Strage di Parigi: pasticci su pasticci.

Alcuni lettori hanno commentato i miei post dichiarandomi incompetente (bontà loro!) perché mettevo in dubbio aspetti del racconto fatto dalla polizia e spiegandomi perché e per come ogni punto che sollevavo aveva una spiegazione semplice e solare:

-la sede di Charlie non era difesa a sufficienza? Ma non si può presidiare massicciamente ogni obiettivo e le misure adottate erano quelle che era possibile realizzare. Peccato che poi si è scoperto che le difese erano state indebolite un mese prima;

-i due jihadisti non erano sotto sorveglianza? Ma non si può sorvegliare tutti ed è fisiologico che qualcuno sfugga. Peccato che poi si è scoperto che sono stati sotto sorveglianza sino a luglio e poi, inopinatamente, ritenuti non più pericolosi (e meno male che non erano pericolosi!)

Da dove hanno preso le armi i terroristi e come mai i servizi non hanno avuto sentore di quel traffico, come mai le fonti di ambiente non hanno segnalato l’azione in preparazione, come mai la zona (intendo quella ampia dell’inseguimento, non quella circostante il posto dell’attentato) non è stata bloccata ecc?:

Tutte cose che possono succedere e che possono meravigliare solo un profano delle cose di polizia. Certo, ciascuna di queste cose può succedere, ma quando le lacune sono troppe conviene farsi qualche domanda.

Ora vedo che di misteri non chiariti parla anche un giornale certamente non complottista come il Corriere della Sera e che in Francia c’è una gran polemica sull’operato di servizi e polizia.

Ma mi fermo qui e non infierirò riportando qui i nomi e nick degli autori di quelle critiche, sia perché non ne val la pena, sia perché con i cretini bisogna essere clementi, anche quando sono maleducati ed arroganti.

Come, in gioventù, mi insegnarono i salesiani: sopportare pazientemente le persone moleste e pregare Iddio che muoiano presto. Il guaio è che, essendo ateo, non ho chi pregare.

Veniamo al merito: ormai è coscienza diffusa che la versione ufficiale ha un sacco di buchi, e, come se non bastasse, la polizia continua a fare altri pasticci. Ora parla di caccia ai complici (al plurale), quindi, dal terzo uomo siamo passati al quarto e forse il quinto.

Non escludo affatto (per carità!) che i due possano aver avuto dei complici ed, anzi, a lume di naso, è più probabile che ne abbiano avuti che il contrario, ma che elementi abbiamo? Il famoso terzo uomo nei filmati non si è visto mai e non pare fosse neppure al posto di guida, visto che uno dei due rientra in macchina proprio da quello sportello. La carta di identità non abbiamo mai saputo di chi fosse e come, da essa, si arrivasse ai due ricercati ed al terzo che era un ragazzino del tutto estraneo. Non abbiamo sentito testimoni che hanno aprlato di tre uomini (anche se non è escluso che ce ne sia qualcuno il cui nome viene tenuto giustamente coperto per evitare minacce alla sua vita). Vorremmo capire se si tratta di complici operativi che hanno partecipato all’attentato e, magari, alla fuga, o di semplici supporti. La polizia non dice di più, e si può capire, però, a questo punto sarebbe convenuto non dire proprio nulla, evitando di mettere sull’allarme questi eventuali complici. Insomma, staremo a vedere, ma il grado di visibilità è molto basso, direi quasi nullo. Nebbia. Troppa nebbia.

Escluderei, però, una volta per tutte la teoria dell’auto attentato (se non per quello 0,1% di probabilità che si concede sempre anche all’ipotesi che abbia partecipato all’azione anche un astronave marziana atterrata per l’occasione) che fa a cazzotti con troppi elementi noti: la rivendicazione di Al Quaeda Yemen e la dichiarazione dell’Isis, i precedenti dei due che, coerentemente, sono caduti da jihadisti (anche se possono essere stati pedine inconsapevoli), la comparsa di Coulbaly, l’illogicità politica di un simile comportamento dei servizi francesi, i troppi errori di servizi e polizia che sarebbe stato facile evitare se la regia fosse stata la loro, la completa assenza di elementi politivi a supporto di questa ipotesi, ecc.

