L’armata del Cavaliere nero. 1: i cattolici.
L’armata del Cavaliere nero.
1. I cattolici.
Dicevamo un paio di settimane fa, che alla base delle vittorie di Berlusconi c’è il blocco elettorale del pentapartito (Dc, Psi, Psdi, Pri, Pli), riversatosi compatto su Forza Italia nel 1994. Questo costituisce ancora oggi la parte più solida e numerosa del seguito del cavaliere: l’ “Italia moderata” o se preferite, il “marais”, su cui si sono fondati costantemente gli assetti di potere di questo paese. E’ l’estremo lascito di un passato che non ha conosciuto nè la Riforma protestante, nè una grande rivoluzione moderna come quelle di Olanda, Inghilterra, Francia.
Non è un caso che al centro di questo blocco ci siano i cattolici: da sempre la principale base di manovra, tanto dei moderati, quanto della destra reazionaria, dai sanfedisti del cardinale Ruffo ai fascisti, dal blocco Giolitti-Gentiloni, alla Democrazia cristiana. Il cattolicesimo italiano ha caratteri propri: ricco di umori paganeggianti e magici, non è molto osservante. Il sacramento della penitenza e la distinzione controriformista fra peccato mortale e peccato veniale lo hanno tenuto al riparo dai rigori calvinisti e giansenisti, ma lo hanno anche indirizzato ad una pratica proclive al lassismo.
Il cattolicesimo italiano è di massa perchè tiepido e ambiguo. Nell’Apocalisse, San Giovanni scrive: “Quia nec calidus nec frigidus sed tepidus es, incipiamo te evomere ex ore meo”. La radicalità di questo versetto è esattamente l’opposto del cattolicesimo italiano la cui moderazione politica è il riflesso di questa antropologica tiepidezza morale. La sinistra giacobina, poi mazziniana, quindi azionista e comunista, con il suo rigorismo morale, è il naturale nemico di questo modo di essere dei cattolici italiani. Chi pensava di sottrarre voti cattolici a Berlusconi, con la vicenda delle escort pensava di essere nell’America calvinista e non nell’Italia della Controriforma.
D’altra parte, il cattolicesimo italiano è, più di ogni altro, eminentemente politico. L’immediata presenza del temporalismo papale, l’assenza, non solo della secolarizzazione protestante, ma anche di esperienze quali il gallicanesimo o il giuseppinismo hanno forgiato un cattolicesimo tutto politico, incline alla mediazione –e spesso alla mediazione sui valori in cambio della gestione del potere-. I cattolici italiani hanno sempre trovato un modo per conciliarsi con l’assetto di potere vigente: prima con Giolitti, poi con Mussolini, poi identificandosi direttamente con i potere politico per il tramite della Dc, oggi con Berlusconi.
Questo senso del potere si è sempre accompagnato a un senso dello Stato debole o assente. Il Don Gaetano di “Todo Modo”, risponde ai capi democristiani che affollano i suoi esercizi spirituali e che parlano a vuoto di Stato: “Ma signori spero non mi darete il dolore di dirmi che lo Stato c’è ancora…Alla mia età e con tutta la fiducia che ho avuta in voi , sarebbe una rivelazione insopportabile . Stavo così tranquillo che non ci fosse più…”
C’è chi, dopo la devastante esternazione del Cavaliere contro la Corte Costituzionale e la Presidenza della Repubblica, ha osservato che quello di Berlusconi è un “governo contro lo Stato”. Si, ma Berlusconi non ha inventato nulla: salvo le forme meno scomposte, i democristiani hanno espresso per mezzo secolo governi contro lo Stato.
Naturalmente non tutti i cattolici italiani votano a destra, c’è anche una parte che vota per il centro sinistra. A ben vedere, è quella fetta di cattolicesimo italiano più segnata dall’ esperienza conciliare e che ha caratteri diversi da quelli che abbiamo sin qui descritto. Una fetta non piccolissima, ma del tutto minoritaria.
Nella “pancia” del mostro belusconiano, non c’è solo la televisione e gli affari con la Mafia, c’è anche la storia secolare di questo paese con le sue radici lontane nel tempo.
