesso manchi una chiara strategia politica ?
e che questa immaturità si rivolti spesso contro, deludendo chi (come me) li ha votati ?
vedo una mancanza di leadership e spesso mi chiedo se ha avuto senso votarli…
Ci rendiamo conto che di fronte ad un volpone come renzi e compagnia cantante i 5S sono assolutamente inadatti ?
Cosi come, in taluni casi, vedo le consultazioni on-line fuori luogo…..
Insomma dove può andare una forza politica del genere con i caproni Italiani che probabilmente desiderano/amano/ e fortemente vogliono un leader “forte” ?
cordialmente
andrea
Aldo Giannuli
andrea. certo il M5s deve ancora molto maturare, ma i miracoli non li fa nessuno ed il tempo necessario non si può saltare a piè pari
Nn
andrea,
se ti deludi e smetti di votare il M5S perché non riporta trionfi, hai fatto male a votarlo dal giorno 1. Chi non ha maggioranza in Parlamento riporta trionfi quando nevica ad agosto e le strategie che può adottare, anche quelle più sopraffine, hanno bisogno di una buona dose di fortuna e del momento politico/storico giusto.
Non è scritto insomma da nessuna parte che esiste ogni volta la “strategia giusta” per vincere ed è sufficiente indovinarla. Quando si è minoranza anche Sun Tzu la spunta una volta su trenta.
Paolo Federico
Ad Andrea e Nn
Consentitemi di dirvi per quale ragione io sono un convinto sostenitore del M5s .
Ritengo la restituzione di parte consistente del loro stipendio l’atto spirituale, morale, politico più alto perlomeno degli ultimi decenni, con il quale essi, dopo aver raccolto come un onore e una responsabilità superiore l’investitura popolare, si sono elevati concretamente al rango di unici Onorevoli in quelle Camere.
E non è retorica, infatti è la cosa che più spaventa, è una azione spirituale superiore con la quale si compattano e si rendono invulnerabili alle lusinghe del potere.
giandavide
a parte che la storia o la si fa o non la si fa. e quando non la si fa è ridicolo fare come la volpe con l’uva, sostenendo che l’uva prodi era acerba.
detto questo, personalmente se i 5 stelle avessero votato prodi sarebbero stati i vincitori morali anche senza una vittoria effettiva di prodi; si sarebbero presentati come l’unica opposizione possibile; avrebbero dato alla sinistra pd una sponda per opporsi a renzi.
ed è ridicolo che il professore chieda il contrario: il 25% alle elezioni lo ha preso grillo, non civati.
lo dico perchè da quello che si legge sembra che sia stato il contrario, con grillo doveva accodarsi al potente civati per sopravvivere.
Aldo Giannuli
vedo che non capisci.
giandavide
benissimo caro professore.ma i casi allora sono due:o mi dà del cretino e ci mettiamo ad insultarci, oppure prova a spiegare le sue ragioni anche a un pubblico di non appartenenti al suo partito, senza scriverle su misura per i militanti.
grazie
Aldo Giannuli
giandavide: la tua altermativa consiste solo nel fatto che il M5s avrebbe dovuto votare Prodi da solo, magari per uscirne comne “vincitore morale”, ma è una cosa che non sta in piedi 1. perchè praticamente sarebbe stato scegliere Prodi come candidato di bandiera i, che mi pare un po’ troppo pert qwurllo che è stato l’inventore dell’Euro 2. perchè sarebbe stato scorretto nei confronti dello stesso Prodi che non avrebbe gradito affatto questo ruolo 3.perchè non avrebbe spostato di un millimetro la situazione 4. perchè fa ridere che il M5s voti un candidato Pd (e quale candidato!) mentre il Pd non lo vota 5. perchè i giochi erano fatti e la sinistra di Bersani aveva già reso le sue decisioni
Poi non capisco perchè non fai questa osservazione a quelli di Sel (credo tuoi amici) che avrebbero dovuto votare Prodi almeno al primo scrutinio, come segnale, noin fosse altro che per non lasciare soli i civatiani con i quali avevano appena fatto una convention tquattro giorni prima.
giandavide
per i primi tre punti sono d’accordo. ma se per lei la conseguenza del punto 4 è il ridicolo, per me rappresenta un atteggiamento pragmatico. proprio quello che mancava a ferrero e in generale alla sx extraparlamentare da lei giustamente criticata, che con il suo oltranzismo ha solo dissolto un’area elettorale.
per quanto riguarda sel, comunque sia sono irrilevanti.
