La caduta di Bollorè

La notizia che il tycoon francese Vincent Bolloré è attualmente in stato di fermo per le conseguenze di un’inchiesta riguardante le sue attività in Africa ha avuto grande risonanza. Scrive l’Huffington Post: “I giudici si chiedono se il gruppo Bolloré non abbia usato Havas, la sua filiale pubblicitaria, per ottenere nel 2010 la gestione dei porti di Conakry, in Guinea e Lomé, in Togo. L’ipotesi è che Havas abbia fornito consulenze e consigli per sostenere l’arrivo al potere di alcuni dirigenti africani in cambio delle concessioni sui porti. Già nel 2016, la sede del gruppo Bolloré Africa Logistics era stata oggetto di una perquisizione nell’ambito dell’inchiesta aperta nel luglio 2012”.

La penetrazione estensiva del finanziere francese, azionista di maggioranza di Vivendi, nelle dinamiche economiche dell’Africa occidentale un tempo facente capo all’Impero coloniale di Parigi segnala come sia oramai l’iniziativa privata degli imprenditori a guidare l’approccio tra la madrepatria e l’ex Françafrique. Forte del potere di fuoco della sua corporation e del sostegno mediatico della sua controllata Havas, Bolloré ha sviluppato sul suolo africano una strategia di espansione che, molto spesso, è andata in controtendenza con le linee guida geopolitiche di Parigi.

“Lo sguardo con cui i dirigenti francesi osservano l’Africa procede più dalle realtà culturali e geopolitiche che dai meri appetiti geoeconomici”, ha scritto Jean Duforcq sull’ultimo numero di Limes: in altre parole, a Parigi sanno che l’epoca dei regimi satelliti post-coloniali e delle dittature alleate è finita per sempre, e che l’influenza francese in Africa potrà accrescersi solo sulla base di un rafforzamento del soft power, fatto che Emmanuel Macron sembra aver capito stante le sue politiche per l’incentivazione della lingua francese.

L’affaire Bolloré insegna che, in ogni caso, il grande business francese punta su strategie ben più tradizionali per espandersi in Africa, sfruttando le debolezze ataviche del continente.

Così Bolloré controlla la logistica portuale dell’Africa occidentale

Bolloré Africa Logistics è la filiale del gruppo francese che opera in 46 Paesi africani e ha il centro della sua attività nell’area occidentale del continente, proprio nella regione oggigiorno epicentro dello scandalo di corruzione.

A partire dall’annuncio dello sviluppo del porto di Abdijan, in Costa d’Avorio, nel 2011, il gruppo Bolloré ha messo le mani su una catena strategica di basi poste in uno snodo cruciale dell’Oceano Atlantico e che presto potrebbero diventare appetibili per gli interessi della Cina in Africa: Pechino punta a strutturare, nell’ambito della “Nuova via della seta”, rotte commerciali avvolgenti l’Africa e imperniate, sul fronte atlantico, su un collegamento manifatturiero ed energetico tra Mar Mediterraneo e Golfo di Guinea.

Grandi affari si prospettano, in questo settore, per Bolloré, che ha in concessione scali ad Abdijan, a Tema (Ghana) e Cotonou (Benin), oltre agli incriminati Lomé e Conakry. E non solo: un recente accordo prevede una massiccia espansione delle attività in Camerun, mentre le filiali del gruppo ammontano a circa 250 in tutta l’Africa e il fatturato supera abbondantemente i 2,5 miliardi di dollari.

La boucle Bolloré non decolla

Al contempo, Bolloré Africa Logistics controlla significative porzioni del traffico merci su rotaia dell’Africa occidentale: la volontà di integrare lo sviluppo dei collegamenti ferroviari nella regione con il controllo oligopolistico sui porti, tuttavia, sta procedendo a rilento negli ultimi tempi. Il progetto di una ferrovia da Cotonou, in Benin, a Niamey, capitale del Niger, è arenato a 140 km da quest’ultima, mentre proprio la Repubblica Popolare potrebbe rilevare il gruppo Bolloré nella partnership pubblico-privato per il completamento.

