Giochi, giochini, giochetti: ma qualcuno si ricorda dello stato di questo Paese?
La crisi prosegue in un delirio crescente, dove il primo problema è capire cosa vuole fare ciascun giocatore, al di là delle sue proclamazioni. La prima osservazione è che sono tutti furbi, ma nessuno è intelligente. Siamo di fronte ad una serie di trovate di piccolo cabotaggio, ma nessuno ha un vero disegno strategico. Facciamo una rassegna iniziando dal “giocatore capo”: Napolitano. La sua trovata dei saggi ha fatto infuriare sia Pd che Pdl, ha trovato freddo il M5s (che però converge sull’idea di lasciare Monti) e piace solo a Sc. Ma allora perché l’ha fatta? Il punto è che Napolitano ha segnato una svolta nella storia della Presidenza della Repubblica, che non è stata analizzata con l’attenzione sufficiente. Diciamocelo senza giri di parole: Napolitano è stato il Capo dello Stato costituzionalmente più scorretto e più “interventista” che ci sia mai stato. Roba da far impallidire i precedenti di Segni, Cossiga, Pertini che, quanto ad interventismo non scherzavano.
Non ha minimamente parteggiato per nessun partito (neppure il Pd che era quello da cui proveniva), ma non è mai stato un arbitro super partes, quanto, piuttosto, un giocatore in proprio, portatore di un autonomo disegno politico. Quale? Napolitano ha inteso il suo ruolo come garante, ma non della Costituzione ed, in primo luogo, della sovranità popolare nei confronti dei partiti (figuriamoci!), ma come garante dei patti internazionali –ed in particolare europei- dell’Italia, nei confronti di Parlamento, Governo ed elettorato. Al di sopra di ogni altra considerazione, Napolitano ha avuto la stabilità dell’Euro e la prona accettazione dei diktat che venivano dalla Ue e dalla Bce, anche se questo andava oltre il dettato costituzionale e contro la volontà popolare.
L’“audace” soluzione della crisi del novembre 2011 e poi la sorda opposizione a qualsiasi ragionevole ipotesi di elezioni anticipate nel 2012, erano del tutto funzionali al bisogno di controllare la crisi del debito sovrano europeo e, di conseguenza, dell’Euro. In questo momento la Ue e la Bce si trovano in una contingenza anche peggiore: l’Euro è al punto più basso, sul dollaro, da quattro mesi, la crisi greca continua a trascinarsi da una scadenza all’altra e, nel frattempo, è arrivata la crisi cipriota e si preannuncia quella slovena, mentre nubi nere si addensano sulla Francia.
Il bandolo della matassa, come sempre, è a Berlino, ma sino a settembre non c’è da sperare nella più piccola concessione della Merkel, che deve affrontare le sue elezioni e deve fare i conti con un’onda crescente anti euro: già si parla di un possibile nuovo partito che proporrebbe la vecchia idea dei due euro, quello virtuoso del nord e quello “vizioso” del sud.
In questo quadro, nuove elezioni anticipate in Italia, prima di settembre, significherebbero un più che probabile declassamento del rating dei titoli italiani, dunque un aumento del costo degli interessi e, di conseguenza, nuove turbolenze dell’Euro: tutto carburante per la propaganda dagli anti Euro tedeschi.
Pertanto, prima delle elezioni tedesche non è desiderabile che ci siano elezioni anticipate in Italia. E qui Napolitano ha la sua trovata. Il primo obiettivo è quello di rendere impossibili le elezioni a giugno, scopo raggiunto con l’annuncio di voler restare in carica “sino all’ultimo giorno”: cioè il 15 maggio, anche nel (probabile) caso in cui il Parlamento abbia già eletto da qualche settimana il nuovo capo dello Stato. Settimane preziose. Infatti, Napolitano non può sciogliere le Camere, il suo successore, se lui resta in carica sino alla fine (come gli ha esplicitamente chiesto Draghi) non potrebbe farlo prima del 20 maggio, il che significa che la prima data utile sarebbe il 7 luglio se non addirittura il 15: date impraticabili per diverse ragioni. Quindi, si va a dopo le elezioni tedesche.
Ma, nel frattempo, non si può dare la sensazione di un vuoto di potere che si protragga per mesi, il che potrebbe lo stesso provocare perturbazioni dell’area Euro. Ed allora, ecco la seconda trovata: intanto confermiamo che c’è Monti “pienamente operativo”, poi diamo la sensazione che la crisi sta evolvendo verso uno sbocco di tipo “Olandese”. Nei Paesi Bassi, si era profilata qualche mese fa una situazione di stallo simile che ha trovato lo sbocco in un governo dei due principali partiti rivali all’insegna del “pragmatismo”, cioè dopo un confronto, sotto gli auspici della Regina, sui punti su cui c’era convergenza. La commissione dei “saggi” doveva, appunto, dare la sensazione che si stesse andando in questa direzione e, infatti, a dimostrare che non si tratta di una missione astrattamente ricognitiva (come Napolitano dice ora), ma finalizzata ad un preciso disegno politico, lo dimostra il fatto che non ci sono rappresentanti né di Sel né del M5s che, infatti, non entrerebbero in un esecutivo di quel tipo.
