Legge elettorale: è in arrivo il “suinellum”

A quanto pare siamo in dirittura di arrivo per la nuova legge elettorale, che tanto nuova poi non è. Procediamo con ordine, iniziando dalla Camera le cui novità, grosso modo, sarebbero le seguenti:

1-il premio di maggioranza da variabile (oggi attribuisce il 54% dei seggi alla coalizione arrivata  prima, qualsiasi sia la percentuale di voti ottenuta) diventa fissa (+15% dei seggi per il Pd, + 10% per Udc e Pdl).
In via subordinata viene ipotizzato dal Pd di mantenere l’attuale meccanismo di premio al 54% dei seggi alla prima coalizione.

2-la soglia di sbarramento viene aumentata dal 4% al 5% nazionale, anche se non è ancora chiaro se la cifra va riferita a ciascuna lista o alla coalizione, per capirlo occorrerà vedere l’articolato di legge. Sembrerebbe che il riferimento debba intendersi alle singole liste (come è nell’attuale legge), ma così potrebbe verificarsi il caso di una coalizione di 8 partiti, tutti al di sotto della soglia del 5%, ma al di sopra del 4%, che resta del tutto esclusa dal Parlamento, pur avendo totalizzato quasi il 30% dei voti.  Anzi, potrebbe verificarsi –in teoria- il caso di una coalizione che vince le elezioni arrivando prima, ma, essendo composta solo da liste sotto quoziente, ottiene solo il 15% dei seggi del premio di maggioranza. Vice versa, se dovessimo intendere che il 5% debba essere raggiunto dalla coalizione, si tratterebbe di un quoziente  quasi inefficace ed irrazionale: potrebbe accadere che sei liste ciascuna intorno alla 0,9% dei voti ottenga la rappresentanza, mentre un partito che si presenti da solo ottenendo il 4,9% ne resti escluso. Aspettiamo di capire cosa vogliono.3-i seggi sarebbero distribuiti su base circoscrizionale, ma qui le proposte dei partiti divergono: il Pd propone che il 75% dei seggi sia articolato per collegi uninominali interni alla circoscrizione ed il 25% su lista bloccata circoscrizionale (più o meno come era nel “Mattarellum”), il Pdl (per una volta un po’ più democratico del Pd) propone 1/3 su lista bloccata e 2/3 con preferenza in ogni collegio e l’Udc prevede lo stesso meccanismo ma con un listino bloccato al 25% dei seggi. Resta da capire se, nella distribuzione dei seggi interna a ciascuna lista, il listino bloccato preceda nel suo totale i seggi ottenuti nei collegi o sulla lista con preferenze oppure se il listino assorba solo 1/3 o 1/4  dei seggi ottenuti dalla coalizione ed il resto vada ai collegi o ai preferenziati.

4-Resta in tutti i casi un’unica scheda, ma mentre il Pd la riferisce ai collegi uninominali, quella degli altri due partiti pensano ad una scheda di circoscrizione con preferenza.

E veniamo al Senato: l’attuale sistema basato di circoscrizioni regionali sarebbe sostituito da un sistema nazionale identico a quello per la Camera. La cosa però comporta un piccolo inconveniente: si tratterebbe di una legge incostituzionale perché il primo comma dell’art 57 stabilisce che “Il Senato della Repubblica è eletto a base regionale” e quindi non prevede nè soglie di sbarramento né premi di coalizione a livello nazionale. Si potrebbe procedere a revisione costituzionale ed abrogare quel comma, ma non ci sarebbero i tempi tecnici ed, inoltre, questo non sarebbe coerente con la trasformazione del Senato ad indirizzo federale appena votata dal Parlamento. Personalmente sono contrario ad ogni forma di federalismo, ma il problema di coerenza fra le diverse norme si porrebbe oggettivamente. Il Parlamento può benissimo approvare la legge ignorando il problema e, magari, altrettanto “distratto” potrebbe essere il Capo dello Stato, al caso invocando una qualche emergenza, ma come evitare che, dopo le elezioni,  fiocchino i ricorsi giurisdizionali con relativa eccezione di costituzionalità? Di fatto, chiamiamo le cose con il loro nome, si tratterebbe di un colpo di Stato per consentire ai partiti di aggirare il rischio di un Senato senza maggioranza precostituita.

