Grillo, Gambaro e la democrazia
Come era prevedibile, l’assemblea dei gruppi parlamentari del M5s ha deciso a maggioranza di proporre l’espulsione Adele Gambaro, “rea” di aver criticato pubblicamente Grillo e (per di più) senza averlo fatto prima nelle riunioni di gruppo. Ovviamente la “rete” voterà plebiscitariamente per la sua esclusione, manco a dirlo, e tutto tornerà nella “normalità” del M5s. Ma possiamo parlare di “normalità”? La vicenda si presta ad una serie di considerazioni.
1. In primo luogo, sinceramente non mi pare che le cose dette dalla Gambaro (giuste o meno, non ha importanza) fossero così gravi da meritare una simile reazione. In fondo aveva fatto critiche alle modalità della comunicazione di Grillo, attribuendo ad esse l’insuccesso alle amministrative. Personalmente trovo che fosse una critica molto all’acqua di rose e che ben altri siano stati gli errori politici di Grillo e del M5s, ma insomma, non mi pare che per due frasette così si possa parlare di “lesa maestà”. E, pertanto, trovo la vicenda leggermente ridicola e trovo strano che un comico come Grillo non lo avverta.
2. Ma la Gambaro ha detto questo fuori dalle sedi del movimento”. Posso farvi una domanda? Se la Gambaro quelle critiche le avesse fatte non in una intervista televisiva, ma intervenendo nel web, in uno dei vari blog, sarebbe stata ugualmente fuori dalle regole? Perché se questo fosse stato regolare, ciò avrebbe avuto comunque carattere pubblico (esattamente come in Tv), con tutte le conseguenze che è facile immaginare, ma se ciò fosse stato proibito, come la mettiamo con “la rete” che decide? Non è la “Rete” la sede in cui discute il Movimento? Comunque: fatti vostri, vedetevela voi.
3. C’è un punto sul quale, tuttavia, mi pare si sia fatta poca attenzione: la maggioranza dei parlamentari 5s ha sostenuto –al pari di una bella fetta degli interventi in rete- che il soggetto sovrano è la rete al cui verdetto tutti dovranno sottomettersi. Ma chi è questo misterioso soggetto della “Rete”? Raschia, raschia tutto si riduce agli iscritti certificati on line, che sono 42.104 persone. Il M5s, alla Camera, ha ottenuto 8.689.168 voti, per cui abbiamo un iscritto per ogni 206 elettori (sempre che tutti gli iscritti partecipino alla consultazione): vi sembra un campione rappresentativo del corpo elettorale del M5s che, in fondo, è quello che ha mandato in Parlamento tutti 163 gli eletti?
4. Ma è anche vero che sono quegli stessi iscritti ad aver scelto i loro futuri deputati con il meccanismo delle “parlamentarie” e, infatti, i candidati sono stati proposti in lista nell’ordine di arrivo nelle Parlamentarie. Dunque, la “Rete” dà e la “Rete” toglie. Va bene. Però, lasciando da parte le ovvie considerazioni su quale capolavoro sia questa legge elettorale senza preferenze, mi permetto di far presente che qualcosa non va in un sistema come quello della scelta on line dei candidati. Insomma, se già una manciata di settimane dopo l’insediamento delle Camere, si contano 2 espulsi e 2 abbandoni del gruppo e si preannunciano altre epurazioni (Pinna, Turco, Zaccagnini, Giarrusso, Campanella, Currò…), questo significa che, alla media di un fuoruscito ogni due settimane o poco più, ci saranno 25 abbandoni in un anno e 125 in tutta la legislatura. L’ultimo spenga la luce, per cortesia… Insomma, se la selezione dà tanti scarti (senza intervenire nel merito di chi ha ragione e chi torto) vuol dire che il meccanismo funziona poco, vi pare?
5. Comunque, ognuno ha diritto di darsi l’ordinamento interno che crede, esattamente come tutti gli altri hanno il diritto di criticare quell’ordinamento. A me sembra che si tratti di un modello organizzativo un tantino autoritario, un filino paternalista, forse leggermente assolutista. Insomma, una regola più adatta ad una caserma che a un movimento politico, per dirla schietta. E se è vero che tutti hanno diritto a darsi le regole che credono è anche vero che non si può pretendere fuori quella democrazia che non si adotta al proprio interno, per la contraddizion che nol consente. O no?! Come si fa a parlare di democrazia diretta adottando questo genere di costume disciplinare che sembra la caricatura degli aspetti più beceri dello stalinismo?
