Geopolitica ed elezioni francesi.
Cerchiamo di vedere gli effetti dell’elezione di ciascuno dei sue candidati su un piano internazionale e partiamo da Macron. In una trasmissione su La7 cui ho partecipato lunedì scorso, Marta Dassù (studiosa serissima di politica internazionale che ho sempre apprezzato) faceva queste considerazioni: “Macron è un convinto europeista per cui rilancerà alla grande il progetto europeo, pur nella consapevolezza della necessità di rivedere i trattati, a settembre le elezioni tedesche confermeranno la grande coalizione europeista Cdu-Spd che si batte per continuare l’esperimento europeo, un mese fa l’Olanda ha confermato la guida europeista; ergo: rinascerà l’asse franco tedesco che farà ripartire il progetto europeo”. Secondo me la valente studiosa si è fatta prendere la mano dai desideri che ha scambiato per prospettive.
Infatti in questa analisi non si tiene conto di diversi fattori come la trattativa sulla brexit, il voto inglese (che peserà in questo senso), le elezioni italiane ecc, ma soprattutto mancano due considerazioni: perché l’asse franco tedesco è andato in crisi e che presidente sarà Macron.
Già, perché non è che sinora a Parigi la presidenza fosse in mano agli anti europeisti, eppure qualcosa non ha funzionato, perché dovrebbe funzionare ora con Macron? Forse perché la Merkel possa subire il suo giovane fascino? Non credo. In realtà l’analisi della Dassù rimuove totalmente le ragioni della crisi del progetto europeo e ragiona sempre in termini di “chi” può rappresentare un pericolo per la Ue, per cui battuta la Le Pen si torna sulla retta via. Ma non comprende (non vuol comprendere) che non è questione di “Chi” ma di “Cosa” sta minando la costruzione europea. E, di conseguenza, Macron vale Hollande e non cambierà nulla. Anzi, la situazione è cambiata in peggio (e lo vedrete) perché Macron sarà un presidente debolissimo a capo di una coalizione assai poco coesa, senza un partito suo e con poche idee ma ben confuse. Ergo: la crisi europea proseguirà come e più di prima. La Francia avrà una proiezione internazionale più debole di prima anche per il peggiorare dei conti pubblici che, se non altro, eviteranno avventure in stile Mali o Costa d’Avorio.
Veniamo alla Le Pen. Qui il discorso si fa complesso e per nulla tranquillizzante. Va da sé che la leader del Fn cercherà di giocare la carta della Frenxit, anche se ha non pochi ostacoli costituzionali su questa strada (e ne parleremo la prossima settimana). In ogni caso sono scontate due cose: la Ue traballerà non poco e i mercati finanziari entreranno in fibrillazione. Sin qui poco male, i guai più seri sono quattro connessi fra loro:
a. la vittoria della Le Pen rilancerebbe tutto il fronte di destra, dalla Lega a Afd, dagli haideriani all’Ukip ed anche Orban, Jobbik ed Alba Dorata avrebbero di che felicitarsi, con la conseguenza di uno spostamento a destra dell’intera Europa
b. ad esserne beneficiati sarebbero subito Trump (che avrebbe una sua testa di ponte nella Ue ) e Putin (che peraltro avrebbe di che ricattare la Le Pen per il fiume di soldi che gli ha versato ed altro). Trump giocherebbe la carta per recuperare peso rispetto ai suoi apparati ribelli che lo stanno mettendo in angolo. Di fatto il trio avrebbe la testa politica in Putin, con effetti non particolarmente esaltanti. L’asse franco tedesco salterebbe del tutto e la Francia potrebbe giocare sull’appoggio americano (non disinteressato) per fronteggiare la crisi dei suoi conti pubblici
c. La Le Pen, anche per ragioni di consenso interno, sarebbe spinta verso avventure internazionali cui la spingerebbero tanto Mosca quanto Whashington, ad esempio un bell’intervento in Siria. Che ne dire?
d. Ovviamente la Le Pen sarebbe spinta a fare il muso duro sulla questione di immigrati e rifugiati, con misure che provocherebbero la rivolta della banlieu che andrebbe incontro ad una durissima repressione.
E vi pare che, con queste considerazioni, si possa auspicare la vittoria della Le Pen? Certo in uno scontro fra lei e Macron non si può dire vinca il migliore, perché il migliore non c’è, ma possiamo dire “perda il Peggiore” ed il Peggiore è lei.
Aldo Giannuli
aldo giannuli, elezioni francia, geopolitica, le pen, macro, marta dassu
M
Gentile ospite, se Lei la mette su questo piano allora merita più di un’obiezione.
Lei afferma: “E vi pare che, con queste considerazioni, si possa auspicare la vittoria della Le Pen?”. Rispondo ovviamente no, a patto che le suddette considerazioni siano fondate.
Il problema, Professore, è che non lo sono.
Infatti riguardo ai 4 “guai più seri” da Lei ipotizzati, la mia opinione è:
a. Agli elettori europei interessa innanzitutto il proprio destino e non la deriva “a destra” che potrebbe esserci stata, o potrebbe seguire, altrove. Inoltre quello che dovremmo auspicare è che i francesi non siano impediti nella loro espressione da brogli perpetrati a livello periferico e centrale, e magari anticipati da falsi exit poll.
b. E’ certo che Trump e Putin non potrebbero che avere interessi opposti. Non riesco inoltre a vedere cosa di “non particolarmente esaltante” possa proporre Putin, laddove chiede un fondo monetario internazionale multipolare ed un euro, ben diverso dall’attuale, da inserire nel suo paniere. Con l’abbandono del cambio fisso i conti francesi potrebbero solo migliorare e gli americani farebbero di tutto perché ciò non succeda.
c. La Francia in Siria non ci è andata ufficialmente con Holland per un soffio (tentato golpe in Turchia) nella seconda metà di Luglio scorso, e non ci andrebbe certamente con un governo Le Pen, salvo che per andarsi a riprendere per un’orecchia gli ultimi ufficiali che ancora laggiù addestrano i sanguinari “ribelli”, dopo che Assad gliene ha rispediti incolumi a centinaia nei sei anni scorsi.
d. Qui davvero per ragioni di consenso interno Le Pen sarebbe costretta a gestire professionalmente la questione delle banlieu e non sarebbero per nulla ovvie le “misure provocatorie” da parte sua, mentre queste sarebbero probabili da chi è stato già preparato a cospirarle contro aizzando i disoccupati più temerari in cambio di laute mance.
Paolo
La Francia avrà una proiezione internazionale più debole di prima anche per il peggiorare dei conti pubblici che, se non altro, eviteranno avventure in stile Mali o Costa d’Avorio.(Articolo)
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il deficiente (Macron) ha detto oggi..che se vincerà le elezioni attaccherà la Siria per le famose “fake” armi chimiche.
http://piccolenote.ilgiornale.it/32055/macron-eletto-attacchero-la-siria
(Scherzando )—–>>>> fatemi la cortesia..una tantum tifate per Le Pen….(poi gli si può andare ferocemente addosso facendo un opposizione decisa )…ma la Francia si risparmi questo cretino (non bastava il supercretino Hollande ?? )..
Con Le Pen..sta schifosa UE con annesso lo stramaledetto Euro.. si busca una mazzata micidiale e saltano un bel po di cose poco sane….
Salta l’Euro!!! …
Paolo
Sarà di matrice fascista …ma cio che propone è di gran lunga meglio di cio che farà Macron
http://orizzonte48.blogspot.it/2017/04/destra-economica-autoritarismo-dei.html
di cui evidenzio:
9. Svolte queste premesse, non vedo come, – al di fuori del giudizio compiuto alla stregua di valori cosmetici (cioè propagandistici, illogici e manipolatori), che sono imposti per fini di controllo sociale dalle attuali oligarchie, cioè destre, economiche-, possa reputarsi “di destra” Marie Le Pen. Tantomeno di “estrema destra”, sottintendendo che ella tenda a travalicare nel fascismo (…) e, comunque, nell’autoritarismo.
Nessuna delle idee contenute nel suo programma (sotto riportato nella schematizzazione fattane dal Sole24 ore, e quindi a lei certamente non favorevole), risulta favorire l’oligarchia del “proprietario-operatore economico” per conservare l’assetto allocativo efficiente su cui si fonda il suo privilegio. Anzi: alcuni dei punti programmatici (ad es; quelli sotto evidenziati) dovrebbero essere già parte condivisa di una piattaforma programmatica comune a tutti i partiti, di tutta l’eurozona, che sostengano il lavoro e il ripristino della democrazia sostanziale.
Né risulta propugnare un processo decisionale e normativo che si sottragga al controllo della Costituzione e del voto popolare (propugnando tra l’altro il sistema proporzionale).
E né risulta volta a sottrarre ad un giudice imparziale e indipendente l’applicazione di sanzioni, meno che mai da considerare come “ripugnanti” anche secondo il senso comune dell’attuale momento storico:
“I principali punti del programma:
—> Negoziare con l’Unione europea il recupero della piena sovranità monetaria (con l’abbandono dell’euro), territoriale (con la sospensione dell’accordo di Schengen), legislativa ed economica
–>In caso di insuccesso, entro sei mesi referendum per l’uscita dalla Ue
—>>Superamento dell’indipendenza della banca centrale
—>> Adozione del proporzionale in tutte le elezioni (con premio di maggioranza alla Camera)
—>>Abolizione delle Regioni
–> Portare dall’1,7% al 3% del Pil il budget della Difesa
-> Assunzione di 15mila poliziotti
–> Creazione di 40mila posti in più nelle carceri
–>Tetto a quota 10mila per l’ingresso di nuovi immigrati
->Abolizione dello “ius soli” Stop al ricongiungimento familiare per gli immigrati
>>Nuova tassa sull’assunzione di lavoratori stranieri
–>Tassa addizionale del 3% su ogni prodotto importato
–> Pensione piena a 60 anni (con 40 anni di anzianità contributiva)
-> Abolizione della riforma del lavoro.”
