La speculazione finanziaria? Non esiste
Ad ogni ondata di crisi valutaria o di borsa si levano alte grida contro la “speculazione finanziaria” responsabile di tutto: i fondamentali sarebbero a posto, banche ed aziende solidissime, le misure politiche perfette, ma le cose vanno lo stesso male. Perchè? Tutta colpa di un pugno di avidi speculatori che azzannano alla gola Stati, aziende, banche ecc. Solo che quando vai a chiedere chi sono questi affamatori del Mondo, nessuno fa un nome (a parte quello leggendario di Soros e solo per il passato) ma accenna molto vagamente agli hedge fund, e simili.
Ma di cosa stiamo parlando? Siete sicuri che la “speculazione finanziaria” esista? Ragioniamoci un po’.
1- Una serie di operatori (non solo hedge fund, ma anche fondi pensione, fondi sovrani, grandi investitori) stanno disimpegnandosi dal mercato azionario e dai titoli bancari europei, perchè temono una nuova recessione o un crack a effetto domino per via dei troppi titoli di Stato posseduti dalle banche. E cercano rifugio nell’oro, in valute come il franco svizzero o il dollaro austrialiano o –paradosso- nei titoli di Stato ritenuti comunque più sicuri. Bene: è proibito fare questo? Non ci risulta nessuna norma che limiti questi movimenti. E’ una cosa perfettamente legale e “logica” all’interno della convenienza individuale. Solo che se continua così, recessione e crack bancari arrivano davvero e finiamo tutti seduti sul duro selciato.
2- Sembra che Goldman Sachs stia accingendosi a vendere dollari, facendo affidamento sul nuovo quantitative easing della Fed che inonderà di nuovo il mondo di dollari. Dopo di che ricomincerà il divertente giochetto del carry trade (prendere denaro in prestito allo 0,50% dalla Fed ed investirlo da altre parti ad interessi più elevati, lucrando sulla differenza). Nulla lo proibisce e chi può guadagnarci lo fa. Solo che questo provocherà inflazione, metterà le premesse per una nuova crisi del debito americano ecc.
3- Ci sono banche che prestano molto, ma molto di più di quello che hanno, con una leva di 1 a 40 o 1 a 60 (si mormora persino di casi di 1 a 300 ma forse è una leggenda metropolitana). E’ proibito? Si e no. Certo gli accordi di Basilea (già Basilea II non ancora Basilea III che non è ancora operante) non lo permetterebbero, ma è così facile aggirarli che praticamente lo si può fare senza rischio. Solo che è esattamente così che abbiamo costruito quella “cattedrale di debiti” pari a 8 volte il Pil mondiale che, prima o poi, ci cascherà sulla testa lasciandoci sotto le macerie tutti quanti.
4. Ci sono operatori finanziari che vendono titoli o azioni che non hanno –si dice “allo scoperto”- a quota 100, poi le consegnano all’acquirente alcuni giorni dopo, procurandosi, nell’intervallo fra acquisto e consegna, le stesse azioni o titoli ma ad 80, per effetto del ribasso (previsto o, in qualche modo, provocato) del valore di quelle azioni. Sono i ribassisti che lucrano sulla differenza. In effetti questo non sarebbe permesso, ma ci sono almeno mezza dozzina di trucchetti per aggirare il divieto: ci sono banche che estorcono ai clienti inconsapevoli l’autorizzazione a vendere momentaneamente i loro titoli (è la pratica dello short selling solo recentemente attenzionata da alcuni organismi di controllo) in attesa di procurarsi quello di cui hanno bisogno, magari aspettando un ulteriore ribasso, poi ci sono quelli che ricorrono a coperture sul mercato interbancario mondiale, attraverso brookers che procurano momentaneamente quel che serve attraverso pratiche di short selling estero su estero, che dunque sfuggono ai controlli. Quindi se pò fa! Solo che è proprio attraverso questo meccanismo moltiplicatore della vendita allo scoperto che si riesce a provocare i crolli in borsa cui stiamo assistendo.
5- Ci sono operatori di borsa che realizzano guadagni consistenti (quanto fragili) con la pratica del frequent trade (pratica di acquisto-vendita-acquisto ripetuta più volte nella stessa giornata, soprattutto sui contratti future). Nessuna norma lo proibisce, solo che questo determina l’assurda volatilità del prezzi delle commodities che sono uno dei maggiori fattori di instabilità dell’economia mondiale.