6. Il guaio peggiore, per il M5s, è come percepisce queste cose l’elettorato: il messaggio che arriva è che il M5s non ha minimamente riconosciuto la sconfitta subita, quindi non ha preso minimamente in considerazione il segnale inviato dagli elettori. Anzi, la sensazione che si ha è che la vera colpa della Gambaro non stia tanto nelle critiche a Grillo, quanto nell’aver ammesso una sconfitta sulla quale tutti hanno amabilmente sorvolato. L’elettorato, soprattutto a livello di massa, in genere non giudica in modo molto raffinato, ma per grandi linee e, prevalentemente, sul metro del buon senso. Questo genere di epurazioni, così drastiche e per il fatto di “aver criticato il capo” (a proposito: ma non si era parlato di rifiuto della leadership?) sono cose che rendono molto diffidente l’elettorato che non può far a meno di pensare: “Ma se questi fossero al governo, cosa farebbero…?”
7. Sono convinto che la “Rete” (questa specie di Moloch impersonale) darà ragione a Grillo con maggioranza schiacciante e Grillo lo interpreterà come una riconsacrazione del suo ruolo. Errore: i pasdaran che animano il suo seguito non sono rappresentativi dell’elettorato, anzi sono estremamente respingenti per esso. Nei commenti di questi giorni, fra deputati e militanti di “base”, è venuto fuori un florilegio di cui non si sa se ridere o piangere: “Grillo si può criticare, ma con rispetto” (e chi è? Il Papa?). “I deputati non devono pensare con la propria testa ma con quella del Movimento” (nel quale, immaginiamo, che nessuno pensi con la sua testa). “Adele deve chiedere pubblicamente perdono a Beppe” (senza parole…). E via di questo passo. Ma Grillo ha capito che di questo passo si ritrova solo con un pugno di imbecilli fanatici ed a rischio di non rientrare neppure in Parlamento? (a proposito: vedrete fra i commenti a questo pezzo quante conferme a quello che sto dicendo…)
8. Ho detto in un pezzo precedente che molti si sono venduti la pelle dell’orso prima di averlo ucciso e che il M5s ha ottime possibilità di recupero. Lo confermo, ma qui l’orso sta andando volontariamente verso il precipizio e, se continua così, finirà per caderci dentro in pochissimo tempo. Di questo passo alle europee il M5s rischia di disintegrarsi.
9. Personalmente ritengo che la scomparsa o una grave caduta del M5s sarebbero un dato molto negativo che potrebbe riportarci all’opprimente bipolarismo Pdl-Pd. Il M5s è un soggetto politico giovane che deve passare attraverso un processo di maturazione inevitabilmente laborioso e tormentato, con cadute e riprese. Sarebbe ingenuo aspettarsi (come sembra che i suoi leader abbiano pensato) un cammino placido, rapido e rettilineo che faccia passare il movimento di successo in successo: la lotta politica non è via XX settembre che porta dritti dritti da Porta Pia al Quirinale. E’ anzi probabile che il M5s passerà attraverso rotture, ricomposizioni, confluenze. Ma se questo dovesse sfociare in una sconfitta frontale e nella dissoluzione del movimento, sarebbe una sconfitta grave per tutti quelli che sperano di cambiare questo paese. E ci sembra che il modo più leale per aiutare il M5s a maturare sia quello di non tacere nessuna delle critiche -anche severe- che il suo comportamento merita.
10. Il M5s può risalire la china, ma il tempo comincia a scarseggiare e fra un po’ potrebbe essere troppo tardi.
Aldo Giannuli
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Damiano Binetti (M5S)
Prof., da mie talpe dirette interne ai parlamentari M5S (amici onorevoli che sento spesso), è molto più banale e squallido di quanto tu descrivi.
Grillo non centra nulla.
E’ stato solo tirato in mezzo come la classica coperta corta di Linus.
Purtroppo qualcuno ha il modello partito in testa. E come un classico partitico, sta sviluppando una guerra di potere tutta interna tra gruppi. Una sorta di correnti differenti.
