La calma prima della tempesta.

Lo spread non fa più notizia perché non si registrano più “salti in alto” come quelli di settembre e sembra essersi assestato su un valore intorno ai 300 punti con oscillazioni quotidiane, anche se, va detto, che a maggio era a 140 e che a quota 300 non reggiamo mica molto. Comunque, per ora possiamo far finta di nulla o quasi. 

Di Maio ha detto che “fra lo spread e gli italiani” lui sceglie gli Italiani e rifiuta la “finanziaria di lacrime e sangue” che l’Europa vorrebbe imporci. Pienamente d’accordo sul rifiutare la “finanziaria lacrime e sangue”, ma è anche vero che lo spread lo pagano gli italiani sul conto in banca, sui mutui e, dopo, sulle tasse, mica qualche altro.

Il punto è che se va bene il rifiuto dell’austerità, non va bene come si pensa di spendere le risorse in disavanzo: tutto in mance elettorali e niente in investimenti ed occasioni di lavoro. Per di più con il rischio di annunci che poi non si sa bene come e quando troveranno attuazione.

Non abbiamo i centri per l’impiego pronti a stabilire chi e quanti hanno diritto al tanto celebrato reddito di cittadinanza, non abbiamo neppure un progetto legge che stabilisca quanto ed a quali condizioni, sappiamo che il tema è uscito dalla manovra finanziaria e non sappiamo con te tempi e modalità rientrerà nell’agenda politica, per cui comincia ad essere dubbio che trovi attuazione entro il 2019. Il M5s ricordi che di “annuncite” è morto Renzi. Comunque i mercati scontano già gli effetti come se il reddito partisse domani. Ma vedremo come va a finire.

Intanto c’è questa “calma prima della tempesta” in vista delle europee dalle quali M5s e Lega si aspettano una gran boccata d’ossigeno, ma, se il buogiorno si vede dal mattino, non è che l’uscita del governo semi populista di Vienna lasci presagire che i gialloverdi troveranno tanti amici nel nuovo Parlamento di Strasburgo. Forse giusto la Le Pen, se non si parla di redistribuzione degli immigrati.

Ma la grana più grossa è un’altra e viene ben prima delle europee: nel 2019 bisognerà collocare circa 300 miliardi di titoli di Stato anche per rifinanziare quelli in scadenza e un terzo di questa cifra si concentra a fine gennaio. Già ad ottobre si è sudato parecchio per collocare 20 miliardi di titoli perché soprattutto gli italiani pare non abbiano grande intenzione di dar retta a Salvini e stanno disinvestendo per portare i capitali fuori del paese.

A gennaio le cose andranno meglio? E se anche andassero meglio, ci sarà ancora respiro per piazzare i titoli in scadenza a febbraio? Insolla, fra fine gennaio e primi marzo corriamo seriamente il rischio del default e ben prima la tempesta dello spread potrebbe ridestarsi.

In teoria il fondo europeo di stabilità potrebbe intervenire e la Bce potrebbe acquistare una altra parte dei titoli inevasi. Solo che questi interventi sono possibili per gli stati in regola con le indicazione europee e noi stiamo andando dritti ad una procedura di infrazione. Non è esagerato prevedere una primavera calda, molto calda.

Una riflessione finale: alcuno lettori (che io dubito essere troll di marca governativa) mi accusano di essere un catastrofista, che fa di tutto per attaccare il governo in carica. Personalmente sono il primo ad augurarmi di sbagliare, anche perché in caso di default me la vedrei molto brutta anche individualmente e non ho propensioni masochiste, ma, se non vi dispiace, vorreste essere così cortesi da dire in quali punti il mio ragionamento è sbagliato, quali dati sono inesatti e quali speranze di galleggiare non considero? Il web è un a cosa utile ma con molti aspetti negativi, ad esempio quello di diseducare la gente alla discussione e trasformare il dibattito politico in una rissa da stadio fra tifoserie.

