Il caso Azzolini.
Come è noto, nei prossimi giorni, la giunta per le autorizzazioni a procedere deciderà sulla richiesta della Procura di Trani di procedere all’arresto del senatore Antonio Azzolini, per lo scandalo della casa della Divina Provvidenza di Bisceglie.
Non intervengo nel merito della vicenda (peraltro, da pugliese, so bene quale cancro è sempre stata la Casa della Divina Provvidenza, il maggiore ospedale psichiatrico regionale), perché non è quello di cui voglio occuparmi in questa occasione. Il problema riguarda la possibilità di arrestare parlamentari.
Personalmente sono favorevolissimo alle indagini sugli esponenti politici, parlamentari e non (anche se delle intercettazioni si è fatto abbondante uso ed abuso) dato che lorsignori hanno fatto dell’autorizzazione a procedere lo scudo di tutte le loro malefatte, del che non se ne può più. Sono molto più prudente, invece, in materia di mandato di cattura per un parlamentare in carica, tanto più se si parla non di eseguire una condanna definitiva, ma solo di una misura cautelare in corso di istruttoria.
Il problema non è la garanzia del singolo parlamentare, ma quella del diritto d’Assemblea, perché l’arresto di un singolo parlamentare può cambiare maggioranze, alterare la composizione dei gruppi parlamentari (ad esempio potrebbe determinare lo scioglimento di un gruppo che vada “sotto quota” ) avere riflessi su votazioni particolarmente delicate (Presidente della Repubblica, membri Consulta e Csm). Mi sembra che ci si debba guardare molto bene dal rischio di manovre politiche innescate in questo modo. Ed il fatto che oggi l’Ag che procede non sia sospettabile di simili calcoli, non vuol dire che il pericolo non possa presentarsi domani: l’importante è il precedente che si forma.
Per la verità questo caso non sarebbe esattamente un precedente in assoluto, ma contribuirebbe al formarsi di un pericoloso indirizzo. Questo non vuol dire che mai nessun parlamentare debba essere arrestato (diversamente la Costituzione lo proibirebbe esplicitamente), ma che si debba procedere con molta prudenza, valutando attentamente caso per caso. Non so cosa ci sia a carico del senatore Azzolini e per quali ragioni la procura tranese ne chieda l’arresto cautelativo. Escludo a rigor di logica che possa trattarsi di pericolo di fuga all’estero e mi sembra anche poco probabile che possa esserci il rischio di reiterazione del reato, in presenza di una inchiesta e comunque di condizioni materiali che lo rendano poco praticabile.
L’ipotesi più probabile è che possa esserci il rischio di inquinamento delle prove, e dovrebbe trattarsi di un rischio non puramente teorico, ma corroborato da precisi indizi di comportamenti concreti. Dunque, occorre studiare le carte per capire su quali basi i magistrati tranesi si siano indotti a chiedere una misura così pesante. E si immagina che i parlamentari ci vadano con i piedi di piombo prima di decidere su un loro collega. E, invece, sin qui la prassi era quella di respingere sempre e comunque questo tipo di richieste della magistratura, quali che fossero gli elementi addotti.
Adesso no, è cambiato il clima, bisogna dare qualcosa in pasto all’opinione pubblica e si decide di votare per l’autorizzazione all’arresto a prescindere da qualsiasi considerazione di merito.
Matteo Orfini ha già dichiarato che il Pd voterà per l’arresto “perché non c’è altro da fare” ed Alfano ha detto che lui ed i suoi voteranno no, ma che non ne fa un dramma da far cadere il governo, cosa che, invece accadrebbe se il Pd votasse per l’autorizzazione a procedere contro Giuseppe Castiglione suo braccio destro.
Non so se avete capito: Orfini, che è nella melma sino al collo per Mafia capitale, cerca di rifarsi una verginità (o di non peggiorare la situazione sua e del Pd) votando contro Azzolini, Alfano, molla Azzolini ma minaccia sfracelli se gli toccano Castiglione. Ed il Pd deve valutare se l’eventuale voto contro Castiglione faccia cadere il governo o no, per cui, i calcoli dell’algebra parlamentare dicono Azzolini si Castiglione no.
In tutto questo, non so se ve ne siete accorti, della concreta posizione personale dei due, degli elementi a loro carico, non gliene importa niente a nessuno. Potrebbe darsi che uno dei sue sia non sufficientemente indiziato e l’altro colpevolissimo e con valanghe di elementi a suo carico e, ugualmente si mandi in galera il primo e si salvi il secondo, perché così vogliono i calcoli di Palazzo.
Ma di può affidare la stabilità delle istituzioni repubblicane a simili figuri? A fare le cose in regola, prima dovremmo sbattere in galera Orfini ed Alfano, per l’uso criminale che fanno del loro potere, e dopo discutere di Azzolini e Castiglione.
La Costituzione, in mano a questi mercenari diventa solo carta per incartare il pesce. In queste condizioni, sono indotto a sostenere le ragioni di Azzolini, che avrà fatto anche più di quello di cui è accusato, ma ha diritto ad un regolare giudizio di merito, che prescinda dai calcoli politici.
Una cosa è certa: l’attuale soluzione all’equilibrio fra potere legislativo e potere giudiziario non funziona e va rivista, perché non si può lasciare la difesa dei principi della separazione dei poteri e dello Stato di Diritto in mano al Parlamento, così come costituito. La materia va ripensata.
Aldo Giannuli
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ilBuonPeppe
Se arrestano un parlamentare può cambiare la maggioranza. E con ciò?
Se arrestano me può succedere che i miei figli non abbiano più da mangiare. E’ forse meno grave?
Se vogliamo discutere della carcerazione preventiva e pensare a modificarla, va bene. Ma quello che c’è si applica a tutti allo stesso modo, parlamentari e poveri disgraziati. Senza eccezioni.
Il che significa che non può assolutamente essere il parlamento a decidere un’autorizzazione a procedere per un suo membro; altrimenti io voglio che il mio arresto sia autorizzato dalla mia famiglia. Se decidiamo che serve un’autorizzazione ulteriore, questa deve venire da un soggetto terzo; solo così si evitano i giochi di palazzo.
Aldo Giannuli
se è per questo i tuoi figli avrebbero lo stesso da mangiare se ci fosse un colpo di stato.
Cambiare la maggioranza o influire sull’elezione del Presidente arrestando uno o più parlamentari, appunto sarebbe un colpo di Stato, non lo capisci? E’ per questo che un parlamentare (o un giudice Costtuzionale o il Presidente della repubblica) non possono essere trattati come quasiasi cittadini, perchè hanno funzioni che non ha quqalsiasi cittadino.
Che poi l’autorizzazione all’arrestoo debba essere una interna corporis del Parlamento e non sid ebba ripensare il sistema è un altro paio di maniche ed appunto io dico che la cosa va ripensata.
ilBuonPeppe
Il fatto stesso di richiedere una autorizzazione a procedere li rende molto diversi. Per i comuni mortali non è prevista alcuna autorizzazione.
Una volta che tale autorizzazione fosse spostata presso un soggetto terzo, penso che possa essere una garanzia adeguata.
Aldo Giannuli
questo è un discorso serio. spostare verso un terzo: è quello che penso
mirko g. s.
Ripensarla come?
Tenerone Dolcissimo
Si potrebbe introdurre una regola: non appena arrestato, il parlamentare decade dalla carica e viene sostituito dal primo dei non eletti e le maggioranze rimangono salve.
Come avete detto? Che così si coarta la volontà degli elettori che hanno eletto Azzolini e non Mario Rossi o Pierguidobaldo Bellotti Bon? Ma con il porcellum o l’italicum i parlamentari sono solo pedine in mano al capobastone. Al posto di Azzolini ci può andare Rubbia o una pecora con la meningite: non cambierebbe nulla.
Abbiamo un sistema elettorale di merda -costruito a misura di stato comunista- ma almeno sfruttiamone i lati positivi e questi problemi lasciamoli agli infelici che hanno avuto la triste sorte di nascere in un paese liberale dove si vota con l’uninominale come l’inghilterra o gli USA (eh si’ … gliamericani sono dei bambinoni mica come noi italiani che siamo furbi).
Zuccherosi saluti
Tenerone Dolcissimo
Preciso meglio il mio pensiero. Dopo la frase “non cambierebbe nulla.” inserire “Si sa che la stragrandissimissima maggioranza dei parlamentari vota come mamma capopartito vuole se no alle prossime elezioni corca (*) che lo rimette in lista.
Inoltre alla fine, prima di “Zuccherosi saluti” inserire “(*) Per il significato di «corca» consultare il più vicino romano, preferibilmente di borgata e preferibilmente coatto”
Aldo Giannuli
il sistema elettorale è già di merca non complichiamolo ulteriormente.
Domanda: e se poi l’arrestato viene assolto che si fa?
Tenerone Dolcissimo
Oh professore non si tratterebbe di complicazione ma di un utile complemento und completamento. I deputati sono soprammobili intercambiabili. Venga quindi stabilito che in caso di impedimento possono essere sostituiti come le lampadine fulminate.
In caso di assoluzione si potrebbe optare per il reintegro, cacciando il sostituto, o per la soluzione contraria. Ma considerato che i deputati sono lampadine, una volta finiti nella discarica ci restano. Mi sembra la soluzione coerente con il principio che gli elettori non hanno diritto a scegliere il deputato e il deputato non ha diritto allo scranno, anche se il meccanismo glielo assegna. Per cui una volta sostituito ciccia, tanto al capobastone -vero titolare del diritto elettorale, sia attivo sia passivo- frega assai se ubbidisce tizio o caio.
ilBuonPeppe
Già: “e se poi l’arrestato viene assolto che si fa?”
Chissà perché questa domanda si pone solo quando si parla di politici.
Quando ad essere arrestato è un signor Nessuno, chi si preoccupa dell’eventualità che possa poi venire assolto? Intanto la sua vita è stata rovinata lo stesso.
Aldo Giannuli
non parlo delle conseguenze penali che sono un altro discorso su cui posso essere d’accordo, ma dei riflessi sulle istituzioni. Ma della Costituzione ve ne ricordate solo quando fa comodo?
leopoldo
sembra il solito meccanismo di sbatti ilmostro in prima pagina, )-:
Tenerone Dolcissimo
Probabilmente hai ragione, ma guardandolo in faccia … beh qualche ragione di chiamarlo mostro forse forse ci sarebbe
White_Rabbit
Perdonate l’intervento tangenziale, ma su “uso criminale” ho avuto i brividi http://m.youtube.com/watch?v=8Q55Te1p6yY