Legge elettorale: cosa vuole Napolitano.
Giorgio Napolitano è stato certamente il peggior Presidente della Repubblica dal 1946 in poi, il più scorretto, il meno leale, il più dannoso per le istituzioni repubblicane, ma credevamo di essercene liberati.
Invece continua a pontificare come se fosse ancora lui il capo dello Stato (facilitato in questo dall’eccessivo understatement del suo successore che sarebbe ora si facesse sentire un po’ di più) e, sotto questo velo pontificale, a bazzicare l’arte dell’intrigo politico. Veniamo al punto della legge elettorale al quale ha riservato un passaggio del suo recente e non necessario intervento in Senato. Andiamo al sodo: Napolitano, ed altri con lui, è terrorizzato dall’idea di una vittoria del M5s.
Eventualità non fantascientifica, considerate le particolarità dell’Italicum:
a. assenza di coalizioni e premio su lista
b. doppio turno.
Come abbiamo già detto: il centro destra ha probabilità molto scarse di arrivare al ballottaggio ed il Pd ha dimostrato di avere un richiamo inesistente sull’elettorato che al primo turno non lo ha votato, per cui, nei ballottaggi, ha spesso perso, pur essendo arrivato primo nel turno iniziale, tanto con candidati di destra (come a Venezia), quanto con candidati M5s (come a Parma, Livorno ecc.). Dunque, non è affatto impossibile che il ballottaggio avvenga fra Pd e M5s e che questo, pur con una base molto inferiore al primo turno, vinca le elezioni. Il che, per inciso, mostra quanto siano incompetenti in materia di leggi elettorali il Pd ed i suoi “esperti”.
Sin qui tutto chiaro, quello che invece non si capisce è come possano uscirne, anche al di là della figuraccia di rifare una legge elettorale a distanza di un anno dalla sua approvazione (prova delle idee chiare del legislatore). I possibili rimedi potrebbero essere tre:
1. reintrodurre le coalizioni
2. abolire il secondo turno
3. abbassare il quorum necessario al primo turno.
La prima soluzione sembra la più semplice ma non lo è, soprattutto perché non sicura e sgradita a Renzi. L’obiettivo sarebbe quello di portare al secondo turno Pd e centro destra lasciando a terra il M5s. Ma, in primo luogo non è detto che riesca: nei sondaggi il Centro destra mette insieme uno scarso 15% della Lega, un 9% di Fi, circa il 3% di Fdi e poi un 4-5% di formazioni di incerta collocazione (Fitto, Tosi, Verdini, Casini, Alfano) di cui una parte potrebbe scegliere il centro destra ed un’altra il Pd. Dunque, sempre che tutte le formazioni “incerte” scelgano il centro destra (il che non è affatto scontato) si parte da un teorico 31-32% contro un 25-26% del M5s. Ma questo “a bocce ferme”: i sondaggi indicano un M5s che, almeno per ora è in ascesa, ed un centro destra in discesa, peraltro, una manovra così scoperta di manipolazione della legge elettorale per bloccare un contendente, potrebbe portare altra acqua al mulino di Grillo. In secondo luogo, non è scritto da nessuna parte che il M5s debba necessariamente continuare a presentarsi da solo anche in presenza di una manovra di questa gravità antidemocratica come questa, potrebbe anche scegliere di dar vita ad una coalizione con liste civiche ed in questo caso occorrerebbe rifare i conti. Poi la coalizione del Pd sarebbe meno facile del previsto: dato che non mi sembra facilissimo mettere su una alleanza fra Casini, Verdini e Alfano da una parte e Vendola dall’altro (per quanto….) occorrerebbe scegliere. Se Renzi sceglie verso sinistra (Sel), schefglie un’area del 3% mollando una del 4-5% regalato al centro destra.
Se, al contrario, sceglie verso destra, rinuncia a Sel che potrebbe anche subire una doppia deriva di “voto utile” fra M5s e Pd, con che si assottiglierebbe il vantaggio del centro destra sul M5s.