La qual cosa, mi intristisce ancora di più…
Saluti
Davide
Gli “SCILIPOTI” sono ovunque !
aldogiannuli
Davide: si gli Scilipoti sono dappeertutto. Ma anche i Bossi.
giandavide
d’accordo su tutto tranne che sul punto 9: mi meraviglio che aldo sostenga una prospettiva in cui non c’è del tutto avvicendamento storico. perchè si dovrebbe tornare al passato? per la vittoria del pd alle amministrative del pd? per la conferma della leadership di berlusconi al centrodestra? questi non mi sembrano motivi consistenti: la formula delle vittorie alle amministrative non è in alcun modo ripetibile alle politiche, sia per la mancanza di ballottaggi, sia per le grosse divergenze tra sedi locali e sede centrale nel pd, che esistono in quanto nelle sedi locali il malcontento degli elettori è in grado di emergere. e il nano? tutto sommato ormai il pdl può solo fare da stampella al pd, sta rimonta di berlusconi vista dai sondaggisti (ma a proposito, qualcosa su renatino?) non è pervenuta alle amministrative, e sembra che lo stesso nano voglia sbarazzarsi del partito. ma se ne vocifera da tempo e non si fa mai nulla al riguardo. forse perchè in 20 anni i rapporti interni sono così sedimentati da rendere impossibili degli avvicendamenti che sarebbero utili a livello elettorale. e senza questi avvicendamenti rimarrebbe solo un nano ottantenne arrapato e condannato a dover tenere alta la bandiera del centrodestra.
mi sembrano condizioni che rendono difficile il ripetersi dell’uguale, e che non rendono certo impossibile il cortocircuito di questi equilibri politici: perchè una centrodestra senza berlusconi dovrebbe rimanere unito? e lo stesso discorso potrebbe essere fatto con il centrosinistra, dato che senza un berlusconi che ti catalizza il “moderato”, i “moderati” potrebbero farsi partito (è da anni che tentano di rifondare la dc). quindi non è importante se il m5s sopravvive o no, ma se i dissidenti m5s sono abbastanza da garantire un governo alternativo al nano e ai suoi ricatti. ed è evidente che ormai c’è solo da sperare nei dissidenti, dato che io per grillo chiamerei il 118 e storia finita.
berlusconi avrebbe probabilmente sperato in una discesa in campo di renzi che se avesse vinto le primarie o al limite se fosse stato più tempista dopo, sarebbe stato il suo legittimo successore (a destra lo amano da morire). invece renzi è fortunatamente un incapace: ha dimostrato lo stesso tempismo di gianfranco fini (d’altra parte sofia ventura, dopo aver dato saggi consigli a fli, è passata col renzi). l’unico, pericoloso individuo che può risollevare le sorti del centrodestra italiano è andrea diprè (che è pericoloso in quanto sembra tanto imbecille da essere innocuo) ma fortunatamente è troppo impegnato a toccar fregna per occuparsi seriamente di politica.
Davide
Hai ragione, Prof. !
guido
io credo che il pretesto del “vogliono fare un partito” sia solo questo, un pretesto. La realta è ancora ben piu deprimente, ovvero il fatto è che se è preclaro che la democrazia diretta con il movimento 5 stelle c’entra come i cavoli a merenda, dall’altra parte mancano pure le capacità di fare un partito vero e proprio quindi tutto quello che abbiamo ora è una sorta di “terrore liquido” in cui vari gruppuscoli si fanno le scarpe l’uno con l altro per le ragioni piu disparate, fanatismo, convenienza, antipatie personali, mobilitando grillo come giustificazione. lo stesso grillo è profondamente (ed orgogliosamente aggiungerei) digiuno di etica democratica e non solo tollera questa situazione ma la incoraggia attivamente. La sua idea (conoscendo le competenze miserrime degli onorevoli a 5 stelle) e quella di arrivare a controllare un manipolo di fedelissimi che possa fargli da cassa di risonanza aspettando il sapoiche lnto collasso che casaleggio gli promette ma che sostanzialmente non arriverà mai. Le dinamiche, ad oggi, non sono quelle di un partito ma di una setta in divenire e, per quanto capisca il ragionamento del prof. Giannuli, e condivida le sue preoccupazioni relativamente ad un bipolarismo asfissiante al momento 5s rappresenta una forza politica schizofrenica senza alcuna intenzione di governare senza uno straccio di programma (come gli altri del resto) e senza presenza reale nelle lotte sociali (2 bandiere in val di susa e mezza a taranto non scusano la colpevole assenza in tutto il resto dello stivale).
in definitiva quando un gruppo dedica il 110% delle proprie energie all eradicazione dei traditori dell ideale è politicamente defunto e, visto il penoso spettacolo offerto in questi mesi non posso che compiacermene.
ah ovviamente si attendono con ansia le orde di forzati del clic pronti a spiegare a) come io sia pagato dal pd-pdl(magari, che con la miseria che prendo farebbero comodo …)
b) come nel mondo nuovo di peppetollah il supremo argomenti come questo costituiranno crimine ideologico
Andrea M
Sinceramente non mi aspetto questa grande vittoria presso il blog di Grillo della linea dura. Mi aspetto una vittoria ma o abbastanza risicata o comunque alterata da una ampia astensione.
