Che legge elettorale faranno Lega e 5 stelle?

Non ci vuole molto per capire che Lega e M5s faranno da soli la nuova legge elettorale e manderanno i bambini (Fi, Pd, Leu ed anche FdI) a dormire. La legge, probabilmente si baserà su questi tre caratteri chiave:

1. Abolizione delle coalizioni
2. Abolizione dei collegi uninominali
3. Premio di maggioranza nazionale per la Camera (del Senato diremo poi)

Veniamo al merito: i 5 stelle sono nemici storici delle coalizioni perché non vogliono satelliti e cercano di assorbire da soli tutto il voto di una certa area, per cui è facile prevedere che porrà questo punto come pregiudiziale. In teoria, la Lega dovrebbe opporsi per garantire i suoi alleati che, in fondo, sono quelli che l’hanno portata al 36% contro il suo 17%.

Vero, però non è detto che l’abolizione delle coalizioni debba per forza dispiacere tanto alla Lega: loro sono il piena ascesa elettorale, mentre Fi sta precipitando, magari molti attuali parlamentari del Cavaliere potrebbero sentirsi più garantiti in una lista unica con la Lega che in una listarella di Fi che non si sa nemmeno quanto potrebbe prendere. Qualche problemino in più potrebbe venire da Fdi, ma anche lì la cosa si risolve facilmente concedendo un po’ di seggi qui e là. E Salvini, a quel punto, sarebbe davvero il capo di tutto il centrodestra, sbriciolando l’autonomia dei suoi partner. Voi dire che sia una prospettiva che gli dispiaccia? Per cui, anche se con aria sofferta, cederà alla brutale imposizione dei 5 stelle e non ne parliamo più.

Abolire i collegi uninominali: di fatto sono il formato elettorale meno favorevole a partiti con il M5s e la Lega (salvo, per questa, per la cinta alpina) e sono un impiccio inutile, in primo luogo perché potrebbero essere il rifugio estremo di Pd e Fi in alcune sacche locali e non è quello che Matteo e Luigi stanno cercando. Poi perché in una situazione del genere, vittorie e sconfitte si compensano e, alla fine, il premio per il vincitore si riduce a niente: se la lisa A vince in 49 collegi uninominali e la lista B in 48, mentre in altri 3 vincono forze locali, alla fine non hai nessun “vincitore ed il premio della lista A è di un solo seggio. Per di più questo aumenterebbe artificiosamente il tasso di disrappresentatività che, sommandosi al premio di maggioranza, potrebbe spingere la Corte ad una nuova declaratoria di incostituzionalità. Quindi, i collegi uninominali non servono e sono un fastidio inutile.

Vice versa, è molto più funzionale al nuovo bipartitismo un premio nazionale da dare ad un singolo partito, ma con alcune avvertenze per evitare di incorrere nei rigori della Consulta che ha bocciato il Porcellum perché dava il 54% dei seggi alla singola coalizione vincente qualunque fosse il suo risultato, per cui il Pd ed alleati si prese il 54% dei seggi con il 29% dei voto, il che era obiettivamente un obbrobrio. Per cui delle due l’una: o danno un premio a maggioranza certa (il 52 o il 53% dei seggi) al primo arrivato, purché superi una certa soglia, ad esempio il 38% (che, peraltro è a portata di mano per entrambi gli attuali contendenti), oppure non fissano alcuna soglia, ma danno un premio in cifra fissa (poniamo 63 seggi, che sono il 10% del totale) al vincitore. In nessuno dei sue casi ci sarebbe la certezza matematica della maggioranza assoluta del vincitore, ma allo stato dei fatti è molto probabile che questo solleciti l’effetto “Voto utile” portando alla sparizione di partiti intermedi ed alla vittoria secca di uno dei due contendenti.
E’ da escludere invece il doppio turno che, per pronuncia della Corte, è incostituzionale anche se tutti, politici e giornalisti, si intestardiscono a riproporlo.