10. Additare Marie Le Pen, – e la sua lotta per la democrazia del lavoro, contro le oligarchie e la destra economica-, come “estrema destra”, almeno fino alla prova di eventuali, e comunque futuri, atti di governo contrari ai diritti inviolabili previsti nella Costituzione francese, appartenenti alla generalità dei cittadini a cui si rivolge, si rivela come un affrettato e grossolano esercizio di propaganda, oggettivamente al servizio degli interessi a cui lei si oppone.
Paolo: capisco che alcuni punti menzionati e altri (non menzionati nell’articolo ) possano non piacere a sinistra…..ma siamo lontani dal “fascismo” e dal pericolo fascismo……e comunque ..il Macron e il suo programma porteranno la Francia alla canna del gas……..e il problema Le Pen (se di problema si tratta ) si ripresenterà con più vigore più in là : sarà qualche milione in più di francesi a volerla—>> meglio ora….trattasi solo di rimandare l’agonia…poi il patratrac con questa infame UE ci sarà comunque e forse in condizioni molto più critiche e instabili…..e magari drammatiche.
Non vincerà’…probabile. Ma non è detto…potrebbero esserci sorprese (non dicevano la stessa cosa per Brexit e Trump ?…)
Gaz
Marine si è spruzzata di sansepolcrismo … che svanirebbe una volta preso il potere.
Lo stoccafisso non è meno telecomandabile.
Chi tra i due farebbe più danni e a chi?
Meglio non infettarsi col contatto con quei due.
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera professore
Sinceramente sollevato dal constatare la sua avvenuta guarigione e il suo conseguente ritorno sul “campo di battaglia” (col dovuto rispetto, da Conservatore ho sempre ammirato la tempra di voi “Bolscevichi”) vorrei approfittare dell’occasione per congratularmi con Lei per le interessantissime analisi con cui ci ha voluto deliziare negli ultimi giorni. Pur non trovandomi totalmente d’accordo con il suo punto di vista, in particolare per quanto concerne il rapporto (a mio parere più forte di quanto si possa immaginare) tra l’elettorato di madame Le Pen e quello di monsieur Melenchon, ho molto apprezzato il fatto che su numerose altre questioni la pensiamo in maniera molto simile (si potrebbe quasi dire che Conservatori e Socialisti Marxisti stiano dalla stessa parte… se me lo avessero detto quando ero ancora giovane non ci avrei mai creduto!). Anche in questa occasione, per quello che riguarda le possibili conseguenze geopolitiche alla vittoria o di madame Le Pen o di monsieur Macron, plaudo alla maggior parte di quanto Lei ha esposto, segnalando come opinioni molto vicine alle sue siano state evidenziate da esperti di geopolitica da me molto apprezzati (anche perché appartenenti alla mia “fazione politica”, lo ammetto) quali il professor G. Dottori e il generale C. Jean. Purtroppo é evidente che tempi bui attendono la Francia sia sotto l’aspetto socio- economico sia sotto quello politico, a prescindere da come andranno a finire le elezioni Presidenziali… nonché è sempre più chiaro che anche i rapporti tra Italia e il cosiddetto “Esagono”, già oggi molto più tesi e difficili di quanto comunemente si creda, andranno molto probabilmente a aggravarsi nel corso del prossimo futuro (se non fossimo entrambi “clientes” di Washington è quasi certo che oggi saremmo in guerra). Naturalmente approfitterà della situazione la Germania, la quale ha sempre tratto profitto dai dissapori esistenti tra le due “cugine latine” (Bismarck und Adenauer docent)… ma ne approfitteranno anche gli Stati Uniti, i quali stanno sornionamente ammirando il fallimento (incoraggiato quanto basta) di quel “progetto europeo” che sempre loro, 70 anni fa, favorirono e svilupparono in funzione anti sovietica e in funzione anti tedesca (una strategia quella Americana che procede da prima della ascesa del Presidente Trump e che continuerà a prescindere da lui; in questo concordo con il dottor D. Fabbri). Per quanto concerne la Gran Bretagna invece non ritengo che la vittoria di uno dei due candidati rispetto l’altro cambierà realmente la situazione: come candidamente ammesso dal Ministro Britannico responsabile per la cosiddetta “Brexit”, l’accordo per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea avverrà ufficialmente tra Londra da un lato e Bruxelles (assieme alle capitali degli altri 27 Stati) dal altro, ma de facto si risolverà in una trattativa tra “Albione” e la Cancelleria di Berlino; per gli altri, Commissione compresa, saranno previste solo parti minori, da comparse… con buona pace della “grandeur” d’Oltralpe. In quanto all’Italia stendiamo un velo pietoso e, per dirla come il sempre eccellente direttore M. Sechi, beviamoci qualcosa su per “prepararci lo stomaco” alla pesantissima manovra economica che ci attende, già da ora, per Ottobre prossimo.
Ringraziandola nuovamente per le sue analisi e per il tempo che quotidianamente ci dedica, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata.
Aldo S. Giannuli
marxisti e conservatori hanno in comune la nostalgia di un tempo in cui la politica aveva un senso e ci si poteva combattere, ma in una cornice in cui tutto aveva un perchè. Questo è un tempo meschino e feroce dove neppure le grandi tragedie hanno un senso.
M
Il problema principale di “marxisti” e “conservatori”, a mio modesto avviso, è proprio la loro abitudine al fatto che, prima, tutto avesse un “perché”. Peccato che alcuni “perché” erano stati prefabbricati da ricchi manipolatori, così ricchi da dettare agli editori i molteplici contenuti, anche di salsa opposta. A riprova di ciò basti notare quanto infondata risulta oggi la frase di tal Venceslao di Spilimbergo “se non fossimo entrambi di Washington è quasi certo che oggi saremmo in guerra”, poiché essa nega un dato reale, peraltro occulto ai più: nel continente europeo ci siamo ammazzati come bestie solo da quando coloro che coniavano la sterlina, prima, e il dollaro, poi, hanno acquisito un potere di acquisto, e quindi di corruttela, micidiale. Neanche gli spagnoli, comprando i regni con il molto oro dell’america latina erano riusciti a fare tanto trambusto in Europa finanziando la guerra degli ottant’anni e soprattutto quella dei trenta (all’epoca gli eserciti non erano stragisti, ma solo mercenari e, saccheggiando, portavano di conseguenza denutrizione e pestilenze).
Tuttavia già allora lo zampino britannico che offriva solo argento (peraltro non estratto, ma rubato dagli stessi galeoni spagnoli più sguarniti) si muoveva altrettanto agevolmente, al punto da innescare, prima, la riforma protestante, e montare, poi, su quella, proprio le due suddette guerre, mandando allo scontro ovviamente i traffichini suoi alleati del Mare del Nord (danesi, svedesi, olandesi e francesi) allo scopo di iniziare a erodere il vantaggio dei navigatori rivali del sud.
La differenza culturale fra i due gruppi di navigatori forse è da ricercarsi nella genetica: gli anglo-sassoni sono etnicamente dei migranti e quindi non ammettono competitori, gli ispanici, essendo invece autoctoni, li hanno sempre tollerati, sia pure entro un certo limite.
Da qui discende la suddetta differenza tra la guerra dei trent’anni, da una parte, e quelle “napoleoniche” e “mondiali” (istigate da oltre Manica e via via da oltre Atlantico), dall’altra. Nella prima i molti morti furono una conseguenza imprevedibile e non un obbiettivo, nelle seconde invece furono un’obbiettivo intermedio, per raggiungere lo sfinimento anche dei più piccoli competitori e lo stato di bisogno dei litiganti, i futuri “clientes” per l’appunto.
La tradizione cristiana tramanda che Le persone moleste vanno sopportate compiendo così un’opera di misericordia, ma dice anche che si debba ammonirli e riportarli con i piedi per terra. Ed il miglior ammonimento, secondo me, è mostrare di saperne una più di loro (cosa peraltro non facile perché vanno spesso dal cornuto a chiedere consiglio).
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio/a signor/a “M”
La ringrazio per questa sua risposta, per quanto indiretta, al mio scritto di due giorni fa (le critiche son sempre ben accette). Pur prendendo rispettosamente atto del suo punto di vista, spero che non me ne vorrà se però le confido che non posso condividere la sua analisi: purtroppo abbiamo una visione degli avvenimenti storici molto diversa, dovuta probabilmente a diverse scuole storiche di riferimento; essendo Conservatore (ovvero, Liberale e Cristiano) sono necessariamente influenzato dagli studi in materia di Benedetto Croce e di altri grandi autori quali R. Romeo, G. Galasso, E. Di Rienzo (per fare qualche nome Italiano) o M. Gilbert, O. Figes, T. Blanning, N. Ferguson (per citare alcuni autori stranieri)… e, sulla base delle conclusioni delle loro ricerche (ampiamente documentate e supportate da fonti dettagliatamente verificate), ho una immagine della Storia Europea alquanto diversa da quella che Lei ha presentato nel suo intervento. In particolare assegnare una qualche forma di “regia politica ed economica” (più o meno occulta), al Regno Unito prima e agli Stati Uniti poi, alle guerre Europee avvenute a partire dal 1500 circa non corrisponde al quadro che emerge dai documenti e dalle testimonianze del tempo. Col suo permesso evidenzio un esempio su tutti: l’allora Regno di Inghilterra e Scozia (come ricorderà il Regno Unito, in quanto tale, nasce più tardi, nel 1707) non svolse alcun ruolo preminente nella creazione e nello sviluppo delle prime idee cosiddette “Protestanti” (in particolare nel Continente), anzi! L’Inghilterra, anche quando divenne Anglicana (1534 circa), continuò a perseguitare le confessioni Luterane in quanto eretiche… e siffatta prassi continuò sino al 1649, quando fu instaurata con il determinante ruolo svolto dai cosiddetti “Puritani” la repubblica del Commonwealth. Non è un caso che l’Alta Chiesa d’Inghilterra (che come ricorderà è una delle due principali fazioni della Comunità Anglicana Britannica) sia in comunione con la Chiesa Cattolica sin dal 1800 de iure (dal 1700 de facto) e si differenzi invece, sin dal 1572 con l’opera “De Antiquitate Britannicae Ecclesiae” di M. Parker dal cosiddetto “Protestantesimo”.
Ringraziandola nuovamente Esimio/a per la sua risposta la saluto augurandole ogni bene e una buona serata.
