La questione del presepe. Noi e gli islamici.

Lo scontro sulla questione del presepe nelle scuole mi suggerisce una serie di riflessioni sul tema che, a mio avviso, è stato indebitamente gonfiato, facendone quasi una questione politica di prima importanza. Come laico ed ateo sono indifferente al tema: se qualcuno vuol fare il presente, anche in una scuola, non vedo perché dovrei oppormi, vice versa, se una scolaresca in maggior parte islamica o di altra confessione, chiedesse di non farlo, non vedo perchè dovremmo imporglielo.

E qui l’errore di partenza l’ha fatto quel preside “politicamente corretto” che ha deciso lui per i suoi studenti che il presepe sarebbe stato una offesa agli allievi islamici. E perché mai? Non pare che nessuno glielo avesse chiesto. Di solito, politicamente corretti, pacifisti, non violenti ecc sono poco intelligenti a fanno pasticci peggiori dei guai che vorrebbero evitare. E questo preside non fa eccezione.

Il presepe è sì un pezzo della tradizione religiosa cattolica, però è anche un pezzo di cultura del nostro paese allo stesso modo in cui l’ è la musica sacra, il campanile di Giotto, gli affreschi di Michelangelo e gli inni sacri di Mazoni. Che facciamo? Proibiamo l’esecuzione di Adeste Fideles e veliamo la volta della cappella Sistina? Per piacere non diciamo scemenze.

Il problema non è far scomparire la nostra cultura, ma semmai far conoscere quella islamica ai nostri ragazzi per favorire la conoscenza dei rispettivi bagagli culturali. E se gli islamici si offendono? Nessun problema: quella è la porta e si accomodino fuori –se non sono cittadini italiani-. Se, invece sono nostri cittadini, ricordino che lo sono di un paese che garantisce la libertà della cultura e della scelta religiosa e si adattino. Su certe cose è bene essere netti per non far nascere equivoci.

Anche perché certe fesserie politicamente corrette, finiscono per dare argomenti pericolosi agli islamofobi, ma, ripeto, non vedo cortei di islamici indignati che vogliono velare crocifissi e distruggere presepi. Certe fesserie stanno solo nella testa di alcuni presidi ed insegnanti.

In questo paese si passa da un estremo all’altro senza mai riflettere sulle cose. Questo mi richiama alla memoria una velina dell’ Ufficio Affari Riservati che lessi una ventina di anni fa: l’11 dicembre 1954 lo Uaarr inviava un appunto all’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Oscar Luigi Scalfaro riguardante l’ Associazione Pionieri Italiani, l’organizzazione scoutistica fondata dal Pci e forte di 140.000 aderenti, particolarmente sorvegliata perchè sospettata di essere il serbatoio di giovani e giovanissimi cui il Pci avrebbe attinto in caso di lotta armata, ma qui si parla d’altro.

Alla nota era allegata una circolare del “comitato per la organizzazione e l’educazione democratica dei giovanissimi”, della direzione del Pci, indirizzata alle strutture periferiche e collaterali, nella quale si impartivano direttive per il potenziamento dell’Api, in occasione delle festività natalizie (l’Epifania è il giorno in cui quasi tutte le organizzazioni scoutistiche del mondo festeggiano la “Promessa del Pioniere”). Ma, osserva l’astuto funzionario dello Uaarr: “Pur facendo aperto riferimento alla tradizione religiosa di alcune delle dette festività ed evitando qualsiasi accenno palese alla politica, le direttive in esame, nel sollecitare una particolare diffusione di libri per ragazzi editi dalle “organizzazioni democratiche” e nel suggerire di incrementare la effettuazione dell’ “albero di Natale” e di “Babbo Natale” anziché del Presepe, tradiscono la loro impostazione laica e le vere finalità politiche perseguite.”