Ora Napolitano, dopo la rivolta dei partiti, parla di “giorni”, ma va da sé che un confronto su temi di quello spessore, se fatto seriamente, richiederebbe ben più di una decina di giorni, così da avvicinarsi alla “tregua estiva”. Peraltro potrebbe davvero funzionare e dar luogo ad un qualche “governo del Presidente” (se il successore volesse andare in questa direzione), magari con lo scopo di una nuova legge elettorale, e poi si vede… Napolitano a volte mi ricorda il titolo di una canzone della mia gioventù: “Ero l’attendente del Kaiser”. Sentitela: è una musichetta molto divertente.
Una furbata napoletana che, però, non è durata molto perché Pd e Pdl l’ hanno mandata a monte. Il gioco del Pdl è chiarissimo: ora ha il vento in poppa della rimonta di febbraio, può pensare di banchettare sulle spoglie di Scelta Civica, ha il Pd in panne, per cui ha buone possibilità di vittoria (quantomeno alla Camera), se si vota a giugno. Già settembre sarebbe una scadenza con più incognite, ma potrebbe anche andare, quello che deve evitare è di restare invischiato in una qualche soluzione transitoria (governi tecnici, di saggi, del Presidente o come li volete chiamare) che gli leghi le mani sino a giugno, quando ci sono le Europee dove, votandosi con il proporzionale, potrebbe esserci una ripresa della lista montiana. Comunque, il Pdl non ha alcun interesse a vedere Monti su quella sedia un giorno in più: andrebbe meglio persino Bersani perché così si potrebbe accusare il governo di tutte le nefandezze, mentre il governo Monti non serve neppure per fare opposizione.
Quanto al sistema elettorale, al Pdl va benissimo quello che c’è, che trasformerebbe il suo presumibile 35-40% di voti in un 54% di seggi.
Il Pd non ha motivi per guardare con particolare ottimismo a nuove elezioni, ma deve uscire dall’impasse per cui le elezioni sarebbero comunque preferibili ad una situazione di bagnomaria come potrebbe essere un governo del Presidente o simili. Peraltro, piuttosto che una grande coalizione, sarebbe preferibile persino una vittoria elettorale del Cavaliere: il Pd ha costruito la sua linea politica di questo decennio non tanto su una qualche precisa linea in positivo, quanto sull’opposizione a Berlusconi, cercando ogni volta di dar vita ad un sistema di alleanze costruito solo per batterlo. Pertanto, oggi una intesa anche solo indiretta, mediata o parziale, con il “nemico” per eccellenza, è vista con terrore, perché provocherebbe una emorragia di consensi, presumibilmente a favore del M5s e, forse, di Sel. Per di più, su questo si riflette la partita interna: l’anima ex Pci (da Bersani alla sinistra di Fassina e Orlando) si è ricompattata ed, allo stato attuale, ha il controllo del partito che non intende assolutamente cedere a Renzi ed i suoi (mentre Dalema e Veltroni, ormai giocano ciascuno in proprio). Dunque, andare ad elezioni adesso troverebbe Renzi impreparato e dubbioso (nel caso vincesse il Pdl, si brucerebbe ed è ancora giovane). Per la stessa ragione Renzi e la destra del partito vorrebbero un anno di tempo e si acconcerebbero a qualche accordo anche con la destra magari camuffato in qualche modo. In ogni caso anche al Pd il sistema elettorale, per ora, va bene come è, perché gli dà speranze di ripetere la vittoria alla Camera, anche se poi al Senato non si sa come fare: una riforma proporzionalista ridisegnerebbe la geografia politica italiana e questa è l’ultima cosa che il Pd vuole.
Di Scelta civica non c’è bisogno di dire: fosse per loro, dopo la scoppola presa, le elezioni le abolirebbero, comunque, più dura Monti meglio è. Anche perché, se dura sino al 15 aprile, può nominare il nuovo Cda di Finmeccanica che è sempre una bella occasione per piazzare amici (bel colpo eh Grillo?!).
Sarebbero gli unici ad avere qualche interesse ad una riforma della legge elettorale se non fossero terrorizzati da un innalzamento della soglia di sbarramento.
Il M5s è il soggetto più divertente. C’è chi dice che la preferenza per Monti dipende da umori liberisti e di destra che scorrerebbero sotterraneamente nel suo gruppo dirigente (e che, per la verità, a tratti vengono fuori). C’è chi pensa che questo dipenda da un astuto calcolo tattico per cui Monti è più debole (ma che significa più debole? Un governo senza maggioranza è sempre debole allo stesso modo, che lo presieda Monti, Bersani o Crimi.) Altri ci vedono un oscuro piano della Goldman Sachs. Deluderò gli appassionati di “cappuccino brioche ed intelligence”, ma temo che la verità sia molto più banale: Grillo ha preso il 25% ma non sa cosa farne e dove andare. La cosa più perfida che il Presidente della Repubblica potrebbe fargli sarebbe quella di dare l’incarico al M5s. Il primo problema sarebbe il nome del Presidente del Consiglio: Grillo no, per le stesse ragioni per cui non si è presentato alle elezioni (la condanna riportata anni fa) e allora chi? Crimi? Casaleggio? La Lombardi? La signora Maria di Voghera? Santa Rita da Cascia? Magari accetterebbero con la regola della rotazione ogni tre mesi e con il divieto di andare a trasmissioni televisive per Presidente del Consiglio e ministri. E non parliamo poi del programma…
Il fatto è che Grillo è preoccupato solo di preservare la sua “verginità” rispetto all’orrendo sistema dei partiti, per cui Monti sta là senza che lui debba fare niente, anzi non c’è nemmeno bisogno del dibattito di fiducia alla Camera: ve l’immaginate cosa direbbe Crimi intervenendo? Dopo uscirebbe dall’aula smentendo tutto. A proposito: oggi leggo che Crimi ha detto che l’ipotesi di un governo Bersani senza fiducia è una “ipotesi nuova sinora non valutata” che aprirebbe altri scenari (ma va! Non mi dire!). Manco a dirlo tre ore dopo Grillo lo ha bacchettato: Bersani e Monti sono la stessa cosa. Per cui meglio Monti.