I guai veri vengono da un’altra questione: il Senato. Quello che i nostri pavidi giudici costituzionali non hanno mai avuto il coraggio di dire è che il sistema maggioritario è incompatibile con la nostra Costituzione in quanto tale: infatti, siccome non è affatto garantito che le due camere abbiamo una maggioranza dello stesso colore, va da sé che in nessun paese che voti con il maggioritario c’è un bicameralismo perfetto. Non negli Usa, dove il sistema è presidenziale, le due camere hanno attribuzioni diverse e nessuna delle due vota la fiducia al governo, non in Inghilterra o in Francia, dove il Senato non vota la fiducia al governo. E questo perché non è detto che lo stesso elettore voti allo stesso modo nelle due schede magari per la qualità dei candidati o per il ritaglio delle circoscrizioni o per fattori accidentali. Immaginiamoci quanto sia poco affidabile il maggioritario quando le due camere hanno elettorati diversi (al Senato non votano il 18-24enni) e circoscrizioni diverse (Il Senato è eletto su base regionale).

E, infatti, c’è una larga probabilità di “anatra zoppa”, soprattutto perché al Senato non si può attribuire un premio di maggioranza nazionale, in quanto eletto su base regionale. Si dovrebbe (come è stato per il Porcellum) stabilire premi regionali, ma questo porterebbe più o meno all’obiezione dei collegi uninominali: la frammentazione del premio zona per zona, porta a risultati che si compensano ed è facile che non ci sia un vincitore assoluto.
Ma questi sono ragionamenti troppo raffinati: per ora faranno un pasticcio con larghe probabilità di essere dichiarato incostituzionale, ma per ora votiamo come capita, poi nella successiva legislatura si farà una nuova legge elettorale (perché no?!).

Per la verità, ci sarebbe un modo diverso che riduce le possibili obiezioni della Corte e magari garantisce meglio il vincitore, ma non dirò quale: io sono un convinto proporzionalista, di quelli che, a differenza del M5s, non cambiano facilmente parere e non mi va di dare idee al nemico maggioritario…

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (28)

  • Cosa non farebbero pur di rispettare la volontà degli elettori! 😛

    Ad esempio, bontà loro, alle elezioni si sceglierebbe il presidente del consiglio come certi slogan di un ventennio fa.

    Il 4 maggio il 68% degli elettori ha preferito qualsiasi altra cosa a Di Maio ma in questi giorni “il popolo™” deve aver cambiato idea ed alcuni non hanno esitato a farlo sapere in giro.

    Con la legge elettorale sarà lo stesso giacché sembra abbiano ribadito di non essere interessati alle poltrone e di voler evitare l’astensione.

    Il modo migliore di non fare astenere le persone deve essere costringerle a fare scelte meno rappresentative cosicché si possa creare l’apparenza di assenso incondizionato, ridurre il pluralismo e la possibilità di compromessi.

    Il modo migliore di non essere interessati alle poltrone è “regalarle” in sovrappiù rispetto al reale percentuale di voti. Tutti sanno che “il popolo™” non è disposto a compromessi su quanto ha ordinato a menù.

    Nuovi modi per bloccare ed mirare alla polarizzazione da coloro che (fulgidi esempi di solidarietà politica) hanno sempre vantato di avere per riferimento la Costituzione.

    In effetti la Costituzione italiana originaria mirava al compromesso ed alla rappresentatività (Il mandato di Senato e Camera avevano originariamente durate diverse e la sfasatura aumentava la cadenza del rinnovo).

    Il proporzionale puro senza soglie (sulla base del quale furono fissati i quorum della Costituzione italiana) indubbiamente richiede si riconosca la necessità di mediazione e della rappresentatività.

