Il divorzio tesoro-Bankitalia, parte terza
Eccoci ritornati, l’ultima volta ci siamo lasciati con la quasi spiegazione dei due filoni di pensiero che sostenevano la necessità di una banca centrale maggiormente indipendente.
Entrambe, più che filoni di pensiero erano tentativi di una giustificazione teorica alla necessità di una indipendenza della banca centrale. Il primo riguarda la sovraemissione di moneta da parte del governo e quello della incoerenza temporale collegato alle aspettative razionali.
Il filone riguardante la sovraemissione di moneta da parte del governo parlava di una convenienza elettorale dei governi che nel breve periodo otterrebbero un vantaggio elettorale nel portare avanti una politica fiscale lassista per il mantenimento del consenso. Come dimostra il caso italiano, dove la stessa crescita della spesa pubblica fu per anni un’arma di consenso elettorale della DC e del PSI per ridimensionare la presa del PCI.
Il secondo è un ragionamento più tecnico che postula la perfetta razionalità di tutti gli attori sul mercato, che avrebbero perciò delle aspettative razionali. Questo concetto è ben spiegato dall’economista monetarista Karl Brunner: “i soggetti economici si avvalgono delle opportunità di ottenere informazioni utili e basare le loro decisioni su tutti i possibili indizi e segnali che abbiano rilevanza, ai fini dell’andamento futuro del sistema economico”. Tralasciando l’irrazionalità di questo ragionamento (la casalinga di Voghera che investe i risparmi di una vita in BOT di certo non conosce l’andamento dei futures sul grano), tale fece presa nel mondo academico. Perché suddetta teoria indicava che se le autorità di politica monetaria annunciassero in un momento x del futuro l’adozione di politiche restrittive, i soggetti avendo aspettative razionali, avrebbero modificato i loro comportamenti, attuando in pratica quello che i decisori di politica monetaria avrebbero voluto raggiungere con questa manovra (in economia il fenomeno è chiamato “aspettative che si auto avverano”). A questo punto le autorità potrebbero essere tentate di non praticare quanto annunciato per non pagare il costo in termini di impopolarità e creare una “sorpresa inflazionistica”.
Allo stesso modo la cosa potrebbe succede in maniera invertita, cioè l’annuncio di impiego nel futuro prossimo di politiche espansive potrebbe far si che gli attori razionali da subito si adeguino e facciano attuare nella pratica la manovra espansiva, aumentando in modo doppio le tendenze inflazionistiche dell’economia.
Scritto tra le righe, vi è ovviamente un PS, cioè la teoria di Milton Friedman dove l’inflazione è “sempre e solo un fenomeno monetario”. Tale per cui la maggior spesa dello stato o la maggior quantità di moneta stampata dalla banca centrale causi inevitabilmente inflazione. Senza questo evidente postulato alcuni tratti di queste teoria non potrebbero essere verificate.
Così per poter evitare tutto questo la soluzione che fu scelta dalle istituzioni sarà togliere dalle mani del potere politico le redini della politica economica e della emissione di moneta. Invocando la necessità di un banchiere centrale, totalmente indipendente dal potere politico e dal parlamento, il cui unico e solo scopo doveva essere la difesa della stabilità della moneta, considerata precondizione necessaria ma non sufficiente alla crescita economica – l’altra precondizione sarà il ritiro dello stato dall’economia attraverso le privatizzazioni.
Il potere politico era troppo incline, nel pensiero comune, a lasciarsi andare a convenienze elettorali (e in certi sensi sicuramente era vero) per affidarle alle esperte mani di tecnici indipendenti “al riparo dal processo elettorale”, come disse Mario Monti, che erano ben consapevoli di quello che vi fosse da fare, ben più di governi ed elettori, che con questo assetto paternalistico, fecero strage della nostra economia.
Ivan Giovi
Valerio
Nella disamina finora sviluppata, non è stato affrontato l’arfomento, affatto secondario, della non neutralità della moneta.