Insomma, 5-6 punti di vantaggio di una coalizione di 7 o 8 pezzi su un soggetto unico, sono troppo pochi per dare nessuna sicurezza.
Peraltro, questa soluzione sarebbe sgradita a Renzi per ragioni sia tattiche che strategiche. Tatticamente Renzi punta a vincere al primo turno con il 40% e, quindi, ad imbarcare quanto più può dell’area centrista-incerta, ma sottraendola al centro destra, per cui il vantaggio della coalizione Fi-Lega-Fdi si ridurrebbe si e no ad 1 o 2 punti percentuali teorici, una cosa risibile.
Le ragioni strategiche sono invece legare al suo progetto di “Partito della Nazione” che sarebbe vanificato dalla possibilità dei piccoli di restare da soli e non confluire nel Pd. Insomma, non mi pare che questa soluzione possa avere troppe possibilità di passare.
La seconda soluzione è abolire il secondo turno. Qui però si rischia di ricadere nel vizio di incostituzionalità che ha portato alla bocciatura del Porcellum: dare un premio eccessivo che stravolga le regole della rappresentanza. Vero è che la Corte ha emanato una pessima sentenza a proposito della legge elettorale lombarda (relatore, guarda caso, Giuliano Amato, tanto amico di Napolitano), però a tutto c’è un limite, già questa legge, così come è, pone molti dubbi di costituzionalità, poi, abolendo il doppio turno, somiglierebbe troppo a quella già bocciata e diventerebbe del tutto indifendibile.
Terza soluzione: abbassare al 35% la soglia per dare il premio al primo turno ed evitare il secondo. Sarebbe la stessa cosa del caso precedente. In occasione della scorsa occasione la Corte ritenne eccessivo un premio del 54% dei seggi ad una coalizione che aveva avuto il 29% dei voti, ora un eventuale 35% non sarebbe poi una base di partenza tanto più alta.
In tutto questo, poi, dobbiamo vedere come si risolverà l’anomalia di tre giudici costituzionali scaduti e non rinnovati dal Parlamento. A proposito: Signor Presidente, l’elezione dei giudici costituzionali è un atto dovuto del Parlamento per cui, se questo Parlamento non è in grado di adempiere al suo dovere, va sciolto e vanno indette nuove elezioni; non sarebbe male ricordarlo.
Insomma mi pare più facile a dirsi che a farsi. Non sarebbe la prima volta che Napolitano prende una musata. Ci auguriamo che anche questa volta vada così.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, elezioni, giorgio napolitano, legge elettorale, m5s, mattarella, pd, premio di maggioranza
fortebraccio
noi poveri pensionati da fame,crediamo,che i poteri forti stranieri e nostrani,concorrenti, ,hanno deciso di sostituire,napolitano e renzi,con grillo e casaleggio! e noi,non possiamo fare altro,che continuare,a non consumare,schifezze! viva l italia,l italia in mano ai rinnegati,al soldo degli stranieri!
ilBuonPeppe
Il problema dell’incostituzionalità della legge (quella attuale o una eventualmente modificata) non esiste. La sentenza infatti arriverebbe ad anni di distanza, ben dopo che la legge abbia compiuto il suo dovere.
Quanto al M5s, anche qui il problema non esiste. Si è già visto nelle passate elezioni che crescono avvicinandosi alle votazioni; poi, quando si rendono conto che rischiano di vincere, se ne escono con una delle loro perle e perdono quel po’ di voti necessario ad arrivare secondi.
Finirà male.
Aldo Giannuli
nin è così, la sentenza questa volta potrebbe arruvare dopo sei mesi
ilBuonPeppe
A parte il fatto che hanno già dimostrato di fottersene delle sentenze della corte costituzionale…
Comunque ci vuole che qualcuno sollevi la questione di costituzionalità, cosa che solitamente non avviene in tempi brevi.
Ma anche ammesso e non concesso che questo avvenga, sei mesi sono sufficienti per andare al voto con la legge voluta; poi quando dovesse (troppo tardi) arrivare la sentenza contraria avrebbero la scusa per modificarla ancora. In peggio, ovviamente.
