La tassa sulla plastica: prova suprema di imbecillità.

Questa storia della tassa sulla plastica è una prova della inarrivabile imbecillità, disonestà intellettuale ed impreparazione di questa maggioranza Pd-M5s. Ragioniamo con calma. Certamente la situazione si è fatta insostenibile ed occorre avviare velocemente il superamento della plastica come materiale da imballaggio, sin qui ci siamo, ma è questo il modo di uscirne?

La soluzione sarebbe piuttosto quella della ricerca di un materiale biodegradabile (e nel frattempo lavorare seriamente al riciclaggio). In un passato recente ricordo di aver letto qualcosa su un modo per distruggere la plastica attraverso dei particolari batteri, un’altra volta un progetto per dissolvere chimicamente la plastica, recentemente i ragazzi di una media superiore di Pavia hanno messo a punto un progetto per ottenere una plastica bio degradabile usando siero di latte e finocchi debitamente trattati.

Non sono un esperto di chimica e non so dire quanto ci sia di concreto in questi progetti, però capisco che ci sono prospettive intorno a cui lavorare, dunque la prima cosa dovrebbe essere quella di sostenere finanziariamente i progetti più interessanti e credibili e, magari, una ragionevole tassa da destinare al sostegno alla ricerca nel settore non sarebbe cosa sbagliata, ma ad alcune condizioni:

-la pressione fiscale in questo paese è già troppo alta e deve calare rapidamente, per cui puoi anche mettere una tassa “giusta” come quella sulla plastica, ma, nello stesso tempo devi togliermi un’altra tassa un po’ meno giusta;

-inoltre devi dirmi che uso intendi fare di quel gettito fiscale e che rapporto ha con l’ambiente. Diversamente, capisco solo che vuoi soltanto fare cassa, che dell’ambiente non ti importa nulla e che vuoi coprire l’ennesimo balzello con la scusa della difesa ambientale;

-che alla tassa sulla plastica si aggiungano sgravi fiscali ed incentivi su nuove forme di imballaggio ecocompatibili, oppure su meccanismi premiali di riciclaggio attraverso i super mercati (in diversi paesi nordici esistono apposite macchinette che ritirano i contenitori in plastica accreditando al consumatore qualche centesimo da scontare sulla spesa) eco compatibili in modo da “premiare” i comportamenti virtuosi;

-che la tassa sia ragionevole e graduale, in modo da dare alle aziende il modo di riconvertirsi, ma mettere la tassa di un euro a Kg significa mandare a gambe levate più di un’azienda.

Questo governo non ha fatto niente di tutto ciò, si è slanciato gioiosamente sull’ottimo pretesto della “tassa Greta” per mangiare un altro po’ di soldi dando una dimostrazione di suprema incompetenza sui problemi delle aziende che, ovviamente, pianificano il loro piano di affari con un certo anticipo, per cui non puoi, a novembre, prospettare una tassa (e che tassa!) per l’anno seguente, sconvolgendo tutti i piani economici di ciascuna di esse.

Dove poi la cosa ha toccato un vertice di ridicolo è stato quando il povero Bonaccini, attuale Presidente della Regione Emilia, ha segnalato che il grosso del comparto dell’imballaggio è nella sua regione e che questo è il modo scientifico per perdere le vicinissime elezioni.

Considerato che perdere in Emilia sarebbe una condanna a morte per questo governo e per questa legislatura, è evidente che questi dilettanti allo sbaraglio –che ora cercano di metterci una pezza- semplicemente non sapevano dove si produce packaging in questo paese, perché non sanno niente e deliberano solo a botta di slogan: una tassa sulla plastica suona bene, per cui si fa incoranti delle conseguenze. Si può essere più imbecilli? E si può essere più disonesti intellettualmente?

La disonestà non è solo prendere tangenti ma anche occupare un posto che non compete. E già… onestà, onestà!!!

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (22)

  • A parte la valutazione sul governo che è una opinione sbagliata ma legittima, le sue opinioni sulla plastica mostrano che non ha capito.
    Le bioplastiche sono una realtà ma non risolvono il problema dell’usa e getta e degli imballaggi fuori misura rispetto al contenuto . Plastica o Bioplastica l’usa e getta va combattuto , in più la plastica non si degrada resta sui mari e sulla terra e per questo va limitata nei suoi usi sbagliati.
    La tassa che dovrebbe essere molto superiore fa in modo che non sia conveniente faretre grissini nani e 10 gr di cioccolata in un contenitore che ne pesa tre volte tanto.
    Oppure mettere il gelato in un contenitore di pjastica con un coperchio e cucchiaione ecc… perché non capisce è così semplice!

