
Perché la legge sui vitalizi non mi piace.
Prima di tutto facciamo a capirci: la norma sui vitalizi dei parlamentari è stato uno sconcio giuridico sino ai giorni nostri. Già Aldo Bozzi, nel suo manuale di diritto pubblico, scriveva mezzo secolo fa che una “indennità” non tassabile però pensionabile era una bruttura giuridica totale. Ciò non di meno, la classe politica non se ne è data per intesa, ha proseguito per il mezzo secolo successivo e se il M5s non avesse sollevato la questione non se ne sarebbe neanche parlato. Per cui, aver abolito quello che sicuramente è un ripugnante privilegio mi sta benissimo: d’ora in poi che i parlamentari siano trattati come tutti i cittadini.
Quello che mi fa drizzare le orecchie è l’altra parte della norma, quella che cancella retroattivamente il trattamento pensionistico precedente e ricalcola le pensioni degli ex parlamentari al ribasso. Non che mi facciano particolare pietà i poveri parlamentari che vedono decurtate del 35-40% le loro pensioni: se penso ai disastri che la classe politica ha fatto in questo paese, fosse per me non gli darei un euro bucato.
Il problema è un altro: questa legge, di fatto, sopprime il principio dei diritti acquisiti, per cui introduce la possibilità di rivedere il trattamento pensionistico di qualsiasi categoria di cittadini in ogni momento.
Il Pd, con la disonestà ideologica che gli è propria, ha sostenuto che no, questa legge riguarda solo i parlamentari perchè ricevono più di quel che hanno versato e questo non è giusto. Peccato che quel che si dice nelle aule parlamentari non ha alcun valore giuridico vincolante per il futuro, D’altro canto, nessuno dice che questa legge riguardi altri che gli ex parlamentari. Il problema è un altro: stiamo facendo passare un precedente pericolosissimo per tutti i pensionati nati prima del 1952 (sia chiaro che, appunto, il problema non mi riguarda personalmente, perché, essendo nato in quell’anno, appartengo al primo scaglione cui si applica la legge Fornero). Spiego perché: se stabiliamo il principio per cui i diritti acquisiti non valgono più per i parlamentari, non si capisce perché questo non debba essere applicabile agli altri cittadini, per cui, tutti quelli che ricevono una pensione calcolata sul metodo retributivo, prendono di più dei futuri pensionati e, quindi, godono di un privilegio da eliminare, soprattutto per un riguardo verso i giovani che pagano la pensione per i vecchi e che loro forse non avranno mai. Quindi il nemico dei giovani sono i vecchi con le loro pensioni-privilegio. E c’è già chi lo scrive come Luciano Capone sul Foglio del 28 luglio scorso (pag due) con titolo e occhiello che non lasciano dubbi. Titolo: “Basta privilegi! Adesso ricalcolo delle pensioni e legge Richetti per tutti” Occhiello “Se ne va la casta del vitalizio, ma resta la casta del retributivo.”
Capito? E giù numeri: la spesa pensionistica italiana è troppo alta con 265 miliardi ogni anno, “il 17% del Pil, il 33% di tutta la spesa pubblica”.
Quindi questa legge è il prologo di un taglio generalizzato delle pensioni che, pudicamente, l’articolista quantifica fra il 3 ed ol 7%, ma poi si può anche fare di meglio, anche perché, stabilito il principio che le pensioni sono sempre rinegoziabili, dopo, per ragioni di risanamento finanziario, possiamo sempre tagliare ulteriormente tutte le pensioni, del retributivo e del contributivo. Ed a mio modesto avviso, ci stanno già pensando. Ma non vi dice nulla che un partito come il Pd, che è quanto di più marcio e corporativo esista nella casta politica, all’improvviso diventi così sensibile alla pressione che sale dal popolo? Certo: il provvedimento non riguarda gli attuali parlamentari, che al massimo subiscono il passaggio al contributivo, ma non patiscono il taglio di pensioni già percepire. Quelli colpiti sono fuori del palazzo per cui chi se ne frega?!