M
Rapidissimo, per non uscire troppo dal tema di attualità (anche se il nesso continuo a vedercelo).
Enrico VIII fu di fatto, nonostante l’opposizione del suo lungimirante consigliere, il cardinale Wolsey, uno dei sostenitori all’incoronazione del suo nipote acquisito Carlo V al trono imperiale: i metalli delle Indie Occidentali faceva già gola al re inglese (casse piene senza dover escutere, come è oggi per la Federal Reserve, diluendo all’estero la relativa inflazione). Grazie a Carlo V, la Riforma Luterana ebbe un incredibile successo, Roma subì il Sacco, e di lì a poco esplose anche lo Scisma Anglicano, che è l’ennesimo tentativo di creare una confessione nazionale distaccata da temperanze (e conciliazioni) romane, nonché ingerenze straniere in generale (tant’è che neanche i luterani risultarono poi ben accetti nell’isola). L’opera di Parker distingue chiaramente la chiesa anglicana da quella cattolica e per ottenere questo obbiettivo mondano, egli, come il suo maestro Cranmer, si è arrampicato sugli specchi (il rogo non è giustificato, ma non giustifica neanche), andando però ad intaccare alcuni elementi essenziali della dottrina tramandata fino ad allora (il cornuto, quando semina, raccoglie anche). Non vorrei risultare impertinente, ma non vedo ancora intaccato da Sue argomentazioni il resto della mia tesi.
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor “M”
La ringrazio per la cortesia che mi ha voluto gentilmente mostrare rispondendomi anche in questa occasione al mio scritto. Anche in questo caso non posso non prendere atto del suo punto di vista ma, come nella volta precedente, devo purtroppo constatare la diversità di opinioni che ci caratterizza… sia per motivi politici, sia per motivi accademici (ci rifacciamo a scuole storiche diverse, aventi una visione degli eventi passati fra loro distanti). Ribadisco comunque, anche in questa occasione, il piacere sincero nel aver potuto leggere e commentare un parere differente dal proprio su argomenti così interessanti.
Ringraziandola nuovamente per le sue premure, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Gaz
@V. di Spilimbergo.
Certo che si può guardare il presente con i filtri del passato, ma si può guardarlo anche con quelli del futuro e superare la propria epoca … direi quasi in modo epico.
C’è una questione lingistica europea pendente e irrisolta, che è sopratutto politica.
In Israele il problema lo hanno risolto, perchè hanno avuto la volontà, dettata dalla necessità, di farlo (come evidenziava il Professor Giannuli in pagine precedenti).
Se vogliamo continuare ad occuparci di due immpresentabili candidati come spettatori, continuamo a farlo in tedesco, spagnolo, italiano … viceversa, se volessimo esprimere qualcosa di diretto al duo sullodato, dovremmo farlo tutti nella medesima lingua. Il dibattito sulle presidenziali francesi fuori dalla Francia riguarda una stretta minoranza e non certo i numeri di un evetno democratico.
Se vogliamo che i tempi siano quelli intercorsi tra Dante e l’Unità e il Risorgimento, possiamo anche disinteressarci e lascire le cose a se stesse.
Gaz
V. di Spilimbergo.
Oggi le guerre in Europa sono cose da Balcani, cose turche. Si fanno in maniera più sottile e sofisticata. Ci sono le macierie industriali, mancano i bombardamenti, ma gli effetti sono anche peggiori, perchè non si può ricostruire in meglio.
Sicuro che non ci abbiano fatto una guerra di cui non ce ne siamo accorti ?
E il terrorismo all’apice della potenza industriale dell’Italia cosa è stato? E come mai con quelle caratteristiche è stato solo in Italia così a lungo?
La dottrina Mitterand applicata ad uno stato sovrano, alleato e riconosciuto ce la siamo scordata?
A Parigi Je sui Charlie. E a Roma dorante gli anni di piombo erano vittime di serie B?
La messa per Moro veva solo esponenti politici italiani DC in prima fila.
E come mai oggi gli italiani non si sparano come negli anni 70 e 80 ?
E perchè l’Italia fa tanta paura alla Germania, visto che ai loro occhi siamo solo un ammasso di pregiudizi?
Perchè dopo la caduta del muro non si riescescono a sradicare le mafie?
Perchè abbiamo preso sberle in Corno d’Africa e in Libia?
Perchè ci è stato negato il seggio permanenete alle N. U. ?
Perchè abbiamo una classe politica che è quella che è?
Perchè la politica estera italiana, anche nel Mediterraneo, è poca cosa?
Gaz
Last but not least Regeni.
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor “Gaz”
La ringrazio per questa sua risposta al mio scritto di due giorni fa. Prendo rispettosamente atto delle sue critiche e posso confidarle che personalmente, alcune di esse potrei anche condividerle, ma purtroppo per la maggior parte non sono d’accordo: se da un lato non riesco sinceramente ad accettare, filosoficamente parlando, la possibilità di utilizzare “filtri” futuri per poter comprendere il presente (lo ritengo una contraddizione logica), dal altro lato non comprendo la questione da Lei sollevata riguardo la lingua da usare per esprimersi sull’argomento in oggetto (per quanto abbia trovato comunque interessante la sua esposizione). Per quanto concerne invece i quesiti da Lei sollevati, mi sia permesso di risponderle, sperando che non me ne vorrà, in maniera alquanto rapida… non per mancanza di rispetto, assolutamente! Quanto, piuttosto, per una ragione di tempi e opportunità (ognuna delle domande da Lei presentate meriterebbe pagine intere per poter tentare di dare una risposta quanto più possibile esauriente).
Le risposte sono di seguito riportate nell’ordine identico a quello dei quesiti:
1) No, la Francia non ci ha mai fatto guerra, tanto più a nostra insaputa, nei anni passati; questo però non gli ha certo impedito di aggredirci (al pari di Germania, Regno Unito, ecc…) in svariate altre modalità, mediante gli strumenti dell’economia, della finanza, della diplomazia. Fondamentale in questo caso, a mio modesto parere, non confondere la guerra (ovvero, una aggressione militare) con altre tipologie di aggressione che, per quanto dolorose e produttrici di danni, sono molto più contenute nella loro capacità distruttrice.
2) Riguardo le domande inerenti la stagione terroristica che l’Italia ha vissuto intorno agli anni 60- 70 del Novecento, mi permetto solamente di fare notare come l’esaurirsi di quella esperienza fu dovuto alla scomparsa delle ideologie filosofiche e politiche che la legittimarono (direttamente o indirettamente)… nonché alla parallela scomparsa e/o mutazione strategica degli Stati che al tempo sostennero (anche in questo caso, direttamente o indirettamente) le attività terroristiche.
3) No, assolutamente. Le vittime della stagione terroristica Italiana non sono da considerarsi “di serie B”; piuttosto appare evidente come al tempo, a causa dell’imperversare di continue stragi sul territorio nazionale (per oltre un decennio), vi fu una generale “assuefazione” a simili tragedie… atteggiamento questo che portò vivere in maniera forse meno tragica di oggi quegli eventi. Eravamo forse troppo abituati al sangue a quei tempi; e probabilmente, è una mia opinione personale, lo siamo troppo poco oggigiorno.
4) La Germania ci teme economicamente (e dovrebbe forse temerci anche militarmente, viste le condizioni disastrose delle loro Forze Armate) a causa della nostra capacità industriale e manifatturiera. Una delle cause del grande fallimento del progetto Europeo sta anche nel fatto di non aver saputo creare una vera sinergia (e tanto meno una fusione) tra le aree produttive del Reno e quelle della Pianura Padana (i due cuori economici del Continente Europeo).
5) Per la “questione mafiosa” mi permetta di segnalarle l’ultimo libro scritto (a quattro mani) dal giudice G. Falcone nonché gli importantissimi studi svolti sull’argomento dal sempre eccellente professor Salvatore Lupo. Se avrà la fortuna di leggere questi due autori comprenderà benissimo perché il fenomeno mafioso è nato e perché non è ancora scomparso.
6) Riguardo invece ai suoi quesiti sulla politica estera nazionale (compresa quella sul povero G. Regeni) mi permetta di rimandarla alla lettura dell’intervista fatta dal compianto Presidente emerito della Repubblica F. Cossiga al direttore della rivista di geopolitica “Limes” L. Caracciolo qualche anno fa (la può trovare gratis su internet). Per maggiori approfondimenti le consiglio la lettura delle ricerche scritte da esperti in materia quali il professor G. Dottori, il generale C. Jean, i dottori D. Fabbri e F. Squillante.
7) Infine al suo quesito sul <> la invito caldamente a consultare un Curato poiché, a prescindere da tutte le potenziali spiegazioni storiche- antropologiche- sociologiche che ci possono essere, la sua è una domanda cui solo il Creatore può veramente rispondere!
Scusandomi per la lunghezza della mia risposta e ringraziandola nuovamente per il suo interessante scritto, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata.
Gaz
@V. di Spilimbergo.
Buonasera Venceslao.
Entrando in medias res lo studio della storia solleva questioni politiche ed economiche, utilli per scelte future.
La questione linguistica europea ne sottende una molto più politica. Fintanto che in Europa non ci comprenderemo con la stessa lingua, avremo un quadro politico conflittuale immutato. Non è solo una problematica linguistica: se non ci sono i presupposti politici ed economici, continueremo ad avere questa Europa moribonda.ì e questi europei. La carta culturale è una delle vie per rinnovare l’Europa. In questo sito il professor Giannuli ha trattato il problema e – speriamo ne tratti ancora – . E’ anche una via per iniziare a pensare identitariamente di scrollarsi di dosso le cambiali che continuamo a pagare dalla seconda guerra mondiale.
Come vede, ho sollevato una serie di questioni politiche, esattamente come nella risposta dove è scritto: ” nonché alla parallela scomparsa e/o mutazione strategica degli Stati che al tempo sostennero (anche in questo caso, direttamente o indirettamente) le attività terroristiche.”