Aldo Giannuli


Aldo Giannuli

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Comments (37)

  • secondo me la differenza tra un gufo e un grillo parlante è : il gufo predice fatti negativi senza nessuna connessione con la realtà; il grillo parlante, in base alla sua conoscenza e saggezza e avendo ben chiare le cause e i conseguenti effetti, dà il suo parere nel merito. La sua analisi, egregio professore, la ritengo lucida non per plagio, ma per conoscenza dell’evoluzione di questi fatti economici. Ho simpatia per i 5stelle perché hanno rivoluzionato un sistema politico marcio, ma il mio scetticismo è che il non voler guardare la realtà e impuntarsi ottusamente, li porterà, secondo me, al loro ridimensionamento, perché sarà il loro stesso elettorato deluso, a castigarlo.

  • Sono molte le cose che non vanno.
    Sembra una manovra dei governi DC-PSI degli anni ottanta.
    Degli investimenti ad alto moltiplicatore si è persa traccia.
    Prebende e mancette para elettorali restano, ma non si fa con queste estemporaneità lo sviluppo: hanno l’effetto di aumentare il debito pubblico in modo permanente.
    Gli uomini del governo giallo-verde si muovono in ordine sparso e non come un sol uomo.
    Delle brame di Merkel/Macron ho già scritto abbastanza, anche su come aggirarle.
    Se importanti sedi governative non fossero vacanti … il duo franco-prussiano potrebbe ballare il tango dell’austerità … con uno spartito italiano di politica economica tesa alla crescita …
    E’ prevedibile che il tasso di interesse aumenti per gli effetti congiunti dello spred e della espansività della manovfra.
    Se le cose restano così, dopo Tria arriverà un castigamatti.
    P.s. L’immagine è eloquente.

  • riguardo le riforme è vero ch l’effetto è debole, ma non inesistente, ed andrebbe a rinforzare i consumi che sono a picco. dato che il nostro modello di economia si basa sulle esportazioni, è inevitabile che questo modello tenda a depèrimer salari e consumi. in germania lo hanno mitigato con un’assistenzialismo che può sicuramente essere definito di destra, ma meglio che niente. rifiutare pure questi sostegni perchè “di destra” significa prefrire un modello come quello di singapore a quello tedesco. na bellezza. riguardo al debito, si tratta di una crisi mondiale, dato che persino i buoni usa a 10 anni rendono il 3,25, e che ormai anche francia e spagna sono entrati nel club dei paesi con un debito che è arrivato al 100%. in caso di crisi italiana il loro debito schizzerebbe verso l’alto, un pò come è successo al nostro debito durante la gestione del caso greco. senza contare paesi come la tuchia che piouttosto che fare default sono pronti a fare una guerra che non si sa come andrà a finire. non so come se ne esca fuori, ma se catastrofe sarà, sarà una catastofe su scala molto larga che potrebbe mettere in crisi definitiva capitalismo e libertà di movimento di persone e capitali. non so se è ciò che i capitalisti vogliono per il 2019, vedremo….

  • La verità potrebbe essere più banale: Salvini lascerà cuocere chi ha bisogno di un prestito ancora un mese o due con lo spread a 300 e poi, con l’aiuto di Tria, introdurrà dei tagli di spesa o aumenti di tasse per rimettere i conti a posto. Di Maio porterà a casa solo la soddisfazione di aver difeso “il popolo italiano” contro tutti, e potrà continuare a sorridere felice fino alla primavera del 2019. Poi ci saranno le elezioni locali ed europee.

  • Illustrissimo professor Giannuli lei prevede sempre scenari ultra-catastrofici per l’ Italia. Comunque l’unico modo per uscire dalla ragnatela dello spread è quello di riprenderci la sovranità monetaria, o anche di uscire immediatamente da quella fogna denominata Unione Europea, vero e proprio regime totalitario che sta distruggendo tutto il continente europeo. Riguardo le prossime elezioni europee, l’unico che ne trarrà beneficio sarà la lega di Salvini. Il M5S secondo me se continua così otterrà gli stessi risultati del 2014, intorno al 20 – 22%. Hanno un leader molto debole e poco carismatico, completamente oscurato e sottomesso dal collega leghista.

  • Carl'Antonio Ferrari

    Caro Giannulli, condivido al 100% il contenuto del tuo articolo e come me lo condividono certamente altri milioni di persone che, però, tacciono imperterrite dando vita ad un assordante silenzio. L’unico sfogo di pochi che come me hanno o credono di avere un po’ più di dimestichezza con la penna é quello di sfogarsi su fb.
    Mi chiedo, anzi, ci chiediamo in tanti, cosa possiamo fare di costruttivo per evitare di precipitare nel baratro, visto che, al momento, in assenza di un’opposizione degna di tal nome, non esistono alternative?

