In difesa di Beppe Grillo.

Ho visto recentemente uno sketch di Crozza su Grillo (Crozza bravo come sempre, per la verità) che, pur divertendomi, mi ha lasciato in po’ contrariato. Nella scenetta il M5s era presentato come una setta del tipo Scientology, con adepti totalmente plagiati dal guru Grillo che decide anche sulle loro faccende personali, che espelle a capriccio, che è permanentemente osannato da una folla di ebeti in delirio estatico.

Non nego affatto che nel M5s ci sia una bella fetta di cretini incurabili che hanno esattamente questo atteggiamento: l’ho sempre detto e scritto e non mi smentisco.

Ma, in primo luogo, non si piò ridurre un movimento con decine di migliaia di aderenti e con oltre 8 milioni di elettori solo a questo: i cretini non mancano ma, per fortuna, sono minoranza.

In secondo luogo, quello che non mi sta bene è questa immagine di padre-padrone, di “proprietario del movimento” che sarebbe una specie di impresa a conduzione proprietaria, di despota. Ho scritto ripetutamente sul cattivo funzionamento della democrazia sul M5s e dunque non credo mi si possa accusare di giustificazionismo, ho criticato in particolare la mania di espellere chiunque accenni pur lontanamente una critica (anche se, però, si è trattato di una tendenza a fasi alterne, a volte con più tolleranza ed a volte meno). Ed ho sempre cercato di capire il perché di questo strano miscuglio fra democrazia diretta e disciplina da caserma.

Il punto è che Grillo (ma anche Roberto, sin che c’è stato) erano assillati da due minacce: il rischio infiltrazioni e il pericolo delle correnti “Con le quali diventiamo come gli altri partiti”. Sugli infiltrati devo dire che si tratta di un rischio fisiologico che si può cercare di controllare ma non eliminare, perché, appunto, sono un fenomeno fisiologico. Devo riconoscere che un po’ di espulsioni non erano mal date, almeno a giudicare la fine che hanno fatto alcuni fuorusciti, ma il problema era che certi personaggi non avrebbero proprio dovuto essere eletti. Ma lasciamo da parte la questione. Quanto alle correnti, l’altro partito che proibiva le correnti è stato il Pci: non mi pare che la cosa gli abbia portato fortuna. In una certa misura e senza esagerare, una certa dialettica interna è salutare.

Quanto al ruolo personale di Beppe, conoscendo il movimento un po’ più da vicino, posso dire che l’immagine del dittatore assoluto è quanto di più falso possa esistere.

In primo luogo ci sono anche altre personalità forti del movimento e Beppe non è affatto l’uomo solo al comando. Poi Beppe cerca di mediare nei pasticci che sorgono ogni minuto su qualsiasi cosa. E lo fa mettendoci la faccia e con molta generosità. Poi è tirato di giacca da tutte le parti e cerca di far fronte al gran casino che gli sta intorno. Infine c’è il caratteraccio impulsivo che ha e che complica tutto. Vorrei sapere come gli è venuto di scrivere una sciocchezza come “abbiate fiducia in me” con il che subito dopo gli altri lo hanno preso per i fondelli.

Insomma, Beppe ha i suoi difetti, non nego, e il M5s è ancora molto lontano dal darsi regole accettabili, ma questa visione del partito-proprietà privata e del “dittatore” sono delle baggianate. E per di più, da chi tocca sentire cose del genere? Da deputati di Forza Italia: siamo seri!!!

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (34)

  • Dopo la fine della sindacatura capitolina della Raggi, la vederei bene nello svolgere la vita di partito: di sicuro sa come attirare l’attenzione dei media.

  • Il barbudo generale irascibile pluristellato e la manica dei tiragiachettas pasticceros richiama alla mente la saga del geniale capo della fu fiamma, svettante sulla massa dei colonnelli più o meno impresentabili che lo circondavano ?
    La storia ha lasciato quest’ultimo relitto sui lidi monegaschi.

  • Mi sembra che, come sempre si cerca di spaccare il cappello in due,, per le cose che riguardano i 5s. Ma chi fra i politici è così perfetto? Indicatelo lo facciamo santo

    • Se doveva essere una gara al meno peggio bastava dirlo dall’inizio invece di parlare di partecipazione e CODECISIONE.

      Alle elezioni non ci sono quorum strutturali e si considerano solo i votanti ma dia un’occhiata ai livelli di astensione e vedrà che il M5S peschi nell’elettorato dei partiti a destra e a manca ma non tra chi è disgustato dalle pessime abitudini dei politici odierni.