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor “Gaz”
La ringrazio sinceramente per la premura da Lei dimostratami nel aver risposto anche in questa occasione al mio scritto (alquanto prolisso, invero) di ieri sera. Prendo rispettosamente atto del suo punto di vista che, al pari della volta precedente, è interessante e meritevole di ogni attenzione. Purtroppo però, probabilmente per la diversità di opinioni politiche che ci caratterizza, non riesco nemmeno in questo caso a condividere (quantomeno, non del tutto) le sue idee. Per esempio, la questione da Lei sollevata, riguardante l’esistenza di un problema linguistico nel progetto Europeo, è affascinante ma allo stesso tempo (a mio parere) non fondata i quanto “inutile”: affinché vi possa essere una lingua comune fra gli Stati Europei è necessario che essi stessi o abbandonino le rispettive lingue nazionali e le sostituiscano con una parlata nuova e uguale per tutti; o mantengano pure il loro idioma ma, allo stesso tempo, accettino di utilizzare per la comunicazione fra essi una lingua terza, anche in questo caso uguale ai vari membri dell’Unione. Escludendo assolutamente la prima opzione (nessun Stato rinuncerà mai alla propria lingua, sia per ragioni pratiche- culturali che per motivazioni di orgoglio nazionale) non rimarrebbe che la seconda… la quale però apre a due possibilità tra loro divergenti: o gli Stati Europei accetteranno come parlata terza una lingua non appartenente a nessuna della nazioni continentali (e quindi rispetto a esse neutrale); o useranno una delle varie lingue degli Stati medesimi. Se appare di difficilissima applicazione la prima proposta (non sussiste infatti più in Europa una lingua terza super partes dai tempi del Latino) non rimarrebbe, anche in questo frangente, che scegliere la seconda… ma quale Nazione Europea, quale Popolo con ancora un briciolo di orgoglio e/o dignità potrebbe mai accettare di usare, come lingua di comunicazione con gli altri, una parlata che non sia la propria? La risposta è semplice quanto lapidaria: nessuno (per fortuna o purtroppo a seconda di come la si pensi). Come è allora possibile, qualcuno giustamente si chiederà, che paesi come Francia, Germania, Italia, Spagna, ecc… usino quotidianamente (e da anni oltretutto) per rapportarsi fra di loro (e con gli altri Stati mondiali) la lingua Inglese? Semplice anche in questo caso la soluzione dell’enigma: perché l’Inglese è la lingua degli Stati Uniti, la superpotenza globale a cui tutti gli altri paesi del mondo sono legati da un rapporto di dipendenza più o meno marcata e palese; in particolare dal punto di vista militare. Ne deriva di conseguenza che l’unica motivazione per convincere una Nazione (a prescindere da quanto sia antica e/o da quanto sia orgogliosa di se stessa) a utilizzare una lingua che non sia la propria, per rapportarsi con gli altri, sia la forza, nonché la paura che l’utilizzo di essa produce sulle potenziali vittime. Una realtà quest’ultima che ci appare pienamente confermata da innumerevoli esempi storici. Per avere pertanto una lingua comune Europea con cui comunicare fra di noi è necessario che uno degli Stati dell’Unione si rafforzi al punto tale da divenire la potenza egemonica indiscussa di questa parte del mondo, sia sotto l’aspetto economico (attualmente detenuto dalla Germania), sia sotto quello militare (ora come ora il Regno Unito e, una volta uscito esso dall’Unione, la Francia) e sia sotto l’aspetto culturale (al momento vacante). Tenendo però conto che nessun paese della UE ha la volontà, le idee e/o i mezzi materiali per aspirare ad occupare un tale ruolo… nonché tenendo conto che se mai vi fosse un Stato con simili caratteristiche (anche solo potenzialmente) sarebbe immediatamente “ridimensionato” dagli USA, ecco che il problema di una lingua comune Europea de facto non sussiste e quindi potremo/dovremo continuare, finché questo progetto durerà (e al riguardo non sono per nulla ottimista), a usare per comunicare le varie lingue nazionali e la massimo la lingua di Shakespeare come fatto sino ad oggi.
Ringraziandola nuovamente per la sua cortesia, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Gaz
@Venceslao di Spilimbergo.
Buon giorno Venceslao, buon primo maggio.
Il confronto è il sale della politica, per cui nulla di strno che noi due si sia su posizioni diverse.
Esplorare le possibilità offerte al presente circa una lingua comune e concludere che si tratta di una ipotesi chimerica è anch’essa una posizione politica.
Diversa opzione politica è demandare la questione ai professionisti della lingua con un forte mandato circa i risultati e le linee da seguire tra le possibili vie presenti e futuribili.
Il problema va affidato e risolto dai linguisti. Tuttavia, ripeto, anche non affidarlo a costoro è una scelta: non è affatto detto che p.se. tedeschi e danesi .. vogliano un idioma comune con i Pigs.
Però bisogna sapere a cosa si va incontro scegliendo una strada, piuttosto che un’altra.
In cauda venenum: chi ha distrutto la koinè dei locutori in latino? La Francia con la storiella (al solito falsa) del latino lingua morta, per sostituirlo in modo effimero col francese.
Grazie anche a te per l’attenzione e l’impegno concessomi.
Gaz.
Gaz
@Venceslao di Spilimbergo
A volte penso che Arminio (Teutoburgo) abbia diviso più di quanto abbiano unito Nevio, Orazio, Virgilio, Cicerone, Cesare, Petronio, Giovenale, Tertulliano, Eutropio in secoli e secoli.
Gaz
@Venceslao di Spilimbergo.
Ho letto l’intervista di Cossiga concessa a Limes.
Contiene almeno due buchi enormi: la politica estera di Aldo Moro e i fasti economici dell’Italia a metà degli anni settanta.
Venceslao di Spilimbergo
Buonasera Esimio signor “Gaz”
La ringrazio per le belle parole con le quali, anche in questa occasione, mi ha voluto onorare. Ogni volta che ho il piacere di tornare in questo sito leggo sempre con interesse i suoi commenti, per me motivo di stimolo intellettuale. Son sinceramente lieto che Lei abbia preso in considerazione il mio consiglio “di lettura” ma, allo stesso tempo, devo necessariamente porgerle le mie scuse… non avevo compreso purtroppo quanto i quesiti da Lei posti ruotassero in particolare maniera attorno le vicende del cosiddetto “boom economico” degli anni 60 e di A. Moro. Mi sia pertanto concessa la possibilità di rimediare a questo mio errore: se per quanto concerne l’argomento economico non saprei in verità quale testo consigliarle, vista la mole gigantesca dei titoli disponibili (anche se la inviterei a considerare fra tutti gli studi del professor P. Savona e G. Sapelli), per quanto invece riguarda la vicenda di A. Moro le proporrei caldamente l’ultimo libro del Presidente emerito F. Cossiga (scritto in realtà da R. Farina) “Cossiga mi ha detto”, edito da “Marsilio” nel 2011… che costituisce il testamento spirituale e politico dello Statista Sardo assieme all’altra sua opera (scritta a quattro mani con A. Cangini) “Fotti il potere”, edito da “Aliberti editore” nel 2010. Soprattutto nel I titolo indicato “l’ombra di Moro”, sia sotto l’aspetto umano che politico, alleggia in ogni capitolo, in ogni pagina… tanto da rendere questo libro una sorta di dialogo a distanza (in alcuni casi questo aspetto è palese) tra i due ex amici- colleghi della DC; uno già defunto e l’altro morente (il testo, scritto durante gli ultimi mesi di vita del Presidente, è stato pubblicato postumo). Veramente toccante oltre che interessante.
Ringraziandola nuovamente per la sua gentilezza, la saluto augurandole ogni bene e una buona serata
Gaz
@Venceslao di Spilimbergo.
Buona sera signor Venceslao.
Le sue parole mi lusingano, tanto più perchè so di scrivere in maniera non piana e sovente criptica.
Conosco abbastanza le coordinate entro cui si muovono il pensiero di Paolo Savona e le ricostruzioni di Giulio Sapelli, due stimati Autori.
Vada per le interviste, ma chiedermi di leggere i libri di “siffatto” presidente esternatore va oltre. Non lo farò. Preferisco restare nella mia ignoranza delle di lui idee, che per quel pochino che conosco non condivido affatto.
Cordialmente,
Gaz
Valerio
a. In Europa c’è gente che sta letteralmente morendo di fame. Non succedeva da quasi 70 anni. I politici di sinistra hanno chiaramente mostrato che non interessa loro nulla: perché dovrebbe interessare ai popoli europei del l’estinzione della sinistra.
Eppoi, cosa ha fatto Orban di male? Ha chiuso le centrali di destabilizzazione di Soros? Ha rifiutato il piano Kalergi? La Grecia è stata affamata da Farage o dalla Le Pen o dagli amiche ti di Macron?
b. Trump non ha dato soldi alla Le Pen: la Strategy Bank ha prestato 14 milioni di euro al tasso del 6%. In Francia, i candidati a qualsiasi agone politico si fanno anticipare i soldi dalle banche, ai quali li restituiranno grazie ai rimborsi ottenuti dallo stato (se superano il 5%): vogliamo parlare? Melenchon ha preso 9 milioni: ne vogliamo parlare?
c. La Francia è già schierata in Siria. A fianco dell’Isis. Ne vogliamo parlare?
d. Le Pen o non Le Pen le banlieu sono in agitazione da decenni mi sfugge poi il nesso sul fatto che, se saranno accettati meno rifugiati, gli abitanti delle banliu debbano rivoltarsi: per quale meccanismo insolito di solidarietà?
ilBuonPeppe
La ricerca del “meno peggio” ha sempre prodotto il “peggio”. Ne sappiamo qualcosa in Italia.
Roberto Basile
Poche parole bastano, quando c’è molto contenuto!
