Concludendo: la lista Tsipras si fa o no?

E veniamo alla questione della fattibilità della lista Tsipras, sulla quale a te Luciano, pare che io sia pessimista e contraddittorio. Pessimista perché non ci credo, contraddittorio perché dico che uno spazio per una forza di sinistra anticapitalista c’è. Confermo: solo che lo spazio c’è teoricamente. Perché diventi spazio attuale, occorre che ci sia qualcuno pronto ad occuparlo e questo qualcuno non c’è.

Un soggetto politico non è un qualsiasi gruppi di onesti cittadini che si alzi di buon ora e si inventi come tale: troppo facile. Un soggetto richiede una cultura politica, una conseguente linea, una articolazione organizzativa, un tasso di riconoscimento sufficiente da parte di altri… Tutte cose di cui non c’è l’ombra.

Da trenta anni la sinistra –e quella radicale più di quella opportunista- non produce un grammo di cultura politica ma solo rimasticature di slogan, penose analisi prive di fondamento servite con linguaggio da imbonitore di fiera, discorsi che rivelano solo una profonda straccioneria intellettuale (e non dire che sono troppo duro, perché sai perfettamente che ho ragione e potrei documentare parola per parola quello che dico).

Da venti anni, la sinistra radicale è stata soffocata da un ceto politico cialtrone ed arrivista, che ha impedito che potesse nascere qualsiasi alternativa a sé e per fare questo ha impedito meticolosamente che ci fosse qualsiasi dibattito, qualsiasi iniziativa di formazione, qualsiasi centro di produzione di idee che non fosse un gruppo di “amici degli amici”.

Il danno peggiore, che rende tutto ancor più difficile oggi, è l’azione dei vari Ferrero, Vendola, Migliore, Diliberto ecc. ha provocato un devastante “effetto di sputtanamento” (per essere delicati) dell’idea stessa di sinistra radicale. Di conseguenza, quello spazio è stato occupato da altri che, se non altro, hanno mostrato maggiore iniziativa politica e fantasia comunicativa, anche se, sul piano della cultura politica, magari, hanno poche e ben confuse idee.

E nessuno di questi ineffabili dirigenti che accenni ad un minimo di autocritica. Per cui, questo ceto politico non va rottamato: va pattumierizzato. Dove vuoi andare in compagnia di Vendola o Ferrero? Chi vuoi che ti prenda sul serio?

Ma, mi dirai tu, la lista Tsipras nasce proprio dall’idea di superare questo ceto politico con una iniziativa che parta dalla società civile o, se preferiamo, sinistra diffusa. Benissimo: solo che qui non c’è nell’una né l’altra, se non come auspicio. Queste cose non si fanno in così poco tempo, Totò direbbe “E che ssò? Fiascki che si gonfiano?”

Siamo pratici (sai che io tendo alla concretezza), qui le cose stanno in questo modo: o al progetto aderisce Sel (o gran parte di Sel), ed allora la lista si fa ed ha qualche probabilità di fare il 4%, ma diventa una appendice di Sel, oppure Sel non aderisce e voi non riuscite manco a presentare la lista.

Ti ricordo che ci vogliono 75.000 firme autenticate (e questo è il meno) e che in ogni regione ce ne devono essere almeno 3.000. Mi dici come fate a raccogliere 3000 firme in Val d’Aosta dove il totale degli elettori è di 102.000? Per non dire di Molise e Basilicata. Bene che vada, ce la farete solo un due o tre circoscrizioni. La raccolta delle firme può essere evitata da chi abbia un parlamentare europeo o nazionale, che, per ora non mi pare che abbiate. Dunque, la soluzione è Sel che ha i deputati (oltre che un po’ di spicci per la campagna elettorale e un magro gruzzoletto di voti da mettere in comune).

Però, capisci che, a questo punto, loro sono i padroni di casa e voglio vedere come fanno Flores, Camilleri, Spinelli, viale ecc. a dire “Voi mettetevi da parte che le liste le facciamo noi”. C’è un’altra soluzione: che prescindendo da Sel, riusciate a trovare un deputato europeo o nazionale che firmi per la lista (magari un fuoruscito dei 5stelle). In questo caso avrete evitato la tagliola delle firme, ma il problema si ripropone in campagna elettorale, perché Sel non scompare nel nulla: se è con voi detta legge, se si presenta da sola vi elidete a vicenda e non prendete un accidenti nessuno dei due.

C’è poi un problemino da nulla: siamo a 4 febbraio e non si sa ancora se questa cosa si fa, con chi e come. Si vota il 27 maggio, esattamente fra 112 giorni, durante i quali dovreste (firme a parte):

a- mettervi d’accordo sul simbolo, sulle modalità di formazione della lista e sul programma politico

b- fare le liste, trovando i candidati e sbrigando le incombenze burocratiche

c- trovare un minimo di fondi per una campagna elettorale minimamente decente

d- fare la campagna elettorale facendo conoscere in poche settimane un simbolo mai presentato prima ed una proposta politica nuova.

Ancora una volta: se c’è Sel potete farcela (forse), ma la lista è solo poco più di Sel con il belletto, se non c’è siete automaticamente fuori conto.

Io vi auguro fraternamente di farcela, anche se so che, anche in caso di vittoria, la momentanea aggregazione si squaglierebbe in venti secondi, ma, sinceramente, come fai a dire che questa non è l’ennesima ribollitura di una zuppa rancida già troppe volte servita (Dp, Nsu, S.Arcobaleno, Sc)?

E non ti dà nessun sospetto il fatto che la cosa non convinca neppure uno come me, che è sempre stato di questa area, che ha militato per anni in questi partiti, che tuttora si dichiara militante comunista e cerca di mantenere rapporti con il movimento?

