L’Italicum? Una pazzia incostituzionale
Segnalo una intervista che ho rilasciato per l’Espresso in cui spiego perchè l’Italicum falsa la rappresentanza più del “Porcellum”
di Luca Sappino
«L’Italicum falsa la rappresentanza più del Porcellum» dice Aldo Giannuli, professore e consulente («a titolo gratuito» rivendica) del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale: «definirla proporzionale è da analfabeti». L’Italicum appena approvato alla Camera e ora al giudizio del Senato, insomma, è «una pazzia in spregio della Corte», valuta Giannuli mettendo in serie «clausola di sbarramento, premio di maggioranza, doppio turno e liste bloccate». La proposta del Movimento, per cui Giannuli ha prodotto delle lezioni video, non è che sia tanto meglio: «anche quella ha un alto livello di disrappresentanza». Insomma: «non è la legge Giannuli». E poi, «poteva esser pronta prima», è vero, «anche se questo parlamento non avrebbe fatto una legge diversa». Parla anche delle espulsioni, Giannuli: «sono la conseguenza diretta» dice, «del meccanismo delle parlamentarie, che evidentemente non funziona». Ma non solo: «sono inevitabili, in un gruppo che ha dentro destra e sinistra».
Nelle sue lezioni sul blog di Grillo spiega a parole semplici sistemi elettorali complessi. Come spiegherebbe l’Italicum?
«Lo chiamerei Unicum, come l’amaro. Perché non esiste legge al mondo che abbia l’inutile e stupida struttura che ha l’Italicum. E’ una legge che si pensava impossibile, con – tutto insieme – clausola di sbarramento, premio di maggioranza, doppio turno e liste bloccate. Se me ne trova una così le offro una cena».
E tecnicamente?
«Tecnicamente è una legge che introduce, e rivendica, livelli di disrappresentanza maggiori del Porcellum. Una pazzia in spregio di quanto stabilito dalla Corte. Se vuole le dimostro come una lista con il 16 per cento possa arrivare, grazie all’Italicum, al 52 per cento dei seggi».
Prego.
«Facciamo l’ipotesi che al primo turno le prime due coalizioni arrivino una al 34 e una al 28 per cento. Poi c’è un’altra lista che prende il 25, e poi un insieme di liste minori, sotto la soglia, che complessivamente prendono il 13 per cento. Sempre per ipotesi poniamo che al secondo turno, come spesso accade, vinca la seconda coalizione, quella che al primo turno aveva preso il 28 per cento».
Forza Italia, magari?
«E’ possibile. Immaginiamo che in quella coalizione ci siano alcune liste che non raggiungono la soglia del 4,5 per cento, e una sola lista che ha preso il 16 per cento. Bene: questa lista prenderebbe i seggi degli alleati e il premio di maggioranza fino, appunto, al 52 per cento dei seggi».
E’ il problema che hanno evidenziato i partiti più piccoli .
«E c’è una seconda questione legata a questa prima anomalia. Accadrà, in virtù della ripartizione nazionale dei voti, che quel mio voto, dato magari a Fratelli d’Italia, in Piemonte, dove nel listino bloccato c’era uno che mi piaceva, eleggerà un deputato di Forza Italia, a Trapani, che io non conosco o magari non sopporto. Mi dica lei se è questo che chiedeva la Corte costituzionale».
Lei pensa che l’Italicum sia condannato a una bocciatura?
«Sono certo che ci sarà un ricorso e non vedo come la Corte si possa smentire rispetto a quello che ha detto sul Porcellum».
E’ come definirebbe invece la proposta che sta uscendo dalle votazioni sul blog di Grillo?
«Le dirò che per come stanno andando le votazioni, a mio avviso, c’è un’incoerenza anche in quella. Minore dell’Italicum, ma c’è. Perché gli iscritti del movimento hanno scelto un sistema proporzionale, però hanno deciso di correggerlo e poi anche di prevedere una soglia di sbarramento: la combinazione di queste tre cose può dare una certa disrappresentatività, trasformando un sistema proporzionale in un sistema quasi maggioritario».
Insomma non è la legge Giannuli.
