Istruzioni per la prova scritta di esame.
Chiedo scusa agli altri lettori di questo blog, ma devo dare alcune istruzioni ai miei studenti per il loro prossimo esame, per il quale possono presentare una tesina su argomento da loro scelto.
Fine di questa prova è comprendere se lo studente ha acquistato una basilare capacità di ragionare in termini storici, sapendo definire il quesito delle propria ricerca, per ricavarne almeno una idea originale.
1. tutti gli elaborati (è sufficiente un lavoro fra le 15.000 e le 20.000 battute il numero delle battute , anche per i singoli passaggi, ha valore puramente indicativo) devono seguire esplicitamente il seguente schema:
a. definizione del quesito (cosa si intende indagare): 180/200 battute
b. spiegazione dell’importanza del tema sul piano storico: 350-450 battute
c. elenco delle fonti consultate (libri, articoli, siti ecc): 900-1800 battute
d. breve esposizione dei dati acquisiti con rinvio alla fonte: 5.000-7000 battute
e. ragionamento sui dati in funzione del quesito: 6.000-8.000 batture
f. conclusione : 2.000-4.000 battute
2. Il quesito serve a circoscrivere l’argomento prescelto. Ad esempio se il tema è la rivoluzione russa, poi si sceglierà un aspetto poco indagato o che, ad avviso dello studente, merita un ulteriore approfondimento (ad esempio: cosa fece Zinoviev nei giorni dell’insurrezione? Quale fu l’aspetto specificamente militare della rivoluzione? Come venne raccontata la rivoluzione sul Corriere della Sera? Sia chiaro che non serve un riassunto dello svolgimento della rivoluzione, magari scopiazzato da qualche fonte. La ricerca deve essere originale, magari su un aspetto limitato, ma poco conosciuto.
3. La definizione del quesito non implica necessariamente che si tratti di qualcosa di fondamentale per la ricerca storica (d’altra parte sarebbe eccessivo attendersi una simile risultato da degli studenti per di più matricole)Quel che conta è che lo studente sia consapevole della portata della sua indagine: si può anche scegliere l figura di un singolo militante di base che ha partecipato alla rivoluzione di ottobre, magari protagonista di un singolo episodio di qualche interesse e che questo possa essere indicativo, ad esempio, della mentalità dei militanti rivoluzionari. L’importante è che, per quanto possibile, lo studente sia consapevole dei limiti del proprio oggetto
4. La scelta delle fonti non è essenziale che sia vastissima: date le dimensioni del lavoro che non è una tesi di laurea o, tanto meno una pubblicazione, è sufficiente –ad esempio- che si tratti di tre o quattro saggi o articoli. ATTENZIONE alle fonti in internet. Saper valutare la credibilità del sito
5. L’esposizione dei dati ottenuti ( sia narrativi che quantitativi come una statistica) è indicativa della capacità dello studente di cogliere gli elementi significativi della documentazione consultata
6. Il ragionamento serve a capire se lo studente è capace di organizzare i dati raccolti in un insieme logico finalizzato alla soluzione del quesito
7. Le conclusioni sono la parte più importante del lavoro, che deve mettere in risalto l’originalità del lavoro. Il fine è quello di “scrivere quel che prima non c’era” non ripetere quel che già si sa. Quindi è fondamentale che il quesito indirizzi il lavoro sin dall’inizio. Anche per questo insisto sul fatto che l’argomento sia ben circoscritto: è piuttosto difficile che uno studente possa dire cose originali su un tema molto ampio su cui esistono già interi scaffali di libri già scritti, per cui attenti a limitare l’oggetto. Per quanto riguarda la tesi che lo studente fa sua non abbiate paura di dire fesserie (quasi certamente ma maggioranza lo farà) ma quello che conta è il tentativo di trovare una idea nuova: ricordate che il nostro lavoro è produrre idee e questa è solo una esercitazione. Contano l’originalità e la capacità di costruire, per quanto approssimativamente, un ragionamento che sostenga l’idea. A fare lavori più accurati giungerete più avanti, per ora è solo un esperimento iniziale: conta più il coraggio di azzardare una supposizione (che non sia palesemente infondata) che la perizia nel reperimento e trattamento delle fonti. Quindi abbiate coraggio.
8. Sono a disposizione per suggerimenti in corso d’opera.
Aldo Giannuli