La Cina potrebbe quindi completare il grande sogno di Bolloré in Africa: una grande boucle dalla stessa Cotonou ad Abdijan, passante per il Niger e attraversante le aree più profonde dell’Africa occidentale ex francese, centro di attrazione della logistica di un continente che prova, lentamente, ad aprirsi economicamente al mondo.

Gli scandali che potrebbero mettere a rischio un consolidato impero economico in Africa partono, come visto, da lontano e sono il riflesso di una volontà di egemonia che Bolloré ha dimostrato di possedere più volte nella sua carriera affaristica e che si riflette in un’ingordigia di ampia portata. L’impero del Tycoon francese è costruito sull’incentivazione del male endemico dell’Africa postcoloniare, la venalità dei governanti: che si parli di tangenti o concessioni, fondamentalmente, non fa molta differenza.

Andrea Muratore

andrea muratore, bollorè


Andrea Muratore

Andrea Muratore, classe 1994, è studente magistrale di Economics and Political Science all’Università degli Studi di Milano; collabora con “Gli Occhi della Guerra” e con il sito di Aldo Giannuli.

Comments (20)

  • Resta una domanda: come mai il sistema-Francia non ha appoggiato il finanziere d’assalto utilizzandolo come “istrumentum regni”? Voleva far di testa propria senza assecondare i desiderata parigini?

    • Esattamente Amedeo,
      Bolloré puntava a invertire la tendenza e sfruttare il soft power e l’influenza francese per far convergere gli interessi dei governi locali dell’Africa e gli obiettivi economici del suo gruppo. In questo articolo (www.linkiesta.it/it/article/2018/04/25/avviso-ai-naviganti-i-guai-di-bollore-saranno-un-terremoto-per-il-capi/37887/) c’è una citazione esaustiva: “Quando Bolloré si installa da qualche parte, prende possesso di tutto: in particolare delle infrastrutture strategiche nei trasporti, e usa il presidente francese come il suo commesso viaggiatore di lusso”.

      • AAA
        ELISEO Per ampliamento business cerca agenti di commercio mono e plurimandatari, senza mandati di cattura, oleodinamici ed esperti di marketing-pubblicitario, al fine di incentivare la vendita di armamenti, centrali nucleari et simili e acquisto licenze minerarie a vario titolo.
        La figura ricercata ha sicuramente già avuto esperienza di governo ed è già inserito nei partiti e nelle industrie export.
        E’preferibile un rapporto di collaborazione continuativo e di lungo termine, almeno quinquennale.
        Ulteriori informazioni sui servizi richiesti possono essere visionate su Eliseo.fr
        Astenersi italiani … e tra poco anche tedeschi.

        • Ieri ha bussato un tipo di bell’aspetto che voleva vendermi un’aspirapolvere, un servizio posate, mille azioni e altre ameniccoli.
          Ha detto con accento francese di chiamarsi Emmaneull,
          L’ho mandato via.

  • Mi sembra che anche i proventi del petrolio del Gabon da decenni sono utilizzati per finanziare le campagne elettorali di vari politici francesi tramite i centri offshore e non per sfamare la popolazione.
    E’ un nuovo tipo di colonialismo non militare, ma economico, che esiste dagli anni ’60, quindi è strana questa attenzione nei confronti di Bollorè.
    Forse si è fatto qualche nemico in patria.

  • In tempi non sospetti ho scritto che il semipresidente Messieur Paesi Bassi era un piazzista internazionale.

    ” l’influenza francese in Africa potrà accrescersi solo sulla base di un rafforzamento del soft power, fatto che Emmanuel Macron sembra aver capito stante le sue politiche per l’incentivazione della lingua francese.

    Mi sto “sgolando” per un dibattito sulla lingua accomunante in Europa dopo la Brexit.

  • ACME NEWS
    La Vivendi et morendi si è dichiarata estranea alle accuse mossele dalla magistratura della Prussia orientale, perchè il fatto è stato commesso dal cane pastore abruzzese della zia del direttore generale, su cui le autorità italiane non hanno esercitato i dovuti controlli oltre frontiera, sebbene le dazioni siano avvenute in Africa.