«Non è la legge Giannuli, assolutamente, perché io sono proporzionalista puro. E poi perché io sono un consulente, lontano dal movimento, di formazione marxista».
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Anna
Professore non sono un’esperta di diritto costituzionale, ma sufficientemente avvezza ad interpretare le sentenze e, modestamente, posso dire di concordare con lei che l’Italicum così come è stato votato alla Camera ha seri e molteplici profili di incostituzionalità.
Ma veniamo all’altro punto, quello della votazione on-line della legge elettorale dei 5S. Mi dispiace dirlo, ma sono rimasta molto sorpresa che una persona come lei si sia prestata ad una cosa così bizzarra. Non si può improvvisare la democrazia diretta che, tra l’altro, può funzionare solo in piccole realtà. Ritengo sia lecito e apprezzabile sentire l’opinione della gente comune, ma non si può pretendere che questa gente “comune”, senza un minimo bagaglio di conoscenze, dopo una lezioncina da scuola media inferiore possa essere idonea a spingere il bottone e decidere su un argomento così tecnico ed importante senza, peraltro, una valutazione finale di insieme. Si può sicuramente chiedere con siffatto metodo di pronunciarsi su determinate cose, finanche a dare una linea sul tipo di modello di legge elettorale, ma non di votare punto per punto un progetto di legge così importante che implica conoscenze adeguate.
Mi sbaglierò, ma penso che di questo errore se ne sia accorto anche lei. Se poi penso che, come già annunciato, si intende seguire lo stesso metodo per la “stesura” della riforma costituzionale mi viene l’orticaria.
E badi che io sono favorevole ad un coinvolgimento man mano maggiore dei cittadini, ma attraverso metodi diversi. Magari prendendo spunto da come si è proceduto ad elaborare la nuova costituzione Islandese ed analizzarne i pro ed i contro e di come si è conclusa la vicenda (che mi pare ad oggi non sia ancora stata approvata).
La mia è solo una valutazione tecnica, mi astengo, invece, dal dare una valutazione politica in quanto sarebbe ben più negativa ed articolata.
Sergio
Curioso come l’intervista(tore?) passi quasi insensibilmente dal piano dei meccanismi istituzionali duramente contestati (la legge elettorale) al piano dei meccanismi di selezione di una forza politica (al più opinabili).
Non lo dico per dire: ogni partito fa quello che vuole in casa sua…. infatti non si può negare che l’istituto delle primarie (o parlamentarie nel caso M5S) va a toccare un diritto di partecipazione che travalica la dimensione ‘privata’ dell’appartenenza politica a questo o quel partito…
Però temo che una critica così netta e circostanziata come quella rivolta (da lei e altri)all’Italicum esca piuttosto attenuata da un discorso che va a parare sulle vicende interne del M5S.
Fra l’altro, la debolezza delle parlamentarie può spiegare al massimo le divisioni interne, non le espulsioni ; qui il giornalista sembra aver chiuso un occhio…)
gianfranco d'atri
Caro compagno aldo ,
Fai bene a citare il tuo marxisismo, che e’,credo, la ragione del tuo impegno per la società, che va affrontata nella sua dimensione storica e non in quella ideale.
Oggi grillo e casaleggio possono dialogare con un marxisista, mentre non possono farlo i ferrero, bertinotti, dalema xchè hanno una storia di errori da difendere.
Dove porterà il dialogo dipenderà , necessariamente, da come si evolverà la società italiana, ( e ,aggiungo io , da quando i frigoriferi di milioni di famiglie saranno vuoti : e in tal caso la legge elettorale servirebbe a poco).
Il metodo cinquestelle va valutato con la massima “beati monoculi in terra caecorum, “e dire che oggi ci vorrebbero almeno dieci occhi+occhiali.
Invito tutti a contribuire con le loro osservazioni a fornire nuovi occhiali ai pentastellati, espulsi o meno.
Altair
Buongiorno a Lei e a tutti i visitatori del blog. Forse non è il thread giusto, ma l’altro su Tsipras è ormai “vecchio” e non so quanti lo seguano ancora.
Vorrei sottoporre a Lei e agli ospiti una breve riflessione.
Il PdCI aveva inizialmente sostenuto la lista Tsipras per le Europee.