Paolo
beh allora .per una migliore comprensione del quadro..meglio afrontarli entrambi:
—>> La non neutralità della moneta (Keynes )
—->> la neutralità della moneta (Friedman e neo keynesiani ..cioè Keynesiani adulterati ..funzionali al neoliberismo )
Visto che questo è uno dei punti fondamentali nello scontro tra keynesiani e liberisti …la critica di Friedman alla teoria keynesiana ebbe un effetto enorme sulla teoria macroeconomica…e ci fu proprio agli inizi degli anni settanta ..quasi in concomitanza con il famoso documento della Trilateral Commission intitolato “Crisis of Democracy” indusse gli economisti ad abbandonare la teoria keynesiana e ad accettare la nuova teoria elaborata sulla base delle critiche di Friedman, …che poi non era nulla di nuvo …Friedman riprese le conclusioni fondamentali della teoria neoclassica, cioè della teoria che Keynes aveva criticato negli anni trenta…..e guarda caso dopo 30 anni di applicazione di tale teoria si è arrivati alla crisi del 2008 che verrà ricordata come importanza al pari di quella del 1929….fondamentalmente le due crisi sono avvenute per dinamiche economico / finanziarie non dico uguale ma analoghe…Friedman non ha fatto altro che riprendere la teoria del liberismo “laissez faire” e rielaborarlo in chiave moderna…et voilà: stesso risultato !!! disastro ieri (1929 ) ..disastro oggi ( 2008 ) …posto che …forse il disastro del 2008 “potrebbe essere ” solo l’antipasto …(alla oggi celebrata “ripresa” dell’economia non ci credo….è una fanfara bugiarda sbandierata dai giornali economici nazionali e internazionali main stream notoriamente al “”servizio di…..””” e cioè “fake”… ;-). Spero di sbagliarmi…ma le “lacrime di sangue” forse devono arrivare (nell’arco dei prossimi 10 anni …salvo correzioni radicali…ma ho dei dubbi che ne abbiano la forza e la volontà ) . LA SBANDIERATA “RIPRESA” E’ L’ENNESIMA BUGIA.
Paolo
Mi piace tantissimo questa serie di articoli di Ivan Giovi (mi piace l’argomento ).Secondo me questa serie una volta concluso l’argomento dovrebbe continuare , sempre nello stesso stile, e toccare una serie di argomenti attinenti sempre all’argomento: e con questi argomenti che si ha l’opportunità di capire veramente cosa è successo in questi 40 anni..e il perché di questa situazione (non proprio rosea ) italiana , europea , mondiale..cioè analizzarne tutte le dinamiche da un punto di vista “anche ” economico…
Paolo
Qui il liberista “puro” Friedich Von Hayek che esprime la sua opinione sul suo amico Milton Friedman e la sua visione della Politica Monetaria …(E’ evidente il radicalismo come visione economica in senso liberista “vecchia scuola ” di Hayek rispetto a Milton Friedman…)
https://www.youtube.com/watch?v=fXqc-yyoVKg
Qui un video (dura 26 minuti ) ove Milton Friedman interpreta e spiega la crisi che causò la “Grande Depressione ” e le sue dinamiche pre e post….(ovviamente è la lettura del padre del neoliberismo …diversa da quella dei Keynesiani…o meglio ci son punti condivisibili e altri no…almeno a mio parere )…lo ho visionato molto tempo fa…adesso non ho voglia di rivederlo ma..ad un certo punto arriva a commentare Keynes….esattamente dal punto 20 : 05 in poi….(e comunque anche se in versione critica non ne parla in termini negativi assoluti con chiusura totale come invece si poneva il torvo (in tutti i sensi ) Von Hayek …)
https://www.youtube.com/watch?v=RFmMm9NPj3U
Qui Von Hayek che liquida Keynes come un ignorante in economia….
https://www.youtube.com/watch?v=y8l47ilD0II
Da notare : Friedman (ma anche Von Hayek ) sono i “padri” tecnico/ideologi in senso economico del più o meno sistema economico occidentale attuale ….Milton Friedman è stato il consigliere economico di Pinochet…e Hayek il sostenitore ideologico “esterno” (si complimentò vivamente con Friedman per il “lavoro” svolto in Chile…) . Infatti il termine Neo-Liberismo è nato dopo quel “lavoretto” ed ha un accezione sostanzialmente negativa (la giusta accezione essendo a mio parere il liberismo un crimine ideologico/economico ) . Detto che non sono di sinistra e tantomeno comunista…e quindi non lo dico per induzione ideologica “di parte”.Ma pane al pane , vino al vino…il neoliberismo è un sistema criminale e incivile. Una società avanzata e progredita non può far sua un ideologia economica del genere: è la regressione……
Paolo
per chi parla inglese….purtroppo nessuno si è mai preoccupato di tradurli in italiano…cosa che andrebbe fatto…visto che questi due signori con il loro pensiero economico hanno influenzato molto e non poco le nostre vite …tutto il sistema attuale è sostanzialmente strutturato sul loro pensiero. Grave che nessun si sia preoccupato di tradurre i loro discorsi….sentirli dalla voce viva..aiuta a capir meglio come “lor signori” ragionano…come è strutturato il loro approccio….etc
Tenerone Dolcissimo
Ribadisco che, a mio modesto avviso, questi interventi sul divorzio partono con il piede sbagliato. Infatti, esaminano solamente l’aspetto economico e la sottoscrizione di titoli pubblici da parte della banca centrale riguarda gli economisti solamente in misura minimale e residuale.