Il Pd è l’aggregato più infame, disonesto e ignobile della storia repubblicana. Ha fatto tutto il possibile per legalizzare il lavoro gratuito ma obbligatorio dei giovani: dal tempo di lavoro nel periodo scolastico alla legalizzazione dei trattamenti di ingresso nel mondo del lavoro (vedi pratica professionale), ha il coraggio di riproporre il servizio militare però sostituibile con il servizio civili (altra prestazione di lavoro gratuita), ha distrutto l’articolo 18 e fatto il job act, però adesso si ricorda dei giovani per aizzarli contro i “vecchi” che sono i loro nemici. Riuscite ad immaginare qualcosa di più indegno. Mi dispiace che il M5s, nel suo slancio anti casta, sia caduto in questa trappola che potrebbe essergli rinfacciata pesantemente in campagna elettorale da Forza Italia. Prima di votare al Senato, amici, ripensateci come si deve.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, legge sui vitalizi

Svero
Si vocifera che sia una legge anticostituzionale.
Valerio
Questo è il banco di prova dell’alleanza de facto Pd-5 Stelle.
Aldo S. Giannuli
i 5 settelle sbagliano ma non mi pare si possa parlare di una intesa irganica fra loro ed il Pd che sarebbe un suicidio per loro
Giovanni Talpone
Assolutamente d’accordo. Però dev’essere spiegato bene (come in questo contributo). Per esempio, mi è dispiaciuto che Montanari, in un dibattito televisivo, in cui pure ha sostenuto tesi analoghe, lo abbia fatto con tali circonvoluzioni verbali da dibattito accademico, da essere incomprensibile ai più e da dare l’impressione di voler lanciare un salvagente alla casta.
gianni
Condivido pienamente, soprattutto il giudizio giustamente impietoso sul PD. E’ probabile che questa legge farà da apripista al ricalcolo retroattivo per tutti i pensionati, come Boeri chiede incessantemente da quando è presidente dell’INPS. Vorrei però segnalare che proprio i cinquestelle hanno da tempo dichiarato guerra ai diritti acquisiti, che nella loro alquanto rozza cultura giuridica sono sempre e comunque visti come privilegi. Dunque non ci soprenderemo quando, insieme al PD, voteranno entusiasti per il taglio/ricalcolo generalizzato delle pensioni degli italiani.
Aldo S. Giannuli
e infatti i 5 stelle qui sbagliano
Francesco Costantino
E cosa ci sarebbe di male a riadeguare le pensioni già in essere col retributivo secondo parametri contributivi quando c’è una pletore di cittadini che, appunto, non prenderà alcuna pensione o, prenderà una pensione nemmeno largamente paragonabile all’ultimo stipendio?
Non sarebbe forse più giusto fare regole uguali per tutti? Con un correttivo che preveda che, qualora la pensione non sia sufficiente a condurre una vita dignitosa lo Stato possa intervenire con interventi economici a favore di coloro che, giunti alla pensione versano in uno stato di indigenza?
Mi sono stufato di regole che, in nome di una regola astratta che prevede che i diritti maturati non si toccano, di fatto divide i cittadini in serie A (parlamentari e politici), B (ex dirigenti), C ( gente che con 7 anni di versamenti a 27 anni era già in pensione), D (forze dell’ordine e simili), e via continuando.
Tu Giannulli in quale lettera risiederesti?
Aldo S. Giannuli
io sono in serie D e lo dico nell’articolo. Di una eguaglianza al ribasso credo che possiamo fare tranquillamente a meno, anche perchè se fai passare il principio della rivedibilità delle pensioni (abolendo il principio dei diritti acquisiti) poi si può costantemente tornare per tagli ulteriori, pensaci un po’
Marco Barone
Francesco Costantino, il suo ragionamento è prova che lei, come molti, è esattamente caduto nella trappola dei “giovani contro vecchi”. Senza contare che molti giovani del dopo ’52 con la pensione INGIUSTAMENTE molto bassa sono/saranno per qualche tempo compensati/mantenuti da loro genitori del pre-52 con una pensione GIUSTA.
Detto tra noi, gente che è in pensione con 7 anni di versamenti non è più privilegiata delle stesse persone (deputati) che a furor di popolo glieli tolgono. E non è più privilegiata di come potremmo stare se questi ultimi ci lasciassero vivere in un mondo giusto, se il plus valore fosse redistribuito la manodopera umana quasi non servirebbe e tutti potrebbero vivere dignitosamente con un alto reddito di cittadinanza, ma questo non te lo diranno mai. Ma è su questo che si misura ciò che è giusto.