  • Bollò e Sarkò compagnucci di cella?
    Sarkò ha preso i voti (non elettorali) se trattasi di cella conventuale?
    Se Sarkò fosse in una cella carceraria, potrebbe dedicarsi alla musica neomelodica francese … sempre meglio delle canzonette della Bruni.
    Simili vicende dovrebbero far salire la Franz nella lista dei paesi meno corrotti !
    Altro che mani pulite, colletti sporchi e piedi liberi !

  • Venceslao di Spilimbergo

    Buonasera Esimio signor Muratore
    Ogni volta che leggo un suo scritto imparo sempre qualcosa di nuovo. Concordo con il suo sempre interessante punto di vista… in particolare con quanto ha risposto all’Esimio signor Maddaluno (che approfitto per salutare): sia per il fatto che conosco empiricamente la “politique” d’Oltralpe sia poiché dispongo di informazioni che ho recepito da altre fonti, ritengo probabile che stiamo assistendo ad un “regolamento di conti” tra gli Apparati Francesi (gelosissimi della loro autonomia e della loro capacità di controllo) e un uomo d’affari che volle essere più grande di quello che poteva permettersi di essere (tanto più in un Paese avente una Elite accentratrice tanto in politica quanto in economia). Il fatto che il suo “protettore- protetto”, Monsieur Sarkozy, fosse già caduto a sua volta in disgrazia (il tutto a cagione di solerti operazioni alquanto inusuali per la Magistratura Gallicana… legatissima, nonché subordinata totalmente, all’Esecutivo!) avrebbe dovuto mettere sull’avviso il finanziere Bretone di quanto si stava preparando; o l’ingenuità o l’avidità o più semplicemente la constatazione che era oramai troppo tardi per trovare una accomodamento dignitoso hanno però impedito al signor Bolloré di evitare quanto accaduto. Interessante sarebbe sapere se il declino del magnate Francese sia stato anche conseguenza del repentino avvicinamento che il Presidente Macron ha portato avanti tra Parigi e Washington; possibile che la decadenza di “Vivendì” (e del suo azionista/ fondatore) sia stata uno dei prezzi da pagare che gli USA hanno posto sul tavolo in cambio della fondazione di un nuovo rapporto privilegiato tra le due sponde dell’Atlantico (in funzione evidentemente anticinese, viste le relazioni sempre più strette tra gli affari del magnate Transalpino e il progetto geopolitico della cosiddetta “Nuova Via della Seta”)? Chissà…
    Congratulandomi con Lei per la interessantissima analisi offertaci, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata

    • La sua analisi è interessante e apre spunti di riflessione. Considerata la pervasività dello “Stato profondo” in Francia e la recente volontà di ricerca di una sintonia tra Parigi e Washington, l’ipotesi che la “testa” di Bollorè, a sua volta ritrovatosi spesso in contrasto con Macron, possa esser stata chiesta dal Presidente stesso non è certamente da escludere.
      Vedremo come evolverà la situazione: sono in particolare interessatissimo alla posizione che prenderanno i governi chiamati in causa dalle indagini francesi.

      Buona giornata e un caro abbraccio!

      • Venceslao di Spilimbergo

        Buonasera Esimio signor Muratore
        La ringrazio per il tempo che ha gentilmente concesso al mio commento di due giorni fa nonché per le cortesi parole rivoltemi. Concordo con Lei Esimio: il comportamento che gli Stati Sub- sahariani terranno rispetto a questa vicenda sarà molto importante per capire quanto gli Apparati Francesi siano stati i veri responsabili della caduta del signor Bollorè. Saranno altresì degne di attenzione le future azioni della Magistratura Francese (e quindi, indirettamente, del Governo) su come tenderà a muoversi nel procedere verso il magnate Bretone.
        Ringraziandola nuovamente per le sue cortesie e ricambiandole di cuore, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata

    • Speriamo che la fondazione di questo nuovo fronte franco-americano (“in funzione evidentemente anticinese”) comporti altresì misure a sostegno non solo dell’Europa, ma anche dell’Italia, quali il flusso di cittadini provenienti appunto da ex colonie francesi, il cui traffico ha paradossalmente portato notevoli vantaggi elettorali a formazioni come la Lega, comandata da uno che si dichiara anti-europeista, anti-atlantista e amico di Mosca… Chissà.