  • Tenerone Dolcissimo

    Mi si consenta di intervenire in favore dell’amico Giannuli, anche per preservare il mio storico ruolo di uccellaccio del malaugurio dalla sua concorrenza.
    Allora inizio col citare il mio amico Asdrubale (nome di fantasia), solito abbeverarsi alla stampa mainstream, il quale pochi giorni fa mi ha ripetuto la solita solfa che il problema è il debito pubblico e che siamo indebitati perché paghiamo le pensioni baby e che se ci troviamo nei guai è perché non siamo credibili. Ovviamente, ho tentato di spiegare al buon Asdrubale che l’Italia ha recentemente elargito alle banche tedesche una somma tale che ci pagheremmo dieci annualità di pensioni baby, ma tali notizie sembrano non avere effetto su chi legge Repubblica.
    Quello che tento di far capire all’amico Asdrubale è che l’Italia si trova nei guai non perché sia povera, ma, al contrario, proprio perché è ricca. Insomma, è vero che c’è tanta Italia che vive di prebende parassitarie, ma è altrettanto vero che esiste un’Italia, molto più grande di quel che si pensa, la quale con la tipica laboriosità lombarda e romagnola e marchigiana e veneta ecc. ha accumulato col tempo enormi ricchezze. Mi riferisco in particolare all’Italia delle piccole imprese, la quale -giova ricordare- ha sempre fatto un culo come uno sbadiglio di ciuco alla tanto decantata Germania.
    Ovviamente, quando in una casa si accumulano gioelli e quadri e tappeti e altre ricchezze, prima o poi arrivano i ladri a depredare. I nostri storici nemici d’oltralpe hanno ravvisato nelle ricchezze italiane un ottimo rimedio ai propri mali e si sono attrezzati.
    Come??? Chiederete voi. Ve lo dico subito dico io.
    Vogliamo ricordare la brutta fine che hanno fatto Mattei e Ippolito, alfieri della nostra indipendenza energetica? Vogliamo ricordare il terrorismo? Vogliamo forse credere che un’organizzazione gigantesca come le BR sia stata messa su da quattro ragazzotti incazzati? Suvvia non mi fate ridere che mi si stacca la dentiera.
    Per comprarsi la pace sociale i governi di allora alzarono la spesa pubblica, il che accrebbe il debito pubblico, ma, contrariamente a quel che affermano i giornali, non fu niente di sconvolgente. Un aumento gestibile e da cui si sarebbe rientrati senza problemi e che soprattutto non costituiva un problema.
    Poi, nel 1981, un tanghero di passaggio introdusse divorzio e asta marginale. Risultato: decollo verticale del debito pubblico.
    Poi venne l’incastramento nell’euro che ha sfinito l’economia e, siccome le piccole aziende non si decidevano a morire, beccatevi la soppressione delle banche popolari che sono il polmone che pompa ossigeno nelle nostre piccole imprese.
    Concludendo … i nostri problemi derivano dall’esserci affidati legati mani e piedi ai nostri nemici e ciò è accaduto grazie ai tanti collaborazionisti che pullulano da noi.
    Stiamo combattendo una guerra con il nemico dentro casa. E quindi Giannuli fa bene a metterci in guardia dallo svolazzare di cetrioli a bassa quota.
    Cosa fare in una congiuntura simile? Non lo so, ma suggerirei di guardare a quel che sta facendo il popolo francese che in simili casi ha storicamente dimostrato di saper sbrogliare matasse anche più intricate della nostra.

    • Cosa fare? Abolizione del denaro contante. Pagamenti senza commissioni e conti correnti senza spese (poi se magari nazionalizzassimo le banche non sarebbe male). Abrogazione delle società a responsabilità limitata semplificate. Fissazione di capitali sociali molto più elevati e diversificati per settore merceologico (è assurdo che un costruttore edile possa costruire un condominio da 200 appartamenti con appena 10mila € di capitale sociale versato). Obbligo di deposito cauzionale o di assicurazione per i debiti verso i propri dipendenti vincolati fino a 5 anni oltre la liquidazione dell’azienda. Divieto di esternalizzazione. Introduzione di figure di reato per le fattispecie più gravi di sfruttamento della manodopera. Sono cose che non ho detto io e che sento citare da anni ma che nessuno mette in pratica.