Carlo Luciano, auguri, sinceramente auguri..
Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (51)

  • La faranno, perchè sono prigionieri della propria coazione a ripetere gli errori del passato, su cui non hanno mai voluto riflettere, perchè c’era sempre qualcosa di più “concreto” e più urgente da fare. E finirà malissimo, per tutte le ottime ragioni ben illustrate da Giannuli, e da molte altre ancora. Ma non sarà anche responsabilità di tutti coloro che vedono benissimo tutto ciò, e però non si mettono a lavorare con pazienza e tenacia a progetti più seri?

  • Prendendo per buone tutte le sue conclusioni, qual è la sua proposta professore? Ragionare su una proposta in tempi lunghi? Bisognerà pur tentare di smuovere quel bacino cittaddini che non si riconoscono nel pensiero unico delle larghe intese. Secondo il suo ragionamento l’unica alternativa rimane quella di mettersi nelle mani del duo Grillo-Casaleggio. Auguri allora.

  • Concordo.
    E mi chiedo: dunque alle europee, Aldo, chi voterai? Ti asterrai?
    Non lo chiedo per sterile polemica, ma solo per capire quale scelta rimane a me, che la penso esattamente come te.

  • io credo che non ci siano le condizioni perchè sel detti legge: vendola oggi come oggi è ampiamente bollito, anche dopo la probabile assoluzione per il caso ilva, e non è un nome spendibile come lo era in passato; il partito sembra abbastanza allo sbando, ed è evidente che parte della dirigenza preferisca salire sul cavallo di renzi. senza contare che lo stesso tzipiras ha subito specificato che “bisogna fare un passo indietro in modo che si possano fare molti passi avanti”, messaggio rivolto esplicitamente alle dirigenze partitiche: se ciò si traduce in un coordinamento europeo che disincentivi le ingerenze dei partiti dei singoli stati pena l’esclusione dal gruppo credo che non si potrà certo dire che i giochi siano già stati fatti in partenza, con dei vendola e ferrero che vantano come personali un consenso elettorale che in questo caso potrebbe essere molto maggiore dalla somma dei singoli pariti.
    credo che si stia un pò sopravvalutando una dirigenza che non solo è poco brillante, ma che al momento non è nemmeno baciata dal’elettorato, e che non riuscirebbe nemmeno a gestire un consenso elevato ottenuto peraltro attorno a un progetto non concentrato su di loro.
    l’elettorato appunto. io credo che al momento la cosa fondamentale perchè le alternative al neoliberismo non siano minoritarie è quella di aggregare elettori convinti di queste idee. credo che sia tafazziano-fukuyamiano il ragionamento per cui, dato che ultimamente le idee di sinistra non hanno dato i risultati sperati sia necessario un cambiamento ideologico virato sull’accettazione di temi tradizionalmente di destra.
    anzi a dirla tutta trovo che questa realpolitik sia molto affine a quella che guida i ragionamenti del pd renziano, con la sinistra sfigata, il bisogno di allargare verso l’altro campanile la propria area di consenso, e quindi la subordinazione dei temi canonici della sinistra, che vengono messi in secondo piano in quanto “ostacolano il cambiamento”, un cambiamento che va cercato a tutti i costi, anche a costo di non sapere dove si sta andando.
    la pia speranza che a un certo punto si crei una deriva di sinistra di un movimento che ancora deve strutturarsi, ma la cui strutturazione iniziale sarà giocoforza di destra è una speranza troppo pia per i miei gusti.
    invece vedo molte possibilità elettorali per una sinistra che non dia lo scandaloso spettacolo dell’ultima volta, con due listine che si divertivano a farsi i dispetti da sole per andare dietro ad esegesi stupide come quella relativa a cosa sia la vera sinistra e chi abbia diritto a vestirne la casacca. se grillo ha insegnato qualcosa è che l’importante è andare dietro a degli obiettivi concreti condivisi dall’elettorato. ma grillo, non avendo fatto completamente un cazzo ed avendo tradito le speranze dei propri elettori, sta liberando un enorme bacino elettorale, e la stessa cosa sta facendo quel fesso di renzi.

    di fronte a tanta scarsezza basterebbero delle doti mediocri per ottenere un grande risultato. inoltre abbiamo davanti un progetto che si basa su un modello che in grecia è stato vincente: non è esattamente la stessa cosa di movimenti come sinistra arcobaleno e rivoluzione civile, la cui piattaforma programmatica è stata improvvisata in quattro e quattrotto.

  • Grazie dei consigli. Comunque personalmente darò una mano perché la lista ci sia. Nessuna illusione sul risultato. A proposito di tempistica veloce, ma il M5s grazie anche alla sua consulenza ha deciso che legge elettorale proporre in Parlamento? Sa, in questo caso i giorni sono un po’ meno di 110 e Verdini ne ha già scritta una

  • Sono d’accordo, ma non capisco.
    Non capisco perchè, una persona come lei, dichiaratamente “militante comunista” e che viene da quella storia, preferisce fare formazione per un movimento anticomunista, liberista e populista come il M5S di Beppe Grillo e Casaleggio.
    Non capisco. Forse (e questo è stato l’errore compiuto dal disastroso Congresso di Rifondazione del 2008 e che si è ripetuto e che ha fatto degenerare la malattia, divenuta tumore)la strategia da perseguire era entrare in massa dentro Sel, strapparla alla direzione moderata e ai sogni di grandezza di un narcisista come Vendola, per spingerla più a sinistra. Ma, come lei insegna, la Storia non si fa con i “se” e d’altronde queste sono solo le misere vicende di nani ultimi eredi di una tradizione di giganti.
    Allora, ripeto: che fare? Le strade sono diverse e, forse, per la costituzione e la presentazione di un partito non siamo ancora pronti; forse avrebbe senso ripartire dal magma dinamico, disarticolato, ma vivo e in fase di sperimentazione dei movimenti: sebbene divisi, spesso in drammatico autismo, ma dei tentativi li stanno facendo per tornare ad avere un linguaggio ed una prospettiva nazionale (veda la Carta di Lampedusa, le vertenze dei lavoratori della logistica, i movimenti territoriali, i comitati per la Casa). Con tutti i limiti, però penso che un soggetto anticapitalista debba necessariamente passare da qui.
    Di certo non è appoggiandosi ai Cinque stelle che ne usciamo (anzi: ci infiliamo sempre più dentro alla matassa).