La banca centrale è una struttura della difesa nazionale e come tale deve essere trattata. Se non interviene, i danni sono sul versante della tutela dell’indipendenza nazionale (2011 mariomontique docent).
Sono alieno dalla facile critica quanto dalla sterile polemica, ma mi si consenta di osservare che risulta strana questa omissione sul sito del buon GIANNULI, id est di uno dei pochi studiosi italiani che sanno e insegna cosa è la guerra economica.
E colgo l’occasione per ribadire che tanti altri nemmeno hanno idea che si possa combattere una guerra solamente con mezzi economici. Il che spiega la nostra situazione.
PS “ la stessa crescita della spesa pubblica fu per anni un’arma di consenso elettorale della DC e del PSI per ridimensionare la presa del PCI.”
Sarebbe onesto dire anche che per molti più anni a seguire fu il PCI il principale fruitore della spesa pubblica a fini di consenso elettorale.
Paolo
Sarà un mio limite ma faccio fatica a capire “pienamente” cosa vuoi dire nella prima parte del post. Non lo dico in senso “critico” polemico…avrei bisogno di un commento più esteso…su cio che vuoi dire.. ( partenza piede sbagliato …etc etc banca centrale come struttura di difesa nazionale etc etc .
Su questo:
PS “ la stessa crescita della spesa pubblica fu per anni un’arma di consenso elettorale della DC e del PSI per ridimensionare la presa del PCI.”
Sarebbe onesto dire anche che per molti più anni a seguire fu il PCI il principale fruitore della spesa pubblica a fini di consenso elettorale.(TD)
—–
——
Mangiavano , spendevano e spandevano a man bassa TUTTI in relazione alle opportunità che la posizione di potere dava loro …non ce ne sono anime candide /innocentini e verginelle tantomeno il PCI ..zozzo come gli altri (non ditelo al pool “mani pulite”….sia detto tra noi ;- ) …il più onesto aveva la rogna. Al netto di questo comunque …il trend spesa pubblica non andò …. come afferma la vulgata dei media, ->una spesa pubblica primaria .. di natura sociale)… fuori controllo, perché invece, nonostante gli sprechi e le ruberie .., si mantenne SEMPRE al di sotto della Germania e della Francia né ci fu anomalia in negativo di entrate fiscali,…anzi … crebbero allo stesso tasso di crescita delle spese primarie……infatti il saldo netto tra entrate /e uscite..migliorò rispetto agli anni settanta .
Invece gli interessi passivi crebbero in modo abnorme e inarrestabile nel decennio 1980 /1990 ..da circa il 4,2% al 10,1% !!! Quei mascalzoni decisero di tenere tassi alti…per a lor parere in un quadro negativo (creato da loro ) di perdita di competitività e di inizio di deindustrializzazione (creato da loro..perché molti operatori di impresa preferirono investire nella finanza ormai più remunerativa che non nell’economia reale ..) e attirare capitali esteri…e poi con questa “strategia ” a loro dire si toglieva il potere di spesa ai politici corrotti e inaffidabili —–>>> con un piccolo risultato: il debito pubblico invece raddoppiò da un fisiologico 60 % del 1981 al 120 % di più o meno 12 anni dopo !(si ingrassò il “neoliberista mercato “ …quello tanto amato dai neoliberisti …quello che a sentir loro regola tutto ed aggiusta tutto per “sua natura”….;-)
qui le tabelle :
https://www.irpef.info/debito.html
dato 1981 —>> Forlani, Spadolini 18,7% 142.427 ——–> (58,5%)
dato 1994—>> Ciampi, Berlusconi 3,9% 1.069.415———>>( 121,8% )
(Ci sono altre versioni di natura liberista /eurista che danno un altra lettura..alla dinamica…tutte fesserie …)
Da qui è nato un casino …previo un gran bel can can in tutti i mass media ..sugli italiani spendaccioni, il vivere al di sopra delle proprie possibilità (questa poi una cazzata enorme che non ha nessun senso economico…il debito pubblico non vuol dire vivere al di sopra delle proprie possibilità….secondo me lo capisce anche Oscar Giannino…anche se fa finta di non capirlo…e se lo capisce lui…come mai i restanti italiani buoni e cattivi non lo hanno capito? Mah ahahh…e si son bevuti le panzane di Travaglio e Santoro + il codazzo di asserviti ” giornalisti contro” amati dal popolino scemo ..cioè da noi ..ci siamo fatti infessachiare da quelle damigelle televisive da strapazzo …) era la tiritera per colpevolizzarci e farci bere la “giusta punizione “…austerità, flessibilità, privatizzazioni (queste poi….), tagli lineari alla spesa…(deleteri…incrementano la spirale negativa economica ) ,PAREGGIO DI BILANCIO etc etc (le classiche ricette neoliberiste )….