Diabolici comunisti, hanno arruolato anche Babbo Natale! E non rispettano neanche il Presepe, peraltro scritto con tanto di maiuscola. Ma forse non era solo il Pci a minacciare le tradizioni natalizie del nostro paese. Come si sa, il presepe è una forma celebrativa tipicamente cattolica, mentre i protestanti, presso i quali è proibito il culto delle immagini, vi preferiscono l’albero di Natale, che appartiene al folklore nordico. Nelle case italiane non c’era partita fra albero e presepe che trionfava dappertutto, l’inversione di tendenza si era avviata solo dopo la fine della guerra. Ma ad innescarla, minacciando la supremazia natalizia del bue e dell’asinello, però, non erano state le orde di Mosca, bensì quelle più amichevoli degli anglo-americani, appunto, protestanti.

I preti non l’avevano presa bene e, chi ha superato i sessanta -come haimè- il sottoscritto- ricorda le rampogne degli insegnanti di religione contro quella nuova usanza così diseducativa. Laici e Pci, al contrario, l’avevano accolta con simpatia, forse solo per dispetto ai preti.

Il nemico del presepe non era il Pci, ma il processo di modernizzazione che avvicinava il nostro paese alle società del Nord Europa e del Nord America, allineandolo anche nei simboli. Ma questo forse sfuggiva all’anonimo ed occhiuto dirigente di polizia che scriveva in una mattinata del dicembre 1954.

Ora mi sembra che siamo caduti nell’eccesso opposto, proibendo il presepe. Ma possibile che non si riesca mai ad essere equilibrati e fare le cose nel rispetto della libertà culturale?

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (24)

  • Non conosco il caso di specie.
    Però vi racconto una fiaba.
    C’era una volta nel lontano paese di Wonderlands un signore,-forse signora-, che un giorno, grazie alla bacchetta del topo-mago si ritrovò per incanto preside, dirigente scolastico, gran visir etc. etc. . Di tutto punto piastrato, coronato, ornato e vestito, sedea sull’imperiale trono senza nulla saper di diritto amministrativo.
    All’ignoranza suppliva con l’arroganza, finchè un bel giorno si presentarono tre uomini a cammello alla ricerca di un neonato Re da omaggiare.
    Il piastronato entrò in crisi, perchè nulla sapeva di fronte al nuovo problema.Infatti egli/ella era solito scopiazzare gli atti amministrativi dei colleghi, non sapendone fare di suoi.
    Allora ordinò a parole di allontare i tre uomini a cammello, perchè era previsto il parcheggio per i motorini, per le auto, ma non per i cammelli.
    Poi, per evitare grane, ordinò a voce che l’ultimo giorno di attività prenatalizio fosse uguale a tutti gli altri. Infine per evitare le responsabilità delle uscite anticipate, delle messe marinate e quant’altro, abolì d’ufficio il presepe.
    §§§§
    Può esser accaduto che dopo essere stati congedati Alberto Sordi/Oreste Jacovacci e
    Vittorio Gassman/ Giovanni Busacca, in una trama aternativa della Grande Guerra di Monicelli, siano entrati nel sistema scolastico .
    §§§§
    Rallegriamoci con un’antologia di note disciplinari trovata sulla rete. Sono una sessantina. Buona lettura. Notevole quella dell’alunno col fez. Non è un mondo proprio normale normale.