      • Tenerone Dolcissimo

        Abolizione del denaro contante. … Sono cose che non ho detto io e che sento citare da anni ma che nessuno mette in pratica.
        —-
        Non è vero. Rigormontis ha dato un sostanzioso contributo alla lotta al contante. E la lotta continua, anche perché eliminare il contante è una priorità delle elite finanziarie e mondialiste.
        Non so se ti rendi conto della scempiaggine che ti è uscita di bocca (rectius: di tastiera).
        Sai cosa vorrebbe dire un mondo senza contante???? Vorrebbe dire che tutti i tuoi soldi sarebbero in banca. E quindi
        1) siccome la banca impone interessi negativi, i tuoi 1000 euro sul conto fra un anno sarebbero 990 mentre adesso se tieni 1000 euro in saccoccia fra un anno sempre 1000 sono
        2) se le elite mondialiste decidono tassare i conti correnti (ti dice niente l’espressione “sei per mille”) tu non gli sfuggi
        3) se le elite mondialiste si accorgono che hai parlato male di Renzi ti bloccano il conto fino a che ti scusi e se non ti scusi con fervore (magari osannando Renzi sulla pubblica piazza) te lo tengono bloccato (in Cina è già successa una cosa simile)
        Fatti un giretto su internet e controlla chi sono i paladini dell’abolizione del contante e molte idee ti si chiariranno

  • Io, caro Giannuli, non sono un economista e non so valutare la verosimiglianza delle Sue previsioni. Ciò che posso valutare è la verosimiglianza della Sua vag(hissim)a ipotesi di una riforma ragionata e consensuale dell’eurodittatura: 0,01%.

    L’unico modo realistico di uscire dalla gabbia eur(ope)ista è rompere il giocattolo. Come tutte le rivoluzioni anche questa comporterà violenze e durezze: ma dica Lei, come si fa a salmodiare per 70 anni la mitologia resistenziale e poi tremare di paura davanti a Juncker e al differenziale? Un comunista dovrebbe gioire dinanzi alla prospettiva di una rottura rivoluzionaria nel modo di (ri)produzione turbocapitalista.

    Che bellezza le rivoluzioni realizzate a tarallucci e strette di mano, nevvero? Peccato che non siano mai esistite.

    Non sarebbe male se fosse così cortese da dirmi in quali punti il mio ragionamento è sbagliato, quali dati sono inesatti e quali speranze di rivolgimento incruento non considero.

    Un caro saluto.