  • Pentastellato credo ancora per poco

    Prof. Giannuli, al tempo ho seguito i suoi video che spiegavano i vari metodi di votazione per le elezioni politiche e per gradi, votazione dopo votazione, si è giunti ad una proposta di legge elettorale.
    Ieri gli inscritti erano chiamati a scegliere quale priorità dare ad una decina di punti su un “programma esteri” che non si capisce chi lo abbia scritto. Io non ho votato, e molti hanno fatto come me visto che i votanti erano 23.000 su piu di 130.000 aventi diritto.
    Sicuramente Grillo non è un dittatore ma è evidente che qualcosa non funziona piu come l’inizio.
    Se mi devo far prendere per il c_l_ alloa mi inscrivo al PD e voto Renzi.

    • che qualcosa non funzioni è evidente, ma le aggressioni contro grillo non c’enrrano molto con questo ma con l’astio nei suoi confronti che ha carattere pregiudiziale

      • Qualcosa non funziona per colpa della “fata turchina” del M5S che in streaming non si vuole fare vedere e nessuno sa chi sia.

        Come faccia Beppe (quello che non dice mai fuori dai coglioni) a portarle pazienza solo alcuni lo possono sapere. 🙄

        • «5 anni fa, quando Bertinotti imperversava in Rifondazione nonostante i suoi errori che io criticavo, mi sentivo rispondere: “E chi c’è che possa sostituirlo?”. Ed era vero, solo che io rispondevo: “Un partito che non ha possibili ricambi al vertice è un partito già morto” . E mi pare di non aver avuto torto.» — Giannuli.

          Un ringraziamento a chi riesca spiegare, stando agli statuti del M5S (dopo aver determinato “quali” siano quelli vincolanti), quando scadrà il mandato di presidente del movimento (triennale ?) e con quale modalità sarà deciso il successore.

          • Il M5s ha aspetti che s chi fa politica da molti anni (ed in modo , se vogliamo, più tradizionale) appaiono molto discutibili, lo ammetto. Ma anche Lotta Continua (nel suo piccolo rispetto al M5s) aveva aspetti a dir poco strani, andò avanti per diversi anni (7 per l’esattezza) e poi le contraddizioni presero il sopravvento ed affondò. Il M5s forse durerà di più (considerando conme data d’inizio il 2013, mqa sarebbe corretto dire almeno il 2009) comunque si troverà a dover risolvere non poche contraddizioni, e di molte delle quali non è ancora cosciente. Caratteristica del Movimento (esattamente come era nel pensiero di Roberto) è un esasperato sperimentalismo, che a voltre trova la strada giusta ed a volte no. Cosa volete che vi dica? Che il Cielo ce la mandi buona… non è che io ignori certe contraddizioni e le taccia (mi pare non me lo si possa rimproverare) ma questa è la rivolta contro le elites dominanti: bere o affogare…

          • @Allora ditelo
            I problemi da te sollevati non sono di poco momento e trovano ingresso. Tuttavia come sai quel legislatore che fuori da se non concepiva altro non poteva di certo disciplinare i partiti. Durante la Repubblica i sindacati e i partiti preferirono non aderire alle sollecitazioni costituzionali per evitare forme di controllo aliene.
            Accanto ai profili individuali ce ne sono di collettivi e interni alle associazioni, sopratutto se sono di tendenza.
            La supplenza giudiziaria non sempre è lo strumento più adatto alla bisogna, tanto più se le questioni sottese sono politiche. Al più risolvono problemi dei singoli individui.
            In una chiesa nessuno si sogna di pregare Visnù.
            §§§§
            Distrattamente ho ascoltato le dichiarazioni della candidata geografa genovese esclusa: quantomeno sono criticabili, se non peggio.
            In base a quale criterio un giudice può stabilire il grado di criticabilità/liceità di una dichiarazione politica ?

  • Grillo non può fare tutto da solo, il garante, il capo politico, lo stratega, etc …

    Per certe cose è portato, altre gli riescono meno bene.

    Con Casaleggio si dividevano i compiti e si sostenevano a vicenda, magari scontrandosi su alcuni temi.

    Grillo chiede agli iscritti di fidarsi di lui, ma nel M5S ci sono molte persone valide di cui Grillo dovrebbe fidarsi di più.

    Il problema di Grillo è che è un eccellente rivoluzionario, ma proprio per questo non può essere contemporaneamente anche un politico di governo.

    Grillo non ha paura di niente, ma da uomo di spettacolo, teme solo una cosa, non avere successo e perdere il consenso.

    Grillo si trova esattamente in quella fase, sta preparando il più grande spettacolo della sua vita, sta lavorando con gli sceneggiatori, coloro che scrivono il programma, tra poco comincerà a reclutare gli attori, i candidati saranno scelti dagli iscritti, ma alla fine lui sarà solo il regista.

    Grillo salirà sul palco prima delle elezioni, presenterà al pubblico sceneggiatura e attori, le prevendite supereranno abbondantemente il 30%.