Paolo Selmi
Professore buongiorno,
grazie per questa analisi e approfondimento. Un punto mi trova perplesso, almeno così a sensazione, visto che è difficile fare previsioni adesso. Macron è chiaramente russofobo (proibendo anche l’accesso a Sputnik news e RT, sempre in tema di libertà di stampa…), la Le Pen no, anzi. Ora, soldi a parte (Soros docet), provo a vedere cosa potrebbe accadere dopo. Anzitutto qui in Europa, dove – ogni tanto ce ne ricordiamo – abbiamo una guerra in casa: nel Donbass, per la precisione. I russi puntano a una stabilizzazione, alla peggio Transdnestria, alla meglio regolazione politica (pura utopia in questo momento), e in questo premono sulle Repubbliche Popolari di Doneck e Lugansk. Gli ucraini cercano di mascherare il tracollo economico in corso con “campagne” tese a occupare i 15-20 km di “nejtralka”, ovvero la zona smilitarizzata prevista dagli accordi di Minsk (rispettati solo dalle suddette Repubbliche). Ogni tanto gli riesce, ogni tanto no, ma lì restano. Ora, da questa lunga analisi (quella pubblicata finora è solo la prima parte http://colonelcassad.livejournal.com/3382311.html#cutid1) si profilano tre scenari:
1. continuano così
2. puntano a qualche grossa città per poi congelare per poi riprendere e così via fino a papparsi di nuovo i territori ribelli
3. offensiva su vasta scala.
Ebbene, il punto 2 è il più probabile, ma il passaggio dal 2 al 3 dipende ANCHE dall’atteggiamento Nato. Sanno benissimo che il 3 li porterebbe allo scontro aperto coi russi, che NON POTREBBERO NON INTERVENIRE. Ora, dubito che una Le Pen lasci degenerare lo scenario fino al punto 3. Macron, invece, o Mogherini, che non fa molta differenza, lo vedo più propenso… con estremo sfregolio d mani dell’ “alleato” a stelle e strisce, con i popcorn in mano mentre ci scanniamo fra noi.
Stesso discorso per la Siria. I russi che, ricordiamo, dal punto di vista del diritto internazionale sono gli unici titolati a intervenire perché richiesti dall’unico governo legittimo di quel martoriato territorio, mal digerirebbero l’intervento di un ALTRO paese Nato, amico o ostile che fosse. Gli basta già la Turchia, che peraltro – come abbiamo visto – agisce sempre più per conto suo andando anche a bombardare i nuovi amichetti degli yankee, destinati a fare il lavoro sporco che loro non possono fare, pena la ricaduta di immagine in casa non appena cominciassero ad arrivare i primi cargo pieni di bare. Viceversa, la Le Pen che qualcosa deve, potrebbe, come membro permanente in sede di Consiglio di Sicurezza dell’ONU, fare patta (RU+CN vs US-GB + astenuto) o votare persino contro US-GB, tirandosi dietro anche qualche membro non permanente, con conseguente danno di immagine di fronte a certe sceneggiate degne di un programma della moglie di Costanzo (provette chimiche e caschi bianchi ivi inclusi).
Ora, il problema non si pone perché, salvo improbabili colpi di scena, vincerà Renzì. Ma, fra uno dei motivi per cui non potrà mai vincere la Le Pen, forse, va annoverato questo: l’apertura di un possibile, ulteriore (dopo quello turco), fronte interno alla sempre più armata brancaleone che va sotto il nome di “alleanza atlantica”.
Un caro saluto.
Paolo
Gaz
Ciao Paolo,
spigolando ho trovato due guerre tra Stati Uniti e Gran Bretagna … hai visto mai 🙂 ?
andrea z.
Gli Stati europei sono strettamente controllati dagli USA tramite l’UE e la NATO che impediscono la realizzazione del peggior incubo angloamericano: il collegamento tra tecnologia occidentale e materie prime russe.
Al vertice della costruzione europea gli USA hanno messo non a caso la Germania, che in virtù del Kanzlerakt, è totalmente sottomessa all’impero americano.
La Francia è perfettamente inserita in questo blocco transatlantico a guida USA e che a comandare sia Macron oppure la Le Pen non fa alcuna differenza: il Paese transalpino dovrà seguire docilmente tutte le avventure americane, comprensive di bombardamenti e invasioni, anche contro i suoi interessi nazionali.
La Francia è troppo fragile economicamente per potersi ribellare; pensare poi che possa avvicinarsi al peggior nemico americano è impensabile.
Marine Le Pen come Trump, in caso di improbabile vittoria, verrà riportata rapidamente in riga dal Deep State USA.
Gaz
Chiedo venia per la mia ignoranza, ma cos’è il Kanzlerakt?
Roberto B.
http://liberticida.altervista.org/kanzlerakte-perche-la-germania-un-vassallo-degli-usa/
Se è vero, è una bomba, praticamente è la dichiarazione di sovranità limitata dells Germania e con essa dell’intera costruzione Europea.
Questo spiegherebbe tante cose, ad iniziare dalla determinazione della Gran Bretagna ad uscire dalla UE; ovviamente, non può accettare di ridursi a vassalla degli USA, sia pure per interposta persona.
E il bello è che di un simile atto nessuno ne parla mai!
Gaz
@Roberto B.
Grazie per il link.
Sono sobbalzato quando ho letto il contenuto.
Per l’Italia ho vanamente cercato qualcosa di simile nei trattati di pace, ma chiaramente certe cose indicibili non vano a finire sulla Gazzetta Ufficiale.
In Germania qualcuno ha parlato. In Italia tutti tacciono.
Abbiamo trovato un pezzo del cambialone post bellico.
Ringraziamo Adolfo e Benito.
M
Da anni se ne poteva desumere l’esistenza dai fatti: instaurazione dell’euro solo dopo l’unificazione tedesca e, poi, via libera a crediti della BCE alle banche tedesche (dalla coppia Trichet-Papademos!) in misura del tutto sproporzionata alla rispettiva quota di PIL europeo. Contemporaneamente riduzione degli effettivi della Bundeswehr al minimo storico. I signori d’oltremare creano sempre i debiti contrappesi.
Allora ditelo
Magari Giannuli potrebbe precisare se i contenuti della kanzelkarte di cui si fa menzione nel falso 1992 potrebbero mai costituire un trattato internazionale valido.
Allora ditelo
Da anni si può desumere che la “gonzelkarte” sia un falso.
https://de.wikipedia.org/wiki/Benutzer:Benatrevqre/Kanzlerakte
Il documento nelle immagine è DEL 1992 (data in basso a destra) a firma di un tal dr. Rickermann (che fregiandosi del titolo inesistente di Staatsministers ) menzionerebbe esplicitamente lo smarrimento di un “trattato segreto” che tra le altre cose imponeva il controllo dei media tedeschi da parte delle forze alleate fino al 2099.
In un precedente commento avevo fornito trascritto in tedesco e link con le informazioni sull’argomento non avrebbero dovuto presentare incomprensioni di sorta per moderatori umani.
I testi sono erano in tedesco visto la natura della bufala.
https://translate.google.com/
Chi volesse potrebbe ancora perseguire la teoria del complotto dichiarando che il FALSO DOCUMENTO sia stato un maldestro tentativo delle “forze del male” per METTERE IN RIDICOLO chiunque la esibisca nel contesto delle congetture sul trattato segreto.
Allora ditelo
Più correttamente il titolo di “Staatsminister” non esiste nel Bundesnachrichtendienst, l’agenzia indicata nel falso come mittente.
david cardillo
Professor Giannuli, mi perdoni, ma davvero la Le Pen è peggio di quel servitore della famiglia usuraia dei Rothschild? Io non penso che la Le Pen sia la salvatrice dell’umanità, come non lo è nessun politico, ma siccome il discorso sul “meno peggio” l’ha introdotto Lei, Professore, io le ribatto che, in questo fatidico momento storico, in qui le genti indo-europee sono sottoposte ad una minaccia mortale da parte dell’alta finanza internazionalista e della plutocrazia cosmopolita, che hanno creato ad arte la candidatura di Macron, la candidata del Front National, con tutti i suoi limiti, è l’unica speranza che la nostra civiltà ha di sopravvivere e di mantenere la sua integrità e la sua identità. La vittoria di Macron significherebbe la vittoria di chi vuole distruggere tutto ciò che di bello, di sano, di pulito, di giusto, di eterno e di solido vi è al mondo, ovvero il progetto plurisecolare della massoneria cosmopolita. Mi rifiuto di credere che Lei, Professor Giannuli, reputi un simile progetto criminale come preferibile al programma di Marine Le Pen. Concludo dicendo che la Le Pen, se mai dovesse intervenire in Siria, lo farebbe per eliminare l’Isis, compito nel quale, attualmente, sono impegnati soltanto Putin, Assad, gli Hezbollah e l’Iran, mentre Macron ha già dichiarato che sicuramente interverrà per rovesciare il legittimo governo siriano, la cui unica colpa è quella di aver difeso la propria sovranità monetaria dalle mire dell’usurocrazia apolide. Buona giornata.
Gaz
“[Le Pen] con tutti i suoi limiti, è l’unica speranza che la nostra civiltà ha di sopravvivere e di mantenere la sua integrità e la sua identità.”
Ma la Francia ha fatto i conti con quel che è ed è stato il colonialismo?
Quanti milioni di uomini ha fatto fuori nel corso dei secoli nelle sue colonie?
P.s. A proposito di integrità territoriale, com’ è quella storiella del confine del Monte Bianco che si basa su una cartina falsa e apocrifa, inventata di sana piana ?
Ladri e falsari !!!
Che razza di alleati !!
david cardillo
Mi sono dimenticato la cosa più importante, Professore: auguri sinceri di completa guarigione, qualunque fosse il malanno.
Aldo S. Giannuli
grazie
Lorenzo
Premessa: le previsioni formulate da Giannuli in caso di vittoria lepenista sono ipotesi da verificare (già sarebbe da vedere se la Le Pen riuscirebbe a formare una qualche maggioranza parlamentare).
Ciò detto, e scontando il punto (a) che ancora posso comprendere visto l’orientamento politico dell’autore, i punti successivi dovrebbero rappresentare il sollucchero di qualsiasi rivoluzionario: un’eurodittatura spaccata come un melone e legata ad alleanze internazionali reciprocamente ostili; nuovi interventi mediorientali che destabilizzano definitivamente il mondo arabo generando guerre e terrorismo a non finire; una Francia in preda a una guerra civile strisciante e permanente, passibile di estendersi a raggera verso i Paesi crcostanti.
Si può immaginare una situazione migliore per minare la macrostabilità del Sistema?