    H.

  • C’è poco da smuovere. Gli italiani si sono già mossi da tempo e non basta certo un nome nuovo a richiamare l’attenzione degli elettori. OLTRE Grillo e Casaleggio ci sono centinaia di parlamentari ed attivisti che mettono a ferro e fuoco le coscienze degli italiani e presto anche quelle degli europei. Cambiare idea e sostenere un’idea nuova non è un male. Soprattutto se in quella nuova idea di società c’è più sinistra di quanta non se ne vedeva da decenni in tutti gli altri schieramenti messi assieme. O a qualcuno interessa solo una poltroncina?

  • Nessun dottore prescrive il voto dopo i pasti…
    D’altronde come si fa a votare per Tsipras ?
    Che dobbiamo votare anche qui per i meno peggio ?
    Io mi sono ampiamente stancato di non dover mai votare per un partito che mi rappresenti pienamente.
    Un partito convintamente anti-euro non c’é?
    Qualcuno che metta in discussione la libertà dei capitali non si trova ?
    E allora chi se ne fotte, me ne vado simbolicamente al mare, certo non mi spendo per assicurare una qualche comoda poltroncina a qualcuno che non ha nessuna seria intenzione di combattere le oligarchie finanziarie.
    Tanto non servirebbe a niente.
    E poi basterebbe vedere qualcuno dei suoi proponenti :
    Barbara Spinelli, frequentatrice del Bilderberg.
    Camilleri, cantore di Monti.
    Revelli , baciatore di rospi.
    Perché volersi fare del male ?
    Penso che sia molto più utile allora dedicarsi allo studio e alla divulgazione oppure dare una mano a qualche bel movimento di sinistra anti euro e anti UE : http://sollevazione.blogspot.it/2014/02/era-ora-la-sinistra-contro-leuro-si.html

  • salve prof. Giannuli
    È disponibile la versione integrale dei video in cui lei spiega i differenti sistemi elettorali?

    cordialmente
    Gabriele

  • La lista TSIPRAS è l’ultima possibilità…la SINISTRA (USA insegnano) non è un obbligo o una necessità e anche nel nostro paese rischia di scomparire davvero per decenni…Abbiamo quindi un imperativo morale categorico che ci deve spingere ad aggregarci ed organizzarci pur consci delle montagne da smuovere. Ma per tornare a fare politica in un luogo e momento autorevole le Europee sono un potente catalizzatore. Abbiamo poi da curare le malinconie e depressioni furiose da post ideologia e pre senilità …Le classi popolari e lavoratrici non hanno bisogno di pur gloriosi simboli, o mille disquisizioni su chi è il migliore del migliore…hanno bisogno di sinistra e di competenza, autorevolezza,capacità, determinazione, entusiasmo…della forza della ragione e poi ….della ragione della forza…. Nessuno chiede di azzerare le singole identità…ma i micropolitburò da riserva indiana autoreferenziali non servono a nulla e la richezza dei movimenti in cui pur io milito attivamente (NO PEOPLE MOVER a Bologna) ha un limite che anche quando vinci o pareggi non riesci a capitalizzare politicamente e in concreto la vittoria (vedi referendum acqua nazionale e referendum scuola pubblica a Bologna semplicemente inapplicati). Una lista TSIPRAS non è la fine del progetto ma il suo primo vagito…