    Grillo salirà di nuovo sul palco alla prima, per introdurre lo spettacolo, poi tornerà dietro le quinte a dirigere luci e scenografia. Se lo spettacolo sarà un flop, sarà colpa del pubblico e degli attori.

  • il barbuto, capelluto e gran nuotatore, ancorché straordinario giullare nell’informare il popolo sovrano delle malefatte dei tiranni della finanzanazifascistoide, non pare abbia nulla a che fare col cercopiteco mascellato stivalato sbarbato e con l’occipite(co) esposto ai raggi uva pure di notte che sapeva circondarsi di nani intellettuali per svetteggiare…!!!
    saluti a 5*

  • premesso che crozza fa ridere molto poco. parla un’ora per produrre una o due battute delle quali si auto compiace.
    quanto a Grillo, simpatico o meno che possa essere, ha creato un misto di livore ed invidia, soprattutto presso i suoi ex colleghi, omologati a questa o quella parte politica. che si chiamino crozza, santoro, vauro o ci ci min, nei confronti di tutto l’arco politico le battute sono improntate alla simpatia, nei confronti di grillo e M5S sono scariche di letame.

  • L’unica “difesa” che non sia offensiva alla ragione è che i consensi non siano diminuiti stante che l’interesse dei simpatizzanti nelle questioni interne appare molto superficiale.

    Ma quale “democrazia diretta” propaganderebbe in realtà chi sarebbe disposto ad alterare la composizione dei decisori per rimuovere PRESUNTI “infiltrati” e PRESUNTE “correnti”? https://it.wikipedia.org/wiki/Groupthink

    Non può ribadire di aver criticato il M5S senza poi individuare su chi ricada l’onere e la responsabilità di NON aver risolvere certe criticità a meno che “gli infiltrati”, giustificazione buona per ogni stagione per creare complesso di assedio, siano stati i vertici denominati “capo politico” o “garante” a seconda della convenienza nelle tesi.

    Forse nessuno ha neanche la vaga idea di come sarebbe dovuto essere organizzato un partito partecipativo e quali tutele imprescindibili avrebbero dovuto “garantire” le dinamiche associative ma le statistiche sulla fiducia nelle quali GRILLO è agli stessi livelli di RENZI sembrano altrettanto chiare.

    Forse tutto questo avrà una funzione “pedagogica” facendo emergere dalle difficoltà una classe di attivisti (più che simpatizzanti) che non si limiti a critiche velleitarie: Si può solo sperare che i ricorsi in punta di diritto possano rimuovere gli ostacoli scientemente calati sul futuro del M5S.

    Giannulli sono sarebbe il caso di spiegare come la Legge possa garantire gli attivisti contro certi aspetti “inaccettabili”?

    Non sembrano argomenti tecnici affrontati in questi lidi ma a chi giova?
    Ai deputati di Forza italia?

  • Sono certo che i lettori di questo blog sono in numero considerevole (anzi, sarebbe interessante avere qualche dato al riguardo).
    Tuttavia, quelli che contribuiscono alle discussioni con una certa assiduità sono poche decine, tra i quali chi scrive.
    E’ interessante e per me sorprendente notare che tra loro quasi tutti sono estremamente critici verso qualsiasi figura dirigista o che appaia tale, Grillo naturalmente, ma anche Di Maio, e perchè no, anche Renzi, Juncker, eccetera. Davide Casaleggio di meno, viene snobbato perchè figlio di cotanto padre e ritenuto non meritevole di una sua personalità autonoma: al più, si contestano le modalità con le quali ha preso il posto del padre.
    Senza entrare nel merito delle qualità o squalità dei singoli, sia come persone, sia come funzione guida che si sono assunti o che hanno ricevuto come mandato, mi pare che questo sollevi un problema che travalica le posizioni personali di ciascuno di loro.
    Ci deve essere qualcuno che guidi, che tenga la barra dritta del timone, che interpreti e si renda responsabile delle scelte del partito, movimento, associazione, che rappresenta?
    Contestare le scelte e l’operato di Renzi, di Juncker, di Trump, della Merkel, eccetera, è legittimo e doveroso se si pensa che siano sbagliate: secondo me, non è altrettanto giusto contestare il ruolo di Renzi, di Juncker, di Trump, della Merkel, eccetera.
    Per quanto riguarda Grillo, in particolare, leggo più censure verso il suo ruolo che verso le sue decisioni, ammesso e non concesso che siano solo sue e non il risultato della somma di posizioni di altre persone del suo entourage.
    Mi pare un atteggiamento molto poco maturo, che ricorda la contestazione generica del figlio nei confronti della figura paterna; certo non aiuta a capire.

    • Qui nessuno mi sembra che abbia sostenuto che Renzi, Juncker, Trump e Merkel siano degli usurpatori calati come Hyksos.
      Persino nei confronti del non eletto terzo presidente Renzi è stata avanzata una critica eminentemente politica per le sue scelte.

