lettera aperta ad Adriano Sofri
Sul “Foglio” del 2 settembre Sofri scrive: “ho riletto in questi giorni “L’Armata a cavallo” di Babel. Ha previsto la scomparsa delle api e degli ebrei dal 1924!”.
Caro Adriano,
d’accordo –e preoccupato- per le api, un po’ meno d’accordo –ma pur sempre preoccupato- per gli ebrei. Sin dai primi anni settanta, sono stato un sostenitore del diritto ad esistere di Israele (quando, se non mi inganno, Lotta Continua diceva cose un po’ diverse) e mi ritengo tutt’ora un amico di Israele, ma, sinceramente, mi pare che il rischio maggiore lo stanno correndo i palestinesi, dei quali mi ritengo non meno amico.
Gli insediamenti dei coloni ebrei in Cisgiordania –peggio che un crimine- furono un tragico errore politico (cito un autore che certamente non ami). Il muro lo perpetua.
Conoscendo la tua sensibilità personale ti dedico queste foto di Giorgio Palmera–giovane fotografo di grande talento- che parlano di quel muro.
Non credi che dovremmo fare di più per premere su Israele perchè rinunci a quel muro che disonora un popolo che non lo merita, avendo subito la recinzione nei lager nazisti ed offre solo una momentanea ed illusoria sicurezza?
Tuo Aldo, 9 settembre ’09
adriano sofri, aldo giannuli, israele, muro, palestina

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Sul “Foglio” del 2 settembre Sofri scrive: “ho riletto in questi giorni “L’Armata a cavallo” di Babel. Ha previsto la scomparsa delle api e degli ebrei dal 1924!”.
Caro Adriano,
d’accordo –e preoccupato- per le api, un po’ meno d…