Intervista a Rino Formica
Rino Formica è una persona a me molto cara e con cui ho sempre avuto un rapporto di stima reciproca. Per questo sono contento di proporvi questa intervista. A.G.
La destra europea, in tutte le sue espressioni, appare all’attacco ed unita, mentre la sinistra procede in ordine sparso ed è in ripiegamento: cosa succede?
La destra nelle società moderne è sempre viva. La sinistra deve sempre rinascere .La destra è un elemento costitutivo della realtà esistente nella società. La sinistra è una manifestazione della volontà di gruppi e di forze della società per un cambio dell’esistente. La destra è sempre unita perché tutela l’esistente. La sinistra è divisa perché diverse sono le visioni per la costruzione di un futuro. Per la destra l’elemento unificante è nelle cose. Per la sinistra l’unità è ricerca e mediazione al suo interno. La forza attuale della destra è nella incapacità della sinistra a trovare il baricentro di una nuova costruzione delle comunità nazionali e sovranazionali.
E’ Renzi l’omologo di Berlusconi a sinistra?
Tra Renzi e Berlusconi vi sono molti punti in comune. Tutti e due ritengono che siano superate le grandi culture che condizionarono il conflitto sociale e politico nella costruzione delle democrazie moderne.
Tutti e due ritengono:
1)-che il potere sia indivisibile e quindi unificabile sotto una guida illuminata;
2)-che le istituzioni rappresentative debbano essere funzionali all’esercizio del potere esecutivo;
3)-che le disuguaglianze sociali siano attenuate dalla carità pubblica.
La differenza tra Berlusconi e Renzi, riguarda invece la diversità delle platee a cui si rivolgono. Berlusconi parla al moderatismo di massa; Renzi, invece, guarda alle tradizionali forze popolari approfittando della stanchezza generata in loro, dalle grandi paure per l’incerto futuro.
Paradossalmente Berlusconi è un conservatore con venature liberaldemocratiche, mentre Renzi, come il suo recente riferimento dimostra, è simile a de Maistre, massone monarchico, cattolico reazionario, negatore di ogni Costituzione dello Stato moderno e avversario dichiarato della Rivoluzione francese.
Come valuti i rischi connessi al recente referendum in Veneto e Lombardia?
Per valutare i rischi di questi Referendum bisogna tenere d’occhio l’evoluzione/involuzione del sistema politico.
Se la degenerazione istituzionale in atto dovesse proseguire, è fatale che l’autonomismo degeneri in secessionismo.
Che differenze ed analogie vedi fra la crisi del sistema politico del 1992-93 e quella attuale?
La differenza tra il ’92 e il ’93 è notevole. Venticinque anni fa il sistema istituzionale politico era intaccato e non era imploso.
Dopo venticinque anni di accettazione passiva da parte dei partiti residuali della 1° Repubblica e dei partiti novisti di una falsa rivoluzione moralistica, il sistema democratico-parlamentare si è disfatto. La discussione e le votazioni sulla legge elettorale in corso, non segnano la fine del parlamentarismo democratico, ma provocano nella opinione pubblica una pericolosa convinzione: il Parlamento è un Ente inutile.
Roberto B.
Pochi e illuminanti concetti, espressi da una persona che si capisce profondamente democratica.
Aggiungerei solo questo: come bene puntalizza Formica, tutti gli innovatori, a differenza della Destra, in qualsiasi sua forma, tra i quali si colloca soprattutto la Sinistra ma non solo, sono per definizione riformatori, in alcuni casi rivoluzionari. In quanto taii, sono obbligati ad apparire ed essere soprattutto “onesti” e interessati anzitutto al bene delle classi che vogliono difendere: un equilibrio alquanto scomodo, difficile da mantenere per tutti ed in tutte le occasioni, data la natura umana.
Tenerone Dolcissimo
La destra è sempre unita perché tutela l’esistente.
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Che la esistente dittatura UE sia retta dalla destra mi sembra un po’ fantasioso. Non c’era la destra in piazza a festeggiare la caduta di Berlusca e la venuta al potere di Monti.
O sbaglio???