Aldo Giannuli
quwesta volta i tempi sarebbero brevi
Adriano
Perché questa volta ci metterebbero solo 6 mesi?
Aldo Giannuli
perchè è già deliberata l’ammissibilità del ricorso dalla sentenza precedente
Herr Lampe
Il ragionamento fila indubbiamente e ha ragione a non dare per scontato che re Giorgio – e quelli di cui si fa portavoce – imbuchi la pallina. Ci provò con Monti (chi?) per esempio e si è visto come è andata.
Zerco
Il Savoia “sbagliato” sembra sempre più un incrocio tra la Cariatide di Alan Ford e Licio Gelli… solo più antipatico
Gaz
https://www.youtube.com/watch?v=ZXjFeoDl8LE&list=RDZXjFeoDl8LE#t=127
Può essere buono come colonna sonora di cartoni animati muti?
Gaz
Ehh, non si fanno più i Presidenti della Repubblica di una volta. Dove andremo a finire di questo passo?!
WOW
Professore,
questi sono pronti a tutto pur di non far vincere il M5S.
La “Cosa Rossa” non nascerà più perchè fuori tempo massimo.Al Pd si sono accorti che una roba del genere toglierebbe punti percentuali importanti non al M5S (come speravano) ma allo stesso Pd.
A destra si uniranno ma mettendo un moderato tipo Marchini e questa sarà la loro disfatta perchè il centro già vota Renzi quindi il Pd calerà di qualche punto e molti leghisti duri e puri si asterranno o voteranno M5S.
Se invece metteranno un “estremista” il crollo sarà ancora più elevato a destra ma questo gonfierà le vele del Pd.
In entrambi i casi il ballottaggio sarà tra Pd e M5S ed in entrambi i casi i voti berlusconiani saranno l’ago della bilancia.
Che piaccia o no B. sarà l’ago della bilancia perchè ovviamente pur di evitare lo spauracchio M5S,Renzi e la destra (a parte Salvini che dirà ai suoi di votare secondo coscienza) si alleeranno pubblicamente con le tv di B. scatenate per pompare Renzi e tutti i voti clientelari e mafiosi di destra da portare in dote al fiorentino in cambio di un appoggio esterno al futuro governo o addirittura di una nuova grande coalizione.
Dunque sono tutti quelli di sinistra che ancora non sono confluiti nel M5S e l’immenso bacino degli astensionisti a cui il Movimento deve guardare.
Dipenderà da loro il futuro dei prossimi decenni politici di questo martoriato paese che se ne rendano conto oppure no.
Per questo leggere di assurdità su Vendola,Civati e company che uniti manco fanno l’8 % mi fa incazzare come una bestia.
Tutto si deciderà su cosa faranno gli elettori di costoro (sigh)..e degli astensionisti.
WOW
Ah dimenticavo.
E’ proprio per questo che le tv e i giornali non fanno che creare polemiche ridicole su questioni ritenute di “destra” che possono in qualche modo riguardare il M5S.
Proprio per far allontanare questi elettori ideologizzati.
Un esempio lampante si è avuto nei talk show durante il periodo del voto sulla riforma del Senato.
In tutte le trasmissioni a cui erano invitati i parlamentari M5S gli facevano giusto una domanda di 2 minuti sulla questione,poi mezz’ora di tempo a chiedere sugli immigrati ecc.
Tattica mediatica subdola per non far vedere agli elettori di sinistra che il Movimento si è battuto più che ha potuto per salvaguardare la Costituzione.
Zerco
La Boschi ha tenuto a sottolineare che Napolitano è il “padre” di questa grande riforma.
Lei sarebbe la madre.
… e mi fermo qui con le allusioni oscene.
cinico senese
Vomitevole che la legge elettorale non sia fatta per il bene del paese ma per far fuori un concorrente. Questo è il segno più chiaro della deriva autoritaria e canagliesca che ha preso il PD.