Aldo Giannuli, 16 ottobre ’09
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alessandra
E allora, tirando le fila del discorso, è così sbagliato affermare che il male in Italia è la Chiesa? Da sempre? Non la religione ( non per forza, almeno), ma la sua organizzazione “temporale”. Il discorso è lungo e complesso, ma credo si possa riassumere in modo un pò superficiale, dicendo, che l’incapacità dell’Italia di diventare uno stato moderno, ragionevole, non confessionale. è da cercarsi quasi esclusivamente nel radicamento cattolico, nella paura che da sempre la chiesa ha avuto per la scienza, per la conoscenza al di fuori dalla bibbia, per la libertà di coscienza, per l’autodeterminazione e la responsabilità individuale, per la “morale laica”. La chiesa ha sempre insegnato ad odiare la scienza, ad avversare il progresso medico, scientifico, tecnologico. I politici invece di fare investimenti nel futuro, nell’università, nella ricerca danno soldi alle scuole private, si piegano ai dictat papali, si ostinano a non togliere o a non rendere davvero facoltativa l’ora di religione nelle scuole. Che futuro abbiamo? Senza innovazione tecnologica c’è solo il terziario. Il terziario con Cina ed India alle porte non durerà a lungo. Dovremmo investire nella tecnologia, ma la chiesa, il retaggio cattolico, lo impedisce. Dovremmo fare leggi all’avanguardia nella difesa dei diritti umani, ma il cattolicesimo imperante cè lo impedisce. E tutto questo non è solo Berlusconi. Non c’è forza politica che si salvi. Renzi, sindaco di Firenze, ex ciellino, voce nuova del pd. La binetti, voluta da Francescini, sono solo due esempi. Persino Marino, unico portavoce della laicità a sinistra è dichiaratamente cattolico. Non ne verremo fuori mai. Amen.
nirnaeth
Credo che sia, tale storia, una delle radici dello spirito italiano di affrontare le cose. Tutto è compromesso, può essere rimesso in discussione. E’ la base della nostra (mia non più, mi auguro di essere cresciuta nel frattempo) moralità nell’affrontare qualsiasi questione. E per questo e per altri motivi, tra cui il lassismo, il disprezzo per la cultura (prima solo scientifica, ora qualsiasi tipo di intellettualità – passatemi il termine) e l’assente autocritica, non credo che ci sia molta speranza di liberarsi di B. e dei suoi epigoni. E’ accaduto altre volte, e siamo ancora qui… non riesco a vedere una vera evoluzione in senso positivistico della nostra nazione. Sbaglio?
luca
La Chiesa Italiana ha sempre usato la capacità di orientare – o manipolare – le coscienze come arma di ricatto per ottenere più potere. Uno tra mille esempi, Clemente VII Medici nel cinquecento usava il concilio di Trento come arma di ricatto contro il cristianissimo Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V – lo stesso del sacco di Roma – per ottenere un ducato per suo figlio – del papa.
Adesso come ci possiamo scandalizzare che i vescovi italiani ancora mercanteggiano per esenzioni ICI, soldi alle loro scuole, leggi bigootte? Da cattolico mi dispiace, ma non mi sorprendo. Mi dispiace molto di più da iscritto al PD, che la sinistra italiana sia sempre stata connivente con questo sistema; già Togliatti diceva che in Italia se non si viene a patti con la chiesa non si fa niente; verissimo, ma non dovremmo provare a cambiare questa cosa piuttosto che venire a patti con la Chiesa anche noi?
marta
Vidi anni fa il film ” I Banchieri di Dio – il caso Calvi “, parlava della connivenza pericolosa tra Stato e Chiesa. Penso sia difficile sperare in un cambiamento delle cose finchè c’è il concordato che pesa come un macigno.
Carlo
Caro Aldo, un post alquanto pessimista.Eppure io vedo una, seppure lentissima, erosione dell’egemonia del blocco cattolico.La doppia morale -prima riservata alle elites borghesi- sta deflagrando nell’intero corpo sociale con effetti di smarrimento e nevrosi che il perbenismo cattolico non riesce più a sopire.
Possiamo sperare che nel lungo-lunghissimo periodo il processo di secolarizzazione che investe il mondo produca un cambiamento anche nella nostra italietta papalina?
La maggioranza degli italiani da ormai quarant’anni (nei comportamenti reali al netto dell’ipocrisia formale)non crede più in Dio ma solo nel padrone e nella ciotola che gli porge. Ora che la ciotola è vuota forse si risveglieranno da un secolare letargo.
Ma poi penso che agli svincoli della storia c’è sempre l’opzione “barbarie” di luxemburghiana memoria, haimè.
michele
L’analisi è realistica e la conclusione (pessima) è che non ci sono speranze di vedere cambiamenti per i prossimi secoli. Tra l’altro, a proposito di cattolici “di sinistra” e mentalità calvinista: un mio amico, sedicente cattolico progressista, medico ospedaliero, doveva farmi delle fotocopie e mi ha detto che me le faceva in ospedale; io ho risposto che allora mi sarei arrangiato; controreplica: meglio farle lì, così risparmi dei soldi. Ho ribadito che me le facevo ste fotocopie, e non ho perso tempo a fare discorsi sul rispetto della cosa pubblica, sul fatto che TU risparmi soldi ma TUTTI si ritrovano un massiccio debito pubblico sul groppone anche per questi comportamenti tipicamente italioti. Che dire? Io ho un diploma da ragioniere, probabilmente ho meno cultura di un medico, sicuramente sono socialmente meno rispettato di un medico; magari faccio questi ragionamenti solo perchè so fare due conti, mettiamola così….Sconfortante.