La scissione di Renzi: si aprano le danze!

Chiedo scusa per la prolungata assenza dovuta, da un lato alla scrittura del prossimo libro, di cui partelero a breve, e dall’altro alle condizioni decisamente cattive della mia vista che mi rallentano molto nel lavoro, Spero di riprendere nella prossima settimana anche se molto gradualmente e non con i ritmi del passato, comunque ci vedremo. Grazie per la pazienza riservatami.

Chiedo scusa per la prolungata assenza dovuta, da un lato alla scrittura del prossimo libro, di cui partelero a breve, e dall’altro alle condizioni decisamente cattive della mia vista che mi rallentano molto nel lavoro, Spero di riprendere nella prossima settimana anche se molto gradualmente e non con i ritmi del passato, comunque ci vedremo. Grazie per la pazienza riservatami.

Alla fine la scissione del Pd c’è stata con una accelerazione degli eventi rispetto alle previsioni (si parlava di novembre c dopo il solito appuntamento della Leopolda). Probabilmente ha inciso la scelta dei sottosegretario fortemente punitiva per i renziani. Che succede ora? Renzi non ha torto a dire che c’è spazio anche per altro, oltre il Pd: I sondaggisti gli accreditano un 5% ma sono convinto che si tratti solo di una base di partenza che, se il fiorentino ci saprà fare è destinato a crescere e non di poco.

Esaminiamo la situazione: il sistema dei partiti esistente è tutto in crisi ec’è un diffuso malcontento dei cittadini per l’offerta politica: Forza Italia si sta liquefacendo, il M5s ha avuto una batosta alle europee dalla quale è difficile che si rimetta, il Pd la batosta l’ha opresa alle politiche ed alle eutopee ha recuperato percentualmente solo per l’altissimo numero di astenuti, ma ha perso altri 100.000 voti reali), Sinistra, più Europa, Fratelli d’Italia ecc non riescono a sfondare e galleggiano.

Solo la Lega era andata avanti alle e di molto alle europee ma la gestione scellerata della crisi di governo ha fatto crollare la credibilità di Salvini e, se ancora questo non si riflette pienamente nei sondaggi, è lecito aspettarsi un calo lento ma costante, a meno che i giallorossi non ne facciano talmente tante da resuscitare la Lega ed andare al voto in primavera.

Dunque Renzi non sbaglia quando dice che c’è spazio. La sua formazione, in primo luogo, ha ancora da risucchiare al Pd: ci sono ancora renziani che non sono usciti, parecchi indecisi e poi Zingaretti praticamente non esiste e non avrà difficoltà ad oscurarlo. Po, se dovessse ingranare, avrebbe da beccare molto nel pollaio di centro (da più Europa a Calenda ed ai rimasugli di Dc).

Ma, soprattutto, è Forza Italia, con il suo striminzito 6%, che può dare un po’ di sangue alla neo nata creatura renziana, anci non è neppure da escludere chi medi e Berlusconi possa confluire nelle sue fila. Insomma un traguardo dell’11-12% potrebbe essere a portata di mano. Ed a quel punto potrebbe funzionare la sirena del fiorentino sia sul fianco della Lega che su quello dell’astensionismo. Non sono immaginabili particolari sfracelli, ma l’elettorato potenziale del nuovo partito potrebbe screcsere sino al 15-18%. potrebbe esserci.

Questo è il bacino potenziale del nuovo partito ma, come si sa, nessuno riesce mai a fare il pieno dei suoi voti potenziani. E bisognerà vedere molte cose: che farà il governo, che mosse farà Renzi, quali Salvini, ma, soprattutto, se la mossa renziamna di oggi sarà imitata da altri e alla fine ci sarà un gran rimescolamento di carte che cambierà il volto del sistema dei partito. Proviamo a fare una rassegna delle nuvole che nascondono possibili temporali.