Francesco
Qui non è da chiedersi quale sia il peso elettorale di Grillo o di Civati. La domanda è: “Chi vuole Prodi?” Teoricamente dovrebbe essere un candidato gradito al PD, molto meno al M5S. Ma alla prova dei fatti, cos’altro deve fare il PD per farci capire che Prodi non lo vuole affatto?
Si rimprovera, allora, al M5S di non aver portato a termine l’operazione “spacchiamo il PD”. Ms guai se il M5S si abbassasse a questo tipo di strategia!
L’operazione Prodi doveva servire innanzitutto come opposizione all’alternativa Amato. Detta altrimenti: “Vorrei Imposimato, ma rischio Amato, quindi convergo su Prodi”. E’ un ottimo compromesso politico (e in questo il M5S ha mostrato grossi segni di cambiamento e, direi, di maturazione).
Ma se l’alternativa è Mattarella (non più Amato) allora viene meno l’interesse strategico di sparigliare le carte, perché l’obiettivo di evitare Amato è stato raggiunto e Mattarella è un compromesso migliore di quello di Prodi.
giandavide
oh, se per voi renzi che governa fino al 2018 è un buon compromesso tutto a posto. d’altra parte con questo atteggiamento non si capisce comepotrebbe essere altrimenti: vi basta il primo mattarella cha passa per accontentarvi: un pò la stessa reazione della bindi e di fassina, tutti contenti del “miglioramento” di renzi, e voi come loro.
Nn
E’ evidente Giandavide che non sei un elettore del M5S, altrimenti capiresti che quei 9 milioni di elettori NON avrebbero gradito affatto il voto M5S a Prodi… a meno di SICURA vittoria (e conseguente sfascio di Renzi). Votare da soli Prodi, altro che vincitori morali: sarebbe stato un suicidio politico con l’intero elettorato!
Forse è per questo che tanti autorevoli pensatori non hanno fatto altro che spingere il M5S in questo senso… per fortuna sono rimasti inascoltati.
off
Giandavide e’ un nostalgico…si capisce dal nome…ancora rimembra Valle Giulia…lui stava dalla parte sbagliata pero’…quella dei lanciatori di sassi…
giandavide
ma scusa, se la cosa migliore che potevate fare era salvare il culo di renzi fino al 2018, dato che è questo l’unico risultato concreto dei 5stelle dalle ultime politiche in poi, che siete andati a votare a fare? tanto valeva non votare affatto come ho fatto io.
e ti faccio notare cha appartengo a un partito molto più grosso del tuo, quello degli astenuti, di quelli che si sono rotti i coglioni di questo ridicolo teatrino che governa sempre e solo renzi
off
da cosa scrivi e come lo scrivi risulta che ti manca parecchia letteratura…
ti daro’ l’unico consiglio che meriti…su questo blog c’e’ un menu’ in alto dove c’e’ scritto “i miei libri”…dai un’occhiata a quelli con scritto nel titolo “servizi segreti”…parti da li’ e poi vai avanti da solo se hai voglia e sei curioso…
Aldo Giannuli
infatti, da parte del M5s, non è mai stata presa in considerazione l’idea di votare da soli Prodi, ma solo quella di confluire su una eventuale candidatura lanciata dalla sinistra Pd cui spettava farlo.