Grillo sogna solo di arrivare alle elezioni (anticipate o europee) senza macchia di alleanze e di ripetere la denuncia dell’inciucio degli altri. E’ da notare che non ha affatto protestato per il fatto che il suo movimento (che, in fondo, è il terzo gruppo parlamentare ed ha più deputati di Lega e Scelta Civica) non fa parte della “commissione dei saggi”, magari anche solo per chiedere la diretta streaming delle riunioni delle due commissioni. A lui non interessa, anzi gli va bene perché così può sparare, come il Pannella d’altri tempi, contro l’ammucchiata dei partiti ecc. Nel frattempo sta studiando come surgelare i suoi parlamentari.
Magari, dopo un nuovo turno elettorale, con un altro successo, si vede cosa fare, per ora l’importante è cavalcare la tigre e non scendere da essa. Quanto poi alla legge elettorale devo ancora capire cosa vuole il M5s…
In mezzo a questo delirio di tutti i partiti (ed anche il M5s lo è, e ragiona da tale, anzi è anche un po’ più autoritario degli altri) c’è qualcuno che si ricorda di questo sciagurato paese e delle sue urgenze?
Aldo Giannuli
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giandavide
d’accordo praticamente su tutto, ma non sono sicuro che votare dopo la germania sia una cosa così positiva: sia perchè significherebbe votare dopo la finanziaria e quindi in pratica tra un anno, sia perchè in questo periodo non sono affatto sicuro che la presenza di berlusconi nel governo salvi lo spread italiano. anzi penso che ulteriori elezioni in italia destabilizzerebbero la linea della merkel e la popolarità delle sue politiche. è chiaro che un governo pd-m5s sarebbe meglio delle elezioni, ma se non c’è questa possibilità preferisco il voto subito: prima si risolve la questione governativa, prima se ne esce, e non è mettendo una foglia di fico che si risolvono i problemi.
riguardo al proporzionalismo: a parte che formalmente non lo vuole nessun partito, bersani ha dato al pd una conformazione che lo rende aperto a delle alleanze di governo con partiti simili: è già qualcosa. e gli altri?
aldogiannuli
giusto giandavoide ma non fai i conti con il fatto che questi ormai navidano a vista
giovanni vaschi
Caro Giannulli
leggo sempre con interesse quanto lei scrive.
Che Napolitano abbia una interpretazione abbastanza originale della Costituzione non dubito.
Però forse è la volta buona che ci cuciniamo il banana a fuoco lento. E sinceramente mi auguro che ci si liberi del banana nel giro di qualche mese per sbloccare la democrazia italiana
cordialità
giovanni vaschi
Caro Giannulli
sono stato breve nel precedente messaggio. Non voglio però scrivere un trattato. Ritengo che la struttura neoliberista dell’Euro sia pessima e che la politica di austerità sia una follia.
Però dubito che a questo paese faccia bene votare nuovamente, sopratutto perchè questo porterebbe ad una irreparabile vittoria di berlusconi (lo chiamo il banana).
Lo stallo attuale è dovuto al legittimo intestardimento di Bersani che non ha nessuna intenzione di rimettere il banana in partita. Il M5S cincischia perchè in realtà non ha nessuna idea di cosa fare e come farlo. Se fanno il governissimo bene, se no opposizione blanda. Win Win e tanto se il paese va a ramengo non c’è problema.
In realtà i mercati assistono, brontolano ma non succede nulla. Perchè tutto sommato la situazione è tragica ma non seria.
Penso che tra un mese si possa eleggere un buon presidente della repubblica, ho i miei nomi ma non importa, basta che sia una persona seria, capace e competente che conosce economia, storia e politica europea.
Penso che ci sia l’occaisone storica di deberlusconizzare il paese. Sarebbe ora dopo 20 anni disastrosi
ermanno
Mi permetto di di dire: allora tanto valeva votare per il pd… Mi spiego: al di là delle valutazioni che tutti oggi fanno sulle tendenze politiche del M5S, è di destra… no è di sinistra… è di tutto… ecc ecc, non vedo perché dovrebbero rinunciare alla loro prerogativa base: la coerenza. Hanno preso una valanga di voti dichiarando: mai con chi ha portato questo paese allo sfascio e ora dovrebbero dimostrare al loro elettorato di essere, ne più ne meno, come gli altri… Secondo me ha ben ragione Grillo a “stranirsi” anche della elezione di Grasso al senato. Se sono in grado, senza il M5S, di fare un governo lo facciano. Il M5S non ha i numeri e forse anche (non è detto) la capacità di formare un governo, è nato per fare opposizione e la farà. Non dimentichiamoci che i vari partitini che rappresentano la cosidetta sinistra radicale, a partire da sel passando per rc hanno “bucato” proprio sulla coerenza… Tra il dire e il fare…
makno
gentile prof giannuli, direi che se non fosse per il fatto che si abbiano delle forze armate clientelari e del tutto impreparate, direi che ci troveremmo in una situazione da pre colpo di stato. infatti ammesso e non concesso chequalcuno ne avesse la forza , la preparazione ed il coraggio, cosa farebbe una volta preso con i carri armati palazzo chigi. penso che l’ipotetica junta do due o tre mesi lascerebbe sconsolata il governo per manifesta impossibilità a comandare. l’ipotesi scessionistica è altrettanto impraticabile, dopo che la germania ha chiaramente fatto capire a slovenia e ungheria che se la asciughino da sole, penso che nessuna republica del nord aspirerebbe a essere il nulla a sud di teutonia. qualcosa accadrà e probabilmente di molto grosso e probabilmente a livello europeo o forse occidentale, e questo porteà con sè qualche cambiamento epocale anche in italia. percui i vari grillo monti berlosconi e compagnia cantante saremmo dei semplici dettagli.
