M5s: meno male che ci sono Di Battista, Appendino e Morra…!

Come avrete notato è un periodo in cui il M5s mi sta dando diversi dispiaceri come per le vicende di Roma e della vigilanza Rai.  A proposito,  Roberto Fico mi invia su tweet copia di un articolo nel quale spiega come la vigilanza Rai non ha poteri sulle scelte del CdA della Rai. Cosa verissima. Però dovrebbe averne a proposito del comportamento delle reti sull’obiettività dell’informazione ed, a proposito del referendum, Tg1 e Tg2, per essere delicati, la stanno facendo sporca, mentre la Berlinguer assicurava equilibrio fra tesi del Si e del No.  Ora, una discussione sulla necessità di assicurare un servizio più obiettivo ci sarebbe stata bene ed era implicitamente un modo per mettere naso anche in quella strana sostituzione. Comunque mi pare che siamo ancora in tempo a farla. O no?!  Va bene, vediamo.

Della Raggi ho detto e non mi ripeto.

Invece devo dire che ci sono state tre persone che un po’ mi hanno risarcito del sangue marcio fatto per Roma: Di Battista, la Appendino e Morra.

Alessandro Di Battista sta facendo una campagna efficacissima per il No al referendum e l’aver approfittato di agosto è stata una idea intelligente che non ha avuto nessun altro. Quando Alessandro fa l’agitatore di piazza dà il meglio di sé ed è molto bravo. Va riconosciuto pubblicamente.

La Appendino sta lavorando magnificamente e l’azione della giunta fila come l’olio. Certo: Torino non ha un millesimo dei problemi di Roma, lei non ha l’assedio dei mass media pronti a fucilarla  al minimo errore, come invece capita alla Raggi, ma sta facendo un lavoro egregio che smentisce quanti dicono che il M5s sa solo parlare dall’opposizione ma, poi, non sa governare. E, non a caso, della Appendino non se ne parla se non marginalmente e per incidente.

A proposito di informazione indecente: non vi dice nulla il caso del segretario generale del comune di Milano, Antonella Petrocelli costretta alle dimissioni dopo solo 5 giorni dalla nomina, perché rinviata a giudizio (sottolineo: non perché iscritta nel registro degli indagati, ma perché rinviata a giudizio che non è proprio la stessa cosa)? E non per una qualche irregolarità amministrativa  (come quelle  che capitano spesso a quei pasticcioni del M5s, che però una lira non la toccano) ma per una turbativa d’asta. Insomma, le mani nella marmellata. Avete letto niente in proposito? Giusto qualche trafiletto. Capisco che trattandosi di un ambiente Pd, un amministratore rinviato a giudizio, per reati malversativi, non faccia notizia. Ci siamo così abituati che per sorprenderci dovremmo leggere di un gruppo di dirigenti del Pd che ha dato l’assalto ad una banca armato di bazooka, però, almeno un cenno comparativo, parlando delle disgrazie della giunta romana, giusto per dire che c’è chi sta peggio, non sarebbe stato tanto stravagante. Ma i nostri giornalisti hanno una idea molto singolare del loro lavoro.

Da ultimo Morra: ha recentemente rilasciato una dichiarazione, confermando l’opposizione del M5s all’Euro e la conseguente proposta di uscirne. Una precisazione di cui si sentiva il bisogno dopo che, negli ultimi mesi, c’era stata qualche incertezza in materia. Ho molto apprezzato questa uscita: bravo Morra!

La fortuna del M5s è che, anche quando prende delle cantonate o attraversa momenti di confusione, poi spuntano fuori singole personalità che lo tirano fuori dalle peste. E che, nel momento presente, attenuano la sensazione di  vuoto irreparabile lasciato da Roberto Casaleggio.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (26)

