Il bluff Obama

Il bluff Obama

E’ passato quasi un anno dall’insediamento di Obama alla Casa Bianca e, il meglio che si può dire a proposito è che è stato un anno senza infamia e senza lode. La riforma della sanità deve ancora passare e non sappiamo in che termini finali passerà. Il pantano irakeno è ancora là e si trascina stancamente; in Afghanistan si medita di rilanciare l’impegno militare per evitare di confessare il fallimento dell’intera operazione. La riconversione verde dell’economia per ora non è più di uno slogan accompagnato da qualche fumosa promessa in materia di emissioni e di impegno per il clima. Per il resto poco o nulla, salvo un incredibile “Premio Nobel alle intenzioni” che fa risaltare ancor più la mancanza di risultati concreti.

Qualcuno ci dirà che, però, la sua azione è valsa a fermare la crisi ed  avviare la ripresa. Già: c’è la ripresa…. Ma voi ve ne siete accorti? Mentre ci avviamo alla soglia dei 57 milioni di disoccupati nelle economie occidentali, la ripresa non è che sembri poi così solida (come l’improvviso e poco previsto crack di Dubai ci ha ricordato). E poi che bella ripresa: appena i mercati finanziari hanno una leggera stabilizzazione e si registra una pur lievissima ripresa produttiva, i prezzi delle commodities (dalla soia allo zinco, dal frumento al rame, per non dire di oro e petrolio) schizzano in alto. E se i loro prezzi registrano una battuta d’arresto è perchè c’è stato un nuovo crack finanziario.

La “ripresa” è solo un superficialissimo calmarsi di onde dovuto al trasferimento dei debiti dalle banche americane al bilancio statale Usa. Obama è un Robinn Hood che ruba ai contribuenti per dare ai banchieri.
Poi ruberà ad europei, cinesi e giapponesi per dare agli americani e, infine, una fiammata inflattiva brucerà tutti, ricordando che i giochi delle tra carte vanno bene per la finanza, ma non risolvono nulla nel campo dell’economia reale.
Per risolvere il problemi dell’ora presente ci vuole altro, ben altro.

Aldo Giannuli, 7 dicembre ’09

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Aldo Giannuli

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Comments (5)

  • Il problema fondamentale dell’amministrazione Obama è che nel suo insieme non è altro che il prolungamento dell’amministrazione Bush. Se si esamina la compagine uomo per uomo ci si rende conto che il team di Obama è composto da persone pericolosamente legate alla finanza marcia che ha portato alla situazione attuale, persone che hanno un idea di politica eccessivamente vicina a coloro che hanno sostituito. Quindi la domanda nasce spontanea:Obama non somiglia un pò troppo a Bush?
    Intendiamoci, è mille volte meglio ma rendiamoci anche conto che essere peggio di George W. è veramente difficile!
    La mia impressione è che negli U.S.A. il bipolarismo abbia assunto una nuova forma,nella quale le differenze tra repubblicani e democratici si limitano alla propaganda e ad aspetti di secondo piano della politica interna, mentre per quanto riguarda la politica economica,internazionale e sociale le differenze siano inesistenti e che più che due partiti siano un unico essere con due volti.Si potrebbe dunque dire che l’unico motivo che ci porta ad apprezzare Obama sia che,semplicemente,non è Bush;e’ meglio,per carità,ma non basta e…fa paura!

  • credo che john pilger abbia ragione quando definisce obama come una grande operazione di marketing. (che personalmente definisco come il ‘lato oscuro’ della psicologia)

  • Povero Obama…dopo queste raffiche provo ad abbozzare un minimo di difesa d’ufficio.
    Non sono un avvocato di OJ Simpson ma nemmeno idealista: davvero c’e’ qualcuno che pensa che la politica, o un politico, possa o debba cambiare il mondo o almeno una parte.

    Certo è romantico quando sento rivendicare da qualche amico politologo l’importanza della Politica, e mi spiace di sembrare presuntuosissimo, ma per me la realta’ è molto diversa: la politica ha esaurito il proprio ruolo, ha fatto un patto con il diavolo ed è morta, sepolta, estinta.

    oggi non c’e’ piu’ un elettorato che sceglie un rappresentante. Oggi ci si sceglie l’elettorato. Non hanno nessun senso neanche la destra e la sinistra. Oggi bisognerebbe essere di dentro e di fuori, di sopra e di sotto.

    Quello che votiamo non è politica,ma è pura e semplice amministrazione finanziaria. E anzi sarebbe bene che questa amministrazione fosse piu’ locale possibile, per avere un minimo di corrispondenza. Anzi, per dirla scherzando, la politica vale cosi’ poco che invece di pagare dei politici avvocati, ci converrebbe assumere direttamente degli avvocati politici. Per salvaguardare un minimo i nostri diritti, se non ho reso l’idea con quel gioco di parole.

    Poi faccio un altro ragionamento; forse mi faccio condizionare dal fatto di lavorare all’estero per (e con) americani. Noi italiani biasimiamo Obama per i risultati? Bene, e a quale titolo? Nelle nostre oligarchie politiche non si puo’ neanche pensare di partorire una novita’ come Obama. Dobbiamo capire che Berlusconi non è il punto piu’ basso di una degenerazione, ma un punto di partenza!