E poi Occam ci ha insegnato che “entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”. Quindi, se con ci sono elementi che inducono in questa direzione, è gratuito introdurre un ulteriore agente della vicenda ed un grado di complessità maggiore. Lo stesso rilievo può essere fatto all’ipotesi dell’azione di un servizio straniero o a quella di un rapporto torbido fra polizia e servizi francesi e i due fratelli jihadisti. Entrambe ipotesi possibili, ma, allo stato, prive di riscontri positivi,  ma utili solo a dimostrare la possibilità astratta di scenari diversi dalla dicotomia attentato islamista/auto attentato francese.

Possiamo solo dire che ci sono troppe falle da spiegare e che la versione della polizia è molto lontana dall’essere convincente. Escluderei a maggior ragione l’ipotesi che gli attentatori possano essere stati individui diversi dai due Kouachi: i due avevano precedenti precisi, sono morti da jihadisti, non si sono mai proclamati, in qualsiasi forma, innocenti, le rivendicazioni di Is ed Al Quaeda Yemen confermano la loro responsabilità, quando sono entrati nella tipografia erano armati probabilmente di mitra, e potremmo continuare. Ho sentito una giornalista francese (che, sinceramente, mi è parsa un po’ matta, ma potrei sbagliare) che sosteneva di aver sentito da una testimone che uno dei due attentatori aveva gli occhi azzurri: ma come avrà fatto questa testimone ad avvicinarsi tanto ad uno degli attentatori (debitamente a viso coperto) da cogliere un particolare del genere, senza correre il rischio di essere falciata da una raffica? Questa dello scambio di persone, mi sembra l’estrema difesa, il “ridotto della Valtellina”, di quelli che sostengono fino all’ultimo la teoria dell’auto attentato che, invece, non sta in piedi. Peraltro, volendo si può anche fare un accertamento, con l’aiuto di qualche esperto: studiare le immagini del filmato e ricavare le misure antropometriche degli attentatori (altezza, ampiezza spalle, lunghezza gambe e braccia ecc) e verificarne la compatibilità con quella dei due fratelli. Magari i media francesi possono tentare una simile verifica.

Questa è un’inchiesta all’inizio, dove l’unica conoscenza ragionevolmente affidabile è che due militanti islamisti di non eccelsa preparazione operativa, hanno trucidato la redazione di Charlie e che il mondo jihadista si è riconosciuto in questa azione. Tutto il resto è da studiare attentamente, al lume di diverse ipotesi, ma senza confondere le ipotesi con le certezze e badando di distinguere bene fra elementi di conferma negativi ed elementi positivi.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (28)

  • Credo sia anche il momento di abbandonare la teoria che il tutto sia stato messo in piedi per ammazzare Maris. Se l’obiettivo era quello si poteva fare la cosa moooooolto più discretamente prendendolo da solo, magari simulando un incidente… Non sarebbe stato il primo caso…

  • Concordo con te in molti punti della tua analisi, anche perché non segui una linea del complotto a tutti i costi, ma mi resta strano credere che la polizia o più i servizi non c’entrino nulla…. sono più propenso a pensare che l’accaduto sia stato progettato se non diretto da qualcuno dei servizi, che successivamente i due si siano mossi di loro iniziativa uscendo dagli accordi o dalle previsioni della regia e che di conseguenza adesso bisogna rattoppare le falle senza fare emergere la verità di base.
    Holland aveva perso un po’ di notorietà e visibilità ultimamente o è una mia impressione? La passeggiata con i “grandi della terra” ha un bel ritorno “pubblicitario”… sinceramente anche la troppa spavalderia di quella passeggiata o anche il pullman con tutti i capi di stato, non mi ha fatto temere un attacco esterno…..piuttosto mi fa propendere per una partecipazione di regia anche interna….

  • Ma l’ipotesi secondo me più semplice? Un totale inettitudine delle forze dell’ordine e dell’intelligence francese? Non è la più probabile in fondo?