6- Ci sono banche ed hedge fund che, attraverso società fittizie e contabilità fuori bilancio hanno ricreato quel sistema-ombra che fu alla base del crack del 2008 e che, immancabilmente, provocherà il crack prossimo venturo. Qui in effetti la cosa sarebbe proibita, ma chi controlla? E poi, le pene sono irrisorie, per cui il gioco vale la candela.
Insomma, sappiamo perfettamente che questa prassi ci porterà nell’abisso, su questo non ci sono dubbi, ma sino a quando non fisseremo regole certe per cui certe pratiche (come ad esempio le vendite allo scoperto, il frequent trade ecc.) sono esplicitamente proibite, non ha senso prendersela con il fantasma della “finanza speculativa” che poi è tutta la finanza. O conoscete qualcuno che non faccia ricorso a queste pratiche, potendolo fare?
Il punto è che non c’è alcuna consapevolezza del danno sociale di certe attività finanziarie. C’è una sorta di presunzione favorevole per cui la finanza non è capace di pratiche criminali (abbiamo persino depenalizzato il falso in bilancio) o, se proprio si deve riconoscerne qualcuna -come la bancarotta fraudolenta- le pene sono molto ragionevoli, anzi direi miti.
Che ne dite di una cosa: fissiamo con convenzione internazionale le prassi rigorosamente proibite, dopo di che introduciamo nelle legislazioni penali nazionali il reato di “terrorismo finanziario” punito con le stesse pene previste per i reati di terrorismo o comunque con il massimo della pena prevista dall’ordinamento.
O credete che operazioni che provocano disastri sociali epocali e rischi di guerra siano meno pericolosi di un omicidio o di una strage? Ed allora, perchè considerare uno speculatore finanziario con più indulgenza di Osama Bin Ladin?
Aldo Giannuli
aldo giannuli, crisi del debito, default americano, finanza corsara, hedge fund, speculatori, speculazione finanziaria, terrorismo finanziario

Carlo
La parola signoraggio dice qualcosa???
aldogiannuli
appunto
davide
concordo:lavori forzati,residenza in baracche vita natural durante.
Superamento della democrazia liberale,che mi pare non sia in grado di porre i necessari cambiamenti
Alla fine è una situazione politica,da cui dipende l’economia.Non si può chiedere a chi per pigrizia,complicità,negligenza,ha assecondato questo sistema -evoluzione naturale del liberalismo- di essere parte dei guaritori.
PaoloGD73
Ci sono alcuni punti che condivido ed altri meno.
1. E’ scontato che i grandi investitori cercano sempre luoghi più sicuri nei periodi di crisi.
2. Ecco, il problema della globalizzazione con limiti apparenti consente a colossi come la Goldman Sachs di effettuare operazioni capaci di mettere in ginocchio interi paesi ed io questo non lo accetto.
3. La leva è uno strumento speculativo che dovrebbe essere vietato a tutti i livelli. La leva equivale a creazione di danarovalore dal nulla.
4. Vedi punto precedente, la vendita allo scoperto dovrebbe essere proibita.
5 e 6 Ecco come vogliamo. Rifacendomi al titolo del post, magari non sono speculazioni, ma alla fine sono pur sempre sotterfugi o trucchi del mestiere che non sono di alcun beneficio alla società. Strumenti che dovrebbero essere banditi per sempre perchè direttamente o indirettamente alimentano la sempre più crescente differenza tra ricchi e poveri. In altre parole, con questo sistema i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri o i “normali” o l0ex ceto medio si troveranno sempre più ai margini della società.
Sul reato di “terrorismo finanziario” direi che siamo messi male per un motivo molto preciso. Nessuno approverà mai una legge contro se stesso (vedi depenalizzazione del falso in bilancio che ha aiutato Berlusconi famiglia & friends).
Sono convinto che questo meccanismo perverso alla fine siamo noi a tenerlo in piedi con i nostri stipendi. Ci lamentiamo ma alla fine non facciamo nulla.
Complimento per il post
Saluti
Paola Pioldi
Ciao,
concordo con la proposta: introdurre regole che evitino di fornire legittime occasioni per delinquere a livello planetario. Purtroppo la percezione comune di “pericolo” non è a così lunga gettata.