      • Non sono d’accordo, basta leggere molti commenti per verificare che gli attacchi sono spesso a livello personale (un esempio tra i tanti: l’epiteto “culona”, ripreso da quel gentiluomo di Berlusconi, ha trovato in queste pagine molti epigoni).
        Comunque, resta valida la censura pregiudiziale vs Grillo, che molti vedono come una specie di padre-padrone senza alcun titolo per indirizzare il Movimento di cui alla fin fine è uno dei fondatori.
        E, insisto, quasi sempre si parte contestando qualche sua dichiarazione e/o decisione, e si finisce per contestare la sua figura ed il suo ruolo.
        In quei casi si potrebbe rispondere fassinianamente “fatti un partito tuo , ecc, ecc.”, ma porta molto male; o molto bene, a seconda dei punti di vista 😉

        • @Roberto B.
          Tu sei da più tempo di me.
          All’epoca della disfida allemanna non veleggiavo per questi lidi.
          Comunque, giacchè evochi Lui, or che ricordo, ho fatto in tempo a consigliarlo di dedicarsi alla politica, tanto alle sue donne ci penserei io.

          • Beato te!
            Si vede che sei ben provvisto di quattrini, perchè come sai quelle “sue donne” costano care.

          • @Roberto B.
            Non proprio.
            Lui è sagace.
            A una da una sedia, a una la poltrona, ad un’altra lo scanno, ad un’altra ancora lo strapuntino televisivo, … la regione … e poi c’è il lettone turbo compresso a tre carburatori.
            Se avesse sbattuto la porta invece di accodarsi a Giorgio e Sarko in Libia, oggi avrebbe un profilo diverso.
            Ecco perchè sarebbe buon per lui che si dedicasse alla politica.
            Al resto ghe pens mì.

  • Concordo pienamente con lei che Grillo non è un dittatore;non ne ha la caratura.Al massimo potrà essere un padre che si arrabbia quando vede i figli uscire dal tracciato morale dato e con i loro comportamenti anarcoidi creano scompiglio nella organizzazione familiare che egli vorrebbe ordinata e senza scossoni traumatici che possano minarla dalle fondamenta. E’ quello che lui ritiene un “bene” da salvaguardare anche a costo di menare scapellotti. Resta però un problema:se per qualsiasi ragione questo padre fosse impossibilitato ad esercitare la sua autorità e autorevolezza familiare, cosa succederà nella famiglia? E’ giunto il tempo di predisporre direttive organizzative che evitino scompigli traumatici e lo sfaldamento della famiglia. Questo è il problema che deve essere affrontato con urgenza! Con la creazione del Direttorio sembrava che si stesse affrontando la questione ma poi le liti interne ne hanno minato la credibilità ed è stato necessario sopprimerlo.Quale altro organismo potrà sostituirlo? Un organismo che abbia autorevolezza e ,pur nelle discussioni anche accese che possono esserci, non si possa lacerare per rivalità personali interne?

  • grillo è un sintomo non la causa.
    Il suo modo di far politica è la conseguenza di una società che ha perso coesione sociale , se mai l’ha avuta, da tempo immemore ed è capace solo di perpetuare i propri interessi particolari . nel ns caso i 5s sono dall’altra parte della barricata prob insieme a molti di noi, ma si apprestano a sostituirle per rimpiazzarle con altre di cui non conosciamo la preparazione e l’integrità e ovviamente visto il meccanismo con cui stanno scegliendo la classe dirigente, come si dice dalle ns parti, cambieranno i belini ma i culi saranno sempre gli stessi….

    • errata corrige; ….. insieme a molti di noi, ma quando prenderanno il potere, quello vero e si appresteranno a sostituire la classe dirigente, lo faranno con i meccanismi che abbiamo visto fino ad oggi, fedeltà al capo/staff, telegenicità e buona capacità di comunicazione, quindi per me non porta nulla di buono e come si dice dalle nostre parti, cambieranno i belini ma i culi saranno sempre gli stessi

  • Non sono d’accordo. Il Grillo concreto nelle riunioni del M5S sarà anche quello descritto da Giannuli, ma il suo stile comunicativo è totalitario. Noi e loro, i nemici. La Verità e la Menzogna. Agli Altri ci si rivolge o con la denuncia o col dileggio. Come Renzi. Come Berlusconi. Come Salvini. Non avrei mai creduto di dover rimpiangere i ragionamenti bizantini di un Moro o di un Andreotti. Che oltretutto prendevano più voti di questi qua (un conto è prendere il 35% con il 5% di astensione, un altro con il 40% che non votano).

    • Oggi la Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro e della sua scorta ha approvato all’unanimità la relazione presentata.

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