    • Totale inettitudine non direi, colti di sorpresa forse si. Il professor Giannuli è giustamente perplesso, alcuni elementi possono sembrare strani. Mi permetto qualche breve considerazione; le 2 operazioni della polizia francese non sono un fallimento ma un successo. La “scuola francese”predilige, quando è possibile, l’eliminazione fisica di sequestratori e terroristi, è così fin dai tempi della cocotte minute e forse è giusto, strategicamente condivisibile.
      La protezione di “Charlie Hebdo” era stata ridotta un mese prima? Per forza, altri potenziali obbiettivi erano stati ritenuti ad alto rischio e le energie operative spostate su questi. I sedicenti nuovi combattenti islamici funzionano come un “franchising”, scelgono vittime inermi, montano il piano d’azione, si procurano le armi attraverso la rete djihadista/criminale (che è una nebulosa disordinata ma efficente) e agiscono. La “casa madre” rivendicherà l”azione, a cose fatte.
      Siamo solo all’inizio, un microterrorismo a bassa intensità. Se la realtà dello stato islamico in Iraq/Siria dovesse consolidarsi, cosa ci aspetterebbe? Forse è il caso di rimboccarsi le maniche, capire che l’anomalia iracheno siriana va trattata con urgenza e che gli anfibi nel fango qualcuno dovrà pur affondarli.

  • (Mi scusi per il mio italiano, non lo parlo perfettamente) ma l’imagine delle autorita domenica mi ha dato un sentimento de “perfetto, possiamo continuare i nostri progetti”. Ora, in Europa, la gente pensa alla sicurezza, dunque i molti soldi di ogni stato europeo chi serano accorsi alla difesa serano giustificati negli occhi della gente.

  • io dei salesiani mi ricordo prevalentemente la loro facilità a dare manate: sembrava la scuola di bud spencer. comunque in italia il copasir è in mano alla lega, sempre per parlare di incompetenza. speriamo bene….

  • soffermarsi sui particolari va bene quando evidenziano incongruenze invalidano le tesi. Ma escludendo tutti gli orpelli e considerando solo l’attentato in sé il rischio è di non capire i motivi per cui è stato commesso, le assurdità delle valutazioni, i rischi prossimi di limitazione e violenza. A me sembra assurdo che delle persone alienate nella nostra società colpiscano un organo di stampa che diverte e denuncia le manipolazioni della mala società politica, religiosa, economica. Che queste persone non siano in grado di discernere tra ironia e sarcasmo critico e blasfemia. Che l’indottrinamento religioso falsi il loro giudizio sulla loro condizione sociale e sui responsabili della medesima. Rimango anche più stupito che in occidente non capisca che le società islamiche sono in difficoltà invece di aiutare a ristrutturare le città, costruire scuole, sviluppare i commerci perseverino in politiche dove emergono questi individui, ciò avviene su entrambe le sponde del mediterraneo.

  • “studiare le immagini del filmato e ricavare le misure antropometriche degli attentatori”: proposta molto intelligente. Cosi’ si escludono ipotesi fantasiose.

    A Santa Croce Camerina hanno ripreso quella madre sventurata un certo numero di volte mentre andava e veniva.

    Qui come siamo messi?

    Abbiamo solo le immagini dei telefonini?

  • Emerge sempre più chiaramente, forse troppo, la pista che porta al sistema di addestramento di terroristi della CIA nello Yemen, rete gestita fino al 2011 da Anwar al-Awlaki, anno in cui fu ucciso da un drone dopo essere finito sulla lista degli “assassinandi” redatta dalla CIA stessa secondo il noto programma di eliminazioni mirate intensificato da Obama a partire dal 2009 come recentemente rivelato a dicembre 2014 da Wikileak.