Nel suo sito “Marx XXI”, il PdCI ha da tempo promosso una puntuale informazione su ciò che sta accadendo in Ucraina e in Venezuela, attaccando senza giri di parole gli USA e l’UE per l’appoggio a coloro che stanno cercando di defenestrare (e in Ucraina ci sono riusciti) governi discutibili quanto si vuole, ma regolarmente eletti per imporre, senza passare per le consultazioni popolari, personaggi caratterizzati dallo scarso spessore politico e dalla vicinanza con i governi liberisti, senza disdegnare nazisti dichiarati.
Tra i maggiori promotori della lista Tsipras in Italia c’è, ad esempio, Barbara Spinelli, giornalista di “Repubblica”, partecipante ai lavori del Bilderberg nel 1980 e nel 1993, compagna di Padoa-Schioppa (che partecipò nel 1986, 1998, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010),
Il PdCI è stato totalmente escluso dalle candidature a quella lista, in cui hanno invece trovato posto personaggi come Luca Casarini.
Che ci sia un qualche legame tra quanto pubblicato da “Marx XXI ” sulle vicende di Ucraina e Venezuela e l’esclusione del PdCI?
Forse la lista Tsipras servirà a dividere alle Europee coloro che si oppongono al fronte delle “larghe intese” PPE-PSE che da parecchio tempo “governa” in Europa e in alcuni Paesi come Italia, Germania e Grecia?
C’è qualcuno dietro Tsipras?
Forse occorre una nuova “sinistra” presentabile da sostituire al Pasok, ormai totalmente screditato agli occhi degli elettori progressisti e a picco nei consensi e, fermandoci all’Italia, al PD quando non servirà più a certi giochi?
Sono solo riflessioni che condivido con Voi: le risposte non le conosco e non ho molti elementi per giudicare. Non so se queste siano verosimili o lo siano anche solo in parte, ma mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate, nel massimo rispetto per le Vostre idee. Grazie.
aldogiannuli
Altair: come sempre questo blog è aperto a tutti, ho però divuto sopprimere mezzo rigo che avrebbe potuto esporre te e me ad una querela. Spero non te la sia presa, ma ci sono limiti di legge da osservare
giandavide
prendo atto che rispetto all’ultimo articolo ci sia un giudizio molto meno clemente sul m5s, e che finalmente la proposta di legge elettorale viene considerata anche nelle sue ombre, ma sono perfettamente d’accordo con anna, dato che anch’io ho detto varie volte che l’opzione di tenersi la legge della consulta non è mai stata tenuta seriamente in considerazione, e infatti agli iscritti non è nemmeno stato chiesto se esprimersi su questa legge in opposizione all’italicum, ma di esprimere le loro preferenze a prescindere dalle opzioni concrete a disposizione: italicum, consulta o fare un proprio disegno. è stata considerata solo l’ultima opzione. anche queste sono scelte, e non si può certo dire che in questo caso abbiamo davanti scelte orizzontali, ma di una scelta esclusiva dei vertici che ha viziato il resto del pronunciamento. ed è evidente che ragionamenti della dirigenza sono stati quelli del calcolo elettorale e della spartizione dell’elettorato nella tripartizione perfetta che garantisce le larghe intese eterne che piacciono tanto alla merkel.
andrebbe notato infine che la selezione delle candidature della lista tzipras non si è risolta in un tripudio della dirigenza dei trombati come paventato dal professore, ma in liste abbastanza pulite e prive di nomi improbabili (non ci sono paragoni con la lista ingroia dell’anno scorso). casarini non mi sta certo simpatico, ma in fondo preferisco di gran lunga lui piuttosto che i forcaioli che avrebbe proposto il sempre pessimo flores d’arcais. anche sel ha accettato di essere sotto rappresentata ma ha contribuito comunque ala raccolta firme. in confronto alla saccenza grillina per cui i non grillini sono o “ciechi” o “nemici” o “perdenti”(ci manca solo il “fallito” che fa tanto cultura di impresa), qua abbiamo una delle cose più orizzontali e di sinistra apparse in italia da molti anni a questa parte. una “cosa” che non mira a dividere l’elettorato insultando a destra e a manca e intanto che governino pure le larghe intese, ma a fermare le larghe intese attraverso uno spirito inclusivo e la consapevolezza che farsi dividere dallo straniero per futili motivi ha sempre portato a una sconfitta sicura. anche se si crede di appartenere alla setta del momocolo…
aldogiannuli
giandavide: io sono favorevolissimo a tenere il sistema elettorale così come lo ha trasformato la Consulta, ma questo non è il punto di vista di nessuna forza politica, M5s incluso. Io ho potuto solo fare opera di informazione, per il resto ognuno sceglie quel che vuole…
Altair
Va benissimo, professore. Anzi, grazie e scusi per il rischio a cui l’ho involontariamente esposta. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno, nella delicatissima situazione italiana, è mettere in pericolo i pochi spazi d’informazione libera e autorevole rimasti.