Nonostante gli sprechi , la corruzione, bla bla bla (che c’è in tutta Europa in particolar modo in Germania…ma non lo dicono e non lo scrivono nei giornali…in Germania c’è un tacito accordo con la magistratura di insabbiare tutti gli scandali e il malaffari il più possibile: e lo fanno…questa è la differenza tra noi e loro…) con la spesa pubblica eravamo nella media del trend europeo..ripeto: in quel periodo eravamo anche al di sotto di Germania e Francia . Ma siamo sempre stati nella norma…
i dati dal 1999 al 2012 ….è un link di un articolo di Bagnai…ma al netto della posizione del Bagnai che sappiamo quale è…parlano chiaro i grafici che sono AMECO…cioè quelli ufficiali della Comunità Europea..
http://goofynomics.blogspot.it/2013/03/la-spesa-pubblica-futura-memoria.html
negli anni novanta e ottanta il trend tendenzialmente non era molto diverso e …ripeto… negli anni ottanta la spesa nonostante gli sprechi e le ruberie era inferiore alla Germania e alla Francia..
Gli sprechi e le ruberie dei politici …e l’inflazione (che c’era ..in parte era dovuta a fenomeni esterni..lo shock petrolifero ..in parte l’italia in questo era un anomalia rispetto ad altri paesi europei ..la nostra era al 20 %…ma è rientrata dopo lo shock petrolifero perché è rientrata in tutto il mondo e la nostra con degli aggiustamenti poteva essere abbassata …ma non più di tanto perché a mio parere una discreta ma non eccessiva inflazione non solo non è nociva ma è positiva: la attuale deflazione è quella si ..deleteria…) …son stati dei pretesti …per indirizzare il nostro sistema in un altra via …LA VIA DELLA ROVINA NEOLIBERIST: e ci son riusciti ….(ancora tutto è salvabile…ma ci vuol gente capace..e di politici leader capaci non se ne vedono ..) .
La separazione Tesoro /BC è stato il primo passo per costruire i presupposti per il sistema attuale. L’inizio della nostra rovina. Il discorso che ha fatto Ivan Giovi non è partito con il piede sbagliato…è partito bene. Credimi. Saluti.
Paolo
Allora al netto degli sprechi e ruberie (che ci sono ancora..allora rubavano sui profitti oggi rubano sulle perdite come dice qualche bravo economista allievo del grande Federico Caffè ) e nonostante i casini conosciuti del tempo e i danni provocanti anche dalla sciagurata separazione Tesoro /BC eravamo “quasi ” la 4 potenza economica mondiale ….oggi con il sistema che quegli sciagurati hanno messo su …siamo scivolati al 9 posto…perso 25 % della nostra economia…lesionata seriamente il nostro asseto economico produttivo (ma nonostante le botte oso dire che ha ancora i fondamentali sani…e puo essere ancora salvato ) , con il 12 % di disoccupazione (ma è più alta perché è un conteggio fatto male..) e il perenne piede in gola dei paesi nord europei………..sono le ricette neoliberiste ragazzi !!!! ciauuu…
alla fine degli anni 70…gli industriali tedeschi chiesero al potere politico di stoppare l’economia italiana…sia francesi e tedeschi ne avevano paura….son stati seri: detto fatto …ci son quasi riusciti a disintegrarci.E noi gli abbiamo aiutati per bene.