  • Salve a tutti, provengo da una lunga (9 anni) per la mia vita (25 anni) esperienza di militanza critica e di minoranza nel Prc, e devo purtroppo ammettere che ciò che il Professor Giannuli sostiene in merito al Prc corrisponde al vero. Il Prc è morto e l’ultimo congresso ne è l’ennesima desolante, lampante dimostrazione. Da qui la mia sofferta seppur convinta decisione di abbandonarlo al suo mesto destino, e di non rinnovare la tessera nel 2014. L’unico dirigente che considero ancora comunista in quel partito è il compagno Bellotti, che per oltre vent’anni ha cercato di costruire un partito anticapitalista e rivoluzionario, fino alla fine, ma senza purtroppo mai riuscirci, rifiutandosi sempre di partecipare alla spartizione delle poltrone interna. Entrò in segreteria restandoci il tempo necessario per capire l’inutilità di rimanerci solo in seguito al congresso del 2008 quando il suo 3% risultò decisivo per salvare il Prc dallo scioglimento, e dalla eterna fallimentare strategia del centrosinistra avanzata da Vendola, che poi molto scorrettamente dopo aver perso operò la scissione che portò alla nascita di Sel. L’obiettivo con cui nasce Sel non credo ci sia bisogno di spiegarlo, perché lo conoscono anche i bambini oramai: il gruppo dirigente filo-centrosinistra bertinottiano-vendoliano scissionista fuoriesce dal Prc e si libera le mani dall’esito congressuale, per poter continuare a fare la propria politica delle alleanze con il Pd, ad ogni livello istituzionale. La loro vocazione è (sempre stata) quella della stampella del Pd, in una logica di centro sinistra, dove la sinistra è marginalizzata e non solo non conta, ma si rende complice delle politiche moderate e reazionarie del Pd. Un matrimonio perfetto, in cui a Sel serve qualche decina di deputato, e al Pd la risicata percentuale di Sel per prendersi il premio di maggioranza e governare. La stessa logica che alla lunga ha distrutto il Prc, che intanto, dal 2008 ad oggi è vissuto in una sorta di limbo, diretto da un gruppo dirigente autoreferenziale, incapace di pensare e praticare una linea diversa e di tornare a parlare di socialismo, rivoluzione, capitale, esproprio, nazionalizzazione, Marx, plusvalore, etc.. riducendosi all’inutilità storica, in una fase storica in cui la lotta di classe vede il capitale stravincere e i lavoratori diventare letteralmente schiavi. Per questo caro Professor Giannuli, la proposta da lei avanzata qualche articolo fa al Prc, di adesione a Sel, è impraticabile. Sel sta al Pd come Casini, Alfano, e la lega stanno a Berlusconi. Quel che sembra paradossale però, pur non essendolo, è che quanto meno Sel possiede ciò che il Prc e la sinistra anticapitalista non hanno mai avuto in tutti questi anni: un leader carismatico, un gruppo dirigente unito, una linea politica precisa e chiara, una strategia ed un programma politico conseguente, (oltre ovviamente alla rappresentanza istituzionale). Ma infondo, per quale ordine di ragioni un elettore della sinistra, o simpatizzante, avrebbe dovuto votare Rivoluzione Civile alle ultime politiche, sapendo che il proprio voto sarebbe stato inutile, mentre quello stesso voto dato a Sel avrebbe potuto portare la sinistra del centro sinistra ad un risultato più ampio, e nel contempo alla vittoria del centrosinistra sull’odiato nemico di sempre Berlusconi? E ancora, per quale ordine di ragioni lo stesso elettore, non avrebbe dovuto provare a votare Grillo, che fino a prova contraria era l’unico che girava le piazze parlando (pur non avendone il riferimento nel simbolo) di rivoluzione e di democrazia partecipativa? Forse solo per stima verso il magistrato Ingroia, ma certo non per ragioni politiche. Ed arriviamo al punto della Lista Tsipras (altrimenti sembra che io qui voglia solo sfogare la mia rabbia repressa). Ad un anno esatto dall’ingloriosa fine di Rivoluzione civile appena menzionata, da un lato nelle segreterie di quei partiti non è cambiato nulla (e ciò è di una gravità inaudita che frustrerebbe anche il più integralista ortodosso), e per di più le stesse hanno la pretesa di mettere il cappello sulla lista, e magari di candidarsi in lista. Dall’altro lo zoccolo di intellettuali, e professori stimati che ne avanzano la costruzione si svegliano in ritardo massimo e mi verrebbe da domandare loro: dove siete stati in questi anni? Quali tentativi avete fatto, nel lungo periodo, per cercare di far si che i frutti delle vostre ricerche, dei vostri saggi, dei vostri libri, delle vostre ricette, diventassero parte di un programma politico rivoluzionario di una forza socialista che possa diventare un punto di riferimento? Se il materiale umano politico dirigente di cui dispone la sinistra radicale è logoro, bisogna cambiarlo, sostituirlo, pensionarlo, e i sostituti, almeno in una prima fase in cui le mobilitazioni di massa stentano a svilupparsi, (complice il ruolo storico di freno e moderazione giocato dal gruppo dirigente pd della CGIL), dovete essere voi, forti della vostra autorevolezza e credibilità. Ma non vi dovrete fermare alla lista Tsipras, ma andare avanti, ed aprire un grande cantiere della sinistra italiana ed europea, che coinvolga le masse lavoratrici del continente, attorno all’elaborazione di un grande programma rivoluzionario di transizione al socialismo a livello europeo. Chi ce l’ha l’autorevolezza, la credibilità, ci metta la faccia! Quindi caro Professore, con tutto il rispetto che ho nei suoi confronti, mi permetto, da laureando in scienze storiche, di consigliarle audacia perché se e come e quando rinascerà la sinistra anticapitalista in questo paese dipende anche da noi che ne siamo un fattore soggettivo.

  • Alle prossime elezioni europeee c’è solo un modo per opporsi allo strapotere della finanza che detta la propria volontà alle istituzioni della vecchia Europa: votare e far votare il movimento 5 stelle che, con tutte le sue contraddizioni e carenze, non può essere definito “movimento anticomunista, liberista e populista come il M5S di Beppe Grillo e Casaleggio” come fa Heraclio.
    Affidarsi a nuove o vecchie formazioni che raccoglieranno i soli consensi di amici e parenti, accontentandosi di godere delle solite, ritrite, masturbazioni intellettuali, sarà l’ennesimo fallimento dell’opposizione all’attuale politica europea. L’onanismo politico, quando è praticato senza tener conto della realtà e dell’umore della gente comune, fa tanto chic, ma a chi non è chic fa tanta pena.

  • e poi faccio un ultimo appunto: ma se vendola con il suo 3% metterà sicuramente il cappello su ogni progetto di sinistra passato presente e futuro, perchè berlusconi e casaleggio con il loro 34% e 20% non dovrebbero fare altrettanto? anche qua mi chiedo qual’è il motivo di questo doppiopesismo analitico, e purtroppo l’unica spiegazione che riesco a darmi per un atteggiamento così irrazionale da parte del professor giannuli è legata alla sua collaborazione con casaleggio in quanto editore: purtroppo in mancanza di spiegazioni più razionali, che non sono state fornite affatto, non mi rimane che guardare ai rapporti sovrastrutturali e pensare male…

    • giandavide: tu pouoi oensar male ma noin dire cazzate infondate. Casaleggio non è il “mio editore” ma una persona che, a nome del suo movimento, mi ha chiesto una collaborazione gratuita. Nessun doppiopesismo, sei solo tu che non hai capito niente di quel che c’è scritto

  • @Peter Yanez

    E’ ovvio, caro piddocollaborazionista.

    E’ necessaria la dismissione per obselescenza n€urologica dei servi del sistema finaziario.

    Dai tempo al tempo: la natura ha un corso. Prima o poi anche i tuoi padroni inzieranno ad amazzarsi tra loro.

  • Scusi prof. Giannuli due domande:

    1. Se il peggio della rappresentatività è stata la faccia della sinistra, quali volti dovrebbero rappresentarla adesso?? Ferrero, Vendola, Migliore e Diliberto vi hanno sputtanato dove sono stati sino ad oggi i volti che non dovrebbero farlo ??

    Ma una lista del genere che contributo intende dare, a chi vuole parlare ??
    Ai giovani ?? Agli operai ?? Ai pensionati ??