ps berlusconi mi ricorda molto napoleone in ritorno dall’elba, rientrato trionfante a parigi per 100 giorni per andare incontro alla catastrofe, anche se fra tremesi vincesse cosa farebbe, camperebbe, politicamente parlando, per qualche mese e poi verrebbe travolto non dal pd, ma dagli eventi. comunque nella società italiana sono avvenuti e stanno avvenendo dei mutamenti strutturali, che solo mieli e i fieri amici del corriere riescono a non vedere, facendosi invece promotori di una svolta autoritaria destra fuori tempo maximo
con stima e cordialità makno
Emanuela Bambara
Pienamente d’accordo su tutto, tranne che sull’interpretazione del comportamento di M5S, rappresentato dalla voce di Grillo, ma non da questi autonomamente deciso. Si, il risultato elettorale, sovrabbondante rispetto alle aspettative, ha disorientato Grillo & Co, non attrezzati per esercitare direttamente una simile responsabilità politica, quanto ad organizzazione interna e reale “controllo” sull’idoneità morale e politica degli eletti. E’ l’analisi che io stessa, tra coloro che hanno creduto nella portata di rinnovamento democratico del Movimento e che l’ha votato, ho fatto fin dalle prime ore dopo le elezioni.
Questo timore, peraltro legittimo, di inadeguatezza non giustifica, invece, certamente non esaurisce, l’intransigenza oltremisura con cui si è negato un sostegno, seppure in termini di neutralità, ad un governo Bersani organizzato negli otto punti affini al programma di M5S, seppur tardivo segno di buona volontà, con l’appoggio, invece, al governo Monti. Quest’ultimo, ben più incoerente con le finalità programmatiche per cui la maggioranza degli elettori grillini ha dato la preferenza del voto, risponde a logiche ben diverse, di interessi internazionali che conicidono con quelli della Banca europea e della Merkel, ma perfino li superano e orientano. E allora, ci chiediamo, sarà vero che nel lontano ma non troppo 1992, Grillo era sul Britannia insieme agli amici di Monti, non per vigilare su incontri privati che avrebbero influenzato gli equilibri mondiali, e certamente nostrani, ma a tutti gli effetti ospite gradito e amico? Non sarà che Casaleggio abbia fatto sfoggio di capacità carismatiche con i fratelli illuminati, per poi ritirarsi in buon ordine quando il suo operare ha superato la soglia di eccellenza consentita per essere innocua? Adesso, forse, vanta un credito maggiore nei confronti di coloro che indossano gli stessi abiti simil talari e, in un delirio di onnipotenza, si credono non soltanto sacerdoti di virtù e conoscenza, ma finanche il dio che la ragione ha voluto umanizzare?
No, non è semplice desiderio di mantenere una fantomatica verginità politica. Grillo è ben informato e conosce benissimo le conseguenze delle sue scelte, ovvero, tutte le azioni che Monti e i suoi amici compiranno, con il placet di Napolitano, per commissariare con la finanza massonica i posti strategici del vero potere, in modo da impedire per almeno i prossimi vent’anni ogni regurgito democratico di questa anziana eppure infante Repubblica, costretta in condizioni di minorità da coloro che pure culturalmente dichiarano di fare dell’Illuminismo, e quindi, della libertà del pensiero e di espressione, la propria guida di vita, privata e sociale.
La sola speranza, debole davvero, è che qualche grillino eletto sia capace di intelligenza sufficiente per attivare un pensiero critico e prendere una posizione diversa, presto, prestissimo, prima di tradire se stesso e gli oltre milioni di italiani che hanno votato M5S, e soprattutto, l’Italia.
Caruto
Ho le mie riserve su Napolitano, e sono sensibile agli abusi istituzionali, soprattutto a quelli effettuati da un Presidente della Repubblica (carica delicatissima).
Pero’, nel merito: il sistema politico italiano da una ventina d’anni (dal 1998, quando e’ caduto il primo governo Prodi) e’ un disastro, con o senza Berlusconi.
Ben venga l’ancoraggio a qualcosa di esterno: da soli combiniamo disastri. E’ una costante storica e lo storico Giannuli potrebbe darmi ragione.
Poi puo’ darsi che il buon Napolitano sia anche massone, come dice Padre Amorth, l’esorcista, che ha intravisto il maligno anche in Napolitano (a Radio2, Un giorno da pecora). E penso anche che non sarebbe male se Amorth ci desse una mano: mi richiamo ad un mio intervento precedente sull’esigenza di un esorcismo per il sistema politico italiano.