    PS: Come spiegò Einaudi per impedirne la costituzionalizzazione,: «quando invece nella Costituzione si affermasse che il sistema da adottare è quello proporzionale, si direbbe ben poco, perché l’attuazione di tale principio sta tutta nei metodi adottati. Una cosa, ad esempio, è la proporzionale regionale; altra è la proporzionale nazionale o provinciale. A seconda che si adotti un sistema od un altro, varia il valore del principio della proporzionale.». E sappiamo adesso che quorum originariamente fissati per il proporzionale puro possono essere applicati a leggi elettorali che violano il “principio di maggioranza” (dunque trasformano minoranze di voti in maggioranze di poltrone).

  • In Italia ormai ognuno si fa la legge elettorale che più gli conviene, quando può farla. Che obbrobrio. Mi chiedo se Lega e 5 Stelle cambieranno idea quando non avranno più i voti che hanno ora. Di sicuro, la sovranità, di fatto, non appartiene più al popolo.
    E’ il risultato sciagurato del referendum Segni di 25 anni fa, che, in base al pronunciamento dell’Assemblea Costituente del 27 Ottobre 1947, era illegale; reso legale da un colpo di gomma da cancellare dal Presidente della Commissione dei 75, Meuccio Ruini, che cancellò il risultato di quella votazione prima dell’approvazione definitiva del testo costituzionale senza che i costituenti se ne accorgessero. E nel 1991, quando, con il primo referendum elettorale, fu ricordata ai giudici costituzionali quella votazione, essi, davvero pavidi, risposero che non spettava a loro riscrivere la Costituzione. Come se tutto quello che c’è scritto nella Costituzione non fosse in linea con un impianto proporzionalista.
    Meuccio Ruini è stato il vero padre della Seconda Repubblica.

    • Presidente Terracini. […] dobbiamo porre adesso alla prova della votazione gli altri due ordini del giorno. Si tratta di stabilire quale di questi debba avere la precedenza. Rammento che nella lunga discussione svoltasi nella ultima seduta dedicata al problema costituzionale, i presentatori di questi due ordini del giorno, gli onorevoli Nitti e Lami Starnuti, non contesero sulla precedenza. Ciascuno di questi ordini del giorno contrappone all’altro un sistema elettorale; ed è evidente che i colleghi non voteranno per l’uno o l’altro perché è per primo posto in votazione, ma voteranno in relazione al modo con cui giudicano i due sistemi. L’onorevole Lami Starnuti aveva accennato, comunque, nel corso di quella lunga discussione, che egli accettava senz’altro che si desse la precedenza all’ordine del giorno Nitti. Credo perciò, che il primo ordine del giorno da mettere in votazione sia quello a firma dell’onorevole Nitti. Quest’ordine del giorno è del seguente tenore:

      «L’Assemblea Costituente afferma che il Senato sarà eletto con suffragio universale e diretto col sistema del collegio uninominale.

      «Nitti, Rubilli, Persico, Laconi, Gullo Fausto, Quintieri Quinto, Nasi, Bozzi, Grieco, Togliatti, Cifaldi, Reale Vito, Vigna, Molè, Perrone Capano, Basile, Russo Perez, Dugoni, Colitto».
      http://www.nascitacostituzione.it/05appendici/06p2/01p2t1/03/05/019.htm

      […]

      Presidente Terracini. […] Credo pertanto di poter concludere così, come prima: che, per quanto si riferisce all’ultimo comma dell’articolo 55, l’Assemblea ha già deliberato, decidendo che il Senato sia eletto mediante suffragio diretto ed universale; mentre non si includerà nel testo costituzionale la parte dell’ordine del giorno che si riferisce al sistema del collegio uninominale, in armonia a quanto l’Assemblea ha fatto per il sistema di elezione della Camera.