  • Sappiamo , ormai, benissimo che il “problema” del DEF italiano imputato dalla Comm.EUROpea è una balla gigantesca , il problema è solo politico ( altri Stati hanno fatto di peggio) .
    Sappiamo benissimo , ormai, che lo spread è un’arma in mano alla BCE /Comm. EUROpea contro la quale Noi siamo indifesi ( la Banca d’Italia è in mano ai privati e gestisce le aste dei titoli pubblici in maniera speculativa) .
    Ovviamente “i mercati” fanno il loro mestiere : speculano , e la Comm. EUROpea approfitta
    per sfruttare l’occasione di completare l’opera di grecizzazione ,
    cominciata dall’81(con il “divorzio”) continuata nel ’92 ( omicidio A.Moro , privatizzazione dei “gioielli di famiglia “,
    deindustrializzazione in favore della Germania ) fino al 2000 ( con l’UE/EUROzona)
    e completata con gli ultimi governi ( Monti + PD) .
    Il dott.Giannulli ha ragione ,
    la Comm.Europea cercherà di trovare la scusa per mandarci la TROIKA ( leggi il MES o “fondo salva stati ” , cioè privatizzazioni , tagli al welfare , lacrime & sangue , la Grecia insegna …. )
    Abbiamo già scritto ( dico meglio : ho già scritto) su questo problema nella disc. del
    4 Novembre ” Se usciamo dall’EURO …. ” .
    Lo spread , volendo , si può neutralizzare in tanti modi .
    Posso aggiungere :
    Basterebbe fare come fa la Germania con la Bundesbank ( la Banca Centrale tedesca non ha fatto il “divorzio” dal Tesoro. Quando emette titoli di debito, la Germania lo fa ad un interesse prestabilito; se “i mercati” vogliono un maggior interesse, il Tesoro conferisce alla sua banca centrale l’invenduto.)
    E’ ciò che poteva fare anche l’Italia fino al 1981: il Tesoro emetteva BOT; se i mercati finanziari non li compravano tutti, Bankitalia era tenuta a comprare l’invenduto.
    Infatti :: Fino al 1981, il nostro debito pubblico si aggirò sul 60% del Pil.
    Poi , bisogna eliminare il sistema delle “aste marginali ” ,
    come dice A.M.RINALDI :
    – “La la vera e propria “polpetta avvelenata” dell’accordo Tesoro-Banca d’Italia non fu tanto la “non più obbligatorietà” d’intervento sul mercato primario, [….] ma un nuovo meccanismo per le aste competitive marginali.
    Questo aspetto sempre taciuto è la vera causa del disastro di quella nefasta
    decisione. ” –
    Questo sistema infatti consente agli operatori, con marginali quantitativi sapientemente non acquistati, di ottenere tassi altissimi !!
    su tutto l’ammontare dell’emissione sebbene già assegnati precedentemente a tassi inferiori !!!
    IN NESSUNA PARTE DEL MONDO FUNZIONA COSì !!( neanche nel Burkina-Faso , per dire )
    Perciò , da Gennaio in poi , NON dipenderà SOLO dalla BCE ( è Lei che in pratica decide lo spread) ma anche dalla reazione-politica-economica che avranno al Ministero delle Finanze .
    Il dott. Giannulli , in questo caso è pessimista, in pratica , (secondo Lui ), questo governo si comporterà come un governo Monti/PD qualsiasi ( accetterà supinamente
    la TROIKA) da traditore del popolo & della Patria .
    Io , spero ( ma è solo una speranza ) invece che si comporterà in modo serio e “patriotico” .
    Questa volta ” WHATEVER IT TAKES”
    dovranno dirlo ( e farlo ) i N/S. del MEF agli oligarchi della Comm. Europea .

  • Macron di notte pensa all’Italia e cinguetta sulla responsabilità degli stati nel ridurre il debito pubblico.
    E’ facile chiedere altra austerità sulla pelle degli altri per l’Eliseo. L’ennesima intromissione negli affari italiani è invece indice di paura, perchè se il bilancio fosse riscritto mirando agli investimenti a forte moltiplicatore la Francia vedrebbe rafforzzare un temibilissimo competitor, non ce ne sarebbe neppure per la Germania, tanto più con un’Italia corsara fuori dall’euro. Nello stesso tempo dall’Italia si prova a rianimare artificialmente il PD e il PD-L. corresponsabili del disastro che ci troviamo sotto gli occhi. In politica non sempre 1+1=2 , ma se questi sono i presagi, vorra dire che ci troveremo Silvio ripulito da Strasburgo.
    Il Governo che abbiamo è tutto fuorchè rivoluzionario. Per esplicita ammissione i ministri vivono con l’immagine finanziaria di Renzi sui muri. Sembra un governetto tardo democristiano, paralizzato e incapace di fronteggiare le situazioni.
    A Macron converrebbe guardare i fondamentali dell’economia Francese messi male. Sia responsabile e si occupi dei problemi interni. Dorma, altrimenti mangerà una psico- neuro-farmacia.

  • dato che non pubblicate i commenti, questo è un messaggio più personale e meno diplomatico: giannuli non ne azzecca una perchè è diventato di destra, e in quanto uomo di destra non possiede più un taglio critico ma difende il liberismo attuale, vuoi con le bordate pro salvini e contro redistribuzione del reddito, vuoi sulla prescrizione, vuoi con questo appiattimento acritico all’ufficioo stampa di moscovici. non so perchè continuo a leggere sta schifezza, forse perchè c’è scritta meno roba, cosiderando che gli articoli di muratore sono il nulla più assoluto

  • d’altra parte dati come il tasso dei buoni del tesoro usa al 3,25% son troppo dirompenti e sconosciuti per essere pubblicati in unu commento, meglio censurare. probabilmente muratore non sa cosa sia un buono del tesoro e ha pensato che si tratasse di roba presa da pornhub