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Professore
Breve ma interessantissima intervista quella da Lei offertaci. In essa l’Esimio signor Formica espone, con indubbia capacità comunicativa, questioni meritevoli della massima attenzione… che necessitano di essere analizzate separatamente, risposta data per risposta data: a) Su quanto risposto alla prima domanda, de facto non vi trovo nulla da obiettare; quanto esposto dall’Esimio è praticamente tutto da applaudire… salvo forse un punto (sulla “incapacità della Sinistra”) che toccherò implicitamente nella prossima nota. Degno di lode il verbo utilizzato nel riferirsi al rapporto tra Destra (quella vera!) e l’esistente: l’ex deputato Socialista ha usato il termine “tutelare”. Magnifico! b) Sulla risposta alla seconda domanda, sorvolando sulle definizioni date ai signori Berlusconi e Renzi (nel primo caso vistosamente errata; nel secondo alquanto eccessiva, obbiettivamente), mi pare di notare come l’ex Onorevole non sia d’accordo con il definire le “grandi culture (del Novecento)” superate. Se così fosse, a mio parere, Egli commetterebbe un errore notevole: le grandi Ideologie esistite durante la cosiddetta “Prima Repubblica” è evidente che siano superate… in quanto sono apparse come fallimentari agli occhi dei cittadini sia per quello che concerne il piano propriamente teoretico, sia per quello che riguarda invece il piano pratico (ovvero della loro attuazione). Qualcuno vuole davvero metter in dubbio come il tentativo di realizzazione del Socialismo nel mondo sia stato un pieno insuccesso? O come il “Cattolicesimo Politico” avesse già dimostrato ampiamente, ben prima degli inizi anni 90, quanto fosse sempre più insostenibile il modello di società da esso proposto? Dovrebbe essere oramai dato per acquisito che, con la fine della “Guerra Fredda”, si sia entrati in un ambiente socio- culturale- politico del tutto differente da quello passato… che questo piaccia oppure no. Sotto questo punto di vista i signori Berlusconi e Renzi non sono stati altro che un tentativo di “riempimento del vuoto presente” con proposte tanto innovative nella forma quanto invece provinciali e già obsolete nella sostanza. Una critica di tal fatta nei Loro confronti ritengo sia molto più entrante nel merito (e molto più fondata) rispetto a quella avanzata dall’ex Ministro. c) Sulla terza risposta data nulla da eccepire… a parte l’utilizzo del condizionale nei verbi in essa presenti. Meglio l’indicativo in questo caso. d) Sulla quarta risposta invece prendo atto del punto di vista dell’Esimio riguardo le differenze tra il periodo 1992/93 e quello attuale, ma non riesco a farlo mio. È mia opinione invece che nel lasso di tempo fine anni 80- inizi anni 90 il sistema Repubblicano sia totalmente imploso… e da allora gli Italiani si aggirino fra i ruderi di una rovina che non hanno ancora smantellato. Non poteva andare diversamente: nata durante la “Guerra Fredda”, per la “Guerra Fredda”, era ineluttabile che quel modo di essere e di fare politica scomparisse con l’ambiente a cui era totalmente legata e dipendente. Come disse profeticamente il rimpianto Presidente Cossiga, “i cadaveri si devono seppellire, non tenere in un salotto e spacciarli per vivi”.
Ringraziandola per questa deliziosa interista, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Lorenzo
La distinzione destra/sinistra proposta da Formica rientra nello stupidario socialdemocratico. La distinzione, sempre più sbiadita, fra le due realtà (entrambe fagocitate dall’atomismo liberista) attiene se mai al discrimine uguaglianza/diseguaglianza ed umanismo/identitarismo (volgarmente detto: quella umanista è una forma di identità al pari di ogni altra).
La destra è capace quanto la sinistra di proporre formule rivoluzionarie legate all’enucleazione di miti-forza palingenetici, la differenza principale essendo che tende a idealizzare un remoto passato laddove la sinistra idealizza il futuro.
Dalla tendenziosità del postulato procede l’erroneità del corollario: la sinistra non è in crisi bensì ha cessato di esistere, trasvalutandosi in cane da guerdia dell’impero mondiale statunitense e della globalizzazione turbocapitalista; mano a mano che questi entrano in crisi il loro servidorame (ciò che oggi Formica, Giannuli e altri socialdemocratici chiamano ‘sinistra’) li segue nell’abisso.
L’enorme crescita delle destre europee (estreme per ridere: ci vorrà la guerra per renderle tali) è alimentata dall’invasione extracomunitaria, ma anche e soprattutto dal fatto che, scomparsa la sinistra, sono rimaste le uniche forze (cautamente e timorosamente) antisistema presenti nell’agone politico.
foriato
“La destra è capace quanto la sinistra di proporre formule rivoluzionarie legate all’enucleazione di miti-forza palingenetici, la differenza principale essendo che tende a idealizzare un remoto passato laddove la sinistra idealizza il futuro.”
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E poi ci sono gli idealisti dell’idea idealistica suprema (ci mancherebbe) ed altre tiritere: “La vita non è che un tratto di congiunzione tra due eternità: il passato ed il futuro”. Come il nostro Lorenzo, balilla moschettiere risoluto, allegro e forte, se ne ride della vita e della morte, non sai la canzonetta, non la sai…
https://www.youtube.com/watch?v=vQBFPWT_2l0