Circa il M5S, piu’ che “umori liberisti”, io direi molto piu’ semplicemente, con una crasi, “umoristi”.
sergio
Continuo a pensare che la sola via d’uscita (non fatale per il pd, e per il paese) sarebbe cercare un governo con il M5S – e penso che Napolitano (o chi ne prenderà il posto) potrebbe ancora riaprire una via invitandoli a proporre un nome.
Vero, come lei scrive, che non hanno fatto nomi perché in realtà non vogliono perdere la verginità, sapendo di essere impreparati. Mentre invece il pd avrebbe tutte le carte per controllare un governo proposto dal M5S ma sostenuto da una maggioranza in gran parte democratica.
E allora basterebbe spingere in quella direzione. Solo così Bersani potrebbe smascherare il bluf di Grillo – ma temo che il pd preferisca l’abbraccio con il pdl…
giandavide
@caruto
l’esorciccio è un grande film, ma non credo che per spiegare il quid di napolitano sia necessario andare così tanto sul trascendente, nè parlare di ascendenze massoniche. basta limitarsi alle ascendenze miglioriste e quindi socialiste del nostro, del suo passato stalinista, e soprattutto del consenso che ha ottenuto da parte dei berluscones. tutto il resto è superfluo. per il resto l’ancoraggio è vantaggioso se è legato ad accordi di cooperazione, non se si traduce in un rapporto di sudditanza
aldogiannuli
GERMANI:
Chiedo scusa ma nella ripulitura dello Spam è saltato il suo commento, può cortesemente rimandarlo?
Maurizio Melandri
Ho letto con attenzione l’analisi. Per me le cose sono leggermente diverse:
Napolitano si è inventato i saggi (magari suggeriti da Draghi) per stoppare speculazioni da un lato e dall’altro per arrivare fino al 15 aprile senza dover prendere decisioni di alcun tipo. Dopo sarà un problema del nuovo presidente che dopo la terza tornata potrà essere eletto dal PD (con alleati).
Bersani,già dal giorno dopo, ma è stato più incisivo ieri, ha chiarito: o governo con M5s o niente, gli otto punti sono già pronti, se volete mi faccio da parte, ma tutto il PD è d’accordo con me.
Risultato: Berlusconi è ininfluente ed il cerino ora ce l’ha Grillo. Una ottima giocata, e lo dico nonostante ritenga Napolitano e Bersani dei miei avversari politici.
Quale sarà il finale? Se Bersani non si instupidisce di colpo eleggerà un presidente del tipo Grasso/Boldrini con cui sarà d’accordo (segretamente) o nel provare a dare l’incarico ad una persona a cui il M5s non può dire di no oppure di farsi mandare alle camere con ministri di alto livello (Rodotà, Strada etc) in modo da costringere Grillo ad accettare o a prendersi la colpa di elezioni anticipate ad ottobre.
Se si va ad elezioni a ottobre avremmo: Berlusconi mai entrato in gioco, Grillo col cerino in mano. Normalmente agli elettori queste 2 cose non piacciono. Con Bersani PDC che non ha avuto la fiducia, ma che resta per la normale amministrazione che può gestirsi le elezioni.
Elisabetta Arioti
Commento lucido anche se desolato; concordo quasi su tutto.
Però, professore: visto che ormai ha tratto le sue conclusioni sul nuovo che indietreggia, inquadrando il M5* per quel che è (un partito anche più autoritario degli altri), perché non arrivare a un’altra conclusione utile a sgombrare il campo da altri equivoci?
Si chiede: quale legge elettorale vuole il 5*? Beh, purtroppo a me sembra che anche in questo caso Grillo preferirebbe, al di là delle invettive, congelare l’attuale porcellum. E quale altro sistema elettorale poteva consentirgli di far eleggere quei tonni che adesso sta cercando di stivare nel freezer?
Piuttosto, la domanda su cui mi piacerebbe raccogliere la sua opinione è la seguente:
lei pensa che Grillo riuscirebbe davvero ad aumentare i suoi voti alle prossime elezioni? Anche lavorando giorno e notte fra frigoriferi e surgelatori? L’accozzaglia di voti che ha raccolto non se ne tornerebbe a casa con le pive nel sacco: una metà scarsa al PD, una metà abbondante al PDL? (i voti della Lega sarebbero forse gli unici a non tornare all’ovile)
O altrimenti, quali strade potrebbe imboccare la massa di scontento e di rabbia impotente che quest’apprendista stregone è riuscito a evocare e ora sta maldestramente dilapidando?
L’astensione? Qualche nuovo stregone magari un po’ meno improvvisato ma forse ancora più inquietante?
Il vuoto in politica non esiste, come purtroppo abbiamo visto.
Forzutino
Caro Aldo,
nel silenzio assoluto il 1 aprile Dagospia (sito spesso imboccato da Servizi, ma non solo) esce con un pezzo decisamente interessante. (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-ciampi-prodi-draghi-monti-come-e-perche-il-quartetto-di-tecnici-ha-condotto-53366.htm). Cose che Grillo urla da 2 mesi, ma lette lì mi hanno fatto venire un brivido lungo la schiena.
Gradirei tanto avere un tuo commento, grazie!
Caruto
@giandavide
Ovviamente sono d’accordo sul fatto che gli accordi internazionali devono essere ben negoziati per evitare posizioni di sudditanza.