In primo luogo, è comprensibile che si mettano in moto le bocce nello stesso Pd: ad esempio, potrebbero rientrare quelli di Leu e questo indurre i renziani rimasti ad uscire., Poi c’è il caso particolare di Conte: i sondaggi danno un modestissimo recupero al M5s dopo la soluzione della crisi di governo, ma un altissimo indice di consenso personale per il Presidente del Consiglio e c’è chi si spinge ad ipotizzare che un suo partito possa raccogliere sino al 21%. Certo i sondaggi vanno presi con le molle, però vanno anche tenuti presente. E qui la domanda sorge spontanea: che farà “Giuseppi “ alle elezioni? Potrebbe ritirarsi a vita privata, come ha ripetutamente assicurato (e questo è una conferma che non si ritirerà affatto: tutti quelli che vogliono restare in campo dicono di star facendo le valide per ritirarsi). Oppure potrebbe presentarsi con il M5s, magari come candidato Presidente del Consiglio, oppure potrebbe fare una sua lista più o meno apparentata al M5s (dipenderà dal sistema elettorale).

Una lista Conte potrebbe attingere voti tanto al M5s quanto al Pd e persino all’area di centro ( e quindi sottrarre soti a Renzi), ma potrebbe anche dare credibilità al partito di Renzi come possibile alleato.

Altri sconvolgimenti potrebbero investire anche la Lega: se ad un anno da oggi le nuove elezioni non fossero fissate, il monte voti della Lega potrebbe precipitare anche verso il 20% ed, a quel punto, non è detto che il partito resti integro. Ad esempio Maroni (che si diceva averci fatto un pensierino prima delle europee) potrebbe uscire per fare altro. Oppure i maggiorenti della Lega (Giorgetti in testa) pesare ad una qualche congiura per cacciare il “rais”.

Questo all’interno dell’attuale palazzo, poi ci sono quelli che premono da fuori. In primo luogo i verdi che senza aver attaccato un solo manifesto, con pochissime apparizioni televisive e con una manciata di euro per la campagna elettorale, hanno preso il 2%, un po’ di più della Sinistra che pure aveva parlamentari, più spazi televisivi e decisamente più soldi. Hanno dalla loro la simpatia dei giovani “gretisti”, il mutamento climatico che ormai non è più una previsione ma una realtà in atto e, di consegiuenza una certa attenzione dei mass media. E possono anche fare liste comuni con quel che resta della sinistra o assorbirne un po’ di voti.

L’altra grande incognita esterna è Urbano Cairo che recentemente ha concesso una intervista di due ettari al Foglio per spiegare che non ha intenzione di candidarsi che, però, se fosse costretto a farlo avrebbe un programma fatto così e così (e la smentita, al solito, vale conferma delle intenzioni di esserci). Su cje seguito elettorale potrebbe contare? Impossibile a dirsi allo stato attuale che è quello di una intenzione molto futura. E poi per fare che? Un partito suo? Entrare in Forza Italia e rivitalizzarla? Fare il presidente di una qualche confederazione di centro con Renzi e lo stesso Cavaliere? Tutto possibile.

Certo, lui ha La7 ed il Corriere della Sera, ma non sono più i tempi della discesa in campo del Cavaliere e l’appporto dei suoi media è realisticamente molto più ridotto. D’altro canto, un appoggio troppo sfacciato, soprattutto da parte del blasonatissimo Corriere, potrebbe costare molto in termini di audience e di lettori. Insomma, il partico personale, a meno che non abbia già nella manica un parterre sa far paura di grandi nomi, presidenti di associazioni eccetera e magari anche il Papa. Ma la cosa non mi pare probabile. Hai qualche possibilità di successo in più la sua adesione a Forza Italia che potrebbe dare qualche goccia di sangue fresco alla moribonda creatura berlusconiama. La cosa più ragionevole sarebbe la confederazione con il fiorentino ed il Cavaliere. La cosa complicata è mette insieme tre pavoni come quelli: con la ruota che si ritrovano non entrano in un solo ascensore.