    Non è possibile svolgere la lezione causa olezzo nauseabondo proveniente da luogo ignoto.
    C.D. aizza i compagni a lanciare penne e gomme verso il sottoscritto.
    A.C. bacia appassionatamente S.D. mentre S.F. fotografa l’idillio.
    Per festeggiare la sufficienza in arte L.S. spara un fumogeno dalla finestra dell’aula.
    A. parla in arabo in classe e non vuole dire il significato in italiano
    C. disturba la lezione dando testate al muro.
    L’alunno F.M. ritorna dal bagno dopo 20 minuti dicendo che non lo trovava.
    R.F. non ha il materiale di musica e tenta di nascondersi agli occhi della docente. Sono delusa.
    Invito i colleghi docenti della 3^F a fare una riflessione sulla condotta dei propri alunni. La mia è la seguente: Una classe allo sbando!
    L’alunno D.L. giustifica l’assenza del **/**/**** per: Ha ceduto una diga in Puglia (siamo in Lombardia)
    <L’alunno A.S. assente il 16/03/2008 motivo: Dovevo picchiare bene il mio cugino
    La classe festeggia il Natale con 6 mesi 7 mesi di anticipo. O 5 di ritardo.
    S.L. nell’ora di inglese canta con le cuffiette, poi insulta l’insegnante e viene allontanato dalla classe. D.O. di risposta si mette a cantare.
    In classe volano patate e altri ortaggi
    L’alunno B.C. lancia bottigliette d’acqua vuote dalla finestra facendo starnuti finti per coprire il rumore
    L’auto della professoressa di storia è bersaglio degli sputi di F.S.
    L’alunno L.T. rimane in bagno per mezz’ora. Al suo ritorno sostiene di aver aiutato un alunno di quinta che si era perso
    L’alunno B.D. peregrina senza meta per la classe.
    R.P. si autoestrae un dente nell’ora di filosofia
    L’alunno M.D. giustifica l’assenza del **/11/2008 per: Raccolta olive
    A.F. ride ininterrottamente da venti minuti e presenta segnali di convulsioni
    L’alunno G.P. messaggia con mia figlia in classe e chiede al sottoscritto se è libera questo pomeriggio.
    La lavagna è imbrattata di disegni osceni raffiguranti la sottoscritta
    L’alunno T.U. butta il proprio banco e la sedia del suo compagno fuori dalla classe per motivi ignoti.
    L’armadio di classe è tagliato a metà.
    L.F. giustifica l’assenza del 24/05/1999 per: Mi sto preparando, con largo anticipo, alla fine del mondo
    D.L. ‘abbaia’ durante la lezione
    Metà della classe è assente, l’altra metà tenta di convincermi che gli assenti non sono mai esistiti.
    La classe interrompe la lezione per tagliare i capelli a G.F.
    Alla notizia dell’intervento di uno psicologo in classe, M. si alza dal banco, si siede di fronte alla porta e simula comportamenti autistici
    L’alunno S. C. lascia l’aula prima dell’orario di uscita dopo aver fotografato la lavagna con il cellulare sostenendo che avrebbe riesaminato la lezione a casa sua.
    L’alunno A., assente dall’aula dalle ore 12.03, rientra in classe alle ore 12.57 con un nuovo taglio di capelli.
    Gli alunni M. P. e D. A. dopo aver rubato diversi gessetti dalla lavagna di classe, simulano durante la lezione l’uso di sostanze stupefacenti tramite carte di credito e banconote arrotolate, tentando inoltre di vendere le sopraccitate finte sostanze ai propri compagni. A mia insistente richiesta di smetterla vengo incitato a provare pure io per non avere così tanti pregiudizi.
    La classe non mostra rispetto per l’illustre filosofo Pomponazzi e ne altera il nome in modo osceno.
    L’alunno M. dopo la consegna del pagellino da far firmare ai genitori riconsegna il pagellino firmato 2 minuti dopo. Sospetto che la firma non sia autentica.
    Il crocefisso dell’aula stato rovinato. Il Cristo ora porta la maglia della nazionale.
    L’alunno A. durante l’intervallo intrattiene dalla finestra dell’aula gli alunni dell’istituto imitando Benito Mussolini, munito di fez e camicia nera, presentando una dichiarazione di guerra all’istituto che sta dall’altra parte della strada.
    Dopo aver fatto scena muta durante l’interrogazione di geografia astronomica V. chiede di avvalersi dell’aiuto del pubblico
    L’alunno M. G. al termine della ricreazione sale sul bancone adiacente la cattedra e dopo aver gridato “Ondaaaa energeticaa!!!”, emette un rutto notevole che incita la classe al delirio collettivo.
    Facendo l’appello e notando l’assenza dell’alunno S., mi viene detto dall’alunno C. di non preoccuparmi. Quest’ultimo estrae il portafoglio, lo apre e simulando di parlare ad una terza persona urla “Scotty: teletrasporto!”. Con fragorosi effetti sonori fatti con la bocca, l’alunno S. fuoriesce dall’armadio.
    L’alunno L.P. durante l’ora di educazione fisica insegue le compagne di classe sventolando in aria lo scopino del water.
    L’alunno L.P. durante la lezione di educazione fisica usa la pertica come simbolo fallico.
    Si espelle dall’aula l’alunna M. Ilaria perché ha ossessivamente offeso la compagna Sabatino Domenica chiamandola Week End.
    L’alunna B.R. fa sfoggio della sua biancheria intima lanciandola sul registro del professore.
    La classe nonostante i continui richiami del professore continua imperterrita durante le ore di c.t.a. a emanare flatulenze senza che i colpevoli si dichiarino e l’aria ormai è resa irrespirabile da tali esalazioni. Si prega di fare nota ai genitori di tale maleducazione.
    Gli alunni M. e P. incendiano volontariamente le porte dei bagni femminili per costringere le ragazze ad utilizzare il bagno maschile.
    L’insegnante di latino: “L’alunno è entrato in aula, dopo essere stato per 20 minuti al bagno, aprendo la porta con un calcio; ha fatto una capriola e ha puntato un’immaginaria pistola verso l’insegnate dicendo “ti dichiaro in arresto nonnina!”
    L’alunno giustifica l’assenza del giorno precedente scrivendo “credevo fosse domenica”.
    T., L. e B. chiudono in bagno una loro compagna perché ritenuta da loro “cesso”.
    Gli alunni B. e B. durante l’ora di italiano compiono irrispettosi esperimenti di balistica usando proiettili di carta e saliva stoppini) contro il ritratto dell’Onorevole Presidente della Repubblica Ciampi. Si giustificano dicendo di necessitare un bersaglio.
    L’alunno M.B. sprovvisto di fazzoletti si sente autorizzato a strappare una pagina della Divina Commedia per soffiarsi il naso.
    P. non svolge i compiti e alla domanda “Per quale motivo?” risponde “Io c’ho una vita da vivere”.
    Liceo Scientifico Copernico di Brescia: “Gli alunni B. e N. simulano un omicidio in classe, il primo si steso a terra, il secondo disegna la sagoma”.
    L’alunno M. ha fatto l’ennesima scena muta dicendo che risponderà solo in presenza del suo avvocato.
    Ora di religione: “Si segnala mancanza del Crocifisso, occultato dalla classe, al suo posto cartello recante le parole “torno subito””.
    L’alunno M. (egiziano, n.d.r.), continua a ripetere la parola “ano” poiché R. l’ha convito che significhi “dito”.
    Gli alunni P. e A. alle ore 10:25 escono dall’armadio
    Durante ogni comunicazione via radio del preside, lo studente Mario D. cade per terra e si raggomitola in posizione fetale gridando “Oh no ancora quelle voci!!
    P.D. e P.I. danno uno spettacolo di cabaret durante l’ora di inglese dopo essere stati scherzosamente chiamati Cochi e Renato dalla sottoscritta.
    Durante la lezione di matematica la classe inscena il mio funerale, chiedendomi le misure per la bara