Pero’, Napolitano ha avuto prima un governo Prodi ballerino (18 mesi e poi a casa, con gli USA e servizi che gli compravano i deputati, probabilmente messi li’ prima in posizione strategica in attesa di possibile utilizzo futuro), poi il grande Silvio che organizzava cene eleganti fino al mattino presto e che appena sveglio pensava alla cena della sera successiva, ed il ministro dell’economia plenipotenziario Tremonti che ha una visione dell’economia tutta fondata sui videogiochi: quando ci fu la crisi del 2008 e 2009, evoco’ i giochi con i vari mostri che spuntavano uno dopo l’altro: segno che non sa nemmeno cosa sia una politica economica ed industriale.
Voglio dire, senza per questo difendere Napolitano a tutti i costi, che lui ha lavorato con il materiale che gli arriva a riva.
Gli faccio due obiezioni:
1) forse avrebbe dovuto essere molto piu’ attento a quel simpaticone di Silvio che ogni paio d’ore faceva sfornare progetti di legge sui suoi processi;
2) Forse bisognava valutare di votare molto prima, poco dopo le manovre di urgenza del governo Monti, per es, nella primavera del 2012
Pero’ sono obiezioni teoriche e dall’esterno.
Al n. 1 si potrebbe obiettare che con la sua tattica prudente, Silvio e compagnia non lo hanno trascinato (come hanno tentato continuamente) in una rissa pubblica: Mancino, quello della trattativa, quando era vicepres. del CSM, pare che abbia gridato spaventato ad uno che cincischiava e criticava, e parlando dei Berlsucones da poco al Governo: “Ma tu non sai chi sono questi e di cosa sono capaci!!!”.
Al n. 2: bisogna capire e vedere se il PD o qualcun altro gli prospetto’ questa possibilita’: puo’ darsi che non si sentivano pronti. Comunque, ne sapremo di piu’ tra un po’, quando Napolitano sara’ solo un senatore a vita e questo gruppo dirigente PD sara’ a casa (penso tra un paio d’anni).
Caruto
Comunicazione di servizio:
per evitare lo spam e problemi conseguenti, si potrebbe adottare il sistena del riconoscimento delle lettere e dei numeri.
E’ fastidioso per chi vuole postare un commento, ma facilita il compito di chi gestisce il sito.
Germano Germani
Noto alcune riflessioni su questo blog, che rispecchiano le solite sparate antiberlusconiane, ritenendolo responsabile di tutti i mali possibili, pure della crisi economica dovuta all’euro e alla speculazione internazionale.Allora rammento agli smemorati, che a Berlusconi l’alta finanza mondiale, non ha perdonato gli accordi economici, vantaggiosi per l’Italia, stipulati con Putin e con Gheddafi.Altro che la nipote di Mubbarak e le olgettine, di cui non frega nulla a nessuno, tranne alla Boccassini! Altro rifleso condizionato che scatta immediatamente è circa quello di un eventuale colpo di stato militare.Anche in questo caso è bene rammentare che l’unico colpo di stato militare e antifascista,avvenuto in Italia, fu quello del 25 luglio 1943, quando i Savoia,in combutta con lo stato maggiore delle FF.AA, la massoneria,la mafia siculo-statunitense, il Vaticano, il capitalismo italiano, alleato per l’occasione con gli agenti comunisti di Stalin in patria,dettero vita al governo Badoglio. Poi nella casistica del peggior presidente della repubblica, io il premio lo darei a Scalfaro, già ministro dell’interno dell’ultimo governo Craxi.Parlamentare dalla costituente, magistrato in aspettativa per decenni, con doppio emolumento.Celebre il suo intervento televisivo a rete unificate, con il dito alzato e monito relativo che diceva: “che lui non ci stava”.Concludo ricordando che costui Pubblico Ministero nel 1945 a Novara, richiese e ottenne la fucilazione di cinque “repubblichini”; che come non bastasse al loro supplizio, trascorse la notte precedente all’esecuzione, in cella con i condannati,recitando il rosario alla Madonna, cui lui era particolarmente devoto (sic)! Credo che il peggio lo abbia conseguito lui e rimarrà per sempre insuperato.
aldogiannuli
grazie, mi sarebbe dispiaciuto erdere il suo commento.
Caruto
Comunicazione di servizio n. 2:
effettivamente ci vorrebbe un antispam piu’ efficiente.
Vincenzo Cucinotta
Mah Aldo, sono praticamente d’accordo su quasi tutto il tuo articolo, cosa che come ben sai capita di rado.
Tuttavia, vorrei benevolmente rimproverare te e soprattutto la maggior parte dei tuoi commentatori abituali del fatto che nel piccolo del tuo stesso blog (e comunque non è certo il solo blog su cui ciò avviene) non mi sembra che ci si comporti in modo così differente dai politici così tanto criticati, sempre con questi discorsi sugli schieramenti, declassando forse inconsapevolmente la politica a tatticismi di ogni genere, tenendo sempre ben distanti i contenuti politici, quelli che se scelti appropriatamente potrebbero aiutare questo nostro derelitto paese a uscire fosse anche solo parzialmente dalla crisi.
Ecco, i contenuti vengono considerati come appestati, mai misurarsi con provvedimenti concreti.
Apparentemente, la blogsfera non è migliore del mondo della politica praticata, a spanne direi forse anche peggio, proprio dal punto di vista dell’incapacità di confrontarsi coi problemi concreti, ma sempre disponibili a indossare i panni dei grandi strateghi.
aldogiannuli
Caro Cucinotta
a questo blog tutto si può dire meno che non sia sensibile ai contenuti ed ai problemi concreti e guardi solo agli schieramenti: è sufficiente andare a leggere i pezzi sulal “campagna elettorale diversa” per convincersene. Qui però il problema è un altro al quale, scusami, voi grillini fate finta di non sentire: se non si trova il modo di far partire la legislatura non si riesce a discutere di contenuti, è evidente.
Se vuoi illuminarci con qualche tua proposta sui problemi concreti, facci sapere
Ps: la tattica non è tatticismo e la politic richiede capacità di mediazione. Ve lo ha mai detto nessuno?
Vincenzo Cucinotta
Ma Aldo, come mai mi dai del grillino?
Evidentemente mi leggi distrattamente, io non ho votato per grillo (ho perfino dichiarato esplicitamente di avere votato per RC) e ho ripetutamente espresso riserve e preoccupazioni riguardo al M5S.
Io ho ripetuto fino alla noia che riflettere continuamente sui possibili schieramenti finiva con l’occultare la sostanza politica dei problemi che abbiamo di fronte, e infatti non trovo interlocuzione quando parlo ad esempio della questione della politica economica.
Dobbiamo però intenderci, parlare di politica non significa soffermarsi sui dettagli, significa in prima battuta affrontare i nodi politici fondamentali che dividono le forze politiche ed anche la gente comune. Vedere le cose dal punto di vista degli schieramenti è in una certa misura analogo allo stabilire l’aliquota di quella specifica tassa, in entrambi i casi sparisce l’essenziale anche se con procedure differenti.
Sarebbe per me sommamente interessante sapere da cosa hai potuto dedurre che io sia grillino, saresti così gentile da specificarlo?
aldogiannuli
Caro Cucinotta
devo chiedere scusa. So perfettamente che hai votato c leggendo regolarmente i tuoi commenti (e non distrattamente: ti assicuro) solo che ho fatto una frittata dovuta alla fretta ed al dover fare venti cose contenporaneamente (eliminare lo spam -e al mattino trovo fra i 700 ed i 900 messaggi si spam mischiati con i post; mentre lo facevo è arrivata una telefonata ed ho sovrapposto la lettura di un altro pos) poi dovevo scappare poer prendere un pullmann, insomma scusami, ritiro tutto,
cordialmente
Ag
giandavide
@caruto
non vorrei arrivare al problema dell’uovo e della gallina, ma se la classe dirigente dei partiti fa così schifo, napolitano farà proporzionalmente schifo in quanto da essa nominato.
per il resto
1 anche scalfari (non certo un anti-napolitano) ha notato tempo fa che ciampi fu ben più duro di napolitano riguardo alle leggi monnezza e ai diktat di b.
2 io credo che la dirigenza del pd prima dell’affermazione di bersani fosse molto peggio di adesso e che non ci si poteva assolutamente fidare di gente come veltroni e soci per formare un nuovo governo questo credo che sia un fattore che vada considerato se si vogliono affrontare le domande sulla pavidità del pd e sulla sua controproducente apertura a monti
Mauro
Gentile Professore, penso che il 15 Aprile le nomine di Finmeccanica le avrebbe proposte comunque Monti, anche senza essere più in carica.
Quanto al voler prendere tempo fino alle elezioni tedesche, ciò è compatibile con un Presidente che ha trascorso in Germania i giorni dello spoglio. Credo inoltre che anche PD, SC e Pdl attendano quell’evento prima di elaborare la nuova legge elettorale, cimentarsi in una seconda campagna e rosicchiare terreno al M5S (la loro attuale missione primaria).
Penso che se il nuovo governo tedesco deciderà una politica economica espansiva, il governissimo PD-PdL si farà subito e la legge Porcellum resterà in piedi, sapendo con la ripresa il M5S perderebbe molti dei suoi consensi.
Se invece i tedeschi continueranno a fare affidamento solo sull’avanzo delle partite correnti con gli altri Paesi europei ad inflazione più alta (sarà difficile trovarne ancora), allora è probabile un governo fra PD, SC e fuoriusciti vari, fino a che Alba Dorata in versione italiana non sarà costituita (bypassando i divieti di ricostituzione del partito fascista) ed una legge elettorale uninominale a turno unico non sarà ritagliata a sua misura. Personalmente credo più a quest’ultimo scenario, dato che la manovra in corso di deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro serve a Wall Street per drenare nuovi capitali negli USA e per mantenere sostenute le esportazioni della Germania verso i Paesi extraeuropei, in particolare quelli latinoamericani.
Del resto la logica che muove tutto quanto è ormai la preparazione di una grande armata che vada, per conto di Wall Street, ad impedire la composizione di un mercato unico asiatico imperniato per la prima volta su yuan e rupia in buon equilibrio fra loro (cambio flessibile su partite commerciali libere, cambio fisso su partite capitali contingentate).
Ci sono allo stato altri mezzi persuasivi, come i movimenti militari in corso su Corea e Iran per gli approvvigionamenti di idrocarburi dei due giganti asiatici, ma occorre un piano B che supplisca ad eventuali loro insufficienze. Noi ne siamo parte integrante. Se non capiamo questo, ogni analisi si riduce a un mero esercizio logico al buio.