Mauro
Gentile Professore,
a mio modesto parere dopo i recenti ripensamenti di Prodi sull’euro, il candidato non risultava più affatto gradito “oltre il mare”. Già da quando si rifiutò di presiedere un governo che avrebbe dovuto bombare la Serbia contro gli stessi interessi dell’Italia, il Professore non godeva più di grande stima. Che Bersani fosse capace di volere qualcosa di suo, mi sembra un po’ grossa. Lo stesso dicasi oggi di Renzi, anche se da ragazzo lo vedevano arrivare al campetto con la palla sotto braccio e la squadra dei suoi già formata. Del resto suo nonno, camicia nera a Pontassieve, menava botte agli artigiani che voleva estorcere. Ma nel grande gioco il rampollo ha abbassato le penne. Per l’elezione del presidente a me sembra invece che tutti i burattini abbiano recitato la loro parte, anche a destra, nonostante si siano stracciati le vesti per la bocciatura di Amato (sai che differenza faceva per noi sudditi?). Oggi più che mai “la priorità d’oltremare” è di tagliar via qualche “fastidiosa” infrastruttura dal nostro lato orientale. Dunque, Professore, non trova piuttosto che in cima ai fili ci sia la mano di un tal Robert Ledeen, che soffia da tempo nell’orecchio di Matteo e di Sergio conosce la provata fedeltà quando si tratta di far decollare il Paese, magari a bordo di qualche cacciabombardiere?
leopoldo
non dirmi che hai pure inviato a Bersani un sms dicendogli bravo 😀
Sergio L.
Utile ricostruzione anche se non mi stupisce che il sistema (non solo mediatico) si aggrappi alla versione rassicurante che Renzi vince tutto e gli altri perdono tutto -obbedendo alle stesse forze da campo magnetico che in Italia riescono ad assemblare presidenti come Mattarella nel 2015.
Comunque si punta sempre il dito sui civatiani e la loro debolezza, ma se la caduta della candidatura Prodi si deve anche questa volta a Bersani (già responsabile del suo siluramento due anni fa ) forse Prodi dovrebbe cominciare a farsi qualche domanda.
MARIO
Concordo al 100% con lei Professore, sia in questo post che in quello precedente e aggiungo che questa volta la strategia del M5S e di Grillo mi è piaciuta moltissimo e anche oggi con l’elezione del Presidente Della Repubblica mi è piaciuto altrettanto (moltissimo) il comportamento di Grillo con la rinuncia a presenziare alla cerimonia di insediamento in quanto non è personaggio istituzionale e dando spazio TOTALE ai parlamentari del M5S, concludo dicendo che la lettera aperta scritta da lo stesso Grillo al Presidente Mattarella è di notevole spessore, raggiunge il cuore del e dei problemi di questo paese. Speriamo solo che sia arbitro che arbitra (come direbbe Totò).
Marco Villasmunta
Caro prof. Aldo, incredibilmente ieri su facebook scrivevo qualcosa di molto simile.
Fa piacere sapere di non essere uno completamente sprovveduto 🙂
Massimo
Le analisi dei giornali sono per lo più demenziali e in malafede: l’M5S disponeva di circa 125 voti su 1008. Come poteva essere determinante senza l’appoggio di Prodi o di Bersani da parte del PD nessun lo sa dire, la convergenza su Prodi all’interno del partito di maggioranza non c’è stata, nonostante l’aperura del movimento, e hanno eletto chi volevano potendo contare su oltre 440 grandi elettori.
Non ho letto però da nessuna parte che questa schiacciante maggioranza non ha titolo di esistere perchè, pur avendo M5S e PD preso circa il 25% alle elezioni, il partito che ora è al governo aveva quasi tre volte i grandi elettori di M5S grazie ad una legge INCOSTITUZIONALE. Come mai quei deputati non sono ancora decaduti?
Con un minimo di onestà intellettuale si dovrebbe dire che questa è stata un’elezione falsata ed illegale, contro ogni principio democratico e contro una sentenza della Consulta votata favorevolmente proprio da Mattarella.