Chi vede una simile prognosi come uno spauracchio, lo fa perché non vuole trascinare il regime in un tracollo apocalittico, ma emendarlo dei suoi errori; non vuole affondare la civiltà borghese, ma umanizzarla; perché non è un comunista e un rivoluzionario, bensì un riformista e un socialdemocratico (beninteso nel senso originale, non in quello attuale e degradato, di entrambi i termini).
andrea z.
In due giorni Marine Le Pen sembra abbia rimontato tre punti percentuali passando al 41%.
Il distacco rimane alto, però è evidente che i francesi stanno focalizzando l’attenzione sui due candidati rimasti ed è possibile che la personalità prorompente della candidata del Front National travolga la scialba e infantile figura di Macron.
Anche la notizia che il “rothschildian candidate” sia intenzionato ad attaccare la Siria in caso di vittoria elettorale potrebbe danneggiarlo in modo definitivo.
Gaz
Bisogna avere la testa di Micron per promettere durante la campagna elettorale guerra, per giunta in tempo di pace.
Chi è che consiglia Micron? Dove ha raccattato i suoi consiglieri?
Brigitte, sculaccia tuo marito !!
Almeno lo tieni occupato e non spara idiozie.
In un attacco acuto di eurocentrismo mi sono chiesto se la Francia geologicamente fosse Europa: 🙁 lo è.
Da due candidati non ne esce neppure uno appena buono.
Paolo
Bisogna avere la testa di Micron per promettere durante la campagna elettorale guerra, per giunta in tempo di pace.(Gaz)
——
—–
Non riesco a capire che senso ha strategicamente ai fini elettorali..promettere una cosa del genere. Perché è controproducente. Mi sfugge qualcosa: se non è che deve dare un segnale ad un certo potere. Ma ai fini elettorali credo che lo danneggi. Boh…
Paolo
non mi esprimo invece su Le Pen: ne condivido 2/3 del programma…l’altro 1/3 mi lascia perplesso…ma è occasione ghiotta per far cadere giù l’UE o meglio dargli un colpo durissimo (ovvio che questo vale per chi è anti UE/euro…io lo sono , chi non lo è..o crede per diverse ragioni che il progetto UE pur avendo aspetti negativi. sia riformabile e modificabile in senso positivo , ovvio che non condivide …io non ci vedo nulla di positivo ne di riformabile per cui sogno ad occhi aperti di vederne tutta l’intelaiatura frantumarsi…: vorrei veder cader giu tutto …e Le Pen al netto di alcuni aspetti discutibili è occasione troppo ghiotta….in sintesi: non credo nel progetto degli Stati Uniti d’Europa fac simile Stati Uniti d’America …su questo tema secondo me … dovrebbe tornarci il Prof. Giannulli… )
Andrea Ceccaroni
A me sembra che la Francia sia già sventuratamente intervenuta in Siria a fianco dei “ribelli moderati”, attraverso la propria intelligence e diplomazia, e non ostacolando le migliaia di propri cittadini che sono andati a combattere per il califfato. Hollande fremeva per intervenire in occasione del primo attacco chimico, ed è stata fermata per un soffio da Obama. Anche qualora la Le Pen volesse intervenire, a fianco di chi scenderebbe? Lei afferma che è alleata tanto di Putin che di Trump, ma non mi sembra che fra Trump e Putin si sia verificato l’auspicato disgelo, tuttal’altro!
Gaz
ACME NEWS
La Le Pen ha promesso che in caso di vittoria interverrà per bombardare la Xilella Fastidiosa.
Nei distretti olivicoli interessati i sondaggi danno la candidata del Fn oltre il 99%.
Intanto dal quartier generale della LE Pen si è appreso qual è l’inno della campagna elettorale.
“Chi non salta Macrone è “
Gaz
A quanto il chilo vanno quei due stoccafossi delle immagini?
Gaz
Non si capisce più niente.
Sivio che vende bene ai comunisti cinesi, dopo che per venti anni ci ha detto che mangiano i bambini.
I cinesi che non mandano un buon parrucchiere per Kim.
Kim che si mette in affari con Razzi.
I razzi usa al prosciutto cotto.
Il prosciutto cotto che viene sanzionato dagli Usa.
gli usa che chiedono il raddoppio delle spese militari per contare la metà di prima e le sanzioni verso la Russia.
La Russia dell’ex comunista Putin, amico di Silvio, che finanzia i fascististelli capitalisti di Le Pen.
E’ un mondo ala rovescia.
Paolo Selmi
E io mi inchino al talento e al genio! Grande Gaz!
Ciao!
Paolo
Gaz
@Paolo Selmi.
E’ stato Totò che mi ha rovinato, altrimenti a quest’ora sarei stato il n. 1.
Scherzo ovviamente.
Togliamo il 99% al talentuoso e al geniale e sono d’accordo … altrimenti come potrei dire le peggiori cose, facendo sorridere …
giorgio sirchia
Permettetemi un osservazione, cari amici..
Se a votare in Francia fossimo noi signori che frequentiamo questo blog, la Le Pen prenderebbe il 90%. E’ interessante notare come i fedeli lettori del Blog di uno studioso dichiaratamente di sinistra come il Proff, Giannulli siano tutti tifosi della post-fascista Le Pen (me incluso, s’intende!)…davvero interessante. E se questa tendenza è presente pure in Francia, mi sa che la Le Pen vince e stravince. I tempi sono proprio cambiati..eh si!
Tenerone Dolcissimo
1) le connessioni della Le Pen col fascismo sono quanto meno dubbie. Quelle dellla Lega totalmente inesistenti.
2) Ma ammettiamo che la Le Pen sia totalmente fascista. Chi c’è dall’altra parte???
Risposta: ci sta gente che ha dichiarato che NON DEVONO ESSERE LE PECORE A GUIDARE IL PASTORE.
La Le Pen porterà alla dittatura???? Macron porterà ad una dittatura peggiore e perdippiù fondata su un principio aristocratico che prevede che a comandare devono essere persone chiamate per diritto di nascita. Il fascismo questo non lo ha mai affermato. Non dimentichiamo che Mussolini è stato il primo presidente del consiglio proletario della storia d’Italia (e non a caso mi è capitato di sentirne parlare bene dei comunisti con l’Unita’ in tasca).
Inoltre, il fascismo si è preoccupato di dare un piatto di minestra agli italiani. La politica di Macron di fonda sull’affamamento dei ceti popolari e piccolo borghesi.
Allora ditelo
E poi non dimentichiamo che Hitler era ammiratore di Mussolini.
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/28/news/francia_jalkh_rinuncia_presidenza_front_national_dopo_polemiche-164078517/
PS: A proposito di governare per diritto di nascita Trumpetta eliminerà le tasse di successione: niente male se si vuole una plutocrazia.
Tenerone Dolcissimo
Caro Allora Ditelo, le tasse sulla successione servono solo ad impoverire il ceto medio.
QUando si parla di diritto di nascita non si parla di soldi-
Ho l impressione che tu come molti ti sei scordato che esiste una classe sociale chiamata Aristocrazia
E’ per questa svista che oggi ci troviamo in mano ad una aristocrazia parassitaria. Ti sei mai chiesto come mai Macron e’ entrato alla Banca Rothschild e perché gli è stato permesso di gestire subito affari milionari????
Gaz
@Tenerone Dolcissimo.
E’ vero, Mussolini era proletario, tant’è che non si conosce il numero esatto di figli.
E poi, era tanto proletario che prendeva soldi sottobanco dai demo-plutocratici ecc. ecc. angli e franzesi.
A volte mi chiedo se non furono gli italiani a dare un piatto di minestra ai fascisti.
P.s. Se Lui sosteneva che poteva permetersi mantenere il suo esercito a pane e pomodoro, la minestra chi se l’era pappata?
Tenerone Dolcissimo
Hai perfettamente ragione in tutto
Ma cio’ non toglie che lui era un proletario e che il fascismo, oltre alle cose orribili che ha fatto, ha prodottto alcune cose buone
Gaz
.. tipo la sistemazione del lungomare di Bari, il ponte della libertà a Venezia, lEUR a Roma … il codice penale, civile, delle procedure, della navigazione con giuristi non fascisti. Istituì la mostra del cinema a Venezia, costruì Cinecittà …
Concepì quell’obbrobrio che è il liceo scientifico, mandò gli antifascisti in amene località turistiche, prosciugò alcune zone paludose.
Voglio vedere qual è il regime che in un ventennio non combina nulla e non prova ad acquisire un minimo di consenso tra le masse.
Gaz
Rigo 10. Errata: scientifico. Corrige: cementifico
Tenerone Dolcissimo
L’attuale regime euroinomane ha ben piu’ di 20 anni e non ha cominato una ceppa di buono e costruttivo.
Ma di sicuro il consenso se lo è costruito e bene (boldrini docet)
Il liceo classico e scientifico sono due capolavori . Non me li toccare
Paolo
al netto che io sono decisamente antifascista (per non essere frainteso ) ..odio qualsiasi regime che esca fuori dai canoni della democrazia (imperfetta, deficitaria, anche in contesto democratico ci son oppressioni e soprusi..ma resta sempre il sistema migliore rispetto a tutti gli altri ) ..detto e premesso (sempre per non essere frainteso ) che il Mussolini..era un dittatore, il suo regime era brutale , scatenò una guerra in Etiopia e Libia dove furono commesse atrocità (e non se ne parla molto..) , promulgò la legge antiebraica per far piacere ad Hitler da qui le deportazioni nei treni dall’Italia ai lager , entrò nella seconda guerra mondiale (senza neanche averne le capacità militari …perché per far fronte ad una guerra del genere ci sarebbe voluto un riarmo con un tempo richiesto di almeno 4 anni ..infatti gli italiani furono pestati ovunque..detto e premesso che in guerra non ci sarebbe dovuto entrare ben armato o meno…).., distrusse l’Italia e provocò sofferenze enormi al nostro paese. Detto questo …fece delle cose non buone ma alcune ottime che furono inseguito utili per lo sviluppo italiano (non sono quelle che ha elencato Gaz…fece ben altro oltre a quelle ) . Fermo restando la condanna ferma a tutto il fascismo (non cambia nulla il fatto che abbia gettato le basi per il futuro sviluppo italiano …il fascismo è da condannare senza se e senza ma ..) . Paradossalmente i cosiddetti “antifascisti senza fascismo” (che poi sono “diversamente fascisti” e della peggior specie ) dopo gli anni novanta hanno distrutto o lesionato seriamente proprio ciò che quel regime fece di “oggettivamente ” buono nel ventennio . Magari in un altro post “forse” ne cito alcune cose. Gli “antifascisti senza fascismo” son dei diversamente fascisti..e dovrebbero vergognarsi : son proprio quelli che stanno smantellando tutto cio che si è conquistato sino ad oggi compreso il “buono” del regime mussoliniano. Odiosi e stucchevoli. Chi si oppone agli “antifascisti senza fascismo” sono i nuovi partigiani. Guardassero la loro storia (formo restando la condanna del fascismo.) che è piena di tradimenti, oppressione , sfruttamento e dolore . Non hanno diritto alla parola. Non ne hanno la dignità. L’aureola della “dignità morale” de sempre ” i giusti a prescindere” se la son data da soli. Non la meritano: zozzi come i fascisti , ne più ne meno. Andare oltre…per un qualcosa di “nuovo”.Ciao
Allora ditelo
Che fa pendant col Trump.