Francesco Costantino
Ti ringrazio della risposta Gianni. Non è servita a farmi cambiare idea. D’altronde ho un’idea alquanto idealista della giustizia. Idea che mi porta a stupirmi perfino del fatto che i sindacati curino gli interessi unicamente dei lavoratori, alzando pilatescamente le mani di fronte ai disoccupati. Capisco Il tuo accorato articolo. Però, mentre qualcuno afferma che la pensione “grassa” serva anche a mantenere il figlio disoccupato, continuo a pensare che i figli è bene che lavorino il giusto, invece di chiedere a 40 anni la paghetta a papà. Lo Stato idealmente dovrebbe erogare equità, non privilegi, anche sono consapevole che è difficile stabilire cosa è equo e cosa è privilegio.
Però, di sicuro, lasciare 4/5 generazioni a casa a giocare con la playstation perché esiste questo principio intoccabile che i diritti acquisiti non si possono toccare, mi sembra almeno discutibile.
Ti avrei capito di più se mi avessi detto che siccome di questa classe politica non ci si può fidare è meglio lasciare tutto com’è, perché è meglio il buonsenso del nonno possidente che il gargarozzo senza fondo della casta.
ilBuonPeppe
Io vedo tre possibili esiti, nessuno dei quali auspicabile.
1) Il principio di non retroattività (e quindi dei diritti acquisiti) salta per cui se il parlamentare va trattato come qualsiasi cittadino, come hai detto tu, anche il cittadino può essere trattato come il parlamentare.
2) La corte costituzionale stabilirà che la norma è incostituzionale, per cui tutto decade e il parlamento avrà gioco facile a dire “noi volevamo ma non ce lo hanno permesso”.
3) La cosa viene lasciata morire, prima del voto finale e le prime mosse vanno in questa direzione.
michele
Leggo da varie fonti i dati italiani sulla evasione fiscale.
Tax research di Londra, pari a 180 miliardi di eur;
Confindustria italiana, evasione pari a 122 milardi di euro per l’anno 2015.
Di cosa stiamo parlando? ha ragione Giannuli: questo gioche sui parlamentari(vituperati) prelude al taglio ulteriore delle pensioni senza pensare a cosa accadra loro. I diritti saranno tutti QUESITI, ovvero non ci sarà più alcuna certezza.
Michele
Horace
L’Italia si regge sulle pensioni di coloro che, come giustamente ha detto Giannuli, sono nati prima del 1952. In genere sono tristi personaggi, fatti salvi i singoli casi, come per esempio quelle maestre che andarono in pensione a 39 anni e con meno di 20 anni di anzianità e un figlio come lasciapassare. Essendo solo furbi, ma non intelligenti nel 1994 votarono Berlusca. Non avevano capito che il mondo stava cambiando e in peggio. Ora del fatto che a questi gli tolgano fino al 10% della per nulla sudata pensione, non me ne può fregar de meno io sono del post 1952 e andrò in pensione a 67 anni 3 tre mesi, sempre che molti anziani vengano tenuti artificialmente in vita in una sala di rianimazione. In quel caso potrei avvicinarmi pericolosamente ai 70. Va beh facciano pure ricalcolino quello che vogliono. I politici stanno segando l’albero su cui siedono. Poi per tenere sedato questo paese dovranno usare la forza bruta e passare la mano ad una classe dirigente che come base del suo potere userà la violenza su un popolo che un giorno si e l’altro pure scenderà in piazza e sarà arrotato. Quindi facciano come vogliono tanto i leader di PD , Forza italidiota, ecc. sono politicamente finiti. L’unica speranza è una cosa del tipo venezuelana.
Aldo S. Giannuli
a quanto pare sei giovane, ma molto di destra
alb
L’Italia si regge sulle pensioni di coloro che, come giustamente ha detto Giannuli, sono nati prima del 1952. In genere sono tristi personaggi, fatti salvi i singoli casi, come per esempio quelle maestre che andarono in pensione a 39 anni e con meno di 20 anni di anzianità e un figlio come lasciapassare.
scusa ma è un classe politica che ha previsto che si potesse andare in pensione a quell’età e a certe condizioni!
Essendo solo furbi, ma non intelligenti nel 1994 votarono Berlusca.
vorresti dire che i baby pensionati hanno votato berlusconi solo per furbizia?
e cosa gli avrebbe garantito berlusconi come baby pensionati?