    Io stimo Barack Obama partendo da una osservazione: è il primo presidente della Storia del suo paese a dover apertamente fronteggiare il declino dell’egemonia politico-economica statunitense. Cosa che non ha nulla a che fare con la crisi finanziaria, che comunque ci sarebbe stata, anche se è fra le dirette conseguenze.

    Obama non è partito con la cattedra delimitando il confine fra buoni e cattivi, dialoga i paesi come ‘business partners’, è andato in medio oriente a parlare finalmente(!) di pace. Chi ha dimenticato i vari “O con noi o contro di noi” del suo predecessore? Io no affatto, sorry.
    Ma avra’ anche i suoi equilibri interni, rappresentare interessi diversi e spesso inconciliabili non credo sia semplice, se uno vuole provarci.
    Non potrebbe scusarsi per aver massacrato centinaia di migliaia di arabi, non potrebbe ammettere di condurre una guerra basata su prove false, nessuno dei suoi sarebbe pronto a capire qualcosa di simile.
    E se una valanga di debiti va a finire nelle tasse degli americani è anche per salvaguardare i ceti piu’ deboli, proprio quelli da cui la crisi è partita e sui quali si ripercuote.
    Non potrebbe neanche portare a casa i suoi dall’Iraq in fretta e furia, chi spiegherebbe a “Rambo” (per chi non l’avesse capito, figura retorica in cui si impersonifica circa il 70% di opinione pubblica statunitense) di aver combattuto contro un nemico che non c’e’, di aver sbagliato o addirittura…di aver PERSO?

    E se la riforma sanitaria non è pronta ci vorra’ del tempo…basterebbe ricordare che c’e’ una roadmap approvata…ah ma gia’ dimenticavo che noi siamo abituati ai nostri efficientissimi politici.

    In conclusione Obama, in my humble opinion, egli ha il merito di aver rinnovato il linguaggio politico, di aver spiegato che un’economia sostenibile è perseguibile, di aver impersonificato il sogno americano in un momento psicologicamente difficile e di aver spiegato alla sua gente che si puo’ guardare al futuro cambiando strada, senza aver sempre paura degli alieni.
    Spesso è il primo passo quello piu’ difficile. E se ricordo – ancora con orrore – la campagna elettorale al termine del primo quinquennio di svilente governo berlusconiano, quando una faccia di tolla si permise di chiedere un secondo mandato a governare perche’ tutti i grandi premier avevano avuto due legislature per completare le ‘grandi riforme’, beh direi che si potrebbe avere una maggiore apertura di credito con Barack Obama.

    Non vorrei che il vero problema con Obama sia un po’ la sindrome da Beyonce. Che c’entra Beyonce? In Italia, e in altri paesi, abbiamo un ego strano, dilatato, quindi se (esempio) arriva una cantante che è troppo brava e pure bona, infastidisce, si minimizza o si stronca.
    Sto scherzando ovviamente…pero’..

    ciao

  • Vi sono doversi aspetti da valutare rispetto a quanto affermato da Aldo. Il primo è che Obama non può certo rimuovere in un anno ciò che ha consolidato Bush Jr. con il suo entourage in due mandati. Vi sono equilibri di potere difficili da contrastare, se non con un’azione lunga e mirata. Un mio amico che vive in America mi ha confidato che si temeva per la Sua vita, se avesse posto in essere il programma prospettato per le elezioni presidenziali. Altro aspetto è quindi la verifica se avrà la determinazione e la capacità di apportare quei cambiamenti che, visto quanto realizzato per la crisi finanziaria, sembrano solo di facciata.
    Mi trova concorde l’impressione di Longobardo relativa al bipolarismo americano, che, ahimè, temo tanto ricalchi quello del nostro paese.
    La verità è che ormai dietro la facciata politica vi sono interessi enormi collegati ai vari gruppi di potere (la legge relativa allo scudo fiscale ne è un chiaro esempio), ben lontani dalle reali necessità dei cittadini, anzi, pardon, dei sudditi.

    Per farla breve, si segue ormai

  • forse non è opportuno da parte mia scrivere su un post ‘vecchio’ ma, per argomentare la mia posizione volevo citare alcuni esempi di ciò che mi fa pensare che obama sia solo marketing

    – ha affermato di voler chiudere guantanamo ma non ha sospeso i rapimenti della cia (non ho il fegato di chimarle extraordinary rendition), di fatto autorizzando la sospensione dell’habeas corpus e le torture
    – ha incremento l’impiego dei mercenari (l’unica minima modifica è stato il trasferimento di una minima parte delle commesse della blackwater alla triple canopy… ma non mi pare rilevante)
    – ha mantenuto robert gates al pentagono
    – totale esclusione a priori dalla discussione della riforma sanitaria una copertura universale
    – non ha sospeso le infiltrazioni di agenti provocatori in gruppi di attivisti
    – ha espanso il Plan Colombia
    – ha parlato di un mondo senza armi atomiche ma, nel contempo, gli usa stanno preparando atomiche di nuova generazione
    – all’accademia navale di annapolis ha affermato che gli usa sono andati in iraq per portarvi la libertà
    – la politica di assoluto appoggio ad israele non è cambiata (il discorso al cairo era una pagliacciata, e gli inviti alla blocco degli insediamenti non vogliono dire nulla se fatti in quel modo… inizierò (forse) a credere ad un reale impegno della regione solo quando invocherà la risoluzione 242… cosa di cui dubito fortemente

    giusto per citarne un paio

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