Inoltre credo che il crollo del M5S non sia un male in termini assoluti per chi vuole cambiare l’Italia. Il M5S è solo uno strumento, un modo per farlo, ma se lo si guida male diventa un’occupaione di spazio di resistenza. Questa distinzione poi, non andrebbe neanche operata in quanto il M5S è sia strumento che operatore e se sia un bene o un male sarà determinato da cosa farà alla fine non dalle speranze (legittime) di sostenitori di vario grado.
In sostanza il M5S vale per quello che riuscirà a fare non per quello che potrebbe fare e sinceramente, per ora, mi sembra abbia fatto più danni che altro, sia a livello politico, sia a livello culturale. Può darsi che sia solo una mia impressione o, meglio ancora, che sia troppo presto per giudicare, ovviamente.
Fiammetta Bianchi
già. Esattamente quello che avviene anche in forma locale, nei meetup. Dove se si esprimono pensieri ed idee e critiche a quello che il Movimento impone, si viene espulsi. E in quel caso senza neanche far votare la base o affrontare un contraddittorio. Decide unilateralmente il consigliere comunale e il suo “staff”. Forse sta prendendo piede la “Sindrome dell’Eletto” che come è stato detto deve “vigilare affinché si faccia quello che Grillo vuole”. Io sono una espulsa. Un’attivista “dissidente”. Tutto il mio appoggio alla Gambaro e a chi come lei avrà il coraggio di difendere la libertà di parola e di pensiero.
Paolo B.
Analisi lucida e pienamente condivisibile. Non so più cosa augurarmi. L’ideale sarebbe che questo MoVimento cresciuto in nome della democrazia diretta, imparasse cos’è la democrazia e come si gestisce il dissenso. Grillo, Casaleggio e i fanatici che pendono dalle loro labbra, credo stiano per affogare il bambino nell’acqua sporca.
Saluti, Paolo Bartolini
mimmotron
Io ho votato no all’espulsione, anche se non ho apprezzato il comportamento della Gambaro. Ritengo che usare le tanto odiate interviste tv per manifestare dissenso a Grillo siano percepite come un “oltraggio” dallo stesso. Sul web sarebbe stato tutto diverso. Che cos’e’ il web? Un modo diverso di comunicare, sicuramente migliore della televisione in Italia e questo blog ne e’ una prova.
aldogiannuli
Mimmotron: ma sei proprio convinto che il web sia meglio della TV? per cerrti versi è sicuramente cosi, ma per altri direi proprio di no. Forse dovremmo discuterne senza partito preso
marcot
Buongiorno Prof. Giannuli,
innanzitutto dia un’occhiata qui:
https://www.facebook.com/pages/Attivit%C3%A0-parlamentare-Movimento-5-Stelle/151090111730813
e con l’argomento “i parlamentari del M5S sono soltanto capaci di espellersi a vicenda e non hanno presentato una proposta di legge una che fosse una” la facciamo finita una volta per tutte.
In merito allo “stalinismo” del M5S, vorrei segnalare che uno dei capisaldi della Democrazia Diretta e Partecipativa è la REVOCA DEL MANDATO, espressamente negata dall’art. 67 della Costituzione. Il parlamentare NON DEVE essere libero di agire come cavolo crede. Il parlamentare DEVE fare ciò che il popolo gli ha richiesto di fare. Perché se questo non succede, banalmente il cittadino non ha nessun potere. Gli italiani esercitano la democrazia una domenica ogni 5 anni dalle ore 7.00 alle ore 22.00 e poi la Costituzione nega loro ogni altro controllo sul potere legislativo. Se il parlamentare non fa quello che ha promesso, il cittadino si vede negato il potere di decidere quali leggi farsi; quindi non conta più nulla.