    Said Kouachi è stato addestrato in Yemen, dove ha trascorso del tempo con Umar Farouk Abdulmutallab, il nigeriano che tentò di far esplodere l’aereo della Delta-Northwest Airlines, noto al grande pubblico come “underwear bomber”. Umar Farouk Abdulmutallab lavorava per la CIA, come scritto anche dal Guardian che ritengo uno dei pochi giornali al mondo con una solida credibilità:

    http://www.theguardian.com/world/2012/may/09/underwear-bomber-working-for-cia

    Perché questo aspetto, insieme all’evidente partecipazione dei servizi israeliani, è stato trascurato? I due ci tenevano a dire chi li aveva mandati, cosa che o è un depistaggio per dare la colpa agli USA (a proposito, Obama come mai non era a Parigi? che strano….) oppure è proprio il desiderio di lasciare la firma di qualcuno ignari di chi ci sia dietro quel tipo di terrorismo gestito e finanziato dalla CIA. I due fratelli certo non volevano passare inosservati, non si entra con un lanciarazzi in un autogrill mentre tutta la Francia ti cerca a meno che non si voglia dire: “Hey, veniteci a prendere, siamo qui!” così come non si lascia la carta di identità in bella vista nell’auto usata per la fuga. A questo punto la grossolaneria o la stupidità dei due non è più in discussione, l’hanno fatto apposta, la loro fuga oltre ad aver trovato debolissima resistenza, è stata una passerella. Che senso ha tutta questa storia? Difficile dirlo, i punti oscuro sono ancora troppi per trarre delle conclusioni

  • Caro Professore,
    molto spassosa l’adattamento di due delle sette opere di misericordia spirituale:
    Sopportare pazientemente le persone moleste;
    Pregare Dio per i vivi e per i morti:

    La sua versione è in effetti molto praticata in meridione. Ho infatti ascoltato di persona due donne che pregavano intensamente e con fervore la Madonna alla festa del 15 agosto. La prima chiedeva la grazia che la Madonna gli facesse morire quel grandissimo c…to del marito . La seconda chiedeva la grazia che il genero tornasse con la figlia; rendendosi però conto della difficoltà dell’impresa chiedeva in alternativa la morte subitanea del genero.
    I cretini poi se “spiegandoglielo lu capissero non fussero più cretini”. Quando poi gli errori si ripetono con frequenza impressionante presso organizzazioni che certo non sono formate da stupidi, direbbe Chesterton che la cosa è molto sospetta. Attribuire poi le azioni a complotti di determinati servizi segreti è una stupidaggine che Lei non ha mai fatto ma che i predetti cretini Le attribuiscono.

  • Visto che si citano i salesiani, perché non ricordare il moto che caratterizza i gesuiti alla Bergoglio:” Candidi come colombe, astuti come serpenti”. Poi vedo che lei professore cita lo storico “ridotto della Valtellina”. Però perché a proposito della Francia terra della presunta libertà (giacobina e della ghigliottina) non citare l’immonda legge Gayssot, che manda in galera e perseguita chiunque mette in discussione le cifre e la versione ufficiale della storia del novecento, sancita dal processo farsa di Norimberga.Nella terra dei lumi e della dea Ragione assurta agli altari di chiese sconsacrate, se non ci si adegua alla versione ufficiale, prima entrano in funzione i commandos sionisti, poi arriva la legge Gayssot, alla faccia della Marianna, madrina un pò zoccola dell’esagono.Infine ancora una volta per capire a chi giova l’eccidio parigino ( come per il passato avvenne in Italia dove il beneficiario della tanto citata “strategia della tensione” fu il PCI di Berlinguer non certo il MSI di Almirante) “cui prodest”? Certamente e sicuramente non al FN e alla Marina Le Pen.