ettore fiumara
Buongiorno a tutti. Non condivido l’ultima parte di quanto sostiene il Prof. Giannuli.
La democrazia non può fare ameno di una questione fondamentale, quella della governabilità. Io sono favorevole ad un sistema proporzionale con sbarramento (direi al 4%). Quando si consente ai piccoli partitini di ricattare qualsiasi formazione governativa (con ciò che ne consegue per il Paese), per ottenere poltrone in sovrarappresentanza, viene meno la democrazia stessa. Spesso si tratta di gruppuscoli che rappresentano piccole lobby, ma molto potenti. Alcuni esempi? ListaDini, UDEUR Mastella, ecc. Per non parlare dell’UDC, il cui capo è un giorno sì e l’altro pure intervistato in tutti i TG per esprimere il proprio parere sule scelte di qualsiasi governo in carica, che sia Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e, perchè no, magari in futuro sarà chiamato ad esprimersi sul Governo Bertinotti, al quale sarà disposto a dare l’appoggio per il bene del paese, ma sempre in cambio di sei-sette sottosegretari. Quindi: bene il proporzionale con sbarramento e scelta del candidato, senza schede bloccate di nessun tipo.
Cordialmente, Ettore Fiumara.
Cinico Senese
L’italicum è incostituzionale perchè amplifica i difetti suini del porcellum. Ma per essere dichiarato incostituzionale serve il clima politico giusto, cioè che i giudici della Suprema Cassazione e i giudici Costituzionali decidano che è il momento di rottamarlo.
Inutile fare gli ingenui: queste pronunzie sono politiche, il giuridico poi lo metti dentro a contorno e companatico.
Sicchè ora col nuovo equilibrio del partito unico renzie-nano, benedetto da Merkel-Draghi via Napolitano, non vedo chi possa avere le “palle” di toccarlo.
L’italicum serve a far andare al governo Renzie, ridurre M5* e iniziare lo sporco lavoro della tosatura vera! degli italici.
Franco Di Persio
Una riflessione sul Senato.
Egregio Dottor Giannulli, ci stiamo dimenticando qual’è il principale obiettivo del M5S. Instaurare una democrazia diretta con una partecipazione attiva del cittadino alle istituzioni.
Secondo il mio parere, la esistenza del senato come elemento di controllo, e quindi assecondando la interpretazione data a suo tempo dai nostri padri costituenti, benchè necessaria allora, oggigiorno ci allontanerebbe dai nostri obiettivi.
L’unico elemento di controllo devono essere i cittadini e l’unico nostro scopo deve essere quello di fornirgli gli strumenti adatti.
Quindi abolizione del senato e bilanciare il potere legislativo dell’unica Camera con referendum propositivi con l’obligo di discussione e votazione per leggi di proposta popolare, etc…
In questo modo si ridimensionerebbe anche il peso dell’art. 67 della costituzione.
Spero l’idea si possa inglobare nella proposta del sistema elettorale.
aldogiannuli
Di persio: mi spiega come fanno i cittadini, direttamente e senza uno specifico istituto, ad:
a. elettere i membri di Corte Costituzionale, Csm, autorità di garanzia ecc, commissione di controllo Rai
b. decidere e dare seguito ad una commissione parlamentare di inchiesta
c. dar vita al comitato di controllo sui servizi segreti
d. decidere sull’apertura del procedimento di messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica?