I soldi e la Lega: golpe giudiziario o indagine corretta?

Cerchiamo di raccapezzarci nella storia dei soldi della Lega: i giudici hanno agito bene o stanno facendo un golpe giudiziario per colpire “il cambiamento”?

Non sono accusabile di eccessive indulgenze verso la magistratura che critico spesso e non ho mai fatto parte del “partito dei giudici”, però, devo dire che questi genovesi mi sembrano gente tosta e molto seria (e la vicenda del ponte Morandi lo sta dimostrando). Ma questo non conta, non è sul giudizio delle persone che hanno parte nelle vicende giudiziarie (per di più solo una impressione) che si può parlare di processi e, per di più, di processi così delicati. Occorre entrare nel merito.

L’accusa sostiene che la Lega ha percepito una certa somma per poi farne, in parte, uso scorretto (le spese per la famiglia Bossi). Però, per la famiglia bossi non sono certamente stati spesi 49 milioni (circa 96 miliardi delle vecchie lire), per cui le domande che dobbiamo porci sono due:

a- perché i giudici sostengono che quei soldi non spettavano alla Lega?

b- Che fine hanno fatto i soldi, detratti quelli spesi per Bossi e i suoi cari?

La legge sul finanziamento pubblico dei partiti (e le successive che l’hanno integrata) vincolano l’uso del denaro dello Stato a finanziare iniziative politiche del partito che lo riceve, dunque, il denaro speso per la “famiglia” di Bossi non è fra questi fini e, infatti, il senatur e l’allora cassiere della Lega, Belsito, sono stati condannati per frode ai danni dello Stato.

Ma, come dicevamo, quelle spese non coprono una cifra enorme come quella, ma allora, perché non risultano nella contabilità della Lega? Se la cifra residua, quale che sia la sua entità, fosse rimasta nella contabilità della Lega e questa l’avesse spesa per la sua attività ed avesse rendicontato correttamente tutto questo, non ci sarebbe ragione di chiederne la restituzione, perché risulterebbe spesa secondo i fini di istituto. Ma, invece, quella somma è sparita, e, invece, si registrano diversi passaggi di denaro (non si capisce bene se da Bossi, da Belsito o da un anonimo conto bancario) a Maroni prima e Salvini dopo. Tanto che l’avvocato di Bossi, Bragandì, ad un certo punto, diffidò Maroni dall’usare quel denaro che era “corpo del reato”.

Insomma, che strade aveva preso quella cifra e perché? Possiamo fare delle ipotesi , ma di prove certe non ce ne sono. Potrebbero essere state impiegate in speculazioni finanziarie andate a male (e la storia dei diamanti di Belsito potrebbe essere solo la punta dell’iceberg) che magari si pensava di restituire alla Lega se fossero andate a buon fine, ma questo sarebbe comunque un uso illecito dei fondi pubblici. Oppure Bossi e la sua cerchia potrebbero averlo versato ad una fondazione o società controllata da loro per avere un’arma a disposizione nei confronti di un eventuale nuovo gruppo dirigente della Lega (come farebbero pensare il continuo flusso di diversi piccoli versamenti a Maroni e Salvini mai superiori al milione) ma, in questo caso, la Lega dovrebbe denunciare chi li ha frodati e, invece, non lo fa. E, comunque, saremmo nei limiti dell’illecito.

O anche, quei denari, con l’accordo più o meno tacito di vecchi e nuovi dirigenti della Lega, potrebbero essere serviti per invesimenti inconfessabili e per questo la Lega non se la prende con Bossi verso il quale, se non altro, potrebbe fare azione di rivalsa. Comunque, questi soldi sono spariti: la lega dice di averli usati per fare politica: può darsi, ma allora perchè non risulta in bilanci e rendiconti?

La difesa della Lega, vice versa, appare di straordinaria debolezza: sono storie di 10-11 anni fa ma ( a parte che questo non è vero perchè alcuni atti risalgono ad appena quattro anni fa) questo non ha alcun valore giuridico perchè non è prevista alcuna particolare prescrizione e, come si sa, il debito insegue il bene e, nel caso, è trasmissibile agli eredi sia fisici che giuridici. Altro argomento: ma io sto producendo un cambiamento politico nel paese: anche se fosse vero (e non lo è) questa è una valutazione di ordine politico che i giudici devono ignorare.

Infine: ma io sono eletto e i giudici no. Ed allora? E’ arrivato l’unto del signore numero due, convinto che il mandato elettorale comporti anche l’impunità penale e l’irresponsabilità civile.

Piuttosto, perché non ci danno una spiegazione plausibile di come stanno realmente le cose? Magari, a sollecitarlo, potrebbero essere i 5 stelle così sensibili a temi come l’onestà e la legalità. Almeno potrebbero chiederglielo…..