Poi ci sono una serie di personaggi singoli molto noti (Tremonti, Sgarbi, Monti, Rutelli -perghè no?- Fini) che di seguito personale ne hanno poco o forse solo un po di seguito d’opinione, ma che possono regelare un p0’ di visibilità ad una forza politica nuova. La “parata di vecchie stelle del varietà” funziona sempre almeno un po’.

Come si vede già le bocce sono in movimento e altre –che oggi neanche immaginiamo- completamente nuove possono entrare in campo. Molte cose cambieranno.

Aldo Giannuli


Aldo Giannuli

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Comments (27)

  • L’analisi è basata su sull’oste che non c’è : il irimasuglio del pd alzerà la testa e si darà da fare per motu proprio a ricostruire le sue fondamenta , i renziani rimasti saranno ancora renziani o riusciranno ad rifarsi la giacchetta con le toppe e consentire il ritorno di bersani e d’alema ed infine il governo riuscirà veramente a fare la rivoluzione?

  • …. certo, pagando qualcosa in più le agenzie demoscopiche, il partito straniero, “Italia viva”, può raggiungere anche un ragguardevole 10-11%.
    Renzi deve chiedere aperture di credito più sostanziose, altrimenti chiude ancor prima di iniziare.
    Quale banca finanzia l’intrapresa renziana?
    Italia viva è stato coniato da uno zuzzerellone del marketing politico?
    Sarebbe interessante organizzare un match sul ring di una piazza tra Matteo 1 e Matteo 2, entrambi pesi massimi politici.

  • Chissà quale straziante dilemma esistenziale starà vivendo quell’ex sottosegretario transitato come consigliere alla corte di Macron, in attesa del Brexit per installarsi nell’europarlamento ?
    Aderirà alla lista di Renzi, o resterà nel PD?

    • Nei laboratori politici del Quirinale è stato tentato per la prima volta con successo un esperimento teorizzato sin dal 1945 dal generale Patton.
      Fin ora i tentativi di controllare la scissione politica dei partiti italiani era fallita a causa del bilancio energetico negativo, in quanto la massa pecuniosa iniziale richiesta era inferiore a quella finale restituita sotto varie forme.
      Gli scienziati nel ciclotrone del Quirinale hanno fatto balenare attraverso un lancio di antimateria e antipolitica un atomo di Renzio ad alta velocità sul Pd, che ha scisso in due il partito.
      Accurati calcoli statistici subnucleari hanno stabilito che le due particelle del PD andranno a colpire altri elementi come il PDL e il M5*. A quel punto la reazione atomica sarebbe innescata.
      Gli scienziati del Quirinale, durante il processo atomico, hanno abbassato delle sbarre di Mattarellite per rallentare la corsa delle particelle sub partitiche, ottenendo così di controllare i processi di fissione sub partitica nel primo reattore politico funzionante.

  • È sempre un piacere leggere e sue riflessioni. I refusi probabilmente testimoniano i suoi tormenti visivi, ma la sua mente continua a discernere le foschie della politica nazionale. Bentornato.

  • Lo strappo di Renzi ha oscurato nei media la visita di Macron, i guai dell’ARAMCO/Arabia Saudita, le elezioni in Israele. la crisi di governo in Spagna e dulcisi in fundo il rullare di tamburi di Trump.
    Ne vale la pena?

  • Vola Gigino, vola Gigetto.
    In rapidissima successione Macron e Steinmeier hanno fatto visita a Mattarella.
    Roma non è diventata all’improvviso caput mundi. I due presidenti sono venuti a reclamare ciò che appetibile ha per loro l’Italia, incluso il rapporto con la Libia. Il tutto senza neppure stringere per pura cortesia la mano al ministro degli esteri, forse ancora vagante per la Farnesina.