Nel caso specifico della Sig.ra Gambaro, può darsi, come dice Lei, che sia esagerato sottoporla a revoca del mandato per delle semplici critiche. Ma alcune considerazioni: 1) la Gambaro è andata in TV senza prima discutere delle sue critiche all’interno del Movimento, 2) è andata a criticare il Movimento alla televisione SAPENDO PERFETTAMENTE che i media non aspettano altro che un qualsiasi pretesto per dire merda del M5S, quindi l’ha fatto assolutamente apposta, 3) Lei dice che sottoporre al web non è democratico perché il numero di iscritti certificati è ridotto, ma almeno qui decidono a maggioranza degli iscritti; negli altri partiti che succede? Se uno si presenta ad una sede di Rifondazione con la svastica tatuata sul braccio verrebbe espulso da un’oligarchia di partito o da tutti gli iscritti, o da il popolo italiano tutto?
Cordiali saluti
Marco
aldogiannuli
Caro Marco: sulla questione delle proposte di legge ha ragione e faccio ammenda, anche se però c’è da chiedersi se il silenzio sull’attività del gruppo parlamentare sia solo frutto della malevolenza dei giornalisti (che pure c’è, sia chiaro) ma anche delle tecniche comunicative del gruppo parlamentare M5s. Ad esempio: è masi atta convocata una conferenza stampa? Si è mai cercato un rapporto con alcuni organi in particolare? Ad esempio con le radio qualcosa siu potrebbe ottenere. Insomma, forse è il caso che il m5s ripensi un po’ la sua strategia omunicativa
Sulla democrazia diretta e la revocabilità anche dice una cosa esatta. QUi però non la seguo: è un meccanismo che non ha funzionato MAI. Peraltro chi sostenne questa posizione con maggior convinzione fu Lenin e bisogna dire che poi le cosa non andarono esattamente cosi, Peraltro critiche molto acerbe a Lenin su questo punto vennero dalla Luxemburg. Comunque magari mi sta suggerendo l’idea di scriverci su un pezzo anche perchè credo che su questo punto (il mandato imperativo) sia più credibile il modello classico di democrazia rappresentativamche esclude il vincolo di mandato. Poi magari si possono studiare mecccanismi che consentano al corpo elettorale di provocade elezioni anticiparte nel caso di divaricazione eccessiva fra la sua volontà e quella dei suoi rappresentanti
Le faccio notare che la revoca del mandato dovrebbe essere esercitata dagli elettori non dagli iscritti al movimento. E l’unico modo per rendere effettivo il meccanismo è quello del collegio uninominale. Che, però, ha carattere maggioritario. Peraltro asulle votazioni via web avrei molte obiezioni da fare. Insomma il punto non mi pare così pacifico come lo fa lei
Ammetto che un movimebnto possa darsi le regole che crede e quindi anche vincolare gli aderenti al gruppo parlamentare a non concedere intrerviste a titolo personale, ma è il modello del centralismo democratico che non ho mai digerito nei paritti comunisti si immagini se posso digerirlo in un movimento che pretende di ispirarsi alla democrazia diretta ma non ha alcuna cultura politica definita ed ha una prassi carismatica che non mi piace neanche un po’. Liberi voi di fare come meglio credete, ma liberi gli altri di criticare le vostre scelte, vi pare?
Ci fu un giorno uno che disse: “C’è sempre un puro più puro che ti epura”… Pensateci! Io mi limito a dire che questa mi pare una prassi autolesionistica che rischia di portare il M5s alla disgregazione in men che non si dica.
Comuque ne riparleremo,
Cordialmente
Ag
alberto
dottor giannuli,
lei è molto intelligente e conosce bene le cose della politica.
la sua riflessione sul caso gambaro è sicuramente molto arguta, ma come si sà nessuno è perfetto e non sempre, pare, si fanno le cose come vorremmo che fossero fatte.
anche durante la rivoluzione russa fù istituita la ceka, non fù un bel periodo, ma vi fù e fù utilizzata per consolidare la rivoluzione.
questo per dire che è giusto fare le pulci al m5s, ma è anche giusto che il m5s, in un momento di guerra a bassa intensità come quello odierno nella politica italiana necessita di una “ceka”; non un bel sistema ma necessario.
piuttosto è la signora gambaro che non ha capito come stanno le cose perché se riteneva di fare politica in modo più “democratico” avrebbe dovuto farla nel pd o nel pdl o nei radicali.
mi permetta dottor giannuli, ma il suo trotzkismo riemerge ogniqualvolta il m5s ha bisogno di imprimere a se stesso e ai suoi dirigenti una linea di rigore.