Leone 1977
Professor Giannuli il prossimo presidente della repubblica francese, sarà Marine Le Pen, alla fine vincerà lei 52-48%. Macron è inesperto, non ha carisma, non sa niente di politica, ha l’appoggio dell’intero establishment occidentale, è un tecnocrate. Mentre la sua avversaria ha il sostegno popolare la cosa fondamentale che la porterà alla vittoria finale. Se ne faccia una ragione!!!!
Tenerone Dolcissimo
Macron è inesperto, non ha carisma, non sa niente di politica,
—-
Ma lui fa parte di una elite che non è tenuta a conoscere per fare.La meritocrazia vige per noi poveri stronzi. E poi chi sta dietro a Macron l’arte della politica la conosce bene.
francesco maggiurana
pur di dare una batosta a questa europa di burocrati,se fossi stato cittadino francese l’avrei votata per protesta
Gaz
@Francesco Maggiurana.
Ho appiccato fuoco alla casa, arsa dalle fiamme.
Però ho sterminato tutti i topi !
Sergio
@gaz
Qualche volta capita radere al suolo per ricostruire, non dimentichiamoci di stendere calce viva sul terreno. I topi sono difficili da eliminare.
Luca Tonelli
Se i programmi elettorali contano ancora qualcosa…Macron sarà molto peggiore della Le Pen soprattutto nei confronti dei ceti deboli.
Gaz
ACME NEWS
L’agenzia internazionale di rating Fitch ha tolto la tripla B alla Stockfish LTD, declassando i suoi titoli a carta straccia, a causa dell’elevato numero di esemplari pescati nei mari del Nord della meno pregevole specie Le Cron Ma Pen.
Il titolo è crollato in borsa, perdendo il 26%, prima di essere sospeso per eccesso di ribasso.
Dietro il repentino crollo, si sospetta che possa nascondersi la speculazione della finanza internazionale.
Paolo
ho letto poco fa..un articolo di Diego Fusaro che io condivido pienamente. Il Fusaro (che si condivida o meno il suo discorso ) è decisamente di sinistra: ama e sponsorizza Marx (insolito per uno che appartiene alla generazione dei trentenni )..stravede per Gramsci …entrambi nei suoi discorsi sono come il prezzemolo: li cita sempre. Appartiene a quello schieramento decisamente di sinistra come impostazione di fondo come Alberto Bagnai, Luciano Barra Caracciolo (anche questo cita spessissimo Gramsci ed è un profondo conoscitore di Hayek ..bravissimo ad individuare nell’architettura UE/euro l’ispirazione di provenienza del pensiero di Hayek ..e a sottolinearlo in tutti i suoi articoli ), l’economista Vladimiro Giacchè..(ad impostazione marxista che io trovo ottimo nelle sue analisi..)..etc etc tutti da sempre schierati conto il “sistema euro” ..
Il titolo dell’articolo è: —->>L’ultracapitalista Macron non è meglio della finta fascista Le Pen
http://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2017/04/27/lultracapitalista-macron-non-e-meglio-della-finta-fascista-le-pen/210260/
evidenzio dell’articolo:
—–>>>uno dei dogmi portanti del pensiero unico politicamente corretto. La retorica liturgica, rituale e nostalgica dell’antifascismo in assenza conclamata di fascismo permette alle sinistre europee di occultare il loro subdolo e indecoroso passaggio totale al partito unico della produzione capitalistica.
—–>>>IL PENSIERO UNICO SILENZIA TUTTO. Questa la mia tesi, che ovviamente verrà accolta come fascista, dato che il pensiero unico oggi silenzia in tal maniera ogni tesi non compatibile con esso. L’antifascismo patriottico in presenza di fascismo fu una cosa seria e anche sacrosanta. Niente a che vedere con l’odierno antifascismo liturgico in assenza di fascismo,
——->>>per sconfiggere la “fascista” Marine Le Pen le sinistre appoggeranno l’ultracapitalista marchiato Rothschild, il signor Emmanuel Macron (…)il volto più indecoroso della mondializzazione classista capitalistica tutta a detrimento di masse popolari, lavoratrici e disoccupate.
——->>>Ha tra i suoi mentori quell’Attali che – ricordate? – disse sic et simpliciter: «Ma cosa credeva la plebaglia europea, che l’euro fosse stato fatto per la sua felicità?». Plebaglia o «sdentati», come sprezzantemente ebbe a chiamare i dannati della terra un altro noto antifascista in assenza di fascismo saldamente al fianco dei potenti e del capitale, François Hollande.
——>>>Diciamolo. Per lottare contro il manganello fascista (fortunatamente estinto dal 1945) le sinistre difendono oggi il nuovo manganello invisibile dell’economia liberista, che sta massacrando a sangue lavoratori e giovani, disoccupati e precari. In nome dell’antifascismo in assenza di fascismo difendono servilmente il capitalismo realmente esistente.
—–>>>Per opporsi alla Le Pen votano direttamente il Capitale. Non sono personalmente un seguace né un estimatore della signora Le Pen, che mi pare abbia le idee poco chiare su quale società concretamente costruire (un po’ più di Hegel e di Marx non le farebbe male).
—–>>>Le Pen però, se non altro, ha capito che il vero nemico è la mondializzazione capitalistica e che per combatterla occorre conseguentemente combattere contro le sue propaggini, dalla Nato all’Unione europea, riconquistando la sovranità come base ineludibile per la ripoliticizzazione dell’economia.
—–>>>NO AL SERVILISMO VERSO IL CAPITALE. Con tutti limiti del caso, la signora Le Pen ha capito che per difendere ceto medio e classe lavoratrice in Francia occorre la sovranità e, dunque, resistere al mondialismo del mercato. In ciò ella è infinitamente più vicina a Marx di quanto non lo siano le sinistre arcobaleno e fashion addicted dei diritti Lgbt, dell’antifascismo in assenza di fascismo e della servile difesa del capitale, dell’euro e del mondialismo americano-centrico.
——>>>la sinistra identifica scioccamente le nazioni con i fascismi e la desovranizzazione con l’emancipazione: così facendo, fa sue le battaglie che è lo stesso Capitale desovranizzante a fare con successo. Le sue lotte sono oggi le medesime della Internazionale liberal-finanziaria e del Capitale, del quale è l’utile idiota: abbattimento dei confini materiali e immateriali, reali e simbolici, libertà come liberazione da ogni limite, eccetera.
——->>ORMAI SI TUTELANO SOLO GAY E VEGANI. Il solo parametro di riferimento della sinistra dovrebbe essere la difesa del lavoro e della dignità sociale. E invece oggi, avendoli abbandonati del tutto, difende solo minoranze (gay, vegani, femministe residuali) e rivela un totale disprezzo per i lavoratori e i diritti sociali (sdentati, plebaglia, deplorevoli, appunto).
——->>>Che oggi l’antifascismo in assenza di fascismo sia solo un alibi che permette alle sinistre di occultare il proprio vile passaggio alla difesa diretta del Capitale è provato anche dal fatto che esse, quando i nazifascisti ci sono davvero, li appoggiano apertamente: come accadde in Ucraina nel 2014, ove i neonazisti vennero sostenuti da Usa e Ue. L’unico che a essi si oppose fu Putin, che per gli sciocchi di sinistra sarebbe, poi, il fascista, il terribile zar rossobruno staliniano e insieme mussoliniano.
——->>>VIOLARE I TABÙ VOTANDO FN? PAZIENZA. La Le Pen non è Lenin e nemmeno Gramsci, sia chiaro. E tuttavia è chiaro come il sole che il nemico principale delle classi subalterne oggi, in Francia, si chiama Macron. Espressioni paradigmatiche di servilismo e di subalternità, la manipolazione giornalistica e la corruzione accademica fanno di tutto per nasconderlo. Chi non lo capisce o non ci arriva o è in cattiva fede.
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Paolo: volevo evidenziare solo alcune cose: mi sa che ci ho riportato quasi tutto l’articolo. Che dire ?: CONDIVIDO PIENAMENTE TUTTO.