  • Condivido al 100%. Anch’io mi sono sempre fatto la stessa domanda della sua chiosa. Alla fine, sono giunto alla conclusione che per essere equilibrati una giusta dose d’intelligenza non guasterebbe, ma purtroppo si tratta di mercanzia ormai rara.
    Con la giusta dose d’intelligenza, di cultura e magari, perché no, anche di attributi, si potrebbe trovare il coraggio per guardare in viso il “diverso” e non aver il timore d’offendere la cultura altrui con la propria, castroneria che non sta né in cielo, né in terra. Si potrebbe, anzi, pensare che mostrare all’altro le proprie tradizioni, i nostri costumi, sia un modo d’intavolare una discussione, d’aprirsi al confronto. Neppure la laicità può essere una scusa, perché qui non stiamo parlando di programmi scolastici, ma di feste tradizionali, dove il sacro si mescola al profano, il simbolo religioso alla credenza popolare, per poi finire nella gastronomia. Insomma, si tratta di un modo di raccontarsi, di raccontare noi e la nostra tradizione agli altri, in un modo che non può creare imbarazzo ad un laico vero. Il punto è che in Italia laici veri ne sono rimasti pochi, se confontati con gli opportunisti, laici a parole quando trattano leggerezze, come impedire ad una scolaresca di fare il presepe, o di cantare un inno natalizio, che, guarda un po’, parla del Natale, ma pronti sulle questioni importanti a baciare la pantofola dell’alto prelato di turno.
    Buon Natale Professore.