intendo come trotzkismo quella linea politica che contesta il rigorismo dei movimenti rivoluzionari nei momenti difficili, tacciandoli di assolutismo e di violazione delle regole democratiche.
grillo è il lider nel m5s e la sua linea politica è quella del m5s.
s’immagini dottor giannuli se stalin avesse dato retta a tutti coloro i quali dissentivano dalla sua condotta durante la guerra al nazismo; se lo immagina? oggi se potremmo stare qui su di un blog e raccontarci queste cose liberamente indipendentemente da come la si pensi?
la nostra libertà è anche figlia del rigore staliniano.
quindi:
w stalin, w grillo.
cordiali saluti
alberto
aldogiannuli
Perfetto: questa identificazione Stalin Grillo è il timbro che ci voleva. Così tutto è più chiaro.
Quanto al mio “trotskijsmo”, ne sono orgoglioso come del mio antifascismo.
ognuno è figlio della sua storia
Mirko G. S.
Io mi permetto di dire per l’ennesima volta che:
di proposte il M5S ne ha fatte anche troppe e una buona volta santo Iddio andatevi a guardare un pò il blog di Grillo ed il programma elettorale anzichè ripetere “proposte niente” che ci fate una pessima figura;
il metodo di Grillo di usare il pugno duro è forse controproducente sul piano dell’immagine del comico e del suo movimento ma è motivato da 2 problemi fondamentali:
1) l’assedio mediatico che da qualche mese a questa parte sta cercando di logorare il M5S secondo il vecchio adagio gutta cavat lapidem;
2) l’avidità e l’opportunismo di quella parte dei grillini eletti che volevano solo un’occasione comoda per ritrovarsi al Parlamento senza dover fare gavetta di partito.
La difficoltà di tenere coeso questo movimento porta a delle scelte estreme. Secondo voi, molti dei quali non hanno ben afferrato quello che Grillo si propone di fare, come dovrebbero fare?
P.S.: caro prof. è da tempo che glielo volevo chiedere… perchè non entra anche lei nel M5S??? Guardi che Mastrangeli non è affatto un’eccezione in seno al movimento, Dio solo sa quanto potrebbero giovarsi di una testa come la sua e quanto ne hanno bisogno! Se hanno proposto Rodotà e Prodi come capi dello Stato dimostrano di non aver preclusioni a prescindere nei confronti degli uomini di sinistra. Ci faccia un pensierino, uno serio però.
aldogiannuli
Caro Mirko, ripeto che lei ha ragione a segnalare il mio errore sulle mancate proposte del M5s e faccio nuovamente ammenda. Però non le pare che la strategia comunicativa del M5s lasci un po’ a desiderare? I giornalisti sono in gran parte venduti -lo so- e non aspettano che l’occasione per bagnare il pane, però va pure detto che gliene si offre occasione di farlo, mentre si fa poco o nulla per far conoscere le battaglie del M5s.
L’avidità degli eletti: sarà, ma non vi viene il sostetto che il meccanismo della scelta on line e del modello ofrganizzativo tutto web non funzionino bene? Insomma mi pare che a pochi mesi dalle parlamentarie, il risultato sia, comunque si considerino le cose, un vero disastro.
Entrare nel M5s: non ci penso nemmeno, anche per risparmiarvi la fatica di espellermi dopo 24 ore: non sono uno molto disciplinato. Quanto al possibile contributo tecnico, per caità, sono a disposizione del M5s, come di Sel o di eventuali altre organizzazioni di sinistra. Accetto incarichi di consulenza per la cifra di 1 euro e quello che posso fare lo faccio.
cordialmente
Ag
filippo boatti
Comunque Stalin era molto più elegante, per passare da Stalin a Grillo bisogna proprio essere in crisi d’astinenza da autoritarismo.
aldogiannuli
Boatti: non c’è dubbio!
mimmotron
Nessun partito preso, ci mancherebbe. Ma mi puo’ dire cosa c’e’ di buono nella televisione italiana al giorno d’oggi? Lei cosa guarda? Magari riuscirei ad accendere nuovamente il televisore.
aldogiannuli
Mimmotron: la Tv di oggi è una porgheria suprema, di questo non vale la pena di dire. Ma io mi riferivo proprio alle caratterisctiche del mezzo in quanto tale. La Tv è un media direzionale ed, in quanto tale, ha un coefficiente di autoritarismo in più, d’accordo. Ma abbiamo mai riflettuto sulle patologie proprie del web. Come vede lo uso anche io, ma questo non mi impedisce di scorgerne anche gli aspetti deteriori. Che non sono nè pochi nè marginali. E magari uno dei prossimi pezzi lo dedico proprio a questo.