Non avevano capito che il mondo stava cambiando e in peggio. Ora del fatto che a questi gli tolgano fino al 10% della per nulla sudata pensione, non me ne può fregar de meno io sono del post 1952 e andrò in pensione a 67 anni 3 tre mesi, sempre che molti anziani vengano tenuti artificialmente in vita in una sala di rianimazione.
come tu puoi immaginare non possono essere gettati giù dalla rupe tarpea………
In quel caso potrei avvicinarmi pericolosamente ai 70.
questo non dipende dal fatto che i vecchi abbiano una pensione; ma dal fatto che una certa classe di
finanzieri ha deciso che la spesa pensionistica non poteva reggere se la vita degli uomini e delle donne si allungasse oltre un certo limite.
Va beh facciano pure ricalcolino quello che vogliono. I politici stanno segando l’albero su cui siedono.
Poi per tenere sedato questo paese dovranno usare la forza bruta e passare la mano ad una classe dirigente che come base del suo potere userà la violenza su un popolo che un giorno si e l’altro pure scenderà in piazza e sarà arrotato. Quindi facciano come vogliono tanto i leader di PD , Forza italidiota, ecc. sono politicamente finiti. L’unica speranza è una cosa del tipo venezuelana.
non ci sono speranze se la gente non incomincia a capire i meccanismi della politica e della finanza e soprattutto capire che gli interessi collettivi non sono disgiunti dagli interessi individuali.
alb
Gaz
Mi arrendo all’incertezza del diritto e alla certezza dei torti.
tonino b
Prof,
il progetto é oramai chiaro. Dopo la buona scuola, il jobs.act, la legge fornero, i salvabanche, e chi ne ha più ne metta…!
la grande predazione dei sistemi speculativi, antidemocratici occidentali, hanno attivato il timer per il fallimento “controllato” che, dopo la grecia, tocca agli stival(idi)oti…!
Il M5*, come auspica lei, si spera raccolga l’invito a riflettere sull’attacco, l’ennesimo, ai diritti acquisiti, sopratutto quelli democratici.
non é stato un caso il tentativo di scardinare la Costituzione, scritta dai Partigiani, per sostituirla con una palesemente di derivazione piduista…!
Detto ciò, se si guarda in faccia la realtà fallimentare – fatta di duemilamilitrecemiliardi di euro di debiti – non ci sarà da meravigliarsi se i padroni del mondo ordineranno ai politici italioti (al loro servizio?) di dare il colpo finale al popolo(p.e. dimezzando le pensioni e i sussidi agli invalisi).
proprio come han fatto in grecia. tsipras docet ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/02/grecia-lultima-frustata-di-tsipras-ai-suoi-poveri/3557468/).
le auguro una felice serata
tonino basile – roma
Francesco
Tanto è una legge che non passerà, il PD sta tentando si recuperare qualche voto ma ha già detto no alla procedura d’urgenza, al senato verrà modificata e si ricomincia il rimpallo
Allora ditelo
I mVsicisti se ne vantano addirittura: se non fosse stato per loro pare “sottolineino” (e risottolineino)…
La cosa buffa è che sembrano titubanti circa la possibilità che questo gran pezzo di legge passi immodificata al Senato.
Si vede che il loro modo di fare “politica” gode di ottima salute!
http://www.repubblica.it/politica/2017/08/02/news/camera_scintille_m5s-boldrini_di_battista_cacciato_dall_aula-172185318/
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Il passaggio al sistema contributivo per i parlamentari è già stato compiuto nel 2012 ovviamente applicabile solo ai neoeletti.
Eppure viene il dubbio che se il contributivo fosse scattato decenni prima si sarebbe avuta una rimodulazione contrattuale per garantire ugualmente lo stesso livello pensionistico (in ogni professione perché il livello pensionistico si può dire come il risultato del potere contrattuale durante la vita lavorativa)
Da tal punto di vista vitalizi col “contributivo” non dovrebbero suscitare differente “ammirazione” rispetto a quelli col retributivo.
Se solo considerassimo la possibilità che se si fosse anticipato il contributivo si sarebbero potuti generare più debiti (per rimodulare lo stesso livello pensionistico col contributivo) piuttosto che rimodulare il trattamento pensionistico al ribasso potremmo quasi ritenerci fortunati si sia atteso così tanto.