Chi dovrebbe introdurre le regole? I politici? Dovremmo essere anche noi cittadini a sollecitarli? Politica ed Economia sono inscindibili, ma, la Politica, dovrebbe svincolarsi dall’assoggettamento all’Economia e regolamentare quest’ultima in funzione del bene comune.
Paola
fixxed
…Per il nostro scopo è indispensabile che le guerre non producano modificazioni territoriali.In tal modo,senza alterazioni territoriali, la guerra verrebbe trasferita sopra una base economica. Allora le nazioni dovranno riconoscere la nostra superiorità per l’assistenza che sapremo dare ad esse, e questo stato di cose metterà entrambe le parti alla mercè dei nostri intermediari internazionali dagli occhi di lince, inoltre hanno mezzi assolutamente illimitati.Allora i nostri diritti internazionali cancelleranno le leggi del mondo e noi governeremo i paesi nello stesso modo che i singoli governi governano i loro sudditi.
aldogiannuli
sarà che non ho capito bene , ma non mi convince molto
fixxed
forse anche io non o capito bene dove il mondo sta andando a finire..ma penso che qualcuno sa già che strada prenderà il mondo..troppe cose coincidono con i fatti..troppe!! molte leggi economiche degli anni 90 hanno portato il nostro paese nell’arco di 10 anni sull’orlo del fallimento.
fixxed
mi scusi per l’errore di battitura…(io non ho capito intendevo scrivere)..
fixxed
esempio: legge 24 aprile 1990, n.100 (governo Andreotti) norme sulla promozione della partecipazione a società miste all’estero e successiva modifica fatta in seguito dal governo Prodi nel 1998.
Queste due leggi hanno delocalizzato il lavoro esportandolo in prima fase nei paesi ex Unione Sovietica Polonia e Romania e in seguito nel 1998 nei paesi asiatici,Cina,India.Hanno esportato il lavoro tramite finanziamenti guidati da aziende statali? come la Simest?..perchè non è stata fatta nessuna forma di protezionismo economico?
PaoloGD73
Perché il mio commento non è stato approvato?
aldogiannuli
non mi risultano commenti non approvati, forse l’ho cancellato senza volere o è finito nella posta indesiderata per errore, me lo rimandi e lo pubblico
PaoloGD73
Riposto il commento .
Ci sono alcuni punti che condivido ed altri meno.
1. E’ scontato che i grandi investitori cercano sempre luoghi più sicuri nei periodi di crisi.
2. Ecco, il problema della globalizzazione con limiti apparenti consente a colossi come la Goldman Sachs di effettuare operazioni capaci di mettere in ginocchio interi paesi ed io questo non lo accetto.
3. La leva è uno strumento speculativo che dovrebbe essere vietato a tutti i livelli. La leva equivale a creazione di danarovalore dal nulla.
4. Vedi punto precedente, la vendita allo scoperto dovrebbe essere proibita.
5 e 6 Rifacendomi al titolo del post, magari non sono speculazioni, ma alla fine sono pur sempre sotterfugi o trucchi del mestiere che non sono di alcun beneficio alla società. Strumenti che dovrebbero essere banditi per sempre perchè direttamente o indirettamente alimentano la sempre più crescente differenza tra ricchi e poveri. In altre parole, con questo sistema i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri o i “normali” o l0ex ceto medio si troveranno sempre più ai margini della società.
Sul reato di “terrorismo finanziario” direi che siamo messi male per un motivo molto preciso. Nessuno approverà mai una legge contro se stesso (vedi depenalizzazione del falso in bilancio che ha aiutato Berlusconi famiglia & friends).
Sono convinto che, almeno in parte, questo meccanismo perverso alla fine siamo noi a tenerlo in piedi con i nostri stipendi. Ci lamentiamo ma alla fine non facciamo nulla.
Complimenti per il post
Saluti
Romano
Caspita, grazie per la chiara analisi della situazione economica che molti reputano critica ma “congiunturale”, come per esorcizzare la paura della recessione.
Io credo che sia strutturale questa situazione, ovvero che sia dovuta alla struttura economica che è appunto tessuta di una finanza speculativa. spero di non aver capito male quando ho letto questo articolo come una ironica constatazione-provocazione nel titolare che la speculazione finanziaria non esista. Non esista in quanto sciolta o autonoma dall’impianto economico e dalle sue regole, cioè come dire che è sempre stata questa la natura dell’economia di borsa. In questo senso non vi è alcun fantasma che si aggiri tra le borse mondiali, è semmai componente fisiologica della stessa borsa questo svilupparsi di innumerevoli sistemi per lucrare, che poi avvenga a spese dell’economia reale, o meglio di chi poi dovrà far rientrare i conti è storia nota.