  • questo suo libro è edito da casaleggio:

    http://www.amazon.it/Legge-elettorale-farti-fregare-Adagio-ebook/dp/B00E4OC6HI/ref=sr_1_2?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1391598661&sr=1-2&keywords=giannuli

    in caso contrario scriva ad amazon e chieda di correggere. per il resto sarò un imbecille che non comprende come mai vendola viene considerato il grande vecchio della sinistra italiana mentre casaleggio viene considerato inifluente, ma appunto perchè sono imbecille, mancando una spiegazione in grado di raggiungere le menti degli imbecilli, sono costretto a pensare male dato che altri appigli non ne ho

    • Giandavide: quello è un opuscolo che ho scritto 20 anni fa che ho aggiornato, per il quale non ho ricevuto 1 euro e del quale non mi ricordavo neanche più. Figurati se questo può essere il motivo delle mie analisi…
      Non ho detto che Vendola è il grande vecchio della sinistra, ma che, nel caso engrasse nella lista comune, avrebbe un potere di contrattazione fortissimo essendo quello che ha i deputati e può far presentare la lista senza firme, mentre se si dovessero raccogliere le firme l’impresa sarebbe disperata. Tu poi metti in mezzo M5s e Berluscono che non si capisce che c’entrino con questa storia….

  • e non mi si dia del vendoliano perchè ho già detto e posso ripietere tranquillamente che non mi pento di avere votato vendola, ma che nonostante ciò caldeggio un suo passo indietro, dato che non ci sono più le condizioni per una sua leadership efficace. ma chiedere che facciano un passo indietro tutti quelli che ritengono prioritari i temi di sinistra rispetto all’uscita dell’euro è un atteggiamento impraticabile e sproporzionato rispetto al fine preposto, se questo fine è solo quello del ricambio della classe dirigente.

  • Allora: SEL ha circa il 3 per cento e non ha necesita’ di raccogliere 150.000 firme per presentare una lista,essendo costituito in Parlamento.
    Qualche soldo di rimborso elettorale ce l’ha per la campagna politica.
    Tutti noi ci rivolgiamo a Vendola e Sel,con fare ultimativo,sospettoso ed arrogante,perche’ appoggi la lista Tsipras e si tolga dalle scatole,oramai bollito.
    Ma ci siamo o ci facciamo?

  • @lucio

    Il M5S avrà completo sostegno da TUTTI i democratici quando si atterrà al dettato costituzionale:

    (1)
    __NO__ REDDITO DI CITTADINANZA (o qualsiasi tipo di sussidio assimilabile anche solo con il pretesto “emergenziale”)
    __SI__ PIENA OCCUPAZIONE (e tutto ciò che prevede il Programma costituzionale)

    (2)
    __NO__ DEMONIZZAZIONE DEL DEBITO
    __SI__ SPESA PUBBLICA ANTICICLICA e ruolo fondamentale dello Stato in economia

    (3)
    __NO__ MALTHUS, LATOUCHE, DECRESCITA, TEA PARTY, TECNOLOGIE VERDI di cui non abbiamo il know how e dobbiamo importare
    __SI__ CRESCITA PIL, politiche moderatamente inflattive, redistribuzione del reddito a favore delle classi produttive

    (4)
    __NO__ CORSA AL MASSACRO AUTOLESIONISTA DEI TAGLI alla spesa pubblica (sì, son demenziali anche quelli alla kasta)
    __SI__ all’ESPANSIONE DELLA DOMANDA AGGREGATA tramite intervento dello Stato sovrano e democratico

    (5)
    __NO__ LIVORE CONTRO LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE (occupati da collaborazionisti o meno)
    __SI__ FUORI DALL’EURO come PRIMO punto programmatico

    (6)
    __NO__ REFERENDUM SULL’EURO (ed EuroPataccheBond)
    __SI__ ALLEANZA con tutte le forze DEMOCRATICHE EUROPEE ANTI UE e UEM

    RESISTENZA PER IL RITORNO ALLA SOVRANITA’ POPOLARE

    Leggetivi (e capite), prima di difendere, la carta costituzionale: non abbiamo bisogno di inutili martiri: abbiamo bisogno dell’uguaglianza sostanziale (che non necessita la e-democrazy)

    Chiunque può continuare elencando le macroscopiche evidenze della linea doppiogiochista del messaggio pentastellato

    Se i responsabili della linea sulla politica economica e, soprattutto, DELLA COMUNICAZIONE non combieranno l’orientamento reazionario, collaborazionista e parapiddino… please, meno chiasso e lasciateci morire di fame in pace (e vergognatevi di aver mandato quei ragazzi al massacro in Parlamento).

  • il nulla che avanza

    Quindi il Noto Amico ci sta dicendo oggi di:

    – non votare una lista di sinsitra che sta raccolgiendo consensi oltre la classica area di sinistra radicale.

    – non votare una lista di sinistra che finalmente prevede la costruzione di un minimo progetto di sinistra a livello internazionale ed europeo.

    Tutto questo per poi invitarci domani a:

    – annulare la scheda

    – astenerci dal voto

    o peggio (non si sa mai)

    – votare m5s

    Mentre lui parla dal blog di quel comico i cui parlamentari hanno appena dato un chiaro esempio della loro idea di democrazia.