Aldo Giannuli
massimo: giusta l’osservazione sulla scarsa rappresentatività e legittimità politica di questo Parlamento, ma non la qualifica di illegalità e l’idea della decadenza automativa dei parlamentari epr effetto della sentenza della Coirte. Per il principio della “conservazione degli attìi” il Parlamento, pur eletto sulla base di una legge incostituzionale, resta in carica sino alla fine del mandato come divce la stessa Corte Costituzionale. Per fare una analogia con il diritto privato, si tratterebbe di un caso di annullamento e non di nullità.
Massimo
Sta di fatto che da quando c’è il porcellum la democrazia in Italia è sospesa, questo è innegabile e basta prendere in esame qualsiasi legge elettorale nel mondo per rendersi conto dell’anomalia italiana.
Sulla decadenza c’è però da dire che se è vero che prevale il principio della conservazione in quanto alle leggi votate da un parlamento eletto contro la Costituzione, non si dovrebbe applicare lo stesso principio per i deputati eletti che ancora non sono stati convalidati dall’apposita giunta. Ma siamo in Italia per cui qualsiasi ragione di forza maggiore prevale sulla legge, la Costituzione e la legalità per cui rassegnamoci
andrea
in politica o si gioca a scacchi o a poker,renzi sembra essere un ottimo pokerista,i 5 stelle sembrano non saper giocare a nessuno dei due giochi.
Andrea
Dalle sue analisi esclude,1: la legge elettorale ormai andata quasi in porto,un risultato che potrebbe aver definito la candidatura di mattarella, a scapito del nazareno 2: esclude la fermezza con cui settimane prima,comunicava che al quarto scrutinio avrebbero eletto il presidente.questi due elementi se sommati alla trasversalità di mattarella fan pensare che la scelta era in parte già stata presa e il 5 stelle poco centra con questo risultato.
Aldo Giannuli
questa è già una osservazione più giusta a proposito del M5s anche se in questo caso la meritano meno del solito
giovanni
“2. Alla lettera di Grillo e Casaleggio rispondevano solo cinque parlamentari Pd,
3. Al profilarsi di una candidatura Prodi con il sostegno di sinistra Pd e M5s”
ok, stai trollando
Lorenzo Palumbo
Caro professore, non sono convinto dell’ipotesi di fondo che lei pone a fondamento della sua tesi. Il nome di Prodi sarebbe stato cassato dalla sinistra Pd nel momento in cui Renzi ha fatto il nome di Mattarella.
Innanzitutto, non mi pare che Prodi abbia mai dichiarato di ritirare la propria candidatura, ma semplicemente ha desiderato sottolineare “di non voler essere divisivo” (concepibile che il cofondatore del PD si “immoli” per salvare suo figlio…); ma diciamocela tutta, davvero sarebbe dispiaciuto un Prodi al Quirinale a Bersani, Civati e alcuni altri più Vendola? La verità è che la candidatura non è decollata nel campo “amico”, perché il nome di Mattarella era per i suddetti un buon compromesso (oltreché non divisivo, appunto). Ma cosa sarebbe accaduto nel segreto dell’urna se il M5S avesse fatto valere il proprio peso? Non lo sapremo mai.
Di certo, nella peggiore delle ipotesi, il M5S avrebbe potuto rinfacciare per l’eternità al PD intero (questa volta accusando anche Bersani e bersaniani) di aver impallinato per la seconda volta uno dei fondatori del loro partito. Non mi sembra poco sul piano politico né su quello dell’immagine: per la prima volta (o quasi) il M5S avrebbe “aggredito” l’avversario ferendolo non poco. Poi magari Mattarella l’avrebbe spuntata lo stesso o addirittura Prodi avrebbe apertamente rinunciato alla propria candidatura, ma intanto la mossa politica sarebbe restata agli atti.