      http://www.nascitacostituzione.it/05appendici/06p2/01p2t1/03/05/021.htm

  • Giampiero pignatelli

    Prof. GIANNULI, anche io sono un convinto proporzionalità.
    Non vedo , come Lei dice, il motivo della incostituzionalità del doppio turno.
    Alla fine, fermo restando che la legge perfetta non esiste, quella per i comuni mi sembra la più convincente.
    Si potrebbe votare su scala nazionale al primo turno con la “vecchia proporzionale” ed al secondo turno assegnare il premio di maggioranza alla coalizione ( o al partito ) vincitore .
    Ad esempio in questo secondo turno si potrebbe stabilire una soglia massima del 55% con relativa distribuzione dei seggi sia all’ Camera che al Senato.
    Il restante 45% andrebbe ai partiti perdenti secondo la “proporzionale del “primo” turno.
    La ringrazio dell’attenzione.
    Giampiero Pignatelli
    Altamura (Bari).

    • Il problema è questa idea che ci debba essere un vincitore.
      Scriveva Piero Gobetti nel 1925 (Da “Rimpiangendo la proporzionale”, sulla Rivoluzione Liberale):

      “La critica alla proporzionale perché non rende possibile un governo di maggioranza è futurista proprio come le scoperte marinettiane di forme d’arte alessandrine.
      L’importanza dell’opera moralizzatrice della proporzionale si riconobbe negli esperimenti italiani, nella sua attitudine a liquidare i governi di maggioranza. Dove prevale senza incertezza una maggioranza si ha nient’ altro che una oligarchia larvata. La formazione elettorale della maggioranza di governo è poi sempre un risultato di transazioni e di equivoci (patto Gentiloni); l’arma del ricatto diventa il sistema con cui il tiranno può asservire ai suoi istinti gli eserciti delle democrazie votanti.
      La vita moderna si nutre di antitesi e di contrasti non riducibili a schemi; i blocchi e le concentrazioni sono il sistema del semplicismo in cerca di unanimità; la logica della vita politica riposa nella varietà e nel dissenso, il governo ne sorge per un processo dialettico diversamente atteggiato a seconda delle diverse azioni di tutti i partiti. La proporzionale è riuscita a creare le condizioni di vita per un governo di coalizione (valorizzato dall’influenza di partiti che vi collaborano anche quando si contrastano), eliminando ogni possibilità di “patti Gentiloni”. L’Italia di Nitti dovrà rimanere per questo aspetto a parte ogni critica ce si possa muovere alla figura del ministro, un ideale vanamente vagheggiato e risperato di educazione politica”.

  • Il Toninellum/Democratellum, essendo un proporzionale parecchio corretto e compatibile con i vincoli costituzionali relativi al Senato, potrebbe piacere sia alla Lega sia al M5S.

  • Illustrissimo professor Giannuli, arrivati a questo punto alle prossime elezioni politiche, che molto probabilmente si faranno nel giro di 6 mesi, al massimo un anno, il Movimento 5 Stelle potrebbe arrivare veramente a prendere 14 – 15 milioni di voti e sfondare di parecchio la barriera del 40%. Questa non è più un’ipotesi al di fuori della realtà!!!!!

  • Scusa l’OT, tempo fa hai scritto un articolo in cui dicevi la tua opinione sul reddito di cittadinanza, dove elencavi i motivi per cui sei contrario. Dove lo posso trovare? Grazie

  • … ecc. … ecc….
    Per la verità, ci sarebbe un modo diverso che riduce le possibili obiezioni della Corte e magari garantisce meglio il vincitore, ma non dirò quale:
    io sono un convinto proporzionalista,
    di quelli che, a differenza del M5s, non cambiano facilmente parere e non mi va di dare idee al nemico maggioritario…