  • Scacco all’aquila dalla testa bianca.
    In Libia Sarkozy dopo mesi di bombardamenti esaurì le scorte di bombe. Dovettero intervenire massicciamente inglesi, tedeschi e americani per abbattere Gheddafi, con l’aiuto di Berlusconi e Napolitano.
    L’epilogo siriano è noto.
    Trump ha mostrato di non volersi impelagare in una guerra persiana dal difficile esito, malgrado giochetti e provocazioni varie.
    Forse a Trump piace pensare che ultime vicende belliche saudite siano prima di tutto affari più o meno agevolati, interni alle tribù del deserto.
    Se gli Usa non fanno paura agli iraniani, (ma neppure a Kim) qualche ragione ci sarà.
    Io chiederei a Obama.

  • Il presidente Steinmeier, in visita in Italia, sull’eccidio nazista di Vinca ha chiesto “perdono per i crimini perpetrati per mano tedesca, la nostra responsabilità è senza fine”. Penso che sia sincero.
    Macron, in visita pochi giorni prima, ha semplicemente glissato sui crimini perpetuati ai danni della popolazione civile dalle truppe francesi lungo tutta la Penisola.
    Un peso, due misure.

  • ACME NEWS
    Ritrovato Giggetto degli Esteri.
    I doganieri dell’aeroporto di Teheran, incuriositi dai rumori provenienti da una cassa stivata su un cargo di ogni bene, proveniente da Parigi, sono rimasti stupefatti all’apertura, quando si sono trovati di fronte Giggetto, imbavagliato e legato.
    La proprietà della cassa è stata reclamata da Henry Bernad Levi, che la userà per salire sulle barricate in aiuto del popolo iraniano. Giggino gli farà da interprete.
    Se Giggino si comporterà bene e incontrerà i gilet iraniani, Henry gli presenterà Macron, al quale potrà finalmente stringere la mano alla presenza dei fotografi.
    Giggino non sogna altro. Non si da pace del fatto che all’Eliseo può andare solo da turista. Forse non lo fanno neppure entrare.

  • Un recente sondaggio accredita il partito di Renzi del 3,2%.
    Più o meno la stessa gradazione di una birretta a bassa gradazione.
    Con un paio di casse di Per0n1 le percentuali del partito analcolico possono salire.

  • Il recidivo Cameron ha irritato la Regina per aver ancora spifferato al pubblico il contenuto dei colloqui riservati con Elisabetta II.
    Perché Dave non va a colazione da Renzie ??

  • Sono felice di ri-leggerla e spero risolva i problemi di vista nel minor tempo possibile.
    La politica è roba per stomaci forti, in questo momento non mi sento così forte. Non sono sempre d’accordo con Lei, ma leggerla è un piacere. La saluto con affetto.

  • Le vecchiotte centrali nucleari di Francia fanno risorse idriche, -direbbe Conte-.
    Allora hanno pensato da quelle parti di distribuire tavolette di iodio alla popolazione, entro un raggio di 20 km dalle suddette, perchè le supposte (fughe di radioattività) fanno male.
    Una cosa del genere fosse successa in Italia, ci avrebbero rispedito di tutto indietro.
    Secondo me all’Eliseo il Deprecabile mangia di nascosto made in Italy.

  • ACME NEWS
    Un lancio dell’agenzia delle balle spaziali della Guyana francese ha battuto la notizia secondo cui Lady Eliseo e il Fantasma della Farnesina sarebbero stati visti insieme su un taxi volante, sfrecciare sulla Senna a forte velocità, diretto verso una destinazione sconosciuta.
    I due hanno brillato per assenza durante la visita del Deprecabile a Roma, ma sembra fossero segretamente in contatto via Skype.
    Matteo Renzi con un tweet dal Mugello ha commentato: “Restaci!”

  • L’Austria con la storia del doppio passaporto per i sud tirolesi e la Croazia con l’affaire D’annunzio in che direzione si stanno muovendo?
    Cui prodest?