  • Ho sotto gli occhi, e da mercoledì scorso (e anch prima) gli RRS feeds di LeMonde, Libération, Rue89, Mediapart, Le Grand Soir, e non vedo tracce di polemiche né di perplessità su come si sono svolti i fatti.
    Ho anche sott’occhio i feed del NYTimes, e non vedo niente di sostanzialmente diverso.
    Trovo che molte delle cose che leggo in Italia (anche nei commenti qui sopra) sono elucubrazioni un po’ tipiche della cultura del paese, riflesso dell’abitudine giornalistica di entrare in dettagli inutili e raccapriccianti. C’è un incidente di treno con dei morti? Giù foto, racconti minuti, dettagli, quello sgozzato dal finestrino … e titolo a 9 colonne. Negli altri paesi, se si esclude la stampa scandalistica, un trafiletto.
    Ora, si parla di ricerca dei complici. Di uno c’è certezza, visto che è stato pubblicato su di un sito internet da qualche parte un video postumo con una dichiarazione di Coulibaly. Ma al di là di questo, è evidente che ci sono dei complici. I due (orfani, probabilmente fragili) le armi da guerra da qualche parte le devono avere pur prese, non è che se le sono portate dietro dallo Yemen in valigia. E’ del tutto ovvio che non vengano diramate informazioni, se non al momento in cui qualcosa si concretizza e l’informazione non rischia di compromettere nulla.
    Ho sentito francesi criticare Valls per avere avuto la bocca troppo larga nel dichiarare, tempo fa, che erano stati sventati degli attentati, senza peraltro fornire particolari.
    C’è semplicemente in Francia (e negli altri Paesi) un’altra cultura in proposito. I francesi si aspettano il silenzio, e si incavolerebbero del contrario. Le discussioni si fanno – e come – ma sugli aspetti politici della faccenda, ivi inclusa la manif e il suo senso politico, che a molti non è piaciuta, per la sfilata di personaggi discutibili tra le autorità in prima fila:
    http://www.ujfp.org/spip.php?article3762
    Per me è stato chiaro fin dall’inizio che era Al-Qaeda. Ha un piccolo problema di concorrenza con IS. E non poteva essere quest’ultima perché cerca di territorializzarsi, non gli serve certo operare all’estero, non ha un’organizzazione in tal senso, e altro da fare, al contrario di Al-Quaeda, che è nata, cresciuta e vissuta come de-territorializzata.
    Lo scopo è trasparente: La Francia ha un altissimo numero di mussulmani, anche giovani e molto giovani, molti dei quali con problemi economici, perché in Francia a Parigi la crisi non si vede, ma basta muoversi anche solo in banlieu, e in provincia, e la situazione non è molto diversa dall’Italia. Se riuscissero a far montare un’ondata islamofoba, questo porterebbe qualcuno nella sua rete.
    http://www.lemonde.fr/societe/article/2015/01/12/une-vingtaine-d-actions-contre-la-communaute-musulmane-recensees_4554633_3224.html
    E anche in Francia ci sono i soliti imbecilli “laici” che fanno discorsi assurdi sui mussulmani. Figuratevi cosa potrebbe succedere in Italia dove persino tra i lettori del “Fatto” si trova gente del genere.
    Inoltre, un’analisi che trovo assolutamente ragionevole :
    http://www.lemonde.fr/international/article/2015/01/10/il-y-aura-d-autres-attaques-en-france-ou-dans-d-autres-pays-occidentaux_4553518_3210.html
    I giornali italiani – tutti – montano la panna su una quantità di dettagli insignificanti al solo scopo di tenere attaccati dei lettori che hanno completamente disabituato alla riflessione. Inoltre, questo distoglie l’attenzione dai problemi politici. Il che è forse il motivo principale, assieme a quello di vendere pubblicità.

