Lettera aperta di Algido Lunnai a Pierluigi Bersani.

Stimato onorevole,

come Ella ben ricorderà, ho recentemente avuto occasione di manifestare la fiducia e l’ammirazione che Le porto difendendoLa da ingiuste accuse (25 gennaio us, su questo stesso sito). E devo dire che la mia ammirazione nei suo confronti è ulteriormente cresciuta dopo l’ottimo risultato del 29 marzo che conferma ogni mia aspettativa. E molto più Ella è salito nella mia considerazione per le dichiarazioni rese a botta calda man mano che affluivano i risultati. Grande, per esempio, è stata la spiegazione dell’insuccesso piemontese: c’era una lista che ha sottratto al Pd i voti necessari a vincere. Sono stati  i grillini del movimento 5 stelle i responsabili di quella sconfitta.

I soliti capziosi obiettano che non è scritto da nessuna parte che quei voti sarebbero andati alla Bresso se non ci fosse stato Bono. Magari si sarebbero “spalmati” fra astensione e vari candidati per cui, alla fine, lo stesso avrebbe vinto Cota.
Qualche altro potrebbe far notare che il suo partito non ha fatto nè la legge sul conflitto d’interessi nè quella sul settore televisivo quando era in maggioranza, che era favorevole alla Tav (mentre quegli elettori erano contrari), che solo qualche mese fa siete stati voi a mettere alla porta Grillo negandogli la tessera per partecipare alle primarie, per cui aveva messo tutte le premesse per la presentazione di una lista alternativa ed ostile.
Tutte fesserie!
Il punto non è se davvero quei voti sarebbero poi andati alla Bresso, ma il valore della risposta in sè che denota la classe del suo autore. Sulla scorta del migliore Pci: quello che ammetteva il voto a sè stesso come unico comportamento elettorale accettabile per chiunque si reputasse di sinistra e poteva fare moderata eccezione per il voto ad altri alla sola condizione che si sapesse in anticipo che quella lista avrebbe ottenuto seggi e si sarebbe senz’altro alleata con il Pci.
Una lezione di realismo politico così riassumibile: “se non mi dai i tuoi voti non vinco, per cui, facciamo così: suicidati!.”
Ma il meglio dell’argomentazione è il comma susseguente: “se non vinco io, vince l’altro che è peggiore di me”. Geniale!
Onorevole, Lei è un genio della pubblicità! Lei è l’inventore del “peggismo”.
Un pò come se un ristorante si pubblicizzasse in questo modo: “E’ vero: serviamo pasta scotta e pesce che ormai puzza, però il ristorante dirimpetto usa il Kite Kat per lo spezzatino ed ha un cuoco che non si lava da un mese.”
Sapesse quanti affari farebbe quel ristorante!
Insomma, onorevole, Lei è sprecato nel ruolo che attualmente riveste. D’altra parte, non Le resta molto da fare per completare l’opera iniziata dal “grande Walter” e da “Dario il Magnifico”: ormai siamo in vista del traguardo.
Lei dovrebbe far altro. Per esempio: so che cercavano un manager quelli del Salumificio cooperativo piacentino. Perchè non ci fa un pensiero?
Suo devotissimo

Algido Lunnai, 14 aprile ’10

algido lunnai, commento risultati elettorali regionali 2010, pd, pierluigi bersani


Aldo Giannuli

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Comments (5)

  • Propongo la madre delle class-actions: una bella causa collettiva contro la dirigenza degli ultimi 20 anni (sono anche pochi!), colpevole di aver distrutto il patrimonio politico, culturale ed elettorale della sinistra italiana. Troviamo un bravo avvocato.

  • Gli esperti definiscono il PD come “Dead Man Walking”. Insomma, non spariamo sulla crocerossa, pensiamo piuttosto a come uscire da questo pietoso stato della sinistra, tutta.

  • mi rendo sempre più conto che il pd è feccia: senza ideali e senza personalità…purtroppo tanta brava gente (soprattutto anziani) lo continua a votare con lo squallido ragionamento del “meno peggio” e con tanta ingenuità….

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