  • Prima della Tempesta sull’Italia non c’è tanta calma in giro.
    Il Commissario Europeo francese Moscowici ha rivolto all’Italia l’ennesimo insulto: “mercanti di tappeti”.
    Salvini ha rintuzzato, ma non ha ripagato con la stessa moneta, ma detto che “Bruxelles ha rotto le scatole .. ”
    Lo credo bene che poi il leghista salga nei sondaggi con un Moscowici qualsiasi che gli tira la volata.
    Che dire ? Si vede che da buon francese colonialista di tappeti e di suq se ne intende abbastanza.
    O Moscowici ha i nervi deboli, erogo è inadatto al ruolo, oppure gli insulti nascondono la sua debolezza.
    A volte l’abito fa il monaco. Questo vale anche per Salvini.

  • Gigggggino che va a cena da Giampaolo non si può sentire. Los nordicos non cenano, vanno in bettole chiamte pub. Se lo fanno e’ per preparare l’inganno nel dopocena. Il gatto e la volpe hanno mandato avanti Austria ed Olanda. Dalle NU ci avvisano che non gradiscono il genere di stampa sui migranti. Il Papa ha tirato le orecchie a tutti per non far torto e nessuno. Vogliono Giggetto ministro del sottosviluppo con nuove ondate migratorie annunciate, senza mantenere le promesse elettorali, per far perdere le europee. Giggiotto non comprende che è una guerra. I tempi sono fondamentali. A Parigi pensano che a Roma ci siano invertebrati …

    • A cena da Gianpaolo il buon umore è assicurato.
      Al pari di una rock star in tour esordisce con un “I love you, Italia”. Maschera antigas a parte, trovo che sia una dichiarazione molto impegnativa per quelli che la pensano come lui, se non accompagnata da una buona bottiglia.
      Al momento di servire il piatto forte sul vassoio è comparso lo 0,3% – 0,4% di deficit. 6 – 7 milirdini che servono a Salvini e Di Maio per ben presentarsi alle prossime elezioni. Il Pil non è stato servito, perchè si è bruciato: i cuochi erano francesi e tedeschi.
      Più di tutto Gianpaolo ha chiesto di mettere la mordacchia al duo Matteo&Giggetto, perchè disturbano la digestione ad Angela e a Emanuele.
      Ammazza alle libertà nella terra delle libertà !!
      Libertè, legalitè, intu culu a te.
      Taccio, ma a Giampaolo la mando lo stesso a dire:
      https://www.youtube.com/watch?v=RmQZQoZbzvA

  • ..la caduta di Juppiter.
    M. Castaner de faire croire que “la manifestation des gilets jaunes soit d’extrême droite et peu nombreuse”. “La vérité est que c’est la manifestation massive du peuple. Et ça, c’est la fin pour Castaner”.
    (Il signor Castaner crede che “la dimostrazione dei giubbotti gialli sia di estrema destra e piccola”. “La verità è che è la manifestazione di massa del popolo, e questa è la fine per Castaner [mi scuso per eventuali errori di traduzione]).
    Jean-Luc Mélenchon

  • Asterix è inadatto.
    Infantile, egoista, arrogante, presuntuoso …
    Alle manifestazioni del primo maggio manda Benallà …
    Alle proteste dei giubbotti gialli ordina alla polizia di provvedere …
    Per Asterix le proteste sono problemi di ordine pubblico.
    ****
    – Premier Dam, il popolo protesta perchè il gasolio per le auto è rincarato.
    – Prendano l’aereo, come faccio io.

  • Manovra, Conte: “Scambi di opinioni con Merkel e Macron, il clima è buono”.
    Infatti quest’inverno Tripoli fa 40° all’ombra.
    P.s. Di positivo c’è che almeno a qualcuno Macron risponde, visto che ai gilet gialli li mena soltanto.
    Per (non) votare Macron e Merkel dove devo far domanda ?
    Non ricordo di aver incontrato nel seggio elettorale tedeschi e francesi in fila con me.