Ma veniamo alla Camera. La novità maggiore riguarderebbe il premio di maggioranza non più fisso (54% dei seggi al vincitore): questo significa che la legge elettorale non assicura più che il primo arrivato abbia automaticamente la maggioranza alla Camera. Ad esempio può capitare che, in una situazione in cui ci siano molte coalizioni e quella che vince ha solo il 30%, essa potrebbe fermarsi sotto il 50% dei seggi (in quel caso occorre vedere quanti siano i seggi da redistribuiti per il mancato raggiungimento del quoziente da parte dei minori) . E qui già si intravedono i giochi dei singoli partiti: il Pd, che gioca a vincere la partita da solo o quasi, aumenta il premio al 15% (o addirittura ipotizza di lasciare l’attuale premio al 54% dei seggi), calcolando che, con gli alleati, il 35% dei voti lo supera; al contrario, il Pdl lo abbassa al 10%,  proprio nella speranza che il Pd non ce la faccia ad avere la maggioranza dei seggi ed i giochi si riaprano per un nuovo governo di unità nazionale come il presente. L’Udc, come si sa, si sta orientando all’ alleanza con il Pd e, quindi, dovrebbe essere interessata ad un alto premio di coalizione, ma non è affatto sicuro che questa alleanza vada in porto, per cui gioca sul sicuro abbassando il premio di coalizione, con lo stesso calcolo del Pdl. Peraltro, questo rafforza il suo peso contrattuale con il Pd, perché un rovesciamento di fronte o la ri-nascita del terzo polo –magari intorno a Cordero di Montezemolo- potrebbe mettere seriamente a rischio la vittoria del Pd che, a questo punto, deve concedere a Casini tutto quello che gli chiede.

Il gioco si fa scoperto al Senato dove il Pdl introduce una clausola di sbarramento del 10% in almeno due regioni (nella speranza che Grillo non superi questa soglia in più di una regione ed il calcolo è fatto anche considerando che la base elettorale del M5s è in parte considerevole di under 25) ed il Pd del 10% in almeno una regione (e qui il riferimento, più che a Grillo sembra rivolto a rendere la vita più difficile ad un eventuale polo Idv-Sel).

La questione della soglia di sbarramento pone un problema: (considerando l’ipotesi della clausola applicata alle singole liste) dove vanno i seggi mancati dalle liste sotto quoziente? Vanno alla coalizione di appartenenza, distribuiti fra le liste che hanno superato il 5% o tornano nel canestro comune, suddivisi fra tutti? La soluzione più logica appare la prima, ma, in questo caso, questo incoraggerebbe i partiti maggiori a contornarsi del maggior numero possibile di micro liste collaterali, sia per sfruttare l’apporto di preferenze dei candidati, sia per l’effetto “lista civetta”. Ma questa è una questione marginale.

Venendo alle questioni maggiori, è divertente la questione delle preferenziali: la destra berlusconiana e gli eredi del Pci hanno da sempre odiato le preferenziali, nella convinzione che fosse un diritto dei partiti (o del proprietario del partito) designare deputato chi gli pare. Il Pd (e prima il Pds) si è sempre nascosto dietro il dito dei collegi uninominali, come se questo non significasse ugualmente che l’elettore non ha altra possibilità che scegliere il simbolo accettando a scatola chiusa il o i candidati impostigli. Berlusconi ha sempre preferito il metodo lista bloccata (che peraltro era parzialmente presente anche nel Mattarellum tanto amato dal Pds). Quando venne approvato il Porcellum il centro sinistra tuonò contro il “Parlamento dei nominati”, la “Camera degli autisti e dei maggiordomi” ecc. Ora ci si immaginerebbe che la sinistra riscopra le preferenze e la destra si ostini a difendere  il meccanismo della nomina regia. E invece, la sinistra – nel suo afflato brezneviano-  torna di bel nuovo a proporre listino bloccato e collegi uninominali, cioè un Parlamento composto al 100% di lacchè di partito. Come dire: “vota questa bestia che ti presento nel collegio uninominale, perché, in cambio, contribuirai ad eleggere la lista di teste di legno del listino circoscrizionale”. Ma come volete che questa sinistra possa mai governare una società civile che non capisce e che, nel suo intimo, disprezza?

La destra berlusconiana, invece, riscopre le preferenziali: non perché siano rimasti a corto di autisti ed escort da eleggere, ma perché sperano di aggirare l’ondata di protesta e, nello stesso tempo, di raccogliere un po’ di voti in questa maniera (ma questa più di Berlusconi deve essere una idea dei suoi che mirano a mettere la poltrona al sicuro dai colpi di testa del capo che minaccia sfracelli generazionali).

Insomma stiamo per abolire il Porcellum ma solo per approvare il “suinellum”. D’altro canto, da una classe politica di maiali cosa vi aspettate?

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (23)

  • Direi che le preferenze, in un paese con una forte tendenza e tradizione clientelare (soprattutto nel meridione) non si prestano ad incentivare una migliore qualità delle classi dirigenti.

    Secondo me la migliore legge elettorale per l’Italia sarebbe collegio uninominale a doppio turno.

    E se dovessi proporre una riforma istituzionale nel complesso – anche se mi rendo conto che in previsione del 2013 si tratta di un esercizio meramente ipotetico, dal momento che non ci sarebbero i tempi tecnici – direi che dovremmo guardare alla Francia, che per cultura (politica e giuridica, oltre che per il resto) è il paese che ci somiglia di più, e al successo della “Quinta Repubblica”.

    Tra l’altro, secondo me non è un caso che molti autorevoli politologi italiani – Sartori, Pasquino – siano entusiasi sostenitori di questo modello semipresidenzialista (o comunque di modelli assimilabili, al di la dei dettagli).

  • Tutto sta inesorabilmente scivolando verso una tecnocrazia dei poteri forti (bancari in primis) che, quando troveranno l’accordo coi militari potranno imporre di tutto ai popoli. E personaggi ammaliatori di spettacolo fungono ottimamente alla funzione di distruttori del decrepito status quo “democratico”. In questo senso ottimo l’articolo di Curzio Malaparte settimana scorsa sul corriere della sera.

  • probabilmente hanno contattato lo spirito del generale cadorna che gli ha dato dei saggi consigli per le strategie politiche del pd, e ora, per farsi bastare casini, hanno l’asso nella manica: il premio al primo che arriva.
    insomma stanno preparando le cose per un bello scenario greco: il pd pagherà lo scotto sia per il fatto che sembra che voglia “barare” prendendo il premio di maggioranza tutto per se, che per il clima da inciucio che si creerà immancabilmente con casini e pdl, senza contare che monti ha espresso ufficialmente di volersi candidare per il 2013*, riproponendo implicitamente le stesse alchimie parlamentari che lo hanno portato al governo. d’altra parte è probabile che passi la linea udc pdl, che mirano esplicitamente all’obiettivo dell’ingovernabilità sperando di unirsi alla cricca dopo le elezioni.
    ecco, in questo contesto credo che stiano facendo un grossissimo favore a grillo: un premio di maggioranza del 10% al primo partito ha un effetto polarizzante incredibile, che galvanizzerebbe gli elettori grillini e catalizzerebbe buona parte del voto di chi non ama d’alema e veltroni su grillo, e da destra a sinistra, mentre per il pd tale vantaggio non esisterebbe, al massimo potrebbe raccattare i voti di chi a non ama grillo, ma è facile che in realtà molti di questi finiscano a casini, vero vincitore della contesa. sto ovviamente parlando di un’alleanza esclusiva pd-udc, direzione verso cui sembra si stia marciando, e che, comunque vada produrrà una situazione ingovernabile, sia che il premio di maggioranza se lo prenda il pd, sia che se lo prenda grillo, non gli basta, dato che entrambi i partiti, anche dando una forchetta dal 15% al 30% e un udc al 10% (sono generoso) dovrebbero prendere il 30 per avere un 55% che li metterebbe al sicuro alla camera (al senato chissà). e non penso nè che l’udc prenderà il 10%, nè che il pd prenderà il 25%-30%. è una proposta ancora più squallida e perdente di quella di veltroni, con nessuna possibilità di governo, e senza nemmeno un berlusconi da combattere. è una prospettiva così folle che non ci credo, dato che sono presenti dei conflitti generazionali evidenti. sembra quasi che bersani abbia puntato su casini più per fermare renzi che per convinzione. in effetti ha ottenuto il risultato di catalizzare veltroni e letta dalla sua parte, e di rimandare delle primarie che sembravano imminenti. poi, quando non si potranno più fare le primarie, si vedrà.

    e ora un’attimo di dietrologia: se i politici avessero voluto migliorare le sorti dell’italia, avrebbero fatto passare il referendum sul mattarellum, e avrebbe vinto la “foto di vasto” con una maggioranza tale che anche se veltroni e letta cambiavano casacca non sarebbe successo nulla, facendo asse con hollande, cancellando le porcate berlusconiane e migliorando le condizioni economiche e sociali. ecco, io non amo il mattarellum, e non amo nemmeno il sistema alla francese (che fa vincere sempre i moderati, rendendo tutto uguale), dato che in linea ideale preferirei un proporzionale puro.
    ma in questo pantano, in cui la discussione si porta esclusivamente sul terreno delle alleanze mentre dei programmi han provato a parlarne solo di pietro e l’odiato ventola, considerando oltretutto le pesanti eredità lasciateci dal berlusconismo, mi sarebbe piaciuto che il centrosinistra fosse andato al governo con una posizone forte che avrebbe garantito la governabilità nonostante gli agguati di veltroni e letta.
    anche per questo non ho capito al tempo come mai aldo si è schierato con scalfari quandò gongolò per l’affossamento burocratico dei risultati del referendum. cioè, scalfari ormai si capsice che parla solo in funzione dello stipendio di senatore a vita a cui sta sfacciatamente mirando, ma non capisco se aldo avesse prospettato scenari migliori di questo, oppure se ritiene il suinellum meglio del mattarellum, che non è una buona legge elettorale, ma è comunque più rappresentativa di una legge che dà può dare solo una situazione ingovernabile e quindi dei premier “tecnici” o da “grande coalizione”, che non rappresentano nemmeno gli elettori dei partiti che contribuuiscono alla loro instaurazione.

    * monti disse anche che se avrebbe lavorato bene non sarebbe potuto rimanere in politica, mentre se avrebbe lavorato male sarebbe stato richiamato. insomma lo ammette anche lui che ha lavorato male, e poi se la prende con squinzi. mah…

  • La Repubblica:

    “Squinzi e il ribellismo delle classi dirigenti”

    Le critiche del leader di Confindustria mettono in luce il deficit di senso di responsabilità della borghesia italiana.

  • @giandavide

    Il sistema francese funziona PROPRIO PERCHE’ fa vincere sempre i moderati!

    E per “moderato” intendo “una cosa contenuta entro giusti limiti o una persona non eccessiva, equilibrata e ragionevole”. Non intendo – come fanno i vari Berlusconi, Casini e Montezemolo – un sinonimo accattivante di “conservatore”.

    E’ un sistema che assicura la possibilità di esprimere sia un voto identitario che, al secondo turno, un voto strategico (diversamente ribattezzato, da Veltroni, voto “utile”)
    Crea convergenze (possibili) VERSO il centro (non AL centro, che sono due cose diverse). Un sistema che aggrega invece di disgregare (e disperdere voti).

    Ed è anche – e non sono assolutamente d’accordo con te – il miglior modo per non rendere tutto uguale.
    Hollande – per fare un esempio: anche se qui si parla di elezione per i seggi parlamentari l’esempio, chiaro a tutti, resta comunque calzante per meccanismo elettorale – è una persona mite (moderata) che la maggioranza dei francesi ha scelto (almeno al secondo turno), con piena legittimazione per 5 anni. Ma è anche un socialista. E l’ha dimostrato immediatamente con un gesto di grande discontinuità: aumentando le tasse sulle grandi fortune al 75%, assumendo 6000 nuovi insegnanti e abbassando l’età pensionabile. Tutte cose che, viste dall’Italia, sembrano fantascienza. Ma sono fatti.

    Quello italiano è il sistema perfetto per non cambiare niente. Dove c’è sempre qualcuno cui piace giocare al sovversivo antisistema che, da una parte, toglie voti e potere contrattuale ai progressisti che dovrebbero scardinare gli equilibri esistenti, da un’altra, spaventa gli elettori indecisi (e non particolarmente motivati) e li getta in pasto al democristiano o al ducetto di turno.

    Cambiare tutto per non cambiare niente! Questa è l’Italia: l’unico paese occidentale dove il partito comunista (anche se è rimasto sempre all’opposizione)ha avuto un ruolo indispensabile per decenni e dove, ciononostante (o forse proprio per questo) è rimasto tutto sempre uguale e ti trovi un casini o un montezemolo di turno a saccheggiare le casse dello stato con la sua aria rassicurante da chirichetto.

  • @ andrea, quando dico in linea ideale intendo dire: quando la popolazione ha un livello culturale e politico da poterselo permettere, quando tutti i cittadini votano dei partiti perchè sono convinti dei programmi di questi ultimi e non perchè sono imboniti dal primo uomo di spettacolo di turno. se leggi più attentamente il contesto in cui ho scritto i miei pareri sul proporzionale, ovvero in un contesto in cui dichiaro di preferire il mattarellum che non mi sembra molto proporzionale, puoi notare che anch’io preferisco la governabilità piuttosto che la rappresentatività speculare dei peggiori mal di pancia dell’elettorato. quindi in realtà a livello pratico sono abbastanza d’accordo con te, dato che il mattarellum avrebbe avuto un unico determinate vantaggio un sistema alla francese, per il resto migliore: sarebbero bastate due votazioni per isitituirlo e non c’era bisogno di ridicole trattative tra d’alema, alfano e casini, e che permette la governabilità. detto questo, ribadisco che i maggioritari non mi piacciono e un popolo di una democrazia avanzata si governa benissimo con un proprorzionale, solo che noi non lo siamo.