PS: Nel frattempo chissà se si riesce a raccattare qualche interpretazione che spieghi quali argomenti intenderebbero usare i paladini (“paladini” ovunque) per sdoganare la retroattività.
Casomai la legge fosse demolita dalla Consulta di chi sarebbe il “merito”?
Casomai, neh.
Perché non si finisce mai di imparare come “interpretare” correttamente la Costituzione:
Con tutte le volte che si sono elicitati interventi della Consulta (per es sulle pensioni d’oro) sembra quasi ci sia tutta un schiera di “ballon d’essai”, leggi “esplorative” per andare là ove nessuna interpretazione era giunta finora.
Chissà che qualcuno riesca “frasi bello” in ogni caso e comunque vada mentre l’astensione aumenta e le leggi elettorali riducono le scelte effettivamente praticabili.
Gaz
Acme news.
Politica & mercato
Girandola di poltrone.
Trump passa all’inps in cambio dell’acquisto di nove Trump tower. Boeri va a presiedere il Venezuela. Maduro va a Roma capitale. Virgin Ray prende il posto di Trump, più un sostanzioso conguaglio.
Dubbi circa il passaggio di Renzi alla Francia per via del pagamento nell’onerosa clausola rescissoria prevista nel contratto col pd.
davide gatto
perfettamente d’accordo. aggiungo che una buona scusa per il nuovo taglio potrebbe essere la fine del qe e il timore di attacchi speculativi. stiamo a vedere.
Allora ditelo
OT: Attacco alla democrazia diretta pochi giorni dall’annuncio dell’obiettivo di un MILIONE di iscritti.
http://www.lastampa.it/2017/08/02/tecnologia/news/hacker-rivela-il-sito-rousseau-del-ms-non-sicuro-v19l3RimflrSZMCSDvuFqN/pagina.html
http://www.repubblica.it/politica/2017/08/04/news/nuovo_attacco_hacker_a_rousseau_facile_giocare_con_i_vostri_voti_-172309654/
https://en.wikipedia.org/wiki/Code_audit
https://it.wikipedia.org/wiki/Penetration_test
PS: Domanda del giornalista straniero «ma a Lei chi l’ha eletto?»
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08/02/m5s-casaleggio-puntiamo-a-1-milione-di-iscritti-a-rousseau-entro-2018-mio-ruolo-sono-attivista-come-tanti-senza-stipendio/3771207/
Tradotto: chi decide quanto cruciale deve essere un “attivista” per l’infrastruttura? Anche i creatori di parelon erano semplici “attivisti” a titolo gratuito. http://www.movimento5stelle.it/listeciviche/forum/2014/06/parelon-questo-sconosciuto.html
Paolo
Articolo che condivido pienamente.
a proposito : ecco come hanno ridotto la Grecia: guardate i salari attuali !!!! (hanno rosicchiato tutto salari e pensioni ). La Grecia è stato ed è un laboratorio di sperimentazione neoliberista ..”tendenzialmente” e a quel livello che vorrebbero portarci . Odio e disprezzo gli “””Europeisti””” con tutte le mie forze….. tutti i cosiddetti “collaborazionisti ” cioè coloro che per diversi motivi in un modo o in un altro giustificano il percorso “Europeista ” e la sua moneta (la fonte di tutti i guai ) . La moneta unica è stato ed è il grimaldello usato per ottenere questo risultato: senza lo strumento moneta unica non avrebbero potuto fare cio che hanno fatto. Bye.
Paolo
E’ vero : i 5 stalle sbagliano (ovviamente )…è questo ,se andranno avanti in questa direzione, sarà un ottimo argomento contro di loro in campagna elettorale . E a me che ritorni al potere la destra (a prescindere dall’europeismo o meno ) la cosa non dispiace affatto..
Paolo
HO DIMENTICATO IL LINK CHE PARLA DEGLI STIPENDI ATTUALI DEI GRECI (MA HANNO ROSICHIATO BEN BENE ANCHE LE PENSIONI…COSA CHE POTRANNO FARE ANCHE IN ITALIA COME GIUSTAMENTE DICE IL PROF. )
http://vocidallestero.it/2017/08/03/ktg-la-tragedia-greca-dei-salari-la-generazione-dei-265-euro-al-mese/
Andrea T
Vorrei far notare sommessamente che i vitalizi ai parlamentari servono a tutelare l’indipendenza del legislatore rispetto a quella forma di corruzione (anche se nella maggior parte dei casi penalmente irrilevante), particolarmente odiosa, che è rappresentata dalle cosiddette “porte scorrevoli”: carriere in un settore industriale privato per l’ex parlamentare che sia stato docile nel promuovere e far passare le normative “giuste”.