La invito a ponderare le parole di George Soros del 6 Gennaio 2012: “The first step towards resolving the crisis (in EU) was to address the imbalance between creditor and debtor nations before charting out a strategy for growth. The austerity measures imposed by fiscally sound nations, such as Germany (quando mai?), will salvage their economies.” Nulla di diverso da quanto sosteneva il cancelliere Heinrich Bruning, prima di lasciare il posto a Hitler e andarsene ad insegnare ad Harvard (non certo questa malevola menzogna).
aldogiannuli
ci sono molti punti di cointatto con quello che poenso. Su Monti: lui pouò orporre quello che gli pare ma la cosa ha un peso ben diverso se lo fa da Prasidente del Consiglio o no
Luca iozzino
Io temo che gli Italiani cadano nel solito errore, cadere nella fretta e nella logica delle emergenze. Non mi fa piacere ma sono convinto che comunque vada e qualsiasi cosa si faccia, all’Italia aspettano 5 anni di fame e miseria. Ciò che possiamo fare è cominciare ad agire per i successivi 5 anni, in cui potremo riprenderci o morire.
L’unico attore politico che mi sembra agisca su questa logica ( sia pur con tanti limiti ed errori ) è 5 stelle, che mi pare stia attuando una strategia di lungo periodo affrontando un costo oggi per ottenere domani ( se sopravvive ).
Personalmente la ritengo l’unica strada per iniziare a risalire la china ( tra 5 anni, prima è materialmente impossibile, l’unico intervento emergenziale che si può e deve fare è il reddito di cittadinanza, per garantire la sopravvivenza dei meno tutelati in questa lunga e durissima fase di transizione )
Napolitano si commenta da se, scrivevo già un anno e mezzo fa che in un paese serio sarebbe stato messo in stato di accusa.
Per me sbaglia chi in questo Blog identifica il bene dell’Italia con il bene del PD e il Male dell’Italia con berlusconi. Sono due facce della stessa medaglia e secondo me l’Unico modo e sottolineo unico ( oltre alla signora con la falce si intende ) è eliminare PRIMA il PD che lo alimenta sostiene e salva ad ogni occasione, poi cadrà anche Berlusconi. Pensare che sia possibile l’inverso a mio avviso è un illusione consolatrice di chi ha aderito al PD in modo genuino ma acritco.
leopoldo tosi
salve,
concordo anch’io con i punti evidenziati, anche se col tempo gli eletti stanno imparando il gioco dello stallo ‘non possiamo fare niente perché non abbiamo i numeri’ ‘se giochiamo di nuovo i numeri si ripetono’ ecc… Con le opportune conseguenze:-( assenza di resposabili, dilazione dei tempi )-: – mi chiedo in modo retorico – se veramente ci sia bisogno di un governo?!?
by leopoldo tosi
giandavide
io non credo che si possa parlare di schieramenti e di contenuti separatamente; la politica è mediazione, e un programma che non ha la possibilità di diventare una linea politica di un governo è detinato a rimanere virtuale: ovvero ad essere un vuoto slogan di fatto inapplicabile. se vogliamo parlare di programmi io preferisco largamente gli 8 punti di bersani a tutte le altre proposte, che sono inapplicabili quando non antisociali, e sono ben contento di avere votato vendola, dato che almeno una cosa buona da sto schifo è uscita fuori: la boldrini, che spero che in futuro possa riuscire a unire la sinistra per cambiare qualcosa, anzichè fare la quinta colonna montiana come grillo o renzi, personaggi che tutto sommato sono abbastanza simili.
riguardo alle prospettive messianiche di iozzino, che crede che per qualche oscura circostanza berlusconi cessi di esistere una volta ucciso il pd (un pò come quelli che bruciavano le streghe per liberare la comunità dal male), dico: qua si sta parlando di politca, la religione è off topic
Riccardo Beretta
Salve prof Giannuli,
dal suo articolo devo dedurre che secondo lei non verrà cambiata la legge elettorale. Secondo me non è uno scenario plausibile, anche se il PDL dovesse vincere alla camera e prendere il premio di maggioranza, al senato si ripeterebbe la situazione precedente. E poi che si fa?? Molto più probabile che ritorni il mattarellum, con sistema maggioritario puro alla camera e misto al senato (proporzionale e maggiritario) che darebbe lo stesso effetto del sitema attuale senza i problemi al senato.
PS
per lo spam, se utilizza una piattaforma wordpress, usi hiddy plugin.
aldogiannuli
Riccardo Beretta:
se il Pdl vince alla Camera ma non al Senato (scenario purtroppo probabile) succede che , essendo del tutto improponibile voiftare per la terza volta in 12 mesi, si fa un bel governo Pd-Pdl e siamo tutti nei guai neri.
byu tech
sono perfettamente d’accordo con makno. al di là dei giochini temporanei pochi, pochissimi hanno capito che l’italia sta cambiando profondamente. m5s è solo l’avanguardia del cambiamento, il primo esperimento pratico, che può fallire o aver successo ma che si evolverà esso stesso. c’è una spinta dal basso ormai fortissima portata dagli under 30 che sono usciti dal giogo rai-mediaset-mondadori-rcs-espresso e ragionano in modo diverso avendo informazioni diverse dal passato. per questo ritengo la strategia m5s azzeccata nel medio-termine. il paese va a ramengo nel frattempo? ok. meglio fallire e ripartire da basi VERAMENTE nuove che morire in agonia infinita. non importano i tatticismi di grillo, conta il metodo che porta e che sconvolge fa a pezzi tutto l’apparato demagogico della dittatura partitica.
giovanni
Info Molto utile. Spero di vedere presto altri post!
pietro
È difficile trovare persone competenti su questo argomento, ma sembra che voi sappiate di cosa state parlando! Grazie