Sarò lieto di correggere il mio punto di vista se contraddittorio o approssimativo, vista la difficile materia resa semrpe più territorio di eletti anche nelle terminologie specialistiche.
aldogiannuli
ha compreso bene il mio pounto di vista: nella situazione attuale ultrapermissiva non ha molto senso parlare di speculazione finanziaria perchè essa èp indistinguibile dalle normali operazioni di tipo finanziario almeno sino a quando on ci daremo una regolamentazione diversa
Rosario
Sì, si intuisce chiaramente il concetto: la speculazione è possibile nella misura in cui lo Stato la permette. Ma perchè lo/gli Stati permettono tutto ciò? Probabilmente arriveremmo al nocciolo stesso della parola democrazia rappresentativa, dove gli interessi di alcuni sono sicuramente rappresentati..gli altri…si arrangino!cosa fare? temo che non ci sia soluzione, è insita nell’essere umano la ricerca del potere anche a scapito dei suoi simili.
Trader
Purtroppo, nonostante la crisi finanziaria di questi anni, non sono state create regole efficienti per guidare i mercati. La Dodd Frank Act, che non regola efficaciemente i derivati, è un esempio della scarsa volontà politica di regolamentare i mercati finanziari. Del resto gli stessi politici spesso hanno avuto un passato alla guida istituti finanziari e banche ed in seguito vi sono tornati. Controllati che vanno a fare i controllori e tornano a fare i controllati.
massimo laccisaglia
La speculazione in sè non esiste, con l’eccezione che i mercati non sono così efficienti come sembrano:
– Se ci sono asimmetrie informative, i players con informazioni migliori vincono;
– Se ci sono players che dispongono di capitali virtualemente infiniti, il mercato è pure alterato. Si crea una asimmetria informativa automatica. E’ come giocare a poker con chi può rialzare continuamente la puntata a livelli che gli altri giocatori non si possono permettere;
Se più players si mettono illegalmente d’accordo per ottenere in pratica lo stesso risultato descritto sopra, questi giocatori pure vincono. E’ come giocare a poker con più giocatori alleati fra di loro a nostra insaputa.
E’ il ruolo delle autorità fare sì che le ipotesi sopra descritte, alcune delle quali costituiscono reato, non possano verificarsi.
Quanto bene lo fanno oggi le autorità di sorveglianza italiane, europee, americane? Mi piacerebbe una rispsota di Giannulli.
La guerra alla speculazione si fa anzitutto con la trasparenza.
giorgio
Innanziotutto quoto il commento di massimo laccisaglia per la prima parte del commento. In ogni caso non credo che il problema sia nato dalla potenziale disponbilità di capitali “infiniti”: qualsiasi ente (anche quelli sovrani, come ci dimostra questa crisi)ha una disponibilità di risorse FINITA, e questo perchè ci sarò sempre un altro disposto a pagare più di lui, o a pagare come lui con un rischio minore, per lo stesso capitale.
C’è poi il fatto che la crisi, a mio avviso, non è nata dalle intenzioni fraudolente di chi “sè messo d’accordo” o di chi gioca sporco, quello sarebbe il meno: le crisi finanziarie nascono dal fatto che oggi tutti credono (e finchè lo credono, è vero) che questo valga x, e quest’altro valga y. E il minimo per comprarlo è x, o y , per cui , se proprio, sono disposto ad offrire x+1, ma mai mi sognerei di offrire x-1.
C’è, insomma, una percezione del valore delle cose (degli assets, in generale: tecnici, finanziari o immateriali che siano) che infine si rivela errata. Una bolla appunto.
C’è chi (oggi) ci dice che erano diec’anni che si diceva che una bolla era in atto, e che le autorità deputate non hanno fatto nulla: e con questo? cosa avrebbe dovuto fare una giovane coppia che aveva la possibilità di prendere un mutuo nel 2003, non prenderlo perchè sarebbe scoppiata la bolla? e lo stesso vale per tutti, dalla vecchietta che ha comprato i buoni postali a laborfonds: cosa avrebbero dovuto fare, tenere i soldi sotto il matersasso in attesa che “scoppiasse la bolla”?