Antonio
Non vorrei fare l’avvocato del diavolo, arrivando peraltro in ritardo, ma siccome molti commenti si riferiscono alle proposte di legge dei 5s allora chiedo se i numeri di questo articolo sono falsi.
http://www.huffingtonpost.it/2013/06/10/classifica-proposte-di-legge_n_3414626.html
Vi prego, ditemi solo se sono veri o falsi. Se sono falsi allora la fonte è inattendibile e sicuramente potranno essere fornite cifre corrette, se invece sono veri di quali proposte si parla?
Cordiali saluti
Mirko G. S.
Non conosco i numeri ma credo presto sarà pubblicata sul blog una precisa presa di posizione del MoVimento. A prescindere cmq dalla veracità della hit parade io penso sia molto più importante presentare DDL validi, cioè la qualità prima che la quantità. Non so se ricordate una ventina d’anni fa la polemica coll’onorevole che aveva presentato un DDL o chiesto non ricordo bene quale intervento del Parlamento per costringere Mediaset a mandare in onda durante Agosto le puntate nuove di Beautiful.
Per il prof.: non mi riferivo a lei per le proposte a 5* ma ai tanti commentatori del blog che dispensano conoscenza della politica e della cultura di sinistra e quindi ci si aspetterebbe da loro meno pregiudizi. Per il sistema di votazione on line io credo sia il futuro, solo siamo un pò acerbi noi elettori ad un uso più dinamico del diritto di voto (specie se manifestato per vie informatiche). Andiamo a votare stanchi e per sentito dire senza capire bene quali siano i nostri interessi e cosa nascondano i giochi della politica che lei puntualmente spiega in questo blog. Mancano programmi veri e una stampa che si preoccupi di verificarne l’applicazione. Dopo tanti anni di malgoverno ogni italiano ha un atteggiamento di totale pessimismo ed indifferenza agli scandali e l’astenzionismo dilaga. L’utilizzo di Internet per votare richiede al contrario costanza nel seguire le attività del MoVimento e nel parteciparvi, magari partecipare alle discussioni nei forum (Meetup) che sono molto lunghe e farcite spesso dei “contributi” più disparati, ovvio che vi accedano solo i sostenitori convinti e che vengano votati solo gli attivisti, nella cui testa nessuno può entrare per controllarne la buona fede. L’idea che ha Grillo della politica è tutt’altro che banale e forse è utopistica senz’altro richiede un grande sforzo organizzativo da parte della sua creatura ed il ripudio della pigrizia da parte nostra (io ancora non mi sono iscritto al blog di Grillo per intenderci… mi riprometto di farlo da anni… rimanda oggi, rimanda domani…).
Mirko G. S.
Astensionismo. Scusate l’errore.
mimmotron
Sicuramente i “problemi” ci sono anche nel web, mai detto il contrario. Ma per com’e’ la televisione oggi non credo che, non la guardandola da anni e prendendo tutte le mie informazioni dal web asserire: Meglio il web della tv.
Un suo articolo in merito, come tutti gli altri d’altronde, lo leggero’ con interesse.
Grillo Vs Gambaro 1-0 - Corretta Informazione
[…] Ma ricapitoliamo gli eventi che hanno fatto nascere questo caso che ha messo in discussione, anche se in discussione c’era già, il concetto di libertà, di democrazia nel M5S. […]
Giovanni Talpone
Alle fine, le due cose che mi intristiscono di più, in tutta questa vicenda, sono:
1) Il M5S è la caricatura grottesta dell’uso che si potrebbe fare degli strumenti informatici per realizzare una democrazia (all’inizio, almeno all’interno di un partito o di un movimento) come mai è stato possibile avere.
2) Le critiche, spesso giuste, che il M5S riceve dagli esponenti degli altri partiti politici sono alla fine di assai scarso interesse, perchè costoro si guardano bene dall’affrontare seriamente il tema in casa loro, ben consapevoli che le piccole e le grandi caste interne alle loro organizzazioni verrebbero grandemente ridimensionate.
mimmotron
Sicuramente i “problemi” ci sono anche nel web, mai detto il contrario. Ma per com’e’ la televisione oggi non credo che, non la guardandola da anni e prendendo tutte le mie informazioni dal web, sbaglio nell’asserire: Meglio il web della tv.