Lo stesso vale per le indennità dei parlamentari (ma perché un parlamentare della Repubblica dovrebbe essere retribuito 3000 euro al mese quando manager privati, inclusi quelli che non capiscono niente come ad esempio Parisi, guadagnano cifre astronomiche?).
Devo dire che, per motivi analoghi, ho cambiato idea anche sul finanziamento pubblico a partiti e giornali (purché il finanziamento privato anche sotto forma di pubblicità, che come insegnano Chomsky ad altri è un modo per controllare partiti e stampa da parte delle imprese, venga proibito). In questo senso, sono giunto alla conclusione che il discorso del M5S su questi temi è deleterio e pericoloso.
vinicio giuseppin
Tutto bene,per me hanno ragione sia quelli che sono contro il retributivo sia coloro che sono contro il vitalizio dei parlamentari nonchè quelli che tutelano i diritti acquisiti (per legge non per consuetudine).
Il Paese è comunque in uno stato di depressione economica e non si trovano i soldi per accelerare lo sviluppo e la crescita industriale e dell’occupazione. Quindi ciò che vale ora, di fronte all’incremento delle disuguaglianze ,è una ragionevole politica di equità .Quindi va bene pensare a delle soluzioni che abbattano le prerogative (o privilegi ) ,anche smussando entro un certo limite i diritti acquisiti di ogni categoria , quando sono frutto di calcoli esageratamente favorevoli. L’importante che ogni decisione politica o ammnistrativa sia improntata e legittimata dalla giustizia sociale. Si sa che non si può togliere una pensioncina di 500 € a qualcuno che per calcolo di contributi ne dovrebbe avere 250. Ma ci sono pure chi mensilmente ne ha 6000 netti quando ne dovrebbe avere 2000. Esemplifico solo a spanne perchè in Italia è difficile riformare(nell’INPS c’è anche l’assistenza).Come si fa a normalizzare ,nel senso della giustizia ?…Ragionare politicamente e indicare delle somme dignitose in base al reddito complessivo di una persona,curando di non togliere i meriti le fatiche oggettive nonchè i risparmi.L’obiettivo di tutti dovrebbe essere la sostenibilità economica dell’intero sistema -Italia,per non stare tutti peggio. Una laurea ,un lavoro professionale o la vincita col proprio sudore di un posto per concorso sono frutto di merito e di fatica,quindi non vanno tolti o decurtati i loro frutti(aggiungo anche “tolti”…) . Se le retribuzioni stabilite per contratto,comprese quelle dei parlamentari, hanno sì un fondamento, non ce l’hanno invece le pensioni ed i vitalizi elargiti post-lavoro ,soprattutto se i calcoli sono stati generosi. Anche se le pensioni sono state date per legge quando sono ingiuste sno ingiuste! Quante leggi sono sbagliate ?…C’era anche il delitto d’onore,però ora è cambiato.E perchè non si può cambiare un diritto economico acquisito, in tempi in cui si era ottimisti, per lo più calcolato contro la stabilità del sistema ,se non è più congruo ? Per quanto riguarda i vitalizi dei parlamentari, essi sono sì nell’INPS,ma hanno una cassa autonoma. Quindi perchè l’eventuale loro taglio dovrebbe essere generalizzato a tutte le categorie? Penso che non si possa ,giuridicamente perchè siamo nel “contributivo” e quindi la cassa dei politici non va mescolata con quella degli altri. C’è il problema della solidarietà,e va bene, perchè ci riporta nell’alveo della equità,ma esso dovrebbe essere il fulcro delle nostre scelte politiche,e, mi sembra,che tale questione sia affrontabile culturalmente con buone scelte giuridiche, razionali contro le disuguagnlianze, e soprattutto giuste ed adeguate ai bisogni dei tempi.
silvia
Posto qui un interessante articolo su Macron, che per molti aspetti ricorda anche l’ascesa e il comportamento di Renzi in Italia. So che siamo fuori tema. Consideriamolo come promemo o proposta di analisi per un prossimo articolo del prof 🙂
http://www.voltairenet.org/article197407.html