Le conseguenze economiche dell’ascesa cinese.
Con piacere riceviamo e pubblichiamo questa interessante analisi di Giuseppe Gagliano, Presidente del Centro di Studi Strategici Carlo de Cristoforis.
Nel quadro dell’espansione della nuova rotta della seta, la Cina ha concluso diversi accordi internazionali con i Paesi che si trovano lungo questo itinerario commerciale, creando nuovi strumenti di risoluzione delle liti così come avevano tentato di fare gli USA con il TAFTA. Essendosi assicurato un potere non più limitato dalla durata dei mandati, Xi Jinping ha ricordato, di recente, il ruolo di preminenza della politica sull’economia, che non deve mai cessare di essere diretta.
Ha incitato i propri compatrioti ad avere «il coraggio di impegnarsi anche in battaglie sanguinose contro i propri nemici» (discorso del 20 marzo 2018). Gli USA sembrano scoprire un po’ ingenuamente, a meno che non facciano gli ingenui, che la Cina ha imbrogliato il WTO, al quale è stata costretta – a meno che non sia stata una mossa furba – ad aderire nel 2001. È evidente che la Cina sia oggi in procinto di diventare la prima potenza mondiale. Essa controlla allo stato attuale il 30% dei buoni del tesoro americano ed ha la capacità di mettere in difficoltà l’economia americana, quando lo desidera. L’uso della dottrina Monroe da parte degli USA non può fermare l’inesorabile ascesa della Cina; l’imposizione dello yuan come moneta di riferimento potrebbe essere un’ipotesi tutt’altro che improbabile nel medio periodo. Inoltre l’aggressività degli USA non può contrastare a proprio vantaggio il rimescolamento dei rapporti di forza a livello economico e lo spostamento verso l’Asia del cuore dell’economia mondiale. La recente conclusione di uno storico accordo di libero scambio fra l’Unione europea ed il Giappone come la volontà espressa dall’Iran di integrarsi nell’Organizzazione per la cooperazione di Shangai costituiscono le premesse per la crisi di quel Nuovo Ordine Mondiale instaurato dopo il 1991.
Di conseguenza, in questo contesto di guerra economica e di ascesa della potenza cinese, l’Europa ha il dovere di dotarsi di un’autonomia strategica in modo da avere un ruolo nella scena economica mondiale. Solo prendendo in considerazione l’idea che si debbano difendere i propri interessi economici e strategici, in seno ad una competizione economica esacerbata di fronte alla quale essa si trova quotidianamente esposta, potrà permettere all’euro di esistere come moneta complementare allo yuan. Per fare questo, bisogna creare una maggiore solidarietà fra gli Stati membri dell’UE ed affermare la loro autodeterminazione strategica su alcune questioni, sulle quali essi sono trattati dai propri alleati come nemici, nella misura in cui la loro condotta non è coerente con i propri interessi. A mio avviso sarebbe opportuno tornare ad una politica pubblica industriale guidata dagli imperativi di sicurezza economica e staccata dal ricorso alle istituzioni americane (agenzie di rating, banche, moneta, aziende di consulenza ecc. …), che si sono ormai rivelate controproducenti, vettori di indebolimento se non addirittura di boicottaggio.
Giuseppe Gagliano
cina, economia cinese, geopolitica, giuseppe gagliano
Gaz
L’articolo solleva numerosi problemi.
La legenda vuole che Bush senior abbia sponsorizzato l’ingresso della Cina nel WTO. che pur non ne aveva i requisiti, e forse non li ha, dietro una pressione lobbistica che consentirà persino ai pro nipoti di vivere senza lavorare.
Qualcuno bara al gioco, e non ci vuole molto ad indovinare chi è.
Alla Cina non interessa la leadership politica, ma il mercato. Gli esempi si sprecano.
L’Europa ? Quale Europa ? Quella di Macron-Moscovici-Oettinger, che manda due di numero, non una flotta, navi a passeggiare nel Mar della Cina ?
In talune zone d’Europa la Cina è un problema. Pensare di affrontarlo insieme alla Germania è da ingenui, perche farà solo e soltanto i suoi interessi, come oggi fa.
Se a Pechino comprendono che i flussi commerciali con l’Italia così come vanno, non possono andare avanti a lungo, prima di tutto nel loro interesse, il problema è mezzo risolto.
In tutto questo, l’elemento più originale è che l’elettronica militare degi USA è in parte made in China … Quando restano a terra per avarie varie … è uno spasso.
Bush senior non era un amico dell’Europa.
Gaz
A proposito di Europa, è interessante riaprire l’albun di famiglia.
Toh che si vede, c’è Michelle Bachelet, difensora dei diritti umani in Italia, con Chirac:
http://www.avmaroc.com/print/pics/max/actualite/aid-28113_0.jpg
con Sarkozy:
https://fotos02.diarioinformacion.com/2009/05/29/318×200/2009-05-29_IMG_2009-05-29_16:48:58_bachelet.jpg
con Hollande:
http://static.t13.cl/images/sizes/920×690/1485011008-auno753904.jpg
con Merkel:
https://www.dw.com/image/18023377_303.jpg
e ce ne sarebbe pure una con la Boldrini:
http://cavalierenews.it/media/k2/items/cache/706a8e275c717b6506d3441b5e7fb39f_L.jpg
E questa sarebbe Europa Unita ???