Un suo articolo in merito, come tutti gli altri d’altronde, lo leggero’ con interesse.
giandavide
buffa la risposta di mirko: non dipende dalla quantità di ddl proposti, ma dalla quantità di ddl validi. ma validi in che senso? nel senso che dicono che sono fatti bene ma non glieli vota nessuno, o nel senso che sono fatti bene e glieli votano? nel primo caso la differenza è insussistente, dato che si tratterebbe di ddl che non passano, a prescindere dalla loro pretesa “validità”; nel secondo caso andrebbe fatto notare che avendo i grilli tagliato i ponti con il resto del parlamento e non avendo essi una maggioranza, non sono nelle condizioni migliori di fare passare alcunchè, specie se passano il loro tempo a provocare i politici che in realtà sostengono con il loro nulla osta a letta, e ad epurare i loro parlamentari contrari a questa brillante linea.
per il resto io è dal 2008 che tento di disiscrivermi dal blog di grillo ma le procedure bruocratiche sono scoraggianti, dato che hanno piattaforme web del paleolitico e soprattutto che non sono open source.
@mimmotron. è ambiguo infatti parlare di internet senza specificare come si declina quest’ultima: non è affatto detto che si tratti a prescindere di un mezzo aperto, e sotto questo aspetto grillo ha una mentalità obsoleta: non ha mai rinunciato alla piattaforma meetup (che penso che sia della jp morgan se non sbaglio) quando c’erano mezzi alternativi di tutto rispetto. penso ad esempio alla mail di inventati.org, e al sistema di criptazione ad esso legato, che, come ha ricordato mazzetta, è sempre rimasto blindato (server aruba a parte). e d’altra parte queste piattaforme meetup si risolvevano in padroncini che pagavano la quota alla morgan e avevano in cambio il potere di vita e di morte sui contenuti. la base aggregativa dei grilli è stata questa in fondo, e si è arrivati a vedersi di persona solo dopo. insomma è il tripudio del partito personale, dato che il personalismo non è una caratteristica solo del leader, ma anche delle sezioni locali, rinuite attorno a poche figure carismatiche e dotate di un certo potere decisionale. insomma mi guarderei bene dal parlare di internet come panacea: è un mezzo di comunicazione che riesce tranquillamente a scendere al di sotto della televisione in quanto riesce persino a diventare ancora più totale, creando ulteriori compartimenti stagni nella popolazione, e rendendo l’autoreferenzialità la cifra comunicativa dominante in un ambito in cui google ti fa trovare solo le cose che hai cercato finora
Antonio
Mirko, leggo oggi il tuo commento, convengo con te che la qualità conta ma non posso non sottolineare due cose. La prima l’ha già rilevata Giandavide, in Parlamento se non fai strategie sei isolato e le tue proposte sono un utile esercizio se non una masturbazione cerebrale, aggiungo che in Parlamento non si può non fare strategie e anche “non fare strategie” è una strategia. Il secondo punto, io avevo chiesto di quali proposte si parla e siccome tu sottolinei, giustamente, l’importanza della qualità mi sarei aspettato un rapido elenco delle proposte dei 5s con relativa valutazione qualitativa e, aggiungo io, di relativa copertura finanziaria.
Un saluto.
Alberto Capogreco
«Oggi spesso si sostiene che nelle grandi crisi e rivoluzioni morali abbiamo bisogno di un uomo forte che decida; ma mi sembra che sia proprio ciò di cui non abbiamo bisogno. Non ci serve un grande uomo per una rivoluzione poiché in una vera rivoluzione tutti gli uomini sono grandi. È nelle piccolezze che il dispotismo è davvero efficace. Ciascuno di noi ha notato quanto è fondamentale un despota nell’organizzare le cose su cui tutti sono indecisi perché tutti le ritengono di poca importanza: le barche in un picnic sull’acqua o i posti a sedere in un ricevimento. Ecco il caso in cui si ha veramente bisogno di un uomo che sa ciò che vuole perché nessuno pensa che questo conti davvero. Nessuno sa precisamente dove andare perché a nessuno importa dove lui si dirige. Il grande tiranno è destinato alle futilità».
Gilbert Keith Chesterton, La serietà non è una virtù