Come detto precedentemente: chiedere a chi si sente profondamente di sinistra comunque dal mio punto di vista …è un po chiedere troppo —–>> va bene il “lasciar liberi” e l’astensione (posto che son convinto che i ceti bassi francesi esasperati come gli italiani d’altronde…non è detto che non la votino..secondo me una parte le darà il voto )…e se per fortuna vince (Macron mi sembra che sia leggermente in difficoltà e Le Pen sta rimontando ..almeno cosi mi pare ..)..va non bene ma benissimo..Le Pen in funzione anti UE/euro (un colpo durissimo micidiale per l’UE…proprio quello che “ci vuole” in questo momento ) la sinistra di Melenchon anche….. e nel contempo quest’ultima che esercita una dura e salutare opposizione a Le Pen. Mi sembra il quadretto ottimale. Spero che Le Pen riesca a farcela………
Paolo
—>>per sconfiggere la “fascista” Marine Le Pen le sinistre appoggeranno l’ultracapitalista marchiato Rothschild, il signor Emmanuel Macron (…)il volto più indecoroso della mondializzazione classista capitalistica tutta a detrimento di masse popolari, lavoratrici e disoccupate (Fusaro )
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Paolo: dico io questa “tendenza” di chi è genericamente a sinistra di rifiutare ogni forma di sovranità a favore di a mio parere la tenenza alle macroaree geopolitiche o al mondialismo come un “malinteso” internazionalismo. (anche la moneta ipercapitalista l’euro-killer…a mio parere da molti a sinistra è stato visto come un “fattore” unificante..quindi positivo ,,,
a proposito Marx diceva:
(Dal Manifesto del Partito Comunista )—->>> “La lotta del proletariato è in primo tempo lotta nazionale (…) . E’ naturale che il proletariato di ciascun Paese debba anzitutto sbrigarsela con la propria borghesia…”
Engels invece : ” …Se ciascuna nazione non avesse riacquistato la propria autonomia e unità ‘ non si sarebbe potuto compiere né l’unione internazionale né la tranquilla e intelligente cooperazione di queste nazioni per il raggiungimento degli scopi comuni…””
Paolo: Certa sinistra invece ha pensato era meglio unire tutti i ceti bassi di tutti i paesi in una ideale macroarea e poi far più agevolmente le richieste/rivendicazioni al “capitale”…ed ha sposato paradossalmente il progetto mondialista secondo i canoni del “capitale” stesso…ritenendolo evidentemente funzionale alle sue aspirazioni: di fatto si è venduta e messa a disposizione al “capitale”. Perché la sinistra ha promosso , difeso , sponsorizzato sia la macroarea UE/euro e il mondialismo ??? demonizzando sistematicamente ogni idea di “identità” nazionale …anzi relegandola dispregiativamente in un retropensiero di tipo fascista. Stolti sino al midollo osseo…(eppure Marx diceva…)
Tenerone Dolcissimo
Andate a vedere il film PIIGS
Vi spiega la crisi attuale e l’aggressione all’ITALIA
In questi giorni al cinema
A Roma al cinema Nuovo Donna Olimpia
orari 1600 e 1800
Paolo
pare sia fatto benissimo. Tutti gli eurofili in particolare dovrebbero andarci …ed uscirne in ginocchio carponi quasi strisciando ….scusate la cattiveria.Ma è da anni che si vede chiaramente cosa è il “sistema euro”…eppure milioni di stolti continuano a difenderlo: cioè ad insaponare la corda che impiccherà loro e noi. Inammissibile.
Tenerone Dolcissimo
Non penso che gli euroinomani ci andranno ma voi diffondete e fate pubblicità fra gli incerti.
La guerra non e’ finita.
Paolo
la guerra è solo appena iniziata…sarà lunga (se vince Macron ) . Sperò di avere una piacevolissima sorpresa: il triondo di Le Pen…nel caso cambia la musica …se vince il “merdone” dei Rothschild si ringalluzziscono e l’agonia potrebbe durare anni…
Tenerone…ma il film lo hai visto ??? se si…dimmi che impressione ti ha fatto…
Tenerone Dolcissimo
Lo vado a vedere oggi
Ma ne ho visto un’anticipazione ad un convegno di Rinaldi al quale hanno partecipato anche regista e altri dello staff e mi è sembrato estremamente interessante.
Paolo
nella mia città ancora non c’è (dovrebbero proiettarlo a giorni suppongo ) ….chi vuol vedere i primi 15 minuti ecco qua
http://www.mymovies.it/cinemanews/amp/?news=140950
vedo che vien citata quella famosa mega conferenza tenutasi a Rimini e poi a Cagliari (io c’ero ..e sentendo cose completamente differenti dalla “vulgata “ufficiale che mi venne un flash…) quelli sono gli economisti che hanno elaborato i PLG di cui ho parlato in altre pag del forum. Ottimo Alain Parguez e stra-ottimo Michael Hudson (roba da premio nobel. ma non glie lo daranno mai…per avere il premio nobel prima bisogna passare dalla signora Massoneria ;-). Bello il termine euro-inomane…ahahah !!! sono le uniche due maxi conferenze (della durata di 2 gg) tenute in Italia. Strapiene di gente (insolito per conferenze con tema economico…mi ricordo che c’era la fila fuori..)
Paolo
Ormai questa pagina del forum è ingoiata nei post passati….però questo articolo va messo si lega bene con l’art. da me precedentemente postato del marxista versione moderna del Diego Fusaro. Qui mi sembra di capire un altro profondamente di sinistra mi pare marxista…che più o meno fa lo stesso ragionamento..anzi dice chiaramente: io voterei Le Pen e spiega perché:
articolo intitolato: —->>>Macron, il vero neonazismo è rosé
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=127774&typeb=0¯on-il-vero-neonazismo-e-rose
evidenzio:
———>>>Se fossi francese voterei la Le Pen. La voterei da marxista senza se e senza ma. E prima di invocare il pericolo nazista, guardiamo al vero neonazismo [Giuseppe Masala]
——–>>>È un discorso davvero difficilissimo, quello che mi appresto a fare, ma ho sempre creduto nella chiarezza delle idee, nella nettezza e ho sempre detestato l’ambiguità del vigliacco.
Io se fossi francese voterei Marine Le Pen. La voterei da marxista senza se e senza ma. Ve lo dico nettamente.
———>>>Ieri Papa Francesco ha fatto un’esternazione criptica e allo stesso tempo emblematica sulle elezioni francesi: «So che una candidata è di destra e conservatrice. L’altro non so chi sia né da dove viene». Ora, ovviamente Jorge Bergoglio sa fin troppo bene da quale milieu culturale provenga Macron;
——->>>L’ho detto in tutte le salse anche su questi schermi, il costruttivismo – o meglio l’impostura costruttivista – è l’avversario più subdolo e potente di Karl Marx, quello che più potentemente ha annullato le categorie di Marx – cioè oppressi e oppressori, sfruttati e sfruttatori – per sostituirle, appunto con un lavoro di decostruzione – con le categorie post moderne maschi/femmine (nell’accezione culturale della dicotomia), etero/gay, bianchi/neri e chi più ne ha ne metta.
—–>>>Macron ha come padre spirituale l’economista Jaques Attali, ben più di un economista, un filosofo, un sociologo, un illuminato
——->>>Ma quale futuro disegna Attali? Lascio a lui la parola così come l’ha pronunciata in un intervista a la Repubblica del 19 Agosto 2014:
«La riproduzione diventerà compito delle macchine, mentre la clonazione e le cellule staminali permetteranno a genitori-clienti di coltivare organi a volontà per sostituire i più difettosi. Un bambino potrà essere portato in grembo da una generazione precedente della stessa famiglia o da un donatore qualsiasi, e i figli di due coppie lesbiche nati da uno stesso donatore potranno sposarsi, dando vita a una famiglia con sole nonne e senza nonni. Molto più in là, i bambini potranno essere concepiti, portati in grembo e fatti nascere da matrici esterne, animali o artificiali, con grande vantaggio per tutti: degli uomini poiché potranno riprodursi senza affidare la nascita dei propri discendenti a rappresentanti dell’altro sesso; delle donne poiché si sbarazzeranno dei gravi del parto». (PAOLO: ma questi ragionamenti non li fa solo Attali!!! tutte quelle elite europee e nord americane mondialiste da sempre fanno ragionamenti del genere—>>> da notare: i neo” valori” che sponsorizza la sinistra venduta e adulterata: gay, ecologismo fasullo, veganismo, manipolazione genetica,pretese e imposizioni di educazioni sessuali varie nelle scuole sin dall’asilo..con inserito nel programma un range di sessualità varie di ogni genere, promiscuità etc etc …eccetto rigorosamente i vecchi temi della sinistra: diritti dei lavoratori, giustizia sociale, eguaglianza etc etc questi dal calendario della sinistra antifascista senza fascismo … sono letteralmente “spariti”.)
——->>> mondo ai miei occhi distopico, il trionfo di Hitler e Mengele sebbene in divisa da SS color rosa.
——->>>Un discorso raggelante quello di Attali. Basta dire che tratteggia un nuovo capitalismo dove i ricchi saranno non solo ricchi ma la razza superiore teorizzata da Hitler e Mengele.
Voi direte che questa è solo la visione di un pazzo? No mi spiace, Attali non è un pazzo ed è inserito in una corrente culturale fondamentale: il post moderno.
——–>>>Inutile sottolineare l’accento sull’eugenetica degli uomini sani che attingono organi (evidentemente espiantati da uomini “inferiori” da usare come miniera). Potrei aggiungere che le donne che mettono al mondo gli uomini “giacimento di organi” saranno povere e che i beneficiari dei trattamenti saranno i figli di chi se lo può permettere.
Inutile dire che questo è il trionfo del dottor Mengele.
——>>>Per tutto questo io non voterei mai, mai, mai e poi mai Macron che è figlio diretto (consapevole o inconsapevole non mi frega nulla) di questa visione distopica nella quale si sta trascinando il mondo.
——->>>Sicuramente l’importanza della partita non è compresa dagli elettori della Le Pen che sono all’oscuro anche perché perfino i candidati non ne parlano per non spaventare la gente.
Ma poco importa, i nuovi nazisti, i discepoli di Hitler e Mengele mascherati da “buoni” vanno fermati a tutti i costi.
——–>>>Quale sarebbe in tutto questo il compito dei marxisti veri? Quello di aprire il dibattito sugli sviluppi del nuovo capitalismo nascente contrapponendo le vecchie (ma attualissime) categorie marxiane all’impostura post-moderna e costruttivista.
———>>>Ovviamente NESSUNO lo farà né sotto l’aspetto economico né tantomeno su quello filosofico. Per questo mi sento come uno zelota nella fortezza di Masada sotto assedio romano.
Ora fucilatemi pure.
——->>> Comunque delle vostre accuse di “rossobrunismo” je me’n fous. E vi contrappongo l’accusa di nazismo in divisa rosa. Nazisti siete e nazisti rimarrete.
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PAOLO: che dire???…Forza Le Pen….contro i veri attuali fascisti.
Aldo S. Giannuli
Guarda che recentemente sono venuti fuori storici che hanno documentato che Masada è solo un mito senza fondamento, non vorrei deluderti