  • Si, è verissimo, Roberto Casaleggio ha davvero lasciato un grandissimo vuoto.
    Sull’irreparabile invece mi augurerei di no, perché se un partito, un movimento, un organismo sociale qualsiasi, può reggersi e camminare solo con le gambe di un singolo, sia pure illuminato, allora non penso che abbia un gran futuro e secondo me non ha nemmeno un presente.
    Persino Nostro Signore ha delegato a 12 comuni mortali la continuazione del suo lavoro: certo secondo le Scritture hanno ricevuto un aiutino, diciamo così, uno Spirito Santo che li ha resi istantaneamente santi e savi ma …. erano pur sempre uomini come gli altri!
    Vorrei poi ricordare a me stesso ed a chi mi legge la genesi del M5S, qualcosa che mi farebbe venire voglia di andare a parlare ed a rincuorare il figlio Davide per l’indegna campagna personale che sta subendo incolpevolmente.
    La proprietà intellettuale del blog è di Grillo, che ha provveduto a registrarlo credo da un notaio (e non giurerei che sia solo a suo nome e nell’atto non compaia anche quello di Roberto Casaleggio).
    Ma tutto quello che lo ha reso e lo rende tuttora possibile, tutto il software dedicato, le basi dati, ora la piattaforma Russeau, eccetera, sono di proprietà e risiedono sui server della Casaleggio Associati, mi pare.
    Ora, a parer mio se non si tiene presente questa sua peculiarità, se lo si continua a considerare come se fosse un partito tradizionale ed a leggerne avventure e disavventure attraverso le lenti della politica dei partiti tradizionali, se si dimentica che il sogno dei suoi fondatori è stato quello di portare la politica alla gente e non più la gente alla politica, utilizzando la Rete, uno strumento inedito nella storia dell’uomo, che data solo una ventina di anni, se non si tengono sempre presenti tutte queste cose, non si lo può comprendere davvero.
    E nascono così quei fraintendimenti, non so quanto in buona fede, come quello di tutta la consiliatura M5S di Parma che per seguire Pizzarotti, che per carità sarà pure un ottimo sindaco ma è di certo un pessimo 5Stelle, si è “autosospesa” lamentando di non essere abbastanza considerati dal Direttorio e contestando “il passaggio dinastico da Gianroberto a Davide Casaleggio” che “non è stato neppure sottoposto a votazione” (testuale).
    Malati di protagonismo (“Siamo attivisti, alcuni addirittura da prima del VDay” e “Abbiamo dovuto affrontare e risolvere problemi enormi qui a Parma e l’abbiamo fatto senza aiuti”, anche queste testuali), forse chiedono che la proprietà del marchio e della stessa Casaleggio Associati vengano messe ai voti ed assegnate, ipso facto, al vincitore. Come se fossero cariche elettive.
    Se un appunto si può fare al Movimento è quello di avere completamente abbandonato la strada maestra delle consultazioni online: si è passati dal tutto al niente, senza soluzione di continuità.
    Tutti gli altri problemi francamente mi interessano poco e punto, sopratutto considerando che gli errori, se ce ne sono stati, poi vengono prontamente corretti: avete mai visto qualche segreteria di partito sconfessare un nominato e rimuoverlo dall’incarico prima ancora che iniziasse a lavorare, il tutto per accontentare la piazza? Tengono sempre il punto, perché le nomine sono sempre frutto di compromessi e convenienze di partito, non di opportunità meritocratica.
    Per conto mio, mi auguro solo che il Movimento riprenda la sua strada, quella buona, ma cum grano salis, perché come ha giustamente detto un altro commentatore è difficile e anche sbagliato consultare sempre la base su tutto e coinvolgere tutti su tutto. E pazienza se si perderà qualche pezzo lungo la via: non mi interessa tra qualche anno ritrovarmi al governo un M5S forte, ma indistinguibile dal PD, DC, PSI, PP, QQ, COCCODE’, ecc.
    Chiedo scusa per la lunghezza.

  • “La fortuna del M5s è che, anche quando prende delle cantonate o attraversa momenti di confusione, poi spuntano fuori singole personalità che lo tirano fuori dalle peste.”
    Certo, per il movimento è una fortuna che ci siano persone del genere. Ma al tempo stesso questo dimostra che il m5s è una scatola vuota, non ha una linea politica, non ha sostanza, non è in grado di offrire una reale alternativa.
    Intendiamoci, il buono e il cattivo esistono in tutti i partiti (e spesso sono più i secondi); negli altri casi però il partito stesso ha una sua struttura, una sua linea, dei contenuti riconoscibili a prescindere dai singoli. Questo nel m5s non è vero: e dove funziona lo fa solo perché ha, appunto, la fortuna di avere la persona giusta. Ma sono eccezioni. Purtroppo.

        • E occuparsi solamente di un unico argomento non lo trova un tantino pregiudizievole ?
          Ciò che dice è vero sino a quando si arriva al punto di dover scegliere, è l’alternativa ai 5 stelle sarebbe la conservazione dello statusquo, non crede ?
          E se mi posso permettere la domanda, come giudicare questa attenzione più unica che rara su una sola giunta comunale ?
          Ci sono molte amministrazioni che hanno fatto passi da gigante con l’avvento dei 5 stelle, quelle non vanno sui giornali o in TV e sappiamo bene il perché, a lei non incuriosiscono le esperienze di Parma, Pomezia ,Ragusa etc.?

