I grillini, l’olio di ricino e la stampa

Leggendo i giornali di oggi apprendiamo che una parlamentare M5s avrebbe invocato l’olio di ricino contro i giornalisti. In realtà le cose non stanno così: come ha spiegato la stessa on. Laura Castelli (la parlamentare del M5s autrice della frase incriminata) a tirare in ballo per primo l’olio di ricino non era stata lei ma il deputato della Lega Nord Stefano Allasia –collega di partito dell’ex ordinovista Borghezio, dunque, uno che sa quel che dice- che aveva proposto di usarlo contro i manifestanti no Tav, per cui la Castelli avrebbe usato l’argomento come ritorsione polemica e, peraltro, non per i giornalisti ma per i mafiosi che inquinano i lavori No Tav. Lasciamo perdere se i giornalisti o i mafiosi, il punto è un altro: che a proporre il ricorso al noto strumento d’azione squadrista era stato un deputato della Lega Nord non ripreso da nessuno (ma chi era alla Presidenza in quel momento?) ed a nessuno viene in mente di sollevare il caso nei suoi confronti, perché la cosa grave non è che qualcuno invochi metodi squadristi ma che li voglia usare verso i giornalisti. Mentre se si tratta dei manifestanti contro la Tav la cosa va benissimo!

I parlamentari grillini, dal punto di vista comunicativo, sono una frana e dovrebbero stare più attenti a quello che dicono pensando a come possono essere usate e distorte le loro parole, ma quando dicono che i nostri giornalisti fanno schifo non è che gli si possa dare tutti i torti.

Questo episodio dimostra la palese malafede dei giornalisti quando parlano dei 5stelle, cercando ogni minimo appiglio per massacrarli. Questo, per essere onesti, deve essere detto con molta chiarezza.

C’è, però un rovescio della medaglia che pure non va taciuto: i 5stelle hanno fatto di tutto per metterseli contro, ancor più di quanto già non fosse e non tentano neppure di fare distinzioni: in fondo, ci sarà pure una differenza fra un cronista del “Fatto” ed uno di “Libero” o no? Il vittimismo piagnucolone non risolve alcun problema e li aggrava tutti. Il M5s è un movimento molto giovane, ma ha già fatto in tempo a prendere (ed in forma assai virulenta) una delle peggiori malattie del ceto politico: l’insofferenza alle critiche per cui l’eterna replica ad ogni minima osservazione è che essa è frutto di malanimo, che tutti ce l’hanno con loro, che si tratta di indegne aggressioni. E senza mai fare distinzioni fra chi effettivamente li sta aggredendo in malafede, chi sta polemizzando con loro in modo corretto, chi li sta solo sfottendo, chi lo fa spassionatamente come pura osservazione e chi lo fa in modo amichevole per suggerirgli qualche opportuna rettifica.

Niente: il M5s vuole solo seguaci fanatici e cantori deliziati della sua presenza. I radicali furono particolarmente affetti da questo morbo e la cosa non gli portò bene: ricordiamolo. Ma, proprio perché si tratta di un movimento giovane, può fare in tempo a curarsene ed evitare il destino dei radicali.

Il guaio è che a fare da pendant al vittimismo dei 5s c’è l’iper aggressività del capo che “pezzo di merda” ormai lo dice come forma di saluto quando ti incontra. E possibilmente urlando.

Ad esempio è il caso dell’inopportunissima polemica con Rodotà. Grillo ha spiegato che “ottuagenario miracolato dalla rete” è stata una espressione usata al telefono dallo stesso Rodotà nei giorni dell’idillio. Può darsi, ma questo la gente che ascolta non lo sa ed il messaggio che arriva è che chiunque si permetta di fare un minimo di critica, viene travolto di insulti, anche se si tratta dell’uomo esaltato sino a tre giorni prima e proposto niente meno che per il Quirinale. E la gente pensa “Meno male che non è stato eletto, perché altrimenti Grillo avrebbe preteso di dettargli l’agenda ogni mattina”.

Dice Grillo “se, al posto di dare un’intervista al Corriere mi avesse telefonato…”. Ma perché mai doveva telefonargli? Il dibattito politico si fa all’aperto, alle critiche si risponde difendendo le proprie posizioni o, al caso, accogliendole. Cosa c’è di così strano in tutto questo?

Poi i suoi difensori d’ufficio ti spiegano: “ma sai quello è il suo linguaggio abituale, il suo modo s’esprimersi, il suo carattere”. Come se questo fosse una giustificazione! Questo è il suo modo usale di esprimersi? Malissimo! Lo cambiasse! Anche perché il sottomessaggio, inevitabilmente diventa “non dargli perso, è solo una questione caratteriale”. Però, in questo modo, se lui continua a parlare di Rodotà come se fosse Monti, della Gabanelli come se fosse Berlusconi, di Favia come se fosse un infiltrato delle Ss, alla fine perde di efficacia! Tutto diventa lo sfogo abituale di uno un po’ brontolone da non prendere troppo sul serio.

Grillo deve imparare (ora uso anche io un tono che non mi piace) a distinguere fra le critiche che gli vengono rivolte, deve scoprire il valore della tolleranza e della laicità. Poi magari si accorgerà che questo presenta molto meglio le sue ragioni. Che non sono poche o di poco conto.

Resta, però, che nei confronti suoi e del suo movimento c’è troppa antipatia prevenuta. Domani riprenderemo il discorso.

Aldo Giannuli

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Aldo Giannuli

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Comments (13)

  • Aldo, scusami l’OT, ma trovo il settore dell’informazione, anche quello del tutto informale e volantario dei blog, molto distratto sulla proposta di revisione costituzionale.
    Si tratta in effetti di questo, qui non si tratta di proporre puntuali modifiche alla costituzione, qui si vuole cambiarla, avviando un processo di revisione ad hoc, che sta fuori dalle procedure previste all’articolo 138.
    Si tratta quindi di un atto potenzialmente golpista nelle stesse modalità con cui va avanti, rafforzato dal fatto che l’iniziativa è stata assunta da chi ha come precipuo ruolo istituzionale la difesa intransigente del testo costituzionale.
    Mi chiedo come ci possiamo baloccare ancora con le intemperanze verbali di un comico e con le menzogne interessate della stampa, ignorando il fatto che ci stanno sfilando da sotto gli occhi la nostra beneamata costituzione per distruggere quello che appare come l’ultima difesa della democrazia in questo paese. Perfino nel caso che le forze politiche continuassero nell’inconcludenza di cui Napolitano le accusa, il tentativo stesso non può essere passato sotto silenzio, e del resto alla fine anche i più inetti politicanti per salvarsi il culo potrebbero finire per obbedire attuando sciaguratamente l’infausto progetto.
    Già l’anno passato abbiamo dovuto assistere a una modifica costituzionale, quella sul pareggio obbligatorio di bilancio, fatta passare clandestinamente con il silenzio complice e colpevole della stampa: dovremmo assistere al completamento dell’opera di smantellamento della costituzione repubblicana come la conosciamo ancora nel silenzio più assoluto, non interessa più a nessuno difenderla?
    Scusami l’invasione, ma lo faccio anch’io (come Napolitano…) per una questione di emergenza.

  • abbiamo assimilato il fascismo della lega, e questo è un male. ciò detto, resta il fatto che auspicare l’uso dell’olio di ricino non cambia valenza a seconda del destinatario del medicamento. p.s. io avrei risposto “fascisti” ai leghisti

  • È un piacere leggere un’analisi che in un Paese normale, con una stampa libera e indipendente, potrebbe essere l’editoriale di uno dei più importanti quotidiani nazionali e non su un blog frequentato da qualche migliaia di persone

    Basta poco, in fondo, per inquadrare con correttezza le questioni che riguardano il M5S: quello che serve è pura e semplice ONESTÀ INTELLETTUALE e INDIPENDENZA DI GIUDIZIO. Questo valga sia per i viscidi detrattori del M5S (che non a caso sono coloro che si sono sempre distinti per servilismo nei confronti dei soliti poteri forti) che per i suoi attivisti più talebani, affetti da una autodistruttiva sindrome da accerchiamento.

  • Mario Borghezio in gioventù militò in Jeune Europe del belga Jean Thiriarth,sezione italiana, dove comparve anche il giovane militante Renato Curcio, per poi cambiare sponda e fondare le brigate rosse. Mai Borghezio ha militato in Ordine Nuovo; che è storia molto diversa da Jeune Europe. Questo movimento non si rifaceva come Ordine Nuovo a Julius Evola, ma al pensiero del suo leader che posizionava il proprio movimento decisamente a sinistra,antiamericano,antisionista, alleato di tutti i movimenti di liberazione nazionali.Ebbe incontri coi leader comunisti cinesi e arabi, sempre in funzione antiamaericana e antisionista.Per quanto riguarda Borghezio è un personagio molto ma molto più complesso di quello che appare; studioso di esoterismo, possiede in lingua originale francese tutte le opere del maestro della Tradizione il francese Rene Guènon, uno dei più grandi esoteristi del novecento, che a un certo punto della sua vita si convertì all’islam ed emigrò in Egitto, ove morì e fu sepolto al Cairo.Borghezio è un personaggio da non sotto valutare,ha una personalità da demagogo istrione per la plebe, di cui sollecita i bassi istinti, ma attenzione culturalmente è un personaggio di calibro e spessore, ripeto da non sottovalutare.

    • Credo che ci sia una intyervista in cui lui stesso parla di una sua militanza in On e per la verità io ricordo qualche documento visto molti anni fa che lo include in quella organizzazione. Poi so che Je ed On sono cose diverse e che Curcio è stato in Je

  • andrea t esprime quasi interamente il mio parere.
    non cerchiamo a tutti i costi la purezza e l’assoluta impermeabilità agli errori da parte di chi lotta per eliminare la corruzione e il malaffare imperante; di “talebani” non ne vedo nel m5s, forse militanti accesi si, ma non talebani.
    eppoi in tutti gli schieramenti ci sono gli esagitati, che ovviamente devono essere gestiti, non certo allontanati, essi sono parte di una giusta causa.

    saluti

    alberto

  • Caro professore è una gioia leggere quest’articolo!!! Però mi permetta che da quando seguo e voto per gli ortotteri dalla stampa, dalla politica, dalle TV non sono mai arrivate critiche costruttive, pacate, obiettive, spassionate o proposte di dialogo. Solo invettiva (senza turpiloquio magari…), menzogne clamorose, tentativi di discredito sempre più arditi oppure semplicemente silenzio. Quando si tratta poi di giornalismo serio ed inchieste mirate (non del salotto di Floris o di Vespa per intenderci) TUTTI i politici ed i loro congiunti dell’imprenditoria scappano a gambe levate: non è vero che Grillo rifiuta il confronto televisivo, è vero che evita per sè e per i suoi movimentisti (ingenui per non dire peggio) le trappole di giornalisti complici. Duole cmq doversi constatare che hanno fatto un errore cosmico a non rispondere immediatamente alla Giannini quando colla telecamera cercò d’intervistare Casaleggio. Un errore imperdonabile.

  • ricordo quando “fregarono” un esponente dell’allora PRC con un'”intervista” su un giornalone… ci perse la candidatura alle elezioni, lo fregarono soprattutto con il titolo del pezzo, … i Talk-show poi sono inguardabili e quindi non li guardo piu’, sono stanco dal lavoro e mi devo fare il sangue amaro? mi guardo un telefim nord americano su Rai 4 tanto vale, cosi mi abituo al presidenzialismo che verra’ (tocco ferro)… ma cosa possiamo fare per ripristinare le Tribune Politiche?

  • Caro Aldo,
    ho letto la tua intervista su cui in gran parte concordo e sul cui merito interverrò sull’articolo che prossimamente posterai. Tuttavia, sarebbe secondo me importante affrontare anche il problema delle procedure che si intende utilizzare.
    Ciò che sta avvenendo in questi ultimi mesi, incluso l’ordine che Napolitano ha dato a Letta ed al suo governo di un DDL per avviare il cammino della revisione costituzionale, prefigura ampiamente la nuova distribuzione dei poteri ed influenza il risultato che si vuole ottenere.
    Osservare il silenzio su questi aspetti procedurali è per me profonda fonte di preoccupazione, e mi sembrerebbe doveroso includerla nel dibattito sul merito della revisione.

  • E’ evidente che se dici per mesi e mesi che tutti giornalisti sono dei pezzi di merda, li prendi per il culo, non rilasci interviste anche dopo che M5stelle è diventato il primo “partito” italiano, non distingui tra giornalisti amici e nemici, in più ordini ai tuoi soldatini parlamentari di fare la stessa cosa pena l’espulsione immediata con olio di ricino made in internet, è evidente che te li metti tutti contro i giornalisti, nessuno escluso. E’ umano. E allora non te ne devi lamentare: diventi patetico e infantile.Idem per il rapporto politico coi partiti: se per te non esistono alleati ma solo nemici pezzi di merda, non fai politica, ma cabaret. Grillo ha fatto un miracolo: dal niente ha creato il primo “partito” italiano. Per questo si è completamente bevuto il cervello.Infatti crede di essere un highlander. E’ ossessionato da rai giornali da quando l’hanno mandato via dalla rai. Il suo odio personale l’ha fatto diventare programma politico, così ha gettato M5stelle nella totale irrilevanza politica. E siccome aumentano le sue turbe psichiche verso tutto e tutti, il destino del M5stelle è segnato.
    Sinceramente: visto l’andazzo che ha preso, io avrei paura se M5stelle avesse la maggioranza assoluta: sarebbe una dittatura di Grillo e Casaleggio. Peggio di Berluska.
    Così, noi che votandolo abbiamo fallito nuovamente, non ci resta che l’astensione. E senza opposizione verrà rifondato lo stato dalla casta, per non cambiare nulla.
    Grillo in realtà diventa così funzionale alla sopravvivenza della casta. Altra occasione persa: che tristezza non vedere mai una cambiamento in Italia.

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