  • “Il nemico del presepe non era il Pci, ma il processo di modernizzazione che avvicinava il nostro paese alle società del Nord Europa e del Nord America, allineandolo anche nei simboli. “.
    “Ora mi sembra che siamo caduti nell’eccesso opposto, proibendo il presepe. Ma possibile che non si riesca mai ad essere equilibrati e fare le cose nel rispetto della libertà culturale?”.
    Mi verrebbe d dire”Parole sante!”.

  • Modesta proposta da parte di un ateo militante: sarebbe bello che i responsabili religiosi invitassero esplicitamente ad alcuni momenti delle loro feste i non credenti e i credenti di altre fedi, dando anche indicazioni per una presenza rispettosa e per una comprensione del significato di quanto avviene.

      • Non solo il clericalismo, anche la religione in quanto tale, anche nelle sue forme più moderate e civili. Il punto è: cosa significa “combattere”? Se davvero la religione è una proiezione in cielo dei pensieri più difficili degli uomini (la cosmologia, l’etica individuale e sociale, la paura della malattia e della morte ecc.) come hanno pensato Feuerbach, Marx e Freud, bisogna comprenderne bene tutti gli aspetti e le loro radici profonde per superarne il bisogno. Insomma: solo se le conosci molto bene, le eviti davvero. (Questo era l’aspetto nascostamente diabolico della mia proposta).

  • Il politicamente corretto è il nuovo fascismo culturale. Questi sfigati sinistrati mi stanno facendo diventare una bestia come Ferrara Giulianone.

  • La questione del presepe è del crocifisso credo sia solo l’inizio. Se due pezzi di legno incrociati e due statuine li urtano tanto allora a maggior ragione dovrebbero dargli fastidio libri d’arte pieni di chiese o rappresentazioni sacre, e che dire delle statue della tradizione greco-romana? Per non parlare di tutti gli autori di letteratura e di filosofia a cui dovremmo rinunciare per non urtare la loro delicata sensibilità: da Dante che pone Maometto all’inferno a Tasso che descrive la storia di una crociata, oppure Marx, Nietzsche, feuerbach, Schopenhauer a causa del loro ateismo (cosa che gli islamici condannano molto più dell’essere o del diventare cristiano) o che dire degli autori classici, omero, Esiodo, Virgilio, Ovidio con le loro descrizioni di amori e rapporti fra dei e umani (eppure sappiamo quanto tuonasse il profeta contro i pagani, che a differenza dei cristiani o degli ebrei, che potevano salvarsi pagando una tassa, dovevano essere sterminati). A ben vedere ben poco della nostra cultura, da quella greco-romana, a quella laico-atea, passando per quella cristiana, sarebbe accettabile agli occhi degli islamici. Quindi? Si studia la cultura islamica, malgrado abbia contribuito ben poco all’evolversi della nostra? Ma allora faremmo un torto alla altre minoranze, ma come direbbero gli induisti, i buddisti, i taoisti, i confuciani, gli animisti, proprio noi che non rompiamo le scatole a nessuno dobbiamo essere discriminati? Non sia mai. Allora cosa succederà? Ci saranno a scuole più ore dedicate all’insegnamento di altre culture (cosa per cui tra l’altro mancherebbero gli insegnanti) che di quella italiana. Allora me lo vedo già chi proporrà: la scuola deve essere una istituzione laica, rispettosa delle più piccole minoranze appena arrivate in Italia, perciò, o si insegnano tutte le culture, cosa che purtroppo non si è riuscita a realizzare, o non se ne insegni nessuna! Scroscio di applausi da tutta l’ala sinistra del Parlamento. Pertanto si mantengano solo le materie tecnico-scientifiche e lo studio della lingua inglese, che del resto è la lingua del Presidente!