  • Francesco Acanfora

    indubbiamente si va a un superamento delle forme democratiche sia della prima che della seconda repubblica, poiche’ qualunque tentazione di difesa dello stentato benessere italiano e’ ormai da considerarsi atto folle e criminale. quel che occorre e’ un’adesione totalitaria e fideistica all’unico verbo dominante, che da Cicchitto a Vendola si declina secondo un verbo che non c’e’ sul dizionario, perche’ forma assai composta, forse in greco c’e’: “accontentarsi che c’e’ andata bene, quando ve lo sentite piu’ in fondo, respirare forte e cercare di facilitare”.
    un tentativo di ricostruzione di un quadro economico-sociale, che dovrebbe per logica precedere qualunque ragionamento sulle forme della rappresentanza democratica, e’ fornito da questo intervento di Gianfranco Amodeo, che qui cito integralmente perche’ ho il sospetto che contenga elementi di verita’:
    “Sono presenti molte analogie tra i due fatti.
    Il bosone di Higgs dopo pochi attimi dal big bang, permise alle particelle di non viaggiare come pazze
    alla velocità della luce. Sarebbe meglio parlare di campo di Higgs, una melassa cosmica che interagisce
    con la materia (quarks, elettroni) ma non con i fotoni dando loro energia e quindi massa inerziale.
    Determina anche il raggio di azione delle forze, permettendo alla materia di aggregarsi. In altre parole
    la simmetria altissima dei primi istanti dell’universo si rompe ed ogni “interazione” ha il suo ambito
    di applicazione (cortissimo, corto medio lungo e lunghissimo raggio) ed il proprio segno.
    Per questo qualcuno l’ha chiamata “particella di Dio” per testimoniare che senza il campo di Higgs
    l’universo sarebbe molto diverso da quello che è.
    Rottura spontanea della simmetria la chiamano i fisici.
    Sta accadendo anche ora nella economia mondiale.
    Abbiamo sempre pensato che ci fosse un’alta simmetria nella divisione capitalistica del lavoro:
    da una parte i ricchi, simmetricamente dall’altra i poveri, i proletari. Da una parte il capitale,
    dall’altra il lavoro. Da una parte gli sfruttatori, dall’altra gli sfruttati. Un gioco di specchi
    e di separazione netta.Il fenomeno della finanziarizzazione dell’economica, amplificato dalla potenza
    dei mezzi informatici che ha creato il big bang della crisi mondiale, possiamo ipotizzare che abbia
    fatto cambiare di fase (in senso fisico) il capitalismo stesso. La concezione di poter generare
    soldi dai soldi, ricchezza dalla ricchezza, senza più passare attraverso i meccanismi standard
    dello sfruttamento in senso marxiano, ha messo in crisi non solo i lavoratori (gli sfruttati),
    ma anche chi li sfrutta per produrre beni da vendere. La simmetria si è rotta.
    La Camusso e Squinzi nonè che si siano trovati simpatici o in sintonia tattica,
    ma credo che rappresentino un qualche sintoma di questa rottura. Una delle nuove leggi
    dell’economia mondiale potrebbe essere proprio quella di un avvicinamento tra chi produce
    e chi no, indipendentemente da quale lato della scrivania o dell’officina stiamo.
    Il nemico è il turbocapitale finanziario, cosa ben diversa dalla finanza classica
    che tecnicamente è utile (è come il condensatore in elettricità). Quindi un nuovo tipo di lotta
    prevede due fasi: la prima un’alleanza strutturale di chi produce controchi muove solo bit economici
    lungo le fibbre ottiche del mondo. La senconda prevede che i capitalisti classici si accorgano
    che sono i protovirus di questa barbarie e che fenomeni ancora meglio da definire
    concorreranno alla loro scomparsa definitiva dal pianeta.”

  • @giandavide

    Ok. E condivido la tua proposta. Anch’io, allo stato attuale preferirei si tornasse al mattarellum piuttosto che vedere questi pagliacci cercare di mettersi d’accordo per fare una legge elettorale nel loro interesse particolare (e contingente) piuttosto che una che sia fatta nell’interesse del paese. Per durare: quindi possibilmente con una legge costituzionale, che non potrebbe più essere cambiata a maggioranza semplice.

    Purtroppo, come sostengo da sempre, la legge elettorale è il tallone d’achille del nostro sistema costituzionale. Lo è stata fin dall’inizio come dimostra il fatto che il primo tentativo di cucirsi le regole elettorali addosso risale alla legge truffa del ’53 con la quale la Dc tentò (fallendo) di assicurarsi la maggioranza assoluta in maniera autosufficiente.
    Ed è stata il grimaldello per mutare la costituzione materiale e il sistema politico prima col mattarellum (da uno frammentato e tendenzialmente centripeto con la DC indispensabile per ogni coalizione di governo ma soggetta a continui ricatti dei partiti minori, ad uno bipolare più stabile ma che ci ha regalato il Reagan de noartri Berlusconi)

    Ma tu trascuri una cosa di fondamentale importanza riguardo al mattarellum. Il mattarellum – che non era una legge totalmente maggioritaria ma, lasciando perdere i dettagli, ipotizziamo per semplicità che lo fosse – era una legge ad UN SOLO TURNO. Questa è una differenza sostanziale.