      • No, non l’avevo letto. Da una parte Eco scopre quel che sapevano benissimo Goebbels e Mussolini: non si mente mai, non si dicono mai le cose direttamente: una bugia viene facilmente smentita. Le cose bisogna “lasciarle credere” implicitamente, così non si suscitano né smentite, né l’impulso a controllare. Dall’altra sta da un giornale che è tra i massimi responsabili dello stato di inesistenza della stampa italiana. Il problema della mancanza di editori ce lo portiamo dietro dall’Unità d’Italia: i giornali sono da sempre fatti da fabbriche di automobili, associazioni di imprenditori, lobby, costruttori, finanzieri, che se ne servono per i loro veri affari.
        Dall’altra è di Eungenio Scalfari la (furba) teoria che viene insegnata nelle suole di giornalismo sulla stampa italiana. Secondo questa, gli italiani sono ignoranti, brutti, sporchi e cattivi e non comprano sufficienti giornali perché non leggono, e quindi l’Italia non può permettersi il “doppio binario” che esiste ovunque: i giornali seri, e quelli scandalistici. I giornali italiani devono essere dunque dei “contenitori” pronti ad accogliere l’uno e l’altro dei contenuti. Il risultato è che abbiamo solo stampa scandalistica – quel che racconta Eco – e insieme tirature che in qualunque altro paese del mondo si sognano, salvo la stampa scandalistica, piena di pubblicità, alla quale però nessuno dà credito. Con grande vantaggio per la tasca dell’Eungenio summenzionato (attaccato al danaro come pochi) senza nello stesso tempo cadere nel’irrilevanza della “press people”. Moglie ubriaca e botte piena.
        E quello stile di mescolare il gossip alle cose serie, il “romanzare tutto”, mettendo le virgolette attorno a proprie “interpretazione” (ricordare l’intervista di Scalfari al Papa, coi virgolettati attorno alle libere interpretazioni di Scalfari), il trasformare tutto in un vaudeville, questo stile e modo di procedere è stato tipico dell’Espresso fin dal suo nascere, e si è poi diffuso a tutta la stampa.
        Approfitto per consigliare la lettura di questo articolo di Rue89. Sono le polemiche del “dopo i fatti”, ma sotto accusa è la stampa. Buttate un occhio anche ai commenti.
        Mi spiace, è in francese, ma un traduttore automatico dovrebbe fornire una sufficiente immagine del discorso.
        Uno stile e un approccio completamente diverso da quello italiano.
        E’ che i francesi non odiano le loro istituzioni, perché le avvertono come loro, non marziane. Anche se possono criticarle veementemente. Una cosa difficile da capire per un italiano europeizzato all’ennesima potenza, cioè provincializzato al massimo grado.
        http://rue89.nouvelobs.com/2015/01/12/prises-dotages-les-erreurs-medias-defense-passees-crible-257049

        • “E’ che i francesi non odiano le loro istituzioni, perché le avvertono come loro, non marziane. Anche se possono criticarle veementemente. ”
          E’ proprio perchè le avvertono come proprie che possono criticarle con forza, in italia invece le istituzioni non sono mai state sentite come proprie dagli italiani, visto che il colpo di stato è sempre stato un’ipotesi percorribile non appena il proletariato accennava ad avvicinarsi al potere (vedi prima Marcia su Roma, poi i vari De Lorenzo, Borghese, Gladio-Stay Behind…)

          • piero, in Francia c’è stato sia l’OAS scuola madre ad esempio del’italiano Ordine Nuovo, il cui capo Clemente Graziani, aveva in tasca la tessera, Poi c’è stato il maresciallo Petain con la Francia di Vichy, infine il generalissino De Gaulle. La tua analisi storica, fa acqua da tutte le parti. Per non parlare poi della patetica invocazione di parametri vetero marxisti, fallimentari, sia a livello storico che concettuale.

    • per mantenere una alberatura corretta nelle risposte, è sufficiente sul primo reply altrimenti si continuano a creare rami invece di foglie 🙂 se a qualcuno può interessare

  • Gentilissimo Prof. concordo su buona parte della sua analisi, e mi permetto di aggiungere che purtroppo le notizie che noi apprendiamo per elaborare delle ipotesi, restano sempre notizie acquisite da fonti di informazione aperta, che come lei ci insegna “vanno prese con le pinze” , tuttavia possono essere utili a formare congetture interessanti.Resta il fatto che tanto la polizia quanto i servizi e comunque chi indaga su questa vicenda non lascerà trapelare molto per ovvi motivi…concludo con una mia semplice osservazione , a me sembra un po’ il film ” i tre giorni del condor”.