    • “Il nulla che avanza”: più sempolicemente sto dicendo che non credo in questo progetto perchè ne ho visti fallire altri simili in serie. Per caso c’è una legge che imponga di crederci?
      secpndo me:
      1 c’è l’elevata probabilità che non si trovi alcun accordo ed alla fine ognino va in ordine sparso
      2 c’è la probabilità che se la lista va da sola non ce la fa a presentarsi nell’italia di nord ovest ed in quella meridionale
      3 che se un deputato qualsiasi firma e non si raccoglono le firme, se la lista va da sola senza Sel è quasi certo che non faccia il 4%
      4 se ci sta Sel, forse il 4 lo fate (forse) ma la lista la fa Sel mettendoci chi gli pare e va a finire come l’anno scorso con Cambiare si può e Rc

      Poi posso anche farvi i migliori auguri di farcela a raggiungere il 4%: comunque cambierebbe poco perchè è un progetto che sta insieme su una serie spaventosa di ambiguità e che è a tempo destinata (a detta degli stessi promotori) a non trasformarsi un una aggregazione nazionale
      In ogni caso, se anche raccoglieste un clamoroso 5 o 6%, la cosa avrebbe ub effetto politicamente nullo sia perchè si tratterebbe comunque di una quotazione del tutto minoritaria (praticamente una cosa simile al Ndc) sia perchè priva di alleati, sia pèerchè politicamente non chiara.
      Dopo di che, è ovvio che (escludendo il voto al Pd o, peggio a Fi o simili) le scelte che restano sono le tre che dici (sai che scoperta!!!) Ma adesso tocca a te dirmi perchè dovrei credere nella lista che proponi e come superi le mie obiezioni
      Quanto al fatto che parlo dal blog di quel comico…. E perchè non ci avete provato voi a fare qualcosa per informare la gente sui sistemi elettorali? Non mi pare abbiate mai fatto nulla di simile.
      La questionbe della protesta a Montecitorio dei deputati del M5s: del tutto identica a quello che fece il Pci in occasioni come la legge truffa o lo scandalo di Fiumicino. Tu inceve sei in compagnia della Boldrini che ha strozzato il dibattito per fare il regalo alle banche? Non mi pare che abbia una compagnia così splendida dal punto di vista democratico
      Ultioma cosa: complimenti per il nick scelto: mi sembra che ti definisca molto bene

  • SantiNumi,
    istintivamente mi verrebbe da risponderti “SantiNumi!!!!” 😛
    Ma a quale film stai assistendo?
    E meno male che sono i 5 stelle a parlare per slogan.
    No al reddito di cittadinanza?
    Vergognatevi (a me) di aver mandato quei ragazzi al massacro in Parlamento???
    Che posso dirti?
    Io, che non ho alcuna parte ne contatto col movimento 5 stelle se non per il fatto di essermi voluto iscrivere online mandando copia del mio documento, penso che tu sia troppo prevenuto per farti un’idea obiettiva di questo movimento.
    Io, che ho 53 anni, in questo movimento vedo, per la seconda volta nella mia vita, la possibilità che in questo Paese cambi qualcosa in meglio. La prima volta che vidi questa posibilità fu in occasione di “mani pulite”, quando sembrò che da sudditi vessati da un potere corrotto ci si potesse trasformare in cittadini di un Paese normale.
    Ma arrivò il cavaliere e tutto tornò come e peggio di prima. E di questo so di poter ringraziare anche la sinistra parolaia e inconcludente di cui sembri far parte anche tu e che ho ben conosciuto in passato, oltre che la sinistra mercenaria e collusa. In tanti anni opposizione zero. Maniere eleganti formalmente irreprensibili, bei discorsi sui principi e i massimi sistemi nelle sedi istituzionali, aspri confronti nei talk show, e con ciò finito il compito dell’opposizione (che colpa ne abbiamo se gli italiani votano moderato ed eleggono berlusconi? speriamo che la prossima volta tocchi a noi.), quindi tutti insieme a cena e negli affari, con contorno di matrimoni “misti”.
    Beh, mi dispiace per te e anche per chi vota il condannato: c’è un nuovo sceriffo oggi in città!

  • riguardo al libro ammetto che è poco per spiegare alcunchè, ma la cosa non è molto più rassicurante dato che continuo a non capire come si faccia a perseguire politiche noeuro ignorando l’influenza dei due principali partiti che queste politiche le propongono già e che hanno già strutturato la protesta contro l’europa in chiave nazionalista da un lato e neutra nei confronti del neoliberismo dal’altro.
    forse un’altra spiegazione logica che avrei potuto farmi è quella legata a un partitino di estrema sinistra no euro: ne stanno sorgendo un pò ultimamente. ma a dire il vero mi sembrava una cosa troppo stupida per pensarci, nonostante di fatto credo che sia l’unico modo di porsi in un ambito no euro senza trovarsi inisieme a berlusconi, casaleggio e casabau. ma non ci avevo pensato dato che mi sembra un’opzione troppo minoritaria e di rappresentanza. che avrebbe tra l’altro un inutile effetto divisorio all’interno dell’elettorato di sinistra, che si troverebbe in una situazione potenzialmente simile a quella delle scorse europee, dove c’erano due liste e nessun risultato. ma solo potenzialmente, dato che penso che una lista legata a tzipras farebbe la parte del leone.

    @marco: appunto perchè ho una considerazione di vendola migliore della tua penso che sia possibile pretendere da lui di appoggiare la causa della sinistra piuttosto che gli interessi privati suoi e dei suoi parlamentari: io credo che invece la cosa rilevante di questo progetto politico per sel non sia legata alla sua dimensione contabile, ma al suo futuro, oltre che alla futura conformazione della sinistra italiana.

    d’altra parte io penso che per sel la strada sia molto stretta. da un lato il pd di oggi è molto meno credibile di quello di un anno fa, e un’alleanza pd sel si tradurrebbe in una sconfitta totale. e non solo perchè gli elettori di sel diserterebbero in gran parte: va anche considerato lo scarso contentino offerto dall’italicum agli alleati e il fatto che i deputati renziani saranno ancora meno propensi a fare qualcosa di sinistra di questi parlamentari di ora. il che è tutto dire. e se la traversata nel deserto significa stare sotto renzi sperando che tra un numero indefinito di anni si liberi il suo posto, allora tanti auguri… i problemi peraltro non sono limitati all’italia: la scelta di shultz finchè rimane inclusiva può essere tollerabile. ma se si considera che la socialdemocrazia ha recentemente prodotto una grossa coalizione con i neoliberisti in germania e un hollande neoliberista in francia, si può tranquillamente dire che la socialdemocrazia europea è in toto meno credibile di come lo era un anno fa, e scegliere di prendere posto dentro l’area socialdemocratica, che ha dimostrato così tanta freddezza nei confronti dei problemi economici e sociali causati da quella che dovrebbe essere l’opposta fazione politica, non può che rivelarsi una scelta perdente. e infatti il congresso di sel ha spinto fortemente per tzipras, rendendo evidente alla dirigenza che una defezione da questo progetto non sarà facilmente perdonata dall’elettorato. se poi si tradurrà in una buffonata pazienza, in fondo sono solo le europee, e per le prossime politiche sarà possibile ripartire da zero, con altre facce ed altri progetti. se invece la cosa riesce e nasce una sinistra inclusiva a sinistra ma con prospettive di governo avranno tutti da guadagnarci