  • Basta leggere il Corano e si apprende che per gli islamici Gesù Cristo è un profeta, sua madre Maria una figura che merita il massimo rispetto.Con questo argomento si capisce che la falsa accusa di voler impedire il presepe o l’esposizione del crocefisso, è solo una speculazione politica da parte di talune forze politiche italiane, non islamiche .Ogni epoca storica conosce persecuzioni religiose e/o politiche di minoranze su entrambi i fronti; lo furono i testimoni di Geova durante il “bieco ventennio”, ma lo furono durante gli “anni di piombo” anche i neofascisti. In realtà la falsa polemica sui presepi è dovuta alla regia non sempre occulta di insegnanti atei, imbevuti fino al midollo di un cripto marxismo, fatto di letture mal digerite, nemici giurati di ogni forma di sacro e religiosità. Ciò è dovuto in base ai loro dogmi teologici-ideologici, che non hanno nulla da invidiare a quelli religiosi.Le conclusione da trarre poi sono di conseguenza: il degrado della scuola pubblica, che sforna asini e somari e bulli in serie. Grandi responsabilità è dovuta al corpo docente formato in grande maggioranza da donne, le quali non motivate, scelgo solo l’insegnamento per comodità, con uno stipendio che in Europa è tra i peggiori, superiore solo ai colleghi greci.Senza dimenticare la completa laicizzazione della società italiana che vede il cattolicesimo non più considerato come religione di stato, la nostra religione tradizionale, ma sostituita da altre forme di dogma ideologici pseudo religiosi.Ricchi premi e cotillons a chi indovina a che cosa alludo.

    • Quiz.

      Chi, prima di iniziare un discorso disse (cito a memoria): “Se Dio esiste ha un minuto di tempo per dimostrarlo, fulminandomi” per poi iniziare a parlare allo scadere del tempo?

      • Lo stesso autore di: “L’amante del cardinale. Claudia Particella”, Colui che a soli 29 anni divenne direttore del quotidiano socialista “Avanti” triplicandone la tiratura. Lo stesso che quando Lenin apprese della sua espulsione, se ne rammaricò, affermando che era l’unico a poter fare la rivoluzione in Italia.Ricchi premi e cottilons a chi indovina.

  • Se gli europei difendessero le loro tradizioni e l’istituzione della famiglia e la propria patria il problema non si porrebbe. Il problema esiste perchè c’è da parecchi anni un’invasione islamica e perchè questa avviene in una fase di nichilismo e declino demografico europeo.

    “E se gli islamici si offendono? Nessun problema: quella è la porta e si accomodino fuori -se non sono cittadini italiani-. Se, invece sono nostri cittadini, ricordino che lo sono di un paese che garantisce la libertà della cultura e della scelta religiosa e si adattino”: pensa davvero che i partiti che governano attualmente gli stati europei possano/ vogliano fare una legge che deporti queste persone?
    E quando i ‘cittadini italiani’ o ‘europei’ islamici saranno la maggioranza chi dovrà convertirsi o accomodarsi fuori?

  • Spiacente, ma non condivido per niente un parere che sa di cattocomunismo. Anzi, come disse qualcuno,
    “la critica della religione è il presupposto di ogni critica (…)
    La miseria religiosa è insieme l’espressione della miseria reale e la protesta contro la miseria reale. La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l’oppio del popolo.”
    Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale. L’esigenza di abbandonare le illusioni sulla sua condizione è l’esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di illusioni. La critica della religione, dunque, è, in germe, la critica della valle di lacrime, di cui la religione è l’aureola.”

    Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione, Karl Marx (1844)

    https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1844/2/criticahegel.htm

    • I singalesi sono buddisti, e, come in Europa, stanno a loro volta subendo un’invasione islamica.
      Mentre le figure di Maria e Gesù hanno un significato totalmente diverso nell’islam e non sono altro che messaggeri di ‘allah’. Per l’islam tutti nascono islamici, ragion per la quale chi professa una fede diversa è un apostata che merita la morte.

      http://culturacattolica.it/?id=159&id_n=27344

  • nel presepio si possono sempre trovare degli spunti interessanti. Per esempio la fecondazione eterologa della Madonna da parte dello Spirito Santo.

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