  • Achtung !
    Frau Merkel cala a Roma per colloquiare con l’avvocato del popolo no solution.
    Le quote acciaio italiane stanno facendo venire l’acquolina in bocca ai rapaci nordicos, che si tengono stretta tutta, ma proprio tutta, la cantieristica (affaraccio Fimmecanica-Stx+Germania+Finlandia).
    Le sciagurate privatizzazioni sono state un disastro, se non una follia dal punto di vista dell’economia pubblica e aziendale.
    I “salvatori dell’industria siderurgica” si sono rivelati al pari, e forse peggiori, dei privatizzatori.
    Intorno all’ex Ilva di Taranto sento olezzo di arraffamento, più pesante di quello che esalava dalle ciminiere nei periodi di maggior inquinamento.
    La volontà di non aggiornare tecnologicamente un impianto industriale porta alla marginalità e all’estrazione di valore dallo stesso.
    E questa sarebbe l’imprenditoria privata italica e internazionale, tanto lodata dai neo liberisti: non siete un fallimento e basta. Siete una sciagura produttiva, per non dire cose più pesanti.
    Ci voleva tanto per Conte a trovare un pretesto per rinviare la visita della Frau, atteso che sulla questione libica i conti bisogna farli con la Francia e non con la Germania?
    Occorre essere scienziati per ascoltare un tecnico della miglior siderurgia?
    Che almeno Conte ascoltasse la Fiom !
    A Taranto si gioca una partita industriale nazionale e non locale.
    Per los nordicos, mors tua vita mea.

  • Che contrasto tra la visita di Aldo Moro che inaugura l’acciaieria di Taranto nel rione Tamburi
    https://www.avvenire.it/c/2017/PublishingImages/06080de5bb7544f6974481527079a005/4.jpg?width=1024
    e la miopia degli amministratori locali, che invece di creare un’area di rispetto intorno allo stabilimento, pensano (?) di ingrandire il quartiere!
    Se poi ci aggiungiamo i grigi nomi dei politici campioni di europeismo a perdere, la frittata è pronta e servita … allo straniero. Sarebbe stato inimmaginabile che la CECA dicesse a Moro cosa fare: era il contrario, mentre oggi la politichetta italiana é no solution.
    Purtroppo, la storia tarantina somiglia ad un film già visto con l’elettronica di consumo e con la chimica fine. Gli interventi ritardati ad arte, arriveranno troppo tardi, quando saranno inutili e le produzioni saranno altrove.
    Attenzione. La ArcelorMittal viene venduta come un colosso mondiale indiano. In parte è vero, ma è anche franco-ispano-lussemburghese, la qual cosa, avrà pur un significato … nella redistribuzione delle quote di acciaio da produrre nell’UE in danno dell’Italia.
    P.s. Non sono riuscito a trovare l’intervista televisiva in cui Indro Montanelli si felicitava del fatto che in Italia avrebbero comandato i tedeschi, perché gli italiani erano incapaci di farlo bene.
    I risultati si vedono tutti. Uniti all’incapacità del peggior pecorume, hanno creato una miscela di miserie.

  • E infatti il Conte con la Merkel ha parlato anche ex Ilva. “Ci siamo ripromessi una cooperazione anche per cercare di confrontarci sulle soluzioni più avanzate dal punto di vista tecnologico. Il governo sta lavorando su una soluzione che tenga in piedi da una parte la tutela della salute e dell’ambiente e dall’altra la salvaguardia dei livelli di occupazione” (Fonte la Repubblica).
    La Merkel sente odore di affarucci in danno dell’Italia e come un avvoltoio volteggia inquel di Bruxelles, pronta ad allearsi con i francesi.
    Nello stesso tempo sullo sfondo la Cancelliera ha manifestato una certa insofferenza per le spacconate di Macron e per il suo bonapartismo nucleare minacciato larvatamente ai vicini, per non parlare dell’uso del seggio alle N.U. e della Francafrica.
    Il francese inizia ad essere sgamato per quello é un po’ dappertutto.
    La Merkel cercava in Conte la stessa linea sulla Nato.
    §§§
    A me la visita della Merkel non è piaciuta.
    Prima ad Aquisgrana si lega mani e piedi a Macron, poi viene a fare un giro di valzer a Roma e a piangere comprensione, perché la sua ex ministra della difesa, von Layer, le ha lasciato un esercito da barzelletta.
    Nella migliore delle ipotesi la politica della Merkel è ambigua.
    §§§§
    Già negli anni cinquanta Germania e Italia provarono a fare un’atomica in proprio. Fecero l’errore di imbarcare anche la Francia e l’impresa andò incontro al veto di De Gaulle e degli americani.
    In tempo di disimpegno americano dall’Europa l’arma non convenzionale diventa una necessità, tanto più se a Parigi c’è una copia sbiadita del dottor Stranamore.
    Non sono un esperto in materia, ma credo che Giappone, Australia, Canada, Italia, Germania e altri paesi ancora, abbiano la tecnologia per costruire ordigni in pochissimo tempo. Alla faccia dell’Europa e del Deprecabile.
    §§§
    La Nato ha iniziato ad avere e a creare problemi politici da quanto si è interessata a operazioni fuori area, in Africa e Asia, su impulso Anglo – Francese e Americano. A Parigi non piace la leadership americana nella Nato, della quale paga il contro per oltre la metà. Macron è arrogante e velleitario. Se la Francia ritornasse alla Force de frappe, ovvero a servire il dolce di Carnevale, tutti sarebbero contenti, ad iniziare dai suoi militari, i quali non fanno altro che prenderli da tutti.