  • Più per via del fatto che non è possibile non farsi domande, che per complottismo vorrei che poteste vedere questi 2 filmati:

    Prima questo:
    https://www.youtube.com/watch?v=Q5GBdft1LRs&oref=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DQ5GBdft1LRs&has_verified=1

    Ora confrontatelo con questo:
    http://www.liveleak.com/view?i=809_1395163651
    AVVISO: NON ADATTO A STOMACI DEBOLI E PERSONE SENSIBILI

    Dal confronto dei filmati credo si possa notare facilmente come in una vera uccisione con colpo alla testa il sangue esce IMMEDIATAMENTE, ed è facile notare che un corpo pur privo di vita se colpito da proiettili di pistola o di mitragliatore SOBBALZA.

    Sorgono domande anche a voi?
    Cosa ne pensate?

  • <grazie Giannuli per l' articolo utilissimo. Condivido di scartare senz'altro l'ipotesi dell'auto attentato, che davvero non regge più, ma tener presente tutte le perplessità esposte sull'operato francese che potrebbero semmai avere un significato (sempre con cautela) su un'ipotesi di laissez faire da parte dei servizi rispetto alla cellula jihadista, comunque indipendente dagli stessi. Sappiamo qualcosa di questa tecnica in Italia, particolarmente rispetto a BR ed altri gruppi armati, di fatto lasciati operare (famoso destabilizzare per stabilizzare) fino a che non hanno rapito Dozier, quindi arrestati con la velocità della luce per imput americano, almeno questa è la mia opinione.
    Un Laissez faire che può essere combinato eventualmente con l'intossicazione di un servizio esterno, particolarmente Cia e Mossad, che possono avere spinto i francesi, soprattutto i livelli operativi più bassi, ad allentare l'attenzione rispetto ai fratelli Kouachi e la vigilanza al Charlie, per dirigerla altrove.
    In proposito segnalo un altro elemento di perplessità che ho letto sul sito della Radio iraniana, italian.irib.ir ( loro peraltro sembrano attratti dall'idea dell'autoattentato) e cioè che la decisione formalizzata da Hollande il 14 gennaio di inviare la portaerei Charles de Gaulle e buona parte della flotta di guerra sarebbe stata presa invece il 6 gennaio, la vigilia dell'eccidio.
    Sempre da questo punto di vista, alcuni elementi mi fanno pensare ad uno o più infiltrati (pare ovvio che gli ambienti siano infilati come puntaspilli) eventualmente colui o coloro che hanno attenzionato il luogo prima dell'attacco (cosa che non fanno gli attentatori, per non dare nell'occhio), in particolare la indicazione sbagliata dello stabile per permettere alla polizia di intervenire (la quale, sempre nella stessa ipotesi di laissez faire deciso in alto loco, non viene però allertata in tempo). La carta d'identità (o copia di essa? un tg nell'immediato aveva detto questo) potrebbe invece essere un escamotage successivo della polizia per cercare di coprire la sua fonte. Trovo inverosimile che un commando vada a compiere un'azione di quel tipo (anche meno grave di una strage) portandosi dietro i documenti.
    Tutte ipotesi, ovvio, condivido la tua cautela.
    Prima ancora di queste, condivido PAOLA e gli altri commenti sul cosiddetto paese della Ragione, circa la necessità di riflettere l'uso politico dell'eccidio, che realizza il successo dell'asse guerrafondaio per rinvigorire la sedicente guerra al terrore. Quello del nemico, si capisce, del proprio non c'è neanche l'ombra! Non ho visto un solo cartello contro la guerra in quella manifestazione, ogni voce critica tace nel cosiddetto paese dei Lumi. Nel quale nessuno parla di cosa combinano i francesi, gli Usa ecc. nei teatri di guerra, perché ogni notizia su eccidi ed altre efferatezze sparisce dove mancano fonti in qualche modo indipendenti ed è vietato naturalmente visitare i siti nemici, islamisti soprattutto, grazie alle leggi post 11 settembre, se non si vuole finire perseguiti per 'intelligenza col nemico'. A proposito di libertà di stampa.
    In proposito ed infine, conosci o conoscete qualche fonte non del tutto engagée per aggiornarsi in proposito? Mi manca tanto il sito Peacereporter

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