    Condivido , sempre , il pensiero del dott.Giannulli .
    Come ho già detto nella disc. del post del 25/03 :
    Alle prossime elezioni ci sarà uno scontro a 2 : EUROscettici/sovranisti contro +EUROpeisti ( M5st.,PD, appoggiati dai poteri forti , informazione-ufficiale , TV , banche , ecc. ) , “ovviamente ” vincerà Chi ha in mano l’informazione , cioè gli Europeisti di”ce lo chiede l’Europa ” .
    Si ispireranno alla Legge Acerbo (più o meno ) !! , fascista , dove Chi vince prende tutto il banco , dalle istituzioni interne , all’informazione , ai mass media più importanti , alla RAI , ai consolati esteri per brogliare meglio (i voti ) , ecc. , ecc. .
    A parte che il premio di maggioranza è anti-costituzionale ed è vietato per legge in quanto richiama chiaramente al Partito Fascista : “«È vietata la riorganizzazione, SOTTO QUALSIASI FORMA , del disciolto partito fascista , … ecc. » ”
    In breve : i politici che Vi dicono ” ci vuole la stabilità in democrazia ” è perchè Vi vogliono truffare !!
    Non serve nessun premio e premietto per governare!! governa il 51% del Parlamento !! Che non sarebbe altro che il 51% del Popolo!!
    Quella che Loro chiamano ” instabilità ” è una scelta voluta, affinchè CHIUNQUE fosse al potere avesse un approccio interclassista ( e NON lobbysta ) , perchè ESECUTIVO del parlamento! IL PARLAMENTO FA LE LEGGI !! IL PARLAMENTO DIRIGE L’ESECUTIVO !! E nel parlamento se hai una maggioranza relativa, non puoi far altro che trovare altri rappresentanti del Popolo per raggiungere almeno la maggioranza!! Così deve funzionare!!!
    E infatti è funzionato tutto bene per 40 anni! Il fatto che ” cascasse il governo “(senza ,poi , indire elezioni ) era pienamente ininfluente , perchè non era altro che il ricalibrarsi di interesse di parte della società , alla fine… … cambiavano 2 ministri e un premier con nessun potere…. perchè il potere lo avevano i partiti in parlamento che rappresentavano il loro popolo….. Solo con una legge che fa andare al governo con il 25/30/35% si può tenere su questa UE… … perchè le politiche di deflazione salariale, ecc. , alla fine fanno gli interessi dello 1% della popolazione e solo un NON partito può farle.

  • In caso di nuove elezioni, cosa cambierebbe?

    Al nord vi sarebbe un secondo trionfo del centrodestra, con la Lega ancora più forte; al sud si riconfermerebbe la vittoria del M5S, ovvero l’ennesima richiesta di assistenzialismo proveniente da Roma in giù.

    Io – da ecologista – mi turerei il naso e voterei M5S (Casaleggio ha perlomeno proposto l’abolizione della caccia). La Lega, invece, è popolarissima in ambito venatorio. Di Maio è un democristiano di quinto ordine. Lo detesto.
    Fortunatamente, il voto non è obbligatorio, e dunque meglio astenersi. Io sogno l’avvento di una dittatura ambientalista, basata su una filosofia ecocentrica e sul culto di Gaia.

    Sappiate che il tempo a vostra disposizione sta per finire. Le risorse idriche termineranno (siccità), i cambiamenti climatici rovineranno i raccolti (carestia), il caldo estremo favorirà l’appiccamento degli incendi (disboscamento) e lo scioglimento delle calotte polari (città invase dall’acqua) ecc.
    Tornerà la malaria e molte specie animali andranno incontro all’estinzione. I governanti non sanno cosa sia la lungimiranza. L’immigrazione è la conseguenza della sovrappopolazione umana in Africa e Asia.

    Altro che reddito di cittadinanza! Quest’ultima misura è un incentivo ad un maggior consumo, sempre più diffuso.