  • Altra doccia fredda per Macron, questa volta dalla Polonia.
    Con qualche giro di parole l’Hyperpresidente è stato accusato dal primo ministro polacco, Mateusz Morawieckidi, di essere poco leale verso la Nato, di avere una forza non adeguata ai bisogni difensivi dell’Europa e di trescare con la Russia. In più ha ricordato a Macron che se fosse stato solo per la Francia, in Europa avremmo ancora il nazismo. Gli ha velatamente consigliato di togliere il disturbo.
    Soprattutto gli ha ricordato che parla di cose che non conosce, come il fiato sul collo dell’Orso Russo.
    A Varsavia hanno un problema di nome Macron.

      • Macron sospetta che gli americani non interverrebbero in caso di conflitto in Europa, o più in generale nel caso di aggressione a un paese Nato.
        Siamo sicuri che il sospetto non sia estendibile più concretamente alla difesa europea egemonizzata dalla Francia?

  • Appunto, professore. Ma forse la questione è fatalmente incardinata su un Comma 22, ti ricordi?:

    “Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo.”

    https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_del_Comma_22

    A mio avviso, magari una delle chiavi è chi decide quali sono questi “progetti più interessanti e credibili”. Ma lo stato? I gruppi di pressione, industriali e militari insieme al loro braccetto civile (Processo Bologna)? Si differenziano in qualcosa? E ritengo onestamente che finché il vecchio ‘complesso militare-industriale e politico’ continuerà ad ignorare che la sua presunta complessità non è che un gioco per bambini 0-3 anni rispetto a quella della biosfera, non si potrà proprio parlare di difesa ambientale, in tutti i sensi, e l’imbecillità apparirà sempre più suprema e arrivabile…

    https://elpais.com/elpais/2019/11/08/inenglish/1573203722_461328.html

    Però, non sono tutte brutte notizie: a quanto si dice, sembra che potremo assistire alla primissima fine del mondo via satellite, wow! Scarica subito l’appocalisse… Dunque non penso più, “ergo non sum”… Ciao professore! Addio ragazzi! Il dovere ci chiama…

    https://www.youtube.com/watch?v=sGUgWNx5Tf0

  • Non si capisce perché il governo sarebbe disonesto intellettualmente applicando una tassa sulla plastica. Le tecnogie che potrebbero superare la plastica e che lei cita impiegheranno anni ad arrivare sul mercato e ancora di più se non si disincentiva la plastica. Una tassa di questo genere non dovrebbe essere dettata da elezioni imminenti ma da prospettive future, come la vera politica dovrebbe fare. Sono solo d’accordo sul fatto che una nuova tassa giusta come questa dovrebbe abbassarne altre, ma lei dovrebbe essere il primo a sapere che se il budget dello stato è X, se questa tassa non viene messa altre verranno instaurare o aumentate per raggiungere quella quota X, o altrimenti maggior debito pubblico verrà generato.
    Sembra quasi che dopo l’innamoramento iniziale ora lei faccia di tutto per dissociarsi da alcune posizioni passate. È espressione di giudizio o di affermazione di sé?

    • Durante una convulsione di Scemenza delle Finanze nella maggioranza, il governo potrebbe imporre una tassa sulla grandezza delle porte e delle finestre, anche finte.
      Fa molto British.