    Il maggioritario A DOPPIO TURNO (detto majority), di modello francese, è tutto un altro sistema, che determina comportamenti elettorali differenti rispetto al collegio uninominale a turno unico (plurality), modello britannico.

  • Errata corrige

    è stata il grimaldello per mutare la costituzione materiale e il sistema politico prima col mattarellum (da uno frammentato e tendenzialmente centripeto con la DC indispensabile per ogni coalizione di governo ma soggetta a continui ricatti dei partiti minori, ad uno bipolare più stabile ma che ci ha regalato il Reagan de noartri Berlusconi)

    …continua…

    e dopo col porcellum (da uno bipolare ad uno sultanico, con la “nomina regia” dei cortigiani e – soprattutto – dell cortigiane)

  • @andrea. riguardo al mattarellum, ho detto che aveva un unico vantaggio, ovvero quello di essere applicabile facilmente, per il resto fa schifo come legge, ma permette la governabilità ed è sempre meglio del porcellum. senza contare che con il mattarellum si sarebbe raggiunto una maggioranza parlamentare di sinistra che avrebbe potuto fare dei miglioramenti reali, èpiuttosto che dei suinellum con alfano e casini. per il resto ammetto di essere poco interessato a turni e circoscrizioni, sebbene siano aspetti importantissimi, ma in questo momento mi interessano di più le soglie di sbarramento e i premi di maggioranza, che trovo in effetti più determinanti.

    @francesco acanfora
    questo livore per vendola, ora affiancato a cicchitto completamente senza motivo, fa pensare che ci siano dei motivi personali. mi dispiace se le tue speranze in ferrero si sono dissolte, ma faresti meglio a non dare la colpa a vendola, dato che è stato ferrero che buttandolo fuori per tenersi i vecchietti ha deciso di sparire per godersi la pensione, e infatti è sceso sotto il tre e mi sa che in parlamento non ci torna più, mentre vendola ci torna, per il semplice motivo che lui è stato in grado di dimostrare di essere nella fazione opposta da quella di cicchitto, mentre tu e ferrero… mah… prendere un 3% di voti per buttarli nel water ed avvantaggiare la maggioranza significa un pò essere degi scendiletto.
    visto che sei interessato a dio comunque potresti proseguire l’attività politica nella chiesa valdese di ferrero: sperare che un coro angelico seppellisca il capitalismo a questo punto mi sembra una presa di posizione concreta e coerente

  • @Giandavide
    Un minimo di verità storica però:
    Ferrero non ha buttato fuori nessuno, è stato Vendola che, non essendo riuscito a vincere al congresso con la sua linea, ha deciso di lasciare il prc e di fondare un nuovo soggetto.
    Mi sa che il livore che tu attribuisci ad altri, colpisce anche te.
    Tirare in ballo poi la religione dell’uno o dell’altro mi sembra una vera caduta di tono.
    (E tra l’altro chi sottolinea maggiormente la sua fede, tra Vendola e Ferrero,non mi pare il secondo).
    In ogni caso, secondo me, questa personalizzazione della politica è proprio sbagliata (seppure in linea perfetta con il clima attuale) e ci porta a “tifare” anzichè a ragionare.

  • @sonia: livore di che? devo dire anzi che vedere ferrero chiedere l’elemosina al pd dopo avere fatto il leninista di ferro per buttare fuori vendola con il 50% più un voto mi ha fatto un pò ridere. riguardo alla personalizzazione prednitela con francesco, che si è divertito a fare accostamenti marinettiani con cicchitto, ovvero per parlare delle cose mette insieme due nomi propri di persona. e poi il personalista dovrei essere io.
    riguardo alla religione, quando un patito politico si esclude dal parlamento per la salvaguardia della sua anima e della sue poltrone non rimane molto altro che la fede. è una questione di prospettive, vendola a volte sembra un pò fesso anche a me, ma perlomeno non si è condannato all’obsolescenza pianificata come la federazione delle volpi.
    e poi non capisco che cosa c’entri vendola con cicchitto. o siete in grado di spiegarlo, oppure non c’è molto da dire, avete fatto una sparata demagogica e senza senso, con sensi allusivi alquanto squallidi, un pò come farebbe cicchitto, appunto…