E mi sarebbe piaciuto vedere cos’altro si sarebbero inventati i giornalisti nostrani per screditare nuovamente il Movimento.
Che ne pensa?
Saluti
Michele Fiori
seconda risposta ad Aldo Giannulli
Caro Aldo,
la tua disanima è sicuramente corretta dal punto di vista
strategico, ma ce da chiedersi se sia corretto ASSUMERE questo punto di
vista: la votazione sul blog per la scelta dei candidati infatti ci dice
che la gran parte degli attivisti , me compreso, ha fatto una scelta non
strategica, votando il candidato che avrebbe voluto e non quello più utile
a scardinare giochi politici… vox Populi vox Dei!
Per il resto mi sembra
fantasioso pensare che la candidatura Mattarella provenga dalla paventata
possibilità di una contro-candidatura Prodi. Mattarella è probabilmente
frutto di un accordo preventivo con Berlusconi, che ha infatti già avuto
dei riconoscimenti e anche molto importanti del suo pronarsi senza neanche
combattere. Inoltre Mattarella è il candidato ideale per compattare il PD ed è anche spiazzante per il M5s, poiché per molti aspetti incarna degli ideali di legalità. E’ quindi lui il frutto di una scelta strategica molto scaltra che tende a fare scacco matto a tutte le opposizioni, interne ed esterne. Ma l’unico modo per vincere uno scacco matto è.. non giocare la partita!
E in effetti dall’altra parte il M5S non è stato mai in gioco e non ci sarebbe mai potuto essere,
qualsiasi mossa avesse fatto! “
Aldo Giannuli
Michele_
: la politica senza strategia non è niente
bruno
peggio la politica con una strategia errata è deleteria in maniera disastrosa, porta alla dissoluzione.
bruno
Certo un’analisi dove alla fine il risultato è :” abbiamo fatto il possibile e ci siamo comportati bene”. è lo studente che si da il voto da solo. Sfortunatamente nel M5S non c’è ancora nessuno che possa vantare una capacità nella tattica politica. Di Battista aveva dato l’indicazione giusta ma non è stato seguito. A volte in battaglia quando si sa che si perderà certamente per la forza soverchiante dei nemici bisogna agire non in campo aperto ma con la guerriglia. Di questo il M5S non ne è capace. C’era solo una mossa politica capace di scuotere il PD, e come ripeto Alessandro aveva lanciato l’idea. Votare tutti per Bersani. se alla prima votazione Bersani avesse preso 120 voti di cui nessuno del PD, mi sarebbe piaciuto vedere le facce di quelli del PD sopra tutto di Renzi. Che fai non appoggi uno dei tuoi? uno così importante? Quella era l’unica mossa da fare, altro che Prodi, una buffonata averlo solo nominato, si sapeva da prima che non sarebbe successo. Quindi Bersani era l’unico nome destabilizzante. Se non l’avessero votato credo che si sarebbe creata una spaccatura. Ma queste sono solo supposizioni che sicuramente verranno irrise e contrastate, ma pensateci bene .
Roberto B.
Se, se se …..
Se mia nonna aveva le ruote, era un carretto!
Aldo Giannuli
se mia nonna AVESSE avuto le ruote SAREBBE stata un carretto
bruno
non gioco a scacchi con i piccioni. senza se.
gianlucaF
Cosi’ come si e’ utililizzata una dose di flessibilita’ ed all’ultimo minuto si e’ giustamente rimossa la Carlassare dalla lista preso atto della sua indisponibilita’, la stessa flessibilita’ si sarebbe potuta utilizzare per inserire il nome di Mattarella nella lista visto l’annuncio della sua candidatura. Chi come me ha votato Imposimato non credo avrebbe cambiato scelta mentre molti dei voti ” strategici” penso si sarebbero indirizzati su Mattarella a discapito di Bersani e Prodi. cio avrebbe potuto permettere una riflessione e magari un secondo voto ed evitato le tante critiche ricevute dal movimento.