    • Perchè la ratio è semplicemente battere cassa senza prendere provvedimenti di equità sociale. Abbiamo 200 miliardi di € non riscossi di evasione fiscale e poichè i contributi previdenziali sono calcolati sull’imponibile fiscale abbiamo anche una terrificante evasione contributiva che rappresenta una bomba sociale innescata. Anzichè far pagare gli evasori che sono molto ben organizzati e rappresentati in Parlamento si cerca di inasprire ancora di più una tassazione mortale parandosi il tergo dietro ideali di ecosostenibilità.
      Cmq noto anche io una vena critica un pò a senso unico nei confronti del M5S e di Di Maio che sicuramente hanno le loro colpe per carità ma sottolineare sempre l’ignoranza e la grammatica del giovanotto de quo in un Parlamento dove sono tutti a livello di Razzi e Salvini non mi pare giusto ed obiettivo.

      • @Mirko K.
        La ACME NEWS é l’unica agenzia di satira politica. Proteggiamola.
        Vola Giggino, vola Giggetto invece è una rubrica dedicata a un ministro degli esteri, che al pari degli omologhi dei paesi che non hanno un aeroporto internazionale, vola poco o niente.
        Eppure Giggino è ministro degli esteri, mentre Giggetto lo é del commercio con l’estero.
        Per non dire delle dichiarazioni politiche, residuati di guerra fredda.
        Sta risolvendo qualcuno dei dossier di politica estera e commerciale?
        I dossier più importanti passano per le mani di Mattarella.
        Le critiche a G&G partono tutte da fatti reali, incontestabilmente veri e verificabili.
        Non critico Ellediemme per il suo inglese, così come non critico la Bellanova per il suo titolo di studio, ma per le loro politiche (quando hanno appena consistenza).
        Devo io ora comprare il biglietto per Algeri al ministro Di Maio?
        Il Di Maio di oggi vale il Salvini di domani, uguale a quello di ieri, perché entrambi hanno in mente gli stessi paradigmi economico-politici e si muovono lungo le stesse vie.
        E’ paragonabile il volume di attività del Nostro, non dico a quello di Pompeo o Lavrov, ma almeno a quelli di Le Drian o Maas ?
        Purtroppo Palazzo Chigi è sede vacante.
        Si può discutere se la Farnesina sia sede vacante o impedita, ma il risultato non cambia di molto.
        Se dall’Italia non si può allontanare, perché i suoi gli fanno la fronda, faccia un mini rimpasto e rinunci al portafoglio.

        • Mi riferivo al professore. Cmq, come detto, nessuno vuole ignorare le colpe del M5S e di Di Maio, ma rispetto ai governi precedenti abbiamo avuto finalmente un innalzamento di livello. Ma scusate avete già dimenticato Renzi-Boschi?

          • @Mirko g. s.
            Scrivendo qui prevalentemente di affari esteri, di cui Ellediemme è doppiamente ministro, tutto questo innalzamento -prima di tutto di missioni estere- non ce lo vedo.
            Mi piacerebbe essere ottimista, vedere i segni e gli effetti di una buona politica estera italiana, ma i segnali che arrivano -non solo da LDM- sono sconfortanti.
            Quanto all’azione generale del Governo, si muove nei paradigmi imposti da Bruxelles, ovvero da Germania e Francia, per tutelare i propri interessi.
            Gli esempi si sprecano.
            Hanno ben donde i politici francesi di dire a mezzo stampa, -neanche direttamente-, a quelli italiani di essere ininfluenti, i quali incassano e basta.
            Alla fin della fiera, Giggetto & friends non toccano palla dove si prendono le decisioni.
            Non basta essere onesti.
            I problemi irrisolti vanno a marcescenza.

  • Perchè la ratio è semplicemente battere cassa senza prendere provvedimenti di equità sociale. Abbiamo 200 miliardi di € non riscossi di evasione fiscale e poichè i contributi previdenziali sono calcolati sull’imponibile fiscale abbiamo anche una terrificante evasione contributiva che rappresenta una bomba sociale innescata. Anzichè far pagare gli evasori che sono molto ben organizzati e rappresentati in Parlamento si cerca di inasprire ancora di più una tassazione mortale parandosi il tergo dietro ideali di ecosostenibilità.
    Cmq noto anche io una vena critica un pò a senso unico nei confronti del M5S e di Di Maio che sicuramente hanno le loro colpe per carità ma sottolineare sempre l’ignoranza e la grammatica del giovanotto de quo in un Parlamento dove sono tutti a livello di Razzi e Salvini non mi pare giusto ed obiettivo.

    • @Mirko g. s.
      La persona interessa poco o nulla. La questione è squisitamente politica.
      Tra il Di Maio che si sente in questo intervento
      https://www.youtube.com/watch?v=gqm6LTCLxe4
      e il Di Maio della Farnesina, c’è un abisso.
      Si condanna da solo.
      Le sue erano solo e soltanto chiacchiere.
      Oggi é inazione, ma non pensi che per questo sarà ricompensato.

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