  • @lucio

    Non hai tutti i torti: ho iniziato rivolgendomi a te ed infine ho lanciato “un’invettiva” ai vertici del M5S… perdonami ma ho un caretteristico impeto passionale italico. Inoltre conosco bene il M5S e sostengo tutte le iniziative degli attivisti che si impegnano a riportare al centro il cittadino nel dibattito politico.

    Ho forti dubbi invece sui messaggi assolutamente chiari e sistematicamente pro NEOLIBERISMO dei suoi influencer.

    Confermi i peggiori timori affermando: […]La prima volta che vidi questa posibilità fu in occasione di “mani pulite”, quando sembrò che da sudditi vessati da un potere corrotto ci si potesse trasformare in cittadini di un Paese normale.[…]

    Appunto: “sembrò”

    Casta –> Corruzione –> debito pubblico –> Livore –> Paese normale e “autorazzismi” vari –> e… mentre godi nel vedere i rappresentanti delle Istituzioni democratiche screditati e spazzati via dalla “giustizia livorosa” ti espoliano del frutto del tuo lavoro, delle conquiste dell’antifascismo e della libertà conquistata col sangue dei tuoi padri –> 1992: attacco speculativo alla Lira, Maastricht, maggioritario, definitiva perdita di controllo da parte del potere democratico sulla BdI, politiche depressive per entrare in €uropa, prelievi dai conti correnti notturni e PRIVATIZZAZIONI.

    Il 1992 è stato un golpe: abbiamo definitivamente perso la sovranità.

    Ti invito a leggere i post del Professore sul tema.

    (E’ difficile da accettare ma Grillo, consapevole o no, è strumentale ora come fu strumentale Bossi prima del ’92)

    • @Santinumi: nelle posizioni del M5s ci sono parecchie influenze liberiste è vero, ma parlare di “messaggi assolutamente e sistematicamente pro liberismo” mi pare una esagerazione fuori della realtà

  • beh riguardo alle obiezioni:
    1 e allora? non credo che si otterrebbe un peggioramento di questa situazione
    2 idem: almeno ci si è provato
    3 non è detto, dato che gli elettori di sel in quel caso non voterebbero sel, e ricordo che in queste elezioni c’è il proporzionale, e che sel da sola al 4% non ci arriva nemmeno nei sogni più sfrenati di migliore. e se non ci arriva le prospettive politiche del partito di vendola sono quelle di prendere il posto di nencini
    4 e allora a che serve la convalida di tsipras? non avrebbe molto seguito elettorale imbarcarsi nel progetto politico di altri e poi puntare i piedi facendo leva su questioni di basso cabotaggio che sarebbero peraltro percepite come nella loro natura squallidamente contabile?
    d’altra parte se la situazione andrà a finire così male lo si capirà ben prima delle elezioni, e la possibilità di buttare il proprio voto diventa così minima. ribadisco: o ci sono in mezzo questioni teologiche troppo elevate per una mente rozza come la mia, oppure queste spiegazioni sono insufficienti e sembrano un pò un arrampicata sugli specchi per sdoganare una scelta da tifoso: per riesumare le metafore bersaniane, non è che per fare l’ideologo dei 5 stelle bisogna scendere al livello di becchi…

    • giandavide: e quando pure, per un miracolo di Santa Rosalia, la lista tsipras si facesse ed avesse il 4%, quale sarebbe l’effetto politico in una situazione come questa? Nullo. Queste non sono elezioni, sono un referendum sull’Euro

  • Pierluigi Tarantini

    @Aldo
    … Queste non sono elezioni, sono un referendum sull’Euro..
    Se è così, viste le bufale tipo perchè non fare un referendum sull’Euro, viste le devianze liberiste del M5S denunciate da Santinumi, devo pensare che suggerisci di votare Lega…

  • io credo invece che santinumi abbia ragione in merito all’ambiguità di grillo e casaleggio nei confronti del neoliberismo (che tende a tradursi immancabilmente in posizioni filo neoliberiste). trovo quindi insoddisfacente bollare il tutto come “esagerazione”(che è una metafora legata alla fuoriuscita da certi argini: ma in questo caso, di quali argini si tratta?): credo che sia lecito pretendere una spiegazione più articolata che metta in evidenza il grosso bagaglio culturale del prof. giannuli piuttosto che le sue affiliazioni personali, che se sono presentate in quanto tali senza nessuno sforzo critico non alzano certo il livello della discussione.

    poi ho seri dubbi che queste elezioni siano un referendum sull’euro, data la forte irrilevanza del parlamento europeo: anche se il futuro parlamento avrà questa colorazione ci sono sempre commissione e consiglio, e l’ultima parola andrà ai singoli stati in questione, che non regolamenteranno così facilmente l’uscita di un singolo paese dall’euro, dato che esiste il diritto di veto. e, sempre riguardo alla politica nazionale, quali sarebbero le prospettive di governo di un movimento no euro? stare all’opposizione come adesso o allearsi con berlusconi? sono domande così stupide? e allora perchè vengono poste per quanto riguarda la lista di tsipras e dimanticate quando si parla del movimento 5 stelle?