  • A proposito di spread… e dell’importanza di rispettare gli obiettivi di deficit… o comunque di non buttare via i soldi su misure demagogiche e non a sostegno della crescita…
    non è che la storia del padre di Di Maio sia un’avvisata “lubrificante” in vista della riunione di stasera per la ridiscussione degli obiettivi del deficit? Che qualcuno abbia aperto “un cassetto”? (Stamattina lo spread sui 10 anni restringeva di 40 centesimi circa…)

  • Il caso Grecia dimostra che se si gioca con le regole stabilite dai tecnocrati europei la sconfitta è sicura.
    Tsipras è stato costretto alla sottomissione perché ha dichiarato fin dall’inizio che non intendeva mettere in discussione l’appartenenza all’UE e la sua organizzazione antidemocratica.
    Innanzitutto Salvini e Di Maio dovrebbero costituire un organismo di esperti in campo economico e sociale di sicura fede “sovranista” in grado di seguire quotidianamente l’evolversi della situazione e di controbattere le eventuali manovre contro il nostro Paese.
    Questo “think tank” dovrebbe elaborare una serie piani di sganciamento e di aggiramento delle regole europee da attuarsi in caso di scontro.
    Ad esempio pianificare la nazionalizzazione del sistema bancario e la creazione, insieme ad una nuova moneta nazionale, di un istituto di emissione pubblico collegato al Ministero dell’Economia in modo da gestire l’acquisto di titoli del debito invenduti e di fronteggiare un’eventuale speculazione.
    La UE, inoltre, insieme all’euro é uno strumento di dominio statunitense che permette di gestire in modo più razionale il controllo dell’Europa da parte del centro imperiale.
    Non è facile uscire o liberarsi dal controllo della tecnocrazia europea senza aumentare l’azione di lobbying a Washington cercando di sfruttare i contrasti tra una parte dell’élite americana e quella tedesca.
    Ci sarebbero molte cose da fare se si vuole veramente riacquistare un pò di autonomia e di libertà da Bruxelles e non finire spolpati come i greci, ma queste cose andrebbero messe in opera con largo anticipo e in silenzio,senza tante chiacchiere o dichiarazioni altisonanti di sfida.
    Invece, il nostro governo sta perdendo tempo prezioso in modo inconcludente mentre si avvicina in modo superficiale e dilettantesco al momento del giudizio finale.

    • @ Andrea Z.
      Concordo.
      Purtroppo il MEF a Bruxelles ha solo 2 uomini, che rientrano per il fine settimana, contro la trentina dell’omologo tedesco e quasi altrettanti del francese, i quali restano nei week end e lavorano insieme, dentro e fuori i palazzi … per fotterci alla grande.
      Parigi e Berlino sono quello che sono, ma le vacanze romane sono terminate da un pezzo. In più abbiamo diverse “sedi vacanti”.

  • Le trattative sulla Brexit sono (state) una negoziazione continua, eppure è toccato agli italiani essere additati come “venditori di tappeti” per alcuni decimali in più oin meno della manovra economica del governo. A Parigi e Berlino sanno bene di poter valicare a piacimento le Alpi e imporsi a Roma. Per la verità questo non è avvenuto per molto della Prima REpubblica. Salvini e DiMaio avevano stabilito una manovra che, per quanto non condivisibile, almeno politicamente era loro ascrivibile. Però se i due si fanno dividere e telecomandare dallo screditato e contestato asse franco-tedesco, valgono quanto i politici che li hanno preceduti.

  • Salvini&Dimaio si sono accucciati ? Saranno bastonati politicamente in Italia e all’estero. Finiranno coll’essere ricordati come produttori di ulteriore debito pubblico. Il duo non comprende che l’Italia per Merkcron è merce di scambio, ma ancora di più che il gatto e la volpe non sono per nulla irresistibili. Dall’incontro con Gianpaolo abbiamo ricevuto solo instabilità politica e governativa in cambio di nulla di nulla. La sorte del governo è segnata. Salvini abbandonerà la nave prima che affondi, portando seco il tesoro. Torna prepotemente un tema caro al blog giannulliano: la preparazione e selezione della classe politica. La politica : alla farmacopea = la comunicazione : al bugiardino. Ogni politico inutile è un politico dannoso. Ciascuna comunicazione politica falsa è una beffa.
    E questo sarebbe il governo del cambiamento … si, ma imposto da Merkron.

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