    • non c’entra con il tema della disc. , ma siccome dici di essere ambientalista ( studio che va a braccetto con la demografia e l’inquinamento ) Ti do degli imput ( poi informaTi per conto tuo ) .
      I problemi che hai elencati sono effettivamente quelli , ma devi informarTi sul perchè .
      in breve : La popolazione mondiale è cresciuta da 1 miliardo nel 1800 a 7 miliardi nel 2012. Si prevede che continuerà a crescere; le stime prevedono una popolazione totale di 8,4 miliardi entro la metà del 2030, e 9,6 miliardi entro la metà degli anni 2050.
      Il problema è perciò : l’aumento Demografico esponenziale che va fermato ( che ci piaccia o no ) ; l’Italia , che è costituita in gran parte da montagne ma ha sufficiente acqua e risorse naturali , ad es. può supportare fino a 45/50 mln. di abitanti , non di più ; poi , ad es. , la Francia , la Germania , il Giappone , il Marocco , la Libia , l’Egitto , l’Etiopia, l’Eritrea , ecc. , ecc. , hanno altri parametri , ovviamente nazioni come il Canada , la Russia , ecc. , sono messe in una posizione/condizione migliore ).
      Una legge della fisica dice ( la fisica è come la matematica : non è opinabile ) :
      IN UN SISTEMA FINITO DI RISORSE UNA CRESCITA INFINITA E’ IMPOSSIBILE .
      (morale : le leggi di politica demografica ( più figli ed immigrati per pagare le pensioni ) e di politica economica attuali sono inconcepibili perfino con la Fisica ) .
      Come fare per risolvere il problema ?? questo spetta agli scienziati non certo ai politici ignoranti e cialtroni attuali .

  • Ma dove andremo a finire di questo passo … visto che un quarantenne vuole fare il bunga bunga ad un povero anziano indifeso.
    Non c’è più religione né rispetto.

  • Non capisco perché sarebbe incostituzionale un sistema a doppio turno alla francese con una elevata (13 – 15%) soglia di sbarramento per la partecipazione al secondo turno, che non è un ero ballottaggio tra due candidati se non per effetto delle reciproche desistenze.
    Non mi pare che debba necessariamente essere associato ad un sistema presidenziale o semipresidenziale e garantirebbe con ottima probabilità la governabilità. D’altra parte, se pure fosse vero che la Consulta abbia detto qualcosa al riguardo, non sarebbe la prima volta che cambia opinione, re melius perpensa. Non so se si.sia fatta una proiezione di quello che sarebbe stato il risultato ma credo basti riferirsi ai dati del c.d. uninominale. L’effetto sarebbe stato quello che il PD avrebbe ottenuto un terzo non più degli attuali deputati e liberi e uguali nessuno; conseguentemente avremmo avuto circa altri 80 deputati ripartiti in qualche modo tra Movimento 5 Stelle e centro-destra con l’effetto che sarebbe stato molto più plausibile la possibilità di governare da soli di uno di questi due schieramenti oltre che ovviamente la maggiore chiarezza del quadro politico e la definitiva impossibilità di una resurrezione di soggetti politici come il Partito Democratico.

    • Appunto, ma se si vuole che ci sia qualcuno che predomini chiaramente mentre altri (come dici tu) devono scomparire del tutto, allora non è meglio eliminare del tutto le elezioni? Risparmieremmo un sacco di soldi pubblici, risparrmieremmo un sacco di tempo, eviteremo la coda ai seggi e non ci sarebbe più la differenza tra astenuti (che con un sistema simile aumenterebbero a dismisura; io di sicuro non andrei più a votare, perchè mai se tanto i miei rappresentanti sono eliminati a prescindere?) e avremmo una governabilità chiara, come ai tempi dell’ancient regime o del più recente Mussolini.

  • Caro professore, non sono certo un convintissimo sostenitore del maggioritario ma c’è un’obiezione che rivolgo spesso agli intelocutori proporzionalisti per convincermi della bontà dell’assunto proporzionalista e davanti alla quale, però non ricevo mai risposte convincenti ed è questa: come si fa il governo? e particolarmente me lo chiedo a proposito della situazione italiana, così frammentata e con blocchi frammentati e contrapposti….Ps Quale sarebbe il marchingegno per garantire il vincitore? Non ci lasci in suspence…

    • il governo si fa come governo di coalizione, come si è fatto per 50 anni e come lo si fa nei paesi a legge proporzionale.

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