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (14)

  • ACME NEWS
    ‘Ndagodao, dittatore della colonia del Sahara Chachao, attraverso i gli emissari marsigliesi del fondo sovrano Smirù, ha lanciato un’opa totale sulla Lega al prezzo di 38.49 euro per tessera.
    L’operazione è curata dal Banco Lehman Sisters di Rupt en Mare e certificata da Standard&Rich di Parigi.
    Fonti anonime vicino alla Consob hanno fatto trapelare la possibilità di un’opa concorrente del gruppo Bordoux Banque a 38,50 euro
    All’apertura del Borsino Partiti di Lione il titolo della Lega è stato sospeso per eccesso di ribasso, malgrado i sondaggi positivi a favore.
    Dopo le dichiarazioni di Salvini a Radio Mediterranee, gli operatori si attendono un rimbalzo tecnico del titolo.
    All’interno della Lega si paventa la preparazione di un’ondata speculativa al ribasso da parte degli uomini di Soros, che affosserebbe definitivamente il titolo e che costringerebbe Salvini a portare i libri contabili nella cancelleria fallimentare, pur di non cadere momentaneamente nelle mani della finanza internazionale.

  • Naturalmente, sulla base di un’indimostrabile superiorità morale, le sentenze contro i nemici politici sono sempre giuste e giustificate.
    I sequestri possono essere in rem (cioè si devono sequestrare i 49 MLN €, che sono considera il corpo del reato) ma devono essere rebus sic stantibus (quindi si prende ciò che si trova e che si prova appartenere essere legata al corpo del reato alla data della sentenza, dovendo dimostrare la procura il solido collegamento, ma sono esclusi flussi di cassa futuri) o in personam, che prevede il sequestro anche dei flussi di cassa futuri, ma deve colpire persone fisiche (Bossi e Belsito) e non persone giuridiche (penalmente irresponsabili). Il fatto che la Lega non si sia costituita parte civile è giuridicamente irrilevante, dacché era sua facoltà, non suo obbligo e costituirebbe un’incostituzionale inversione dell’obbligo della prova.
    Sull’imparzialità del procuratore Cozzi, <a href=http://www.ansa.it/liguria/notizie/2016/05/12/francesco-cozzi-nuovo-procuratore-genova_e2783fb9-910c-4e94-b45a-d37327daaaba.htmlgià nel gabinetto di Flick è l’ennesimo caso di porta girevole tra politica e magistratura.
    Prima vennero a prendere Craxi, ma non diceste nulla perché era un ladro. Poi vennero a prendere Berlusconi, ma non diceste nulla perché era un corrotto. Quindi vennero a prendere i leghisti, ma non diceste nulla perché erano bifolchi.
    Attenzione che quando verranno a prendere voi non ci sarà nessuno a dire nulla.

    • Tenerone Dolcissimo

      Apppppproposito di porte girevoli apppppro …..
      …. ma un articolino sulla schiera di magistrati alla corte di RENZI????
      Io la butto lì la butto

  • Con i ‘social’ e meno Nord basta un capo carismatico per far diventare la Nuova Lega primo partito. Salvini lo dimostra. Che scenda di più nelle piazze. I sussidi di Stato non servono più di tanto. E che fondi un nuovo soggetto giuridico per non farsi rubare i soldi, idealmente fondendosi con un soggetto minore.

  • Grazie del chiarimento prfessor Giannuli!
    Certo che 49 milioni sono proprio tanti…
    Quando mia mamma mi mandava a comprare il pane dovevo portarle lo scontrino!
    Un abbraccio

    • I soldi malversati da Bossi e Belsito sono 300.000 € (secondo la sentenza, appellata, del tribunale di Milano). Belsito, poi, col chiaro intento di danneggiare prima Maroni poi Salvini, ha affermato che tutti i soldi gestiti sono stati mal gestiti (fatture false, rimborsi non dovuti). E una procura, molto poco attiva nelle indagini sulla morte di Davi Rossi, si è data subito da fare.

  • La legalità, caro Giannuli, è una sovrastruttura delle forze reali che tengono assieme la comunità: potestas e auctoritas, cioè forza bruta e legittimazione idealogica (fattasi senso comune a forza di media asserviti e leggi Mancino). La legalità è una cristallizzazione di equilibri di potere che la precedono e la governano.

    Quando questi equilibri entrano in crisi, come inizia ad avvenire nella sfida che le destre (molto vagamente) identitarie stanno portando al globalismo apolide, la forza della vita reale rompe la crosta di una meccanica irrigidita nella ripetizione: lo scontro travalica la sovrastruttura ovvero (come nel caso in esame) la trasforma in ciò che in fondo è sempre stata, uno strumento di affermazione della propria volontà di potenza.

    Scambiare le scartoffie per cose serie è un errore molto liberale e molto socialdemocratico. I veri marxisti non lo hanno mai commesso.

  • Secondo Belsito, 9 milioni furono stati spesi per le spesucce della famiglia Bossi, e in cassa ne erano rimasti 40. Non sono pochi: o davvero la Lega si è fatta fregare da qualche truffatore internazionale (magari africano: ciò spiegherebbe tante cose…) o forse potrebbe averli spesi per aiutare qualche “partito fratello” che gli desse man forte in Europa. A pensar male…

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