Gaz
Ve lo avevo anticipato.
Non credo che gli austriaci abbiano bisogno di sfogliare l’abun di famiglia da me pubblicato.
Macron è oramai un libro aperto …
Il cancelliere austrico Kurz non ha gradito che l’Austria fosse accomunata all’Italia sulle violazioni dei diritti umani.
E’ volato a Parigi per dire a Macron che lui non sta con Salvini, il populista italiano, brutto sporco e cattivo, e giacchè si trovava, per fare buon peso e ingraziarsi l’inquilino dell’Eliseo, ha preso le distanze pure dall’altro populista brutto, sporco e cattivo, ovvero dall’ungherese Orban, anche se l’Ungheria non aveva ricevuto le attenzioni della Bachelet, difensora dei diritti umani in Italia.
Ritengo i lettori di questo blog scafati e scafatissimi da comprendere gli antefatti, i misfatti e i postfatti che stanno dietro una notizia del genere.
Gaz
Ve lo avevo anticipato.
Non credo che gli austriaci abbiano bisogno di sfogliare l’abun di famiglia da me pubblicato.
Macron è oramai un libro aperto …
Il cancelliere austrico Kurz non ha gradito che l’Austria fosse accomunata all’Italia sulle violazioni dei diritti umani.
E’ volato a Parigi per dire a Macron che lui non sta con Salvini, il populista italiano, brutto sporco e cattivo, e giacchè si trovava, per fare buon peso e ingraziarsi l’inquilino dell’Eliseo, ha preso le distanze pure dall’altro populista brutto, sporco e cattivo, ovvero dall’ungherese Orban, anche se l’Ungheria non aveva ricevuto le attenzioni della Bachelet, difensora dei diritti umani in Italia.
Contemporaneamente Vienna ha fatto sapere di studiare un disegno di legge per concedere il passaporto austriaco agli altoatesini … e come se non bastasse, il buon Kurz fa campagna elettorle per un partito politico altoatesino.
Ritengo i lettori di questo blog scafati e scafatissimi da comprendere gli antefatti, i misfatti e i postfatti che stanno dietro notizie del genere … e su chi ne sia il mandante/protettore, col fine di destabilizzare l’Italia.
Gaz
Nel negozio dell’Eliseo il merchandising, ovvero la paccottiglia per turisti, serve per celebrare il culto della personalità di Macron, ma attenzione alle sole: vengono rifilate tazze con il faccione presidenziale in pseudo porcellaa di Limoges, ma fatta a Tolosa, salvo corregere il frodo appena scoperti.
Che ci si può apettare di buono da un venditore di tazze truccate ?
E’ un chincagiere della politica.
Amedeo
Benvenuto al Prof. Gagliano! Pezzo interessantissimo, non sapevo del 30%
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Professore, è un piacere poterla nuovamente rileggere
Prendo atto del pensiero del Professor Gagliano ma non posso condividerlo in quanto geopoliticamente errato in molteplici sue parti: 1) Il fatto che la Cina sia creditrice verso gli USA non pone Pechino in una posizione di forza, bensì il contrario: “l’Impero di Mezzo” è ricattabile da Washington in quanto, mediante una semplice svalutazione monetaria, rischia di vedere distrutti i propri risparmi privati ed istituzionali (come già capitò al Giappone negli Anni 90); 2) Lo Yuan non potrà diventare la nuova valuta di riferimento internazionale poiché la credibilità di una moneta è data dalla potenza geopolitica dello Stato che la emette. Sussistendo ancora i fattori che resero gli USA la Superpotenza Globale, il Dollaro è e resterà il “first coin” dei mercati; 3) Nessuna alleanza internazionale al momento è in grado di poter tenere testa a Washington, tanto più una collaborazione esclusivamente tattica (no strategica) tra Cina e Iran: in geopolitica una unione di deboli non produce un “nuovo” forte ma solo una somma di debolezze; 4) Parlare di “autonomia strategica” per chi non la può avere nemmeno se la volesse, ovvero la UE (prodotto Americano durante la cosiddetta “Guerra Fredda”), è un non senso logico. La UE è inevitabilmente destinata alla disgregazione, non certo ad una maggiore unione, sia per ragioni politiche che socio- economiche.
La saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Enrico
Ottima questione!
Massimo
Contributo analiticamente profondo e concettualmente coraggioso dal punto di vista propositivo. In relazione alla guerra economica credo che la Cina, se non si affretterà a prendere contromisure di carattere finanziario che si rivelerebbero controproducenti – data l’enorme capacità degli USA di influire sui mercati – nel medio periodo vincerà.
Gaz
O.T.
Il PD-PDL è stato messo a dieta dagli elettori.
Eppure tra Arcore, osterie, ristoranti e cene romane è un fiorire di annunci di pasti su pasti.
Si vede che il PD-PDL non è dimagrito abbastanza.