  • Professore buongiorno! Per fortuna, accanto a esperienze negative, come quella che si sta vivendo in Campidoglio, ci sono esempi virtuosi: accade anche questo, in un movimento strutturalmente variegato, eterogeneo, persino nella proprietà (come ci ricorda Roberto, che ringrazio per avermi fatto riflettere su come vengono viste le cose dall’interno del movimento), nonché nel modus operandi (se la “politica” è ridotta a una strana commistione fra leaderismo carismatico e democrazia diretta, rivendicata come specificità e novità in opposizione alla “politica tradizionale”, se non esiste una scuola di formazione che dia un minimo di omogeneità operativa e di unità politica d’azione sia nella verticale del potere che lungo l’orizzontale del – già variegato di suo – territorio nazionale). Essenzialmente, questo è anche il limite del M5S: rabbrividisco, senza fare troppa fantapolitica, al solo pensiero di una vicenda simile con appena insediata la squadra di governo del Paese, e ringrazio Iddio che non abbia – ancora – vinto le elezioni, Italicum si Italicum no. Il problema è un altro: può permettersi un partito che si appresta a divenire maggioranza nel Paese di avere il miglior ministro dell’interno del mondo e quello degli esteri che si scopre, DOPO essere, chessò, “consulente indipendente” dell’Alenia o dell’Agusta? Oppure, non sulla lista della DIGOS per motivi che considererei di merito (partecipazione a manifestazione contro la NATO), ma per pericolose frequentazioni di gruppi tipo Bildeberg o di ambasciate di altri Paesi? D’altronde, la gestione “ombra” del proprietario del marchio e quella del proprietario del server, non possono non costituire un vulnus strutturale in termini di trasparenza. Non sono problemi miei, perché sono allergico ai padroni, in tutte le forme, ma lo diventano se e quando il M5S si troverà ad amministrare la mia città, provincia, regione o Paese, allo stesso modo in cui lo è diventato avendo legato l’ipoteca della nostra casa fino al 2030 ai “grilli” che passano per la testa di un altro che, lasciando me e mia moglie a casa, ha il potere di decidere se, quando e come mandare a casa nostra l’ufficiale giudiziario. Inoltre, lo diventano se l’azione di un volenteroso e accalorato Di Battista è annichilita di colpo dai suoi stessi colleghi pentastellati, che con il loro cattivo modello diventano facile preda delle “presstitute” di regime. Perché è scandalosamente vero che Milano non fa notizia, ed è altrettanto scandalosamente vero che di Torino in versione M5S non parli nessuno, ma la mia paura maggiore al momento è che lo scandalo a Roma sia strumentalizzato non solo in chiave M5S, ma anche per denigrare tutte le battaglie che al momento sta sostenendo, con buona pace della benzina e delle energie spese da Di Battista su e giù per il Paese: niente di più facile, a pensarci bene. E allora, a una manciata di settimane dal referendum, l’incazzatura raddoppia. Un caro saluto, e mi scuso anch’io per la lunghezza.

  • Considerare Casaleggio manco fosse Lenin, come perdita irreparabile di un rivoluzionario che lascia un vuoto incolmabile… beh…mi sembra un tantino eccentrico, il giudizio politico (e storico) deve prescindere dalle emozioni personali: egli non era un rivoluzionario ma un organizzatore di marketing.

    Dovrebbe essere ora chiaro a chi ha occhi per vedere che M5* è un guazzabuglio che ha un unico comun denominatore: il giusto contrasto al malaffare politico: è il figliol prodigo di Mani Pulite. Sul resto è un casino totale. Ognuno dice la sua su tutto, senza una linea senza un capo. Non potrà mai governare. Se mai andasse, sarà abbattuto dai Padroni dell’Impero.

    M5* ha avuto la fortuna storica di essere capitato durante un vuoto politico che ha riempito: la crisi del partito unico liberista (destra sinistra centro), vuoto che all’estero viene ora riempito da partiti veri e strutturati.

    M5* sarà una delle tante delusioni politiche aggiunte al mio lungo elenco.

    PS: non mi si venga a fare la moralina pidiota sinistrata sul movimento, perché io ero col movimento fin dalla prima presentazione del primo meetep che fece Grillo a Milano al suo spettacolo (2007?) quando eravamo 3 gatti a conoscerlo e i sinistrati continuarono per anni a votare pidioti e sel.

    • senza una grinza
      manca proprio la sostanza, per ora sono solo forma e pure quella scricchiola
      ma di capacità all’orizzonte se ne vedono ben poche
      inoltre strutturato come è può solo far la fine dell’IDV o di Forza ITalia sul medio periodo

  • Ho stima di Lei ho letto i suoi libri e tengo conto dei suoi giudizi e analisi, ma questa volta vorrei dissentire vivamente rispetto al giudizio positivo che da di Morra. Poiché lo annovera tra i grillini che non le fanno diventate il sangue amaro. Ma come può avere stima di un personaggio che ha fallito la candidatura a sindaco di Cosenza, riducendo al lumicino gli elettori del m5s, poiché ha scelto un candidato molto discutibile. Ma di più viene accusato dai meet up storici di utilizzare metodi tipici della partitocrazia, come aver creato all’interno del movimento un suo blocco di potere tipo una corrente ed imporre, attraverso le sue truppe cammellate, scelte politiche disastrose con risultati miseri.