  • Francesco Acanfora

    Per i frequentatori di questa raccolta di commenti che sta diventando sostanzialmente un forum:
    a) non faccio politica da 20 anni;
    b) non ho tessere di partito ne’ sindacali;
    c) faccio l’insegnante, e non ho alcun tipo di incarico al di fuori dell’insegnamento;
    d) non ho societa’, ne’ azioni, ne’ attivita’ economiche;
    e) ho votato SEL alle amministrative e alle europee, e Vendola alle primarie e alle regionali;
    f) fra i miei amici, meno del 10% si occupa di politica;
    g) fra gli amici di rete, evito di inserire conoscenti con incarichi pubblici, a meno che non siano amici di talmente vecchia frequentazione che sarebbe francamente maleducato escludere da canali di comunicazione in cui peraltro intervengono in grande quantita’ amici comuni.
    Io ho diritto di formulare i miei giudizi e di motivarli, senza chiedere il permesso a nessuno, e senza renderne conto a nessuno, visto che nessuno mi ha dato deleghe o affidato responsabilita’.
    E’ invece comune buon senso, oltre che regola ormai ventennale di netiquette, non attribuire ai frequentatori di un forum motivazioni personali che l’identita’ elettronica non consente, nella sua astrattezza, di fondare realisticamente. Io non ho nessun “livore”, semmai “stupore”, e sicuramente nessun “timore” di dire le cose come stanno.

  • Purtroppo il settarismo è una malattia di famiglia nella sinistra. Da sempre. Come volevasi dimostrare…

    Per come la vedo io, sarebbe bello potersi dire tutti “socialisti” (in senso lato), ciascuno ben accetto con la propria identità specifica. Ma c’è sempre qualcuno che ci tiene a specificare le sue perversioni e i suoi feticismi o le sue simpatie/antipatie per questo o quel capo fazione. Escludendo (ed escludendosi).
    Questioni che nel tempo si trasformano in sciocchi risentimenti personali e fratture.

    A volte ho come l’impressione che soffocare l’ego per mettere avanti il noi, paradossalmente, sia molto più difficile a sinistra che a destra.

    Anche per queste ragioni la sinistra ha fallito, nel novecento, la sua occasione di superare il capitalismo (anche se forse i tempi non erano maturi).

  • @Giandavide
    Ma perchè parli al plurale “o siete in grado di spiegarlo, oppure non c’è molto da dire, avete fatto una sparata demagogica e senza senso”?
    Io parlo per me, e Francesco per sè, nè ci siamo mai conosciuti!
    Figurati che a quel famoso congresso io avevo votato per Vendola. Ma non ha vinto e si è subito precipitato a fondare un altro partito.
    Può darsi che la sua linea politicamente ed elettoralmente paghi. Ha deciso di
    scommettere su un centrosinistra
    in cui le proposte della sinistra abbiano un peso maggiore e non finiscano nello spam come nel governo Prodi, ma dati i tempi e le condizioni date, dubito che questo sia realistico. Se un centrosinistra governerà, penso che seguirà le ricette liberiste imposte dall’Europa senza fiatare. E Sel si adeguerà.

  • non mi risulta di avere poaventato collaborazioni politiche di nessuno. quando dico “tu e ferrero”, sto semplicemente notando una concordanza di posizioni. e mi sembra anche pacifico fare notare che due posizioni sono simili. e francamente, dato che la comparazone è una categoria fondamentale per la conoscenza umana, mi sa che hai uno strano concetto di netiquette, per cui non consenti ai tuoi interocutori di usare la propria esperienza per decifrare ciò che dici. ciò può andar bene con i bambini, ma per gli adulti non mi sembra nè democratico nè intellettualmente corretto.
    rimane il fatto che non puoi accusare gli altri di fare demagogia quando in effetti sei tu il primo ad averne fatto ricorso.
    o forse sono io a non aver capito cosa c’entra cicchitto con vendola, ma in tal caso una spiegazione sarebbe gradita, dato che non mi risultano alleati e in definitiva mi è sembrato un nome messo un pò così, perchè oggi è cool sia tirare fuori frasi fatte su vendola, che frasi fatte su “destra, sinistra so’tutti uguali”, ma è un dato di fatto che non tutti possono trovare divertente la cosa.