  • Pierluigi Tarantini

    @Giandavide
    Guarda che anch’io penso che Santinumi abbia ragione nell’evidenziare l’ambiguità del M5S. Ambiguità che si manifesta anche rispetto alla questione euro laddove Grillo prospetta un improponibile referendum.
    Quanto al fatto che le elezioni europee debbano essere considerate un referendum sull’euro ciò mi sembra un artificio dialettico volto a mettere il cappello su tutto il voto di protesta, qualunque sia la ragione della protesta.
    E che le ragioni per protestare, perlomeno in Italia, siano molte e non tutte riconducibili all’euro, è fuor di dubbio.
    Pretendere quindi che tema centrale del dibattito sia l’euro mi sembra frutto di un calcolo elettorale per alcuni e di ossessioni monotematiche di altri.
    Infine ricordo come già in occasione delle elezioni tedesche si pronosticava l’affermazione di ADF per intonare il requiem dell’Euro.
    Di tali pronostici non è rimasto niente.
    Su una cosa mi tocca dar ragione ad Aldo.
    Se non si riesce a fare niente di meglio di Lista arcobaleno, RC et similia la Sinistra è condannata.

  • Totalmente d’accordo. Ero a Milano ad assistere alla presentazione di una idea della lista Tispras….una pena infinita mister Viale!

  • “Mi dici come fate a raccogliere 3000 firme in Val d’Aosta dove il totale degli elettori è di 102.000? Per non dire di Molise e Basilicata. Bene che vada, ce la farete solo un due o tre circoscrizioni”
    il Molise ha oltre 330.000 elettori,se partiti ad altissimo tasso di militanza come quelli di estrema sinistra non sono in grado di trovare un elettore su cento disposto a firmare le loro liste, vuol dire che non ce la faranno da nessuna parte. Al contrario, se ce la fanno in Molise, alla fine saranno 4 circoscrizioni su 5.
    Detto questo, mi auguro che i militanti di sinistra non perdano tempo con chi finge di credere che la UE sia riformabile.

  • professore scusi, lei non avrà la tessera del m5s, ma dai suoi articoli degli ultimi tempi l’adesione politica è al quanto evidente. o almeno così può apparire a chi legge, o anche solo a me, che continuo a stimarla ma prendo atto di questo. non mi sembra che la sua sia solo una consulenza tecnica, come ha scritto in un post di alcune settimane fa, ma molto più politica, in questa fase. ribadisco, legittimo, ma meglio esser chiari.

    • Giovanni: chiarezza per chiarezza, io ho molte riserve sul M5s sia dfal punto di vista ideologico che del modello organizzativo, ho fatto molte critiche al M5s ed a Grillo inparticolare e basta vedere alcuni articoli di poco precedenti. Non vedo perchè non dovrei accettare una proposta di collaborazione su un terreno che è “mio” da circa un quarto di secolo. Anche perchè nessun altro mi ha fatto analoga proposta. Questo lei lo chiama Aderire? Mha…

  • La Lista Tsipras: io seguo Alexis da diversi anni, e penso che la sinistra radicale Greca sia l’unica da cui può emergere il punto di svolta. La critica del sistema europa come Dittatura finanziaria fatta come si deve da chi l’ha provata sulla propria pelle e ha maturato gli anticorpi. Detto questo, che c’azzeccano gli Italiani? Stanno paventando una sorta di coalizione per cui si appoggia tutti il feticcio Tsipras e si vince come se in Europa ci fosse il maggioritario. Il parlamento Europeo non funziona così, c’è il proporzionale, e il presidente lo nomina il Consiglio d’europa, nella coalizione che ha preso piu voti, ma senza alcun vincolo e soprattutto necessita poi del voto di tutto il parlamento europeo per andare al potere, quindi se anche alex prendesse il 30% e fosse designato, poi basterebbe che il 51 gli votasse contro per affossarlo.
    Detto questo si capisce che il vero appoggio alla lista Tsipras non si fa alle elezioni, ma ben dopo, quando si vota, una cosa che necessita di una certa dose di fiducia che il nostro eroe sembra mal riporre nei Compagni italiani…
    Poveraccio, Stiamo parlando di Vendola che con una mano accarezza il dolore degli ultimi e con l’altra il portafoglio di Riva, e che nel parlamento italiano è sempre pronto al soccorso rosso del potentato di turno…E poi c’è il gruppo dei resti di Rivoluzione civile che ha dimostrato pure come la parte migliore della società civile italiana può appoggiare il cambiamento a Parole per poi togliergli subito la sedia sotto il sedere in campagna elettorale quando si parla di liste e candidati.

  • Giovanni: lo so perfettamente che un partito ad alto tasso di militanza è un partito con un rapporto eletori militanti particolarmente basso (1 milutante ogni 6 elettori, piuttosto che 1 ogni 25), ma il punto è proprio questo: non ci sono più i militanti o non te ne sei accorto?

  • Buonasera Aldo,
    eppure io credo che questa scelta della lista Tsipras la si debba fare. Sono perfettamente d’accordo sull’analisi della situazione (e delle persone) della vecchia sinistra radicale che lei fa, ma ritengo che per la prima volta ci si trovi di fronte ad una possibilità transnazionale di costruire qualcosa che provi ad arginare nel parlamento europeo la devastante deriva neo liberista in cui ci troviamo. Vien da se’ che si possa ridiscutere il permanere nell’euro o uscirne. Dipenderà anche dai primi passi che una forza di transfughi delle sinistre europee, greci, italiani, spagnoli, portoghesi, riusciranno a compiere insieme. E’ un tentativo, il primo da tanti anni. Certo, non sarà l’Internazionale, ma allo stato attuale di disgregazione economica ed intellettuale sarebbe già molto.
    Il successo, parlo dal punto di vista elettorale cioè numero di voti, potrebbe essere garantito solo da un appoggio del M5S (li ho votati anche io nelle ultime elezioni) ed in tal senso le chiederei di prendere in considerazione l’appello che Santoianni rivolge a Grillo.
    Dovrà pur esserci un punto d’incontro tra marxisti, latouchiani, cristiani (autentici), intellettuali non al soldo. Se no, quando?

    Saluti

    (…un quasi sessantenne la cui figlia frequenta le sue lezioni a Scienze Politiche)

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