  • C’era da aspettarselo. Dopo la “tecnologia tedesca”, puntuale è arrivata “La French tech” di Macron.
    Aquisgrana ha abbattuto le frontiere dello sciovinismo.
    Altro che Europa unita!
    A quando la Tecnologia belga o portoghese?

  • Immancabilmente anche Orban ha detto la sua sul governo Conte 2, scatenando le risposte dei governativi.
    Se c’è un detto maledettamente stupido è “Franza o Spagna, purchè se magna”.
    La Franza e la Spagna usavano l’Italia per i loro obiettivi.
    L’idea che quelli diano da mangiare agli altri è una pura illusione, perché vogliono mangiare dal piatto altrui, in quanto sono dei poveracci, ma dalla loro hanno uno Stato che li supporta. Qui lo stato invece è carente.

  • «Sono stata una delle persone che ha lottato più di tutti contro Salvini». Elisabetta Trenta, ministro della Difesa del Governo Conte I. Tratto dal Messaggero del 5 settembre 1019
    19 settembre 2019, Lorenzo Guerini, ministro della Difesa del Governo Conte II, firma la lettera di adesione all’European intervention initiative (Ei2), il progetto militare a guida francese, voluto da Macron.
    Un politico che taglia il ramo sul quale è seduto, viene lasciato dove si trova, da amici di vario genere e da avversari.

  • Macron giubila, perché il movimento di protesta di massa dei gilet gialli va scemando, malgrado una dozzina di morti, migliaia e migliaia di feriti e arrestati.
    Qualcuno ricorda cosa è successo in Italia lungo tutti gli anni settanta e ottanta ?

  • ACME NEWS
    Del Ministro degli Esteri non si hanno notizie certe. L’ultimo avvistamento risalirebbe ad alcuni giorni fa, quando una telecamera interna ha catturato al terzo piano della Farnesina l’immagine di una grossa feluca vagante per un laterale.
    Pare invece che il ministro sia in Iran, non si sa bene per quale missione segreta. Al riguardo l’ufficio stampa del Ministero, interpellato dal NYT, non ha confermato né smentito.
    Il posto del ministro sarebbe stato preso da un ologramma mal programmato, perché il virtuale ministro, più che di esteri si occupa di tasse.
    Per diminuire le tasse, vorrebbei tassare le tasse.
    L’idea piace a Francia e Germania, che da subito hanno espresso il loro plauso, per mezzo di Ursula e hanno segnalato il ministro virtuale all’Accademia delle Scienze di Stoccolma per il Nobel per l’Economia.

  • ACME NEWS
    Vola Gigino, vola Gigetto.
    Un Di Maio a tutto tiro è stato avvistato all’ingresso del Palazzo di Vetro, sede dell’Onu a New York.
    Era in compagnia di Giuseppe Conte, in leggero imbarazzo nel nascondere la sua coda di volpe alla vista degli americani.
    I due sono stati visti discutere animatamente. Pare che abbiano litigato per non aver diviso equamente le merendine della colazione e per questioni legate al costo del volo intercontinentale.
    I compagni di colazione potrebbero superare gli attriti politici, riesumando la tassa sul macinato, per far quadrare i conti pubblici, secondo quanto proposto da Di Battista.
    Richiesta di un parere dall’altra parte dell’Oceano, la Ragioneria Generale dello Stato ha fatto sapere che le entrate potrebbero essere di gran lunga inferiori al previsto, a causa dei numerosi vegani e dieto-paleolitici.

  • Vola Gigino, vola Gigetto.
    Giuseppi&Giggino voglio accreditarsi agli occhi di Trump come filoatlantici.
    Allora chi ha firmato l’ European intervention initiative (Ei2) voluto fortemente da Macron ?
    Che differenza c’è tra filoatlantici e filodrammatici?

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