      • Venceslao di Spilimbergo

        Buonasera Esimio signor Foriato
        La ringrazio per il tempo che ha cortesemente concesso al mio scritto di due giorni or sono. Prendo atto delle sue preoccupazioni (implicite) e delle sue aspettative (esplicite) ma, sperando non me ne vorrà per questo, ritengo più probabili le prime che le seconde: il (ri)nascente rapporto “privilegiato” tra USA e Francia, conseguenza ineluttabile della uscita del Regno Unito dal progetto Europeo, non comporterà in alcun modo aiuto/ sostegno ne alla UE ne al nostro Paese; anzi! Sia Washington sia Parigi lo useranno quando, dove e come lo desidereranno per salvaguardare e valorizzare i loro legittimi interessi Nazionali… in particolare, mentre la Casa Bianca se ne servirà in funzione antitedesca (e secondariamente anche anticinese), il Palazzo dell’Eliseo lo adopererà come “moltiplicatore di Potenza” nello scenario Internazionale. Per l’Unione Europea tutto questo comporterà una accelerazione del processo disgregativo, oramai in atto dalla fine della cosiddetta “Guerra Fredda”; per l’Italia invece tale scenario avrà come conseguenza un ulteriore aggravamento della nostra irrilevanza a livello tanto globale quanto anche a livello regionale… involontariamente quindi la nuova alleanza tra le due sponde dell’Atlantico non potrà che rafforzare la “Nuova Lega” (partito certamente antieuropeista ma assolutamente non antiatlantista!) e le forze Nazionaliste per la difesa di quanto rimane della nostra sovranità. Per la Destra Italica mai come ora vale il vecchio detto di Mao: “… grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole”.
        Ringraziandola nuovamente per le sue attenzioni, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata

          • Venceslao di Spilimbergo

            Buonasera Esimio signor Foriato
            La ringrazio per il tempo che ha nuovamente dedicato ai miei scritti. Ho ascoltato con attenzione i due interessanti video (invero, da me già conosciuti) da Lei proposti… e, sinceramente, non sono riuscito a cogliere in essi alcun elemento discordante rispetto a quanto da me esposto. La “Nuova Lega” era, è e rimane assolutamente filo atlantica (nonché filoisraeliana), questo però non le impedisce di criticare e/o di contestare le politiche Americane contrarie ai nostri legittimi interessi Nazionali… tra i quali emerge storicamente la necessità di un rapporto il più positivo possibile con la Russia (obiettivo perseguito da tutti i Governi a prescindere dal colore politico)! Il signor Salvini (evidenti provocazioni a parte!) non intende rinunciare al rapporto con gli USA, tanto più dopo che è diventato Presidente il signor Trump… certamente però intende interpretare e applicare questa alleanza su basi realiste, pragmatiche, rigettando posizioni preconcette o ideologiche! Sotto questo aspetto la “Nuova Lega” si presenta come la vera erede- continuatrice, in politica estera, della DC e del PCI; non male direi…
            Ringraziandola nuovamente per la sua cortesia, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata

  • Che strano ! Macron vuole vendere i corsi di francese agli africani.
    Ma perchè quando gli arrivano alla frontiera e parlano un ottimo francese la gendarmeria li spedisce in Italia, dove non mi pare che si parli francese?
    Bah ?

  • ACME NEWS
    La ACME NEWS è orgogliosa di aver riportato in auge nelle dichiarazioni di un governatore di una regione meridionale marittima del Nord Africa ninete poco di meno che M.r. Willy Coyote per riferirsi al segretario politico del suo partito.
    Almeno ora siamo in due a sponsorizzare Willy !
    Nella ACME, Agenzia che esegue male, si sospetta però che il merito di tanto lustro vada ascritto alla solerzia dello stimato ufficio stampa, che vale quanto pagato dai contribuenti.
    Il soggetto appena esce dai binari preparati dall’uffico e gira a luota libera è un degno emulo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.