  • egr.prof,glielo vuole dire lei ai 5stelle,che noi taliani vogliamo solo uscire dall euro,e che vogliamo rimanere nella comunita atlantica,altrimenti il bossad, progettera, nel nostro bel paese,un sanguinario,massacro, che la ghia, realizzera con la complicita de,inostri borghizi gregheti?

  • Chiedo conferma di ciò che viene affermandosi, commenti compresi : se l’azione è negativa coinvolge tutta la combriccola se invece ne esce del buono sono solo singoli individui ? Allora aggiungeteci anche sporadici… No ?

  • Su Appendino muovo un piccolo rilievo, la stampa appena possibile prova a silurarla.
    In due casi peraltro ridicoli:
    – il primo sulla promozione della dieta vegana (di cui so essere lei un grande estimatore);
    -il secondo sulla presenza di Appendino all’amatriciana solidale.

    Della serie, stanno a rosica’…

    Però un punto non lo affronta nel suo pezzo: nessuno dei meriti da lei citati può veramente riscattare la figura imbarazzante di Roma.

  • Nel suo pezzo (sempre che lo abbia scritto lei) si è dimenticato di citare il sindaco Pizzarotti, l’unica persona veramente coerente del M5S (ammesso che ne faccia ancora parte) tanto che ha giustamente chiesto, appunto per coerenza ai principi del Movimento, le dimissioni del direttorio. E non credo proprio che sia l’unico di questo avviso.
    La ringrazio per avere riferito del caso del segretario generale di Milano, fatto di cui onestamente non avevo contezza.
    E’ particolarmente significativo leggere di lagnanze in riferimento al fatto che, a parità di situazioni, ci siano diversi trattamenti da parte della stampa.
    Penso che anche il più sprovveduto cominci ad aprire gli occhi: il PD ed il M5S sono quindi pari, e non sussiste alcuna differenza etico e morale tra le due formazioni politiche visto che se ne reclama un uguale trattamento, opportunamente dimentichi delle asserite promesse e garanzie di onestà e superiorità deontologica che gli esponenti grillini avrebbero dimostrato (a loro dire) nella gestione della cosa pubblica.
    Si tratta quindi di un partito che, alla prova dei fatti, si comporta ne più ne meno come gli altri, tradendo così del tutto la sua unica ragione d’essere.

  • La dott.ssa Antonella Petrocelli era già Segretario generale del Comune di Milano con la Giunta Pisapia.
    poi ha seguito il dott. Tronca a Roma
    per poi ritornare in Comune con il nuovo sindaco Sala.

    Il quale caro Giannuli indica nella delibera di conferma visibile sul sito

    “La nomina è avvenuta pur nella consapevolezza che Antonella Petrocelli è stata destinataria di un’informazione di garanzia nell’ambito delle indagini relative al conferimento di alcuni incarichi per la variazione della progettazione delle paratie del lungo lago di Como.

    Nella consapevolezza che l’informazione di garanzia persegue la finalità di assicurare il diritto di difesa e non implica alcuna affermazione sulla responsabilità del destinatario, il Sindaco informa che interromperà immediatamente l’incarico nel caso in cui l’autorità giudiziaria adotti provvedimenti ulteriori, quali la richiesta di rinvio a giudizio o altro atto da cui risulti l’esistenza di fondati indizi a carico dell’interessata. Antonella Petrocelli ha condiviso questa soluzione.”

    E infatti un minuto dopo era dimissionaria.

    PS
    A parte il riportare le notizie in travaglio style (cioè in maniera fraudolenta)..

    lei che millanta sinistra inside e difende la Costituzione che manco conosce
    ha mai sentito dire che si fanno i processi per condannare le persone?

    Il vostro è chiacchericcio incivile da portinaie …vergogna 🙂

  • Comunque da quando il Fico è Presidente della Commissione di Vigilanza
    la RAI è cambiata da così a così.
    cribbio… a ‘sto punto mi si blocca sempre il polso

    Non dimentichiamo che il Fico ha vissuto senza lavorare fino a 40 anni…gente selezionata.

    Che vergogna 🙂

    PS
    A me il Dibba in scooter ha ricordato molto la Pavone al Cantagiro del 1964
    Avete visto le foto scattate al muretto di Alassio?

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