  • Francesco Acanfora

    In una recente intervista, Vendola ha espresso le sue priorita’ politiche con estrema chiarezza: 1) ridare dignita’ al lavoro; 2) eleggere con voto popolare il Presidente degli Stati Unii d’Europa; 3) mantenere unita la sinistra.
    I discorsi politici vanno inseriti in un contesto, e non valutati in astratto. In Europa, la decisione politica principale da prendere riguarda il ruolo della BCE. Se i paesi europei sono divisi sulla grana, non credo sia realistico pensare che possano eleggere a suffragio universale qualcuno che decide per tutti. Non funziona cosi’, e’ una battuta a effetto, giusto per dire che noi abbiamo fiducia nell’Europa, senza specificare quale Europa e quale politica economico-sociale. Non c’e’ una singola Europa. Lascio da parte tutte le altre questioni (Costituzione, Parlamento, etc, che ci sono, e non si superano con i motti di spirito).
    Quel che avviene nel frattempo e’ che siamo tornati ai livelli di spread, e di tassi d’interesse, vicini al punto di rottura, e che il governo tecnico non ha dunque risolto il problema. Questo governo tecnico e’ sostenuto dalla parte largamente maggioritaria della sinistra. Questa parte, lungi dall’assumersi responsabilita’ dirette di governo, che tutti i sondaggi elettorali le attribuiscono unita a SEL e IDV, intende proporre un nuovo centro-sinistra come prolungamento dell’attuale maggioranza di governo, comprendendo in essa sicuramente una parte cospicua del centro-destra, non solo Fini e Casini, per intenderci, ma il PDL, ecco perche’ dicevo Cicchitto. Va da se’ che questo nuovo sistema politico necessita di un cambiamento delle regole del gioco, sicuramente di un cambiamento della legge elettorale, e probabilmente di un cambiamento sostanziale della Costituzione. Su questo si sono spesi in abbondanza Fornero, Cicchitto, D’Alema, Tronti, Ichino, i Letta.
    Veniamo a Vendola. Che vuol dire unita’ della sinistra? Sostegno al nuovo centro-sinistra? In questo nuovo centro-sinistra ci sono Monti, Fornero, Cicchitto, e io personalmente non mi sento incline all’unificazione con essi, tutto qui.
    E ora discutiamo della dignita’ del lavoro… Forse e’ meglio prima chiarire che fase economica ci attende, che cosa dobbiamo fronteggiare. Ho tentato di indovinare qualcosa, gradirei che si leggesse qualcosa delle mie opinioni, senza imbarcarsi in discussioni su Dio, sugli angeli, e sulla Chiesa Valdese, che non c’entrano nulla.

    @giandavide: alle politiche ho votato PD, non Rifondazione, cerca di leggere con maggiore attenzione quello che scrivo cosi’ sara’ piu’ semplice evitare di fraintendere completamente i miei tentativi di comprendere una realta’ che secondo me e’ del tutto inedita;di certo c’e’ il fatto che d’ora in poi un interlocutore non sara’ mai piu’ da me preso in considerazione in quanto si dichiara “di sinistra”, ma esclusivamente nel merito di quanto propone, indipendentemente dalla parrocchia o monastero o confraternita di provenienza.

  • Francesco Acanfora

    Intanto in Spagna l’IVA aumenta del 3%, e gli statali non avranno la tredicesima. Le banche avranno un bel pacco di miliardi di euro, invece. Il loro spread e’ a 550, il nostro a 450. Siamo in dirittura d’arrivo. Ecco perche’ e’ tanto importante quel che dicono i politici, e anche quello che NON DICONO.

  • OT…avviso ai naviganti…ha preso fuoco il deposito giudiziario con i reperti della bomb(ol)a a brindisi…è stato il caldo hanno detto…ma guarda tu il caso….

  • @Nino sottotesi

    Ti riferisci alla bomb(ol)a messa dallo “spostato”, ex artificiere dell’esercito (ovviamente facendo tutto da solo), senza un movente veramente sensato?

    Ma dai! Chi lo avrebbe mai detto?!

  • @francesco. non voglio fare l’avvocato difensore di vantola, ma questa coalizione mi risulta solo nella mente bacata di veltroni, cacciari e gente del genere, e mi pare improbabile di suo, sebbene ne stiano parlando facendo finta di essere seri. ma non mi risulta che ventola abbia aderito, anzi ha detto di no anche al solo casini senza cicchitto, e oltretutto la grande coalizione è stata smentita dallo stesso bersani. e d’altra parte se grazie a una legge elettorale come quella presentata c’è un accordo post elettorale tra pd, udc e pdl, a questo punto i voti di sel e idv non gli servono nemmeno, come nel caso di questo governo, tra l’altro. insomma, ho capito, era una battutaccia. stando così le cose, secondo me non riescono nemmeno a cambiare la legge elettorale, salvo forse per le preferenze, dato che le proposte dei vari partiti sono palesemente partigiane e non si capisce perchè il pdl dovrebbe votare un premio di maggioranza alto, e non si capisce perchè il pd dovrebbe votare per un proporzionale puro come vorrebbe il banana.

    per quanto riguarda brindisi, ormai non mi sorprendo più di nulla. se condannassero un gatto, uno scoiattolo o un tostapane come mandanti e/o esecutori, troverei la cosa perfettamente coerente rispetto a come si sono svolte le indagini fion’ora

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